CAPITOLO 22: RING


CAPITOLO 22: RING

29 NOVEMBRE 2017

Isabel entrò in casa sua e di Chung-hee era passata più di una settimana da quando era andata a letto con il ragazzo, e ancora non aveva preso una decisione.

Tra lei e Chung-hee tutto era tutto alla normalità, lui sembrava in attesa di una qualche risposta da parte sua, lei invece non era convinta di provare e rimettere insieme i pezzi con Chung-hee, le sembrava ingiusta come cosa nei confronti del ragazzo.

Le sembrava anche una scelta troppo affrettata. Lei che era solita prendere scelte affrettate, questa volta stava veramente troppo temporeggiando.

Dopo essersi tolta le scarpe e aver lasciato tutto nell'atrio si avviò verso il soggiorno fermandosi prima del dovuto, dato il vociare di due voci maschili.


"Te lo sto chiedendo come favore. Perché continui a insistere che sia meglio che lei non lo faccia!" urlò uno dei due.


Isabel arricciò le labbra perplessa, pensando di conoscere la voce.


"Perché non voglio che si metta a rischio. Non avresti dovuto dirle che pensavamo fosse stato suo padre." Disse con voce dura Chung-hee.

"Oh ti prego, smettila di volerti farti bello ai suoi occhi. Smettila di provarci con lei. Quando sai che non andrà mai come vorrai. Te l'avevo detto che ci avresti rimesso tu." Lo accusò il ragazzo.


Isabel finalmente capì a chi apparteneva la voce: a Hae-eun.


"Ti sbagli tu non la conosci. Capirà che con me starà meglio, e sono la persona con cui dovrebbe stare." Disse molto convinto di se stesso Chung-hee.


Isabel appoggiò la testa contro il muro e chiuse gli occhi.

Proprio non sapeva cosa fare.

Lei voleva Yoongi.

Afferrò il ciondolo della sua collana e lo strinse forte.


"Ah si? Se volesse pubblicare tutto, di sua iniziativa, senza essere manipolata. Cosa faresti? L'appoggerai o le andrai di nuovo contro?" chiese con una mezza risata.

"Io..."

"L'ho capita, non mi ci vuole molto a capirla. Lei vuole qualcuno che l'appoggi, vuole essere considerata, qualcuno che le dica la verità. Siamo simili io e lei." Disse con voce strafottente.

"Non la convincerò a fare un atto suicida in memoria dei morti. Voglio che lei sia al sicuro."

"Quindi chiusa in una prigione anche con te?" disse sprezzante Hae-eun.

"No, se lei vorrà agire, allora io la proteggerò."

"A costo della tua stessa vita?" rise amaramente senza sentimento il ragazzo.

"Si." disse lui con sicurezza Chung-hee.


Isabel rimase acquattata vicino al muro, in ascolto ma entrambi erano in silenzio.

Non era carino spiare ma non aveva la voglia di immischiarsi in una litigata tra amici.

Sicuramente non poteva far finta di nulla e andarsene.


"Sei impazzito!" trillò Hae-eun.

"Se mi dirà che vuole provare a stare con me, la sposerò subito." Disse deciso Chung-hee.


Isabel sbiancò alla frase.

La faccenda si faceva sempre più seria.

"Le hai comprato un anello? Ora? Nel mezzo di un uragano?"

"CHE COSA HAI FATTO!" urlò Isabel piombando nel soggiorno, solo ad aver sentito anello di fidanzamento, aveva fatto si che si intromettesse nel discorso.

Hae-eun si voltò a guardare la ragazzina e scoppiò in una fragorosa risata, dato la faccia sconvolta di lei, si voltò a guardare il suo amico sempre ridendo.

"Io... non dovevi scoprirlo così." Disse Chung-hee guardandola con orrore.

Lei scosse il capo, e guardò l'anello nella mano del ragazzo.

"Lui ha ragione" disse Isabel indicando a Hae-eun.

Hae-eun strabuzzò gli occhi non credendo di aver sentito bene.

"Cosa?"

"Si, lo so sembra strano che io sia dalla tua parte, ma hai ragione" poi indicò Chung-hee "Lui rischierà la vita se io deciderò di andar avanti con il tuo piano." Disse lei seria distogliendo lo sguardo dall'anello.

"Potresti decidere di non farlo" disse Chung-hee.

"Questo comporterebbe che di conseguenza scelgo te. Io non credo di poter fare questa scelta. Per quanto io stia provando ad accettare che con Yoongi sia finita, non voglio farlo. Sarebbe veramente scorretto scegliere te di nuovo, senza la sicurezza che con lui sia davvero finita." Disse lei secca.

Hae-eun sorrise sfacciato.

Isabel lo guardò scuotendo la testa, poi si voltò a guardare Chung-hee.

"Non voglio rifare lo stesso sbaglio. Non voglio ferirti."

"Quindi decidi di rimanere così sospesa senza prendere una decisione?" chiese Chung-hee, le aveva dato tanto tempo, ancora non comprendeva perché lei non scegliesse, era convinto che fosse realmente lui la persona giusta.

"Cazzo. Devi prendere una decisione. No sulla tua vita ma su pubblicare quei video e andare avanti con il piano!" si intromise Hae-eun, stufo di tutti i problemi d'amore in atto, che erano solamente una colossale perdita di tempo.

Isabel guardò Hae-eun dispiaciuta, aveva ragione stava tergiversando troppo.

"Se non sistemo i miei problemi personali, non prenderò una decisione che metta a rischio la mia vita e quella di altri. Voglio incastrare anche io i fratelli di Do-yoon."

"E tuo padre?" chiese Hae-eun guardandola perplesso.

"Non sono certa che sia il caso. No se ci va di mezzo Dashimen. Non dipende solo da me la scelta ma da lui. Devi aspettare un altro paio di giorni, e dopo ti diremo cosa abbiamo deciso di fare." Disse lei convinta delle sue parole.

"Un paio di giorni? Ti prego, non prenderai mai una decisione se non ti si obbliga." Trillò lui guardandola imbronciato.

"Si la prenderemo, e sarai il primo a saperla. Ti va bene?" chiese provando a essere gentile.

"Perché sei gentile con me?" chiese Hae-eun confuso.

"Perché Do-yoon ti voleva bene, io non ti odio, comprendo. L'hai detto tu siamo simili." Disse lei tranquilla, si voltò a guardare Chung-hee sempre dispiaciuta.

"Stai affrettando un po' il tutto... ho veramente bisogno di tempo non voglio sbagliare" disse provando a essere gentile "Sono stanca oggi ho lavorato tanto vado a mettermi a letto" e così dicendo si congedo con entrambi i ragazzi.


29 NOVEMBRE 2017 SERA

Taehyung era seduto vicino a Jungkook sull'aereo, il maknae al suo fianco dormiva, mentre lui osservava Yoongi che si era seduto da solo e che aveva anche fatto segno a Na-ra di non sedersi con lui.

Taehyung continuava ad osservarlo con intensità.

Era ancora in collera verso di lui, per come aveva rovinato tutto.

Non si era ancora riuscito a vedere a Noona ma avevano parlato per telefono e lei era stata molto severa a riguardo e lo aveva consigliato di aggiustare i rapporti con Yoongi, più che consigliato lo aveva minacciato con voce greve ed era sparita.


"Taehyung ti ho detto che devi perdonarlo. Siete un gruppo e non potete escluderlo." Così lei gli aveva detto severamente.

"Ma noona! Io non posso far finta di nul.." non era riuscito a finire la frase che lei aveva urlato.

"Ti ho detto che devi risolvere. O giuro che non ti parlo mai più." e dicendo così aveva chiuso la chiamata non rispondendo più ai suoi messaggi e alle chiamate.


Taehyung era ancora così arrabbiato, ma sapeva che doveva per forza fare pace, Isabel sapeva mantenere bene le proprie minacce, e fin quando lui non avesse risolto il tutto, lei sarebbe stata un fantasma nella sua vita.


Taehyung, strinse i pugni, e si fece coraggio, si alzò dal suo posto e in silenzio sotto lo sguardo del maggiore che aveva alzato la testa per osservarlo incuriosito, si diresse al posto libero vicino Yoongi, sedendosi rumorosamente sopra.


Yoongi voltò la testa di lato verso Taehyung, lo guardò rimanendo con la sua solita faccia da bronzo, aspettando che il più piccolo dicesse qualcosa.

"Perché non hai fatto sedere la tua nuova ragazza vicino a te?" chiese Taehyung con uno sbuffo d'irritazione.

"Non voglio litigare" disse Yoongi con voce sottile voltando il capo e dirottando lo sguardo al finestrino vicino a lui.

"Ti ho fatto una domanda, non stavo litigando" disse Taehyung con un'alzata di spalle, ammorbidendo il tono di voce.


Yoongi rimase immobile, prendendo del tempo per decidere se rispondere o no al più piccolo.

Grugnì.

Decise di rispondere.

Con la speranza che non si venisse a creare nuovamente una litigata.

"Volevo stare solo, avevo bisogno di pensare."

"Mmh..." disse soltanto Taehyung, che avrebbe tanto voluto rispondere con una frecciatina, ma evitò.

Calò di nuovo il silenzio tra entrambi, che rimanevano immobili nella loro postazione.

Yoongi continuava a guardare fuori sembrando triste.

Taehyung invece guardava Na-ra dall'altra parte dell'aereo che non distoglieva lo sguardo da loro due.

Non le piaceva, c'era qualcosa che non gli tornava, qualcosa che non andava, o semplicemente era solo gelosia, e lui sapeva essere il più geloso di tutti nel gruppo.

"Noona Isabel ha detto che devo fare pace con te." disse piccato Taehyung interrompendo il silenzio.


Yoongi ingoiò a vuoto sentendo il nome della ragazza, ma continuò a stare nel suo silenzio, fece solo un leggero movimento con le mani che andarono a stringere la stoffa della sua maglietta con forza.


Taehyung si rese conto del movimento del maggiore e scosse la testa.

"Non sono più arrabbiato." Disse provando a essere cordiale.


Yoongi strinse di più la sua maglia, nervoso.

"Non è vero." Disse secco.


"Beh non posso continuare a esserlo. Noona non mi parla più, e non lo farà fino a quando non aggiusterò le cose con te." disse sbuffando irritato dalla situazione.

Yoongi si voltò a guardare Taehyung confuso dalla frase.

"Ha detto a tutti che dobbiamo perdonarti. Che siamo un gruppo e non ti possiamo escludere. È stata fin troppo comprensiva, dato la situazione." Alzò gli occhi al cielo non per niente concorde con la scelta di Isabel.

"Lei sa tutto?" chiese Yoongi mostrando un attimo di tristezza.

"Si. Lo sanno tutti, lei, Dashimen che è seduto vicino a Hoseok e non ti rivolge la parola e sta provando a non ucciderti. Lo sa anche Chung-hee, che indovina? Non vedeva l'ora che ti facessi da parte." Provò a punzecchiarlo Taehyung sperando in una reazione significativa.


Yoongi per tutta risposta alla provocazione si sporse un po' dal suo sedile per guardare Dashimen ai sedili opposti ai loro che stava sentendo tutto con la faccia arrabbiata.

"Se vuoi picchiarmi puoi farlo" disse Yoongi rivolgendosi al ragazzo che lo rispose solo con un'occhiataccia e voltò lo sguardo irritato.


"Non può picchiarti. L'ha promesso a Isabel... abbiamo tutti promesso di non intrometterci." Sbuffò Taehyung.

"Grazie" disse con voce lieve.

"Dovresti dire grazie a lei." disse severamente Taehyung.

"Lo so che le ho fatto del male." disse soltanto Yoongi mordendosi le labbra con nervoso.

"Lei non ha ancora scelto di stare con Chung-hee, lei non ha preso ancora nessuna decisione. Da quando l'hai lasciata ha anche interrotto i suoi piani. Lei ti perdonerà se tu tornerai." Disse Taehyung con voce triste.


Yoongi dirottò lo sguardo su Na-ra che continuava a guardarlo.

Scosse la testa piano.

Isabel aveva interrotto i suoi piani, da quando l'aveva lasciata.

Era l'unica cosa che aveva importanza in quel momento.

Distolse lo sguardo da Na-ra abbassandolo sulle sue mani che continuavano a stringere la maglia.

"Non posso tornare da lei." Disse con voce piatta.


"Se è questa la tua scelta, allora avrai le tue ragioni. Noi ti vogliamo bene, non capiamo il perché di tutto ciò ma cercheremo di accettarlo." Disse Taehyung dispiaciuto da sentirsi rispondere in quella maniera.

Taehyung si alzò dal posto, diede una leggera pacca al suo Hyung, e si diresse di nuovo vicino al maknae.

Probabilmente non era destino per Yoongi e Isabel.


02 DICEMBRE 2017 SERA JAPAN

Le due giornate in Giappone erano state fin troppo veloci e piene di emozioni, tutti i ragazzi si erano comportati come un vero gruppo unito, mostrandosi sempre di buon umore.

La realtà era che aver vinto tanti premi vinti sia ai Mama che ai Melon, aveva permesso a tutti loro di ritrovarsi.

Tutti erano stati veramente felici nel vedere Yoongi vincere il premio come produttore insieme a Suran, avevano messo tutti i loro dubbi e la tensione verso Yoongi da parte.

Finalmente i Melon erano finiti e loro anche se entusiasti per tutto erano molto stanchi, stavano tutti insieme come sempre a chiacchierare prima di avere il permesso da parte dei manager di poter tornare in hotel e meritarsi una sana dormita.

Erano soliti festeggiare tutti dopo le vittore, ma in quella giornata erano tutti troppo distrutti poiché il giorno prima avevano partecipato anche ai Mama.

Yoongi aveva il suo premio in mano e lo guardava soddisfatto, non pensava di poter vincere un premio da solo senza il gruppo. Per quanto si sentiva felice del traguardo appena raggiunto, sentiva un velo di tristezza e si sentiva solo in quella felicità.

Alzò lo sguardo verso tutti i suoi compagni che chiacchieravano amabilmente commentando la serata, si rese conto che Dashimen non era presente e ciò sembrava veramente strano. Il ragazzo era stato la loro ombra per tutti i giorni e non si era mai allontanato da Hoseok con cui cercava di mandare avanti la loro relazione, messa anche a dura prova per colpa sua.


Con i sensi di colpa Yoongi, si avvicinò verso Hoseok.

"Ehi.. ma Dashimen dov'è andato?" chiese poi accennando a un sorriso.

"Doveva parlare un attimo con Bang-si-hyuk" disse Hoseok guardandolo stranito per la domanda.

"Ahh... successo qualcosa?" chiese con tono piatto Yoongi.

"No, non credo... come mai mi hai chiesto di Dash?" chiese Hoseok sospettoso.

"Era strano che non fosse attaccato a te" accennò a un sorriso imbarazzato Yoongi.

"Non mi sta tradendo se è questo che volevi insinuare" disse il ballerino guardandolo per un attimo in malo modo.

"Mi dispiace... non avrei dovuto scaricare i miei dubbi su di te e i miei problemi." Disse abbassando il capo, mostrandosi colpevole.

"Tra me e Dash va tutto bene, io mi fido di lui." disse Hoseok piccato.

Yoongi annuì con il capo e continuando a guardare per terra in imbarazzo.


Hoseok osservò il suo amico dubbioso, ultimamente proprio non riusciva a comprenderlo, non riusciva a capire il perché Yoongi avesse deciso di complicarsi la vita in quella maniera e di complicarla agli altri.

Improvvisamente gli venne in mente una frase detta da Yun-hee.

"Yoongi non so cosa stia succedendo, ma io penso che tu stia cercando un pretesto per far sì che le cose vadano male, sei tanto abituato alla sofferenza che appena provi a essere felice, cerchi un modo per far andare male le cose [...]"

Probabilmente era così, Yoongi non era capace di stare nella felicità, fin troppo abituato in quegli anni alla sofferenza, specie a quella causata da Isabel.


"Grazie per esserti scusato" disse Hoseok con sentimento, poggiò un braccio sulla spalla di Yoongi e sorrise gentile. Voleva troppo bene a Yoongi per essere arrabbiato con lui, quando ore prime aveva mostrato entusiasmo per la vincita dell'amico era tutto vero, era veramente molto orgoglio di lui.

"Sei stato bravo, ottima vittoria oggi" disse orgoglioso.

"Grazie..." sorrise impacciato Yoongi ma sembrando veramente felice di aver fatto pace con Hoseok.

"Ma... non ti avvicinare a Dashimen, noi ti amiamo nonostante tu sia un idiota, lui al momento ti vuole veramente morto. Se avevi chiesto di lui per far pace, ti conviene rimandare" ridacchiò Hoseok cercando di stemperare l'imbarazzo.

"Starò lontano da lui, promesso. Se dovesse picchiarmi dubito mi difenderei, me lo merito lo so." Annuì convinto Yoongi.

Hoseok annuì con la testa anche lui, fece per parlare ma qualcuno l'interruppe.


"Ciao ragazzi" disse una voce femminile alle loro spalle, entrambi i ragazzi si voltarono a guardare chi fosse e Yoongi sorrise in imbarazzo immediatamente.

"Noona Suran" salutò timido.

"Ciao Noona Suran, congratulazioni, vi lascio soli" disse educatamente Hoseok togliendo il disturbo.

Suran salutò il ragazzo e aspettò che si allontanasse, rivolgendo in seguito l'attenzione su Yoongi.

"Vorrei parlarti in privato di va?" chiese lei sorridendo gentile.

"Si certo!" annuì Yoongi, per poi seguirla.

Tra lei e Suran si era risolta in maniera molto semplice, lui le aveva detto la verità, che Isabel era tornata, Suran aveva preso tutto con molta maturità non aveva combattuto per lui anche se lo amava, lo aveva lasciato andare, consapevole che lui aveva sempre amato un'altra.

Entrambi si avviarono fuori, verso il camerino della ragazza, senza rendersi conto che qualcuno li stava seguendo.

Arrivati al camerino, si fermarono davanti alla porta, lui sorrise gentile e facendola passare per prima e chiudendo la porta dietro di lui.

La persona che li seguiva rimase ferma a osservare la porta senza sapere bene cosa fare.


Dall'altra parte del corridoio c'era Dashimen in compagnia di qualcuno, entrambi avevano osservato la scena.

Inizialmente si erano bloccati, in seguito lui aveva afferrato la mano della persona con cui era e l'aveva tirata dietro a un angolo nascondendosi.

"Yoongi è entrato nel camerino di Suran" disse con voce bassa.

"Ho visto... chi è quella che aspetta fuori?" chiese la persona confusa.

"Na-ra... la nuova aiuto manager." Disse immediatamente lui, osservando la ragazza di fronte a lui preoccupato.

"Non sarei dovuta venire..." disse con voce triste.

"No, perché se tuo padre lo scopre sono guai" disse con tono di rimprovero Dashimen.

"Lo so." Disse secca per poi chinarsi leggermente da dietro il muro e tornare a osservare il corridoio e Na-ra che era ferma a osservare la porta.

"Ormai sei qui... non puoi non vederlo." Disse Dashimen con tono pacato.

Isabel tornò con lo sguardo a lui e sospirò.

Avrebbe dovuto correre da lui, guardarlo di nuovo in volto per capire se fosse realmente finita.

Proprio non riusciva neanche a fare un passo, si sentiva pietrificata.

Era andata fino in Giappone rischiando il tutto e per tutto, solo per provare a fare lei un passo verso di lui.

Aveva pensato che fosse giusto supplicare, che fosse lei a fargli capire che valeva la pena stare insieme.

Aveva pensato che era giusto dare un'altra chance alla relazione sua e di Yoongi, tra loro erano successe troppe cose, c'erano stati tanti problemi.

Non era arrabbiata con Yoongi, stava cercando di comprenderlo.

Comprendeva che lui si trovava in un momento di confusione.

Pensava che andando da lui, sarebbe riuscita ad aggiustare tutto.

"Na-ra è entrata nel camerino" disse Dashimen guardando Isabel.

"Appena esce io provo a muovermi da qui..." sussurrò lei.


Isabel si appoggiò con la schiena al muro e chiuse gli occhi, era tesa.

Dashimen rimase a osservarla, con tristezza.

Non era molto d'accordo con il rischio che Isabel stava prendendo, era ancora arrabbiato con Yoongi e non credeva che il ragazzo meritasse quel gesto da parte della sua migliore amica.

Si chinò di nuovo per guardare nel corridoio, non usciva nessuno dalla stanza.

Si sentiva anche lui teso come Isabel, sentiva tutto il nervosissimo della ragazza come se fosse stato suo.

Odiava vederla così.

Sapeva comunque che fosse la scelta giusta. Isabel aveva bisogno di un faccia a faccia con il rapper, aveva bisogno di avere la certezza che non ci fossero più speranze che fosse realmente finita.

Rimasero entrambi in attesa, in completo silenzio, non c'era bisogno di parlare.


"È uscita... sembra anche molto arrabbiata" disse Dashimen osservando di nascosto Na-ra uscire e dirigersi dalla parte apposta del corridoio con passo pesante.

"Lui?" chiese lei cercando di sembrare tranquilla, la voce però le vacillò.

"Non è uscito è lì dentro.. senti secondo me devi andare." Disse Dashimen tornando a guardarla e sembrando incoraggiante.

"È con Suran..." disse lei incerta.

"Lo so, ma tra loro è finita, non succede nulla sa li interrompi, e tra trenta minuti tu dovresti essere su un auto diretta all'aeroporto." Disse lui con preoccupazione, guardando l'orologio sul polso, Isabel aveva poco tempo.

"Lo so...ho poco tempo devo tornare a Seoul in mattinata e farmi trovare a lavoro." Disse lei chiudendo un attimo gli occhi facendo coraggio.

"Okay, dai! Ti accompagno alla porta, tu entri e chiedi a lui di parlare, ti aspetto dall'altro lato del corridoio... va bene? Non vado via" sorrise lui rassicurante, mentre la teneva per mano e la guidava verso la porta.


Tesa.

Lei era tesa.

Da quell'incontro dipendeva tutto.

Quell'incontro avrebbe fatto si che lei prendesse una decisone.

La porta davanti a lei sembrava come un grande masso da dover spingere via.

Era come se tutto fosse scomparso e ci fosse solo quella maniglia.

Dashimen le baciò la testa con affetto, dicendole qualcosa, ma lei non sentì nulla di nulla.

Era sola lì.

Sola davanti a una porta che la separava da lui.

Chiuse gli occhi un attimo.

Fece un respiro profondo.

Afferrò la maniglia.

Doveva entrare, doveva parlare con lui.

Non bussò. Neanche ci aveva pensato a bussare.

Aprì solo e direttamente la porta.


"Yoongi..." disse con voce sommessa.


Era finita.

Davanti a lei c'era Yoongi e stava baciando Suran.

Lei non capiva cosa stesse succedendo.

Lui aveva fatto sesso con Na-ra la sua ex di Daegu comparsa dal nulla, e ora invece si stava baciando con Suran.

"Yoongi?" chiamò con voce più alta.


Suran si staccò immediatamente da lui, si voltò a guardarla strabuzzando gli occhi non capendo chi fosse la ragazza di fronte a lei.

Yoongi s'immobilizzò.


"Io..." sussurrò Isabel.

Aveva il cuore a pezzi.

Era convinta che Yoongi aveva avuto solo un momento di debolezza, di confusione.

Era convinta che avrebbero aggiustato tutto.

Se solo lei fosse andata a riprenderselo, lui sarebbe tornato da lei.


"Isabel..." sussurrò Yoongi sconvolta nel trovarla lì.

"Isabel? Quella Isabel?" trillò Suran guardando sotto shock la ragazza e realizzando che lei era la famosa ex, quella per cui Yoongi in passato aveva detto che avrebbe fatto di tutto.

"Isabel cosa fai qui?" chiese lui non credendo ai propri occhi.

"A quanto sembra sono in ritardo... ero venuta a darti il mio supporto, ma vedo che ci sono tante persona a dartelo e io sono di troppo" disse lei con voce bassa, e lo sguardo triste.

"Isabel.. io, non pensavo saresti venuta." Sussurrò lui sotto shock.

"Non ha importanza... Yoongi non ha più importanza. Congratulazione per i vostri premi, sono fiera di te." disse lei con voce piatta e di circostanza.


Yoongi rimaneva immobile a osservarla senza sapere cosa dire.


"Devo andare ho l'aereo fra un'ora... capisco.. ho finito il tempo a mia disposizione, io e te l'abbiamo finito" disse con voce triste, chinò la testa in segno di saluto.

"Perdonatemi se vi ho disturbato."

"Isabel... aspetta." Provò a fermarla lui ma non riuscendoci era completamente freddato, non riusciva a fare neanche un passo verso di lei.

"Non posso. Addio Yoongi." disse lei uscendo dalla stanza e chiudendo la porta alle sue spalle.


Si voltò a destra e percorse tutto il corridoio fino ad arrivare da Dashimen che l'aspettava nervoso.

"Già finito?" chiese Dashimen confuso, erano passati solo pochi minuti da quando lei aveva varcato la porta del camerino.

Isabel alzò gli occhi vacui verso il ragazzo.

Sorrise appena.

Sorrise triste.

"È finita." Disse con voce rauca.

"Cosa?" chiese lui sconvolto non capendo cosa fosse potuto essere successo in quei dieci minuti.

"È tardi è meglio che io vada, grazie per avermi appoggiata, ci vediamo a Seoul Dash."

"Isa.. aspetta" disse lui afferrandole il polso e guardandola interrogativo.

"Dash... no, ti prego no. Lasciami il mio tempo. No..." disse lei scuotendo il capo cercando di non piangere.

Lui le lasciò il polso con lentezza.

La guardò confuso mentre lei gli dava le spalle e si avviava lontano da quel posto.

Sembrava come se fluttuasse, cose se non fosse rimasto più nulla di lei.

Si voltò verso il corridoio e assottigliò lo sguardo.

Avrebbe ucciso quell'idiota di Yoongi.


03 DICEMBRE NOTTE FONDA

Isabel dopo essere scesa a Incheon, aveva prenotato un'automobile e si era diretta verso il quartiere di Eurwang dong, aveva prenotato una camera in una hotel in riva a al mare.

Era solo andata lì per farsi una doccia veloce per togliersi tutto il malumore d'addosso.

Si erano fatte le 5 del mattino, quando aveva deciso nonostante il freddo invernale, di dirigersi alla spiaggia, avvolta dal suo cappotto.

Arrivò alla spiaggia non curandosi dei gradi sotto lo zero, si tolse comunque le scarpe e anche le calze.

Cominciò a camminare andando a toccare con la punta delle dita l'acqua gelida.

Lei però non sentiva freddo non sentiva alcunché.


"Si gela qui fuori dovresti entrare dentro" disse l'uomo avvicinandosi sempre di più a lei.

"Se si gela perché lei è qui fuori? Io non sento freddo, io non sento alcunché" disse lei guardandolo con aria confusa.

"Questo è per il troppo alcool ragazzina" ridacchiò lui ilare dal modo di rispondere biascicato di lei e dallo sguardo confuso.

"Può essere, l'alcool è capace di riscaldare dentro almeno per un po', poi svanisce e per magia fa tornare quel gelo a cui si è abituati" disse con un sospiro scuotendo la testa e alzandola verso il cielo nuvoloso.


Lei però non aveva bevuto neanche un goccio di alcool in quel giorno.

Il freddo non lo sentiva più perché ormai ne era abituata.


"[...] Io non amerò mai più nessuno, e non voglio essere amata da nessuno. No dopo Yoongi. Lui è l'unico che ha potuto amarmi ed essere ricambiato nessuno potrà essere lui."


Andò con la mano al suo collo, togliendo la sciarpa che lo avvolgeva e lasciandola cadere a terra, afferrò il ciondolo della collana, con lo sguardo rivolto al mare davanti a sé.

Con una mossa decisa, stacco la collana dal suo collo, rompendone il gancetto.

La portò davanti ai suoi occhi facendola dondolare.


"Lo prendo per un no. Non mi dire che m'innamorerò di nuovo. Tu non l'hai fatto, e non hai intenzione di farlo, lo leggo nei tuoi occhi. Se pensi che a me succederà solo perché ho ventidue anni e no trenta come te. Beh ti sbagli" disse lei gelandolo sul posto.

"Forse hai ragione, ma sei giovane, potresti provarci con quel ragazzo che si prende cura di te, almeno per non essere sola."


Il Bracciale di Do-yoon luccicò al suo polso, e i suoi occhi si posarono per un attimo su quel gioiello e non più sulla sua collana.

Ha-rin non era mai stato adatto a lei, ma Chung-hee si prendeva cura di lei.

Forse se Do-yoon fosse stato in vita avrebbe cercato di convincerla a stare con il suo migliore amico, d'altronde aveva chiesto a Chung-hee il favore di proteggerla e di badare a lei.


"Comunque sia ti riporto da lui, guardi troppo quella fontana, ci finirai dentro" disse lui e lei incominciò a ridacchiare divertita.


Stava guardando troppo l'oceano, se solo avesse fatto dei passi in più, se solo si fosse lasciata andare, se solo si fosse immersa, sarebbe finalmente sparita per sempre.

Finalmente sarebbero spariti tutti i problemi.

Finalmente sarebbe potuto sparire il dolore.

Niente più Isabel.

Niente più Yoongi.


"Sei simpatico sai! Mi stai facendo ridere non ridevo così da tanto" disse lei incominciando ad avere una ridarella.


Le mancava tremendamente Do-yoon, avrebbe tanto voluto raggiungerlo.


"Mi fa piacere sapere che sono simpatico, però pensaci a dare una chance a quel ragazzo"

"Dovrei secondo te?" chiese lei prendendolo a braccetto e sorridendogli affabile.

"Direi che provare non ti costa nulla, forse lo renderesti felice"

"Bah non so, lui è strano, ha questa fissa per me assurda come se dovesse salvarmi dal mio destino crudele, ma nessuno può farlo. Lui dovrebbe smetterla di provarci"


Il destino era stato proprio crudele.

Chung-hee era la scelta, era l'unica maniera per provare a raggirare il destino.

Il destino poteva non essere più crudele se solo lei avesse scelto Chung-hee.


"Destino? Parli di lui, come un qualcosa di benevolo che patteggi per noi e per il nostro amore. Io invece a differenza tua lo considero completamente diverso. Questo destino sa essere crudele e si fa beffe di entrambi." Disse lei


O molto probabilmente era stata colpa sua che aveva deciso di non andare incontro al destino lasciando realmente perdere Yoongi dall'inizio.

Era stato Yoongi a farsi beffe di lei, l'aveva lottato contro di lei fino allo sfinimento.

Quando lei alla fine si era decisa a tornare da lui tentando la sorte, lui l'aveva lasciata.

Per cosa poi? Per far sesso con chiunque.


"Perché la speranza illude solo le persone, questa speranza ci sta conducendo solo a star peggio e lo sai"


Che stupida che era stata. L'aveva sempre saputo che non avrebbe mai dovuto sperare.


"Si invece... mi hai detto che saresti tornata, e io ti ho promesso che se non ci saresti riuscita, sarei tornato a riprenderti."


Bugiardo.

Era stato un bugiardo.

Alle prime complicazioni era scappato.

Si era rifugiato nella sicurezza, nella semplicità.

Bugiardo.


Strinse forte il ciondolo nella mano, fino a tagliarsi con la punta della luna.


Lei non sentiva neanche più dolore.

Era solo immersa dalla rabbia.

Era stanca di essere arrabbiata e triste.

Avrebbe dovuto mantenere la scelta fatta alle Hawaii, andare avanti con Chung-hee.

Era stato lì il suo errore.

Ora però almeno dopo questo errore aveva avuto la certezza.

Tra lei e Yoongi era definitamente finita.


Aprì la mano guardando la sua collana per un altro momento.

"Addio." Disse con voce lieve.

Con un movimento deciso e con forza lanciò la collana nell'oceano.

Era finita.


Infilò la mano nella tasca del giubbotto, tirò fuori un anello con diamante.

Lo guardò per un attimo.

Chiuse gli occhi, mentre lo infilava all'anulare.

Doveva ricominciare tutto dall'inizio.

Perché con Yoongi era realmente finita.


Angolo dell'autrice:

Inizia con un anello e una proposta fatta malissimo, e finisce senza collana e un anello.

Questo capitolo mi ha sorpresa.. ho sempre avuto la visione di Isabel che lanciava la collana nel mare, pensavo fosse alle Hawaii ma mi ero sbagliata.

Era qui.

La parte iniziale è molto soft... lei sa già quando parla con Chung-hee che andrà in Giappone a trovare Yoongi.

Chiarimento con Taehyung, Yoongi non appare, non si capisce cosa stia facendo o pensando, è piatto completamente piatto emotivamente, e lo è per tutto il capitolo anche quando vede Isabel. (Però c'è un unico pensiero di Yoongi che vi mostro... a voi capire)

Comunque sia Yoongi non riesce più a esprimersi a combattere, a far capire cosa voglia.

Spero che con Dashimen esca fuori cosa realmente passi per la testa di Yoongi prima che Dash lo ammazzi... ahahahaa

Pezzo finale, è la prima cosa che ho scritto di questo capitolo.

Le prime frasi sono di Isabel e Do-yoon il primo incontro.

Le ultime Isabel e Yoongi a casa di Dashimen post ristorante.

Si mette il diamante al dito... ricordo che siamo nel 2017 e lei nel 2020 ha un anello al dito e si deve sposare... eh eh.

Sembra un capitolo di fine, anche se sappiamo che non è così, perché Yoongi e Isabel sono un'altalena infinita ormai.

Lo vede baciarsi con Suran, anche se non detto per Isabel è un doppio tradimento: cazzo vai con tutte e no con me, lei reagisce da persona superiore o da una che sta completamente fuori di capoccia... lei in quel momento non ha capito nulla.

Isabel ha sempre avuto quel caratteraccio che agisce d'istinto, sta male e si butta a fare una cazzata e allontana tutti.

Penso che in questi capitoli lei si sia presa il tempo per comprendere, specie dopo aver distrutto un appartamento.

Alla fine non ci è riuscita, ha deciso per l'opzione che aveva preso alle Hawaii, essere felice con Chung-hee.

Isabel ha bisogno di una persona salda e matura, Yoongi non lo è ancora ha avuto dei momenti maturi, ma durano attimi ritorna sempre a cadere negli errori.

Sono entrambi due persone che soffrono, e non sanno gestire molto la sofferenza, sono simili ma diversi. Hanno bisogno entrambi di maturare per me non vanno bene, e la fanfiction ne è la prova non sono riusciti ad aggiustare le cose. Le colpe sono di entrambi in egual modi. 

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