CAPITOLO 21: AND NOW?

CAPITOLO 21: AND NOW?

21 NOVEMBRE 2017 MATTINA SEOUL

Isabel aprì gli occhi per via del forte odore di caffè che arrivava dritto fino alle sue narici, si mise a sedere stropicciando gli occhi.

Aveva dormito per terra.

Si guardò intorno confusa, a tentoni provò ad alzarsi.

Aveva realmente un immenso bisogno di caffè.

Raccolse la coperta che era a terra e cercò di coprirsi il più possibile.

Sentiva freddo, ma quello poteva essere perché era completamente nuda.

Scalza cominciò a camminare nella stanza in cui era, ritrovandosi a seguire l'odore del caffè bollente di cui aveva assolutamente bisogno.

"Buongiorno" disse lei tramite uno sbadiglio.

Lui si voltò a guardarla sorridente "Ho fatto il caffè, quello che piace a te" disse gentile.

"Grazie" annuì lei, appoggiandosi poi al bancone e poggiando la testa sulla mano.

"Postumi?" chiese lui.

"Fin troppi. Il caffè e un paio di aspirine dovrebbero aiutare." Disse lei con voce trascinata.

"Devi andare a lavoro vero?" chiese lui passandole la tazza piena fino all'orlo.

"Si.. dovrei anche se ho poca voglia" disse lei annusando poi la sua tazza.

"Buono sembra forte." Disse sorridendo per la prima volta da quando era entrata nella stanza.

"Forse dovremmo parlare di quello che è successo stanotte." Provò a dire lui, cercando di non mostrare la sua ansia, dovuta al non sapere cosa significasse per Isabel il sesso fatto la notte precedente.

Lei bevve un sorso cercando di non bruciarsi la lingua con scarsi risultati, poggiò la tazza sul bancone e dirottò lo sguardo su di lui.

"Chung-hee... mi dispiace, mi sento come se avessi approfittato di te." disse lei sembrando realmente dispiaciuta.


Il giorno prima era stato tanto faticoso da affrontare, aveva avuto fin troppe brutte notizie.

Aveva rischiato di commettere errori su errori, alla fine troppo fuori di sé, ne aveva commesso uno, era andata a letto con Chung-hee.

Che poi tanto un errore poteva non essere, dato che era stata molto vicina ad andare con Dae-hyun.

La sera prima, dopo aver lasciato Dae-hyun nel suo club, lei si era diretta fuori.

Lui l'aveva seguita e senza nessuno preavviso l'aveva fermata, l'aveva provocata con un paio di belle frasi a cui lei aveva tentennato nella risposta.

Poiché si era dimostrata molto insicura nelle risposte e riluttante, lui aveva deciso tranquillamente di inchiodarla al muro e baciarla con molta passione.

Il bacio l'aveva scossa talmente tanto da averle fatto perdere percezione della realtà. Si era sentita eccitata da quel modo così rude di fare.

Sarebbe stato da stupidi dire che: Dae-hyun non fosse realmente un bel ragazzo o che non ci sapesse fare.

La realtà era che capiva perché molte cascassero nei suoi giochini subdoli.

A Dae-hyun piaceva il gioco, la caccia, e più una provava a sfuggire più lui la ricorreva per poi acciuffarla e dimostrare che nessuno era immune al suo fascino.

Lei non era immune, lo sapeva bene.

L'alcool sicuramente non l'aveva aiutato la causa di rimanere tutta di un pezzo come sempre.

Per una decina di minuti lei aveva acconsentito e aveva ricambiato.

Si era resa conto pur avendo poche facoltà mentali che non era il caso di fare una cosa del genere.

Per quanto potesse essere eccitata, andare a letto con il diavolo non avrebbe portato a nulla di buono.

Era riuscita a staccarsi da lui, che era rimasto sbalordito ed era scoppiato a ridere non immaginandosi che ci sarebbe voluto molto di più per poterla avere.

Lei era andata via, tranquillamente come se niente fosse mai accaduto.


"Non hai approfittato di me" disse lui serio in volto.

"È un brutto periodo... io penso di non essere del tutto in me." disse lei con voce piatta prendendosi la testa fra le mani, il mal di testa era alle stelle.

"mmh.." disse lui pensieroso osservandola accuratamente.

"L'hai saputo vero?" chiese lui riferendosi a Yoongi.

"Si... avresti dovuto dirmelo, ma comprendo il perché tu non mi abbia detto nulla." Disse lei provando a essere accondiscendente per una volta, non aveva poi molta voglia di litigare.

Non aveva voglia di nulla.

"Io stavo per dirti di Yoongi e di questa nuova ragazza, ma tu ieri non mi hai dato il tempo" sorrise a disagio lui.

"Oh.. intendevi di Yoongi?" chiese lei stupita pensando invece che parlavano di altro, lei si riferiva a Do-yoon e suo padre.

"Si, Hye-ri mi ha avvisato, l'ha scoperto ieri insieme a tutti, non ho avuto molto tempo per dirtelo, sinceramente non volevo approfittarne della situazione. Penso di essermi approfittato. Lo volevo tanto." Ammise la sua colpa sembrando come sempre una persona molta matura che si prendeva le sue responsabilità.

Isabel annuì pensierosa con il capo e tornò a bere il suo caffè non riuscendo a dire più nulla.

Chung-hee continuò a studiarla a disagio, non comprendendo per nulla cosa le potesse passare per la testa, e pensando di aver sbagliato la notte precedente ad andare a letto con lei, avrebbe sicuramente dovuto lasciarle più tempo per far si che lei capisse che lui fosse la scelta giusta da fare.


"Vado a fare la doccia e a lavoro... non so se torno per cena, dovrei parlare con Dashimen, ti dispiace?" chiese cercando di essere gentile.

"No, capisco... hai bisogno del tuo migliore amico con cui confidarti, ti aspetterò comunque vada."

Lei alzò lo sguardo sul ragazzo di fronte a se, realmente dispiaciuta per come aveva gestito il tutto.

"Non so cosa fare... è la prima volta che non ho la più pallida idea di come muovermi. Ho il terrore di rovinare qualunque cosa. Ho fatto troppi sbagli non voglio commetterne altri. Vorrei evitare di ferire qualcuno di nuovo e in special modo te. Una seconda volta sarebbe imperdonabile" provò a dire lei.

"Sai forse tutto quello che sta accadendo, ha un senso. Capisco che tu al momento stia soffrendo tanto, ma forse avevi bisogno di sapere che con Yoongi fosse decisamente finita prima di intraprendere una nuova relazione. Alle Hawaii volevi, ci hai provato ma lui tornava sempre a presentarsi nella tua vita, ti è stato molto impossibile provare a ricominciare." Provò a farla ragionare lui.

"Sulla carta, anche solo guardandoti, tu sei la scelta giusta. Io questo lo so. So che potremmo creare un buon rapporto, che potremmo essere felici. L'ho pensato dall'inizio appena ti ho incontrato."


Aveva sempre avuto la certezza che lui si sarebbe preso cura di lei, che ci sarebbe sempre stato.

Così era stato lui era ancora lì, anche se lei lo aveva trattato malissimo, anche se l'aveva evitato, se era tornata con Yoongi.

Chung-hee non sembrava voler rinunciare a lei, sembrava convinto del suo amore.

Nonostante tutto, lui sembrava anche accettarla per quella che era senza criticarla.


"Ma hai bisogno di tempo" disse Chung-hee riconoscendo la frase che sarebbe arrivata.

"Non so se sia questione di tempo... non è giusto. Meriti di meglio." Disse lei.

"Io voglio te." disse lui con amore.

"Lo so." Disse lei.


Chinò lo sguardo sulla sua tazza di caffè che teneva stretta tra le mani, lei voleva Yoongi.

Al suo collo c'era ancora la sua collana.

Ancora non l'aveva tolta.


"Dovresti andare a prepararti, ti accompagno io a lavoro, penso che tu abbia un po' di tempo andiamo a fare colazione in quella caffetteria che ti piace tanto" propose lui, senza però chiederle realmente se volesse.

"Quella dove andavamo sempre insieme?" chiese lei riferendosi all'estate post gravidanza isterica, quando lei e Chung-hee avevano passato momenti molto felici come una normale coppia, anche se complicati,.

"Si quella, mi mancano le nostre colazioni" disse lui serio, accennando a un sorriso.

"Vado a preparami" disse lei leggermente confusa dal tutto e pensierosa riguardo al passato con lui.


Quelle colazioni con lui erano state veramente molto belle.

Si alzò sorridendo timidamente, avvolgendosi di più nella coperta coprendosi.

Si avviò per salire al piano di sopra.

Chiuse gli occhi a metà scalinata guardando una foto sua e di Chung-hee appesa al muro.

"E io cosa sono per te?" aveva chiesto lui.

"La persona che sarebbe adatta a me, con cui avere un futuro felice, se non avessi conosciuto Yoongi, se io solo riuscissi a non amarlo più. Penso di amare anche te, ma no in quel modo straziante in cui amo lui." così lei aveva risposto.

Chung-hee era sempre stata quella persona.

Lo aveva sempre amato, il problema era che lei non credeva che avrebbe mai potuto smettere di amare Yoongi.


SERA

Era sera tarda quando Dashimen entrò nell'appartamento in cui aveva appuntamento con Isabel.

"Ehi.." disse a mo' di saluto mentre si toglieva le scarpe.

Si guardò intorno confuso, per via di alcuni scatoloni in mezzo alla stanza.

"Isabel?" chiamò dubbioso che lei fosse realmente in casa.

"Eccomi!" trillò la ragazza arrivando.

Isabel apparve con una salopette addosso, scalza come sempre, i capelli lunghi legati malamente e disordinati, in mano aveva un cartone con degli oggetti all'interno che tintinnavano.

Dashimen rimase fermo a inizio soggiorno ad osservarla stranito.

Non capiva cosa stesse facendo così indaffarata.

Non pensava di trovarla in quello stato.

Tutto era così strano.

"Che stai combinando?" chiese lui cercando di modulare il suo tono di voce sembrando gentile.

"Trasloco!" trillò lei mentre si passava la manica sulla fronte per raccogliere alcune gocce di sudore.

"Ah.." disse lui strabuzzando gli occhi.

Quella scena gli era familiare, solo che lei non traslocava al tempo faceva solo le pulizie.

Ricordava di quel giorno, avevano avuto una brutta litigata perché lei era andata alla big-hit.

Sapeva però che non avrebbero litigato, questa volta lui l'avrebbe aiutata a traslocare senza aver niente da ridire, senza andarle contro, ma rimanendo dalla sua parte.

"Dovremmo parlare?" chiese titubante lui.

"Avevi ragione." Disse lei posando lo scatolone e guardandolo dritto negli occhi.

"Avevi ragione un annetto fa, quando qui in questo soggiorno mi hai detto che io non dicevo la verità a Yoongi perché preferivo la sofferenza di essermi sacrificata che quella di essere rifiutata." Disse lei guardandolo triste ma cercando di sorridere.

"Isabel..." sussurrò lui triste.

"La ragazza con cui è andato a letto, è la sua ex prima di me. Probabilmente è una bella ragazza, normale, senza problemi che può essere presente sempre."

Si morse le labbra che erano rosso fuoco perché le aveva già morse in precedenza, cercò di farsi coraggio.

Chiuse un attimo gli occhi cercando di calmare il suo respiro.

"Sono andata a letto con Chung-hee." Disse guardandolo come se fosse colpevole di un atroce delitto.

Cominciò a singhiozzare, anche se stava provando a fare la forte.

Dashimen fece dei piccoli passi provando ad avvicinarsi, ma insicuro se abbracciarla o meno.

"Mi spiace di non averti detto che mi aveva lasciata. Per questo volevo fermarmi con il piano. Poi però ho pensato che avevo faticato tanto e che la mia libertà fosse importante che se mi fossi affrettata avrei potuto riprendermelo." Provò a spiegare lei, si vedeva che era dispiaciuta per non essersi confidata con lui.

"Se me l'avresti detto, io ti sarei stata accanto." Provò a dire lui con voce lieve, vederla in quello stato e gli aveva creato un groppo alla gola, avrebbe pianto anche lui lo sapeva bene.

"Lo so. Dirlo a te significava ammetterlo, significava che fosse reale." Disse lei asciugandosi le lacrime con la maglia.

"Appena è successo, io mi sono completamente annullata. Sono scappata nell'appartamento vicino al lavoro e lì vuoto totale... ho distrutto tutto, ho pianto tutte le mie lacrime, fino a quando non sono crollata distrutta sul letto." Raccontò lei, prese un grande respiro per continuare.

"Lo amo immensamente, anche se mi fa del male, anche se non è capace di comprendermi." disse con sentimento con una mano poggiata all'altezza del petto.


Scosse leggermente il capo, per darsi la forza di continuare a parlare.

Sospirò.

Accennò di nuovo a un sorriso che doveva sembrare rassicurante nonostante le lacrime.


"Ho fatto di tutto per dimenticarlo, di tutto per stargli alla larga per paura che gli succedesse qualcosa. Quando siamo tornati insieme, avevo costantemente paura che non mi avrebbe più amata perché ero cambiata." Disse mentre continuava a piangere senza curarsene.

"Isabel... io non so cosa dire" soffiò lui con gli occhi lucidi.

"Non devi dire niente, ti sto spiegando che non potevo dirtelo, perché dirlo mi strazia il cuore. È finita." Disse lei sembrando consapevole di tutto.

"Sarebbe dovuta finire anni fa, avrei dovuto dire a Yoongi la verità, proporli di scappare via con me, lui avrebbe rifiutato e io me ne sarei fatta una ragione. Ho sbagliato in quel preciso istante, e tutto ha portato a ciò. La colpa è mia di tutto." Disse lei sorridendo gentile con le lacrime sempre che scendevano fitte.

"Non è tua..." disse lui soffiando con il naso e guardandola pieno di dolore, odiava vederla così.

"È mia, mi sono focalizzata sull'annientare mio padre, senza badare che lui non avrebbe retto, pretendendo da lui che ci sarebbe dovuto essere in ogni mia pazzia. L'ho messo in una situazione di disagio a essere sempre in pensiero per me. Mi chiedeva attenzioni e io non ero in grado di dargliele. No quelle che lui pensava di meritare."

"Lui doveva pretendere di meno fidarsi di te." soffiò lui.

"Come poteva? Penso che la sofferenza che gli ho causato sparendo non dicendogli la verità abbia creato una spaccatura troppo grande da poter riparare" annuì lei con la testa, ad alcune cose non c'era rimedio, era così.

"Vorrei rassicurarti, dirti che c'è ancora una possibilità per voi due.. ma Isabel non riesco, sono così arrabbiato con Yoongi. E penso che non sia giusto che tu ti addossi tutte le colpe" disse lui combattivo.

"Non puoi rassicurarmi. E non mi sto prendendo le colpe, ma le responsabilità delle mie azioni. Ho sbagliato tanto. Quello che è successo con Han-seo è perché ho creduto di potermela cavare comunque, ho acconsentito. Senza preoccuparmi troppo di Yoongi. Pensando solo all'obiettivo finale." Annuì lei, tirando su con il naso.

"Non sono d'accordo. Tutto quello che hai fatto è stato in primis per salvaguardare tutti, e dopo per riprenderti la tua libertà perché solo con quella potevi mettere fine a tutte queste problematiche."

"Non toglie che ho calcolato tutto male e sono stata sprovveduta." Disse lei seria. "Senti io devo dirti un'altra cosa, ieri ero venuta da te per dirtela."


Era il momento di dire la verità su suo padre e Do-yoon.


"È successo qualcos'altro?" domandò lui dubbioso che poteva essere successo anche altro.

Guardò Isabel titubante, sapeva che la rottura con Yoongi non era l'unica cosa grave accaduta. Ormai non c'era più una fine alle catastrofi che si stavano verificando.

"Si, ho scoperto perché tuo zio non ci ha mai detto la verità." Disse lei tirando su con il naso, fece dei passi si avvicinò a Dashimen gli accarezzò il viso dolcemente.

"Prometti di non arrabbiarti?" chiese lei supplice.

"Si prometto." Disse lui.

"Mio padre era a casa dei fratelli di Do-yoon quella sera, mio padre gli a presi da fuori casa di Do-yoon. Ha fatto lasciare un biglietto con scritto: stai lontano da mia figlia ragazzo con il percing." Disse direttamente, senza troppi giri di parole, era inutile portarla per le lunghe.

"Cosa?" boccheggiò lui.

"Chin-hae ha provato a mandarmi via, ma tu mi hai voluto seguire. Dopo di che quando siamo tornati ti ha mandato dai bts sperando che ti allontanassi da me. Mio padre sa di te e probabilmente ha ucciso lui Do-yoon." Era dura dirlo ad alta voce.

Sicuramente era un qualcosa che faceva tremendamente paura, Isabel riusciva a vedere la paura negli occhi di Dashimen che era di fronte a lei e la guardava cercando di collegare tutti i pezzi e cercando di metabolizzare la grande notizia.

"Mi stai per allontanare di nuovo?" chiese lui terrorizzato, perché la realtà era che poco gli importava di essere a rischio, la sua unica paura era perdere lei.

"No, voglio una mano a traslocare, aiutami con gli scatolini in questi giorni, quando finiremo tutto, decideremo con calma se pubblicare quel video e le prove, insieme. Dopo la scelta lascerai questa casa a Yoongi." disse seria lei, ci aveva pensato tutta la giornata quella era l'unica cosa da fare per il momento.

"Vuoi lasciargli la casa?" chiese sconvolto.

"Era nostra, io non la voglio più, fa troppo male. Deve averla lui. Così ricorderà sempre cosa siamo stati."

"Non se la merita." Disse tra i denti.

"Lo amo troppo per odiarlo. Voglio che sia felice l'ho sempre voluto. Va bene anche se non lo è con me."

"Vivi per lui anche senza di lui?" disse lui scuotendo il capo.

"Sempre. Dash, prenderemo una decisione, ma voglio che prima tu vada con loro ai melon in Giappone, Hoseok merita di averti accanto, io starò bene" disse con tono rassicurante, accarezzandogli i capelli con affetto.

"io..."

"Ti prego. Almeno uno dei due deve stare con l'uomo che ama. Non sarò responsabile del fallimento della tua relazione." Disse lei seria, sorridendo appena, continuando a guardarlo fisso negli occhi.

Era il momento di fare le scelte giuste. 

Di andare realmente avanti.

24 NOVEMBRE 2017

Isabel stava posando del thè sul tavolino di casa di Dashimen, sorrideva nel guardare il ragazzo che si girava intorno incuriosito dal design, quasi inesiste dell'appartamento.

"Pensavo che i gay avessero stile" disse con voce dubbiosa.

Isabel soffocò una risata scuotendo la testa.

"Sai di solito si dice che i gay siano delle principesse, ma tu non sei gay ma rimani comunque una principessa" lo prese in giro la ragazza.

"Dovresti smetterla di chiamarmi così, sono comunque il tuo oppa." Disse con voce contrita Jin, poi annusò l'aria "Uh hai fatto il thè che piace a me" sorrise lui sembrando allegro.

"Si, sembrava carino ammorbidirti così" disse lei accomodandosi sul divano e facendoli segno di sedersi.

"A Namjoon hai fatto il mio ?" chiese perplesso.

"Non so il suo thè preferito... ma secondo te è possibile che sia morto nel bagno?" chiese lei scettica lanciando una fugace occhiata al bagno.

"Oddio, spero di no, ci serve, abbiamo delle esibizioni in Giappone" disse lui finto perplesso.

"Sai mi sento che vincerete parecchi premi" sorrise incoraggiante lei.

"Si, anche io!" uscì dal bagno Namjoon sorridente.

"Uhh... non hai fatto il thè freddo?" chiese leggermente imbronciato Namjoon.

"Perché dovrei fare il thè freddo a fine novembre?" chiese Isabel confusa.

"Perché a me piace!"

"Non ne avevo idea.." disse lei non ricordando quel particolare.

"Berrò questo solo perché l'hai fatto tu" disse dolcemente Namjoon, e Jin trattenne una risata per via della smorfia stranita di Isabel.

"Smettetela di essere entrambi così gentili e vaghi." Disse poi alzando gli occhi al cielo per via del trattamento che le stavano dando.

"Noi siamo sempre carini con te" disse Jin.

"Mmh.. tu?" chiese lei perplessa, lei e Jin erano sempre stati soliti bisticciare, erano stati rari i momenti teneri tra di loro.

"Siamo preoccupati! Ce lo concedi?" chiese invece Namjoon, preannunciando un battibecco tra Jin e Isabel.

"Non dovreste, dovreste invece andare a fare le prove per le vostre esibizioni" disse lei con un'alzata di spalle.

"Abbiamo tempo!" trillò Namjoon.

"Posso essere sincero?" chiese Jin facendo serio improvvisamente.

"Quando mai non sei stato diretto con me?" chiese lei stranita.

"Vorrei essere delicato, almeno provarci" disse lui tentennando.

"Oppa parla" disse lei piccata, non amava essere trattata con delicatezza come se fosse di un cristallo delicato pronto a rompersi.

"Pensavo di trovarti peggio." Disse lui guardando un attimo Namjoon.

"Direi che in questi anni ho imparato a sopravvivere al dolore." Disse lei prendendo tra le mani il ciondolo della collana al suo collo.

"Lo perdonerai? Se dovesse tornare, lo faresti?" chiese Namjoon notando il gesto.

"Sono andata a letto con Chung-hee, la sera che mi avete chiamato" disse lei lasciando la collana.

"Beh siete pari ora" ironizzò Jin scuotendo la testa con disapprovazione.

"Lui prova a starmi accanto, mi sta dando del tempo per decidere se voglio stare seriamente con lui." disse lei mordendosi le labbra.

"Non ha funzionato... almeno non credo stia funzionando con Bo-ra... ci sto provando ma penso a Jisoo." Disse Namjoon capendo Isabel.

Le loro situazioni erano simili, non quella di Yoongi con la sua.

"Dici che non funzionerà neanche tra me e Chung-hee?" chiese lei guardandolo in cerca di risposte.

"Dico, che non lo so. Che forse dovresti provare, cercare di mettere ordine nei tuoi pensieri" sorrise angelico lui.

"Mmh...ricicli i miei consigli, non è carino." Disse lei con disappunto, e Namjoon fece spallucce.

Isabel si voltò a guardare Jin in cerca di consiglio.

"È strano... tu non hai mai chiesto consiglio a noi." Disse perplesso.

"Beh dopo tutte le chiamate che mi hai fatto quando eravamo in Giappone parlandomi delle principesse, direi che ora è il tuo turno. Non eri tu quello che si voleva prendere cura di me?" lo punzecchiò lei sorridendo però in modo gentile.

"Se tu dovessi accettare di stare con Chung-hee... finirebbe tutto? I tuoi problemi con tuo padre? Tu la smetteresti di combattere perché saresti libera vero?" chiese Jin serio in volto.

"Mio padre approverebbe, si sarei lasciata in pace. Potrei vivere una vita molto normale, continuare a stare a lavoro e passare le giornata con Chung-hee. Potrei fare viaggi, uscire liberamente. Non dovrei più escogitare piani per distruggerlo. Mio padre vincerebbe."

"Ma vinceresti anche tu?" continuò a chiedere Jin.

"Io ho perso ormai. Mio padre ha vinto. Io ho perso Yoongi." disse lei duramente. Era così aveva perso.

"Vorrei poterti dire di aspettarlo, siamo tutti convinti che lui stia solo soffrendo e che ha commesso un terribile errore." Disse dubbioso il maggiore, non convinto che quel consiglio fosse giusto per la situazione.

"Lo aspetterei, vorrei aspettarlo.... L'ho aspettato in queste settimane, perché pensavo avesse bisogno di tempo. Se fosse andato a letto con una sconosciuta, solo perché stava soffrendo, probabilmente lo avrei perdonato." Disse lei sempre sembrando dubbiosa riguardo a tutto.

"Lui è andato a letto con lei, solo perché la conosceva già e con lei sarebbe più semplice una relazione, pensa di non gestire quella con te" spiegò Namjoon.

"Lo so... Nam lo so. Io non sono andata a letto con Chung-hee per vendetta. Volevo qualcuno accanto per un momento, ho pensato che non era il caso di farlo con un semi sconosciuto nel mio club. Sono tornata a casa e c'era lui e io... volevo sentirmi amata, mi sentivo così vuota, persa." Spiegò lei rimanendo tutta di un pezzo.

"Non devi decidere ora lo sai?" chiese Jin preoccupato.

"Ma dovrò decidere qualcosa... non posso continuare a prender tempo, ci sono delle decisioni che devo prendere e non riguardano solo Yoongi."

"Mmh" disse Jin pensieroso guardando Namjoon, entrambi non sapevano bene cosa dire e cosa fare per aiutare la ragazza.

Isabel guardò entrambi dispiaciuta. "Se io non dovessi mai più tornare con Yoongi..." Chiuse un attimo gli occhi, facendo una pausa così da rimanere forte.

"...non vuol dire che mi allontanerò di nuovo da voi. Dovete dirlo a Taehyung, dovete far in modo che facciano pace" disse lei sembrando molto seria.

"Lo sappiamo..." sussurrò Namjoon.

"Allora fate una riunione di gruppo, perché il vostro lavoro sta aumentando, e direi che tra di voi dovreste tornare a essere uniti."

"Noi lo siamo!" Esclamò indignato Jin.

"No, non lo siete. Siete arrabbiati tutti con Yoongi, perfetto ha fatto brutta cosa, mi ha ferito. Questo non riguarda voi. Non ha ferito voi." Disse lei duramente prendendo le difese di Yoongi.

"Si! L'ha fatto non ci ha detto nulla!"

"Aigoo... lo sapete com'è fatto, anche più di me. Lui quando pensa di non essere abbastanza si chiude in se stesso. Ha paura del vostro giudizio anche se non lo dimostra. Sapete che ci tiene a voi. Aggiustate il rapporto e smettetela di essere arrabbiati a causa mia." Disse con rimprovero.

"Okay." Dissero entrambi in coro abbassando il capo.

"Beviamo il nostro thè e chiacchieriamo di altro." Decise lei sorridendo poi gentilmente ad entrambi, concludendo il discorso importante.

Avrebbe comunque difeso sempre Yoongi, e non voleva essere lei la causa di una rottura nel gruppo, voleva comunque che lui fosse felice, che tutti loro lo fossero.


24 NOVEMBRE 2017 STESSO MOMENTO

Dashimen era all'interno della sua automobile e attendeva in macchina, mentre giocherellava ad agry birds dirottando tutta la sua rabbia sui poveri porcellini del gioco facendo finta che erano tutti Yoongi.

La portella del passeggero si aprì.

Una ragazza tutta incappucciata entro all'interno della vettura chiudendo velocemente e sbuffando innervosita.

Lui continuò a giocare per finire il livello senza neanche osservarla.

"Perché non hai aperto l'ombrello, piove a dirotto" la rimproverò.

"Perché il mio si è rotto... e mi sono dimenticata di comprarlo" sbuffò lei inclinando il busto per guardare meglio che cosa stesse facendo il ragazzo.

"Angry birds? Non pensavo fosse un gioco per te" disse con una mezza risata.

"I porcellini sono quel cretino di un rapper." Disse lui con rabbia.

"Game over" disse lei indicando lo schermo.

"Aigoo.. che palle. Ha vinto il rapper." Disse con risentimento, si voltò a guardare la ragazza e sorrise. "Piccola scout" Salutò la ragazza che lo stava osservando.

"Metti in moto?" chiese lei sorridendo poi gentile.

"Hai fretta di andare da Isabel?" chiese lui sorridendo.

"Si, vorrei vederla e capire come sta Dash." Yun-hee lo guardò leggermente preoccupata.

"Sta bene, almeno così sembra... a breve arriverà un momento di crisi lo so, comunque sia è con Jin e Namjoon" la informò lui mettendo in moto la macchina e uscendo dal parcheggio.

"Le varie situazioni nel gruppo sono tesissime" disse Yun-hee mettendosi poi comoda sul sedile e voltando lo guardo verso il finestrino osservando la pioggia pensierosa.

"Dire Yoongi l'ha fatta grossa" disse con risentimento Dashimen, ancora non riusciva a comprendere come fosse possibile che il rapper avesse fatto una cazzata così colossale.

"Lo so. Vorrei poter comprendere, ho provato a fare la matura, ma lo odio tanto per come si è comportato." Disse Yun-hee.

"Meglio che stia lontano da me, o i bts diventeranno sei." Disse con rabbia Dashimen.

"Dash... pensano un po' tutti che forse è realmente la fine. Ho parlato con gli altri... forse è meglio così?" disse lei indecisa.

"Dici che doveva finire così? Dopo tutto? Yoongi con questa sua ex spuntata da chissà dove, e Isabel con Chung-hee?" chiese perplesso Dashimen, aveva pensato anche lui la stessa cosa.

"Forse non erano realmente destinati a stare insieme. Isabel sta con Chung-hee?" chiese Yun-hee aspettandoselo, sapeva che il ragazzo avrebbe fatto di tutto per riprendersela specialmente ora che Yoongi si era tirato fuori dai giochi.

"No. Lei però c'è andata a letto. Si sta prendendo del tempo per non fare danni. Stranamente sta reagendo in maniera molto matura. È terrorizzata di ferire gli altri, di fare altri sbagli."

"Sta male? tanto?" chiese lei preoccupata.

"Non lo capisco... sicuramente è triste per come siano andate le cose, penso sia arrabbiata ma non lo ammette. Non la capisco."

"Allora cerchiamo di capirla insieme stasera a cena." Annuì Yun-hee voltando lo sguardo su di lui.

Insieme avrebbero aiutato Isabel.

Erano loro due i suoi migliori amici.

Forse le cose dovevano realmente andare così, forse era realmente tutta finita.


Angolo dell'autrice:

Partiamo dalle vari frasi in corsivo.

"E io cosa sono per te?" aveva chiesto lui.

"La persona che sarebbe adatta a me, con cui avere un futuro felice, se non avessi conosciuto Yoongi, se io solo riuscissi a non amarlo più. Penso di amare anche te, ma no in quel modo straziante in cui amo lui." così lei aveva risposto.

Capitolo 37 3 volume, è di quando Chung-hee e Isabel hanno le prime litigate, periodo di Jisoo e di lei che vuole proseguire con i piani e lui non vuole.

Diciamo che lì c'è una rottura tra loro, che stavano provando a far funzionare la loro relazione.

Chung-hee la ama, e questo da tanto ormai lo sappiamo.

Lui fa reamente tutto per lei, la capisce anche, nei momenti in cui le è stato troppo addosso era perché non voleva che le succedeva qualcosa, dato che ha sempre saputo dei piani di Chin-hae più gelosia per Yoongi.

Chung-hee però ha saputo aspettare, e direi che è il suo momento. Pensa realmente che tutto quello che è successo però aiuterà Isabel a chiudere con Yoongi e ad accorgersi che lui è quello giusto.

Momento Dash Isabel... scritto in trenta minuti vi giuro è stato così semplice, le frasi in corsivo sono del secondo volume scena Isabel e Dash post Namjoon, e lei che ristruttura casa. Capitolo 40 secondo volume.

Lei cerca di sorridere, ormai è rassegnata all'idea, e non vuole che Dash si preoccupi. Isabel in questo caso ha una bella evoluzione. Penso che stia reagendo bene prendendosi del tempo.

Momento Jin Namjoon e Isabel, lo aspettavo dallo scorso capitolo, Isabel comunque continua a voler Yoongi al sicuro e felice, da qui la maturità del personaggio. Lei lo sta accettando.

Vivi per lui anche se non con lui.

Yun-hee e Dashimen alla fine sono messi un po' per riempire, e anche perché mi mancava vederli interagire, nulla da dire!

Ci si rilegge sabato prossimo!

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