CAPITOLO 45: THE ICE QUEEN IS RETURNING

CAPITOLO 45: THE ICE QUEEN IS RETURNING

07 AGOSTO 2017 NOTTE

Le dita di Hoseok si muovevano lente sul petto nudo di Dashimen accarezzandolo dolcemente.

"Va tutto bene?" chiese con voce flebile

"Si, perché?" chiese Dashimen, mentre gli accarezzava i capelli dolcemente.

"Non è stato il solito sesso, ti ho sentito un po' distante" disse Hoseok impensierito, alzò leggermente la testa dal petto di Dashimen per guardarlo in volto.

"Pensieri come sempre" disse lui accennando a un timido sorriso che sarebbe dovuto essere rassicurante che però non era.

"Non avevi tutti questi pensieri a Singapore" disse Hoseok scettico si allontanò da lui mettendosi a sedere e studiandolo per bene.

"A Singapore non c'era Isabel..." sospirò Dashimen.

"Non puoi parlarne immagino" disse con un tono leggermente irritato.

"Tu parleresti con Yoongi..."

"È la cosa giusta, lo sai anche tu. Yoongi è il suo ragazzo dovrebbe sapere lui le cose. Tu sei il mio ragazzo." Disse puntiglioso Hoseok.

"Non posso... non voglio intromettermi. Devono vedersela da soli." Voleva provare a non intromettersi, provare a essere dalla parte di Isabel, ma sapeva che entrambi avevano bisogno di un aiuto esterno per stare meglio.

"Non riescono! Hai visto anche tu lei come si è comportata quando si sono incontrati. Ha bisogno di parlare con lui, hanno bisogno di chiarirsi. Lo sai anche tu, come sai che lei non lo farà perché è abituata a scappare da lui. Hanno bisogno d'aiuto" insistette Hoseok, non potevano avere anche Yoongi in crisi, c'era già Namjoon che sembrava spento.

"Aigoo... ho appena fatto sesso con Taehyung..." disse quasi orripilato.

"Non fare lo scemo!" gli diede un leggero schiaffetto Hoseok.

"Scusa, ma sembrava di ascoltare il più piccolo, sono suoi discorsi questi"

"Vogliamo tutti che vada bene, vogliamo tutti riavere noona... abbiamo lasciato correre per tanto tempo, ora non lo faremo più" disse convinto.

"Mmh... lo so che per voi la situazione è pesante, e che siete preoccupati"

"Perfetto! Vado a chiamare Yoongi così parli con lui" sorrise interrompendolo gli diede un bacio veloce e balzò fuori dal letto.

"Aspetta!" trillò Dashimen confuso.

"Metti delle mutande non voglio che ti veda così..." disse lui mentre si infilava un paio a sua volta, poi raccolse una maglia e sogghignò guardando Dashimen.

"Anche una maglia!" disse lanciandoli l'indumento.

"No! Io non ho detto che parlerò con lui" Lo guardò allibito Dashimen.

Hoseok fece finta di niente e scappò fuori dalla stanza da letto per andare a chiamare Yoongi.


Hoseok arrivò in soggiorno e si bloccò di colpo vedendo i due più grandi urlarsi contro.

"Te l'ho già detto i manager vogliono che ci comportiamo normalmente!" stava urlando Jin con il viso rosso, e le orecchie in fiamme.

"Aigoo. quindi siamo tutti costretti a venire a un cavolo di party?" disse con voce sprezzante Yoongi.

"Vaffanculo, non venire, ci vado solo con Taehyung!" disse con rabbia Jin, offeso per non avere l'appoggio di Yoongi.

"Certo costringiamo il povero Taehyung ad andare a un party con quella matta di ragazza che gli hai trovato tu!" lo accusò Yoongi.

"Io non lo sapevano che erano matte!" urlò con voce acuta Jin.


"Che sta succedendo?" chiese Hoseok urlando a gran voce per farsi sentire.

"Succede che Yuri.. ha invitato tutti a una serata a un club! E indovina il signor maggiore qui vuole obbligarci ad andare!" disse con rabbia Yoongi.

"Stai esagerando! Ho solo chiesto se potevate venire!" gli urlò contro il maggiore.

"No invece, devi lasciarla!"

"Isabel ha detto di aspettare! Cazzo parla con la tua ragazza e chiedi cosa sta combinando! Io aspetto lei, ma è sparita!" disse con rabbia Jin, avrebbe voluto lasciare Yuri, come avrebbe voluto che Taehyung lasciasse quell'altra matta. Nessuno riusciva a fare niente, tutti erano in attesa di Isabel, che era presa da altro e non stava per nulla pensando a loro.

"Io..."

"Non parla neanche con te? Ti evita? Cazzo Yoongi, non te la prendere con me perché sei nervoso per colpa sua!" lo accusò Jin, era ingiusto che lui come sempre si prendesse tutte le colpe.

"Io..." disse per poi bloccarsi al suono del suo telefono.

"Ho chiesto solo se mi potevate accompagnare! Non voglio stare neanche io solo con lei. Cazzo, sei un egoista di merda!" continuò invece a urlare Jin sotto stress per la situazione.

"Dov'è il telefono?" trillò invece Yoongi ignorando le parole del maggiore e incominciando a cercare il telefono con ansia.

"Aigoo.." disse Jin sbuffando innervosito incominciando a cercarlo a sua volta, Hoseok seguì i due e iniziò anche lui a cercare il telefono.

"Eccolo!" trillò Hoseok prendendo il telefono da sotto il divano "Chung-hee" disse a disagio.

"Passamelo veloce!" disse Yoongi afferrando il telefono.


"Pronto?"

"Ehi, che diavolo sta facendo Isabel?" chiese immediatamente Chung-hee senza neanche salutare.

"Cosa? Io come faccio a saperlo, non l'ho vista! Non riesco mai a vederla" si lamentò Yoongi a gran voce.

"Non sai di un party a cui va domani? Chin-hae mi ha detto di tornare e andare con lei a questo party!" urlò Chung-hee.

"E tu sei tornato?" chiese Yoongi confuso.

"Si sono arrivato ora a casa mia, ma di lei nessuna traccia, pensavo fosse con te"

"Io non la vedo... lei dice che è sempre impegnata." Disse con voce lieve Yoongi.

"Dashimen? Lui sa qualcosa?" disse con tono rude Chung-hee.


"Hoseok.. Dashimen dov'è?" chiese Yoongi voltandosi a guardare il ragazzo.

"Qui." Disse Dashimen che era in piedi dietro di loro e si mordeva un labbro a disagio.


"Chung-hee ti metto in vivavoce" disse Yoongi.

"Dashimen cosa sta succedendo?" chiese con voce adirata Chung-hee.

"Isabel... è impegnata." Disse a disagio Dashimen prendendo il telefono in mano da Yoongi.

"Dov'è?" chiese con rabbia.

"Non lo so. Penso in albergo, è lì quando non lavora." Disse secco Dashimen.

Si rivolgevano tutti sempre con tono autoritario e arrabbiato, incominciava a essere stufo di come la gente si comportava con lui.

"Sai qualcosa di questo party?" continuò a interrogarlo Chung-hee.

"No. Mi dispiace. Non so niente" mentì Dashimen.


Hoseok si voltò a guardarlo stranito, "Non ti ha detto niente di niente?" chiese lui non credendoci.

"Abbiamo parlato solo di Yoongi, no dei suoi piani, ha detto che mi aggiornerà quando avrà la situazione sotto controllo, non so nulla." Fece spallucce Dashimen, continuando a mentire.

Non era il caso di dire i piani di Isabel, la faccenda sembrava delicata, quello che voleva fare a suo fratello sembrava pericoloso.

Era meglio tacere su tutto, se poi suo zio non aveva informato Chung-hee di tutto aveva avuto sicuramente le sue buone ragioni.


"E per quale motivo io dovrei andare a questo party secondo tuo zio?" chiese irritato.

"Non ho idea. Chiedi a loro. Io non so nulla." Disse sempre con tono fermo della voce, stava provando con tutto se stesso a non innervosirsi.

Strinse i pungi, leggermente irritato dai toni.

Se tutti avessero continuato a pretendere da lui informazioni con quel tono da capetti, lui non avrebbe mai detto niente.


"Che party è? Non puoi far venire anche me?" chiese Yoongi a Chung-hee intromettendosi nel discorso, e togliendo di mano il telefono a Dashimen, che si allontanò irritato da lui.

"Ti aiuto io a tenerla d'occhio" disse con energia il rapper.

"Non credo, è all'octagon Club, non fanno entrare molta gente." Disse Chung-hee sembrando perplesso.


"Ehi! È dove Yuri vuole che andiamo!" esclamò Jin ricordando il nome del club.

"Cosa?" chiese Yoongi allibito.

"È il club dove ci ha invitato! Ne sono convinto!" disse esaltato, non sarebbe andato da solo, ora Yoongi lo avrebbe accompagnato sicuramente.


"Mi sa che andremo tutti al party" disse Hoseok guardando i suoi amici nella stanza orripilato, si accostò a Dashimen prendendoli una mano e lo guardò con preoccupazione.

Dashimen era immobile e guardava Yoongi e il telefono con la fronte aggrottata.


"Ci saremo, Chung-hee e ti aiuteremo a tenere d'occhio la situazione!" esclamò Yoongi sorridendo malefico.


Dashimen, scosse la testa, e continuò a guardare Yoongi dubbioso.

Probabilmente avrebbe dovuto avvertire Isabel di quello che stava accadendo.

Yuri sapeva che ci sarebbe stata la ragazza, invitando tutti voleva significare che stesse solo tramando qualcosa.

Il problema era cosa? Lui non ne aveva la più pallida idea.

Sembrava però che le cose sarebbero potute andare storte.

Continuò a sentire la conversazione al telefono, senza intromettersi, provando a non sembrare preoccupato e nervoso, Hoseok vicino a lui però aveva capito lo stato inquieto in cui era e gli stringeva di più la mano come a dargli sostegno in quel momento.


Yoongi chiuse il telefono sogghignando, poi puntò lo sguardo su Dashimen.

"Di cosa hai parlato con Isabel? Hai detto che hai parlato di me" disse con tono di sfida.

"Te lo dirà lei, non spetta a me" disse con voce piatta.

"Lei mi evita se sai qualcosa sei tenuto a dirmelo." disse incominciando a fare lo sbruffone.

"Tenuto? Stai scherzando?" disse con risentimento Dashimen.

Lo guardò fisso negli occhi, conosceva lo sguardo di Yoongi, provava a fare il gradasso e il forte per comandare.

Lasciò la mano di Hoseok e fece qualche passo verso Yoongi.

"Sei in debito." Disse tagliente il rapper.

"Non sono in debito di niente. Ancora con questa storia? È passato. Non puoi minacciarmi sempre con la stessa faccenda." Disse sempre più in collera Dashimen, non tollerava più il fatto che Yoongi ritirasse fuori sempre la storia questione che lui era andato a letto con Isabel, per ottenere favori.

"Non ti è chiaro che lei è la mia ragazza, no la tua." Disse con rabbia Yoongi.

"Allora parla con lei e no come me. Sarà lei a decidere se vedersi con te, lei a decidere se vorrà parlare con te. Sinceramente penso che tu stia sbagliando ad andare a quel party. Lei non gradirà." Sputò fuori Dashimen.

"Lei non sa quel che fa! Ha bisogno di me, del mio aiuto."

"Ah si? Perché sei l'uomo della situazione? Ora comprendo meglio." Disse con rabbia Dashimen.


Hoseok guardò entrambi i ragazzi con preoccupazione, avrebbero litigato, e probabilmente si sarebbero azzuffati. Guardò per un attimo il maggiore che si era seduto su un divano e contemplava la scena, senza fare un fiato, per una volta anche Jin aveva deciso di non intromettersi.


"Cosa comprendi?" disse Yoongi con aria di sfida.

"Perché lei è distante, pensavo fossero sue paranoie, che avesse solo paura, invece lo vedo lo sguardo che vede lei. Pensi che sia debole che da sola non se la sappia cavare."

"Lo pensi anche tu." Sogghignò Yoongi

"Lo pensavo. Mi sono reso conto che invece sa bene cosa sta facendo. Che il mio starle addosso, non l'aiutava, come non aiuta il tuo essere così preoccupato per lei e guardarla come se fosse una povera e indifesa." Lo accusò Dashimen con rabbia.

"Lei non sa badare a se stessa! Lo dimostrano i lividi sul suo corpo, è così cocciuta pensa di farcela da sola, ma cadrà!" urlò anche Yoongi inviperito.

"Sai è proprio questo il problema. Il tuo atteggiamento nei suoi confronti, come anche quello di Chung-hee. L'avete vista stare male e ora pensate che non si sappia rialzare e combattere. Per questo evita entrambi e non vi dice le cose. Non vi fidate di lei! Lei non si fiderà di voi, vi vedrà sempre come un intralcio!" sputò fuori con rabbia Dashimen in difesa di Isabel.

"Tu non sai di cosa stai parlando!"

"Io lo so meglio di te, ho fatto la stessa cosa in passato le sono stato addosso, volevo controllarla, decidere per lei. Solo perché pensavo di far il meglio per lei. Indovina un po' i risultati? Mi ha lasciato qui ed è andata alle Hawaii senza di me. Stavo mandando all'aria il nostro rapporto solo per controllarla. Non vuole essere controllata. Lascia in pace. Smettila di guardarla come un cucciolo indifeso." Disse tagliente Dashimen.

"Pensi di conoscerla meglio di me? T'illudi di questo? Io so cosa è meglio per lei. Io la amo." Urlò su tutte le furie Yoongi in sua difesa.

"Sai cosa è meglio per lei? Allora perché ti evita e non ti dice le cose?" disse saccente Dashimen.

"Perché vuole sempre proteggermi."

"No Yoongi. Sa che sei protetto dalla tua agenzia. Non ti parla perché ti sta allontanando. Perché è a disagio con te. Ha fatto così anche con me, ed è andata dritta da Chung-hee perché lui all'inizio non la guardava come una povera indifesa. Indovina, quando lui ha incominciato a provare a proteggerla, che per lei significa che ha provato a comandare sulla sua vita, Isabel l'ha allontanato."

"Io so cosa fare. So come comportarmi con lei. Quello che dici non ha senso."

"Perfetto, allora non ascoltarmi. Pensi di sapere tutto! Perfetto, cavatela da solo. Vai al party e continua a guardarla con pena per lei. Vedrai andrà benissimo! Isabel ama quando la gente la guarda con aria compassionevole. Ama essere considerata debole, e ama quando qualcuno è smielato con lei." Rise amaramente Dashimen scuotendo la testa.

"Hoseok allontana il tuo fidanzato da me o giuro che lo picchio." Disse con voce rauca Yoongi.

"Vado via da solo. Fa come ti pare... rovina tutto." Disse con rabbia Dashimen per poi guardare Hoseok che si era riavvicinato a lui e lo guardava apprensivo.

"Non guardarmi così. Ho ragione e lo sai anche tu." Disse secco.

"Andiamo in camera" disse invece Hoseok prendendoli la mano e portandolo via dalla stanza senza dire una parola.


ORE DOPO

Dashimen entrò nella solita Suite riservata ai party dell'hotel, con passo spedito si avvicinò al divanetto, dove suo zio era intento a divertirsi con una delle sue solite ragazze, con cui sicuramente avrebbe concluso la serata in qualche stanza libera.

"Zio." Disse con tono arrabbiato interrompendo la pomiciata.

Chin-hae staccò leggermente la ragazza che era a cavalcioni su di lui. "Dashimen sono occupato se non lo vedi." Disse con tono irritato.

"Devo parlarti ora." Disse secco il ragazzo.

"Dolcezza ti dispiace lasciarmi un minuto con mio nipote?" disse lui con tono lamentoso, fulminando Dashimen che era in piedi con le braccia incrociate al petto.

"Vado a prendere da bere" disse lei sorridendo gentile, diede un leggero bacio sulle labbra di Chin-hae, e si alzò, l'uomo le diede un leggero schiaffetto sul sedere e ammiccò alla giovane. "Faccio subito" disse, lei annuì e li lasciò soli.

"Che cosa vuoi sbrigati ho da fare."

Dashimen sbuffò per via del tono dello zio e si mise a sedere vicino a lui.

"No, che fai... quando ti siedi vuol dire che hai tanto da parlare." Brontolò Chin-hae.

"I bts domani vanno al party dove ci sarà Isabel." disse secco.

"Falli cambiare idea." Disse secco Chin-hae.

"Non mi vogliono sentire, Yoongi a volte è un grandissimo idiota, vuole andare a tenerla d'occhio, per aiutare Chung-hee. È colpa tua." Disse con risentimento Dashimen.

"Serviva qualcuno che la fermava, lo sai che si scaglierà contro quella ragazza, e non sappiamo che intenzioni abbia quella Yuri."

"Potevi dirle di non andare."

"Pensi che mi ascolti? Si è messa d'accordo con quel ragazzetto" disse e con un movimento del capo indicò un divanetto, dove Isabel era intenta a ridacchiare con il ragazzo in questione che con un mano giocherellava con i capelli della ragazza e con l'altra le accarezzava la gamba nuda.

"Che diavolo sta facendo?" chiese spalancando la bocca Dashimen.

"Mmh.. pensavo che lo volesse manipolare facendo la sexy, penso di essermi sbagliato. Penso si stia solo divertendo, le fanno piacere i complimenti, e non essere vista come una donzella in pericolo." Disse serio Chin-hae.

"Quella ha bisogno di fare sesso... e mi sa che ci finirà con quel ragazzo." Disse Dashimen perplesso.

"A proposito di sesso... io vado a farlo."

"E cosa si fa con i bts?" chiese guardandolo con orrore.

"Falli andare, se ci saranno, probabilmente lei non si scontrerà con quella ragazza per non far vedere che si conoscano." Disse con un'alzata di spalle e lasciò il ragazzo solo dirigendosi dalla sua bella.


Dashimen si voltò a guardare Isabel che sorrideva e chiacchierava animosamente.

Sfilò il telefono dalla tasca se lo rigirò tra le mani, aprì la fotocamera e scatto un paio di foto.

Le inviò a Yoongi.

-visto, vuole solo essere trattata normalmente, e no come una vittima. Datti una svegliata, appena hai la possibilità portatela a letto o rischi di perderla. Per il resto affari tuoi.-

Posò il telefono sul tavolino, poi individuò un cameriere chiamandolo per chiederli da bere.

Rimase lì a osservare Isabel, leggermente dubbioso.

Ne aveva passate fin troppe, Dashimen lo sapeva bene, e si sentiva in colpa per non esserle stata accanto nel periodo delle Hawaii, e per essere stato così ossessivo e assillante.

Alla fine comprendeva, Isabel voleva avere solo un po' di stabilità e provare a essere normale, a vivere una vita tranquilla.

Il destino però si era scagliato contro di lei non dandole la possibilità.

Lui, l'aveva vista fin troppe volte cadere, ma lei si era sempre rialzata, con i suoi tempi.

Sembrava essere ritornata a essere un uragano.

Sembrava la stessa, ma in un certo modo era diversa.

Più consapevole della sua forza, più decisa a voler reagire sul serio.

Era tornata a essere cocciuta e nessuno l'avrebbe potuta fermare o controllare.

Dashimen si sentiva preoccupato per questo, ma incominciava a convincersi che lei se la sarebbe cavata.


8 LUGLIO 2017 SERA

Isabel si stava guardando allo specchio aggiustando la scollatura, si passo una mano sul collo scoperto, assottigliando lo sguardo.

Si sarebbe ripreso ciò che era suo, al costo di lasciarla sanguinante a terra.

Lei non aveva di certo paura di quell'oca della Chang, avrebbe dovuto darle meglio la lezione anni fa, anziché fermarsi.

"Isabel?" chiamò Chung-hee vicino all'uscio della porta.

"Si?" disse lei continuando a specchiarsi e cercando di capire se fosse perfetta in quel vestito attillato.

"Ji-hoo è qui, dobbiamo andare al party." Disse Chung-hee con risentimento, da quando era tornato la sera prima, non aveva avuto molto modo di parlare con lei, e questo lo irritava parecchio, lei dopo le Hawaii aveva alzato un muro e lo stava sempre più allontanando senza un valido motivo.

"Andare al party? Io devo andare al party" disse lei voltandosi a guardarlo interrogativo.

"Vengo anche io, Chin-hae mi ha fatto tornare per tenerti d'occhio." Disse lui con voce rude, come a darle un ordine.

"Non ho bisogno della baby sitter, specie di una che porta rancore verso di me, e che confabula alle mie spalle." Soffiò lei.

"Di cosa stai parlando?" disse lui aggrottando la fronte.

"Ti prego, lo so che qualunque cosa accada, tu lo comunichi a Yoongi. Lui non può agire quindi fai le sue veci." Incominciò a fare dei passi verso di lui, inchiodandolo con lo sguardo a suo "La domanda è: chi te lo fa fare? Potevi tranquillamente continuare a stare in America e pensare agli affari tuoi." Disse lei accorciando del tutto le distanza tra loro due raggiugendolo.

"Mi preoccupo per te. Non vengo per via di Yoongi, ma perché me lo ha chiesto Chin-hae." Disse lui tra i denti.

Lei si avvicinò ancora di più, passò con delicatezza le dita sulla sua camicia, dal basso verso l'altro, si fermò per giocherellare con uno dei primi bottoncini che era lasciato aperto per far vedere un po' di petto.

Alzò lo sguardo su di lui, arricciando le labbra, dubbiosa.

"Fatti da parte." Soffiò.

"No."

"Continuo a non capire, perché ti sei tanto intestardito a continuare questa messa inscena. Ho provato in tanti modi a dirti di lasciar perdere, ma tu insisti e corri da me. Confabuli con Yoongi, parli di me con lui di tutto." Disse lei fissandolo negli occhi e continuando ad accarezzarlo da sopra la camicia.

Era bellissima, e in quella bellezza sapeva come provocare e destabilizzare chiunque fosse davanti a lei.

"Non capisco." Soffiò avvicinandosi alle sue labbra, facendolo tremare leggermente "Ti annoi tanto e ti diverte stare nei miei drammi? Perché non può essere solo per una questione di promesse fatte a Do-yoon." Disse sprezzante.

"Isabel." disse con rabbia bloccandole la mano.

Lei fece due passi indietro continuando a studiandolo, inclinò leggermente la testa di lato, scoprendo il collo.

"Complesso del salvatore." Disse in uno sbuffò, per poi sogghignare. "Sacrifichi tutto, metti in pausa tutto, per correre in mio aiuto." Spiegò con voce vezzeggiata.

"Io non te l'ho chiesto." Il suo sguardo cambiò improvvisamente come anche il suo tono di voce diventando intimidatorio. "Smettila. Perché così ti stai facendo solo del male. Ti stai intestardendo che puoi aiutarmi, salvarmi, o chissà cosa. Smettila." Disse lei dando uno scossone alla presa sul suo polso e liberandosi, lo sorpasso con un andamento altezzoso, per poi bloccarsi vicino alla porta e girarsi a guardalo mentre lui rimaneva immobile, ma tremante di rabbia.

"Se invece lo stai facendo perché mi ami. Allora smettila di amarmi. Perché non ricambierò mai." Disse tagliente, freddandolo sempre più, per poi andare via senza farlo dibattere.

La regina dei ghiacci stava tornando.

E solo così avrebbe potuto vincere la battaglia.


8 AGOSTO 2017

Yoongi e Jin si trovavano nella loro stanza e si stavano preparando per andare al party, erano in silenzio. Yoongi immerso nei suoi pensieri e Jin ancora adirato con il più piccolo.

"Sei pronto?" chiese Jin con tono stizzito.

"Si." rispose Yoongi guardandosi un attimo allo specchio e aggiustandosi i capelli con una mano.

"Stai bene?" chiese Jin guardandolo leggermente preoccupato, anche se ancora arrabbiato con lui.

"Chung-hee mi ha chiamato, dice che lei sta andando al party con questo tizio che le gira intorno da giorni." Disse con rabbia Yoongi.

"Quale tizio?" chiese Jin interrogativo.

Yoongi si mosse per la stanza andando a prendere il telefono sul letto.

Si avvicinò al maggiore e li mostrò la chat aperta di Dashimen con il messaggio e con le fotografie di Isabel, che lui non aveva mai risposto.

"Cazzo." Disse Jin a corto di parole.

"Forse Dashimen ha ragione, sto sbagliando tutto." Disse Yoongi con indecisione.

"Forse avete solo bisogno di un po' d'intimità..." disse Jin diventando improvvisamente rosso sulle orecchie.

"Mi sento così arrabbiato, e anche inutile. Non credevo che mi sarei continuato a sentire in questo modo. È così frustante, il nostro rapporto, lei che mi è diventata incomprensibile. Sono passati tanti anni e io mi ritrovo davanti una persona diversa. Non so che fare." Disse con tono triste.

"Benvenuto nel mio mondo. Pensavo di aver trovato l'amore, ci sono stato insieme per un anno, per poi scoprire che è una pazza rubatrice di collane e una chaebol. Una persona di cui non so niente, con cui vorrei solo urlare e farmi dire tutta la verità. Sono arrabbiato da mesi, e faccio finta che la situazione non mi pesi."

"Hyung... io sono stato ingiusto."

"Yoongi, siamo abituati alla tua poca sensibilità, quando affronti momenti di crisi." Disse facendo spallucce, "Risolvi con Isabel, lasciala, fa qualcosa. Perché io ho bisogno di risposte e non posso continuare a stare con Yuri, come non posso costringere Taehyung a starci." Disse con tono freddo, per poi lasciare la stanza.


Jin arrivò in soggiorno trovando Jimin Yun e Jungkook pronti per andare via.

Si fermò di colpo a guardarli straniti.

"Namjoon e Hoseok mi avevano detto che non volevano venire... ma Taehyung dov'è?" chiese guardandosi intorno alla ricerca del ragazzo.

"Ha detto che ci raggiunge lì" disse Jimin facendo spallucce.

"Non verrà..." disse Jungkook dando voce ai suoi pensieri.

"Deve venire. Io non so più cosa inventarmi!" trillò Jin in panico.

"Provo a chiamarlo e a convincerlo" disse Yun-hee guardando preoccupata Jin e avendo il sensore che il maggiore alla fine sarebbe crollato, erano mesi che sembrava così frustrato.

Provò a chiamare, ma il telefono squillò a vuoto, Yun guardò Jimin triste facendo di no con il capo.

"Lo chiamerò tutta la serata, fidati verrà!" provò a essere incoraggiante Jimin mentre Jungkook invece scuoteva la testa.



Taehyung posò il telefono sul tavolo, fissando il numero che lo stava chiamando.

"Va tutto bene?" chiese Hye-ri mentre con le bacchette li metteva un pezzettino di pancetta nella ciotolina del riso.

"Si" sorrise impacciato Taehyung, cercando di non mostrarsi preoccupato.

"Taehyung... ultimamente scappi sempre qui da me quando non vuoi affrontare una situazione." Disse lei con preoccupazione.

"Ci sarebbe una specie di Party." Disse lui tentennando, doveva andare per forza l'aveva promesso, ma non voleva andarci da solo.

"Un party, ti preoccupa questo?" chiese lei confusa.

"Yuri e Soo-hee hanno invitato tutti noi a questo party in un club super famoso. Jin vuole che ci andiamo." disse chinando il volto, non aveva il coraggio di guardarla negli occhi.

"Non l'hai ancora lasciata?" chiese lei con tono leggermente triste.

"Noona Isabel, ha detto di non lasciarla, fino a che non scopre chi siano realmente, ha detto che ci penserà lei, ma sembra come se si sia dimenticata di ciò. Il tempo continua a passare e io ogni tanto sono costretto a vedermi con Soo-hee. Costretto a baciarla e a fare il fidanzato." Disse con tono afflitto, era stanco di quella situazione, non ne poteva più, si sentiva braccato, solo andare a nascondersi da Hye-ri lo aiutava a stare un po' meglio a non pensare ai problemi.

"Hai detto che Isabel sta provando a scoprire chi sia?" chiese lei confusa.

"Si...noi siamo in qualche modo in contatto con lei, anche se non potremmo esserlo, per via del padre. L'abbiamo avvisata di tutto che sono delle chaebol, della stanza con le mie foto e del furto della collana, pensavamo che lei sapesse chi fossero, pensavamo che le conoscesse" disse con tono lugubre.

"Lei le conosce." Disse Hye-ri seria in volto.

"Cosa?" chiese lui boccheggiando.

"Si. Yuri per forza, non ho idea di Soo-hee, ma Yuri si, deve conoscerla." Disse lei convinta.

"Come lo sai?"

"Perché tra Chaebol ci conosciamo quasi tutti, ci sono delle specie di gruppetti come a scuola. E andiamo alle stesse feste." Disse lei come se fosse ovvio.

"Ma tu non frequenti quella gente" disse lui perplesso.

"No, se posso evitarlo. Ma ci sono volte in cui devo, tipo i grandi eventi, come Capodanno, mio zio voleva che andavo alle feste perché pensava che lavoravo troppo e non avessi amici. Cosa vera." Spiegò lei.

"Io sono tuo amico" disse lui sorridendo un po' in imbarazzo.

"Mmh... si può dire di si, sei di nuovo qui a casa mia a cenare con me, e io non sono a lavoro" disse lei annuendo con il capo in imbarazzo, diventando improvvisamente rossa in viso.

Taehyung sorrise sempre di più, felice che lei almeno avesse ammesso che fossero finalmente amici. Dopo che si era ubriaco nel suo ristorante e lei l'aveva soccorso, era riuscito a fare leggermente brezza nel suo cuore.

Stavano finalmente instaurando un rapporto, anche se lei sembrasse essere ancora un po' riluttante ad averlo intorno.

"Ci vai ancora a questi party?" chiese lui incuriosito.

"No, da quando mio zio è morto, prima ci andavo solo per farli piacere" rispose lei leggermente triste.

"Hai visto Isabel con Yuri qualche volta?" continuò a indagare lui, ma in modo pacato.

"Si, frequentavano lo stesso gruppo, anche se Isabel sembrava molto annoiata, un po' come me alle feste." Disse lei impacciata.

"Perché non dirci che la conosce?" chiese Taehyung perplesso.

"Non ho idea. Io non la conosco bene, non la vedo quasi mai." Fece spallucce lei.

"Se ti chiedessi di accompagnarmi a quel party?" chiese lui leggermente titubante e in imbarazzo.

"Taehyung... non mi piace quella gente, io ho cercato in tutti i modi di allontanarmi." Tentennò lei, non le andava di andare in mezzo ai chaebol, come non le andava di lasciarlo solo così abbattuto.

"La conoscevi bene a Soo-hee?" chiese poi sperando che lei si aprisse.

"Si. Taehyung io non voglio parlarne. La scuola non è stata un bel posto per me, lei e le sue amiche non lo sono state." Disse lei stringendo le bacchette nella mano con forza.

"Che ti hanno fatto?" chiese lui sentendo la rabbia montare.

Lei lasciò andare le bacchette e sospirò chiudendo per un istante gli occhi, poi guardò il ragazzo di fronte a lei, e il suoi occhi dolci.

Alla fine sapeva, che più si sarebbero visti, alla fine lei gli avrebbe raccontato tutto.

Si fece coraggio, ormai avevano toccato l'argomento.

"Mi prendevano in giro, facevano del bullismo perché i miei erano morti ed io ero un'orfana di cui i propri zii avevano avuto pena. Un giorno non ho controllato la rabbia e me la sono presa con Soo-hee. Ci odiamo, a vicenda. Per questo non volevo avvicinarmi a te." spiegò lei, evitando tutti i particolari di quegli anni e sintetizzando il tutto in un paio di frasi.

"Lei è quella pazza. Non lo sei tu, ha detto che sei disturbata, non l'ho mai pensato. Appena ti ho vista ho pensato che tu fossi bellissima." Disse lui amorevole. "Mi sono sentito sempre violato dallo sguardo di Soo-hee, non mi sono mai sentito al sicuro, ho iniziato questa relazione per far contento Jin, ho continuato a mandarla avanti per recuperare la collana, e ora perché aspetto noona che faccia qualcosa"

"Comprendo, per tenere contenti i tuoi amici ti stai... come dire... sacrificando?" disse incerta lei.

"Hye-ri... sono stanco di scappare, e non voglio più starci insieme, voglio lasciarla... ma non so come fare. Forse puoi aiutarmi tu?" chiese lui guardandola con gli occhi da cucciolo bisogno.

"Vuoi usarmi come scusa per lasciarla?" chiese lei arricciando le labbra dubbiosa, afferrò una bottiglia di soju aperta e verso il liquido in entrambi bicchieri, pensierosa a riguardo.

"No, se tu non vuoi. Non ti costringerei mai a metterti in mezzo. Però se lei ti ha fatto tanto male durante le scuole, forse tu ora puoi vendicarti." Disse lui mordendosi un labbro indeciso.

Lei si bloccò a guardarlo leggermente pensierosa su tutto, aveva sofferto tantissimo per colpa di Soo-hee, per tutti gli insulti, si era sempre sentita estranea e non accettata. Aveva evitato qualunque contatto con le persone, con i suoi coetanei, era diffidente su chiunque.

Solo il lavoro le dava gioia, ma nella vita non si poteva vivere solo di quello.

Taehyung con cui stava passando molto tempo nell'ultimo periodo, pian piano stava riuscendo a rompere quel muro che si era creata intorno per proteggersi.

Sarebbe stata una bella rivalsa, dopo anni d'insulti.

Il piano di Taehyung non sembrava essere male, lei avrebbe avuto la sua rivincita, lui si sarebbe liberato di quella matta.

Si alzò dal suo posto e fece il giro del tavolo per avvicinarsi a lui che si alzò in piedi immediatamente, confuso.

"Vado a cambiarmi. Andiamo al party insieme." Disse decisa.

"Veramente? Mi aiuterai a lasciarla." Sorrise lui felice che lei lo stesse aiutando.

"Si. Ma tu non mi lasciare sola, me lo prometti? Andiamo lì la lasci e torniamo qui insieme?" chiese lei con decisione.

"Io non ti lascio. Promesso." Disse lui con convinzione si avvicinò e le accarezzò dolcemente una guancia, guardandola negli occhi.

Era innamorato di quella ragazza, lo era stato dal primo momento in cui l'aveva vista, e negli ultimi mesi aveva fatto di tutto per avvicinarsi a lei, sembrando addirittura un matto.

La verità era che si poteva diventare folli per amore, e lui era già abbastanza folle di suo.

Lei posò la sua mano su quella di Taehyung e sorrise.

Fece un passo avvicinandosi a lui, si mise in punta di piedi, allungandosi con il collo provando ad avvicinarsi alle sue labbra.

Taehyung con una mano andò sul fondo della sua schiena tirandola di più a sé, chinò il capo, e la bacio.

Angolo dell'autrice:

ciao a tutti! Capitolo stranamente semplice da scrivere per me.

Chung e Yoongi confabulano.

Dashimen è arrabbiato per come lo trattano. P.s. con Hoseok non ci saranno casini! Don't worry!

Sclera di nuovo con Yoongi, ma loro da quando hanno avuto quella litigata con le botte stanno ancora un po' sul filo del rasoio.

Non so se vi ricordate com'era Isabel post rottura con Ha-rin beh ora qui la rivedrete in quelle vesti, quando va a casa dei bts a recuperarlo e fa la grande stronza. Capitolo 63 del 1 volume se vi serve! Mette in atto gli stessi comportamenti con Chung-hee.

Per quello che sta facendo con ji-hoo quando Dashimen la becca.... Beh siate liberi di trarre le vostre conclusioni....

Jin è a pezzi... perderà il controllo? Boh

Per Tae e Hye-ri..... eeeeh beh! Io feliceeeee!

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