CAPITOLO 2 :JIN
CAPITOLO 2: JIN
03 FEBBRAIO 2016
Isabel si trovava al matrimonio del fratello, la cerimonia si era conclusa da poco e tutti gli invitati si trovavano in un grande salone a festeggiare con la musica. La sala era piena di tutta l'élite di Seul, da uomini illustri della politica, Chaebol importanti, e anche alcune star famose.
Lei odiava immensamente quel genere di party, erano ore che fingeva sorrisi ed educazione con tutti e veniva presentata a chiunque. I ragazzi della sua età a un certo punto l'avevano accerchiata per presentarsi e farle complimenti, su complimenti. Dopo un bel po' riuscì finalmente a sgattaiolare via da quel mucchio di ragazzetti con una scusa e si diresse verso l'unica persona che tollerava in quel ambiente così soffocante.
"Ciao" disse Isabel avvicinandosi al fotografo porgendogli un bicchiere di champagne.
"Yah, come va ragazzina?" chiese il fotografo afferrando il bicchiere "Grazie ne avevo bisogno" sorrise lui.
"Non vedo l'ora che tutto questo finisca, mio fratello sembra un pavone" disse lanciando un'occhiata disgustata verso il fratello, che aveva al braccio la sua nuova sposa e parlava con gente di rango.
"Bella ragazza" disse il fotografo osservando la novella sposa con interesse.
"Povera ragazza, mio fratello è un uomo idiota, sa fare solo casini, grazie per aver messo a tacere quel casino che ha combinato di recente" disse lei riferendosi a uno scandalo che sarebbe dovuto uscire su alcune riviste di gossip ma che il fotografo aveva dirottato.
"Di nulla, tuo padre mi ha pagato proficuamente" ammiccò lui ridacchiando, non se ne faceva poi granché di altri soldi, ma sembrare agli occhi del padre di Isabel una persona di fiducia, lo aiutava a poter avere la ragazza, ogni volta che lo desiderasse senza andare incontro a brutte conseguenze per entrambi.
"Ah, se ti ha pagato che cosa ti sto ringraziando a fare?" disse lei sbadigliando, coprendosi la bocca con la mano.
"Ti annoi tanto ragazzina?" chiese lui alzando il sopracciglio e osservandola evitando di ridere per la serie di sbadigli che la ragazza stava cercando di trattenere malamente.
"Mmh... ho dovuto parlare e parlare con tanti ragazzi, tutti per niente interessanti." Disse con noto annoiato, buttando poi giù l'ultimo sorso di champagne "Ne serve un altro" disse guardando il bicchiere vuoto.
"Sicura di non aver trovato nessuno? Tipo il tizio con gli occhiali, l'ho visto che ti seguiva ovunque come un cagnolino con bicchieri di champagne. Direi che quelli che ti ha dato lui siano stati abbastanza." disse prendendola in giro e osservandola per capire se fosse già ubriaca o no.
"Un altro idiota, tutti lì fermi ad accerchiarmi e a farmi complimenti su complimenti, i più impavidi mi prendono in disparte e mi chiedono appuntamenti" sbuffò lei, facendo ridere l'uomo.
"Signor Lee" disse il padre di lei avvicinandosi. Isabel diede un'occhiata fugace al padre e poi si porse verso un cameriere che passava di fianco a lei, lasciando il suo bicchiere vuoto per sostituirlo con uno pieno.
"Salve, signor Kim, bellissimo ricevimento" si complimentò Do-yoon in maniera educata.
"Grazie per aver accettato di fare le foto" disse l'uomo mentre la ragazza osservava i due con irritazioni.
"Non avrei mai potuto dire di no a sua figlia" sorrise Do-yoon per poi guardare Isabel e farle un occhiolino. Isabel alzò gli occhi al cielo sempre più annoiata e incominciò a dedicare la sua attenzione al bicchiere che aveva tra le mani.
"Si ho notato, che la mia Isabel ha un certo ascendente su di lei" disse l'uomo guardando la figlia che alzava gli occhi al cielo di nuovo per via di quel "MIA ISABEL" appena pronunciato dal padre.
"Sua figlia è perfetta in qualunque cosa faccia, ed è ottima come modella, ci sono alcuni miei amici che vorrebbero scritturarla per un film addirittura" disse il fotografo.
"Oh, si Isabel sta diventando una bella ragazza, ma i film direi che non sono cose per lei. È molto più utile in azienda" disse l'uomo con tono autoritario.
"Oh, si certo con il cervello che ha, direi di sì. Isabel ha già rifiutato. Ma qualche fotografia è una cosa buona, fa pubblicità al vostro regno" disse in modo affabile e convincente Do-yoon.
"Si decisamente, l'importante e che sia lei a farle, mi fido di lei signor Lee" disse il padre osservando il fotografo e accennando a un sorriso tirato.
"Scusatemi, ma io dovrei andare al bagno, continuate pure a tessere le mie lodi" disse lei innervosita da quella conversazione, lasciò il bicchiere vuoto sul tavolino vicino a lei si inchinò leggermente e andando via con il naso puntato per aria col fare altezzoso.
"Carattere particolare" sorrise il fotografo guardando la ragazza andare via.
"Si decisamente, ecco perché non può stare troppo con la gente" disse il padre incrociando le braccia al petto leggermente innervosito dal comportamento maleducato della figlia.
"Ah, Isabel sa come ammaliare le persone, dovrebbe darle più libertà, le sue idee sono buone e piace alle persone malgrado la sua aria da regina di ghiacci"
"Ah si, ho sentito che la stanno nominando in questo modo. A tempo debito avrà sempre più responsabilità, ha una buona testa, peccato per suoi momenti ribelli" disse l'uomo continuando a osservare la figlia che usciva dalla sala senza badare a nessuno.
"Non si preoccupi, ci penso io a lei" disse Do-Yoon
"La ringrazio per prendersi cura di lei" disse il padre con un inchino congedandosi con l'uomo.
Do-yoon guardò l'uomo andar via, pensando che fosse veramente un uomo falso e spregevole e a tratti gli ricordava il suo di padre, persone del genere secondo il suo parere dovrebbero solo morire in una fossa e in modo crudele.
Odiava quelle persone.
Jin si trovava in smoking e girava per il buffet riempiendosi il piatto, per poi tornare al tavolo dai suoi genitori e da suo fratello. Era seduto a mangiare di tutto e di più, parlando con il fratello e facendo battute e ridendo.
Si erano recati al matrimonio di un certo Kim Sung-Jo, un ragazzo di ventotto anni figlio di qualche famiglia di Chaebol.
Mentre si godeva tutto quel bendidio, alzò la testa e rimase folgorato all'istante da una bellissima ragazza che stava passando per la sala con un vestito rosso e i capelli neri che fluttuavano.
Jin batté le palpebre, un paio di volte, credendo impossibile che fosse proprio lei lì in quella grande sale. Si alzò dal tavolo senza dare spiegazioni a nessuno e come rapito seguì la ragazza fin fuori alla sala. Si sentiva molto un di quei topi che seguivano il pifferaio magico.
Era stato il primo a dire che dovevano andare avanti, a dire che Isabel fosse una stronza, ma lo aveva fatto unicamente per salvare Yoongi e tutti quanti.
Dopo aver ascoltato con attenzione il racconto di Jungkook un senso d'angoscia l'aveva invaso, come anche il brutto presentimento che fosse vero che il padre di lei l'avesse minacciata e lei fosse in pericolo. Si sentiva in colpa per la scelta che adottato, aveva deciso di salvare Yoongi e il gruppo e lasciar perdere la ragazza al suo amaro destino. Aveva provato con tutto se stesso, a far finta di niente al non essere preoccupato, ma in quel giorno di novembre quando Isabel aveva varcato il dormitorio, si era sentito tremendamente angosciato e in colpa.
Aveva notato come l'investigatore non le avesse levato gli occhi di dosso e aveva visto Isabel vacillare un paio di volte, e i suoi occhi farsi sempre più tristi.
Aveva provato tante e tante volte a fare lo stesso pensiero di Jimin, ma c'era un tarlo nella sua testa che continuava a dirgli che la ragazza stesse fingendo di essere un'altra e che la sua piccola sorellina fosse ancora lì.
Era la sua occasione non c'era nessuno in giro, poteva prenderla e parlare con lei, poteva far in modo che lei le dicesse tutto, provare a trovare una soluzione per salvarla. Poteva finalmente avere le risposte che tanto cercava nella sua testa e che non riusciva a trovare.
"Isabel?" chiamò raggiungendo la ragazza, appena in tempo, prima che lei entrasse nella toilette.
Lei s'immobilizzò, nessuno la chiamava mai solo per nome e tra altro quella voce lei la conosceva. Si girò con una lentezza assurda e davanti a se trovò Jin in completo elegante, che la osservava a disagio.
"Kim Seokjin?" disse lei tornando a usare il linguaggio formale, leggermente titubante nel rivolgergli la parola.
"Ero Oppa Jin un tempo" disse lui in tensione, guardandola tristemente.
"Io...." Tentennò per un attimo davanti allo sguardo di lui, "Non credo che tu lo possa ancora essere" disse lei riprendendosi velocemente e cercando di avere un tono freddo e distaccato.
"Possiamo parlare in un posto privato?" chiese nonostante fosse rimasto male dalla freddezza della ragazza, sperava che senza nessuno intorno, lei non sarebbe stata così fredda e distaccata.
"Mi dispiace, non posso sto andando a prendere un po' aria fuori ,mi fa male la testa" disse per poi abbassare leggermente il capo e girarsi per allontanarsi dal ragazzo. Non riuscì ad andare lontano, perché Jin l'afferrò un polso bloccandola in quel corridoio.
"Che fai?" disse lei sobbalzando, tutto il suo corpo le diceva di scappare e allontanarsi da lui, lui che un tempo era il suo fratellone, lui lo Hyung di Yoongi.
"Devo parlarti. Tipo Ora" disse prendendo in mano la situazione, era un'occasione che non poteva lasciarsi scappare, doveva chiederle il perché di tutti quei casini, doveva capire se lei avesse realmente scelto quella strada o se ne fosse stata obbligata.
"Ti ho detto che mi fa male la testa" disse lei con un lieve sensore di panico nella voce, sgranò gli occhi, guardando la mano si Jin che le stringeva il polso, cercò di divincolarsi, nessuno poteva vederla in quello stato, se suo padre l'avesse vista sarebbero stati guaio enormi.
"Decidi o ne parliamo qui con il rischio che qualcuno ci senta, o andiamo in una parte privata. Io non rinuncerò a parlarti" disse Jin con tono duro, avvicinandosi di più a lei e continuando a stringerla il polso.
"Ok, andiamo, Voi bts sapete come dare fastidio" acconsentì lei con irritazione nella voce, lo incominciò a trascinare in silenzio verso il fuori dell'edificio sul retro. In quella camminata silenziosa stava cercando di trovare la calma e di darsi un contegno, senza farsi prendere dall'ansia.
"Cosa vuoi?" chiese appena furono arrivati a destinazione, e lui avesse mollato la presa sul suo polso. Prese le distanze da Jin che la guardava mentre armegiava nervosamente con la borsa, in cerca di una sigaretta.
"Fa male fumare" sbuffò lui appena vide le sigarette che lei tirò fuori dalla borsa.
"Vuoi farmi la predica Appa?" chiese lei ironica, alzando gli occhi al cielo e accendendone una.
"Perché l'hai lasciato?" chiese lui serio senza giri di parole, andando immediatamente al nocciolo della questione.
Lei fece un tiro alla sigaretta, socchiudendo leggermente gli occhi, sapeva che Jin non era il tipo dei giri di parole e che sarebbe andato subito all'attacco.
"Aish, perché non lo chiedi a lui?" disse lei sprezzante, evitando di rispondere "è lui tuo amico, no io" disse con un'alzata di spalle.
"Tu eri mia amica! Mi chiamavi oppa! Eri amica di tutti! Lui ti ama, perché gli hai fatto questo? Avevate un accordo!" disse cominciando a perdere il controllo e la calma.
"Omo! La spiegazione è la stessa." Disse sbuffando, continuando a fumare cercando di ignorare lo sguardo di lui.
"Cioè? Che ti sei fidanzata con Ha-rin?" disse lui con tono sprezzante "Stronzate abbiamo visto a novembre come non te ne freghi niente di lui"
"Aigoo, beh comunque ero fidanzata con lui al tempo, che poi ho deciso di lasciare anche lui non cambia nulla" disse lei come se fosse cosa da poco e faccenda ormai vecchia.
"Oh, per favore, anche Ha-rin ha detto che non hai mai smesso di amare Yoongi nonostante tutto, e che l'hai lasciato per lui" la punzecchiò Jin.
"E che altro ha deciso di dirvi Ha-rin quel giorno? Perché a me ha detto che non aveva aperto bocca, quell'idiota" disse con un tono di scherno nella voce, voltandosi a guardarlo.
"Che sei diventata una stronza, che vai a letto con chiunque, che frequenti cattive compagnie" disse lui rimproverandola e puntandole il dito contro. Isabel rise alla scena davanti a sé e scosse la testa.
"Mi stai rimproverando?" alzò gli occhi al cielo lei, continuando a ridere amaramente.
"Si, che cavolo stai combinando? Che ti dice la testa? Perché ti stai comportando così?" continuò ad andare all'attacco il ragazzo, avrebbe avuto le sue risposte, l'avrebbe fatta tornare in sé.
"Seokjin sinceramente, non sono affari tuoi, vi ho detto di dimenticarmi. Dovresti farlo e lasciarmi in pace. Fidati è meglio per te, per tutti voi e per lui. Direi che io non ho più nulla da dirti. Pensavo vi avessi dato la conferma a novembre che non mi importasse più di voi" disse lei freddamente e facendo per andarsene.
"Oh per favore, smettila di raccontare bugie, a novembre ti sei comportata in quella maniera perché c'era l'investigatore e non avevi altrimenti, ti abbiamo vista tutti vacillare quando lui è stato scaraventato a terra" disse Jin arrabbiato bloccandole la strada.
"Vi siete fatti un'idea sbagliata, io mi sono comportata in quel modo, perché ormai sono così. Vado che è meglio" disse cercando di andare via ma Jin l'afferrò il polso quasi a farle male.
"No! Voglio che tu ascolti questa" disse tenendola stretta prendendo il cellulare e armeggiando con esso.
"Omo! Ma perché insisti? Non voglio ascoltare nulla" disse lei nervosa, ogni secondo che passava vicino a lui, la faceva stare terribilmente male. Li aveva evitati come la peste, non sentiva neanche più le loro canzoni, tutto per dimenticarlo. Dopo averli visti a novembre, era stata di nuovo malissimo, per non parlare di quel concerto in cui era andata e che non aveva resistito neanche per due canzoni.
Pensava che fosse finalmente arrivata la fine a tutta quella storia. Pensava che dopo l'essere stata stronza a casa loro, sarebbe riuscita a mettere un punto a tutta quella situazione.
Ma non c'era una fine, non ci sarebbe mai stata.
Ora si trovava di nuovo, intrappolata nel suo passato con il suo Oppa Jin a farle domande e a metterla alle strette, pronto anche lui a lottare per lei.
Si diede della stupida, aveva sbagliato quel giorno con Jungkook, avrebbe dovuto evitarlo, ma i sensi di colpa che aveva provato, vedendolo lì in quella gioielleria, avevano avuto la meglio e aveva agito.
Non poteva più essere gentile con loro o non avrebbe mai messo fine a quella storia. Storia che avrebbe dovuto trovare fine dopo quell'ultima telefonata, ma che ogni tanto tornava a perseguitarla.
"Invece ascolti" disse Jin incazzato mettendo play alla canzone, sperava che con la musica riuscisse a farla calmare ed ad avere delle risposte, forse anche a convincerla a tornare sui suoi passi.
Quelle foglie cadute che sembrano così insicure
sembra come ci stessero guardando.
Se le nostre mani si toccano, anche se d'un tratto,
sembra come se tutto diventasse briciole.
Ho solo guardato con il vento autunnale,
le tue parole ed espressioni che
all'improvviso sono diventate indifferenti.
Riesco a vedere solo la nostra relazione appassire.
Come un cielo autunnale, tra noi c'è il vuoto.
Un'ambigua differenza, diversa da prima.
Una notte che è molto più silenziosa oggi.
Una singola foglia autunnale
che si tiene aggrappata al ramo.
Si sta rompendo,
riesco a vedere ciò che si chiama fine.
Le foglie secche che stanno diventando briciole.
Il silenzio all'interno del tuo cuore distante.
Ti prego non cadere
Ti prego non cadere,
la foglia secca che si sta sbriciolando.*
"è uscita a fine dicembre, parla di te... come anche altre che parlano di te" spiegò lui guardandola dritto negli occhi.
"Che cosa vuoi sentirti dire? Che cosa vuoi?" disse con rabbia. Le parole del rap di Yoongi erano ancora nelle orecchie, ci sarebbe voluto tanto per farle sparire.
"La verità, che sei stata obbligata a prendere questa scelta. Puoi chiederci aiuto, tornare indietro, trovare un modo per vederlo di nascosto, per parlare con lui!" esclamò Jin quasi supplice.
"Riesco a vedere solo la nostra relazione appassire. Riesco a vedere ciò che si chiama fine. Lui ha ragione siamo foglia secca che si è sbriciolata. Non posso tornare indietro. Non si può fare. Dimenticatevi di me, dirgli di dimenticarmi" disse schiettamente riprendendo le parole di Suga, fece per andarsene ma Jin la bloccò stretta di nuovo.
"Non eri tanto stronza un tempo, come hai fatto a diventare così?" chiese lui con risentimento.
"Sai la gente cambia, dato che sono tanto stronza, perché non mi lasci andare e la finiamo qui?" disse lei sprezzante guardandolo in cagnesco, mentre lui la guardava nello stesso modo arrabbiato.
"Perché io ho bisogno di risposte, lui ha bisogno di risposte"
"Le risposte le ha! Gli ho spiegato il motivo. Hai ragione sono una stronza, lo sono stata per mesi, quando non rispondevo al telefono. Dovevo lasciarlo e non ne trovavo il coraggio. Io non posso stare con lui. Questa è la mia risposta! Questa è la situazione!" urlò lei, era appena arrivata al limite della sopportazione, non riusciva più a trattenere il dolore che provava. Aveva solo bisogno di scappare via da lì.
"Ci deve essere una soluzione! Se tu parlassi, ti confidassi, forse potremmo risolvere" provò a dire lui quasi avendo un tono supplice, non voleva rinunciare a lei.
"No! Seokjin! Ho detto di no! Non si risolve un cazzo, io non voglio risolvere nulla!"
"Non puoi averlo dimenticato così all'improvviso. Non puoi aver smesso di amarlo dal giorno alla notte! Io non ci credo che tu abbia smesso di volere bene a tutti"
"Beh allora sei un illuso, che vive di favolette. Io non lo amo. Io non vi voglio più bene. Siete solo degli idol e stop per me. Non siete niente" disse lei continuando la sua recita da stronza, doveva andare via da lì, e sarebbe riuscita a scappare usando anche la cattiveria.
"Non è vero! Perché mi guardi negli occhi e continui a mentirmi, sappiamo entrambi che tutto quello che stai dicendo sono stronzate! Cosa pensi? Che Jungkook non abbia parlato?"
"Ho fatto uno sbaglio! Non avrei dovuto parlare con il piccolo" disse lei con tono isterico.
"Ma l'hai fatto, gli hai detto che ci tieni, che amerai per sempre Yoongi. Dubito che tu abbia raccontato bugie a Jungkook, non hai il coraggio di mentire ai più piccoli."
"Smettila! Jin cazzo smettila" disse lei con voce rotta, guardandolo arrabbiata.
"Cazzo Jin! Cosa vuoi da me? Cosa cazzo vuoi? Smettila! Non si risolve! Questa è la situazione, smettila di farmi fare la stronza! Smettila di farmi dire cose cattive!" strillò lei in preda a una crisi di nervi.
"Non sono io, sei tu che hai deciso di comportarti così! Sei tu che hai deciso di cambiare! Ma io voglio sapere il perché" continuò a insistere lui, l'avrebbe portata allo stremo, l'avrebbe fatta confessare, anche se il tutto stava facendo male ad entrambi.
"Non c'è il perché! è successo. Jin sentimi bene non sono più la Isabel che hai conosciuto, o quella che ha parlato con Jungkook. Quella Isabel è morta. Fatevene una ragione! Ora lasciami in pace!" disse provando a strattonare la presa ma lui la strinse più forte intrappolandola contro il muro.
"Perchè sei stata gentile con Jungkookie e con me non lo sei?" disse con risentimento avvicinando il suo viso a quello di lei.
"Lo sai! Jungkook aveva bisogno di avere delle risposte, era arrabbiato" disse mentre provava a trattenere un singhiozzo, gli occhi lucidi pronti al pianto che cercava in tutti i modi di fermare.
"Lo sono anche io! Cazzo se lo sono! Continuo a dire a Yoongi di lasciarti perdere continuo a dire a tutti così che sei stronza!"
"Ma continui a sperare, continui a sperare che io torni. Tu non sei il tipo che demorde. Anzi ora se qui, per i sensi di colpa, di non avermi aiutata. Jin non puoi aiutarmi, Jin non puoi risolvere questa situazione" disse lei con voce rotta.
"Io sono il tuo Oppa!" la voce di Jin era straziante, era tutto così straziante.
"No, Jin non lo sei più. Continua a dire a Yoongi di dimenticarmi, continua a dire che sono stronza. Jin cerca di pensarlo anche tu. Convinciti che sono cattiva!" disse lei prossima alla lacrime.
"Come posso?" disse lui con voce spezzata.
"Lo puoi fare, è la cosa migliore per tutti" si sforzò di dire lei.
"Jungkook pensa che tuo padre ti minacci, che ti faccia del male. Come posso andare avanti pensando questo? Come posso decidere di non prenderti di peso e portarti via da qui!" urlò lui
"Non è così. Jin ho scelto di far parte di questo mondo. Mio padre mi ha messo davanti a una scelta lui o la ricchezza, mi dispiace Jin ho scelto ciò. Questa è la verità"
"Non è vero, non posso crederci" disse scuotendo la testa, non volendo credere alle parole di lei.
"E invece devi perché è così. Non sono da salvare, siete stati voi le vittime di questa storia e io la stronza. Questo è! Lasciami in pace e fatti stare bene questa risposta perché non la cambierò" disse lei gelandolo per un attimo.
"Io..."fece per ribattere, ma una voce in lontananza lo fece bloccare.
"Isabel!" esclamò un uomo arrivando e Jin le lasciò andare come se si fosse scottato prendendo le distanze dalla ragazza.
"Ecco dov'eri finita?" disse l'uomo arrivando, aveva sentito le urla mentre usciva sul retro, convinto che lei fosse uscita fuori a fumare.
"Oh, Do-Yoon" disse lei guardandolo rossa in viso per la rabbia appena sfogata, e gli occhi ancora lucidi.
"Ah, scusa non pensavo fossi impegnata, chi è lui?" chiese l'uomo incuriosito ammiccando alla ragazza.
"Nessuno, sei venuto a dirmi qualcosa?" chiese lei ignorando Jin che stava sbuffando visibilmente per via dell'interruzione.
"Si, ho finito di lavorare, vieni con me?" disse l'uomo continuando a guardare Jin sospettoso.
"Si, certo" disse fredda, per poi girarsi verso Jin "Kim SeokJin, arrivederla." Disse fredda
"Non ho finito di parlarti" disse lui fulminandola.
"Penso che ci siamo detti tutto, io non ho altro da dirti"
"Sei cambiata, sai forse è meglio, che non fai più parte della sua vita" disse con rancore.
"Si è meglio dato che sono una stronza no?" disse lei per poi voltarsi e tirare Do-Yoon via con lei lasciando l'idol solo lì.
Intanto dei fotografi da fuori avevano fotografato tutto da lontano, catturando perfettamente i visi di Isabel e Jin e lui che la teneva per il polso.
Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti! Continuiamo con il botto!
Super confronto tra Isabel e Jin.... Jin non aspettava altro che intrappolarla, peccato che il risultato non sia quello da lui sperato. Lei continua con la sua messa in scena che si sta rafforzando sempre di più.
Capisce che non può essere gentile, perché se no continua a dare ai ragazzi false speranze, vuole solo che loro vadano avanti.
Jin è caparbio e testardo e Isabel lo conosce bene sa che se fosse stata gentile come con Jungkook, lui non avrebbe lasciato perdere anzi si sarebbe intestardito e invece avrebbe cambiato del tutto prospettiva spalleggiando Yoongi.
Eh eh non può accadere!
Povera Isabel.... Proprio non ne riesce ad uscire fuori!
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