CAPITOLO 10: TWO DEVILS, ONE ANGEL


CAPITOLO 10: TWO DEVILS, ONE ANGEL

16 OTTOBRE 2017 SERA TARDA

Isabel si trovava al secondo piano dell'Octagon club, era ferma vicino a un privè e aspettava che il gorilla all'entrata tornasse per farla entrare.

Si era preparata con cura, e aveva di nuovo ripreso il suo ruolo di regina di ghiacci. Le sarebbe servita molta tempra per far quello che aveva escogitato.

Dopo aver parlato con Yeona e aver sentito tutta la storia, e dopo aver passato tutta la notte a parlare con Dashimen, alla fine aveva deciso di affrontare Han-seo con un piano poco elaborato.

Si sarebbe dovuta fidare unicamente del suo istinto per convincere Han-seo ad accettare di andare ai suoi party esclusivi in hotel, party a cui tutti bravano andare, incluso lui che ne era stato escluso per via di un diverbio con Do-yoon.

I party erano l'offerta per lasciare in pace Yeona, offerta che Isabel sapeva essere non abbastanza, realmente aveva solo bisogno che Han-seo accettasse di andare per una sera al suo Hotel così che qualcuno potesse recuperare i video che lui aveva e usarli come ricatto.


Isabel era immobile ad aspettare, consapevole che Han-seo l'avrebbe fatta attendere per un bel po', mentre aspettava cercando di rimanere calma e non farsi prendere dal panico per via del piano rischioso, un ragazzo si avvicinò a lei.

"Kim" chiamò con voce piatta ma con un velo d'irritazione.

Isabel alzò lo sguardo sul ragazzo che la stava fissando mentre si alzava le maniche della camicia con tranquillità.

Isabel rimase impassibile nel guardarlo, sapendo chi fosse, Do-yoon le aveva sempre detto di tenersi alla larga da lui e lei così aveva fatto ci aveva parlato solo una volta per recuperare una firma per dei documenti di collaborazione.

Aveva davanti a sé quello che sarebbe potuto essere il suo futuro marito se lei non fosse stata con Chung-hee.

Uno dei peggiori ragazzi Chaebol, da cui tutte volevano stare alla larga.

"Chang." Disse con voce ferma, non per niente intimorita da lui.

"Come mai qui da sola?" chiese lui guardandosi intorno come a voler cercare qualcuno vicino a lei, probabilmente Chung-hee.

"Affari miei." Disse lei sorridendo in modo ostile.

"Vuoi entrare?" chiese indicando con la testa il privè dove lui era all'interno, a dividerli c'era solo una corda rossa a delimitare la linea dei vari privè.

"Aspetto che il bodyguard mi faccia entrare."

Lui ghignò, studiandola per bene, senza neanche preoccuparsi di essere notato.

La guardò con avidità da capo a piedi

Isabel rimase impassibile, ferma come una statua, con il mento rialzato e lo sguardo fisso.

"Chung-hee non dovrebbe lasciarti andare in giro da sola, specie vestita in quella maniera" disse sogghignando il ragazzo.

"Che cosa vuoi?" chiese lei diretta, sapeva che lui ne avrebbe approfittato per cominciare a giocare con lei.

Dae-Hyun era famoso per i suoi giochetti, per i suoi subdoli giochi, amava provocare le sue future vittime.

"Offrirti da bere?" ridacchiò lui in modo accattivante.

"Pensi che io sia scema? La cugina di Chung-hee ha mandato in carcere tua sorella." disse arrivando al punto.

"Giusto..." sospirò lui.

Dae-hyung, sfilò la corda rossa da dov'era, che flutto per aria, per poi ricadere a terra.

Pestò la corda passandoci sopra e uscì dal privè.

Continuava a osservare Isabel come un predatore osserva la propria preda prima di attaccare e sventrarla.

Si avvicinò a lei lentamente.

Isabel rimase ferma al suo posto sfidandolo con lo sguardo, senza mostrare alcuna paura.

"Chung-hee e sua cugina hanno combinato un bel disastro" cominciò a parlare lui con voce finta vezzeggiata.

"I fatti dicono che tua cugina l'abbia buttata giù... forse il disastro l'ha combinato lei" asserti Isabel in modo saccente.

"Sai, mi sono sempre tenuto alla larga da te, per quanto le varie offerte provenienti da tuo fratello m'ispiravano tantissimo." Cominciò a dire lui con una risata bassa.

"Tenerti alla larga da me deve essere stata una sofferenza enorme per te." disse con tono sarcastico lei rimanendo sempre ferma al suo posto, mostrandosi forte come sempre.

Lui si avvicinò di più ghignando, con la mano andò velocemente alla vita di Isabel tirandola di più a lei.

Lei rimase sempre ferma, come se non fosse successo nulla, sapeva di non doversi dimostrare debole o impaurita di fronte a lui o avrebbe potuto avere la meglio su di lei.

In realtà avrebbe voluto essere da tutt'altra parte che così vicino a lui.

Chang Dae-hyun assomigliava tanto a suo padre caratterialmente, e aveva la fama per essere senza scrupoli.

Qualcosa in lui la faceva sentire angosciata.

"Sai c'è sempre stato una specie d'accordo silenzioso tra noi chaebol, tipo di segretezza e protezione tra di noi." Cominciò a spiegarle lui con voce lieve vicino al suo viso "Tu sei sempre stata così intoccabile, per quanto nuova nel nostro modo, hai saputo bene come impadronirti di potere e come tenerti alla larga da tutto." Si complimentò lui ghignando.

"Dove vuoi arrivare con questo discorso?" chiese lei non capiva di cosa lui stesse parlando e quale fosse il punto di ciò.

"Voglio dire, che se nessuno si sia mai avvicinato a te, sicuramente non è per la protezione di tuo fratello, che vorrebbe solo...." Si staccò leggermente da lei guardandola fissa "Vuoi che lo dico? Non vorrei sembrare troppo volgare" sogghignò lui.

"So benissimo cosa vorrebbe mio fratello, peccato che ciò non si avvererà mai" disse lei con aria di sfida.

"Mmh, il patto silenzioso è finito tra noi Chaebol. Tu sei stata sempre protetta da Do-yoon. Lui è morto. Sei stata poi tanto scaltra da accalappiare Chung-hee. Perfetta protezione, nessuno di noi toccherebbe mai la donna di uno di loro. Fino ad ora." Rise sempre di più lui.

"Vedi piani malefici, dove non ci siano. Non sono mai stata con loro per protezione. So badare a me stessa da sola" disse lei tra i denti, irritata dall'atteggiamento di lui.

"Ah si?" sogghignò lui accarezzandole la schiena con la mano destra e continuando a guardarla negli occhi.

"Si come direi che la tua mano stia viaggiando troppo sul mio corpo senza il mio permesso." Isabel assottigliò lo sguardo provando a intimandoli paura, ma scaturendo del tutto il contrario.

Lui rafforzò la presa su di lei, scendendo con la mano sul fianco e stringendo la carne da sopra il body.

"L'accordo silenzioso tra noi chaebol è crollato. Chung-hee ha fottuto la mia famiglia, non gli devo alcun rispetto. Non dovrebbe lasciarti andare sola in giro." Intimò lui, avvicinando il viso a quello di Isabel, vittorioso.

"So difendermi da sola." Rispose con rabbia tra i denti, cominciando a perdere la pazienza, con uno scossone si allontanò da lui indietreggiando.

Provò a mettere distanza tra loro due, ma senza riuscirci, lui la riacchiappò velocemente e con violenza.

La girò spingendola contro il balconcino, dove Isabel sbatte forte l'addome.

Dae-Hyun si mise dietro di lei inchiodandola, con una mano andò al collo della ragazza, spingendola leggermente così che aderisse la schiena al suo petto, e con l'altra mano le cinse il busto, tenendola ferma e salda a lui.

"Mi ci vorrebbe un attimo a spingerti di sotto." Disse sussurrandoli lasciavo all'orecchio.

"Fallo." Disse con voce leggermente strozzata, per via della sua presa sul collo, non avrebbe mai mostrato paura, anche se sapeva che era stata per un attimo una stolta, non prevedendo che lui avrebbe potuto agire in qualche maniera.

"Spudorata, senza paura, ti credi fortissima, come se nessuno possa scalfirti." Ansimò lui vicino al suo orecchio.

"Non ho paura di te."

"Lo so, non voglio tu abbia paura." Sussurrò lui sembrando bramante del contrario.

"Che cosa vuoi allora?"

"Testarti, ero curioso di te, lo siamo in tanti. Ha-rin anche se più piccolo ha parlato molto di te. Tuo fratello sembra odiarti tantissimo, e tenersi anche alla larga da te. Penso che tu lo sappia, che se non fossi fidanzata con Chung-hee staresti con me."

"Deve essere un dispiacere per te, non avere questa possibilità." Soffiò lei.

Lui si staccò da lei lasciando la presa e facendo dei passi indietro, aspettando che lei si voltasse a guardarlo.

Isabel lo fulminò con lo sguardo, adirata come non mai perché percepiva che lui godeva del fatto di averla innervosita.

"Non si sa mai che io non abbia la possibilità in futuro." Sogghignò lui, voltò il capo lateralmente sorrise a Han-seo che era arrivato lì con il bodyguard. "La ragazza aspettava te, l'ho solo intrattenuta per un attimo" sorrise serafino, guardò di nuovo Isabel facendole l'occhiolino e rientrò nel privè come se nulla fosse successo.

Isabel non staccò gli occhi da Chang e lo osservò andare via, sicuramente lui l'aveva sentita chiedere di Han-seo.

Distolse lo sguardo da Chang e lo dirottò a Han-seo che la guardava con una luce negli occhi, molto incuriosito da lei.


Isabel aveva seguito Han-Seo in una stanza privata del club.

Aveva aspettato che lui tornasse da lei con una bottiglia d'alcool e due bicchieri.

"Non pensavo che Yeona sarebbe venuta da te." disse con calma Han-seo, mentre versava l'alcool per entrambi, cominciando a parlare per primo dato il silenzio di Isabel.

"Irritato per questo?" lo pungolò immediatamente lei, passando all'attacco.

Sapeva che essere aggressiva non avrebbe portato a molto, ma Dae-hyun l'aveva realmente destabilizzata, anche se continuava a non darlo a vedere.

"No per niente" disse lui sorridendo ampliamente e porgendole il bicchiere.

Isabel lo afferrò e cominciò a giocherellarci facendo ondeggiare il liquido al suo interno, osservandolo pensierosa.

Doveva calmarsi, e sapeva che non ci sarebbe riuscita facilmente sentiva ancora il fiato di Dae-hyung vicino al suo collo anche se lui era andato via.

"Sinceramente non vedevo l'ora di avere a che fare con te, Do-yoon ti ha sempre tenuta ben nascosta." Sorrise lui cercando di sembrare affabile.

"Do-yoon sceglieva con cura chi presentarmi, forse tu non eri abbasta alla sua altezza non credi?" sorrise finta amorevole lei, era la seconda persona che le nominava Do-yoon in quella serata. Odiava che loro dicessero il suo nome, loro due in primis che erano due persone che Do-yoon non aveva mai sopportato.

"Ecco il caratteraccio di cui parla tuo fratello. Dovresti imparare a tenere la lingua a bada ragazzina in special modo quando non sei sicura di poter vincere. Se al momento sei venuta fin qui e da sola, è perché sappiamo entrambi che io ho il potere." Si pavoneggiò lui, cominciando a istigarla.

"Hai delle ipotesi, e Yeona è solo terrorizzata da te. Realmente non hai nulla." Cercò di sembrare sicura di sé.

"Dici?" tergiversò lui guardandola fissa.

"Ne sono convinta."

"Mmh... si non ho una prova schiacciante che dietro il sito internet ci siate tu e il ragazzo di Yeona. Ma ciò non esclude che a tuo fratello basti solo l'informazione" sorrise malefico lui.

"Mio fratello è un idiota, lo sai anche tu. Sbaglio o anche se ha venduto le quote dell'azienda non ha pagato del tutto i debiti che ha con te e tende a tergiversare? Ricordo anche di come all'inizio di quest'anno non lo facevi neanche entrare qui."

"Cosa offri, immagino ti sia qui perché io rinunci a Yeona?" chiese lui ridendo, sapeva che lei era lì per trattare, e lui ne avrebbe sicuramente tratto il meglio.

"L'ingresso al club, quello da cui Do-yoon ti ha escluso. Il ritorno in quel giro, anche senza Do-yoon non ha perso valore, venire alle serate è sempre un qualcosa di conveniente per chiunque." Disse immediatamente senza giri di parole, voleva fare un accordo e andare velocemente via da lui e risolvere quella situazione.

"Non è abbastanza. Yeona non la lascio andare, è mia."

"Avresti anche l'immunità, fare qualunque cosa e rimanerci dentro, non mi preoccupa di un po' sangue in una stanza da letto." Provò a cedere, sapeva che stava dando via libera a un qualcosa di atroce, Han-seo era stato membro del club ma Do-yoon lo aveva mandato via per aver quasi lasciato una ragazza in fin di vita in una stanza, che si era salvata per miracolo.

Si era documentata tutto il giorno su chi fosse Han-seo, aveva riletto tutti i vari fascicoli del ragazzo, collegando finalmente i fatti alla persona e dandone più importanza rispetto ad anni fa e a quando aveva letto quel fascicolo.

Han-seo rimase fermo a guardarla contemplando la proposta di Isabel che sembrava allettante.

"Yeona è mia. Potrei accettare la tua proposta, e in cambio darti altro."

"Mi interessa solo di Yeona." Disse Isabel secca.

"E se ti dicessi che ho un video, molto interessante" continuò a stuzzicarla lui.

"Dubito che qualunque video tu abbia sia più importante di Yeona."

"Ah si? Perché se mi dici che non t'importa di ciò che ho fatto nel tuo hotel in passato, e mi dai il via libera di poterlo rifare di nuovo, mi viene da pensare che sia molto corrompibile anche tu. Ho dei dubbi anche sulla tua moralità."

"Ti do il via libera solo per aiutare Yeona." Disse secca lei.

"Mettendo a rischio altre persone. Tu sai di cosa sono capace, forse non lo sapevi prima di oggi. Ti sei informata prima di venire qui da me. Tra l'altro tu non sei una brava persona, fai finta di esserlo." Continuò a ridere lui, guardandola come se l'avesse in pugno e avesse capito tutto di lei.

"Mi sa che se la metti così, non si fa nessun affare." Disse lei schietta alzandosi in piedi e facendo la finta di andarsene.

"Vai via?" chiese lui stupito, non pesava che lei se ne sarebbe andata senza un accordo.

"Si, dubito ci sia altro di cui parlare." Disse lei.

"Non vuoi sapere del video?" trillò lui immediatamente.

"No." disse Isabel di spalle, voltò il capo per guardarlo un attimo e sorrise serafica.

"Ah no?" rise lui in maniera perfida, "Dovresti fermarti per un altro Drink" continuò a pungolarla.

"Non credo che tu cederai. Mi sembra inutile la mia rimanenza qui."

"Kim, Kim, Kim..." cominciò a canticchiare lui, "Fossi in te mi fermerei per un altro drink."

Isabel lo guardò rimanendo in piedi, si morse per un attimo un labbro e aggrottò la fronte.

Il ragazzo ghignò si alzò dal divano, prese un telecomando, mentre lei rimaneva ferma a osservarlo dubbiosa.

Han-seo accese un enorme schermo piatto attaccato alla parete collegato a un computer, cliccò su una cartella e aprì il video.

"Ti conviene guardarlo" disse con una risata mettendo play.


Isabel impallidì visibilmente davanti alla visione, in sotto fondo le risate di Hae-seo che era certo di averla in pugno.

Nel video era evidente che suo fratello e quello di Ji-hoo stessero trasportando le due prostitute sul retro del locale, dove poi erano state trovate morte.

Quel video era la prova evidente che poteva far finire entrambi in galera per omicidio.

Era quello che serviva a lei e Ji-hoo.

Con quel video le testimonianze non sarebbero valse a niente.

Con quel video potevano anche incastrare il comandante della polizia il fratello di Do-yoon.

Quel video era la chiave di tutto.

Lei doveva averlo.

Il video finì come anche la risata di Han-seo.


"Accetterei il tuo accordo, io ti do il video, Yeona rimane mia, tu mi fai entrare al club, completa immunità. Aumenterei la posta in palio voglio passare la prima sera al club con te."

Isabel si voltò a guardarlo inorridita.

"Cosa? Credi realmente che io passerei una sera con te?" chiese schifata.

"Si. Tuo fratello finisce in prigione, tu diventi l'erede. Il fratello di Ji-hoo finisce in prigione, suo padre è prossimo alla morte lo sappiamo tutti, Ji-hoo prende l'azienda in mano."

"Non verrò a letto con te."

"Anche Yeona diceva così, vedi un po' cosa ha fatto per Jihoo. È un piccolo sacrificio che devi fare per ottenere potere. Non prendiamoci in giro, sei stata a letto con Do-yoon per lo stesso movente. Sei fidanzata con Chung-hee per potere. Si tratta sempre di questo, il potere e ricchezza."

"No." disse lei secca.

"Kim, kim, kim... bevi un drink, pensaci un attimo okay?" rise lui per poi dare una manato al divano su cui si era seduto.


Isabel si avvicinò al tavolino e si riempì un bicchiere e andò a sedersi sul divano con lo sguardo ancora diretto allo schermo che era fermo sul video bloccato.

Bloccata.

Lo era anche lei, in un vicolo cieco.

Non aveva niente in mano, completamente nulla contro Han-seo, non poteva minacciarlo a sua volta.

Doveva recuperare i video che lui aveva fatto con Yeona, solo con quelli poteva averlo in pugno. Probabilmente dove erano conservati, quei video ce ne sarebbero stati altri.

Erano tutti lì al computer di quella stanza, dove al momento si trovava lei.

Erano a un passo da lei, e non poteva prenderli.

Qualcuno doveva prenderli al posto suo, e Han-seo doveva essere distratto, doveva pensare di essere indistruttibile di avere vinto.


"Dopo domani, ci sarà uno dei soliti party, ti farò entrare." Disse secca, dopo aver bevuto tutto l'alcool all'interno del suo bicchiere.

Han-seo sorrise ampliamente vittorioso.

"Vuoi un assaggio ora?" chiese ghignando.

"No." disse lei alzandosi di nuovo, lo fulminò con lo sguardo.

"Segnaci per la fiori di loto, quella suite è piena di bei giochetti, ah potresti anche far lasciare delle candele dentro? Mi piacciono parecchio." Gongolò lui.

Isabel lo guardò schifata, sorrise tiratamente. "Va bene. A dopo domani, vado via conosco l'uscita, rimani qui a divertirti da solo." E con passo pesante si avviò fuori da quella stanza con la continua risata di Han-seo in sottofondo.

Uscì dalla stanza e si diresse immediatamente verso l'uscita di quell'orrido locale.

Si sentiva soffocare, aveva bisogno di ossigeno.

Era scampata al diavolo di Dae-hyun, per poi ritrovarsi nella trappola del diavolo di Han-seo.

Aveva appena acconsentito ad andare a letto con lui.

Aveva bisogno di un angelo che la salvasse.


17 OTTOBRE 01:00

Chung-hee scese le scale di casa sua, si era svegliato per via di un rumore proveniente da soggiorno.

Arrivato in soggiorno, si guardò intorno stranito da trovare tutte le luci accese, i suoi occhi si fermarono sul centro della stanza trovando Isabel per terra.

Si avvicinò lentamente osservando che sul tappeto si andava ad espandere una macchia rossa.

Rabbrividì pensando a sangue.

"Isabel!" urlò avvicinandosi a lei di corsa e finendo per terra vicino a lei sulle proprie ginocchia.

Lei alzò il capo guardandolo dispiaciuta.

"Scusa ti ho macchiato il tappeto." Si scuso distrattamente.

Tornò a raccogliere i pezzi di vetro di una bottiglia di rosso andata in frantumi, era quella ad aver macchiato il soffice tappeto bianco.

Chung-hee vide che era vino e tirò un respiro di sollievo.

"Non è un problema..." disse lui impensierito dato lo sguardo leggermente assente di lei, si chinò per aiutarla a raccogliere i pezzi di vetro.

"Isabel? tutto bene?" chiese confuso, dopo aver raccolto i pezzi e averli appoggiati sul tavolino di legno di bambù trovando sopra di esso vari fogli con appunti strani.

"Se ti dico una cosa mi prometti di non dirla a lui?" chiese lei quasi supplice, sapeva che aveva bisogno di confidarsi con qualcuno, aveva bisogno di un aiuto e di un consiglio, sapeva che Dashimen le avrebbe urlato contro per aver consentito al patto con Han-seo, probabilmente anche Chung-hee avrebbe potuto.

In quel momento però pensava che Chung-hee oltre a urlare contro avrebbe potuto trovare una soluzione a ciò che lei avrebbe dovuto fare e che non voleva assolutamente fare.

Chung-hee conosceva bene Han-seo erano andati alle superiori insieme, come conosceva bene anche suo fratello e Dae-hyun, erano tutti dell'anno millenovecento ottantasei.

"Intendi a Yoongi?" chiese lui stranito, le porse la mano per farla alzare "Pensiamo dopo alla macchia." Disse rassicurante.

Lei afferrò la mano con sicurezza e si fece aiutare a mettersi in piedi, lui la guidò fino al divano dove entrambi si sedettero.

"È successo qualcosa di grave?" chiese pur sapendo che fosse un sì dato l'espressione colpevole di lei.

"Si. Promettimi di non dire nulla a Yoongi sono in tour sapere tutto causerebbe solo una preoccupazione e ci sarebbe una litigata, lui non capirebbe cosa sto per fare."

Lei lo sapeva bene, lui non avrebbe mai potuto capire la situazione, l'avrebbe lasciata.

E avrebbe fatto anche bene, perché lei aveva acconsentito a vendersi sessualmente per recuperare un video. Aveva acconsentito a farlo con la speranza che mentre avrebbe tenuto occupato Han-seo, Yeona avrebbe recuperato i video con Ji-hoo.

Era quello il suo piano, tenere occupato Han-seo, così qualcuno recuperasse tutti i video da poterli usarli per minacciarlo.

Il piano era rischioso, e probabilmente non sarebbe mai andato a buon fine.

Il rischio che lei si fosse venduta per nulla era altissimo.

Lo sapeva, come sapeva che aveva solo quel tentativo da poter fare.

Non vedeva alternative, era in trappola.

"Io capirei secondo te?" chiese lui perplesso.

"No, sono convinta che farai di tutto per farmi desistere, sono convinta che mi urlerai contro." Disse lei sicura di ciò, aveva sbagliato.

Stava sbagliando, il suo piano non sarebbe mai andato a buon fine.

Lui la guardò comunque stupito dal fatto che nonostante questo pensiero lei si volesse confidare con lui.

"Forse tu potresti trovare una soluzione diversa, forse tu potresti aiutarmi a uscirne incolume" disse lei sperando che lui la trovasse realmente, perché solo un miracolo poteva salvarla.

Solo un miracolo poteva far si che lei non finisse a letto con Han-seo, che aveva in serbo per lei cose indicibili.

"Vuoi il mio aiuto?" chiese lui non credendoci, lei non lo aveva mai chiesto.

"Si vorrei che tu mi aiutassi a uscirne, perché sento come se tutto questo sia colpa mia in parte. Ho sbagliato, ho fatto un errore e ne pagherò le conseguenze. " Disse lei guardandolo dispiaciuta.

"Raccontami tutto, e ti aiuterò a trovare una soluzione diversa" provò a dire lui mostrandosi incoraggiante, le tolse una ciocca di capelli dalla guancia e la riposizionò dietro l'orecchio della ragazza, sorrise gentile cercando di sembrare rassicurante.

Isabel chiuse un attimo gli occhi e sospirò.

Quando li riaprì cominciò a raccontare tutto quello che era accaduto, tutto quello che aveva fatto Yeona e le minacce di Han-seo, e come era stata stupida ad andare da lui e come lui era riuscito a vincere e farla cedere a un patto che mai avrebbe voluto accettare. Tralasciò solo l'incontro con Dae-hyung e la loro conversazione per evitare di impensierirlo, perché mentre parlava e raccontava tutto vedeva che Chung-hee si sentiva angosciato da tutto e preoccupato.

Dopo aver raccontato tutto, calò il silenzio tra entrambi.

Chung-hee era completamente senza parole.

Lei si sentiva completamente in colpa.

"Ci penserò io." disse stringendo i pugni con rabbia.

Isabel era ammutolita e lo fissava perplessa, vedeva la vena sul collo di Chung-hee pulsare per la rabbia.

"Mi dispiace." Disse lei cercando di interrompere il silenzio.

"Sembra come se ogni ragazza maltrattata e che abbia subito violenze finisca in qualche modo con entrare nella tua vita, e tu ti senta in obbligo a doverla aiutare." Disse lui sovrappensiero.

"Non pensi che io lo stia facendo per quel video?" chiese lei perplessa.

"Ah beh avere quel video risolvere molti problemi sicuramente. Anche se il problema al momento è Han-seo." Disse lui.

"Non mi urlerai contro?" chiese lei sconvolta.

"No. Il danno ormai è fatto, ti sei trovata in una situazione e hai agito di conseguenza, forse venendo da me avremmo potuto trovare una soluzione diversa, ma non lo sapremo mai." disse lui in modo pacato.

"Wo.. non credevo saresti stato tanto benevolo nei miei confronti" sussurrò lei sorpresa dall'atteggiamento di Chung-hee, sembrava come se fossero tornati le due persone dell'Hawaii che andavano d'accordo e si sentivano a proprio agio stando insieme.

"Beh hai deciso di dirmelo... è un passo avanti, rimproverarti non servirebbe a nulla." Disse lui comprensivo.

"Non lo dirai a lui vero?" chiese lei sembrando una bambina indifesa.

"No, non c'è bisogno. Lui non capirebbe il nostro mondo, non vedo perché preoccuparlo inutilmente. Han-seo non ti toccherà con un dito." Disse Chung-hee convinto di sé stesso.

"Non ne sarei convinta." Rispose lei preoccupata.

"Hai detto che ha dei video... Yeona può recuperarli mentre tu lo tieni occupato, te lo deve, ed è l'unica alternativa che ha per liberarsi di lui. Tu lo fai ubriacare al club, lo porti in suite, ti fai dare quel video e dopo di che apri la porta ed entro io." disse schietto.

"Cosa?"

"Si, mi fai entrare e me la vedo io." disse semplicemente Chung-hee.

"Cosa farai?" chiese lei aggrottando la fronte confusa.

"Qualcosa mi invento.. devi solo fidarti di me e lasciarmi fare ,mentre tu lavori per occuparti di quel video e controlli Yeona."

"Yeona non può andare da sola lì" disse Isabel impensierita era troppo instabile, da sola non ce l'avrebbe fatta.

"Manda Dashimen con lei, può hackerare il pc velocemente e mandare tutto a Ji-hoo, che sarà qui in Hotel, appena avrete i video per minacciarlo torni da me in suite e lo minacciamo, lui cederà."

"Yeona non vuole dire nulla a Ji-hoo è entrata in panico appena le l'ho proposto." Disse titubante Isabel.

"Ji-hoo deve saperlo. Ne ha il diritto e deve aiutarci. Tutti devono fare la propria parte, così sia tu che Yeona sarete salve, Yeona libera e tu non dovrai immolarti per la causa." Disse lui con tono autorevole.

"Chung-hee... sono stanca"annuì Isabel con tono lieve, le scoppiava la testa e non riusciva a ragionare.

"Lo so, andiamo a dormire.. domani ne discutiamo meglio" provò a rassicurarla lui.

"Dici che riusciremo a vincere?" chiese insicura.

"Si, ci penso io. Devi fidarti" disse lui alzandosi e porgendole la mano per aiutarla.

"Mi fido." Annuì lei, non aveva alternative da sola non avrebbe mai vinto.

Dovevano eliminare Hae-seo, e doveva tenersi alla larga da Dae-hyun che sapeva l'aveva puntata.

Tutto si stava facendo più critico, aveva iniziato una guerra per il potere e sembrava che stesse perdendo dal principio.

Era la prima volta da quando aveva cominciato ad temere di aver sbagliato tutto.


Angolo dell'autrice:

Sono riuscita a finirlo...

Isabel per quanto faccia parte del mondo dell'elitè, realmente sta entrando ora in alcune dinamiche che ci sono sempre state. Si è sempre tenuta un po' alla larga dai vari gruppi di Chaebol. A parte all'inizio che faceva parte di quello di Ha-rin che è quello della sua generazione che va dal 1991 al 1993 all'incirca.

Con Do-yoon ha frequentato la gente che lui ha scelto per lei.

Gente con cui poteva fare affari.

La generazione di Do-yoon che è tra il 1985 e 1986 ha i suoi trascorsi e le sue vicende passate. Ognuno ha fatto come li andava comodo, sono tutti ricchi e potenti con famiglie importanti. C'è sempre stato un patto silenzioso dove nessuno dei ricchi si sarebbe pestato i piedi a vicenda. Do-yoon è sempre stato molto neutrale nelle situazioni degli altri pur sapendole tutte e avendo tutte le informazioni. Do-yoon aveva i suoi casini personali con Bong-cha, quindi realmente non ha mai fatto parte di nessun gruppo specifico, a parte stare con i suoi due migliori amici, anche se Chung-hee non era presente perché è stato via per anni.

Però Do-yoon quando ha acquistato l'hotel nel 2010 e ha creato un club all'ultimo piano per l'elitè importante di Seoul, ha comunque permesso a quelli della sua generazione di accedervi facendo si che i rapporti fossero cordiali.

Poi si è venuto a creare una problematica all'inizio del 2016 con Han-seo che è stato cacciato.

Dae-hyun invece è sempre andato in Hotel, viene nominato la prima volta da Chin-hae nel capitolo 42 del secondo volume dove Chin-hae nomina anche la suite fiori di loto, Isabel dice che dovrebbe vedersi con Dae-hyun per un progetto, ma parte per le Hawaii.

Dae-hyun viene nominato anche nel capitolo 17 del terzo volume il padre di lui voleva proporre a quello di Isabel un matrimonio con lei.

Viene nominato anche nel capitolo 24 nel flashback di Chung-hee e Do-yoon.

Chung-hee lo nomina anche nel capitolo 40 quando parla con Yoongi e decide di aiutarli.

Viene nominato nel capitolo 42 in una telefonata tra Yoongi e Chung-hee.

Nel capitolo 43 Isabel dice che l'ha conosciuto perché le serviva una firma a maggio.

In questo vediamo il primo faccia a faccia tra Isabel e Dae-hyun... beh io ve l'ho nominato spesso... capirete.

Detto questo speriamo che Chung-hee aiuti a risolvere la situazione che è abbastanza critica. 

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