CAPITOLO 27: OLD APARTMENT


CAPITOLO 27: OLD APARTMENT

18 DICEMBRE 2017 DOPO LE DUE DI NOTTE

Yoongi si trovava sul divano del dormitorio, erano le due passate, di tanto in tanto controllava il telefono.

Sarebbe dovuto andare a dormire, ma sapeva che non avrebbe mai preso sonno.

Era in ansia.

Continuava a esserlo.

Anche se aveva scelto di lasciarsi con Isabel, l'ansia non era diminuita.

Le preoccupazioni non erano diminuite.

Nulla era diminuito.

Faceva finta.

Fingeva sempre.

Aveva finto di andare a un appuntamento con Na-ra, o almeno così aveva detto a tutti.

La sua relazione era una falsa totale.

Ne era consapevole, com'era consapevole che forse a stare solo sarebbe stato meglio che vivere di menzogne.

C'era del rischio nello stare solo e quello era che sarebbe corso immediatamente da Isabel, ed era una cosa da evitare.

La porta di casa si aprì e balzò subito in piedi, andò verso l'entrata velocemente.

"Hyung ancora sveglio?" chiese Jungkook guardandolo stranito, mentre aiutava Jimin ubriaco e mezzo addormentato a entrare a casa.

"Che fai sveglio!" trillò Jin anche lui ubriaco sotto braccio con Namjoon sbronzo anche lui.

"Siete tutti ubriachi?" esclamò sconvolto Yoongi.

"No. Io sono sobrio non ho bevuto, perché dovevo guidare." Disse Jungkook mentre a fatica faceva sedere Jimin per terra così da potergli levare le scarpe.

"Dove sono Hoseok e Taehyung?" chiese confuso da non trovare tutti.

"Ah Hoseok dormiva ha detto Dashimen di lasciarlo lì, Taehyung doveva accompagnare Hye-ri a casa anche lei ubriaca." Spiegò sbrigativamente Jungkook, mentre si occupava di Jimin.

"Yun-hee è rimasta a dormire con Isabel, entrambe straaaaaaaa ubriacheeee!" esclamò Jin gesticolando.

"Ti sei dimenticato Yeooooonaaaaa!" urlò Namjoon ridendo subito dopo.

"Aigoo, cos'è successo a quella festicciola?" chiese preoccupato Yoongi guardando allibito i due che continuavano a urlare per terra mentre cercavano di togliersi le scarpe.

"Nulla, hanno tutti bevuto." Disse Jungkook guardandolo un attimo e sorridendo a disagio.

"Isabel non si batte! Lei ha bevuto più di tutti!" esclamò Namjoon sembrando fiero della ragazza.

"E saltava!" urlò Jimin con aria sorpresa.

"Saltava?" chiese Yoongi preoccupato.

"Nulla, lascia perdere sono ubriachi marci... Mi aiuti a metterli a letto?" chiese Jungkook scuotendo la testa con disapprovazione rivolta verso tutti.

"Ehm certo.." disse con tono lugubre e a disagio.

Jungkook guardò il suo hyung leggermente intristito, doveva sentirsi molto escluso da tutto, un po' lo capiva anche lui si sentiva solo.

Yoongi in silenzio aiutò Jin e Namjoon a togliersi il cappotto e le scarpe.

In quel preciso momento si rese conto di sentirsi come un estraneo a tutto, e completamente solo.

C'era solo lui, distante da tutti e da tutto.


STESSO MOMENTO

Taehyung era seduto sul divano di Dashimen, contemplava il pavimento, aspettando che Dashimen tornasse dal bagno.

Dashimen uscì dal bagno e sgranò gli occhi alla vista di Taehyung in silenzio, era convinto che tutti fossero andati via dal suo appartamento.

"Tu non dovevi accompagnare Hye-ri?" chiese confuso dal vederlo lì.

"Ci pensa Chung-hee." Disse secco, pronunciando il nome di Chung-hee con un leggero astio nella voce.

Alzò lo sguardo verso Dashimen. "Ho fame, cuciniamo del Ramen?" chiese poi, aveva bisogno di un qualcosa di bello.

"Si, direi che possiamo mangiare del ramen, ma rimani qui a dormire sul divano? Sei rimasto per Hoseok?" chiese confuso facendogli poi segno di seguirlo nella piccola cucina.

"Sono rimasto per parlare con te."

"Oh." Disse a corto di parole Dashimen fermandosi di colpo e voltandosi a guardarlo.

Si guardarono fissi negli occhi in silenzio.

Dashimen sconfortato, scosse la testa, capendo immediatamente il tutto, il perché Taehyung fosse rimasto da lui.

Taehyung sapeva del matrimonio.

Si voltò di nuovo e cominciò a camminare per la cucina dirigendosi verso la dispensa per prendere il necessario per cucinare.

"Non riesco a dirle di non farlo. Ci ho provato anche prima. Proprio non riesco ad andarle contro." Disse con voce flebile Dashimen, non sapeva bene il perché ma non riusciva ad andare contro Isabel, forse perché sapeva che lei stesse soffrendo e lui non voleva farla stare peggio.

"È un grande sbaglio. Non lo dico perché credo che tornerà con Yoongi, ma perché si tratta di matrimonio. È per sempre, dubito potrà mai divorziare." Disse Taehyung serio, si appoggiò al piccolo tavolino della cucina mentre osservava la schiena di Dashimen che era intento a riempire una pentola con l'acqua da far bollire.

"Lo so, è una prigione a vita." Sospirò Dashimen tristemente.

"Dobbiamo fare qualcosa!" esclamò con decisione Taehyung.

Dashimen saltò leggermente sul posto, posò la pentola sui fornelli e poi si diresse verso un'altra dispensa cercando i pacchi di ramen.

Si voltò di nuovo verso Taehyung mostrando due pacchi di Ramen.

"Facciamo entrambi?" chiese con aria triste.

"Si." disse a corto di parole, aspettando che Dashimen dicesse qualcosa di più, o gli esponesse un piano d'attacco per fermare Isabel e la sua assurda idea di matrimonio.

Dashimen appoggiò i due pacchi di ramen sul ripiano, poi prese un coperchio così che l'acqua bollisse prima.

Si voltò a guardare Taehyung, indeciso su cosa dire.

"Tae.. lei sa che è uno sbaglio. Non è felice di questa scelta. La sta prendendo solo perché così pensa che potrà mettere fine a molti problemi."

"Suo padre o Yoongi?" Chiese Taehyung riferendosi ai problemi.

"Yoongi... solo sposandosi sa che non ci sarà il rischio di tornare da lui."

"Ci credi anche tu? Ci credi veramente?"

"No. Neanche lei ci crede. Penso ci stia provando, sta provando a mettere realmente un punto alla loro storia e ad andare avanti. È come se lei abbia mollato del tutto, si sia arresa."

"Lo ha fatto molte volte ma poi è tornata all'attacco."

"Solo sposandosi non tornerà all'attacco..." disse triste Dashimen.

Taehyung chinò il capo dispiaciuto, e scuotendolo leggermente.

Quel matrimonio era la cosa più assurda del mondo.

Isabel un giorno si sarebbe svegliata e avrebbe rimpianto tutto.

"L'hai detto a qualcuno? L'hai detto a lui?" chiese Dashimen voltato di spalle e chiudendo un attimo gli occhi preoccupato.

"No, non lo sa nessuno, non voglio dirlo io." disse Taehyung con tono triste.

"Neanche io voglio dirlo" disse con tono lugubre.

"Che si fa?" chiese Taehyung, non sapendo quanto tempo avrebbero potuto tenere quella notizia per loro.

"Mangiamo Ramen.." provò a fare dell'ironia.

Taehyung lo guardò in malo modo.

"Tae... non lo so"

"Mangiamo ramen." Disse con aria triste.

27 DICEMBRE 2017

Erano passati una decina di giorni da quando si erano visti tutti a casa di Dashimen per la festa di Natale, i Bts erano stati sempre impegnati, e per quanto ne sapeva Taehyung anche Isabel sembrava aver avuto dei giorni pieni.

Taehyung era riuscito a trovare un paio di ore libere, sarebbe dovuto andare per un paio di ore da Hye-ri che non vedeva da un po' di giorni, invece all'ultimo minuto aveva dovuto annullare il suo appuntamento con la sua fidanzata.

Isabel gli aveva mandato un messaggio chiedendogli se potevano vedersi nel vecchio appartamento, Taehyung ne era rimasto sorpreso, non era mai andato lì dal duemila quattordici.

Gli era sembrato strano che la ragazza rischiasse di vedersi lì anziché in Hotel che era il posto più sicuro.

Pensava che fosse sicuramente per qualcosa di molto importante, anche perché nel messaggio lei, gli aveva dato il nuovo pin per entrare all'interno.

Isabel non aveva mai cambiato quel pin dal duemila e tredici.

Ciò voleva significare solo una cosa:

LA FINE.


Arrivato davanti alla porta di casa, la guardò tristemente e digitò il pin.

Si sentiva stranamente in ansia.

Era la prima volta a sentirsi così nel doversi vedere con la sua noona.

Entrò in casa e si guardò intorno in cerca di Isabel.

"Vai via?" chiese Taehyung dopo aver individuato la ragazza che era nel mezzo del soggiorno a chiudere cinque o sei pacchi.

"Lascio la casa a Yoongi" disse lei guardandolo triste.

"Ti ho fatto venire per questo... pensavo fosse meglio che lo dicessi tu a lui." disse lei con tono triste.

Taehyung si guardò intorno.

Era rimasto ben poco della casa che conosceva, solo alcuni piccoli mobili che a guardarli sembravano stile Yoongi. Per il resto la casa era stata completamente svuotata.

"Non farai niente? Niente di niente per riprendertelo?" chiese lui continuando a osservare il tutto con tristezza.

Guardò Isabel tristemente e fece dei passi avvicinandosi a lei.

"No, Taehyung no. So che Hye-ri te l'ha detto, sono certa che lo sapevi anche quando ci siamo visti tutti, ma non hai voluto parlarne" disse lei seria conoscendolo bene.

"Ti stai accontentando noona, lo sappiamo entrambi. Lo hyung ha sbagliato, sta continuando a sbagliare... ma ti ama e tu ami lui." disse lui non sembrando però deciso come sempre delle sue parole.


"Taehyung..." sospirò lei, fece dei passi per avvicinarsi a lui.

Sorrise dolcemente, appoggiò entrambi le mani sul volto del ragazzo continuando a sorridergli.

"Ti voglio bene." disse lei con sentimento, tirò su col naso.

Lo continuò a guardare con gli occhi lucidi, pian piano le mani scivolarono dal bellissimo volto di Taehyung, fino a posarsi sul suo petto.

Isabel appoggiò anche la faccia sul petto del ragazzo, che andò immediatamente ad abbracciarla.

Entrambi cominciarono a piangere insieme.

Singhiozzando.

Era finita per davvero e lo sapevano.

Taehyung lo sapeva. Lo sapeva da tempo, da quando aveva visto Yoongi a letto con quella vecchia ex.

Era il momento di smetterla di lottare per il loro amore, aveva capito che né Yoongi né Isabel avevano più la forza per farlo.


"Noona?" chiamò mentre continuava a stringerla.

"Si?" chiese lei con voce rauca.

"Io e te rimarremo amici? O sparirai di nuovo?"

"Taehyung... pensavo che fosse certa come cosa, dato la festa organizzata da Dashimen" disse lei guardandolo preoccupata.

"Ho sempre paura di perderti. Noona non voglio perderti com'è accaduto in passato." Disse lui guardandola serio in volto.

"Non rinuncio a te. Non rinuncio a nessuno di voi. È una promessa." Provò a sorridere gentile.

"Noona, devo dirti una cosa, forse non cambierà niente, ma non voglio che questa cosa non detta rischi di creare un problema nel nostro rapporto." Disse facendosi serio e staccandosi da lei.

"Taehyung mi fai preoccupare così." Disse lei guardandolo stranita, non capendo cosa lui le tenesse nascosto. "Ti prego dimmi che non hai messo incinta Hye-ri!" esclamò lei subito dopo.

"Noona!" rimproverò lui guardandola con orrore.

"Taehyung, hai lo sguardo colpevole! E una cosa del genere vorrebbe dire che io mi debba subire Chung-hee in una crisi isterica" disse lei scuotendo il capo, solo al pensiero di Chung-hee in giro per il loro soggiorno a lamentarsi di Taehyung, Hye-ri e un possibile figlio.

"Sarebbe questo l'unico problema dell'avere un figlio con Hye-ri?" chiese lui sembrando confuso.

"Per me si!" esclamò lei convinta.

Lui la guardò senza parole scuotendo il capo.

"Suran ha baciato Yoongi e dopo che tu sei andata via, lui ha avuto un attacco di panico.." disse lui diretto e preso anche un po' dal panico, doveva dirlo per forza, anche se avevano tutti concordato con Dashimen di non dirlo, lui in primis.

Lui però era incerto, specie per via di questo matrimonio, sapeva che il matrimonio era un grandissimo sbaglio.


Isabel lo guardò fisso negli occhi, sembrando perplessa per un attimo.

"Taehyung." Disse seria. "Ormai ho accettato la proposta"

"Lui ha sbagliato... non vuol dire che lo debba fare anche tu" disse lui serio.

"Non sto sbagliando."

"Sei sicura? È quello che vuoi realmente? È per la vita!" Sapeva che Dashimen non aveva avuto ancora il coraggio di parlare con Isabel di farla desistere, doveva provarci almeno lui.

"Che scelta avrei? Chung-hee è una brava persona. Io e te diventeremo parenti un giorno!" provò a sdrammatizzare lei riuscendosi poco dato lo sguardo di lui.

"Il problema è: che lui è solo una brava persona. Io comprendo che tra te e Yoongi sia finita, sono stato quello che ha lottato di più. Ci avete provato, vi siete dati una seconda occasione. Non è andata. L'ho capito"

"Non capisco il punto" disse lei aggrottando la fronte.

"Il punto è che non puoi accontentarti di un matrimonio senza amore."

Lei abbassò lo sguardo, sembrando colpevole.

"Non lo ami noona. Lo sappiamo. Provi affetto per lui, pensi sia una brava persona. Ti trovi bene con lui. Non è quello che vuoi. Non è quello che voglio per te!" disse lui quasi urlando.

Lei alzò lo sguardo su di lui, un'espressione imbronciata sul volto, non voleva sentire una ramanzina. Non voleva che qualcuno le dicesse quelle parole che lei sapeva erano vere, ma erano anche delle lame che la squarciavano.

"Sei vita. Sei sempre stata vita. Per esserlo devi bere, per essere un minimo allegra, per fingere allegria devi ubriacarti. Sei tutta sorrisi falsi. Sei rigida nel corpo." La accusò lui.

"Pensi che non lo sappia?" disse lei con risentimento.

"Penso che tu stia mentendo a te stessa. Penso che la tua scelta sia calcolata. Ma la vita non la si può calcolare." disse lui con rabbia, non avrebbe pensato di litigare mai nella vita con lei, ma solo così poteva farle aprire gli occhi.

"Taehyung... stiamo per litigare lo sai?" disse lei guardandolo in malo modo.

"Stiamo già litigando. Perché sto dicendo la verità e tu non vuoi sentirla!"

"Smettila." Disse lei tra i denti fulminandolo con lo sguardo, sentendosi ferita da lui.

"No. Reagisci! Devi farlo. Perché non puoi lasciarti morire così."

"Tae. Stai esagerando." Soffiò lei stringendo i pugni, non voleva urlare contro di lui, non voleva arrabbiarsi con lui.

"Ah si? Sto esagerando? Tu decidi di sprecare la tua vita, decidi di accontentarti. Non sei una che vive così! Sei una persona che non si arrende! L'hai dimostrato in questi anni, anche se facevi vedere che mollavi, anche se hai provato a mollare molte volte. Alla fine non l'hai mai fatto!" continuò lui a provare a farla ragionare.

"È l'unica soluzione. Che senso avrebbe?" trillò lei con voce isterica, nulla aveva senso.

"Noona. Ha senso. La tua vita ha senso. Non resisterai, ti sentirai impazzire nel momento in cui capirai che sei prigioniera di un matrimonio che non vuoi. Non sei fatta per essere succube a tuo padre e accontentarlo." Disse lui con decisione guardandola con rimprovero.


Lei diede le spalle a Taehyung, non riusciva a guardarlo in volto. Non comprendeva perché lui insistesse a dirle tutte quelle verità che lei sapeva dentro di sé.

Lei voleva solo dimenticare.

Si mosse lenta andandosi a sedere sulla poltrona comprata da Yoongi una delle poche cose rimaste nella stanza.

Una voce nella testa:

La tua vita diventerà piatta, non saprai più cosa voglia dire il rischio e lo stare sulle spine. Ti mancherà la scarica di adrenalina.


Dae-hyun aveva toccato il punto senza conoscerla.

Lei non era una che si accontentava. Lei non avrebbe mai voluto una vita piatta.


"Ti sveglierai una mattina e capirai che hai fatto un grave errore. Ti accorgerai che hai perso." Disse Taehyung guardandola triste.

Aveva già detto quelle parole ma rivolte a Yoongi, le aveva dette in un momento di rabbia, e le aveva dette per ferirlo.

A Isabel non erano dette con lo scopo di ferirla ma solo di farla svegliare e farla agire.

"Mio padre ha acconsentito." Disse lei alzando lo sguardo su di lui.

Taehyung si morse il labbro nervoso, non c'era verso di farle cambiare idea, solo un miracolo l'avrebbe potuta aiutare.

"Ti aiuto a finire le scatole." Disse lui triste in volto.

Lei annuì e si alzò tornando a chiudere le ultime scatole con lui.

Ormai in quella casa non era rimasto realmente nulla.


Isabel e Taehyung si trovavano nel parcheggio del palazzo, il ragazzo aveva aiutato a caricare l'ultima scatola di Isabel nella macchina.

"Perché stai portando tu le scatole al deposito?" chiese leggermente a disagio non avevano più parlato molto, entrambi si erano chiusi in un silenzio rabbioso.

"Non mi andava che qualcuno oltre a me le toccasse, nel caso che qualcuno perda qualcosa." Disse lei facendo spallucce.

"Hai tempo per questo? Mi sembrava anche strano averti trovata libera oggi" chiese lui con tono preoccupato.

"Mio padre ha diminuito le mie mansioni a lavoro" disse lei mordendosi un labbro a disagio.

"Problemi?" chiese lui confuso.

"No alcuno, almeno così sembra, è tutto apparentemente tranquillo" disse lei sembrando però perplessa.

"Capisco... ti accompagnerei, ma devo andare alle prove" disse lui sembrando dispiaciuto.

"Oh... tranquillo, nessuno sa dov'è il deposito, solo io" disse lei con sicurezza.

"Comprendo... bene noona, ci vediamo quando troviamo un momento no?" chiese lui insicuro.

"Si, Tae ci vediamo appena troviamo un momento" sorrise dolcemente lei si avvicinò a lui e lo abbracciò.

"Tae è tutto apposto. Lo so che hai ragione. Ormai è così" disse lei dandoli un leggero bacio sulla guancia.

Sorrise splendida come sempre gli fece l'occhiolino e salì in macchina.

Tae si allontanò poco dalla macchina, non disse nulla, sorrise solo facendo ciao con la mano aspettando che lei fosse uscita dal parcheggio e fosse andata via.

Nessuno avrebbe mai fatto cambiare decisione a Isabel, probabilmente neanche Yoongi.


UN'ORA DOPO

Yoongi si trovava davanti la porta del appartamento suo e di Isabel, Taehyung gli aveva chiesto di incontrarsi lì, aveva provato a fargli cambiare idea, ma il ragazzo aveva insistito.

Temeva che a varcare quella porta, avrebbe trovato Isabel.

Non voleva vederla.

Non voleva affrontarla.

Aveva il terrore di guardarla negli occhi.

Prese un respiro profondo, cercando di calmarsi.

Chiuse gli occhi.

Cominciò a contare a bassa voce da cento all'indietro provando a focalizzarsi su ciò così da far scemare il panico.

Aprì improvvisamente gli occhi guardò il tastierino numerico.

Era inutile perdere tempo, provando a calmarsi.

Prima avrebbe varcato la porta, prima avrebbe affrontato il tutto e prima sarebbe finito.

01-01-2013

Il pin era sbagliato.

Scosse leggermente la testa, pensando di averlo sbagliato lui e digitò di nuovo il numero.

La porta però non si apriva.

Non poteva entrare in casa.

Qualcuno aveva cambiato il pin.

Terrorizzato fece dei passi indietro mettendo dovuta distanza tra lui e la porta, come se questo riuscisse a mettere dovuta distanza tra lui e il dolore.

Dolore, atroce dolore.

Isabel aveva cambiato il pin della porta, non poteva più entrare.

Il pin non era più il giorno in cui si erano dati il primo bacio.


La porta però si aprì lo stesso dall'interno.

"Hyung!" esclamò Taehyung.

"Il pin è cambiato?" chiese lui confuso.

"Oh.. si, Isabel ha messo il tuo compleanno" annuì Taehyung guardandolo attentamente.

"Oh perché? Lei è dentro?" chiese facendo dei passi indietro e finendo contro il muro urtando la pianta alla sua destra, si voltò a guardare la pianta sempre verde.

Un tonfo al cuore.

Anche la pianta gli dava ricordi che facevano male.

"Non c'è... tu non vuoi vederla, io non sono tanto stronzo da farvi un'imboscata del genere" disse Taehyung cercando di alleggerire la tensione di Yoongi.

"Perché volevi vedermi qui allora?" chiese muovendosi leggermente da un piede all'altro e infine mettendo distanza tra lui e la pianta.

"Hyung... sei in tensione per il cambiamento di un pin... devo avvertirti, ciò che troverai dentro potrebbe farti stare male." Provò a dire Taehyung schietto, era certo Yoongi sarebbe impazzito nel vedere l'appartamento in quello stato.

"Hai detto che non è dentro." Disse tremante.

"No, ma non c'è quasi più niente dentro... lei ha portato via tutto" disse tentennante Taehyung, per quanto Yoongi insistette ancora a voler stare con Na-ra sapeva che ciò lo stava distruggendo dentro.


Yoongi si mosse veloce urtando Taehyung, senza nemmeno scusarsi.

Come una furia entrò in casa.

Si guardò intorno esterrefatto e cominciò a muoversi con molta agitazione per tutta la casa guardando ogni minimo dettaglio, anzi ogni minima assenza.

Lei aveva svuotato tutto, era rimasto un tavolino comprato da lui, un piccolo mobile e la poltrona che lei aveva giudicato da vecchi.

Lei aveva fatto sparire anche tutte le loro foto, anche quelle che Yoongi aveva messo in casa.

Voltò lo sguardò verso la grande vetrata davanti a lui, stranamente le tende marroni comprate da lui non erano rimaste lì.

Erano scomparse.

Forse perché avevano portato alla loro prima risata dopo tanto tempo.

Chiuse gli occhi ripensando a quel momento.


"Aigoo, hai reso questa casa come quella di due persone anziane, hai cambiato anche le mie tende..." disse lei guardando le tende marroni, con espressione disgustata sul viso, il marrone era veramente un brutto colore.

"Si, le tue era sporche da quanto non le lavavi?" chiese lui ridendo.

"Si lavano le tende?" chiese lei confusa guardandolo sbattendo gli occhi.

"Aigoo... non dici sul serio?" esclamò lui, trattenendo una risata, lei non poteva dire sul serio.

"Direi che il mio ultimo problema siano le tende non lavate, non trovi?" disse lei scuotendo leggermente il capo, e chiudendo gli occhi per una fitta.

"Mai lavate a quanto sembra" disse lui con sarcasmo.

"Ops" disse lei accennando a un sorriso, ma poi facendo un'altra smorfia di dolore.


Faceva continuamente male.

Continuò a vagare per il soggiorno confuso nel trovarsi lì.

Vuoto, era come se lei avesse portato tutto via.

Non c'era più traccia di lei. Non c'era più traccia di loro.

Continuò a vagare per tutta la casa da solo, e senza curarsi neanche un po' che Taehyung fosse rimasto indietro.

Entrò nella stanza da letto, nella cabina armadio, erano rimasti solo i suoi indumenti, lavati e piegati per bene.

Tornando indietro si diresse verso il suo studio.

Rimase per parecchio immobile a guardare la porta chiusa.

Aveva il terrore di guardare come fosse.

Il terrore di non trovarci veramente niente lì, solo una stanza vuota.


Con lentezza aprì la porta ed entrò nella stanza.

Sospirò.

La stanza era rimasta identica, lei non aveva tolto nulla.

Quella era rimasta intatta e lui non ne capiva il motivo.

Si mosse veloce per la stanza, aveva bisogno di sedersi un attimo, aveva bisogno di calmarsi, e in special modo di calmare il suo cuore che sembrava voler uscire fuori dalla sua cassa toracica.

Si sedette e guardò lo schermo del pc davanti a lui.

Aggrottò la fronte, sopra era appiccicato un biglietto.

Spalancò gli occhi, capendo che lei gli avesse lasciato un messaggio.

Non era certo di volerlo leggere, ma non si diede neanche il tempo di pensarci su, che la sua mano agì d'istinto, afferrando il bigliettino.

Cominciò a leggerlo velocemente.


Sono entrata.

Sono rimasta in questa stanza immobile per tanto tempo.

L'avevo lasciata per ultima.

Non sono riuscita a svuotarla.

Non sono riuscita a togliere niente.

La lascio a te, puoi farne quello che vuoi.

Addio Yoongi.

Tua e per sempre tua Isabel.


Yoongi strinse quel foglio al petto, accartocciandolo senza rendersene conto.

Guardò la stanza.

Era rimasta solo quella.

Di tutti quegli anni, fatti d'amore e sofferenze. Era rimasta solo una stanza che ricordava il loro amore.


Tua e per sempre tua Isabel.


Quelle ultime parole sul foglietto lo squarciavano dentro.

Lei non era mai stata sua, e non lo sarebbe mai stata.

Crollò a terra singhiozzando.

Era tutta colpa sua.



Non aveva idea di quanto tempo fosse passato, da quando si era rimesso in piedi, dato un contegno e aver asciugato le lacrime.

Con espressione triste sul volto si presentò di nuovo in soggiorno, dove Taehyung era rimasto seduto su l'unica poltrona rimasta, in attesa che lui tornasse.

Taehyung si alzò a sentire i passi di Yoongi e lo guardò triste.

"Devo darti una cosa" disse serio in volto.

"C'è altro oltre a tutto questo?" chiese sfinito.

"Si, il contratto della casa. Devi firmarlo, la casa è tua." Disse serio.

"Cosa? Era intestata a Dashimen?" chiese confuso.

"Isabel vuole che sia tua. Immagino tu sia rimasto nello studio per tutto questo tempo, è l'unica cosa invariabile. Lei non ha toccato nulla. Ti ha regalato lo studio, e ti regala la casa."

"Non voglio la casa, non voglio nulla." Disse guardandolo con orrore.

"Invece firmerai e avrai tutto." Disse severamente.

"NO! TAEHYUNG NO! NON VOGLIO NULLA DI TUTTO QUESTO!" urlò.

"LO AVRAI!" Urlò anche Taehyung guardando con rabbia.

Yoongi si bloccò stranito dal sentirlo urlare, lui non urlava.

"Lo avrai e ti ricorderai tutto. Ti ricorderai che hai deciso tu di terminare tutto. E che è finita veramente."

"Non..."

"è finita Hyung. Lei si sposa con Chung-hee. Ha lanciato la tua collana nell'oceano. Il padre ha acconsentito. Si sposerà l'anno nuovo." Disse la verità, disse tutto.

"Non è vero!"

"Era quello che volevi."

Yoongi lo guardò tremante di rabbia.

Non poteva essere vero, era tutto un incubo.

Si avvicinò a Taehyung lo sorpasso avvicinandosi al tavolo.

Guardò il contratto di casa, prese la penna e mise la sua firma.

"Immagino che sei venuto con la tua macchina." Disse secco, guardandolo con freddezza.

"Si."

"Allora ci vediamo a casa." E così dicendo andò via.

Taehyung sentì la porta sbattere e si mise di nuovo a sedere.

Chiuse gli occhi stanco.

Sembrava tutto una tortura.


STESSO MOMENTO

Isabel aveva scaricato tutte le casse dentro il deposito, le aveva posizionate tutte a un lato dove nei giorni precedenti aveva messo le altre.

Guardò il magazzino in cui si era chiusa dentro, pensando che fosse realmente pieno di roba, nonostante non avesse ancora svuotato la casa di Do-yoon, che più che una ricchezza sul suo patrimonio cominciava a essere un peso.

Sapeva però che in quel magazzino non c'era spazio per tutte le cose del fotografo.

Probabilmente qualcun altro avrebbe buttavo via gli oggetti personali di una persona ormai morta.

Lei invece aveva lasciato quella casa intatta.

Faceva così quando qualcosa le faceva troppo male, la lasciava lì completamente identica.

Non riusciva molto a chiudere con il passato, non ne era capace, ogni volta che provava a chiudere quello tornava a tormentarla.

Si sedette per terra, chiudendo gli occhi.

In quel magazzino c'erano i segreti di Do-yoon e ora anche la sua vita con Yoongi, qualunque cosa dell'appartamento era lì dentro, aveva lasciato solo le cose di Yoongi nella casa.

Spalancò gli occhi improvvisamente.

Un'illuminazione.

Lì dentro c'erano i segreti di Do-yoon, segreti a cui le poteva avere accesso e che non aveva mai cercato.

Segreti che però dopo aver conosciuto Dae-hyun bramava avere.


"Se sei nei guai, nella cassaforte c'è qualcosa che potrebbe aiutarti, anche se hai bisogno di risposte." Disse sorridente Do-yoon indicando la cassaforte nel muro dietro a un quadro.

"Mi dovrai dire il pin per aprirla" disse roteando gli occhi.

"Lo intuirai da sola." Do-yoon le ammiccò ridendo sotto i baffi come era solito fare.

"Do-yoon tu e i tuoi enigmi, sempre utili a complicarmi di più la vita." Sbuffò lei con tono sarcastico.

"Cerco di non farti annoiare, non sei una tipa che ama la monotonia" continuò a prenderla in giro ridendo.

"Ricerco la tranquillità. Mi piacerebbe tanto una vita tranquilla senza alcun problema e preoccupazione."

"Sai essere veramente simpatica a volte" continuò a prenderla in giro divertito da tutto.

"Dico sul serio!" Urlò lei risentita.

Roteo nuovamente gli occhi di nuovo irritata dal modo di fare dell'uomo,

"Per favore, ora mi dirai che sono anche i guai a trovare te, e no il contrario!"

"Io non li cerco... non ti ho mai cercato sei tu che hai trovato me!" ghignò.

"Giusto. Ma ho ragione, ti stancheresti con una vita tranquilla. Non sei una che sta stare nella noia."

"Probabilmente hai ragione. Ma cosa sta nella cassaforte?"

"Qualcosa che spero tu non debba mai usare. Diciamo che c'è anche qualcosa di molto personale."

"Tipo?" chiese lei confusa.

"I miei scritti" disse lui sembrando fin troppo serio.

"Do-yoon tu mi hai dato tutti i tuoi fascicoli, sto continuando a studiarli dalla mostra!" disse lei non capendolo.

"Ci sono i miei scritti privati." Sogghignò lui.

"ohh." Disse lei ridendo subito dopo.


"LA CASSAFORTE!" Urlò balzando in piedi.

Con uno slanciò e correndo arrivò al muro di fronte a lei, tirò giù il quadro astratto sicuramente fatto da Do-yoon post sbronza, non uno dei suoi lavori migliori.

Si fermò a guardare la cassaforte.

"Beh... deve essere semplice. Sarà il compleanno di Bong-cha!" Esclamò rivolgendosi a se stessa.

Digitò il pin e con uno scatto la cassaforte si aprì.

Guardò incuriosita dentro.

Si morse le labbra nervosa, e afferrò la cosa che Do-yoon sperava lei non dovesse mai usare.

Rimase ferma ad osservarla mentre la teneva tra le mani, era fredda.

Avrebbe potuto risolvere tutto, bastava prenderla, portarla con sé, andare da suo padre.

Sapeva che realmente non sarebbe stato così, Yoongi non avrebbe mai amato un'assassina.

Appoggiò la pistola su uno scatolone lì vicino e decise di dedicare la sua attenzione all'interno della cassaforte c'erano dei quadernetti neri all'interno.

Ne prese uno.

Lo sfiorò con le mani, osservandolo stranita.

Sembrava come i quadernetti che Yoongi era solito comprare per scrivere testi di canzone.

Nero, di cuoio ruvido, che aveva un odore forte di carta.

Ne prese un paio e si andò a sedere a terra al centro della stanza.

Non poteva portarli con sé non voleva che qualcuno sapesse cosa aveva tra le mani.


Angolo dell'autrice:

Eh siamo ancora qui! Bene, ma anche no. Sto esorcizzando un mio qualcosa con degli scatoloni e dei ricordi. Giuro che è ultimo capitolo che parlo di cose del genere!

Questo capitolo avrebbe potuto far male... ma a me non l'ha fatto stranamente, forse perché Yoongi e Isabel si sono detti talmente tante volte addio che ormai non mi fa più effetto.

Penso che fosse giusto che fosse Tae a dare la notizia a Yoongi, lui più di tutti ha creduto in loro. Lui più di tutti vuole un mondo di bene a Isabel.

Taehyung ci prova anche a far cambiare idea a Isabel, ma lei niente ormai ha smesso di lottare, ha accettato il suo destino... quante volte ha provato ad accettarlo e poi è sempre rinsavita? Vediamo se lo farà ancora.

Parte finale sembra non importante ma lo è... ora ha tutti i diari segreti di Do-yoon cosa che non aveva, lui le aveva lasciato i fascicoli senza informazioni personali.

Ora ha anche una pistola. Za za zammm!

Ci si legge al prossimo capitolo! 

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