CAPITOLO 3 CARAMEL COFFEE
CAPITOLO 3 CARAMEL COFFEE
3 FEBBRAIO 2016
Isabel e Do-yoon erano appena entrati dentro la struttura, avevano lasciato Jin abbandonato a se stesso.
Il silenzio era calato tra di loro, Do-yoon non sapeva bene se dire qualcosa o meno, sembrava che Isabel fosse parecchio sconvolta per via dell'incontro con quel ragazzo.
"Tutto bene ragazzina?" chiese Do-Yoon mentre interrompendo quel silenzio.
"Si, devo prendere la borsa e andiamo" disse lei con tono distaccato, cercando di mantenere un contegno.
"Mmmh, tuo padre ti stava cercando per presentarti un rampollo ora che Ha-rin non è più al tuo fianco" disse lui osservandola attentamente.
"Ah si? Allora non posso entrare in sala" trillò lei bloccando Do-yoon per il braccio e guardando supplice.
"Infatti, è meglio se mi aspetti qua, prendo io le tue cose, sembri stanca, solo a guardarti direi non hai voglia di fare la carina e l'educata con le persone" disse lui accarezzandole il braccio come a darle forza.
"Per niente Oppa, voglio solo andare via" disse lei guardandolo per un attimo con gli occhi tristi di cui lui si accorse immediatamente.
"Perfetto, vado a prendere le tue cose" disse, sorrise gentile, le aggiusto una ciocca di capelli dietro l'orecchio dolcemente.
"Okay" disse lei e lui la lasciò andare e si diresse verso la sala il più veloce possibile.
Do-Yoon aveva riconosciuto che il ragazzo fosse uno dei Bts e aveva intenzione di portarla via, aveva notato che Isabel fosse parecchio scossa, come la volta che l'aveva trovata al club e in cui avevano litigato, affrettò il passo così da poter finalmente andare via da quel orrendo matrimonio.
Isabel si appoggiò a un muro con la schiena e chiuse gli occhi.
Si odiava, aveva sbagliato di nuovo, continuava a sbagliare. Continuava a ferire e a mentire.
Aveva scorto nello sguardo di Jin tanto rammarico, rabbia e sofferenza, tante emozioni negative e tutte causate da lei.
Avrebbe tanto voluto che qualcuno la salvasse, che si occupasse di lei. Ma non c'erano vie di salvezza.
Si sentiva soffocare da quel mondo.
Il mondo sarebbe stato meglio senza di lei.
Avrebbe tanto voluto scomparire.
Non esistere.
Avrebbe tanto voluto non essere mai nata.
Le girava la testa, e sentiva il respiro cederle sempre di più.
Si sentiva soffocare sempre più.
Incominciò a boccheggiare, aveva bisogno di aria.
Aprì gli occhi di colpo e davanti a se si trovò lo sguardo di Ha-rin arrabbiato come non l'aveva mai visto. Sbatte un paio di volte le palpebre confusa.
Forse si trovava in un incubo.
Sentì la presa della mano di Ha-rin farsi più forte sul suo collo.
Isabel spalancò gli occhi incredula.
Continuando a non capire se quello che stesse succedendo fosse reale o meno, se Ha-rin la stesse realmente strangolando o fosse una specie di allucinazione.
Era un incubo.
Ha-rin si avvicinò all'orecchio di lei e incominciò a sussurrarle.
"Sei stata la mia rovina, sei la mia rovina. Tuo padre mi ha spedito in America a causa tua. Sono riuscito a tornare qui per il matrimonio e per la mia vendetta contro di te. Volevi morire perché dicevi che il mondo sarebbe stato meglio senza di te. Avevi ragione il mondo starebbe meglio senza di te. Io prenderei finalmente pace senza di te. Avrei dovuto farti morire un anno fa, invece che portarti via per salvarti. Ma ora mi è tutto più chiaro, devi morire così che la gente possa stare meglio. Così che io e il tuo amato Yoongi potremmo stare meglio" disse con voce rauca e piena di disgusto.
Isabel incominciò a tossire divincolandosi con gli occhi inondati di lacrime, sentiva le forza venirle meno, e il panico invaderle.
Ha-rin si staccò dal suo orecchio per guardarla negli occhi.
Lei li chiuse d'istinto.
Lui staccò la mano dalla sua gola, afferrandole la faccia, e premendo il corpo della ragazza contro il muro facendole male.
Isabel incominciò a tossire, mentre sentiva le gambe cederle sempre di più.
Lui la tenne stretta bloccata in quella morsa.
"Apri questi cazzo di occhi Isabel, devi guardarmi, devi vedere il male che mi hai fatto" disse ringhiandole in volto.
Isabel aprì gli occhi tanto bastasse da sentire e vedere un pugno scagliarsi contro Ha-rin e sentire una forza esterna staccargli il ragazzo di dosso.
La ragazza cadde a terra con un tonfo continuando a tossire, gli occhi inumiditi dalle lacrime, e appannati. Si mise una mano al collo boccheggiando in cerca di altra aria, con la testa che le girava.
"Sicurezza!" urlò Do-Yoon, tenendo a terra fermo Ha-rin dopo avergli scagliato un altro calcio, l'uomo diede uno sguardo fugace ad Isabel che era in ginocchio a terra, aveva riaperto gli occhi ,era sconvolta e fissava la scena sotto shock.
La sicurezza arrivò, e aiuto Do-yoon a prendere Ha-rin, lasciò il ragazzo a loro e poi andò ad aiutare Isabel.
"Stai bene?" chiese preoccupato abbassandosi e prendendole il viso con delicatezza e lei annuì con il capo scossa, chiudendo gli occhi, e lui la strinse a se.
"Perché non ti sei difesa, sei più forte di lui, sei quasi arrivata a mettere K.o. me" disse lui confuso allontanandosi leggermente per guardarla in viso, ma continuando a tenerla vicina.
"Io, n--on mi e--ro acco--rta" disse lei confusa balbettando soffocando un singhiozzo.
"Accorta di cosa?" chiese lui non capendo accarezzandole i capelli con dolcezza.
"Io non lo so, sono confusa" disse cercando di mettersi in piedi, ma non riuscendoci, sentiva le gambe come se fossero di gelatina.
"Okay, dobbiamo vedere un medico? Ti aiuto io ad alzarti " chiese lui.
"No, niente medico, ho solo bisogno d'acqua" disse con voce roca tossicchiando ancora.
"Okay ti porto in una stanza e ti faccio portare dell'acqua, poi risolvo questo pasticcio" disse lui.
"Niente scandali Do-yoon, ti prego" disse lei supplice mentre lui l'aiutava ad alzarsi e la scortava altrove.
"Tranquilla ci penso io a te" disse solenne tenendola stretta.
4 FEBBRAIO 2016 1:00 DI NOTTE
Yoongi si trovava in un vicolo buio, vicino casa sua, era incappucciato e quasi irriconoscibile, ed era fermo appoggiato al muro tamburellando con il piede per terra a disagio e nervoso. Non era convito di star facendo bene, quando Ha-rin era entrato in contatto con lui quella mattina supplicandolo di vedersi di notte, aveva detto di no reduce dall'ultima volta in cui l'aveva incontrato.
Alla fine però aveva ceduto al voler altre informazioni su di lei e si era convinto a dire di sì al ragazzo.
Una macchina nera si fermò e un ragazzo incappucciato uscì fuori, i fari rispendevano sulle pozzanghere sull'asfalto.
"Yoongi" chiamò Ha-rin avvicinandosi.
"Si sono io. Cosa volevi" disse con tono distaccato.
"Dirti la verità su chi sia realmente Isabel" disse secco senza ulteriori giri di parole.
"Allora parla, sono qui" disse in modo conciso Yoongi.
"Ti ha lasciato perché il padre le ha proposto un'offerta, la stessa che è stata proposta a te da lui" disse Ha-rin.
"Il padre le ha proposto dei soldi?" chiese Yoongi esterrefatto.
"Non proprio, le avrebbe tolto tutto. Se lei ti avesse lasciato avrebbe avuto il doppio di quanto aveva già, avrebbe avuto un posto in società e una quota azionaria parecchio ampia"
"Lei ha scelto il padre?" chiese Yoongi scettico, quella storia li sembrava tutta una boiata, stava seriamente pensando di aver sbagliato a cedere alle suppliche di Ha-rin.
"Si, ma ha avuto dei sensi di colpa, per quello ti avevo parlato di suicidio, ci aveva provato. Ma poi ha capito che era meglio per lei cambiare. Si è fatta due calcoli e alla fine è arrivata alla conclusione che non ne valeva la pena sentirsi in colpa per te. Sai penso abbia finto di stare male, solo per poter avere attenzioni" disse Ha-rin raccontandoli in modo pacato tutta la storia che aveva elaborato in quei giorni.
"È la verità?" chiese Yoongi titubante, non riusciva a guardarlo bene in faccia dato l'oscurità della via e il fatto che entrambi fossero incappucciati.
"Si, è tutta la verità, mi ha minacciato parecchie volte di non venirti a dire la verità. Per quello ero stato parecchio rude quando ci siamo incontrati a casa di lei quell'estate. Era meglio per te starle alla larga." Disse recitando la sua parte in modo quasi eccellente.
"Meglio per me? O era meglio per te? Così potevi averla tutta per te" rispose Yoongi tra i denti, quella storia non lo stava convincendo del tutto.
"Ho sbagliato, mi sono innamorato di una narcisista manipolatrice egocentrica, ero innamorato di lei avrei fatto tutto per lei, a quanto pare il mio tutto non era abbastanza. Sai quante volte mi sono detto di dover chiudere, che lei mi stesse usando solo per i suoi scopi? Ero sempre vicino a chiudere, ma lei poi tornava a fare la dolce e la carina e io non chiudevo. Giustificavo tutto quello che faceva, ogni volta che mi feriva o mi ignorava, ogni volta che io volevo parlare e lei diceva un no categorico in modo autoritario." disse con tono spezzato e sofferente, sarebbe stato un perfetto attore se solo avesse scelto quel tipo di carriera.
"Io, non so se crederti, Isabel non è mai stata così" disse titubante Yoongi.
"Si con te forse non lo è stata perché vi vedevate poco, perché ti usava per far arrabbiare il padre, ma ha usato anche te e la vostra storia per poi avere qualcosa in cambio dal padre. Pensa a come ti ha trattato nell'ultimo periodo a come ti ha ignorato e detto di no, a com'è stata fredda e distaccata. Anche nel momento in cui ti ha visto al dormitorio, vi ha guardato tutti come se fosse solo un problema e delle nullità" disse aumentando la dose di odio.
"Hai altro da dirmi?" chiese Yoongi con voce distaccata, si sentiva avvampare dalla rabbia.
"Si, dopo quello che è successo da voi mi ha mandato via, sono riuscito a tornare per il matrimonio, volevo provare a parlare con lei e guarda il risultato" disse abbassandosi il cappuccio e facendo vedere la faccia con il livido sulla guancia e il labbro spaccato.
"Ha fatto in modo che mi picchiassero. Indovina? Ho un volo di nuovo per l'America senza farne più ritorno. Questa è la verità. Io ho finalmente aperto gli occhi, sai forse è meglio per me andarmene via, farmi una nuova vita. Ho deciso che dovevo darti delle risposte, perché so cosa vuol dire essere usati da lei e starci male. Puoi credermi come no, io ho fatto il mio dovere." Disse chinando il capo sperando di mandare al segno il colpo in quella maniera, lui l'avrebbe odiata e se mai un giorno lei sarebbe tornata da Yoongi lui non l'avrebbe mai creduta.
"Io non so cosa pensare...." Disse Yoongi sconvolto con voce spezzata, dopo essersi soffermato a lungo sulla visione del livido di Ha-rin.
"Non è un problema mio, ora devo andare. Scusami per tutta l'arroganza che ho mostrato. Addio Yoongi" disse chinando di nuovo il capo e lasciando Yoongi solo e sconvolto da quelle informazioni appena ricevute.
Yoongi si avviò verso il garage sotterraneo per prendere la macchina e andare più lontano possibile da lì, aveva bisogno di guidare e scappare da quelle informazioni inverosimili.
Ormai aveva preso la sua scelta un mese fa, aveva deciso di essere forte e di combattere.
Si mise in macchina, mise in moto e si avviò verso strade sperdute, per poter correre ad alta velocità così da sfogare la sua confusione.
Era ora di finirla, se lei fosse realmente come l'aveva descritta Ha-rin, allora era stato un gran bene che la loro storia fosse finita.
Si stava molto meglio senza di lei.
Era stato male fin troppo, per una stronza, perché ormai Isabel ai suoi occhi stava pian piano diventando tale.
Aveva scelto la ricchezza a lui, avrebbe potuto dire tutta la verità: che il padre le aveva proposto un patto, poteva scegliere diversamente e invece aveva scelto di lasciarlo. No come lui che alla proposta dei soldi era stato categorico, aveva strappato l'assegno. Non era lui a non essere abbasta, era lei che si era trasformata come tutte quelle persone dell'alta società che si credevano migliori di tutti solo per via di un'eredità monetaria, un conto in banca gigantesco e per il fatto che appartenessero alle famiglie più ricche di Seul.
Finalmente si trovo ad uscire fuori dal traffico di Seul e andare verso le strade desolate così da poter spingere sempre di più acceleratore. Prima di pigiare il piede sull'acceleratore per poter correre a tutta velocità, prese il telefono per mettere play a un suo brano, era un qualcosa a cui aveva lavorato anni prima, lo mise con orgoglio. Fu quello l'istante in cui capì che quel brano sarebbe stata la canzone che avrebbe aperto il suo mixtape, avrebbe dovuto fare alcune modifiche, ma quella era la canzone giusta.
Lui era il ragazzo di Daegu, così come lo aveva chiamato il padre di lei in modo dispregiativo.
Quel nome dalla sua debolezza sarebbe diventato la sua forza.
Il ragazzo di Daegu avrebbe brillato più di tutti e avrebbe spaccato il mondo con il suo rapper.
Quel nome usato in passato in modo così tanto dispregiativo sarebbe diventato il suo marchio per eccellenza e avrebbe preso valore.
Al diavolo tutti, chiunque lo criticava, chiunque non avrebbe puntato nulla su di lui, la gente che l'aveva usato, al diavolo i ricchi e chiunque altro.
Al diavolo lei che l'aveva fatto soffrire così tanto.
Era il momento di essere se stesso, di non vergognarsi.
Era arrivato il momento di essere pazzo, un lunatico che cammina sopra il ritmo. Era il momento di far eccitare col proprio rapper e con la tecnologia della sua lingua*
Era arrivato, dopo tanto tempo il vero momento di dire Addio Min Yoongi... e benvenuto del tutto Agust D.
4 FEBBRAIO 2016 3:00
Isabel era seduta su un divanetto e continuava a buttare giù alcool come se ne dipendesse dalla sua vita. Do-Yoon l'aveva portata a uno dei suoi party. Aveva risolto il tutto, parlando con il padre di lei che aveva subito posto rimedio a tutto arrabbiandosi con i genitori di Ha-rin e mandando il ragazzo di nuovo in America con il primo volo. Grazie ai modi di Do-yoon nessuno aveva saputo di quello che fosse successo e nessuno si era accorto dell'assenza di Isabel.
Do-yoon aveva provato a convincere la ragazza ad andare a casa a riposare, ma Isabel si era dimostrata come sempre cocciuta, e aveva detto che voleva andare al party, che aveva bisogno di distrarsi così alla fine il fotografo l'aveva portata lì.
Isabel non aveva voglia di niente e di nessuno, solo di ubriacarsi e perdersi mentalmente.
Voleva azzittire i pensieri.
Voleva fermare i ricordi.
Voleva dimenticare.
Poco le importava di quello che avesse fatto Ha-rin, non aveva neanche sensi di colpa a riguardo. Il suo unico pensiero era solo Yoongi e il fatto che la sua morte secondo Ha-rin avrebbe potuto mettere fine al dolore del ragazzo.
Tutto nella sua vita girava sempre intorno a lui, tutto le faceva pensare a lui.
E in quella notte i pensieri si facevano sempre più prepotenti nella sua testa.
Jin, la canzone, la voce di Yoongi in quel rap.
Erano foglie che si sbriciolavano, la loro storia d'amore non era durata più di tanto. Era stata un'illusa a sperare di stare con lui.
Era solo una stupida ragazzina, una stupida ragazzina che si era fatta trascinare in quel mondo, era cambiata non era più la stessa, ogni volta che si guardava allo specchio non si riconosceva.
Bevve un altro bicchiere.
E la stessa frase nella testa: lui sarebbe stato meglio se lei fosse morta.
Bevve un altro bicchiere.
Un ragazzo si avvicinò a lei parlandole.
Lei però sentiva solo la voce del rapper e le parole della canzone.
E la stessa frase nella testa: lui sarebbe stato meglio se lei fosse morta.
Annuì distrattamente, senza neanche osservare il ragazzo che si fosse seduto vicino a lei.
Era persa in quel turbinio di ricordi che non volevano smettere di passarle nella mente.
E la stessa frase nella testa: lui sarebbe stato meglio se lei fosse morta.
Il ragazzo si sedette vicino a lei, scostandole i capelli dietro l'orecchio.
Ricordi...chiuse gli occhi: lui che le accarezzava i capelli, Il suo sorriso, le sue labbra.
E la stessa frase nella testa: lui sarebbe stato meglio se lei fosse morta.
Il ragazzo le incominciò a baciare il collo.
Yoongi che le baciava il collo e le accarezzava leggera la coscia, mentre lei si lasciava andare ad accarezzargli i capelli.
E la stessa frase nella testa: lui sarebbe stato meglio se lei fosse morta.
Il ragazzo le voltò il viso e fece per baciarla.
Lei e Yoongi, le loro labbra che si toccavano.
I loro baci, baci dolci, baci delicati, baci soffiati, baci ridacchianti, baci sfuggenti, baci frementi, baci irruenti, baci maliziosi, baci vogliosi, baci pieni d'amore.
Una nuova frase nella testa, lui l'amava non avrebbe mai voluto vederla morta, se fosse morta gli avrebbe dato il colpo di grazia, non poteva morire.
Spalancò gli occhi scostandosi, il ragazzo che si trovava di fronte non era Yoongi.
Lo spinse via e il tizio la guardò male. Lei non disse nulla si alzò solo traballando e ondeggiando verso il tavolo, le serviva altro alcool.
Il ragazzo la seguì.
"Dai Isabel" disse avvicinandosi.
"NO, non mi va, lasciami" disse lei scossandoselo, lui sbuffò e si allontanò da lei alzando le spalle.
Lei prese una bottiglia e tornò a sedersi sul divanetto, continuando a bere.
Mentre la musica cambiava.
Tesoro questa notte, passa una buona notte
Il nostro primo messaggio e la nostra prima chiamata pieni di momenti imbarazzanti
Il nostro primo appuntamento precoce, perché mi sono mangiato le unghie? Perché ero così nervoso?
Mentre il tempo trascorreva, ci siamo naturalmente trasformati in amanti
Con quel genere di parole, abbiamo controllato i nostri sentimenti
Il nostro primo appuntamento è stato dolce come un macchiato al caramello
Ovunque andassimo, volevamo andarci insieme
Ma col passare del tempo, quei sentimenti si sono affievoliti come un espresso gocciolante
Sto male senza un motivo, stavamo così bene insieme
Mollarci è stato come un amaro caffè americano
I miei ricordi tornano ancora a quel caffè*
Chiuse gli occhi di nuovo, dicendosi che non fosse possibile, quella era la sua voce, quella era una sua canzone.
I ricordi incominciarono a sfiorarle la mente: loro due insieme in quel bar in centro a bere quel caramel coffee, con lui che si lamentava e lei diceva di buttarlo ma lui non lo buttava via, erano insieme mentre lei lo prendeva a braccetto per andare in sala giochi. Probabilmente era stato quello il loro primo appuntamento senza neanche saperlo, senza neanche essere stati realmente una coppia.**
Il tempo da quella prima uscita era trascorso anche troppo velocemente fino a quando erano diventati amanti, quella sera a capodanno.
Aveva pensato che forse i sentimenti si sarebbero affievoliti con il passare del tempo, avrebbe tanto voluto credere ciò, ma la realtà era solo una, l'amore per Yoongi non sarebbe mai andato via.
Stava ancora male senza reale un motivo, non poteva stare ancora male dopo un anno, si diceva.
Amara bugia, avrebbe sempre sofferto in quella maniera per lui e solo per lui.
Lasciarlo era stato veramente come un caffè amaro.
La canzone finì e nello stesso istante le cadde la bottiglia a terra, lei spalancò gli occhi.
Continuava a non riuscire a fermare i pensieri, continuava ad averlo ancora nella testa.
Doo-Yoon che la teneva d'occhio da tutta la serata, vedendo la bottiglia andare in frantumi ai piedi della ragazza, si avvicinò di corsa a lei.
"Isabel?" la richiamò con tono preoccupato nella voce.
"Portami via" disse con lo sguardo vuoto. L'uomo annuì e se la caricò in spalla pronto a portarla via.
Angolo dell'autrice:
Eeeh... a tutti quelli che pensavano che Ha-rin fosse scomparso ehm no! È riapparso solo per dar fastidio. O per di più per far danni.
Ha raccontato una bella storiella a Yoongi e il ragazzo stanco di essere confuso dalla fine accetta il fatto che lei l'abbia usato e che sia diventata una stronza. Ed ecco la rabbia di Yoongi dopo anni di disperazione e sofferenza eccolo che dopo Kobe, dopo averla rivista, decide che è ora di reagire del tutto.
*L'intro del mixtape Yoongi ha detto che l'aveva scritto molti anni prima circa nel 2011, ed ecco che finalmente decide di usarlo.
In tutto questo Povera Isabel, non se la sta passando bene... questa ragazza è tutta un mai una gioia.
**caramel coffee quando ho scritto il pezzo del caffè mi ero ricorda che avevano preso il caramel coffè quando erano usciti la prima volta nel terzo capitolo del volume 1.... E senza farlo apposta anche questo è il terzo capitolo.... Ahahahhaha rido da sola.
Comunque se pensate che siano finite le sciagure per Isabel... bhe vi sbagliate....
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