CAPITOLO 33: JISOO ALIAS JIWOON
CAPITOLO 33: JISOO ALIAS JIWOON
08 LUGLIO 2017 SERA
Ore prima che Dashimen avesse ricevuto la telefonata da Yoongi, Isabel si era presentata a casa del ragazzo insieme a Jisoo in stato catatonico.
Dashimen e Win-hoo erano rimasti leggermente stupiti di trovare Isabel in compagnia della donna. Sapevano della relazione che quest'ultima avesse con il padre della ragazza e anche di Namjoon, Isabel ne aveva parlato con entrambi.
Avevano fatto accomodare Jisoo sul divano e Win-hoo le aveva preparato un thè rilassante. Isabel aveva detto hai ragazzi che aveva urgenza di sapere se il telefono della donna fosse sotto controllo e anche l'auto.
Dashimen aveva annuito e si era messo al lavoro, armeggiando con i computer aveva anche deciso di controllare l'auto di Isabel per sicurezza.
Jisoo era rimasta sul divano di Dashimen senza proferire parola mentre Isabel Win-hoo e Dashimen si erano adoperati per scoprire qualcosa.
Dopo aver lavorato assiduamente, Dashimen era riuscito a mettere in sicurezza il cellulare, in caso che la donna avesse voluto chiamare Namjoon.
Jisoo non aveva detto niente, lo aveva solo ripreso tra le mani. Alla fine Isabel aveva optato per far andare la donna in una stanza dell'hotel a riposare per un po', avrebbero dovuto incominciare i preparativi per il matrimonio, ma aveva deciso di slittare tutto all'indomani, e dare del tempo a Jisoo.
Aveva mandato appena in tempo Jisoo con Win-hoo a sorvegliarla, via da casa di Dashimen, che il telefono del ragazzo aveva squillato per via di una chiamata di Yoongi.
Sia Isabel che Dashimen si trovavano sul divano in silenzio a riflettere entrambi.
"Tuo padre è andato in agenzia." Disse lui guardando Isabel che spalancò la bocca.
"Cosa?" disse incredula, si voltò a guardarlo in cerca di più informazioni.
"Si per portare le dimissioni di Jisoo e anche la rivista, ha incontrato Namjoon e Yoongi." le riferì lui.
"Cazzo. Allora lo sa veramente di Namjoon." Sospirò lei passando una mano tra i capelli e alzandosi in piedi nervosa. Suo padre era arrivato a Namjoon prima di loro, ormai il ragazzo sapeva tutto, per Jisoo sarebbe stato molto più difficile dovergli dare una spiegazione.
"Che si fa?" chiese Dashimen.
"Non lo so... non ho idea" disse lei mentre incominciava a girare per la stanza cercando di pensare alla prossima mossa.
"Non potete andare da lui, se è quello che stai pensando. Rimane la problematica della macchina" disse lui mentre la osservava con preoccupazione.
"Siamo seguite entrambi no?"
"Si, vi sta di nuovo sorvegliando, però a te solo quando stai con lei e non so da quando." Disse lui incerto.
"Non credo da molto, non controllavo più da quando ha ordinato a Chung-hee di fare tutto con me. Alle Hawaii anche non ero controllata. Se avesse saputo di qualche mio incontro con il gruppo o di me in agenzia, avrei avuto delle ripercussioni, non c'è stato nulla. Non mi aggredisce da quando è morto Do-yoon."
"Giusto. Poi ti ha spedito in America, quando ti ha chiesto di tornare era perché avevi risolto lo scandalo di tuo fratello, e poi ti ha chiesto di andare da tua madre e doveva tenerti buona per recuperare quel fascicolo."
"Si... andava bene, malgrado il tutto stavo riuscendo a passare inosservata. È ricominciato tutto con quell'incontro al ristorante."
"Beh non proprio hai detto che tornata dalle Hawaii hai trovato Jisoo al suo fianco. Può essere che si è fidanzato con lei per spiarvi!" esclamò lui ribadendo la teoria esposta al telefono minuti prima a Yoongi.
"Non è per questo" disse lei seria in volto.
"E allora perché l'ha fatto? Jisoo lavora lì! Sicuramente ti ha tenuto sotto controllo tramite lei!" continuò impavido lui.
"No, ti dico." Disse lei scuotendo la testa.
"Isabel... io non ci sto capendo niente, perché ti trovi con lei? Perché l'hai ospitata in casa in questi giorni? Tu la odiavi! Dai è una serpe, ha finto una gravidanza per sposarsi con un ricco!" esclamò Dashimen guardandola stranito, continuavano a mancargli dei pezzi e non capiva quali fossero, non capiva perché Isabel avesse improvvisamente preso a cuore quella donna.
"Non è così"
"Aigoo, che ha fatto? Ha raggirato anche te? credi realmente che stia male, alla sua recita?"
"Dashimen... Jisoo è Jiwoon." Disse lei guardandolo tristemente.
"Cosa?" chiese lui esterrefatto " di cosa accidenti stai parlando?"
"Se la mia teoria è giusta, lui ha contatto Jisoo quando io ero alle Hawaii, ha agito così in caso io non avessi trovato il fascicolo. Minacciandola sicuramente, non so se sul rilevare la sua vera identità o dire che lei ha ucciso suo padre." Disse lei scrollando le spalle, avrebbe dovuto parlare con Jisoo di tutto, chiedere a lei e affrontarla. Non riusciva a farlo, vedendola in quello stato, le ricordava troppo sua madre.
"Sei sicura che sia realmente lei?" chiese Dashimen incerto.
"Si... molto certa. Penso che lei ami molto Namjoon." Provò a dire Isabel, non sembrando per niente dubbiosa, si era ricreduta, stava incominciando a capire il tutto meglio.
"Aigoo... non credo che Namjoon stia bene al momento... Yoongi sembrava preoccupato! Dovrei andare da loro e dire tutto!" disse in modo combattivo.
"No... non dirai la verità su Jisoo. Non spetta a te e neanche a me" disse lei avvicinandosi a lui e bloccandoli la strada dato che si fosse già alzato in piedi pronto a correre al dormitorio.
"Ma Namjoon! Isabel ha il diritto di sapere!"
"No. Non ha il diritto... a meno che non lo decida lei. Namjoon sapeva di stare con una donna sposata e piena di segreti. È scoppiata una bomba, che Jisoo poteva evitare se l'avesse lasciato quando le l'ho detto io. Non l'ha fatto perché non ha avuto il coraggio." Spiegò lei sbuffando innervosita.
"Quindi giustifichiamo Jisoo, quando Namjoon sta male?"
"Non la sto giustificando... ognuno di noi è responsabile delle proprie scelte. Ma non la biasimo, se si è aggrappata a Namjoon per avere degli attimi di felicità. Io ho fatto lo stesso con Yoongi." disse lei suonando molto compassionevole, alla fine dei conti non erano molto diverse entrambe, Jisoo aveva avuto ragione, le l'aveva già detto.
"È diverso!"
"No... non lo è. Lei si è innamorata di lui, ma mio padre si è messo in mezzo. È identica la situazione."
"Lei era sposata!"
"Non credo che il suo matrimonio fosse reale."
"Certo che no! Si è sposata perché ha finto di essere incinta!" continuò ad accusare la donna Dashimen.
"È solo quello che è scritto sul fascicolo... voci di corridoio. Non sappiamo i fatti."
"Isabel ha ucciso un uomo!"
"Sarà stato il segretario di mio padre a ucciderlo. Dashimen perché non sei ragionevole?" chiese lei guardandolo con rimproverò.
"Tu non ti fidavi, ti stai facendo raggirare da quando ti ha aiutata al ristorante!"
"Non ha detto niente che credevo che fossi incinta, non ha mai detto niente di quando sono andata alla Big-hit, non ha detto niente che sono un'azionista." Alla fine dei fatti era così, Jisoo non aveva mai detto nessuno dei suoi segreti a suo padre, non l'aveva mai messa nei pasticci.
"Cazzo. È tutto così surreale! Cosa si fa?" chiese lui in panico.
"Organizzo il matrimonio, per ora, non posso sottrarmi." Disse lei seria in volto.
"Che cosa faccio con Namjoon? Yoongi prima o poi richiamerà" trillò lui infastidito.
"Tergiversa. Di che non mi hai vista"
"Isabel non so neanche come lui abbia fatto a credermi che io non sappia niente! Non posso continuare a mentire!" lui la guardava boccheggiando, non capendo l'atteggiamento della ragazza che continuava a sembrava tranquilla e per niente scossa dagli eventi.
"Allora dì che sono impegnata, che non ti ho dato risposte, che appena avrò chiara la situazione ti dirò, che sto investigando! Non lo so! Inventa delle balle, ma non dire la verità!" esclamò lei.
"TI ODIO!"
"Non abbiamo alternativa... non condividere informazioni con Yoongi!" disse seria.
"Va bene.. va bene..." alla fine decise di acconsentire tornandosi a sedere sul divano.
"Ora vado... porto Jisoo a casa, e cerco di capire se riesce a parlare con me" disse lei sbuffando.
Andò via da casa di Dashimen lasciando il ragazzo innervosito e senza aver un buono piano in mente su cosa dire al leader.
09 LUGLIO 2017 POMERIGGIO
Isabel andò di nuovo prendere Jisoo, era pomeriggio inoltrato ed entrambe le donne si trovavano in una sala privata dell'hotel per organizzare il matrimonio. La sera prima Isabel aveva raccontato tutto a Jisoo di quello che era successo. La donna non aveva fatto un fiato si era fatta accompagnare a casa, Isabel le aveva dato dell'altro tempo, anche se era consapevole che il tempo stesse scadendo sempre più.
Jisoo però in quel pomeriggio sembrava si fosse ripresa, e stava aiutando Isabel con i preparativi, come se niente fosse, e senza riuscire a far parola riguardo Namjoon.
"Jisoo...." Chiamò Isabel a un certo punto guardando prima il telefono sul tavolo in cui appariva la terza telefonata da parte di Namjoon e poi guardando lei.
"Non riesco a concentrarmi, il cellulare continua a squillare" disse lei con lo sguardo fisso sul tavolo.
"Potresti chiamarlo e spiegare, il telefono è al sicuro" provò a convincerla.
"Sono una vigliacca... non riesco ad affrontarlo!" esclamò lei scuotendo il capo, e finalmente incominciando a parlare di Namjoon.
"Dovrai pur dirgli la verità" disse Isabel, continuando il discorso, dovevano parlarne, Namjoon continuava a chiamare a cercare risposte, e lei non poteva pretendere che il ragazzo continuasse a patire.
"Non capirebbe, cosa dovrei dirgli? Che mi sposo con tuo padre? Non posso dirgli il vero motivo!" trillò la donna, con aria confusa.
"Per me capirebbe... se solo tu fossi sincera capirebbe" provò a essere incoraggiante.
Jisoo la guardò confusa.
"Tu non sai! Non capiresti neanche tu" l'accusò Jisoo, per poi voltare il viso di lato, non aveva il coraggio di continuare a guardare Isabel.
"Jiwoon..." disse Isabel guardandola tristemente.
"Cosa? Come mi hai chiamata?" la guardò inorridita boccheggiando, pensava di aver sentito male, non poteva averla chiamata con il suo vero nome.
"Con il tuo nome... mi dispiace tanto..." disse lei provando a prenderle una mano per darle conforto.
"Tu sai?" chiese tremante.
"Non tutto... ho collegato quando mi hai detto l'età di quando l'hai conosciuto. Ho un fascicolo, con lo scandalo inerente a quegli anni, ho le prove di tutto, quelle che aveva mia madre, so che dovevi denunciarlo e testimoniare"
"Tu non pensi che io sia una brutta persona? Pensi di capire?" chiese tremante lei, con un tono simile a una supplica.
"Io... penso che la vita sia stata molto ingiusta nei tuoi riguardi, non mi è chiaro il tutto, potrei capirti di più se solo tu mi dicessi tutto. Sono stata orrenda nei tuoi confronti, non ho mai voluto sentire ragioni. Ora però sono pronta ad ascoltare la storia." Provò a dire lei incoraggiante.
"Fa male." disse Jisoo con un filo di voce stringendo la mano di Isabel.
"Lo so." Annuì Isabel con il capo, continuando a tenere stretta la mano di Jisoo.
Jisoo fece un respiro profondo e con gli occhi inondati di lacrime incominciò a raccontare tutta la storia a Isabel: incominciando da suo padre di come lui la trattava e la vendeva agli uomini così che potessero fare di tutto con il suo corpo.
Raccontò di come fosse la preferita di Kim Joon-bin, e di alcune cose che lui le faceva.
I lacci che la tenevano stretta e stringevano forte sui polsi e le caviglie, fino a crearle dei solchi nella pelle.
Del buio, di quanto fosse sempre buio, perché al signor Kim piaceva bendarle gli occhi, per poi toglierle la benda, a quasi fine del rapporto quando oltre a trivellarle il corpo con spinte aggressive e furiose, si accaniva con le sue grosse mani sul suo collo esile, portandola quasi all'asfissia totale.
Era quello il momento in cui lui aveva il culmine dell'eccitazione, il momento dove lei era in bilico tra la vita e la morte, cercando aria disperatamente, con gli occhi sgranati. Rimaneva immobile però perché talmente schiacciata dal peso dell'uomo da non potersi neanche a dimenarsi.
Il tutto finiva quando lei era vicino al cedere e chiudeva gli occhi, lui veniva dentro di lei, si sfilava dalla sua femminilità sempre con violenza e lei era libera di ritrovare l'ossigeno che le era stato tolto.
Lui si rivestiva, mentre lei rimaneva inerme con gli occhi chiusi, con nessuna più forza in lei. Quando sentiva la porta chiudersi con violenza, era il momento in cui si rannicchiava su se stessa coprendosi con un esile lenzuolo.
Rimaneva in quella stanza per ore.
Si trascinava in doccia, e cercava di togliere l'odore acro di quel sesso violento, di quell'aggressione sul suo corpo.
Quell'odore pungente, anche se andava via, rimaneva nella sua testa, da farla sentire sempre sporca, sempre un rifiuto.
"Dovevo farlo, mio padre mi obbligava a farlo, se non fossi andata con quegli uomini a pagamento mi avrebbe fatto del male. Le prime volte che provai a rifiutarmi mi ha sempre picchiata. Ero stanca di essere picchiata e cedetti al suo volere, incominciai prostituirmi come lui voleva." Aveva detto Jisoo chiudendo gli occhi per via della rabbia nei confronti di suo padre che ancora era viva in lei.
Le raccontò di come Claudia con Kim Jung-ko, il suo amante la rintracciarono, dei mesi di pressione che erano susseguiti, e delle varie proposte che le avevano fatto per convincerla a denunciare il tutto.
Raccontò di quel giorno in cui Claudia l'aveva portata in quella grande villa al di fuori di Seul, di quando lei e Isabel si erano conosciute per la prima volta e di come il signor Kim avesse scoperto tutto.
Era stata lei a dire tutto all'uomo, impaurita dal fatto che Isabel e il fratello della ragazza che era in casa, avessero potuto dire tutto all'uomo.
Aveva raccontato tutto con la speranza che lui fosse misericordioso nei suoi confronti, e così era avvenuto.
Lei anche se ancora una quindicenne, era riuscita a convincerlo della sua innocenza nel piano di Claudia, e aveva giurato che sempre gli sarebbe rimasta fedele.
L'uomo aveva fatto in modo di eliminare il suo assistente, era stata lei a manomettere i freni della macchina, in cambio il signor Kim l'aveva premiata mandando suo padre in prigione.
La famiglia Kim era andata in America, e Jisoo che aveva cambiato nome sotto ordine di lui, lo aveva raggiunto dopo un paio di giorni, lui aveva affittato un appartamento e lei era stata lì per anni, mantenuta da lui, e abusata da lui.
Per quegli anni si era comportata come una perfetta amante, e lui a suo modo si era preso cura di lei.
Aggressore e vittima.
Padrone e schiava.
Uomo e amante.
Lei alla fine si era innamorata.
"Mi ero innamorata di un mostro, ma lui mi aveva salvato da mio padre, lui non mi aveva picchiata per essere stata in contatto con Claudia. No, lui mi aveva portato via da quella casa fatiscente fatta di miseria, lui mi aveva portato in America in un bell'appartamento. Io ero diventata l'amante perfetta. Quella che li faceva trovare tutto quello che voleva. Avevo capito cosa gli piaceva e lo servivo in qualunque modo. Venivo premiata." Aveva detto a Isabel durante il racconto.
Isabel aveva annuito con il capo capendo, e aveva chiesto come venisse premiata.
jisoo continuò a raccontare, che lui le aveva permesso di andare a scuola, di essere quasi una ragazza normale, non una ragazzina che era costretta a vendersi agli uomini. Era normale, aveva vestiti costosi, viveva nel lusso del suo appartamento, era libera di uscire anche per una passeggiata.
La vita in America non era stata male, a parte il suo padrone che l'andava trovare e lei che continuava a servirlo.
Tutto era cambiato quando il padre del signor Kim era morto, e lui era dovuto tornare in Corea di nuovo, lei l'aveva dovuto seguire, ed era finita a vivere nella villa patronale, fino a quando nell'estate del duemila e quindici, Isabel e sua madre erano dovute tornare in Corea anche loro.
Claudia da ubriaca aveva di nuovo minacciato il signor Kim di dire tutto quello che lui aveva fatto. Erano state delle minacce fatte da una povera donna che ormai aveva perso del tutto il senno della ragione, sempre ubriaca, che non aveva più alcune possibilità nella vita.
Era stato in quel giorno, dove si erano trovati tutti nella villa esclusa Isabel, in quel fatidico giorno Claudia aveva provato tra le lacrime e gli strilli a convincere Jisoo a unirsi a lei e a combattere, il signor Kim si era scagliato contro la donna. Jisoo non era riuscita a muovere un muscolo davanti alla scena di violenza, era stata però portata via segretario.
Aveva incontrato Isabel di ritorno.
C'era stato il divorzio.
Dopo l'episodio nella villa patronale, dopo aver visto Claudia in quello stato, urlare in modo straziante e poi avere le ripercussioni da parte dell'uomo, in Jisoo era scattato qualcosa aveva incominciato ad avere paura di finire come la donna. Pian piano aveva incominciato a distaccarsi da lui, si era iscritta all'università, le stava provando tutte per scappare.
Aveva incominciato a intuire che il signor Kim non era mai stato il suo salvatore, che la stava solo usando a suo piacimento, che tutto quello che le aveva dato, la libertà da suo padre, una bella casa, i vestiti costosi erano stati solo un modo per tenerla in ostaggio.
Era in trappola e non sapeva come uscirne, non sapeva cosa fare.
"Vedere tua madre in quello stato mi ha fatto sentire terribilmente in colpa. Ho pensato molte volte che se l'avessimo realmente denunciato le cose sarebbero potute cambiare, forse sarebbero potute andare meglio. Ma ero una ragazzina, che viveva con un padre violento, e che andava a letto per soldi con una persona potente e violenta. Io avevo paura. Non volevo essere messa in mezzo nei problemi di tua madre." Aveva detto tramite i singhiozzi.
Raccontò che dopo un anno e mezzo dal divorzio, quasi alla fine dei duemila sei, si erano venuti a creare una serie di eventi.
Erano uscite delle foto del signor Kim con una donna al suo fianco che era lei, ciò aveva portato a uno scandalo.
Il signor Kim però si era incontrato con i media e tramite un'intervista aveva dichiarato di come distrutto dalla morte della prima moglie, si era lasciato consolare da Claudia e sedurre, che lei rimase incinta, ed era stato un illuso che aveva pensato di aver ritrovato l'amore, ma che in realtà non fosse così perché la donna aveva puntato solo al suo patrimoni. Aveva raccontato anche ai media di come lei l'avesse tradito ripetute volte, e stanco aveva chiesto il divorzio. E che era alla ricerca dell'amore.*
Jisoo aveva avuto la certezza, e la paura che lui avrebbe fatto di tutto per sposarla e mettere fine a quello scandalo.
Lei non voleva finire sposata con lui, non voleva finire come Claudia.
Aveva il terrore di ciò.
In quei mesi di terrore per il suo futuro, Jisoo però conobbe Kang Min-ki che era però ufficialmente fidanzato Min-ae.
Lui anche se fidanzato le aveva fatto una corte spietata, promettendole che avrebbe lasciato la sua attuale fidanzata e si sarebbe preso cura di lei per sempre.
"Sono stata una sciocca anche in quell'occasione. Pensavo di poter essere salvata da un altro uomo, ho voluto crederlo. Una sera uscì con lui e mi fece ubriacare, non volevo farlo, non volevo finirci a letto, avevo sempre paura che tuo padre lo venisse a scoprire. Min-ki però mi costrinse, provai a scappare, ma non ci riuscì. Lui mi inchiodò al muro in un vicolo vicino al posto in cui eravamo andati a mangiare." Aveva detto lei tremante tra i singhiozzi.
Sul volto di Isabel si era venuta a creare una smorfia di disgusto, per via dell'atteggiamento di Min-ki e le aveva fatto segno di continuare passandole dei fazzoletti.
Jisoo continuò il racconto.
Le spiegò che era vero che fosse rimasta incinta, che era andata da lui a dirlo, ma il ragazzo si era messo a ridere.
"Ricordo la sua risata... si faceva beffe di me" aveva detto con rabbia la ragazza stringendo i pugni.
Continuò a raccontare che lui non l'aveva mai voluta realmente, che non era mai stato innamorato di lei, voleva solo una cosa.
Lei si era ritrovata così: incinta e ancora con il signor Kim. Aveva solo una soluzione dire che fosse dell'uomo, ma lui sapeva già di quello che era successo con Kang Min-ki.
Lei lo pregò di crederle, di credere al fatto che il ragazzo avesse solo abusato di lei, che lei aveva fatto uno sbaglio per colpa dell'alcool.
Lo supplicò.
Nulla funzionò.
Ci fu la punizione.
Il signor Kim si scagliò contro di lei, e per assicurarsi il suo silenzio le ordinò di andare in carcere da suo padre.
"Andrai da tuo padre, così capirai quanto sei fortunata a trovare me. E lo ucciderai, così da ricordarti che sono io a dettare le regole." Così lui le aveva ordinato.
Nei suoi incubi peggiori, lei si ritrovava sempre con il signor Kim che le ordinava ciò, il segretario che la portava in quel carcere e lei che faceva ingoiare a suo padre quelle pillole a forza.
I suoi peggiori incubi erano davvero avvenuti.
Quella punizione però non era stata abbastanza.
Lui non avrebbe mai potuto accettare il figlio di un altro.
Costrinse la famiglia Kang ad accettarla, andò a ricattarli e lei fu mandata lì.
"Mi ero liberata di lui, lui non mi volle più vedere. Finì per stare con Min-ki, ma lui non mi voleva, mi accusava di avergli rovinato la vita, come anche la sua famiglia. Speravo almeno che avendo un figlio sarei potuta essere amata da qualcuno. Persi il bambino." Incominciò a singhiozzare sempre di più lei, tra tutte le cose che le erano accadute nella vita quella era la più atroce di tutte, quella che mai avrebbe potuto superare.
"Era falsa allora la voce che avessi finto la gravidanza?" chiese Isabel confusa.
"Si. Fu la sorella di lui a spargere la voce, voleva l'azienda di famiglia." disse lei con rabbia.
"Così sei rimasta comunque con lui?" chiese Isabel.
"Non avevo niente, solo un'identità falsa, non avevo soldi, non avevo una casa e tuo padre non mi avrebbe ripresa. Il divorzio era visto anche in malo modo, mai avrebbero permesso un'azione del genere." Disse Jisoo con rabbia.
"Comprendo... però poi l'azienda è passata a tua cognata molto tempo dopo o sbaglio?"
"Si, quando mio marito la stava facendo fallire, anni dopo. Feci la cameriera per un po', poi due anni fa incontrai un vecchio amico di scuola che mi presentò Bang Si-hyuk, e lui mi prese a lavorare, fu molto gentile, con me." Accennò a un sorriso, Si-hyuk era sempre stato un brav'uomo.
"Ti eri innamorata di lui? so che avete avuto una relazione" chiese ancora Isabel.
"No, non mi ero innamorata, mi sono innamorata di Namjoon, solo di lui veramente. Il giorno in cui l'ho visto per la prima volta. Era così impacciato e a disagio, sembrava come se non avesse mai conosciuto il male, come se mai avrebbe potuto fare del male. Sembrava puro, essenzialmente puro." Disse lei trattenendo malamente un singhiozzo.
"Gli devi la verità... Jisoo merita di saperla" provò di nuovo a convincerla lei.
"Isabel... non voglio, non voglio che lui abbia pena di me, o pensi che io sia una persona sporca. Non voglio. Preferisco che pensi che sia una stronza che ricerca solo la ricchezza. Io..."Jisoo non finì la frase guardò in basso verso il suo ventre trattenendo un altro singhiozzo malamente.
"Che cosa avresti fatto se fossi stata realmente incinta? Alla fine avevi trovato una soluzione?" chiese Jisoo tremante.
"No... non l'avevo trovata" disse Isabel guardando Jisoo e mentendole, la studiò per un attimo "Sei incinta?" chiese subito dopo.
"No." disse lei secca.
Isabel la guardò ancora per un attimo, non sembrava la verità, Jisoo era stata sincera per tutto il racconto ma in quel momento non lo sembrava per niente.
"Ho una lettera... puoi consegnarla a Namjoon... quel Dashimen è amico loro, l'ho visto in agenzia. Puoi darla a lui?" chiese lei supplice, incominciando a frugare nella sua borsa con ansia in cerca della busta.
"Si posso. Le la farò consegnare domani." Disse lei annuendo.
"Sono un po' stanca, forse è il caso che io torni a casa" disse con voce stanca mentre le porgeva la busta con mani tremanti.
"Si finisco io qui, forse è il caso." Disse seria in volto.
"Mi odi?" chiese lei, aveva bisogno che qualcuno, almeno una persona nella sua vista capisse.
"No... sono solo arrabbiata, ma non con te. Con questo destino che sembra andare contro tutti. Vorrei poter trovare una soluzione a tutto questo." Disse con decisione lei.
"L'unica soluzione è ucciderlo. Lo sai anche tu"
"Non ho il coraggio di farlo. Tu?" chiese Isabel guardandola con circospezione.
"Io... sono troppo provata oggi, per prendere una decisione del genere. Non credo che potrei." Disse lei distogliendo lo sguardo da Isabel e rivolgendolo di nuovo verso il suo ventre.
"Ti chiamo una macchina" disse Isabel. "E penserò a una soluzione. La troverò." Disse con rabbia.
Doveva parlare con una persona, Chin-hae, lui poteva darle una mano, era la persona di cui si fidava più di tutti, quella meno immischiata in tutto, era l'unica persona che non si poteva far coinvolgere dalle emozioni.
Guardò la lettera sul tavolo con curiosità, forse avrebbe potuto leggerla appena Jisoo se ne fosse andata.
10 LUGLIO POMERIGGIO
Dashimen si trovava davanti alla porta di casa del dormitorio dei ragazzi.
Isabel gli aveva raccontato tutto la sera prima come lo aveva fatto anche con suo zio. Lei aveva un piano, che a lui non piaceva per niente, ma che sapeva si sarebbe fatto coinvolgere.
Al momento era già coinvolto dato che si trovava lì davanti quella porta aperta con la lettera in mano e davanti a lui c'era Hoseok che gli aveva appena aperto.
Erano entrambi in silenzio e a disagio, senza saper bene come comportarsi o cosa dirsi a vicenda.
Hoseok lo stava guardando impassibile, anche se rivederlo dopo mesi e mesi, stava scaturendo in lui fin troppe emozioni, per quanto avesse ignorato il tutto e riposto i suoi sentimenti in una parte in fondo al suo cuore, solo a guardarlo essi avevano deciso di dimenarsi in lui come un vulcano pronto a esplodere e a sputare lava ovunque.
"C'è Namjoon?" chiese dopo il troppo silenzio, distolse lo sguardo da Hoseok, lo sguardo del ballerino così freddo e schivo lo faceva sentire uno dei peggiori dei rifiuti al mondo.
"Si entra" disse Hoseok con tono fermo della voce, continuando a mostrare freddezza.
Dashimen fece un leggero inchino del capo come si era soliti fare con gli estranei, ed entrò nell'appartamento, Hoseok gli porse delle ciabatte e in seguito lo guidò fino al salotto, dove su i divani c'erano seduti Namjoon, Yoongi e Jin.
Tutti i ragazzi alzarono il capo e lo rivolsero verso il nuovo arrivato.
Namjoon aveva gli occhi rossi e stava tirando su con il naso, guardava Dashimen con la speranza di ricevere finalmente delle risposte, voleva parlare, chiedere, ma la voce non voleva venire fuori, era come se qualcuno premesse sulle sue corde vocali, stringendo talmente forte da non riuscire a permetterli di far uscire alcun suono.
"Novità?" chiese immediatamente Yoongi che era saltato in piedi alla vista del ragazzo e lo guardando fremendo nell'avere delle notizie.
Dashimen annuì con il capo e si avvicinò a Namjoon in silenzio, lo guardò con serietà e gli porse una lettera.
"Chi l'ha scritta?" disse Namjoon con voce rauca, che stentava fuori a venire.
"Jisoo" disse solamente Dashimen.
Namjoon a sentire il nome della ragazza, afferrò la lettera si alzò dal divano e senza dire niente si trascinò via dalla stanza con le spalle ricurve.
Rimasero tutti fermi a guardarsi tra di loro, a disagio.
"Ti va qualcosa da bere?" chiese Yoongi dopo un leggero colpo di tosse.
"Ehm... non penso sia il caso" tentennò Dashimen dopo aver dato uno sguardo furtivo a Hoseok che non lo guardava e che si era accostato a Jin.
Jin diede una leggera gomita al ballerino guardandolo infastidito, Hoseok alzò gli occhi al cielo e si lanciò sul divano sprofondandoci.
"Rimani." Disse secco.
Angolo autrice:
Serviva un capitolo dove veniva raccontata tutta la storia, ho evitato i dialoghi per una volta, o sarebbe stato infinito.
Beh ora sapete tutto quello che è accaduto a Jisoo.
"Mmh poi c'è stato un altro scandalo lo avevano fotografato con una donna molto più giovane, additandolo come traditore, ma lui smentì tutto dicendo che la moglie rimasta in America con la figlia lo tradiva da parecchio e che avevano firmato le carte del divorzio, e che lui era una povera vittima."* Questa frase è stata detta nel volume 1 da uno dello staff che ha raccontato la storia del signor Kim ai ragazzi nel capitolo 55. La donna di cui parlava era Jisoo.
Non so se l'avete notato ma sono stati riprese spesso cose del primo volume! Ogni tanto mi diverto a farlo! XD
Aspettatevelo!
A voi il pensiero su Jisoo... io comunque adoro il suo personaggio per me è stata una rivelazione... ^_^
Isabel ha un piano? Per questo va cauta? Cosa ha in mente quella pazza? Eeeh
Settimana prossima forse ci saranno 2 aggiornamenti, ma non ne sono sicura, dipende tutto da questi 4 giorni di vacanza!
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