CAPITOLO 25 I LOVE HER


CAPITOLO 25 I LOVE HER

18 MAGGIO 2017 22:00

I bts erano appena usciti dal ristorante tutti tranne Dashimen e Yoongi che erano rimasti a parlare con Chung-hee per capire se Isabel stesse bene.

Jungkook e Jimin camminavano vicini e in silenzio.

"Yun-hee sicuramente non sta bene" disse improvvisamente Jungkook.

"Dovresti andare da lei" disse Jimin con lo sguardo fisso sulle sue scarpe.

"È la tua migliore amica, ha bisogno di te. No di me. Jimin vai da lei" disse secco Jungkook.

"Ma è la tua occasione!" trillò lui alzando lo sguardo sul più piccolo e fermandosi improvvisamente al centro del parcheggio.

"Jimin, da quando hai deciso di prendere le distanze da lei per me, si vede che Yun-hee ne soffre. Non voglio che stia male, lei ha bisogno di te. Quindi vai." Disse schietto.

"Sicuro?" chiese con voce tremolante.

"Si. Vai." Disse con decisione.

"Okay va bene, grazie!" esclamò Jimin scompigliando i capelli del più piccolo e dirigendosi verso la ragazza che era rimasta indietro.

Jungkook lo guardò andare via, pensando che forse Taehyung aveva ragione, Jimin era solo lento, si corre in quel modo solo dalla persona che si ama.


Jimin si accosto a Yun-hee che camminava lenta, voltandosi ogni attimo a guardare verso la porta, sarebbe voluta rimanere anche lei, ma avevano optato tutti che fosse meglio non attirare fin troppa attenzione, dopo tutto quello che era successo.

Jimin le prese una mano di nascosto da tutti e la strinse.

La ragazza si bloccò di colpo, e si voltò a guardarlo con aria confusa.

"Ti accompagno io a casa" disse con un soffio nella voce, stringendo di più la mano della ragazza.

"Posso aspettare Dashimen qui, mi accompagna lui" disse lei con voce lieve, leggermente indecisa.

"Prendiamo una macchina privata, ti accompagno io, si è alzato vento, non vorrei che ti ammalassi in moto, domani dobbiamo partire. E poi non ti lascio da sola in un parcheggio" provò a dire lui con far protettivo nei suoi confronti.

"Dashimen ha i giubbotti di pelle, mi copro bene, non mi accadrà niente mentre aspetto." provò a dire lei cercando di tenere la voce ferma, ma non riuscendoci poi tanto.

"Yun..." sussurrò con voce amorevole, con la mano libera le sfiorò una guancia.

"Cosa?" chiese lei tentennante, proprio non riusciva a capire il perché del suo improvviso cambio di comportamento, e si sentiva sempre più destabilizzata da lui.

"Sono un idiota, lo so. Come so che dopo aver visto Isabel in quello stato, tu sei preoccupata per la tua amica, so che vorresti correre da lei, ma hai paura di farlo. Non voglio lasciarti sola." Disse lui con preoccupazione nella voce.

"Starò comunque da sola a casa a pensare a lei, il viaggio in macchina non mi aiuterà a stare meglio" disse con voce lieve, tutto sembrava darle solo preoccupazioni, aveva la testa che le scoppiava e il cuore a mille. Aveva sempre il cuore a mille quando lui si rivolgeva a lei con tono dolce.

"Allora vieni con me in dormitorio, stai con me." Propose immediatamente lui.

"Cosa?" chiese lei confusa, strabuzzando gli occhi. Il cuore continuava a batterle, talmente tanto da stordirla.

"Si, stai con me, dormi con me, l'abbiamo già fatto alle Hawaii, sei già stata con me di notte" disse lui, provando a essere convincente, non voleva lasciarla.

"E dopo hai incominciato a ignorarmi." Disse lei piccata, lasciando improvvisamente la sua mano, e facendo dei passi indietro.

Faceva male.

I comportamenti di Jimin così altalenanti la facevano star sempre peggio.

Non riusciva più a tollerare tutto, lui andava via spezzandole il cuore e tornava facendo il carino. Ogni volta che lui tornava, lei come sempre li diceva di si, perché la speranza che lui si rendesse conto di amarla, cresceva sempre di più in lei.

"Lo so, sono sempre un idiota. Però a volte ragiono di nuovo, e ora sto ragionando" sorrise timido lui.

"Ah si?" disse lei incrociando le braccia al petto, infastidita.

"Si. Non lo farò più. Non mi allontanerò più. Te lo prometto!" esclamò lui prendendo entrambe le sue mani e tenendole strette tra le sue.

"Jimin, ti allontani sempre, io non lo so perché lo fai. Ma non è la prima volta" provò a rimproverarlo lei, ma la sua voce uscì come una supplica, voleva una spiegazione, ne aveva urgentemente bisogno, così non poteva continuare ad andare avanti.

"Io... ogni volta che penso di perderti, mi allontano" provò a spiegare riluttante Jimin.

"Jimin non ha molto senso quello che stai dicendo" disse lei confusa.

"Lo so... ma ho sempre paura di perderti, e non voglio che accada, quindi prendo le distanze sempre, pensando che così non soffrirò tanto. Ma ci sto male, volevo chiamarti subito questa mattina per darti la notizia dei Billboard, ma non l'ho fatto"

"Jimin... tu mi confondi, queste altalene nel nostro rapporto sono così sfibranti. Io non riesco a continuare ad andare avanti così." Disse lei con voce infelice, sperando che lui finalmente capisse quanto le stesse facendo male, e la smettesse con i comportamenti insensati.

"Lo so, è tutta colpa mia, ma mi comporterò meglio, da ora in poi esisterai solo tu. Promesso" provò a dire lui, cercando di essere convincente.

"Mi è difficile fidarmi" disse con un filo di voce, sapendo che però si sarebbe fidata di nuovo di lui, e che sarebbe stata sempre lì ad aspettarlo.

"Lo so, te lo dimostrerò." Disse lui fiducioso, la tirò a se e la strinse forte, lasciandole un sonoro bacio sulla guancia.

Lei arrossi del tutto sul viso, sentendosi accaldata, le farfalle nel suo stomaco stavano creando un tornado dentro.

Jimin le aveva appena detto che sarebbe esistita solo lui per lei, e che lo avrebbe dimostrato.

Strinse di più la mano del ragazzo sorridendo appena emozionata, pensando che forse si sarebbe finalmente risolto tutto tra di loro, e che lui probabilmente si stava rendendo conto che la amasse.

"Andiamo?" chiese lui con lo sguardo da cucciolo.

"Si, andiamo" disse lei abbassando lo sguardo per l'imbarazzo, lui la prese per mano sorridendo, questa volta non avrebbe più sbagliato.


Taehyung, lasciò Soo-hee al suo destino di tornare con Jin e Yuri, e si avviò a passo veloce verso la macchina di Pd-nim e dei manager.

"Posso tornare con voi?" chiese appena raggiunti e facendoli spaventare.

"Si certo..." disse perplesso Sejin guardandolo con sospetto.

"Grazie!" esclamò con allegria il ragazzo inchinandosi e sorridendo ampliamente.

"Vuoi parlarci di qualcosa ragazzo?" chiese Pd-nim, conoscendo sorriso di Taehyung che voleva dire solo guai.

"Si. Mi piacerebbe sottoporvi un mio problema" sorrise ampliamente.

"Aigoo... non pensi che abbiamo avuto parecchie emozioni per oggi ragazzino?" disse Hobeom ridendo, e scompigliandoli i capelli con affetto.

"Ehm... si, però è urgente questa cosa!" disse lui guardando il suo manager sorridendo solo come lui sapeva fare.

"Entra in macchina e parliamone" Pd-nim sorrise accondiscendente, dando una pacca d'incoraggiamento a Taehyung.

Taehyung raccontò a tutti loro i suoi sospetti sulle due cugine dal cognome diverso, e anche di come Yoongi fosse convinto che Yuri avesse rubato la collana di Isabel.

Raccontò veramente tutto e anche le sue preoccupazioni.

"Taehyung, non dovresti continuare una relazione, solo per recuperare una collana" lo riproverò Sejin, guardandolo scuotendo il capo.

"Lo so! Ma lo hyung ha bisogno di riaverla" disse agguerrito.

"Ora è più comprensibile perché Yoongi abbia agito così." Disse Pd-nim pensieroso.

"Pd-nim, non stava dando alcun problema fino a questo momento, non avevamo capito la situazione" provò a scusarsi Hobeom, erano stai ignari di tutto quello che fosse successo sotto il loro naso alle Hawaii.

"Yoongi è diventato più furbo, ha imparato a recitare bene l'assenza di dolore." Disse Pd-nim.

"Pd-nim il problema non è Yoongi hyung! Sono loro due e le loro bugie! Hanno qualcosa in mente, ne sono sicuro!" esclamò agguerrito il ragazzo.

"Ragioneremo sul da farsi. Noi, senza di te" provò a dire Pd-nim.

"Ma..." provò a dire Taehyung, ma venne fulminato dallo sguardo di tutti nella macchina.

"Farò il buono, va bene."

"Prova a fidarti di noi, risolveremo. Non è un tuo problema" provò a dire Hobeom guardandolo con preoccupazione.

Taehyung annuì e chinò il capo, sperando che veramente avrebbe agito e risolto la situazione. Si sentiva un po' in colpa per Jin, ma sapeva che era la cosa migliore da fare dire tutta la verità. Dovevano assolutamente capire se Yuri e Soo-hee fossero delle buone persone o solo delle pazze, non voleva che Jin soffrisse, ma sentiva che il peggio stava arrivando.


Namjoon, Jungkook e Hoseok erano fermi davanti alla loro macchina, perché Hoseok stentava ad entrare.

"Dai Hob-ah, entra in macchina tocca a te guidare" disse Namjoon tamburellando con il piede in agitazione.

"Non pensi che sarebbe il caso di aspettarli?" chiese Hoseok riluttante.

"Torneranno con la moto di Dashimen, e penso che entrambi verranno in dormitorio per aggiornarci" disse Namjoon sicuro che i due ragazzi avrebbero fatto così.

"Sono nervoso, Yoongi l'ha combinata grossa, e Dashimen sembrava furente." Disse impensierito.

"Dashimen è molto protettivo con Isabel, anche se ultimamente sono ai ferri corti" spiegò Jungkook.

"Appunto, io lo conosco, se li saltano i nervi potrebbe addirittura picchiare Yoongi"

"Mi sa che se lo merita." Disse a bassa voce Namjoon scuotendo la testa.

"Non ha pensato minimamente alle conseguenze, dice di amarla, ma la mette sempre nei guai. Questa situazione fa schifo. Noona sembrava anche stare veramente male"

Disse Jungkook con rabbia.

"Hai ragione" disse Namjoon guardando il più piccolo, che riguardo la situazione Yoongi e Isabel aveva sempre ragione.

"Okay, Yoongi ha sbagliato ma l'ha fatto per amore" provò a difenderlo Hoseok .

"Doveva lasciarla andare per amore. Isabel è sempre stata chiara a riguardo." Disse Jungkook con tono arrogante.

"Oh lo pensi tu!" disse Hoseok riluttante.

"Che cosa vuol dire?" chiese Namjoon non capendo.

"Il vecchio appartamento di Isabel è intestato a Dashimen ma rimane suo. Indovinate un po' è rimasto identico! Il pin è il giorno del loro primo bacio, e ci sono ancora tutte le cose di Yoongi lì." Disse con un ghignò sul volto Hoseok.

"Aigoo, non è vero!" esclamò Namjoon sconvolto.

"Oh si, camera sua sembra il museo dei nostri gadget, è tutta piena di cose nostre! Se fosse stata un'altra ragazza io mi sarei preoccupato, sembra una pazza fan!"

"Aigoo... siete entrati in casa sua!" rimproverò Jungkook.

"No, è di Dashimen"

"Scusanti, l'hai detto prima che rimane di Isabel, non dovevate entrare lì!" esclamò Jungkook con biasimo nella voce.

"Ah... primo Yoongi ha ancora l'autorizzazione per entrare, secondo dai la colpa a Dashimen si è voluto incontrare con noi lì, per dirci tutto." Disse Hoseok discolpandosi del tutto.

"Siete tutti così cocciuti, io entro in macchina, almeno aspetto seduto" sbuffò sonoramente Jungkook irritato da tutti quei fatti e del tutto di cattivo umore.

"Non ha tutti i torti... entriamo e andiamo a casa, è inutile aspettare." Provò a dire Namjoon.

"Okay va bene... spero che abbiamo delle birre in frigo." Disse lasciando stare il suo voler aspettare lì.

"Penso che finiremo tutti con il bere, entra che guidi tu" disse Namjoon dando una pacca sulla spalla all'amico.

18 MAGGIO 2017 23:00

Isabel si trovava sul divano con Nabi vicino, aspettando che Jisoo, finisse di preparare il porridge di riso, che si era soliti dare a chi stava male.

"Ecco, è pronto, mangia un pochino" disse lei con gentilezza porgendole il vassoio con la ciotola e un cucchiaio.

"Grazie..." sospirò Isabel provando ad assaggiare il cibo.

"Lo so che non vuoi mangiare per le nausee e per tutto il vomito, ma penso che tu abbia bisogno di ingerire qualcosa" provò a dire Jisoo osservandola con preoccupazione in volto.

"Wow... è buono, sei brava" disse Isabel con stupore dopo aver fatto il primo boccone.

"Ho sempre cucinato per me stessa, da quando ero piccola" disse Jisoo con un'alzata di spalle come se fosse una cosa da nulla.

"Grazie... per l'aiuto" provò a dire Isabel, cercando di essere gentile, in fin dei conti Jisoo era l'unica persona che la stava aiutando in quel momento.

"Non c'è di che non potevo lasciarti nel bagno nel tuo vomito." Disse Jisoo per poi guardare sul tavolino il bastoncino bianco del test di gravidanza.

"Oh... sei incinta?" chiese guardandola sbigottita.

"Ehm.... Avevo dimenticato di toglierlo" disse Isabel guardando con orrore il bastoncino sul tavolo, rimasto lì dalla mattina.

Calò per un attimo il silenzio tra lei due, Isabel tornò con lo sguardo alla sua ciotola, avrebbe dovuto mangiare ma aveva lo stomaco che si stava contorcendo su se stesso.

"Mangia... ti farà bene, se sei incinta devi farlo. Le nausee sono normali" provò a suggerirle Jisoo, toccando per un attimo il basso ventre distrattamente.

"Mi è passata la fame" disse Isabel scuotendo il capo.

"Mangia. Devi farlo, se no per te, almeno per quell'esserino dentro di te. Forza sforzati" provò a dire Jisoo incoraggiante, ma Isabel si era improvvisamente azzittita e continuava a guardare la ciotola.

"Isabel, non dirò niente a tuo padre." Disse schietta Jisoo.

"Continuo a non capire il perché?" disse con indecisione guardando di nuovo la donna immobile sul suo divano.

"Te l'ho detto non ne ricaverei niente. Anzi probabilmente mi userebbe come tua balia, e sinceramente non voglio farlo." Disse scuotendo il capo.

"Io non faccio nulla di male... cerco di comportarmi bene, non troveresti nulla" provò a dire lei, mentendo spudoratamente.

"Sei incinta... penso che tu abbia fatto un qualcosa che tuo padre non approverebbe, c'è tuo fratello che aspetta. Tu non sei sposata. Penso tu sappia che ci saranno delle conseguenze, appena si noterà, a meno che....." Disse Jisoo guardandola con inquietudine.

"Non posso." Disse Isabel guardandola con orrore.

"Immaginavo... beh se è di Chung-hee, direi che probabilmente passerà un po' oltre, ti ha dato il suo consenso no?" chiese Jisoo tentennando guardando Isabel cercando di capire cosa pensasse.

La ragazza la guardò con gli occhi lucidi, e tremante.

"Non è suo..."sussurrò Jisoo, guardandola con pena, e pensando che fosse realmente nei guai grossi, il padre si sarebbe vendicato e anche molto.

"No... non lo è" disse con voce spezzata.

"Oh... non piangerai di nuovo vero?" chiese leggermente intimorita di ritrovarsi di nuovo Isabel in una crisi di pianto di fronte a lei, non era brava con le crisi delle altre persone.

"No... anche se mi sento morire dentro, non so cosa fare" disse con rabbia sommessa Isabel scuotendo il capo, ancora stentava a credere che fosse incinta, e vedere Yoongi di fronte a sé qualche ora prima l'aveva scossa parecchio, si trovava in un mare di confusione.

"Allora devi fingere che sia di Chung-hee, non hai alternative" disse Jisoo, quasi con tono di voce gentile, ma comunque duro.

"Non sono mai andata a letto con lui... Non posso. Come posso farli credere che è suo. Quando non lo è?" trillò lei scuotendo il capo, era in crisi, aveva solo un piano: la fuga.

"Fallo in questi giorni, non penso tu sia di molto... ma.. forse non mi risponderai" disse sospirando nervosa "è di lui?" chiese poi riferendosi a Yoongi.

"Non penso che io debba parlarne con te" trillò Isabel quasi in panico.

"Oh... puoi sempre minacciarmi, che se lo dico a qualcuno, tu dirai di me e Namjoon a tuo padre. Mi sembra strano che tu oggi non mi abbia ancora minacciata." disse perplessa Jisoo, non capendo perché ancora Isabel non era giunta a farle delle minacce vere e proprie ma solo ad avvertirla.

"Io... non volevo minacciarti all'epoca, okay... forse volevo impaurirti, ma non ti avrei mai causato realmente problemi."

"Beh se volevi impaurirmi ci sei riuscita. Pensavo che avrei perso Namjoon..."

"Tu non ci dovresti stare con Namjoon, hai deciso di stare con mio padre!" trillò Isabel, era ancora turbata da quella situazione, che non riusciva a capire.

"A volte capita nella vita di non aver scelta, tu dovresti saperne qualcosa, Per quanto quello che sto per dire ti farà forse ribrezzo, io e te siamo più simili di quanto credi" Disse lei scuotendo il capo, trovando un po' assurdo che fosse realmente così.

"Io...non prenderei mai in giro la persona che amo"

"Ma Chung-hee si, stai con lui amando un altro, di cui sei incinta, e con cui non potrai stare, perché le ripercussioni sarebbero troppe. Tuo padre non è un uomo semplice." Disse schietta lei.

"Io... non vorrei prendere in giro Chung-hee, io... sono così confusa" trattenne un singhiozzo.

"Non hai molto da essere confusa... se hai bisogno di qualcuno che ti dica cosa devi fare, te lo dico io: fai sesso con Chung-hee di che il bambino e suo. Rimani con lui, sembra un brav'uomo, almeno non ti guarda come un suo possesso ma ti considera come una persona." Era l'unica alternativa che Isabel potesse avere, la vita sapeva essere una grande puttana e Jisoo lo sapeva bene, a volte non si avevano scelte, e bisognava solo provare a salvarsi, dal mondo che cerca sempre di spezzarti.

"E Yoongi? Cosa faccio il figlio è suo" disse sconvolta da quel tipo di consiglio.

"Lui ha la sua carriera, non farà il padre. Fidati, ti è andata bene, poteva andarti peggio." Disse lei con tristezza nella voce.

"A te non sembra essere andata male" disse Isabel.

"Ah no? Sto con tuo padre. Pensi che io non sappia come sia l'uomo che ho al mio fianco. Pensi che realmente qualcuna starebbe con lui, sapendo chi sia realmente" disse con un leggero tono di rabbia nella voce.

"E tu lo sai?" chiese incerta Isabel.

"Si... io lo so bene. O non sarei qui a provare a darti una mano. Se Namjoon ci tiene tanto a te, mi fido del suo giudizio. Pensavo fossi come tuo padre, ma mi sono resa conto che la tua è una maschera. Sei una vittima, e io le so riconoscere bene le vittime."

"Non mi sembra che tu sia una vittima ti è solo andata male con il tuo ex marito, avevi solo scelto male."

"Io non ho scelto il mio ex marito, qualunque cosa tu sappia è quello che hanno raccontato in giro. Sai che ho finto una gravidanza, per farmi sposare, mi sembra che tu me l'abbia insinuato in passato." Jisoo, odiava le persone, sapevano essere veramente fin troppo crudeli.

"Si."

"La gente mente... dovresti averlo già imparato." Disse con un leggero tono di rabbia.

"Allora dimmi la tua versione"

"Perché se te la dico mi crederai? Dubito, pensi che io sia una minaccia. Pensi che sfrutto Namjoon per chissà cosa, che sto con tuo padre per soldi. Che ho finto una gravidanza solo per sposarmi uno ricco. Pensi che io sia una pessima persona che vuole solo salire nella scala gerarchica."

"È quello che dai a vedere" provò a dire Isabel.

"E tu dai a vedere che sei la regina dei ghiacci, che snobbi tutti, e che non hai sentimenti. Sei realmente così?"

"Io..." provò a ribattere Isabel ma si fermò al suono del telefono, Jisoo si mosse per prendere il telefono dalla borsa, vide il mittente e sospirò nervosa.

"Pronto Joon-bin?" disse al telefono.

Isabel impallidì a sentire il nome di suo padre e guardò Jisoo con terrore.


"Oh.. si, abbiamo chiamato il medico, ha detto che è un'influenza e gastroenterite. Isabel pensava di stare meglio, ma non è così. Ora sta provando a mangiare qualcosina, a breve l'aiuto ad andare nel letto" inventò sul momento Jisoo guardando Isabel impassibile.

"Si, comprendo... sono veramente dispiaciuta dell'essere andata via, ma pensavo che fosse meglio così, non poteva tornare a casa da sola e stava troppo male per rimanere lì ad aspettare che voi finisse di parlare." Provò a dire lei cercando di essere convincente.

"Se preferisci, rimango qui, così l'aiuto in caso di bisogno..... perfetto domani sera possiamo riandare a cena come abbiamo programmato..... grazie tesoro, sei stato veramente comprensivo. Parlo un po' con lei ci penso io." cercò di addolcire il tono di voce Jisoo, mentre continuava a parlare al telefono e a sentire quello che Joon-bin aveva da riferirle.

"Oh... si nel pomeriggio potrei aiutarla, le lo comunico io o aspetto che lo faccia Chung-hee?" Jisoo si morse leggermente il labbro inferiore mentre ascoltava attenta ciò che lui le stava dicendo.

"Sta molto male... dubito abbia potuto parlare con loro. Anche se non fosse stata malata non credo si fermerebbe a parlare con lui. Te l'ho detto io non ho mai visto Isabel in agenzia, o sentito parlare di lei. Poi mio caro, qui è pieno di foto di Isabel e Chung-hee, penso che lei sia veramente innamorata di lui." cercò di essere convincente, provando ad aiutare Isabel.

"Si, penso che sia la scelta migliore che tu possa fare, penso basti il trasferimento, non hai bisogno di stressarti anche per questo con tutto quello che fai. Penso che dovremmo partire per il weekend così che tu possa rilassarti, e non pensare più a questa faccenda. È solo un ragazzino che non sa di cosa parla." continuò a provare a convincerlo.

"Si, direi che va bene, ci penso io al tuo stress, lascia fare a me, mi occuperò anche di Isabel, devo pur aiutarti in qualche modo....... Goditi la serata, ti chiamò domani per aggiornarti...... Ti amo" disse per poi chiudere la telefonata.


"Che cosa succede?" chiese Isabel tremante.

"Hai dell'alcool vero?" chiese Jisoo alzandosi in piedi.

"Si nella vetrinetta lì di fronte con i bicchieri" disse lei confusa guardando Jisoo in attesa di risposte, aveva ascoltato tutta la conversazione, ed era stato chiaro che Jisoo stesse cercando di aiutarla per qualche ignoto motivo a lei stessa.

"Grazie." Disse Jisoo dirigendosi verso la vetrinetta.

Isabel rimase sul divano aspettando che la donna si decidesse a parlare.

"Nei prossimi giorni, tranne che in questo weekend dovrò aiutarti con il trasloco... non guardarmi così, non vai da tuo padre, ma da Chung-hee" disse cercando di essere rassicurante per poi bere un sorso di Rum.

"In che senso?" aggrottò la fronte Isabel non avendo capito il perché dovesse traslocare da Chung-hee.

"Nel senso che Chung-hee ha proposto questa alternativa, almeno così tuo padre non ti toccherà, mi ha detto di riferirti che Chung-hee passerà domani mattina e ti spiegherà tutto."

"Non vuole parlare con me?" chiese lei con terrore riferendosi al padre.

"No, l'ho convinto a partire per il weekend e domani sera lo tengo occupato. Probabilmente non si accanirà su di te." sospirò Jisoo passandosi una mano sul collo stremata, non era semplice dover fingere ogni istante della sua vita.

"Gli hai raccontato parecchie bugie..."

"Si, ma già quella piccoletta del ristorante aveva detto che ti avevo accompagnata a casa perché ti avevamo misurato la febbre ed era altissima, ho solo cavalcato l'onda e dubito che andrai a dire che non sei realmente malata" disse facendo spallucce finendo il bicchiere in un ultimo sorso.

"Certo, che no." disse con orrore Isabel.

"Prova a mangiare il tuo porridge... poi ti aiuto andare a letto. Mi verso un altro bicchiere, e ti butto quel bastoncino." Disse indicando con il capo il bastoncino.

"Io... forse ti ho giudicata male" provò a dire Isabel per poi tornare a concentrarsi sulla sua ciotola.

"Si. È sicuramente così, ma non importa. Sono abituata a essere guardata dall'alto in basso." Disse Jisoo con rammarico, mettendo fine alla loro conversazione.

ORE 23:00

Yoongi e Dashimen entrarono in dormitorio leggermente spostati, non avevano parlato per il tragitto, anche perché impossibilitati per via del viaggio in moto. Erano saliti anche in dormitorio in silenzio ognuno perso nei propri pensieri.

"Finalmente siete qui!" saltò dal divano J-hope guardando i due che si stavano dirigendo verso il divano con aria abbattuta.

"Isabel?" chiese Yun-hee guardando Dashimen, in cerca di risposte, aveva atteso fin troppo per avere novità.

"Non lo so... Chung-hee ha detto che potrà andare solo a lavoro e si potrà muovere solo con lui. Il signor Kim penso non abbia gradito per niente il tutto." Disse Dashimen andandosi a sedere vicino a lei, che staccò la mano da Jimin per afferrare quella di Dashimen.

Sia Jimin che Hoseok guardarono il gesto confusi, ma non dissero niente dato la situazione in atto.

"Vado domani mattina" disse lei stringendo forte la presa.

"Si forse è meglio, non credo che potrà venire in hotel tanto facilmente." Disse lui con il magone in corpo, strinse di più la mano di Yun-hee. Ormai sapevano farsi forza a vicenda, erano loro due contro tutti.

"Dash... forse il caso di non smetterla con le ricerche" disse lei tentennando, era a conoscenza del piano dei due ragazzi, Dashimen le aveva raccontato tutto, poteva sembrare un buon piano indagare su quel fascicolo, ma al momento la situazione sembrava fin troppo ingarbugliata, e lei pensava che sarebbe stato meglio per tutti farsi un attimo da parte e rimanere fermi.

"Penso di si." Disse guardandola negli occhi, Dashimen sapeva che entrambi avevano il terrore che Isabel fosse solo l'inizio del suo calvario, l'averla vista in quello stato, vomitare in preda al panico, aveva terrorizzato entrambi, sembrava essere così esposta e vulnerabile.

Loro l'avevano vista lasciarsi andare durante la morte di Do-yoon, pensavano di aver visto il peggio, ma si stavano rendendo conto che il peggio non era ancora arrivato del tutto. Era giusto per il momento stare fermi e cercare di comprendere come sarebbe andato il tutto, così da non rischiare altre ripercussioni sulla ragazza.


"No, non possiamo!" esclamò Yoongi guardando entrambi con orrore.

"Tu non hai diritto di voto, specie dopo oggi." Dashimen fece saettare lo sguardo su Yoongi.

"Tu avresti fatto la stessa cosa." lo ribeccò Yoongi.

"No, Yoongi. Non l'avrei fatto. Non ti saresti dovuto mettere in mezzo, non avresti dovuto provocarlo." Disse con rabbia il ragazzo, era molto furioso verso il rapper, non si sarebbe dovuto intromettere così apertamente, avrebbe dovuto ignorare il padre di Isabel.


"Ha ragione, se la prenderà con te." disse Hoseok preoccupato, "Io non ero d'accordo con il vostro piano, e sinceramente ora lo sono anche meno." Hoseok guardò Yoongi provando a farlo ragionare, ma poi abbassò subito lo sguardo dato l'occhiataccia che l'amico li stava riservando.

"Non puoi non prendere le miei parti!" esclamò Yoongi su tutte le furie.

"Hyung sei indifendibile, l'hai fatta grossa, l'hai sfidato davanti a tutti. Gli hai mancato di rispetto e insultato." Provò a intromettersi anche Namjoon scuotendo il capo scoraggiato.


"Io volevo farli capire che non sono debole." Disse agguerrito, anche dopo le parole di Chung-hee, non avrebbe lasciato perdere, avrebbe continuato a lottare facendo vedere a tutti che era abbastanza.

"Perfetto... e chi ne pagherà le conseguenze? L'hai sentito Chung-hee!" esclamò Dashimen saltando in piedi.

"Io... Isabel riuscirà a cavarsela. Lo so." Disse lui, cercando di convincere anche se stesso, che Isabel non avrebbe corso rischi.

"No, non lo sai! Avevi detto che non riuscivi a riconoscerla quando l'hai rincontrata, che ti sembrava una persona annientata! Lei non se la caverà. Lei non sta bene." urlò Dashimen in preda alla furia.

"Invece, lo so mi fido di lei! So che riuscirà a stare bene, che lotterà comunque!" lui si fidava del loro amore, era l'unica certezza che aveva nella vita.

"L'unica maniera per cavarsela è con Chung-hee!" Urlò sempre di più Dashimen scuotendo il capo, e pensando che Yoongi si stesse solo illudendo. Si erano tutti illusi, avevano pensato tutti che ci sarebbe stata una soluzione, ma Dashimen aveva appena realizzato che si fossero tutti sbagliati. Isabel era stata furba aveva trovato un modo per salvarsi e lui l'aveva intralciata, solo per aiutare Yoongi, perdendo di vista tutto.

"Non puoi dire questo!" continuò a urlare con forza Yoongi, guardò tutti nella stanza, cercando l'appoggio di qualcuno, ma intuì che nessuno sarebbe stato dalla sua parte.

"Ah no? Quali alternative abbiamo? Quali alternative avete? Meglio con lui che con qualche pazzo! L'hai sentito, hai sentito cosa accade, la storia di Do-yoon dovrebbe essere d'insegnamento."

"Dici così solo perché ti stai facendo influenzare dalla paura, vi state facendo influenzare tutti dalla paura." Erano tutti terrorizzati dalle conseguenze, lo leggeva sulle faccia ad ognuno di loro, ma se si facevano prendere dalla paura non avrebbero mai vinto.

"Yoongi non ho paura, sono fottutamente terrorizzato cazzo! Tu non sai i fatti!" urlò in preda alla paura Dashimen. Era vero aveva paura.

"Cosa altro non so? C'è altro che non mi hai detto?" trillò Yoongi confuso, pensava di essere a conoscenza di tutto.

"Tutte le ripercussioni, le costole rotte, i lividi, il suo zoppicare, il labbro spaccato, l'occhio nero, il leggero trauma cranico! Si, non ti ho detto tutto quello che lui fa, come avrei potuto dirtele, non voglio neanche pensare a ciò che ho visto sul suo corpo!" urlò in preda alla furia Dashimen facendo gelare tutti nel soggiorno.


"Di cosa stai parlando?" chiese tremante Taehyung guardandolo con gli occhi sgranati, per poi guardare per un attimo Jungkook che come lui e Jimin non avevano osato fare un fiato.


"Non è vero! Non le fa del male veramente?" urlò Yoongi guardandolo con orrore.

"Si, invece, lo fa anche per delle piccole cose! Si è calmato nell'ultimo periodo solo perché lei è stata sempre distante, perché seguiva gli ordini, perché ha scelto qualcuno che lui approva!" disse tutto Dashimen.

"Quando? Quando le ha fatto del male?" chiese Yoongi guardandolo con orrore, non voleva crederci, non voleva avere quella certezza.

"Aigoo... ogni volta che c'eravate voi di mezzo! Do-yoon l'ha scoperto e aveva qualcosa per ricattarlo, ma Do-yoon è morto! Secondo te perché è andata via dopo la sua morte, perché scriverti quella lettera? Perché era in uno stato pietoso, perché aveva subito le ripercussioni del padre, che l'ha mandata via, per colpa tua! Perché Do-yoon ha fatto pubblicare quella maledetta lettera!" urlò sempre più in preda alla rabbia, il ricordo di lei in quello stato distrutto che bussava alla sua porta, era uno dei ricordi più dolorosi che avesse.

"Dovevi dirmelo! Avresti dovuto dirmelo!" boccheggiò Yoongi, incominciando a percepire anche lui la paura.

"Che cosa avresti fatto? Non saresti corso da lei? Che cosa avresti fatto?" continuò a urlare Dashimen, senza riuscire a fermare il turbino di emozioni che gli stavano scoppiando dentro lo stomaco.

"Forse non l'avrei sfidato, sapendo che lei ne avrebbe pagato le conseguenze!"

"Oh per l'amor del cielo, non vedevi l'ora di sfidarlo, di incontrarlo!"

"È colpa tua, se fossi stato onesto, io avrei agito diversamente!" si accanì contro di lui Yoongi.

"Si è fottutamente colpa mia! Dovrei stare con lei, no qui con voi. Avrei dovuto rimanere dalla sua parte! Anzi avrei dovuto portarla via un anno fa, saremmo dovuti fuggire insieme!"

"Cosa? cosa stai dicendo!" urlò Yoongi guardandolo esterrefatto.

"Che io avrei potuto salvarla da questo cazzo di destino di merda, dal padre! Lei non ha mai voluto: vivi per lui ma no con lui! Stronzate! Ti ha sempre protetto, si è sempre sacrificata per te, per la tua carriera per l'amore che prova per te!" sapeva che aveva sbagliato tutto, avrebbe dovuto fuggire con lei, in quel giorno a Chicago, quando lei aveva quel livido sullo zigomo, avrebbe dovuto costringerla ad andare via. 

Aveva avuto molto occasioni per portarla via, ma non l'aveva mai fatto.

"La ami?" chiese tremante guardandolo con stupore, realizzando che forse, il loro rapporto era di più di una semplice amicizia. La rabbia di Dashimen, la paura che stava dimostrando, e i sensi di colpa che si percepiva dalle sue parole, sembravano per Yoongi troppo simili a ciò che provava lui.

Sembrava che l'amasse tanto quanto lui.

"Si. Avrei lasciato qualunque cosa per lei." Rispose senza esitazioni e convinto delle sue parole.

Il volto di Yoongi si trasformò in una maschera d'orrore mista a rabbia, e senza neanche rendersene conto, senza dare il tempo a nessuno di intervenire lì fu addosso.

Entrambi i ragazzi caddero per terra con un grande tonfo e Yoongi incominciò a colpire Dashimen con tutte le sue forze, completamente annebbiato dalla rabbia.


Yun-hee strillò acutamente, saltando in piedi, e guardando la scena sconvolta, fece per andare a separare i due, ma Jimin anche lui era saltato in piedi e l'aveva presa per la vita trascinandola via.


Hoseok era rimasto sul divano immobile da solo, guardava con orrore i due ragazzi per terra senza riuscire a fare un movimento.

Si era rotto qualcosa in lui.

Le parole di Dashimen avevano appena causato uno squarcio enorme nel suo cuore, pensava di essere lui l'amore di Dashimen e invece il ragazzo aveva appena ammesso che amava Isabel.

Il mondo gli era appena crollato addosso, e lui ormai era sotterrato dalle macerie.


Jungkook dopo un primo attimo di smarrimento, aveva ripreso coscienza, e si era fatto largo nel soggiorno, spostando il tavolino che finì rivoltato per terra e correndo per fermare i due ragazzi che stavano rotolando per terra continuando a darsi colpi. Namjoon e Taehyung seguirono immediatamente Jungkook per poterlo aiutare a dividere i due.


Nello stesso istante Jin varcò la porta di casa, sentì i vari schiamazzi e le urla e impensierito corse veloce verso il soggiorno.

Si trovò a guardare Jungkook e Namjoon che erano in piedi e tenevano stretto Yoongi con un labbro spaccato e i capelli tutti scompigliati, e dall'altra parte c'era Taehyung in mezzo che provava a bloccare Dashimen che urlava parolacce verso il rapper.

"Che diavolo sta succedendo?" urlò sbigottito Jin sconvolto dalla situazione.

"Quello stronzo, è innamorato di Isabel! Io ti ammazzo Dashimen."

"Forza fatti avanti, vediamo chi ne esce vincitore" provocò Dashimen con rabbia provando a fare dei passi, ma venendo bloccato da Taehyung.

"Hyung smettila!" gli urlò in faccia Taehyung sconvolto.

"No che non la smetto! Lui non va bene per lei! L'ho sempre saputo!"

"E andresti bene tu? Tu? Mi prendi per culo? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme!" gli urlò contro Yoongi guardandolo con rancore.

"No, non vado bene neanche io! Perché Isabel preferisce amare un coglione come te, che non sa tenere a freno la lingua!" urlò di rimando Dashimen.

"Cazzo! Mi hai preso in giro per tutto questo tempo! Lo sapevo che c'era altro!"

"Tu non sai niente! Tu non sai il rapporto che ho con lei! Rapporto che ho mandato all'aria per aiutare te!"

"Perché l'avresti fatto se sei innamorato di lei!" urlò sempre di più Yoongi.

"Perché anche se la amo, non potrei stare con lei, amiamo entrambi altre due persone lo sai! La amo come una sorella! Cazzo non mi hai fatto finire neanche di parlare" disse stremato e con voce rauca Dashimen, aveva urlato fin troppo, non aveva più la forza di far uscire la voce.

"Immagino che la sorella te la sei portata a letto!" urlò contro Yoongi.

Dashimen fece dei passi indietro allontanandosi da Taehyung che lo stava fermando.

"Te la sei scopata!" urlò Yoongi imbestialito guardandolo con disprezzo.

"È stato prima di conoscerti... le ho detto che dovevamo smettere" disse a bassa voce Dashimen.

"Cazzo! Come puoi essermi amico? Come cazzo fai!" disse con sempre più rabbia Yoongi divincolandosi dalla presa dei due ragazzi.


Yun-hee si staccò da Jimin, e si frappose tra tutti loro voltandosi verso Yoongi.

"Smettila." Disse secca.

"Sei dalla sua parte?" chiese schifato.

"Devi smetterla di perdere il controllo, non sai il loro rapporto, Dashimen è stato accanto a Isabel per molto tempo. Qualunque cosa sia successa è passato. Oppa anche tu stai con altre persone." Disse lei agguerrita, difendendo a spada tratta Dashimen, non avrebbe permesso a nessuno di ferirlo, lui non lo meritava.

"Non è la stessa cosa!"

"Non c'è niente tra loro due. Dashimen è venuto ad aiutare te, le è andato contro, hanno litigato a causa tua. Potresti perdonalo per qualcosa che ha fatto in passato, in un passato in cui non ti conosceva." Provò a farlo ragionare lei.

"No."

"Sai essere così cocciuto, così spavaldo, e a volte testa di cazzo. Esplodi per un niente, facendo del male alle persone, senza pensare alle conseguenze. In questo momento tu e Dashimen non avete valore. Isabel ce l'ha, è per colpa tua è nei guai. Datti una regolata, smettila di fare il ragazzino e calmati per una volta, perché così incasini solo di più la situazione." Disse schietta lei guardandolo con rimprovero.

Yoongi si azzittì improvvisamente guardandola sconvolta, afflosciò le braccia verso il corpo.

Namjoon e Jungkook lasciarono la presa su di lui, che si trascinò verso il divano e si riandò a sedere di nuovo al suo posto vicino a Hoseok che era immobile senza fare un fiato.

Yoongi si presa la testa fra le mani e incominciò a singhiozzare piano, facendo calare il silenzio in tutta la stanza.

Yun-hee lo guardò scuotendo il capo, si voltò verso Dashimen che respirava affannoso e fissava Yoongi colpevole.

"Andiamo via." Disse lei sorpassando Taehyung e accostandosi a Dashimen.

Dashimen guardò Yun-hee triste.

"Io non volevo..." provò a dire.

"Lo so... sei solo preoccupato per lei, come lo siamo tutti. Siamo anche tutti stanchi e sconvolti per oggi, ci serve del riposo, domani andrà meglio" disse lei prendendogli la mano, infondendoli forza.

"Yoongi..." sussurrò Dashimen a corto di parole.

Yoongi alzò la testa per guardarlo con gli occhi inondati di lacrime e scuotendo la testa.

Hoseok prese la mano di Yoongi, e alzò lo sguardo su Dashimen.

"Vattene." Disse con odio nella voce.

"Okay." Disse Dashimen a corto di parole, questa volta aveva sbagliato lui nel loro rapporto, forse era realmente la fine della loro relazione segreta.

Lasciò la mano di Yun-hee, che però la riprese.

"Vengo con te." disse lei per poi trascinare Dashimen via e lasciare i bts da soli, loro due erano in più in quel gruppo, e lei non avrebbe mai lasciato Dashimen così distrutto da solo, erano alleati, e sempre lo sarebbero stati.


Angolo dell'autrice:

Capitolo molto lungo.... Non era così lungo... ma la revisione mi ha portato a dover ampliare i pensieri dei ragazzi.

Devo ammetterlo.... Mi è sfuggita la situazione di mano, non credevo che Dashimen e Yoongi arrivassero a questo punto...

Hanno vita propria ormai!

Sono completamente sconvolta dagli eventi... mi rifugio nel mio nascondiglio! Addio 

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