CAPITOLO 35 WHERE IS ISABEL?


CAPITOLO 35 WHERE IS ISABEL?

11 LUGLIO 02:00 NOTTE

Dashimen si tolse le cuffioni dalle orecchie, e sbatte un paio di volte gli occhi, si voltò verso la porta, pensando di aver sentito qualcuno bussare. Fece spallucce dato nessun rumore, fece per rimettersi le cuffie ma qualcuno bussò di nuovo.

Stranito si alzò lasciando le cuffie sulla tastiera del computer ed andò ad aprire.

"Chung-hee?" chiese stupito di trovarlo a quell'ora davanti la porta di casa sua.

"Isabel è qui?" chiese lui con far frettoloso.

"No... è andata via un paio di ore fa... ha detto che tornava a casa."

"Non è tornata, sono due ore che l'aspetto, avevamo concordato che se faceva più tardi di mezzanotte mandava un messaggio, ma non ha mandato nulla" il suo tono era preoccupato, Isabel avvisava sempre del ritardo, era la prima volta che non mandava un messaggio.

"Aigoo... non è che sta in qualche ufficio sopra a continuare con i preparativi del matrimonio?"

"No, ho chiesto, tuo zio neanche c'è... non è in hotel... pensavo fosse da te"

"Mmh... no, è andata via un paio di ore fa... ricordo bene, ha detto che era distrutta aveva bisogno di staccare"

"Questo matrimonio la sta stressando, ho chiesto anche a Hye-ri di darle una mano con il menù e la gestione del catering, so che Win-hoo sta pensando a tant'altro... ma lei sembra sempre così agitata" disse preoccupato Chung-hee.

"Non avete parlato molto di recente vero?" chiese Dashimen, convinto che lei non avesse detto niente a Chung-hee della situazione.

"No.. di cosa avremmo dovuto parlare, è successo qualcosa?" chiese lui confuso.

"Mmh.. dovresti parlare con lei, chiederle cosa sta succedendo." Disse lui indeciso se essere lui stesso a raccontare tutto a Chung-hee, in fin dei conti Isabel aveva detto solo di mentire a Yoongi.

"Dashimen." Disse secco assottigliando gli occhi. "Dimmi cosa sta succedendo, immediatamente" disse con far minaccioso.

"Aigoo.... perché diventate tutti così aggressivi quando volete sapere qualcosa da me" disse lui sbuffando sonoramente.

"Dashimen." Lo richiamò lui.

"Okay va bene... hai la macchina?" chiese lui.

"Si perché?"

"Penso di sapere dove lei sia... ti racconto tutto per strada." Disse serio, pensando che forse Chung-hee avrebbe potuto portare un po' di raziocinio a tutto, e probabilmente far cambiare idea a Isabel sul possibile salvataggio di Jisoo, a cui lui stava partecipando controvoglia.

Chung-hee annuì con il capo, ed entrambi lasciarono l'appartamento per potersi dirigere nel luogo che Dashimen pensava fosse Isabel.


Si trovavano entrambi davanti alla porta del vecchio appartamento della ragazza, Dashimen aveva raccontato tutta la storia del fascicolo di Jisoo, sperando di non aver saltato dei particolari. Gli aveva anche raccontato dei piani di Isabel di mandarla via, e a anche della relazione che la donna aveva avuto con Kim Namjoon nell'ultimo anno.

Chung-hee aveva ascoltato tutto in estremo silenzio, annuendo con il capo di tanto in tanto, ma senza dire la propria sulla vicenda.

"Devo avvertirti... potrebbe un po' sconvolgerti." Disse Dashimen dando un'occhiata furtiva alla porta davanti a sé.

"Non m'importa di cosa ci sia dentro... voglio solo trovare Isabel e farla desistere da questo assurdo piano, che porterà solo conseguenze disastrose per lei." Disse con rabbia Chung-hee, stava cercando di parlare il meno possibile, consapevole del fatto che fosse totalmente arrabbiato.

"Mmh.. senti, secondo me a te importa cosa ci sia qui dentro. O chi potrebbe esserci oltre a lei" disse Dashimen in imbarazzo.

"Che cosa intendi dire?" disse lui sgranando gli occhi, "Lei ha detto che ha chiuso con lui" disse con convinzione Chung-hee, guardandolo con sospetto.

"Si è così è.... Non lo vede, non comunica con lui... ma c'è un ma..."

"Non tergiversare ragazzino mi sta facendo alterare sempre di più."

"Aigoo... hai veramente un pessimo carattere, pensavo fossi una persona gentile" fece dell'ironia, per via del disagio che percepiva.

"Non lo sono quando mi girano. Parla."

"Yoongi sa di questo appartamento e diciamo che ha l'autorizzazione ad entrare quando vuole. Non si sono mai visti" sottolineo lui dato lo sguardo assassino di Chung-hee "Però Yoongi entra qui, e diciamo che dopo quell'incontro al ristorante... beh... non sta molto bene." provò a spiegare in modo impacciato.

"Che cosa vuol dire che non sta molto bene... perché non parli chiaro e velocemente?" disse sempre più alterato.

"Vuol dire che ha perso la testa, ha solo l'obiettivo di riprendersi Isabel. Specie perché sai del loro ultimo incontro a casa mia"

"Si. Lo so, lei mi ha detto tutto, almeno penso sia tutto."

"Penso sia stata onesta... ha di nuovo chiuso con lui, questa volta forse è stata anche un po' cattiva. Detto questo, lui si è intestardito, e ha deciso di rimodernare tutta casa"

"Cosa? Che vuol dire?" chiese sentendosi confuso, non capendo bene il ragionamento.

"Vuol dire che ha reso questo appartamento" disse indicando la porta, "Come un perfetto appartamento per loro come coppia. E ha deciso di venire qui a vivere, anche se sta in dormitorio, pensa che prima o poi lei tornerà."

"Questo è uno scherzo?" disse lui strabuzzando gli occhi.

"No.." disse sorridendo a disagio Dashimen.

"Aigoo.. questa è pazzia. Apri questa dannata porta!" disse lui su tutte le furie.

"Okay... ma io ti ho avvisato dentro potrebbero esserci loro. Ma no per colpa di Isabel." provò a difendere la sua amica.

Aprì la porta ed entrambi entrarono.

Trovando tutto buio e nessuno all'interno.

"uuuh... è andata bene, non c'è nessuno quindi non si sono incontrati." Disse sollevato Dashimen sorridendo ampliamente e passandosi una mano sulla fronte.

"Rimane il problema di dove sia lei!" urlò Chung-hee incominciando a camminare per la casa.

"Non ho idea..." disse perplesso, continuando ad osservare Chung-hee leggermente a disagio, non era stata poi una grande idea averlo portato lì.

"Questa casa è orripilante." Disse lui guardando tutte le foto di Yoongi e Isabel sistemate in giro in qualunque minimo spazio che poteva essere libero, si avvicinò al divano e prese una felpa tra le mani. "Lui vive veramente qui?" chiese strabuzzando gli occhi.

"Ah... non lo so penso che potrebbe venire in qualunque momento." disse scrollando le spalle.

"Vado a controllare se è in camera..."

"A quella è opera di Isabel, lui non ha messo mano lì, se non conti la cabina armadio con i suoi vestiti." sorrise incoraggiante Dashimen.

"Quel sorriso mi inquieta." Disse a disagio e guardandolo con un'espressione disgustata sul viso per poi lasciarlo lì da solo e andare a controllare la casa.


Dashimen sospirò profondamente e si avviò verso la cucina per prendere qualcosa da bere, si sentiva in ansia, anche se cercava di non darlo a vedere.

Chung-hee sembrava parecchio inviperito da tutta la situazione, e come dargli torto, anche lui pensava che Isabel si stesse intromettendo in qualcosa in cui non avrebbe dovuto, che stava rischiando tutto per qualcuno che probabilmente non lo meritava.

Prese il telefono dalla tasca e compose il numero di telefono, probabilmente lei poteva essere da Yun-hee.

"Pronto.. ti ho svegliata?" chiese Dashimen.

"Si... dormivo.." disse con voce trascinata la ragazza.

"Ah... allora Isabel non è da te?" chiese Dashimen arrivando subito al punto del discorso. .

"Cosa?" trillò improvvisamente Yun-hee del tutto sveglia.

"Chung-hee non la trova... è preoccupato, lei non ha scritto e ha il telefono staccato." Le comunicò lui con voce piatta, come se non fosse un qualcosa di preoccupante.

"Hai provato al vecchio appartamento?" chiese lei.

"Si.. ci sono ora con Chung-hee... a cui ho dovuto spiegare tutto quello che sta succedendo, e non l'ha presa bene." disse suonando leggermente preoccupato.

"Che sta succedendo?" chiese lei in confusione.

"Ah... tutto il fatto di Namjoon..."

"Io non so nulla... hai detto a Yoongi che non sapevi nulla!" trillò lei con far accusatorio.

"Ah.. pensavo che Isabel avesse parlato con te!" trillò lui, era convinto che Isabel si fosse confidata con Yun-hee, dato che si erano viste in serata.

"No. Mi ha detto che non può dirmi niente perché non vuole che io menta a Jimin. Ha cambiato discorso, vuoi dirmi tu cosa sta succedendo?" chiese lei con far indagatorio.

"No. Tu lo dirai a Jimin." Disse secco lui "Anzi a Taehyung, immagino che lui voglia investigare" sapeva che tra tutti oltre a Yoongi sarebbe stato il ragazzino quello pronto a investigare lui viveva per scoprire la verità su casi misteriosi.

"Certo che lo dirò a Jimin... mi sta pressando per scoprire qualcosa, lo dirò anche Tae, mi ha mandato ventimila messaggi non li sopporto più. Nell'ultimo si è innervosito e mi ha detto che indagherà per fatti suoi."

"Ah.. ottimo, un altro che non si sa fare i fatti propri. Lo sapevo io" disse con tono lamentoso Dashimen.

"Aspetta un attimo" disse improvvisamente dato che Chung-hee fosse entrato in cucina.


"Andiamo via. Qui non c'è." Disse secco.

"Ahia mi sa che la camera non ti è piaciuta" disse Dashimen con una smorfia.

"È Isabel al telefono?" chiese solamente lui alzando gli occhi al cielo, la camera non gli era piaciuta, come del resto tutta la casa segreta, futuro covo per innamorati.

Follia.

Quell'appartamento era una follia.

"No, Yun-hee... non è da lei." Gli comunicò Dashimen continuando a guardarlo impensierito.

"Andiamo, proviamo a vedere nella vecchia casa di Do-yoon fuori Seul" disse secco Chung-hee, voleva lasciare quell'appartamento il più in fretta possibile e trovare Isabel.

"Stai scherzando? Dobbiamo andare fino a lì?" chiese orripilato, ci sarebbe voluta più di un'ora di viaggio e sicuramente lei non sarebbe stata lì, non c'era mai andata dopo la morte di Do-yoon, non era un posto che le piaceva.

"Non saprei dove altro andare! C'è solo quell'altro posto, dove potrebbe stare a meno che tu non conosca qualcos'altro." Trillò di cattivo umore Chung-hee.

"Non lo so.." disse perplesso


"Dash!" trillò Yun-hee al telefono.

"Ah... senti Yun ti chiamo dopo, anzi ti mando un messaggio quando la troviamo..." trillò Dashimen, si era dimenticato di a vere la ragazza al telefono.

"Dash... se è sparita non è preoccupante la cosa?" chiese lei in ansia.

"Non so, quanto possa essere preoccupante... a meno che lei non abbia deciso di andare dai bts... tu non potresti andare lì?" chiese lui, pensando che fosse più probabile che lei avesse raggiunto Namjoon in studio come l'ultima volta.

"Dovrei andare alle due di notte nel dormitorio dei bts?" chiese lei sconvolta.

"Giusto, non hai la macchina.." disse perplesso Dashimen.

"Dille che la passiamo a prendere noi, e che l'accompagniamo lì..." disse Chung-hee facendoli segno di uscire dalla casa.

"Chung-hee ha detto che passiamo a prenderti così vai tu a controllare"

"Siete completamente impazziti? È piena notte! Dormono!" trillò lei allibita, non poteva andare in piena notte a casa dei ragazzi gli avrebbe fatto prendere un colpo al cuore, e se Yoongi avesse saputo che Isabel fosse sparita, avrebbe potuto causare un putiferio.

"Che cosa vuoi che facciamo? Lei non si trova!" trillò Dashimen "Prova a chiamare Jimin e chiedere se l'ha vista, noi ti passiamo a prendere passiamo prima in agenzia forse è andata di nuovo lì!" esclamò Dashimen.

"Aigoo.. questa storia mi sta facendo uscire pazza." Disse lei con tono abbattuto.

"Dashimen vuoi muoverti!" urlò Chung-hee che era pronto ad andare e pensava che stessero perdendo solo tempo.

"Si!" trillò affrettandosi ad uscire dall'appartamento.

"Arriviamo tu preparati" disse al telefono velocemente per poi chiudere la chiamata e con Chung-hee si avviarono fuori da quella casa per andare a cercare Isabel altrove.

11 LUGLIO 03:30 NOTTE

Namjoon e Yoongi rientrarono in casa entrambi in silenzio, dopo che Isabel fosse entrata in macchina, Namjoon aveva fatto lo stesso entrando in quella del ragazzo.

Yoongi era rimasto per un attimo immobile per poi alla fine decidere di nuovo costretto dagli eventi, di perdere.

Era rientrato in macchina aveva fatto marcia indietro e con Namjoon in silenzio al suo fianco, avevano lasciato quella collina.

"Forse è il caso di andare a dormire" disse Namjoon dopo aver posato le scarpe nella scarpiera.

"Io... Namjoon... non ho avuto per niente tatto" disse con tono abbattuto Yoongi.

"Sono abituato... sei un bravo Hyung, però quando si tratta di Isabel perdi sempre la ragione, lo so." Provò a essere comprensivo Namjoon.

"Lei rimane così impassibile... ed io esplodo" provò a spiegarsi Yoongi, un po' impacciato.

"Penso che lei stia facendo il possibile entro i suoi limiti" annuì Namjoon con il capo, e tentando di sorridere gentile.

"Io penso che abbia smesso di lottare, che stia andando avanti. Anche se c'è una parte di me che pensa che ci abbia mentito di nuovo." Disse leggermente perplesso, aveva ragionato molto su tutte le parole della ragazza, sul suo sguardo, c'era qualcosa di terribilmente strano in lei.

"Yoongi.. sinceramente, non credo di poter essere d'aiuto. Penso che abbia ragione, dovremmo vivere le nostre vite, lontano da lei."

"L'hai detto tu, non è colpa di Isabel, sono le azioni di Jisoo e di quel viscido"

"Si... ma ne sono andato di mezzo io, pensavi che sarebbe potuto succedere?" gli chiese con tono triste.

"No.. io non credevo..."

"Allora te lo chiedo per favore un'altra volta, evita qualunque cosa. Hai perso, avete perso, io ho perso." Disse rassegnato ormai al tutto, era l'unica cosa di cui era certo ormai, avevano perso tutti.

"Non posso crederci.. non voglio... non capisco perché tu abbia mollato, ti fidi di una lettera? Non vuoi un faccia a faccia con Jisoo? Non pensi di meritartelo?" cercò di farlo reagire Yoongi, guardava il suo amico e si rivedeva in lui come quando aveva mollato tutto in passato, come quando si era rassegnato.

"Non voglio niente. Voglio solo dimenticare tutta questa merda." Era così voleva solo dimenticare, cancellare l'ultimo anno passato con lei, voleva non averla mai conosciuta, si era reso conto di essere stato solo un burattino nelle mani di quella donna che aveva amato, di quella donna per cui era cambiato, per cui avrebbe dato tutto.

"Namjoon dovremmo lottare!"

"No. Hyung io non voglio lottare, voglio far finta che questo sia stato solo un incubo. Non voglio stare male. Non voglio" disse lui scuotendo il capo.

Faceva tremendamente male, pensava fosse reale, ma non lo era mai stato.

Lui era stato un ingenuo, uno stupido in amore.

"Namjoon..." disse con voce lieve Yoongi avvicinandosi a lui.

"Hyung... no! Non posso. Non voglio stare male." urlò straziante guardandolo in cerca di aiuto.

"Lo so.. ma non puoi reprimere il dolore, è lì"

"No. Cazzo che stronza." Disse lui incominciando a piangere e cadendo in ginocchio sul pavimento.

Yoongi si chinò anche lui sul pavimento per stringerlo.

"Mi dispiace tanto... è colpa mia" disse incominciando a piangere anche lui.

15 MINUTI PRIMA

"In agenzia non c'è... ho chiesto alla guardia se ci fosse pd-nim, lui non c'è... e se lei fosse entrata mi ha detto di no, ma per sicurezza ho controllato sia lo studio di Rm che di Yoongi" disse Yun-hee con l'affannò appena fu entrata in macchina.

"Jimin non risponde?" chiese Dashimen.

"No, Taehyung neanche risponde... ho provato pure a scrivere a Jungkook, niente" disse lei scuotendo il capo.

"Non stavano in agenzia?" chiese Chung-hee rimettendo in moto e avviandosi verso l'appartamento dei bts.

"No...ho controllato" disse lei con tono dispiaciuto, sicuramente erano tutti a casa a dormire.

"Allora non resta che andare da loro." Disse secco Chung-hee continuando a guidare.

"Se non è lì? Dove si va poi?" chiese Yun-hee in panico, non credendo probabile che Isabel fosse andata nel covo del gatto.

"Casa vecchia di Doo-yoon, non vedo altri posti. Ho controllato in azienda, in hotel. Abbiamo controllato nel vecchio appartamento, alla Big-hit, manca solo il dormitorio" disse Chung-hee, cercando di non suonare troppo preoccupato, per quanto trovarla da Yoongi avrebbe comportato serie problematiche, per quanto sapere che lei si fosse vista con lui, gli faceva male, sperava comunque di trovarla lì e al sicuro.

"Incominciò a sentirmi sempre più in ansia" trillò Yun-hee tornando a guardare il proprio cellulare.

"Dove cazzo può essere finita!" esclamò Dashimen alterato aveva mandato un messaggio a Yoongi e l'aveva provato a chiamare, ma anche il suo telefono risultava spento.

"E se il padre le abbia fatto del male? Se stesse da lui?" chiese Yun-hee, dando vita al pensiero che anche i ragazzi si erano già fatti, ma che non avevano avuto il coraggio di dire ad alta voce.

C'era una remota possibilità che il signor Kim avesse già capito il piano di Isabel e che avesse già agito di conseguenza.

"Non credo. Ma se fosse quello il caso... non potremmo fare nulla" disse Chung-hee.

"Come no? non puoi andare a casa di lui?" chiese Yun-hee sempre più atterrita.

"Non posso rischiare! Metti che lui non sa che lei sia scomparsa? Rischieremo solo di metterla nei guai, è l'unica cosa che non possiamo fare" disse leggermente titubante il ragazzo, aveva già pensato di andare dal padre di lei, ma aveva subito accantonato l'idea, cercando di non pensare al peggio.

"Salgo solo io dai bts?" chiese Yun-hee incerta.

"No, vengo anche io" disse Dashimen combattivo.

"Anche io." disse secco Chung-hee.

"Cosa? No tu non puoi venire!" Lo guardò con orrore Dashimen.

"Si, parlo io con lui." disse con far autoritario e sia Yun che Dashimen si scambiarono uno sguardo fin troppo preoccupato.


Parcheggiarono, dopo che Dashimen avesse mostrato il pass per l'accesso.

Tutti e tre salirono di corsa, per raggiungere l'appartamento dei ragazzi.

Chung-hee si sentiva completamente in balia degli eventi, anche se stava provando a non mostrare che fosse in panico, aveva il terrore che fosse successo qualcosa di terribile a Isabel e aveva la sensazione che non l'avrebbe trovata neanche lì.

Guardò la porta dell'appartamento con ansia, se lei non fosse stata lì, avrebbe dovuto spiegare tutto a Yoongi, e sicuramente il ragazzo avrebbe voluto sapere di più e essere parte attiva di quel ritrovamento. Avrebbe combattuto per Isabel e avrebbe fatto di tutto per ritrovarla.

Essere stato nell'appartamento di prima, l'aveva fatto sentire come se non appartenesse al posto che aveva deciso di occupare. Come se fosse parassita nella vita di Isabel.

Quella non era la relazione che avrebbe dovuto vivere, quella era la relazione di Isabel e Yoongi, la sua di relazione ormai era finita da fin troppo tempo e non l'avrebbe mai potuta riavere indietro.

"Busso?" chiese Dashimen a disagio vedendo che Chung-hee sembrava indeciso.

"Se non fosse qui?" chiese Yun-hee preoccupata.

"Non lo so... ma lui vorrà sicuramente sapere che sta succedendo. Forse è stata una cattiva idea venire qui" disse impensierito Chung-hee.

"Sono anche le tre e mezza del mattino... verrà un infarto a tutti" disse Yun-hee sempre più preoccupata.

"Maledizione" disse a denti stretti Chung-hee per poi suonare il campanello della casa, qualcosa si sarebbe inventato sul momento.

Rimasero tutte e tre fermi ad aspettare che la porta si aprì.


Yoongi aprì la porta, con gli occhi rossi, l'espressione distrutta sul viso e i capelli arruffati.

Guardò con curiosità Chung-hee di fronte a lui, leggermente stranito di trovarlo lì, poi rivolse lo sguardo agli altri e due.

"Hyung chi è?" chiese Namjoon da dentro l'appartamento con voce rauca, per via del pianto appena fatto.

"Guai in vista." Disse Yoongi, per poi farsi da parte e far entrare gli ospiti.

Li fece strada fino al soggiorno dove c'era Namjoon leggermente preoccupato per via della frase dell'amico.

"Come mai qui?" chiese a Chung-hee guardandolo a disagio.

"Non trovo Isabel. Sai dov'è?" chiese senza giri di parole.

"Aigoo te la sei persa?" ghignò Yoongi sfidandolo.

"Ragazzino, fai poco lo spavaldo. Sai qualcosa oppure no?" chiese con astio Chung-hee.

"Oppa siamo preoccupati, la stiamo cercando da ore." Si intromise Yun-hee guardando il ragazzo supplice.

"Non è qui." Disse schietto. "Pensavate che sarebbe venuta qui? Perché mai dovrebbe? È stata chiara, fin troppo" disse con rabbia reduce dell'incontro avuto qualche ora prima.

"È stato inutile venire qui, lui non sa niente" disse Chung-hee sbuffando, infastidito, fece segno ai due di andare via.

"Ti fidi tanto eh?" incominciò a stuzzicare Yoongi "Hai pensato che fosse venuta da me, noto che avete una relazione molto solida" sogghignò continuando a provocare.

"Hyung che stai facendo?" chiese inorridito Namjoon, non comprendendo perché improvvisamente lo stesse sfidando.

Chung-hee si voltò a guardarlo fulminandolo.

"Tu sai qualcosa. O saresti preoccupato a sapere che è scomparsa." Disse Chung-hee con aria di sfida.

"Ah... sarà in giro da qualche parte. O forse è scappata da te" ridacchiò Yoongi, continuando a stuzzicandolo, lui sapeva che Isabel stava bene, e in giro con la macchina, probabilmente era già tornata a casa.

Vedere però Chung-hee con le piume drizzate, gli dava una piccola gioia, per una volta non era lui all'oscuro dei fatti riguardanti la ragazza.

"Yoongi smettila! Cosa sai?" si mise in mezzo Dashimen e guardandolo in cerca di informazioni.

"Perché dovrei dirtelo, sbaglio o oggi hai chiuso con tutti noi. Ohh ma guarda un po' sei tornato qui, non riesci a stare neanche un po' di ore senza di noi" incominciò a provocare anche Dashimen per via del risentimento che provava nei suoi confronti. Vederlo accanto a Chung-hee e non dalla sua parte lo stava facendo irritare.

"Hyung. Cazzo smettila" disse Namjoon avvicinandosi all'amico e dandoli un colpetto.

Yoongi fece un sorriso sghembo verso Namjoon sospirando leggermente.

"A noona ogni tanto piace fare giri in macchina, forse aveva bisogno di schiarirsi le idee, tornerà sicuramente a casa, non dovreste essere tanto preoccupati sa badare a se stessa" provò a dire Namjoon, cercando di ignorare l'amico.

"Questo non mi rassicura. L'avete vista o no? Ho bisogno di avere delle conferme" disse con fermezza guardando entrambi, era certo che Yoongi sapesse qualcosa o non sarebbe stato così calmo al sapere che la ragazza fosse sparita.

"Perché? Dove credi potrebbe essere? Ha chiuso con me, non vedo perché dovrebbe avere qualche guaio con il padre o essere nei pasticci." disse Yoongi con tono sarcastico.


Dashimen e Chung-hee si scambiarono un'occhiata preoccupata.


"Namjoon è venuta da te per caso? Come quella volta nel tuo studio?" provò a chiedere Dashimen suonando preoccupato.

"Perché sarebbe dovuta venire da me? Mi ha fatto recapitare quella lettera da te." chiese lui confuso, incominciando a sentirsi anche lui preoccupato, Isabel stava bene quando l'avevano incontrata.


Sia Chung-hee che Dashimen continuarono a guardarsi, entrambi avevano avuto il sospetto che Isabel presa dai sensi di colpa fosse andata da Namjoon per dirgli la verità e forse ad informarlo del piano.

Entrambi però avevano sbagliato teoria.


"Andiamo alla vecchia villa di Do-yoon. Forse è lì" disse Chung-hee scrollando le spalle, non credendo comunque che l'avrebbe trovata, la paura che il padre fosse arrivato a lei aumentava sempre di più.


Fecero per muoversi andandosene via, Yun-hee però si fermò a guardare Yoongi leggermente irritata dal suo comportamento.


"Yoongi l'avete vista o no?" chiese Yun-hee con cipiglio alzato da rimprovero.

"Perché sembrate così preoccupati?" chiese invece Yoongi, diventando improvvisamente serio, e mettendo via la sua sfacciataggine, pensando che con le provocazioni non sarebbe arrivato a nulla.

Non poteva farli andare via lui aveva delle risposte che loro volevano, come anche era il contrario, era certo loro sapevano altro.

Dashimen si voltò a guardare entrambi i rapper, indeciso se dire o meno qualcosa, sapeva che se non avrebbe dato qualche informazioni Yoongi non si sarebbe mai sbilanciato.

Sbuffò sonoramente, quella situazione era assurda.


"Sta cercando di mandare via Jisoo e impedire il matrimonio. Siamo preoccupati perché non la troviamo e pensiamo che il padre l'abbia scoperta." Disse Dashimen guardando Namjoon.

"Cosa? Perché lo sta facendo?" trillò con voce acuta Namjoon guardò in confusione Dashimen, Isabel aveva detto che stava organizzando il matrimonio. Guardò Yoongi in cerca di risposte, ma il rapper era con lo sguardo assottigliato e aveva il cervello completamente in movimento.

"Ha le sue ragioni. Non posso dirti altro, lei non vuole. Pensavamo fosse venuta qui per raccontarti tutto, ma così non è, o sbaglio? L'avete vista?" richiese Dashimen cercando di metterli fretta, Chung-hee vicino a lui osservava Yoongi con astio.

"Si. l'abbiamo vista." Disse Yoongi serio. "Visto, bastava dirmi qualcosa per farmi dare una risposta" ghignò di nuovo il ragazzo.

"Quindi è venuta qui? Quando è andata via?" chiese Chung-hee con fretta.

"Non è venuta qui. Neanche in agenzia, l'abbiamo incontrata per puro caso." Disse Namjoon, perplesso dalla situazione.

"Dove?" chiese Dashimen confuso.

"Fuori Seoul, in un posto dove siamo andati tanti anni fa. Isabel era consona fare dei giri con la macchina, era sola i primi anni qui, passava il tempo solo con me e a volte con tutto il gruppo, per il restante studiava e poi lavorava in azienda, ma ogni tanto le piaceva uscire di casa e cercare posti fuori Seoul dove stare sola ma non sentendosi sola." Spiegò Yoongi, fissando Chung-hee intensamente, come a provargli che lui la conosceva meglio di chiunque altro e che non poteva essere sostituito da nessuno.

"Sarà sicuramente ritornata a casa" disse Namjoon provando a essere gentile dato il modo di fare di Yoongi.

"Namjoon... penso che la lettera fosse tutta una bugia" disse Yoongi pensieroso guardando Dashimen poi e assottigliando gli occhi.

"Non guardarmi così" disse Dashimen gesticolando.

"Che cosa sai? Che cosa sta succedendo? Dashimen parla." Lo intimò Yoongi facendo dei passi verso di loro.

Yun-hee guardava tutti con confusione, sbuffò e decise di farsi da parte andando a sedere su un divano e a fare da spettatrice poiché fosse ignara di qualunque cosa.

"Lei cosa vi ha detto?" chiese invece Chung-hee facendo un passo in avanti e fronteggiando Yoongi, che sbuffò infastidito.

"Le solite cose, che seguirà gli ordini del padre, che non può fare nulla, che ha chiuso con me, di farmi da parte. Che la lettera è quello che Jisoo ha deciso di dire." Disse Yoongi con tono lamentoso.

"Isabel sa giocare con le parole se vuole farti credere un qualcosa te lo fa credere ormai. Calibra bene le parole. Ha testualmente detto: Non posso fare niente di più di quello che sto già facendo. Questo è quello che lei ha deciso, ha deciso di dirti questo. Io non posso toccarla, posso solo organizzare questo matrimonio così come mi è stato ordinato." riferì le sue parole, parole a cui aveva pensato per tutto il viaggio di ritorno.

Qualunque cosa Isabel avesse detto l'era sembrata strana, non aveva mai confermato che le parole di Jisoo fossero vere, aveva sottolineato che era quello che la donna avesse deciso di dire.

"È quello che sta facendo organizzare il matrimonio" annuì Dashimen.

"mmhf e sta facendo altro, l'avete detto voi sta cercando anche di fermarlo mandandola via." Sorrise sornione Yoongi.

"Si. Pensavamo fosse venuta a dirvi tutto, ma a quanto sembra non vi ha detto niente, ha continuato a sostenere le parole di Jisoo." Disse Dashimen, scuotendo il capo.

"Si ha detto che Jisoo ha deciso di scrivere ciò nella lettera. Non ha detto che è il vero. Ho insinuato che era impossibile che lei non stesse facendo nulla per sistemare tutto, che non stesse lottando per noi la sua famiglia. Lei ha risposto solo: Sto facendo quello che devo per la mia vera famiglia. Poi mi ha detto di spostare l'auto che voleva andare via." Riferì Yoongi sogghignando.

"Siamo sempre stati noi la sua vera famiglia." Disse lanciando uno sguardo di sfida a Chung-hee che alzò gli occhi al cielo, sempre più infastidito dal modo di fare del rapper.

"Aigoo.. ti ha detto comunque di farti da parte o no?" disse Dashimen.

"Si."

"Allora fatti da parte non sono affari che ti riguardando." Disse serio Chung-hee.

"Forse tu non hai capito, che tutto ciò che riguarda lei continuerà a riguardare me. E per quanto lei possa dirmi che non lotta più per me, per quanto lei possa continuare a dire che ha scelto te. La verità è sempre una e sempre sarà una. Ogni volta che ci saremo noi di mezzo, ogni volta che suo padre toccherà uno di noi, lei proverà ad aggiustare le cose. Alla fine troverà in modo di liberarsi di lui." disse convinto Yoongi e sul piede di guerra, loro sapevano tutto e Isabel aveva solo sviato come sempre prendendo tempo.

Non sarebbe mai andata in quel posto da sola, no in un posto così importante per lei, a meno che non avesse il bisogno di stare sola per mettere i pensieri in ordine.

"Tu proprio non vuoi capire. Che l'unico modo per liberarsi di quell'uomo è con l'ammazzarlo. Isabel non sarà mai disposta a fare ciò." Sputò con rabbia Chung-hee.

"Può sbatterlo in prigione. Può trovare un modo per denunciarlo e farlo andare in prigione, c'è sempre questo modo." disse Yoongi.

"Non c'è più Yoongi te l'ho detto. L'unica informazione che potevamo avere per mandarlo in prigione e far scoppiare uno scandalo, non l'abbiamo più." Disse Dashimen.

"Troverà altro, io lo so."

"Aigoo. Sei così testardo e spavaldo, pensi di sapere come andrà il tutto. Ma ti sbagli. Lei non risolverà, lo sa, l'ha accettato. Sta andando avanti."

"E allora perché mandare via Jisoo, perché intromettersi in ciò? Perché non organizzare solo il matrimonio per il padre come le ha ordinato? Se sta facendo altro se sta mandando via Jisoo, è perché c'è altro, e uno dei principali motivi è Namjoon. L'avete detto voi. Pensavate che fosse venuta a dire la verità a Namjoon, quindi quello che ha scritto Jisoo è falso." Assordì Yoongi sempre con un ghignò stampato in volto.


Namjoon vicino a lui boccheggiava confuso dalle parole dell'amico. Fino a poche ore prima era convinto che Jisoo l'avesse usato per tutto quel tempo, ora invece si trovava a dubitare di quella lettera e delle parole della donna.

Sapeva che Yoongi aveva ragione, Isabel non avrebbe mai mandato via Jisoo al sicuro da qualche parte se pensasse che fosse una cattiva persona. Isabel aiutava solo le persone che ne avevano bisogno.


"Lei ti ha detto di farti da parte." Disse Dashimen serio continuando a ribadire il concetto.

"Non seguo quello che dice lei. Mi consoci dovresti saperlo."

"Abbiamo sbagliato a venire, non dovevamo" disse Chung-hee.

"No, perché mi hai dato delle informazioni che lei ha cercato di tenermi nascoste" disse Yoongi sorridendo.

"Un attimo... Hyung... io mi sento confuso." Disse Namjoon aggrappandosi al braccio di Yoongi.

"Nam la lettera è falsa, non è quella la verità. Isabel se sta facendo qualcosa per mandare via Jisoo penso sia per proteggerla."

"Hyung... Isabel non si è mai fidata di Jisoo... perché ora dovrebbe farlo, perché dovrebbe aiutarla a sfuggire a un matrimonio?"

"Forse è successo qualcosa che le ha fatto cambiare idea... Namjoon penso che ti saresti accorto se fosse stato tutto falso. Anche Pd-nim si sarebbe accorto ti avrebbe avvertito. C'è speranza ancora, forse non ti ha realmente preso in giro e usato." Provò a essere incoraggiante Yoongi, toccandoli un braccio con far rassicurante.

"Hyung... no, non alleggerire il dolore che porto dentro. Ti prego." Disse Namjoon con voce rotta, gli scoppiava la testa, si sentiva stremato da tutti gli eventi e in una totale confusione, da cui sapeva non ne sarebbe uscito facilmente.

Guardò Dashimen sapendo che lui aveva le risposte, ma non osava chiedere, aveva paura di sapere, aveva il terrore di starci più male di quanto già stesse.


"Dashimen. Tu sai la verità. Sei nostro amico. Cazzo conosci Namjoon e Hoseok prima di Isabel. Dovresti stare dalla nostra parte, renderci partecipi. Namjoon sta male. Se hai delle informazioni che potrebbero farlo stare meglio, diccele." Disse con rabbia Yoongi, era vicino di nuovo a dare un pugno a Dashimen, avrebbe tanto voluto darlo anche a Chung-hee.

"Non posso. Non ora." Disse guardando dispiaciuto Namjoon.

"La lettera? Sono frottole quelle scritte?" chiese Namjoon titubante.

"Si. Di questo sono certo. Isabel ne è certa." Annuì dicendoli almeno quello.

"Perché dirmi una bugia del genere? La verità può essere peggio?" chiese tremante Namjoon, non poteva essere peggiore la verità.

"Non lo so. Io.... Namjoon mi dispiace, veramente. Anche a Isabel dispiacerà tantissimo che ci sia finito in mezzo. Sta provando a fare il possibile." provò a dire Dashimen veramente dispiaciuto da non poter dire di più.

"Mentendo di nuovo." Soffiò Yoongi arrabbiato.

"Si. Non voleva farvi immischiare." Disse con durezza.

"Ecco perché insisteva a che dovevo farmi da parte. Non funziona... non funzionerà mai. Se continuiamo a lottare separatamente non funzionerà mai" disse Yoongi con rabbia.

"Non lo decido io. Decide lei, il padre è suo. Yoongi non riguarda più solo te, è un qualcosa di più grande." Provò a convincerlo.

"Fatevi da parte. Per una volta fatevi da parte. Se potrà vi farà sapere lei la verità." Disse Chung-hee cercando di chiudere la discussione, si era fatto tardi, stavano perdendo tempo, e solo incasinando il tutto di più.

"Cazzo. Siete tutti così assolutamente assurdi."

"Hyung... io mi fido di lei." Disse Namjoon, bloccandolo di nuovo.

"Pensi che ti farà sapere?" chiese Yoongi.

"Si, penso che troverà un modo per dirmi tutto, quando avrà sistemato tutto. Penso stia facendo il massimo"


"Andiamo... Può essere che sia ritornata a casa, vi accompagno alle vostre case e poi vado a controllare se è tornata" disse Chung-hee guardando sia Dashimen e Yun che era ancora sul divano ad osservare tutto.

"Io rimango qui." Disse lei.

"Come vuoi. Andiamo Dashimen" disse Chung-hee.

"Si ma vengo a casa con te." disse Dashimen, si rivolse verso Yun-hee. "Ti mando un messaggio appena la troviamo." Disse annuendo con il capo.

"Va bene..." disse lei con noto irritato.

"Non essere anche tu arrabbiata con me, se lei non vuole dirti la verità non posso farlo io." provò a scusarsi Dashimen.

"Stronzate e lo sai benissimo. Io e te dovremmo spalleggiarci a vicenda. Me lo avresti detto se la situazione non fosse quella che è."

"Tu lo dirai a lui, che lo dirà a Yoongi. Tanto vale che io dica tutto? Ma non posso farlo."

"Perché?" trillò lei non capendo.

"Perché non riguarda voi. E non potreste fare nulla, a meno che non venga in mente a qualcuno di fare qualche salvataggio in extremis e di incasinare la situazione più di quanto lo sia. Se lei ha scelto come sempre di tenervi all'oscuro avrà le sue buone ragioni. Non lo aveva detto neanche a me." Disse Chung-hee guardando Yoongi.


"Siete inutili, andatevene." Disse Yoongi indicandoli la porta.

Dashimen e Chung-hee si guardarono e andarono via lasciando i due rapper da soli con Yun-hee che aveva lo sguardo di una persona imbestialita e ferita da quel tradimento.


Angolo dell'autrice:

Capitolo incasinato! Ahaahhahah

Isabel non ha mandato un messaggio a Chung-hee ed ha incasinato il mondo.

Faccia a faccia di nuovo tra Chung-hee e Yoongi...

Detto questo è un capitolo di passaggio, vedremo un po' cosa accadrà in futuro.

Povera Yun svegliata e sballottata ovunque e ignara di tutto. 

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