CAPITOLO 36: ACTION
CAPITOLO 36: ACTION
11 LUGLIO 2017 04:30 DEL MATTINO
Dopo che i due ragazzi se ne fossero andati dalla collina, Isabel era rimasta nella macchina guardando solo il cielo nero pieno di stelle di fronte a lei.
Era rimasta lì per quasi due ore, senza muoversi, senza piangere, senza pensare.
Era sempre doloroso.
Yoongi lo era sempre.
Talmente tanto da riuscire a farla annullare completamente.
Non sapeva se stesse facendo il possibile, pensava di aver sbagliato di nuovo a tenere dei segreti.
Namjoon sembrava distrutto da tutto, ma lei aveva avuto lo strano presentimento che le parole della lettera non fossero realmente inventate da Jisoo ma da suo padre.
Non poteva permettersi di fare dei passi falsi, e troppa gente con le informazioni non avrebbe portato niente di buono, doveva agire velocemente e senza farsi beccare almeno fino a che lei non fosse stata al sicuro sul suolo Americano.
Era consapevole del fatto che appena suo padre avesse saputo della scomparsa di Jisoo sarebbe andata dritta da lei.
Sapeva che avrebbe avuto le ripercussioni, ed era comunque pronta a subirle senza alcun problema.
Aveva il terrore che le avesse potute avere anche Namjoon, che suo padre sarebbe potuto andare da lui. Per ciò meno avesse saputo, meno fossero stati tutti coinvolti, più li avrebbe potuti tenere al sicuro.
Anche Bang Si-hyuk pensava che fosse meglio che nessuno sapesse nulla fino a piano eseguito o almeno così gli aveva riferito Chin-hae.
Isabel entrò in casa e si diresse verso la cucina, per bere un bicchiere d'acqua e poi dirigersi verso la camera da letto, aveva bisogno di almeno un paio di ore di sonno. Era sfinita.
Improvvisamente sentì la porta di casa aprirsi e del vociare in lontananza, lasciò il bicchiere d'acqua e si avviò verso ingresso.
Dashimen con Chung-hee erano appena entrati in casa.
"Cazzo." Disse lei ad alta voce, dopo aver incontrato lo sguardo di Chung-hee di rimprovero.
"Mi sono dimenticata di avvertire che facevo tardi." Disse titubante, guardando i due in panico.
"Ti sei dimenticata?" disse lui con irritazione nella voce.
"Sei arrabbiato lo capisco..." provò a dire lei, poi guardò Dashimen confusa dal trovarlo lì, si diede una manata sulla fronte.
"Mi avete cercata per tutta la notte immagino?" disse lei dispiaciuta.
"Si." disse secco Chung-hee.
"Sto bene, mi dispiace averti fatto preoccupare... il telefono era scarico ed io ero convinta di averti avvisato.... Mi sono completamente scordata." Provò a sembrare con tutta se stessa dispiaciuta.
"Dove sei stata?" chiese Chung-hee
Dashimen rimaneva in silenzio facendosi da parte nel discorso, pensando che non fosse il caso di intromettersi tra di loro.
"Avevo bisogno di fare un giro con la macchina, di guidare in qualche stradina deserta fuori dalla confusione di Seul. Prima lo facevo spesso, poi ho incominciato ad evitare dopo la morte di Do-yoon, ogni tanto andavo anche con lui in giro in quel modo. Guidavo con la musica e lui era seduto vicino a me. Lo facevamo in silenzio, era un modo per svuotare la testa." disse lei sembrando realmente dispiaciuta.
"Comprendo. Avresti dovuto avvisarmi." Disse sempre con tono duro.
"Mi dispiace veramente."
"Devi dirmi altro?" chiese lui, Isabel lo guardò bloccandosi improvvisamente poi dirotto lo sguardo su Dashimen, leggermente perplessa.
"Non guardare lui." disse con tono duro Chung-hee.
"Io... dovrei dirti qualcosa?" chiese lei dubitante.
"Si. più di qualcosa." Disse lui secco.
"Che gli hai detto?" trillò lei sulla difensiva rivolgendosi a Dashimen angosciata.
"Non guardare Dashimen non rivolgerti a lui. Non riguarda cosa lui mi abbia riferito. Riguarda il fatto che non dovevano essere segreti." Continuò a rimproverarla lui.
"Ho incontrato Yoongi. Ma non è stato voluto! Non pensavo che andasse nel posto dove vado a pensare!" trillò subito lei in panico.
"Lo so che hai incontrato Yoongi, dopo aver fatto lo sbruffone per un po'ha svuotato il sacco." Disse infastidito.
Lei lo guardò inorridendo "Cosa?" tremolò.
Loro si erano incontrati, Chung-hee e Yoongi si erano visti.
Panico.
"Hai capito." Disse secco lui.
"Io vi lascio.. direi che vado nella stanza degli ospiti a riposare." Disse Dashimen, pensando che fosse meglio lasciarli discutere da soli, e scappare da quel posto e dai quei due.
"Si forse è il caso" disse Chung-hee non distogliendo lo sguardo da Isabel che invece lo guardava spaesata.
Isabel stava avendo la certezza, che avrebbe visto Chung-hee per la prima volta arrabbiato.
Dashimen passò vicino a lei lentamente e le diede un leggero bacio sulla guancia, si avvicinò all'orecchio della ragazza e sussurrò: "Sa dell'appartamento".
Isabel si voltò a guardarlo sempre più inorridita.
"Sorry baby" e così dicendo si diede alla fuga.
"Vuoi dirmi cosa diavolo sta succedendo?" disse lui guardandola in malo modo.
"Io.. ehm.. posso spiegare tutto."
"Mi ha spiegato tuto Dashimen. Di Jisoo, del fascicolo di tuo padre, del fatto che hai chiesto a Chin-hae di cambiare i tuoi documenti falsi per darli a lei e falla fuggire nella casa segreta a Los Angeles." L'accusò lui.
"Cazzo." Disse lei in un sussurrò.
"Cazzo? Sai dire solo questo? Ti rendi conto, di cosa stai facendo?" urlò lui sia adirato che turbato da quella situazione.
"Io... non posso... non voglio lasciarla a mio padre" tentennò lei.
"Perché? Perché Namjoon è innamorato di lei? Per via dei Bts? Avevi detto che avevi chiuso."
"Non è per Namjoon..."
"Ah no? Perché Yoongi pensa di si."
"Che cosa gli avete detto?" chiese lei.
"Nulla solo che stai cercando di far andare via Jisoo, non abbiamo detto chi lei sia, dovevamo dire qualcosa siamo piombati a casa loro per cercarti!" disse sulla difensiva.
"Perché andare da lui?" trillò lei con voce acutissima, lei aveva fatto di nuovo di tutto per sembrare una stronza e loro erano piombati da lui e gli avevano dato delle informazioni che non avrebbe dovuto avere.
"Perché eri sparita! Cazzo. Pensavo che tuo padre ti avesse beccata, dato che stai cospirando contro di lui. Sono andato da lui perché in quel maledetto appartamento degli orrori tu non c'eri." Disse lui pieno di rabbia, ma anche di dolore. Quell'appartamento faceva male, non avrebbe mai pensato che ci sarebbe potuto rimanere male, che lei avrebbe ferito.
"Mi dispiace.. veramente tanto, io non ho pensato."
"No Isabel, tu non stai pensando, non stai ragionando. Ti sei intestardita con questa questione di Jisoo, perché ha a che fare con loro. Tu non andrai avanti, non vuoi andare avanti. Puoi dire tutto quello che vuoi sia a me o a lui. Ma sappiamo la verità."
Isabel si zittì, era una delle rare volte in cui si trovava a corto di parole, sarebbe stato anche stupido dirgli che si sbagliava, che era vero che lei volesse andare avanti.
Non aveva la forza di guardare Chung-hee, troppo consapevole che stava sbagliando con lui, che gli stava causando solo dolore. Cosa che non meritava per niente al mondo.
"Direi che basti così. Andiamo a dormire, almeno un paio di ore." Disse lui facendo dei passi verso di lei.
"Isabel andiamo a dormire." Disse secco.
Lei alzò lo sguardo su di lui, mortificata.
"Lui vive nel tuo vecchio appartamento. L'ha modificato tutto. Non lascerà perdere, mai e poi mai." La informò anche solo per vedere la sua reazione.
Isabel impallidì e sgranò gli occhi.
Le sue labbra s'incurvarono verso giù e chiuse gli occhi, cercando di non piangere.
"Mi stai lasciando?" chiese lei riaprendo gli occhi e guardandolo fisso.
"No. Vorrei farlo. Direi che è il caso di andare a dormire. Ne riparleremo domani."
La sorpasso per dirigersi verso le scale che portavano al piano superiore.
Lei rimase immobile per un po' assorta nei suoi pensieri e in conflitto come sempre con se stessa.
sono costantemente allo stesso punto della melodia
Sono bloccato sul simbolo di ripetizione
Al punto fermo, sto ripetendo per conto mio su questo spartito scritto.
Era sempre lì bloccata sul segno della ripetizione.
Sempre la stessa strofa, sempre lo stesso pezzo.
Nulla di nuovo.
Più continuava a far resistenza, più si faceva coinvolgere dagli eventi.
Tutto portava sempre a lui, tutto si collegava in qualche modo sempre a lui.
Lui che aveva incontrato di nuovo per la causalità del fato.
Lui che insisteva su voler sapere tutto.
Let me Know
POMERIGGIO
Isabel e Jisoo si trovavano come sempre in una stanza dell'hotel quella che ormai utilizzavano per organizzare il matrimonio.
"Sembri stare male." disse Jisoo dopo parecchie ore che lavoravano in assoluto silenzio.
"Sono solo di cattivo umore." Disse Isabel con voce piatta, quella stessa mattina si era alzata e non aveva trovato Chung-hee in casa, ma solo Dashimen con cui era andata in hotel insieme, e con cui comunque non aveva parlato granché entrambi a disagio per gli avvenimenti della notte passata.
"Comprendo.." sussurrò lei, anche di cattivo umore ma per diversi motivi.
"Jisoo?" chiamò Isabel alzando lo sguardo su di lei, la guardava con decisione.
"Si dimmi?" chiese lei titubante, dato l'espressione seria di Isabel.
"La lettera, era opera tua o te l'ha obbligata mio padre?" chiese lei con tono secco, aveva bisogno di quell'informazione.
"Tuo padre... sai qualcosa di Namjoon?" chiese lei tremante, non voleva fare quella domanda, era meglio non sapere, ma non era riuscita a resistere.
"Devastato. La verità sarebbe meglio" provò a dire Isabel sentendosi ipocrita, lei era la prima a mentire come via di fuga.
"Dire la verità non cambierà le mie sorti non credi?" disse sbuffando leggermente e incominciando a giocare nervosa con una ciocca di capelli.
"Non hai avuto il pensiero di denunciarlo? Di mandare avanti il piano di mia madre? Io potrei aiutarti" provò a convincerla lei, sapeva che doveva provarci, Dashimen aveva insistito su ciò, e lei doveva almeno fare un tentativo.
"Non voglio." Disse secca lei.
"Jisoo... cosa hai da perdere? Non credi che sia meglio andare contro di lui che finire come mia madre? Vuoi veramente fare la stessa fine?" chiese lei incredula, non capendo poi molto cosa avesse ancora da perdere.
"Io... Isabel ho un po' di soldi da parte, stavo pensando di scappare..." disse lei, sentiva un groppo in gola, e aveva paura a dirle una cosa del genere, ormai però le aveva detto tutto, era un po' inutile nasconderle anche ciò. D'istinto andò ad accarezzarsi la pancia, cosa che Isabel notò di nuovo.
"Sei incinta?" richiese Isabel, ma questa volta assottigliando lo sguardo, con tono non per niente gentile, ma deciso nel voler sapere la verità.
"Si. Non so di chi sia" era titubante a dire anche ciò, la guardò comunque negli occhi, provando a mostrare che fosse comunque forte, malgrado si sentisse solo persa ormai.
"Allora tieni nella tua borsa i soldi che hai da parte e tutto ciò che sia utile e da trasportare velocemente." Disse lei concisa.
"Cosa? Di cosa stai parlando?" la guardò in confusione.
"Sto parlando che ti mando via, a te e chiunque ci sia nel tuo utero, non permetterò a mio padre di crescere un altro figlio. Quell'uomo non sarebbe mai dovuto diventare genitore." Disse lei con astio nella voce.
"Non puoi farlo!" trillò lei, anche se da una parte sperava che Isabel l'aiutasse, doveva comunque rifiutare, lei stava provando da sola a trovare una via di fuga.
"Si invece, e lo farò. Comunque dobbiamo organizzare lo stesso il matrimonio." Disse guardando un attimo il suo block notes con l'elenco di cose da fare.
"Isabel! Se la prenderà con te!" trillò di nuovo lei, voleva scappare, aveva bisogno di aiuto, ma non voleva comunque che lei rischiasse.
"Pazienza. Tanto se la prendono tutti con me." Disse lei con un'alzata di spalle.
"Non voglio che ti metta nei pasticci" continuò lei.
"Ormai lo sono, stavo già pensando di farti andare via. Ho già organizzato tutto."
"Cosa?" chiese lei sconvolta.
"Si, ho già un piano. Rivedo mia mamma in te, e non voglio che fai la stessa fine. Namjoon tra l'altro se sapesse tutto agirebbe anche lui ne sono convinta. In più sei incinta, ho un altro motivo per dover agire."
"Isabel lo sai che non è tua responsabilità"
"Si, ma sento di avere un obbligo morale in ciò. Non riuscirei a sopportare il vederti subire tutto quello che ha subito mia mamma. Non posso permetterlo." Disse suonando molto sul piede di guerra, era pronta a lottare.
"Lui se la prenderà con te."
"Si, ne sono consapevole, e non solo lui. Sono successi avvenimenti che mi hanno già messo nei pasticci, Chung-hee è arrabbiatissimo con me, probabilmente mi lascerà, e io so per certa che subirò l'ira di mio padre." disse lei con alzata di spalle.
"Isabel... ti massacrerà se dovesse capire che ci sei tu dietro la mia scomparsa." Trillò sempre più impaurita.
"Hai detto che volevi scappare, se lo fai per conto tuo ti troverà e comunque se la prederebbe comunque con me. La cosa migliore è che tu sia pronta e che segua il mio piano, almeno sarai al sicuro."
"Io... posso non scappare... posso rimanere qui."
"Hai detto che non vuoi denunciarlo. Non ti metteresti mai a rischio" disse lei indicando la sua pancia.
"Un figlio viene prima di tutto, non so se sia mio fratello, o figlio di Namjoon. Ma un bambino, una nuova vita viene prima di tutto."
"Posso sempre abortire.." trillò lei.
"O mio padre può scoprire che sei incinta e farti fare un test del Dna a sorpresa. Indovina cosa accadrebbe se non fosse suo."
"Non voglio pensarci." Disse lei sgranando gli occhi orripilata dai possibili scenari.
"Appunto. Tu vai via. Il caso è chiuso." Disse secca.
"Io..."tentennò lei, voleva dirle grazie, ma le parole non riuscivano a venir fuori, non si sentiva comunque ancora al sicuro.
"Appena te ne vai dirò tutto a Namjoon in un modo o nell'altro. Deve sapere."
"Non puoi dirgli del bambino!" la guardò sconvolta.
"Non dirò del bambino. Non sappiamo di chi sia. Sarebbe solo peggio verrebbe a cercarti, non posso permetterlo" disse lei sembrando sicura di ciò che stesse facendo.
Realmente non era sicura di niente, e si stava odiando profondamente per via dei segreti, questa volta più delle altre.
Non voleva mentire a Namjoon, non voleva dover tenere un segreto così grande. Non voleva fare Dio con le vita degli altri, avrebbe tanto voluto scaricare quel peso su qualcun altro, e forse avrebbe potuto.
ORE DOPO
Isabel si trovava nell'ufficio di Chin-hae con anche Dashimen al seguito, avevano deciso di incontrarsi per rivedere tutto il piano e gli ultimi aggiornamenti.
"Quindi procediamo?" chiese Chin-hae leggermente perplesso, non convinto che la scelta di Isabel di mettere in atto il suo piano fosse la migliore. Tutti come anche lui speravano che lei avrebbe desistito alla fine, ma ormai la ragazza aveva detto tutto a Jisoo.
"Dopo domani, in serata... ci servono i biglietti." disse lei con sicurezza.
"Già presi. Dopo domani non c'è il servizio fotografico?" chiese Dashimen confuso di quella data per agire.
"Si, domani mattina, lei farà in modo di sembrare felice e tutto. La sera la facciamo andare via."
"Con l'investigatore?" chiese Chin-hae
"Abbiamo già corrotto uno dei camerieri della caffetteria di fronte, lui va sempre a prendere da mangiare lì alle diciannove, prende anche un ice americano. Gli mettiamo un sedativo dentro, tempo mezz'ora e si addormenterà dentro la sua macchina." Lo informò lei, che aveva già parlato con Win-hoo sarebbe stato Nate a passare tutto al cameriere della caffetteria e ad indicarli l'uomo.
"E se lui vorrebbe vedere i video della sorveglianza, avete pensato a cosa fare?" chiese di nuovo Chin-hae.
"Si, Jisoo indosserà gli stessi vestiti sia domani che dopo domani, e domani andrà via da qui verso le venti. Dashimen modificherà il video di dopo domani e inserirà quella parte dove esce. Intanto lei uscirà realmente con Dashimen dal parcheggio sotterraneo." Annuì Isabel, avevano pensato anche a quella possibilità così da crearsi un alibi.
"Ci riuscite con i tempi?" chiese dubbioso.
"A fare il video, dovrei riuscirci..." disse Dashimen leggermente insicuro, sapeva che quella era l'unica pecca del piano.
"Aigoo, mostra più sicurezza... nel caso che non riesci c'è l'altro informatico dell'hotel lo stai istruendo vero?" trillò lei, sapendo che avevano anche pensato a quello.
"Non è molto bravo..." disse lui scettico.
"Quindi se non dovesse riuscirci sareste nella merda o sbaglio?" chiese Chin-hae.
"Si." disse Dashimen.
"Me lo dici solo ora?" trillò lei guardandolo sconvolta.
"Eh... pensavo che lui ce l'avrebbe fatta... ma dubito. Dici che è importante?"
"Si, se non ha più Chung-hee a spalleggiarla" disse Chin-hae guardando Isabel con rimprovero.
"Avrei un'altra persona in caso, può manomettere i video." Disse lei schietta, ignorando la frecciatina da parte dell'uomo.
"Chi?" chiese Dashimen esterrefatto, lui era il suo informatico di fiducia, non pensava ne avesse un altro.
"Qualcuno, andrebbe pagato e anche molto. Lo chiamo."
Dashimen e Chin-hae si scambiarono un'occhiata stranita, non capendo a chi si stesse riferendo.
"Ti fidi?" chiese Chin-hae.
"Mmh, è un tipo strano, schivo, però io gli sto simpatica" disse lei continuando a contemplare l'idea se chiamarlo o meno, si sentivano raramente, l'ultimo messaggio risaliva a mesi fa quando lui le aveva fatto le congratulazioni per la notizia del suo essere in coppia con Chung-hee, si sarebbero dovuti incontrare ma Isabel per via di tutti i problemi non aveva più risposto all'invito. Lei però non sapeva neanche se fosse in Corea al momento, tra l'altro lui non era solito frequentare l'élite.
"Ottimo se io non dovessi riuscirci, allora staremo tutti nelle mani di questo tipo strano" disse con tono ironico Dashimen.
"Anche tu sei un tipo strano, però ci fidiamo di te" disse lei con alzata di spalle.
"Aigoo... può andare più di una cosa storta mi sa." Disse Chin-hae sospirando mentre Dashimen lanciava un foglio appallottolato ad Isabel che lo schivava e faceva la linguaccia a sua volta.
"In primis il fatto che voi due siate dei ragazzini" disse guardandoli con rimprovero ed entrambi sorrisero con la faccia da finti innocenti.
"A parte il video non può andare storto niente, i documenti sono pronti, all'inserimento nel database Americano ci penserà Dashimen una volta in America con lei" disse Isabel con convinzione, tornando seria.
"Si Jennifer, mi farà accedere al server del FBI, ha detto che con il suo informatico potrò inserire Jisoo con i dati falsi e con la nascita in America, sembrerà una cittadina Americana. Ci penserò una volta lì." Disse serio Dashimen, aveva spiegato tutto a Jennifer per telefono, e lei era stata felice di aiutarlo, avrebbero usato il portale sulle vittime da abusi familiare e protezione.
Jennifer era la compagna del suo tutore, avevano passato solo tre anni, insieme come una famiglia, fino alla morte del dell'uomo. Dashimen però non era rimasto con lei, pensando che sarebbe stato meglio a scappare per fuggire alla rete degli affidi, dato che al tempo fosse minorenne. Aveva preferito scappare in Corea per cercare Chin-hae. Ignaro che lei avrebbe anche se non sposata preso il suo affidamento.
La donna però era riuscita ad rintracciarlo dopo un paio di mesi.
Dopo il suo diploma gli aveva proposto un apprendistato nel distretto come informatico, e lui aveva accettato, pensando di non sentirsi abbastanza a casa a Seul, poiché Hoseok aveva da poco debuttato ed era il suo unico amico, con cui però si vedeva poco.
Anche dopo essere stato con Hoseok, aveva comunque deciso di andare in America.
Aveva un forte legame con Jennifer, e sapeva che per loro era l'unica persona in grado di aiutarli e di far si che il piano fosse portato a termine.
"Quindi avete tutto sotto controllo?" disse Chin-hae sempre insicuro di tutto.
"Continui a dubitare." Disse Isabel guardandolo riluttante.
"Sono preoccupato per il dopo, lei andrà via con Dashimen che l'aiuterà in tutto. Tu rimarrai qui però."
"Lo so. Si accanirà su di me. Verrà a trovarmi e mi darà al colpa." Disse lei con tono annoiato, ormai lo aveva ripetuto fino alla morte, se non le fosse successo niente probabilmente ne sarebbe stata anche delusa.
"Potrebbe andare di nuovo alla Big-hit dopo essere passata da te." intimò lui.
"Non avevi parlato con Bang Si-hyuk?" chiese lei strabuzzando gli occhi.
"Si, lui parlerà con il ragazzo a piano concluso per farli sapere che aumenterà la sicurezza su tutti loro."
"Allora dov'è il problema, loro saranno al sicuro." Disse lei perplessa.
"Il problema è che tu non lo sarai. Questo sta cercando di dire mio zio." Disse Dashimen innervosito.
"Io non lo sarei stata a prescindere. Jisoo aveva già in mente di scappare, l'ho scoperto oggi, se l'avesse fatto da sola, avrebbe avuto veramente poche chance di non essere trovata, e lui se la sarebbe presa comunque con me." Disse lei come se fosse ovvio il tutto.
"Questo vizio di voler salvare le persone era l'unica cosa che non dovevi imparare da Do-yoon." Sbuffò Chin-hae, era finito da preoccuparsi di un pazzo a una pazza.
"Lo avevo da prima di incontrare lui, solo che ora ho le possibilità reali di salvare qualcuno. Non posso continuare a perdere contro di lui." disse lei con una leggera rabbia.
"Perdi comunque perché se la prenderà con te!" trillò Dashimen.
"Ti ho detto: lo avrebbe fatto in qualunque modo, prima o poi avrebbe trovato un modo per farmi scontare qualcosa. Se devo avere le ripercussioni, almeno che sia perché ho realmente causato un danno a lui e no perché apprezzo la cena del cuoco." Disse lei con tono stizzito.
"Su questo non so come rispondere." Disse Dashimen perplesso, rabbrividendo al ricordo di quella vicenda.
"Lasciando perdere tutto questo battibecco... sappiamo che se la prenderà con te, che è stato tranquillo solo perché a quanto sembra ha un'altra vittima, e perché tu sei protetta da Chung-hee. O almeno lo eri fino a ieri sera." Disse Chin-hae guardandola con biasimo.
"Stamattina, non era in casa. Lo so che ho sbagliato... quando mai non sbaglio? Non posso costringerlo a perdonarmi e a tenermi al sicuro."
"Oh invece devi." Disse Dashimen fulminandola con lo sguardo.
"Come credi che io debba fare?" disse lei sempre più innervosita.
"Vai da lui, chiedi il suo perdono, chiedi il suo aiuto, fa la principessa che ha bisogno di essere salvata dal suo principe. Piangi... scopatelo. Fa qualcosa." Disse lui saltando in piedi.
Lei sbiancò leggermente, per poi aggrottare la fronte e assottigliare lo sguardo.
"Se tu avessi evitato di mostrarli quel dannato appartamento!" esclamò lei alzandosi in piedi a sua volta.
"Eri sparita! Non mi avrebbe mai permesso di andare in giro da solo a cercarti. Cazzo era furioso e anche scontroso. Fa qualcosa."
"Con che coraggio dovrei chiederli di aiutarmi, con tutto quello che ho combinato? Dai è ragionevole anche che mi lasciasse del tutto."
"Fai in modo di non farti lasciare. Compratelo con del sesso, fai il necessario. Recita una parte."
"Ha ragione, devi convincerlo. Specie con il rischio del video mancante, la parola di Chung-hee potrà migliorare la tua di situazione, potrà dire che è stato con te e ha visto Jisoo lasciare l'hotel con la macchina privata." Chin-hae si intromise nel discorso ma in maniera più quieta e ragionevole.
"Va bene.... proverò ad andare a parlarci, dovrebbe essere al ristorante di Hye-ri." Disse lei annuendo ma indecisa su come realmente agire.
"Meglio se ci parli a casa."
"Non lo comprerò con del sesso,non lo farò!"
"Aigoo.. non ti costa niente con tutti quelli che ti sei portata a letto."
"No. Dash. No."
"Non ci credo... non l'hai ancora fatto con lui?" chiese lui non credendo realmente a una cosa del genere, lei abbassò il capo e negò.
"Ah... ecco perché è scorbutico" disse lui scuotendo il capo.
"Vai da lui e parlaci, non devi farci per forza sesso se non vuoi" disse più comprensivo Chin-hae dopo aver dato un'occhiataccia al nipote.
"Si... proverò" disse lei.
SERA
Taehyung era appena uscito dalla sua camera, si fermò un attivo davanti a quella di Jimin e avvicinò il suo orecchio alla porta, no che ce ne fosse proprio bisogno dato le urla udibili un po' ovunque.
"Sei completamento impazzito?" Yun-hee urlava imbestialita.
"È l'unico modo, li dici che ci siamo lasciati così ti daranno le informazioni."
"Tu sei scemo se credi che ci cascheranno a una balla del genere!" urlò Yun-hee con sarcasmo nella voce.
"Si se andrai lì a piangere, e sembrando distrutta!" continuò a insistere lui.
"Ti sembro un'attrice?" trillò lei.
"Beh potresti provarci, è per il bene di Namjoon per avere delle informazioni!"
"Aigoo, è talmente tanto incasinato il tutto che manco solo io che vado a fingere che ci siamo lasciati! Lasciati poi.. grande parolona dato che continui a non dire a nessuno che stiamo insieme!" urlò lei indignata.
"Ah ah!" urlò Taehyung spalancando la porta e indicandoli.
Sia Jimin che Yun-hee urlarono spaventati a morte.
"Sei impazzito! Ti sembrano modi?!" urlò Yun- hee avvicinandosi minacciosa a lui.
"Ehi ehi! Jimin-ah tieni a bada la tua donna, prima che mi uccida!" incominciò a ridere lui gongolando.
"Farebbe bene a ucciderti! Come ti viene di piombare qui in questo modo!" squittì Jimin arrabbiato.
"Come viene a voi in mente di non dire che siete fidanzati!" esclamò lui indignato, guardandoli poi sorridendo perfido.
Yun-hee si bloccò a un passo da lui prima di colpirlo, sentendosi un attimo sollevata, finalmente qualcuno lo aveva scoperto, e quel qualcuno era Taehyung che avrebbe fatto fare il giro della notizia alla velocità della luce, finalmente erano finiti i segreti.
"Io.. ehm... ops!" disse Jimin in preda al panico.
"Dovevate dirlo! E comunque è inutile andare da Isabel e Dashimen non diranno niente a nessuno, neanche se lei fingerà di non stare con te. Isabel non ci crederà mai, il tuo piano fa acqua da tutte le parti!"
"Visto la pensa anche lui così! È inutile dobbiamo aspettare, così come ha detto Namjoon, lui pensa che lei ci dirà tutto quando avrà sistemato! Lui si fida!" continuò lei a insistere.
"Io no! Isabel dice sempre bugie, non verrà a cercarci e a dirci la verità! Dovremmo scoprirla da soli la verità!"
"Di che parlate! Oh Yun-hee sei di nuovo qui" disse Jungkook affacciandosi verso la camera e trovando tutti.
"Ahia... fossi in voi direi il vostro segreto a Jungkook... prima di complicare di più la situazione di quanto lo sia già!" sorrise Taehyung.
"Che segreto?" chiese Jungkook stralunato.
Jimin e Yun-hee si guardarono per un attimo a disagio senza sapere bene cosa fare.
"Te lo diranno loro, io vi devo lasciare ho un appuntamento!" esclamò Sorridente e allegro per via di aver scoperto la nuova coppia in atto.
"Oh esci con Soo-hee, finalmente, così Jin hyung almeno si tranquillizza un po', dato tutti i disastri di questi giorni" disse Jungkook sorridente.
"Ma sei pazzo? Io non ci voglio uscire con quella pazza da solo, ci sono uscito qualche giorno fa, c'era sempre Jin hyung con quell'arpia di Yuri. Io ho fatto la mia parte. Ora per via della tragedia di Namjoon ho una scusa bella e buona per non vederla!" disse ridacchiando e divertito per tutto.
"Non dovresti usare le tragedie degli altri per scampare ai tuoi doveri!" disse Yun-hee scuotendo il capo.
"Aspetta allora con chi esci?" chiese Jimin esterrefatto.
"Affari miei! Se riesco scopro anche qualcosa in più rispetto alle informazioni quasi inesistenti che ci ha dato Yun!" sorrise verso la ragazza.
"Congratulazioni, gli sai mantenere bene i segreti!" disse facendo l'occhiolino a Yun-hee per poi lasciarli tutti e tre al loro destino, sarebbe stato divertente vederli raccontare tutto a Jungkook, ma lui aveva di meglio da fare, doveva andare in missione, ed era tutto su di giri per ciò, o anche per la bottiglia di soju bevuta.
Taehyung era arrivato al suo luogo di appuntamento e come sempre si era fermato a contemplare il solito quadro attaccato alla parete, con intensità tale da esserci immerso niente.
Sobbalzò improvvisamente quando la voce trillante e stupita di una ragazza disse il suo nome.
Taehyung si voltò a guardarla sorridendo da dietro la mascherina.
Sembrava più bella dell'ultima volta in cui l'aveva vista, sembrava anche più informa, o almeno non aveva la faccia in un secchiello del ghiaccio in cui aveva vomitato.
"Ciao Noona!" esclamò con tono allegro per poi guardarsi intorno con circospezione.
"Tae che fai qui?" chiese lei confusa, guardandosi anche lei intorno preoccupata che ci fosse Yoongi.
"Io... ehm..." disse a disagio nascondendo poi i fiori che aveva in mano dietro la schiena.
"Tae?" chiese lei sbalordita dal gesto di nascondere i fiori.
"Io... non sono qui per te" disse lui abbassando la testa, sulla difensiva.
"E per chi staresti qui? Perché nascondi dei fiori?" chiese lei sbalordita.
"Io... ehm, aspetto Hye-ri.." disse lui in imbarazzo.
"Cosa?" chiese lei esterrefatta.
"Si... vengo da un po' qui, per parlare con lei, ma non mi da poi molte attenzioni" disse alzando lo sguardo e accennando a un sorriso imbarazzato.
"Aigoo... sei uno stalker" disse lei cercando di camuffare una risatina.
"Non sono uno stalker! Non essere cattiva noona" disse lui imbronciandosi.
"Ma non sei fidanzato?" chiese Isabel leggermente confusa, Yun-hee le aveva detto a pranzo che Taehyung era fidanzato.
"Ehm.. sto risolvendo!"
"Taehyung... Hye-ri sa che sei fidanzato?" chiese lei studiandolo attentamente.
"Si... dici che mi evita per questo?"
"Taehyung non puoi provarci con una se sei fidanzato" disse lei scuotendo il capo.
"Ma la situazione è complicata, sto risolvendo!" disse lui sorridendo.
"Taehyung, lasciala... non dovresti stare con una che non ti interessa solo per recuperare una stupida collana"
"Tu sai!"
"Si... Yun-hee mi ha detto, lasciala Tae, se ti piace Hye-ri, Lascia la tua ragazza, o fidati che non avrai possibilità con lei. Sinceramente anche lasciandola non so quanta possibilità tu possa avere" disse lei pensierosa.
"Noona non essere così pessimista! Nessuno può resistermi!"
"Si, di questo non ho dubbi... ma Hye-ri diciamo che è complicata, non le piacciono le persone, è un po' come Yoongi" disse lei perplessa.
"Ah... ha bisogno di tempo, capito! Noona?" disse poi guardandola un po' a disagio.
"Si?" chiese lei
"Namjoon sta male...."
"Lo so. Io sto provando ad aggiustare tutto"
"Vuole delle risposte.. puoi dirmi qualcosa?" chiese lui supplice sapeva che era un tentativo vano, dato gli ultimi avvenimenti.
"No... al momento no."
"Mmh... comprendo..."
"Cosa ti salta nella tua testolina?"
"Nulla... non sto facendo nulla."
"Tae... non chiederle aiuto per carpire informazioni, non lo fare."
"Perché non sa nulla?" chiese lui assottigliando lo sguardo.
"Si non sa nulla, e poi potrebbe pensare che tu la stia usando..."
"ah.. si un po' lo pensa, me l'ha detto."
"Se ti interessa allora non parlare di me con lei, non menzionarmi, non dirle di tutte le cose che succedono, prima cerca di conoscerla, ma con calma... lo so che per te è difficile fare le cose con calma"
"Perché non mi dici di lasciar perdere? Non causerebbe dei problemi a te e Chung-hee?"
"Si causerebbe problemi... uno del gruppo che si fidanza con la cugina del mio fidanzato. Mio padre avrebbe altro dalla sua parte se dovesse saperlo."
"mmh... ci avevo pensato"
"Tu pensi sempre a tutto, però mi sa che questo pensiero l'hai messo subito da parte no?" disse lei sorridendo appena
"Si... a me piace."
"Lo vedo o non saresti qui a perseguitarla... quante volte sei venuto?" chiese lei guardandolo di sottecchi.
"Mmh.. tre o quattro da quando siamo tornati"
"Quante volte ci hai realmente parlato?"
"Mmh.. discorsi lunghi più di cinque minuti? Forse uno ma perché la stavo infastidendo" sorrise sbruffone lui.
Isabel lo guardò e non riuscì a trattenere un risolino. "Buona fortuna..."
"Quindi non mi dici di lasciar perdere?"
"No. non mi va... ho troppo per la testa, e anche se te lo dicessi tu non mi ascolteresti quindi, perché perdere tempo?"
"Dovresti fare così con Yoongi... tutto quello che dici non ascolta" sorrise lui.
"Ci penserò un'altra volta a lui... detto questo io devo andare a cercare Chung-hee..." disse lei con tono stanco.
"Mmh... capisco..."
"Signore il suo tavolo è pronto" disse un uomo avvicinandosi e guardandolo con irritazione.
Isabel rimase per un attimo immobile mordendosi il labbro inferiore per trattenere una risata.
"Oh.. grazie!" trillò Tae vicino al signore che lo guardò con astio.
"Buona cena bella voce" disse lei sorridendo.
"Buoni piani malefici noona" sorrise lui sempre da dietro la mascherina per poi seguire l'uomo. Tae si fermò un attimo di nuovo per guardare Isabel.
"Noona?" chiamò un attimo.
"Si?"
"Lei lo ama a Namjoon?" chiese lui sapendo che gli avrebbe detto la verità.
"si." disse lei annuendo con il capo.
Taehyung annuì a sua volta e poi andò via con l'uomo che continuava a guardarlo indispettito.
Angolo autrice:
sto ripubblicando perché sono un pochino avanti con la scrittura... e non so l'ultima parte di Tae mi ha messo di buon umore nel bel mezzo dei casini che ci sono in questa fanfitcion! Meno male che c'è lui! Bene il piano è vicino alla realizzazione e Isabel pensa di cavarsela! Vedremo cosa riuscirà a combinare!
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