CAPITOLO 36 BICKER


CAPITOLO 36 BICKER

12 GENNAIO 2017

Erano le nove passate e Namjoon finalmente dopo un'ora di discussione con Jisoo era finalmente riuscito a calmarla.

Lei gli aveva raccontato una storia assurda su come Isabel l'avesse minacciata dicendoli che se non l'avessero finita con quella relazione se la sarebbe presa con lei. Lui inizialmente ne era rimasto confuso, non avrebbe mai potuto credere che la sua noona fosse stata capace di una minaccia del genere.

Aveva provato a convincere Jisoo che non ci fosse nessun rischio, che forse lei aveva frainteso, ma non ci era riuscito anzi aveva fatto si che la donna si arrabbiasse accusandolo di non fidarsi di lei.

Aveva pianto, aveva urlato, aveva detto che non era lei a essersi confusa e che Isabel l'avesse veramente minacciata e lui alla fine vedendo quella scena, si era dovuto ricredere e convincersi che Isabel fosse la cattiva della situazione.

Aveva dovuto dare ragione a Jisoo, l'aveva rassicurata e calmata, le aveva promesso che non avrebbero mai più parlato di Isabel e lui non l'avrebbe cercata, e aveva promesso di proteggerla.

Alla fine era riuscito a convincerla, a far in modo che si fidasse di lui.

Namjoon però era rimasto scosso da tutti quei fatti e dalla discussione, aveva optato che spegnere il cervello e non pensare a noona, potesse essere la soluzione.

Così aveva messo tutto quel fattaccio in uno spazio remoto del suo cervello, chiudendo con quel capitolo.

Isabel non avrebbe fatto mai più parte dei suoi pensieri, come non faceva parte della sua vita, decidendo così di credere a Jisoo, poiché era l'unica cosa da fare, o avrebbe perso quella donna, la donna per cui stava rischiando tutto e per cui molto probabilmente si stava innamorando.

Finalmente si stavano baciando facendo la pace, quando improvvisamente bussarono alla porta.

Namjoon si allontanò da lei in un lampo, mettendole una mano sulla bocca per evitare che lei parlasse, le fece segno di tacere, pallido in faccia, con la paura in corpo di essere beccato da qualcuno dei suoi amici, ancora non si sentiva pronto a raccontare tutta quella storia.

Sperò che chiunque fosse dietro la porta probabilmente a non sentire risposta sarebbe andato via, sentì le labbra di lei muoversi sotto la sua mano, ma lui insistette nel premere di più per non farla parlare, continuando a guardare la porta pieno di terrore. La porta si aprì da sola e Namjoon si ritrovò a impallidire di più dandosi del cretino, si era completamento dimenticato che i suoi amici erano al coerente della password e che se non rispondeva, loro entravano lo stesso.

Tolse velocemente la mano dalla bocca di JiSoo allottandosi da lei, cercando di ritrovare il suo solito e imperturbabile contegno e cercando di pensare velocemente a quale scusa potesse usare per spiegare il perché la segretaria di Pd-nim si trovasse nel suo ufficio.

La porta si richiuse mostrando una ragazza con un berretto nero da cui fuoriuscivano ciocche nere dei capelli tagliati corti, gli occhi scuri della ragazza lo osservavano e la sua bocca mostrava un ghignò.

Aveva una tutta nera, un parka nero aperto e una mascherina del medesimo colore in mano, se avesse avuto anche un paio di occhiali scuri, sarebbe stata scambiata per una normalissima trainer dell'agenzia o una qualunque ballerina.

Erano gli occhi a tradirla.

"Ciao" disse sorridendo sempre più ampliamente.

"Cosa?" boccheggiò Namjoon incredulo di trovarla nel suo studio.

"Non mi sorprende il trovarla qui segretary park" disse alzando gli occhi al cielo come infastidita dalla presenza della donna.

"Signorina Kim, cosa ci fa lei qui" disse tremante Jisoo attaccandosi al braccio di Namjoon, che era rimasto immobile ad osservare Isabel.

"Sono venuta a parlare con Namjoon in privato, siccome sta indagando su di me, ho pensato di dargli io direttamente le risposte, pensavo che lei non avesse recepito il messaggio" disse secca Isabel andandosi poi a sedere sul divano dello studio, comportandosi come se fosse casa sua, senza chiedere alcun permesso a nessuno.

"Forse dovresti lasciarci soli" disse poi mentre appoggiava la borsa sul divano e continuava a guardarla in modo glaciale.

"Io... si certo vado via" disse distogliendo gli occhi da Isabel e guardando un attimo Namjoon in cerca di aiuto.

"Si, forse è meglio se vai" disse Namjoon serio cercando di riprendersi dallo stupore inziale nel vedere Isabel nel suo studio.

"Ci penso io qui" disse secco guardando poi Isabel con aria di sfida, era la resa dei conti, dopo un attimo d'incredulità nel vederla nel suo studio, Namjoon era finalmente pronto ad avere le sue risposte e anche ad arrabbiarsi per quello che Isabel aveva detto a Jisoo.

Isabel fissò Namjoon rimanendo fredda e distaccata, ma intuendo che ci fosse dell'ostilità nel tono duro che il ragazzo avesse usato e nel suo irrigidimento dei muscoli.

Jisoo se ne andò chiudendosi la porta alle spalle in silenzio e Namjoon prese posto sulla sua sedia che posizionò di fronte alla ragazza.

Entrambi si guardarono indecisi su chi di loro dovesse iniziare, Isabel sentiva la spavalderia farsi meno, Namjoon si sentiva arrabbiato, ma guardarla in viso lo faceva dubitare su quell'emozione che stesse provando.

Una parte di sé era pronto ad attaccare Isabel, ma un'altra parte di sé, invece avrebbe solo voluto far finta di nulla e abbracciarla, dirle che andava tutto bene e parlare dell'ultimo libro che aveva letto.

Avrebbe voluto fare come ai vecchi tempi, perdersi nel suo passato insieme a lei.

Non poteva, però, lasciarsi andare ai bei ricordi, quello non era il passato, era il presente e lui aveva l'opportunità di discutere con lei e mettere le cose in chiaro.

"Dovresti cambiare la password, per evitare che qualcuno entri e ci interrompa" disse secca Isabel cercando di essere fredda e impassibile e riuscendoci anche.

"Paura che venga Yoongi?" gli rispose con aria di sfida Namjoon alzando un sopracciglio e con una risata amara a fine frase.

"Vorrei non incontrarlo, sono qui solo per te" disse lei piccata togliendosi il berretto dalla testa e poggiandolo sulla borsa nascondendo la mano tremante e togliendosi anche il parka.

"Perché? Perché hai deciso di venire a rispondere alle mie domande?" chiese incredulo Namjoon ridendo nervoso.

"Perché ho saputo che usi quella donna per avere informazioni su di me, Pd-nim mi ha informata" disse lei alzando leggermente il mento e accavallando le gambe appoggiandosi le mani sopra.

"Io non uso nessuno, non sono come te" disse Namjoon incrociando anche lui le braccia al petto irritato dal tono di lei.

"Aigoo, lo sapevo io!" sbuffò Isabel, e scuotendo la testa leggermente, tornando pian piano a essere quella di un tempo.

"Cosa sai tu?" chiese Namjoon guardandola torvo storcendo la bocca, cosa mai potesse sapere lei, lei che ormai non faceva parte della sua vita e che doveva essere come una estranea per lui.

"Che ti sei preso una cotta per quella donna, come ti è venuto in mente!" rimproverò lei sbuffando e guardandolo come se fosse impazzito.

"Cosa?" disse lui incredulo incominciando a perdere sempre di più la pazienza.

"Non sono affari tuoi questi, la mia vita non ti riguarda, come anche quella degli altri." Disse secco, lei si trovava nel suo studio, si era presentata senza alcun permesso e ora lo stava anche rimproverando, era una cosa inaudita, proprio da non crederci.

"Namjoon è sposata! Più grande di te e più furba di te! Potrebbe rovinarti! Potrebbe rovinare la tua carriera! E anche quella degli altri!" esclamò sbuffando e agitandosi sul divano gesticolando con mani.

"Non sono affari tuoi! Ho tutto sotto controllo! Non hai il diritto di farmi la predica!" urlò lui in pieno scoppio di rabbia, facendola bloccare seduta.

"Okay... hai ragione non c'è bisogno di urlare, perché sei tanto arrabbiato?" disse lei per un attimo preoccupata da quella reazione, alzandosi in piedi e mettendo le mani di fronte a lei in segno di resa.

"Perché sono arrabbiato? Lo chiedi? Anche se lo sai!" continuò lui ad aggredirla, sempre con lo sguardo stupito, non riuscendo a credere a quanto tutta quella conversazione fosse così surreale.

"Okay... va bene" disse lei cercando di rimanere calma, vedendo la rabbia del leader aumentare e sperando che lui si calmasse.

"Posso essere al coerente del perché sei incazzato con me, specie dopo l'ultima lettera che ho scritto a Yoongi, per tutto quello che ho fatto. Capisco perché tu voglia investigare, ti preoccupi per Yoongi. Lo comprendo quindi chiedi pure, così che io possa risponderti e andare via" disse lei provando ad essere accomodante con la speranza che si calmasse, e sperando di poter concludere subito quella conversazione. Pensava di aver sbagliato ad andare, lì presa dall'istinto.

"Non ho niente da chiederti, non importa più" rispose arrabbiato.

"Ah.. capisco" disse lei pur non capendo il perché di quell'atteggiamento "Hai ragione ho sbagliato a venire qui, non so perché io l'abbia fatto" disse lei provando a prendere la borsa, per potersene andare.

Namjoon si alzò anche lui di scatto e le bloccò il polso tirandola a lui, talmente vicino così da poterla guardare negli occhi, con il viso contratto per via della rabbia.

"Tu non vai da nessuna parte!" disse lui arrabbiato vicino al viso di lei .

"Io... tu non puoi impedirmelo!" disse lei incredula.

"Invece si! Non ho finito! Non sono incazzato per la lettera di Yoongi, sappiamo tutti che l'hai fatto per tenerlo distante, sappiamo che ti sei vista con Hoseok!" urlò lui.

"Allora perché sei incazzato?" chiese lei, non capendo e cercando di farli mollare la presa scuotendo il braccio e non riuscendoci.

"Come ti sei permessa di andare da Jisoo a minacciarla!" urlò arrivando al nocciolo della questione, il problema era che aveva minacciato la sua donna, intromettendosi nei suoi affari. Non si sarebbe mai aspettato da parte di Isabel un tradimento del genere, un modo di agire così subdolo.

"Cosa?" chiese lei stranita spalancando la bocca, "Che cosa ho fatto io?" chiese lei di nuovo non capendo di cosa lui stesse parlando, con la faccia che mostrava puro stupore.

"L'hai minacciata!" urlò senza minimante soffermandosi sul fatto che lei fosse basita e lo stesse anche dimostrando con le espressioni del viso.

"Non l'ho minacciata, le ho ricordato che non doveva divulgare informazioni su di me e sui miei incontri con Pd-nim, solo questo" disse in modo scettico, sbattendo un paio di volte gli occhi non capendo di cosa realmente stesse parlando Namjoon.

"Giusto perché nessuno deve sapere qualcosa su di te, sei tanto importante che la gente deve mentire per te e sotto minaccia!" urlò lui attaccandola usando un tono sarcastico e rafforzando la presa sul suo polso quasi a farle male.

"Mentire sotto minaccia? Ma di cosa stai parlando, io non ho minacciato nessuno" boccheggiò lei.

"Non mentire Isabel lo so! Hai detto a Jisoo che se non mi lasciava l'avresti rovinata! Come ti sei permessa a minacciarla! Come ti permetti a intrometterti nella mia vita amorosa! Sei un'ipocrita! Tu puoi fare qualunque cosa e io non posso neanche indagare su di te che ti precipiti nel mio ufficio e minacci la gente senza alcun diritto! Sei cambiata Isabel e in peggio!" urlò lui tenendola sempre più stretta quasi a farle male, Isabel boccheggio confusa, senza sapere cosa dire a corto di parole, era la prima volta che vedeva Namjoon furioso in quella maniera, lui che era sempre gentile e pacato, lui che cercava di essere sempre neutrale e calmare tutti.

"Io.... non l'ho minacciata... io non l'ho fatto" disse lei sconvolta tremante incominciando a fare no con la testa.

"Lei me l'ha detto!" urlò lui avvicinando di più il suo viso a quello della ragazza che continuava a boccheggiare.

"Non l'ho fatto! Nam non l'ho fatto!" urlò isterica anche lei di conseguenza in panico, con un tono supplice, che lo implorava di crederle.

"Come potrei crederti? Come potrei quando sono anni che ci racconti bugie e ci tratti in modo freddo e distaccato! Io non mi fido di te Isabel! Tu menti! E sei diventata anche un'ottima bugiarda!" urlò lui.

"Io...." cercò di dire lei, ma le parole le morirono in bocca, lui aveva ragione non poteva fidarsi di lei, no dopo tutto il dolore che aveva causato, sentiva gli occhi pizzicarle e sapeva che a breve sarebbe scoppiata a piangere.

"Cazzo! Sei diventata una vera e propria stronza" disse lui lasciandole il braccio e guardandola con odio.

Lei sotto lo suo sguardo, si sentì morire dentro, non aveva mai visto nessuno dei ragazzi guardarla in quella maniera, scivolo sul divano abbassando lo sguardo, distrutta da quello che lui le aveva appena detto.

"Ora non fingere di stare male! Sei tu nel torto non io... tu hai minacciato la mia ragazza!"

"Io... non l'ho fatto... non avrei mai potuto" disse con voce bassa quasi in un sussulto.

"Non ti credo!" disse lui, lei alzò la testa per guardarlo negli occhi.

"Ti ho detto di no, non avrei potuto, so cosa si prova a subire una minaccia del genere, non avrei mai fatto, non ti avrei fatto questo! Non ti avrei fatto provare il dolore che ho provato, che provo io ogni giorno!!" disse con tono supplice incominciando a piangere a singhiozzo.

Lui rimase immobile a guardarla mentre piangeva con lo sguardo di nuovo basso.

Le sue parole risuonavano nella sua testa, sprofondo sulla sedia confuso mentre non riusciva a staccare gli occhi dalla ragazza in lacrime che si nascondeva dal suo sguardo, sentendo la rabbia scemare alla velocità della luce.

"Sai cosa si prova?" chiese lui tentennando con il respiro affannato e gli occhi spalancati per lo stupore.

"Le ho detto che... se ti avrebbe fatto.... del male.. l'avrei saputo" disse singhiozzando "Solo questo... non ho detto di lasciarti!" disse lei passandosi la manica della maglia sulle guance e gli occhi, provando a smettere di piangere.

"Devi credermi!" disse con la voce straziante e colma di dolore.

"Lei mi ha detto che l'avevi minacciata" disse lui con voce fievole mentre la guardava confuso, anche Jisoo aveva pianto davanti a lui, ma il pianto di Isabel il suo tono di voce erano tremila volte più straziante.

Sembrava sofferente e lui non sapeva a chi credere.

Isabel continuò a far no con la testa, cercando di asciugare le lacrime e di bloccare quel pianto che l'aveva invasa e cui non riusciva a dare una fine, sentirsi accusata di un atto del genere, l'aveva distrutta internamente.

Non avrebbe mai potuto commettere una cosa del genere, lei che subiva quella minaccia da anni.

Non sarebbe mai stata causa di una rottura, le bastava essere causa della sua rottura con Yoongi.

Namjoon si alzò dalla sua sedia lentamente e tentennando provando ad avvicinarsi a lei, che alzò lo sguardo su di lui, gli occhi arrossati colmi di lacrime che comunicavano solo una supplica e di crederle.

Si sedette vicino a lei la guardò un po' a disagio, inclinando leggermente la testa mentre si mordeva a disagio l'interno della bocca.

Lei continuò a scuotere la testa come a voler negare tutto e a ribadire che non avesse mai fatto una cosa del genere, aprì la bocca leggermente come a voler parlare, ma la richiuse subito dopo accorta di parole.

Gli occhi di Namjoon incominciarono a inumidirsi, sentendosi in colpa per averla accusata, lei era Isabel, la noona di tutti non gli avrebbe mai fatto del male.

Si avvicino a lei e l'abbracciò stringendola forte contro il suo petto, tremendamente in colpa per averla accusata, bastava guardarla, lei non aveva fatto nulla di cui l'aveva accusata Jisoo.

"Devi credermi Nam" disse a tratti lei tremando contro il suo petto continuando a singhiozzare.

"Sei ancora la mia noona?" chiese lui allontanandola, per prenderle il viso tra le mani e guardarla negli occhi, lei annuì.

"Sembri sincera.... Ma Jisoo mi ha detto quelle cose, ed è tutto così confuso, non capisco perché l'abbia fatto forse si sarà confusa? Io le ho detto che non aveva capito probabilmente, ma... " provò a dire lui guardandola cercando di risposte.

"Le ho detto che non doveva farti del male" disse lei tremante "Mi dispiace, è stato più forte di me, io non ci ho pensato..." disse lei cercando di non singhiozzare e continuando a guardarlo negli occhi.

"Io... sono così confuso... lei ha urlato e pianto tanto, sembrava tutto così vero. Ma tu anche sembri vera, mi ha detto che avevi minacciato di dire tutto al marito, di rovinarla e che avresti convinto Pd-nim a licenziarla perché dannosa per me!" disse lui cercando di avere delle risposte.

"No!" esclamò lei scuotendo la testa "No, io non ho detto niente del genere, puoi chiedere a Pd-nim, lui era presente" disse lei boccheggiando.

"Pd-nim era presente? Lui può dirmi la verità?" chiese lui stupito.

"Si! Possiamo andare anche ora!" disse lei agguerrita di nuovo alzandosi in piedi, mentre si passava con decisone la manica della felpa sulle guance per asciugare le ultime lacrime.

L'avrebbe portato da pd-nim e avrebbe fatto capire a Namjoon che non aveva minacciato nessuno, che lei era ancora la persona che aveva conosciuto.

"No, noona non c'è ne bisogno" disse chinando la testa e prendendosela tra le mani.

"Quindi mi credi? Credi che io non l'abbia minacciata?" chiese Isabel guardandolo supplice, aveva provato diverse volte a farsi vedere come la stronza di turno, ma non riusciva più a farlo, non riusciva a farlo con i ragazzi, così come era successo mesi addietro con Hoseok si ritrovava a non voler essere stronza o a fingere, si ritrovava a essere del tutto sincera.

"Io... si scusami se ho dubitato di te, ma lei ha pianto e urlato di volermi lasciare e mi sono convinto che fossi tu la cattiva della situazione." Disse lui tentennando.

"Lei mi ha mentito" disse in un soffio, e sapeva che era vero, che si era fatto solo convincere del contrario.

"Mi dispiace..." disse lei sedendosi sul divano e dandoli qualche pacca sulla spalla senza sapere bene cosa dire.

"Forse non è quella che credevo" disse tristemente, sentendosi il cuore spezzato e non capendo perché Jisoo si fosse comportata in quella maniera.

"Forse dovresti parlare con lei, e chiarire dirle che sai la verità e chiederle perché si sia comportata così" disse lei incerta, quella segretaria non le piaceva proprio, ma forse poteva sbagliarsi anche lei accecata dalla gelosia e dal voler proteggere a tutti i costi i ragazzi.

"Forse... dovrei" disse alzando il capo e guardandola poco convinto per poi abbozzare un sorriso, lei era lì sul suo divano e stava cercando di aiutarlo.

"Perché sorridi ora? Non stai male per lei?" chiese lei confusa ancora con gli occhi leggermente lucidi e le guance arrossate.

"Perché sei tu, sei qui, perché ti importa ancora di noi e questa è la conferma" sorrise lui annuendo con il capo e una lacrima gli scivolo furtiva mentre la guardava e sorrideva.

"Io... certo che ci tengo a voi! Ma non puoi dire niente a Yoongi, devi promettermelo" disse lei con slancio, presa dal momento e dalle emozioni.

"Ti ha riconosciuta oggi, ma non ha fatto in tempo a seguirti, è rimasto poi fuori al portone a cercarti, ma tu sei stata più veloce della luce" disse lui.

"Continuo a sbagliare, Namjoon continuò a tornare da lui o ad avvicinarmi, so che non dovrei, sono consapevole che incontrare voi non dovrebbe accadere. Per quanto io abbia potuto far di tutto per farmi credere una stronza, solo per tenervi lontani, sono certa che voi non ci abbiate mai creduto. E sono stanca di nascondere quello che provo per lui e per tutti voi" disse lei.

"Noona, lo sappiamo e lui ha capito... forse... dice che vuole solo sapere come stai, niente di più" provò a dire lui, forse l'avrebbe convinta a incontrarlo anche per un paio di minuti.

"Sappiamo entrambi che non è vero, se mi dovesse incontrare e sapere la verità del perché l'ho lasciato, potrebbe fare qualcosa di avventato, lui sta meglio senza di me, non voglio che corra dei rischi" disse triste continuando a guardare il leader.

"Noona lo sappiamo che è colpa di tuo padre, ci siamo arrivati ormai" disse lui annuendo.

"Avete formulato solo delle ipotesi, e tali devono rimanere. Forse è meglio che io vada" disse rendendosi conto sempre di più del danno che stava facendo stando lì ed essendo se stessa, la Isabel del passato.

"Noona no! Ho delle domande, hai detto che eri venuta qui per rispondere alle mie domande! Sei venuta per questo no? " disse lui bloccandola per le spalle, prima che si alzasse.

Lei rimase ferma a guardarlo sospirando, aveva sbagliato, stava sbagliando e ora non poteva fuggire ma solo finire quella conversazione con Namjoon.

"Noona perché sei qui?" chiese Namjoon "La vera ragione, no una bugia per proteggermi" continuò a chiedere lui supplice.

"Pensavo tu fossi preoccupato, Pd-nim mi ha detto che indagavi tramite la segretaria e non volevo che avessi ricevuto strane informazioni, volevo dirti che andava tutto bene di non preoccuparti...." Disse lei incerta.

"Solo questo?" chiese lui guardandola di sottecchi sapendo che ci fosse altro

"Mmmh, io... ora non ti arrabbiare con me, ma penso che tu meriti di meglio di una donna sposata, prima o poi ti farà soffrire... io ero preoccupata! Ma ti giuro non le ho detto che doveva lasciarti! Io volevo parlarne con te..." disse lei tentennando, aveva passato tutta la giornata a rimuginare su quell'informazione e alla fine senza pensarci poi molto, senza prevedere le conseguenze, si era ritrovata a varcare per la seconda volta in quella giornata le porte della Big hit e dirigersi verso lo studio di Namjoon.

"Io... non ho detto a nessuno di lei, so che non mi capirebbero, Jin hyung soprattutto... io inizialmente provavo attrazione nei suoi confronti e ho deciso di indagare su di te, tramite lei... e poi mi ci sono trovato insieme. A me piace, e lo so che non è moralmente giusto! Ora so anche che mi ha mentito su di te e sapevo anche che fosse andata anche a letto con Pd-nim!" esclamò lui.

"Allora è interessata agli uomini di successo!" disse lei facendosi prendere dal discorso, avendo le conferme a ciò che sapeva.

"Aigoo, noona! Io non sono un uomo di successo! Sono un ragazzino per lei, io non ho niente di tanto speciale" disse in imbarazzo il ragazzo.

"Namjoon, ho visto i vostri video ultimamente... non sembrate più i ragazzini di prima, e state diventando sempre più famosi, la vostra strada sembra in salita, lei potrebbe guadagnarci...non pensi di essere speciale? Sei un leader di un band e badi a tutti loro, produci, fai rap e sei una delle persone più intelligenti che io conosca. C'è solo da guadagnarci a stare con te. Sei anche una bella persona, molto buona e vera. Ma ho paura che lei se ne possa approfittare" disse lei con tono apprensivo.

"Noona... a me piace, prima mi hai detto di parlarne con lei" disse lui confuso.

"Capisco, dovresti parlare con lei, rimango della stessa idea, ma penso che dovresti parlane con i ragazzi, metterli al coerente, parla con qualcuno confidati però. Non ti direi mai di lasciarla, ma apri gli occhi Namjoon e cerca di stare attento, ha molta più esperienza di te ed è più grande" disse lei annuendo con la testa accarezzandoli dolcemente una mano.

"Sai noona, sono molto convinto che se fossi rimasta nelle nostre vite, ti avrei raccontato subito di lei" disse lui "Mi mancano i tuoi consigli" disse prendendole la mano in modo affettivo e lei strinse la presa.

"A me manca far parte della vostra vita" disse lei sorridendo e accarezzandoli la guancia con dolcezza con l'altra mano.

"Noona posso farti altre domande? Poche giuro, ma ho dei dubbi, e poi l'hai detto eri qui per questo" tornò sull'argomento lui, doveva fare le altre domande prima che lei fuggisse via, in un momento di panico.

"Ehm... hai ragione, allora chiedi proverò a essere onesta e a rispondere a ciò che posso" disse abbozzando a un sorriso, mentre si scompigliava i capelli leggermente nervosa dalle possibili domande.

"Perché eri qui oggi?" chiese lui sperando in una risposta sincera.

"Dovevo parlare con Hitman... aveva bisogno di un consiglio" disse lei in modo tranquillo.

"Sei un'investitrice?" chiese lui "Hai mandato tu i fiori e il biglietto?" chiese di nuovo cercando una risposta.

"Io.... si ho mandato i fiori e il biglietto, Pd-nim mi ha detto che Tae sembrava avere dei dubbi, ma non ho investito nulla" disse lei dicendo una mezza verità, non poteva dire a nessuno di quel investimento, ma poteva dire dei fiori e del biglietto "Io...ogni tanto contatto Pd-nim per sapere se state bene" disse a disagio, lei prendendo la collana fra le dita col far nervoso.

"Capisco... è quello che stavo cercando di fare io... sapere se stessi bene, Jisoo mi ha detto che ti aveva vista consegnare la lettera e..." gli morirono le parole guardandola lì di fronte a lui con gli occhi ancora lucidi.

Lo sguardo incollato su di lui e la mano che stringeva forte, quella collana che sapeva fosse il regalo di Yoongi durante il loro diploma, lui c'era stato in quel giorno mentre lei gli chiedeva di aiutarlo e saltellava felice per la collana, era stato il primo giorno che l'aveva incontrata.

"L'hai detto a lui?" chiese lei tremante, impaurita che lui avesse potuto fare qualche pazzia.

"No, non sa che indago, non sa nessuno di questo e di me e Jisoo" disse abbassando leggermente il capo sentendosi in colpa per quel segreto che teneva nascosto ai ragazzi.

"Non lo dire... ti prego non dirgli in che stato fossi" disse lei impaurita di nuovo con le lacrime che tornavano, mentre prendeva le mani di Namjoon tra le sue supplice.

"Io... non dirò nulla te lo prometto, ma che cosa ti era successo? È stato tuo padre? Noona sei sicura che non rischi la vita?" chiese Namjoon con voce veloce non dandole neanche tempo di rispondere, incominciando a sentirsi in ansia. Comprendendo a pieno di come Jungkook si sentisse ogni volta che si nominasse Isabel, il ragazzino era convintissimo di ciò che lui aveva appena chiesto alla ragazza.

"Namjoonie... io non posso dirtelo, tienilo lontano da me. Io... non sarei dovuta venire. Cado sempre negli stessi sbagli...mi dispiace!" disse lei scuotendo la testa, sentire nominare suo padre le faceva venire tremendi pensieri in mente, provò ad alzarsi ma lui la tenne ferma di nuovo.

"Ti prego smettila di scappare" chiese lui supplice.

"Io non posso farlo, hai altre domande? Perché penso di dover andare" disse lei guardando la porta.

"No, noona mi bastano le risposte che mi hai dato, e non voglio metterti a disagio, mi dispiace che tu stia affrontando delle situazioni difficili e odio il fatto che noi non possiamo fare niente per aiutarti. Io forse ho chiesto troppo, e proverò a non dire niente a Yoongi, anche se sarà difficile, lui vuole delle risposte, dopo che ti ha visto oggi le cercherà" disse Namjoon conoscendo fin troppo bene il ragazzo e di cosa fosse capace quando si intestardiva.

"Lui deve credere che io sia stronza, è meglio così"

"Noona non lo crede più" disse lui "E non si convincerà del contrario" sorridendo gentile.

"Allora deve andare avanti, puoi dire che hai scoperto che sto bene tramite Jisoo, e poi convincerlo ad andare avanti con la relazione che ha ora" disse lei.

"Sai che è fidanzato?" chiese lui stupito

"Si, non so lei chi sia, non lo voglio sapere, voglio solo che lui stia bene e provi a vivere senza di me, proverò a fare anche io così e a non incontrarvi di nuovo, proverò a farlo. Perché questo nostro esserci visti per quanto sia bello, sappiamo entrambi che farà male ad entrambi, perché non potrà accadere di nuovo" disse tristemente lei, sapendo che sarebbe stata male in seguito, appena avrebbe varcato quella porta e gli avrebbe di nuovo dovuto dire addio.

"Dipende, da come decidiamo di pensarla, se decidiamo che è un momento felice e lo guardiamo come tale, non farà male. Puoi far finta che è stato un momento nostro ed è finito qui. Ma un momento felice" sorrise lui.

"Si non è male come pensiero" sorrise lei per poi guardare il telefono di Namjoon che si accedeva sulla scrivania.

"Il tuo telefono s'illumina da parecchio" disse indicandolo.

"Ah.... Sarà Jisoo, non ho voglia di parlare con lei ora, ho bisogno di pensare"

"Io dovrei andare invece" disse lei sorridendo gentile.

"Noona, cercherò di parlare con gli altri e troverò una soluzione a tutto e sarò prudente per quanto riguarda la situazione con Jisoo" disse annuendo.

"Puoi evitare di dire a Yoongi di me?" chiese lei supplice.

"Proverò a non dirlo a nessuno, non ho detto neanche del mio indagare" disse lui con un'alzata di spalle un po' a disagio "Mi dispiace di averti fatto piangere"

"Ah... non è niente, mi sembrava logico che fossi incazzato, lo sarei stata anche io per quello che ti ha raccontato la segretaria" annuì lei capendo la situazione alzandosi dal divano e prendendo il Parka incominciando a indossarlo.

"È meglio che io vada si è fatto tardi" disse sorridendo prendendo la borsa, e tenendola stretta.

"Ti accompagno al parcheggio va bene? Così parliamo un po'" disse sorridente Namjoon e Isabel abbozzo un sorriso annuendo con la testa, lui prese il suo cappotto sull'appendiabiti vicino alla porta.

"Hai bisogno di altri consigli?" chiese lei sorridendo.

"Ti dispiace se te li chiedo?" chiese lui con le mani giunte sorridendo.

"No, alcun problema" ridacchiò lei felice che lui si volesse confidare come ai vecchi tempi.

"Noona, io devo fare una cosa prima di uscire fuori da qui" disse facendosi serio.

"Cosa?" chiese lei confusa e lui l'abbracciò.

"Creare un momento felice con te" sussurrò all'orecchio della ragazza, mentre la teneva stretta "E dirti anche che ti voglio bene, ti vorremo sempre tutti bene" disse un po' in imbarazzo, non era mai stato una persona affettiva, ma con lei venivano spontanei quei tipi di atteggiamenti.

Isabel si lasciò abbracciare, sentendo il calore di tutto quell'abbraccio e sentendosi come quella di un tempo.

Si staccarono da quel lungo abbraccio, sorridenti e Namjoon aprì la porta subito dopo per poterla accompagnare al parcheggio.

Lei si voltò per uscire dalla porta e si paralizzò sul posto e così fece anche Namjoon, c'era una persona davanti a loro e li stava guardando in modo confuso.

Angolo dell'autrice:

Questo capitolo è infinito!

Ricordo che è stato quello più ostici da scrivere e che le parolacce sono state fin troppe,

Ho avuto difficoltà assurde con questi e due!

Penso che ora vada meglio perché ho diviso il capitolo inserendo un pezzo in quello prima.

Isabel è un po' strana ha tipo ottocento personalità, lei normalmente è istintiva ma poi le vengo le turbe mentali, quindi è altalenante con Namjoon.

Quindi va a sbalzi dall'essere fredda, a essere la Isabel di prima, a quella che scappa. Non sa bene come comportarsi quindi esce strana.

Namjoon era incazzato ma poi si calma subito e decide di credere a lei! 

Per questa settimana dovrei pubblicare ogni giorno perchè nel weekend non mi sarà possibile! baci!

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