CAPITOLO 24 CONSEGUENCE
CAPITOLO 24 CONSEGUENCE
SERA
Isabel spalancò la porta del bagno, e si tuffò dentro antibagno, dove stavano i lavelli.
Jisoo era ferma davanti allo specchio, pallida in volto, si voltò di scatto per lo spavento e vide Isabel correre e aprire una delle porte dei bagni e tuffarsi dentro.
Jisoo, rimase quasi immobile, leggermente sotto shock, appena incominciò a sentire Isabel vomitare, fu come se si fosse improvvisamente destata del tutto.
Fece dei passi lenti verso il bagno, aprì un po' di più la porta trovando la ragazza in ginocchio con la testa china sul water.
Sospirò nel vederla così prese un po'di carta igienica e aspettò che la ragazza finisse.
Isabel finì e si sedette per terra appoggiando la schiena al muro laterale.
"Tieni" disse Jisoo, passandole la carta, poi si avvicinò all'altro muro e tirò lo scarico.
"Andiamo ti do una mano" Provò a dire Jisoo con tono preoccupato.
"Io non mi fido di te" disse Isabel con il fiatone, alzò lo sguardo su di lei, voleva apparire minacciosa, ma sapeva perfettamente che nello stato in cui fosse avrebbe potuto incutere solo pena, e anche fin troppa.
"Anche io non mi fido di te, e non mi sei per niente simpatica, dato come mi tratti." Disse con voce dura Jisoo. "Ma, non sono un mostro, e tu sei una ragazzina. Stai male hai bisogno di aiuto" disse porgendole la mano.
"Ho bisogno di stare altri cinque minuti qui per terra" disse Isabel prendendosi la testa fra le mani.
"Va bene, ma poi ti porto a casa"
"Sei a cena con mio padre non puoi andartene" Provò a dire Isabel con voce lieve.
"Correrò il rischio, qualcosa m'inventerò... Isabel, so che c'è Namjoon e non posso rimanere qui, e penso che anche tu non voglia rimanere qui"
"Quindi non vuoi aiutarmi, stai scappando da Nam, non l'hai lasciato" sospirò stanca Isabel, avrebbe voluto prendersela con lei, ma era troppo distrutta per farlo.
"Anche tu vuoi scappare da Yoongi" disse lei porgendole la mano.
"Cosa ti ha detto Namjoon..." Chiese lei guardandola inorridita, lei sapeva di Yoongi, era un pasticcio.
"Nulla, ma tuo padre voleva che tenevo sotto controllo la big hit, e mi ha chiesto di riferirgli se incontravi Yoongi, ha detto che ha un conto in sospeso con lui, immagino non lo accetti come tuo fidanzato" sospiro Jisoo, passandosi una mano tra i capelli.
"Tu sai..." disse lei incominciando a piangere isterica.
Jisoo rimase un attimo basita nel guardare Isabel in quella crisi di pianto.
"Ragazzina... " disse piegandosi per poterla guardare.
"Che non ci piacciamo è assodato, ma non è il momento di una crisi di nervi, non so cosa stia accadendo, ma penso che sia meglio per entrambe andare via." Provò a dire Jisoo duramente e provando ad alzarla.
"Isabel!" Urlò dato l'assenza di collaborazione, ma la ragazza continuava a piangere isterica.
"Non ho mai riferito niente, non sa di te alla big hit. Non sa niente. Ora alzati, e andiamo via da questo ristorante."
"Perché non gli hai detto nulla?" Chiese tentennando non credendo alla donna.
"Perché non ne avevo motivo. Non avrei ricavato niente, non posso ricavare niente che voglio da questa situazione. Isabel, andiamo via." Provò a ridere Jisoo guardandola quasi supplice, Isabel ricambio uno sguardo confuso, e le afferrò la mano.
"Fai un piccolo sforzo, almeno fino a casa, poi crolli quanto vuoi."
"Se tu vai via, lui si arrabbierà con te" disse Isabel guardandola incerta.
"Lo so. Non ha importanza, può fare quello che vuole. Tu devi andare via, perché penso che in questo momento lui sia furibondo con te. Eri lì con loro. Io devo andare via, perché non sono riuscita a lasciare Nam, e non voglio che mi becchi, gli farei solo del male" disse lei provando a essere convincente.
"Va bene.. hai ragione andiamo" disse con tono esausto.
"Reggiti a me, per favore" disse compassionevole mettendo una mano sulla vita della ragazza e scortandola fuori dal bagno.
Il padre di Isabel guardò sconvolto Chung-hee in cerca di risposte.
"Aigo... è di nuovo malata" disse con tono preoccupato Chung-hee.
"Perché mia figlia si trovava qui?" chiese con rabbia Joon-bin, fulminando il giovane vicino a lui.
"Oh, è fan dei bts, volevo presentarli, pensavo le sarebbe piaciuta come sorpresa" provò a dire Chung-hee leggermente confuso dalla rabbia dell'uomo.
"Era qui perché il destino lo vuole." disse Yoongi facendo dei passi verso Kim Joon- bin con aria di sfida, "É un piacere rivederla signor Kim" disse Yoongi con tono falso e impregnato di rancore nella voce e facendo un inchino profondo.
"Di nuovo tu. Il ragazzo di Daegu." Disse con risentimento l'uomo, guardandolo dall'alto al basso.
Chung-hee guardò entrambi leggermente confuso, dal fatto che si conoscessero.
"Si di nuovo io. Come le avevo promesso sto mandando avanti la mia carriera con il mio duro lavoro. Oggi ci troviamo tutti qui, perché siamo stati nominati ai Billboard in America per un premio. Siamo i primi in tutta la Corea ad avere questo riconoscimento" incominciò a vantarsi della loro ultima conquista.
"Non cambia nulla. Io rimango della mia idea. Puoi impegnarti quanto vuoi ragazzo. Tu non andrai mai bene." disse con disprezzo il signor Kim.
Chung-hee sbiancò improvvisamente, capendo chi fosse il ragazzo con cui Isabel non poteva stare insieme, era quel rapper di fronte a lui. Ora capiva il perché l'aveva trovato in piena notte davanti casa di Isabel alle Hawaii.
"Io sono l'unico ad andare bene. Sa il perché? Perché sua figlia mi ama, e io amo lei." disse tra i denti Yoongi, si sarebbe fatto valere, avrebbe finalmente avuto la sua vittoria. Il signor Kim doveva rendersi conto che lui era sempre nei pareggi e pronto a combattere, per ciò che era suo.
"Forse non sei a conoscenza che mia figlia ha una relazione con Choi Chung-hee, dubito ti ami ancora, lei ha capito quale sia il suo posto." Disse con convinzione, per poi avvicinarsi a Chung-hee e mettendo un braccio sulla spalla dell'uomo.
Chung-hee continuava a guardare Yoongi stupefatto dalla rivelazione che aveva appena scoperto.
Diventò quasi di pietra al tocco del padre di Isabel che aveva stretto la mano sulla sua spalla.
Quell'uomo era capace di incutere paura a chiunque.
"Sta con lui solo a causa sua. Solo perché lei continua a minacciarla." Disse con rabbia Yoongi.
Jin dietro di Yoongi, guardò Pd-nim in cerca d'aiuto, pensando che il suo amico, avesse del tutto perso la testa per rivolgersi così al padre di Isabel.
Nella stanza regnava il silenzio, erano tutti terrorizzati da ciò che stava avvenendo lì dentro.
Yuri e Soo-hee guardavano la scena con avidità di sapere di più.
Hye-ri aveva la fronte aggrottata, e cercava di capire qualcosa in tutto quel trambusto, guardò per un momento Taehyung che era immobile e tratteneva il fiato.
Erano tutti impauriti.
Sapevano tutti che quello che Yoongi stava facendo non avrebbe portato niente di buono, ma nessuno aveva il coraggio di interrompere quella conversazione in atto.
"Ah si? Vuoi che la chiamiamo così chiediamo conferma a lei? Mia figlia non ti ama, dovresti lasciarla perdere." Disse con tono secco e sicuro di sé.
"Perché se no cosa fa? Mi fa ritrovare sul fondo del fiume Han?" ridacchiò Yoongi, facendo gelare tutti nella stanza, stava esagerando, lo sapeva benissimo, ma non si sarebbe mai fatto vedere debole. Lui non aveva paura.
"Se fossi in te non mi provocherei troppo ragazzino." Disse mostrando una leggero tono di rabbia nella voce. Fece dei passi verso Yoongi per incuterli terrore.
"Yoongi basta." Disse Pd-nim mettendo una mano sulla spalla del ragazzo, non per bloccarlo, ma per far vedere al signor Kim che c'erano altri adulti nella stanza pronti a difendere il ragazzo.
"Lei è un uomo crudele, non le importa niente di sua figlia. Non la ama. La sfrutta soltanto! Come può essere così perfido. È sua figlia dovrebbe amarla, dovrebbe volerla felice." Urlò Yoongi non fermandosi, era stufo di dover aver a che fare con quell'uomo, lo odiava con tutto se stesso.
Era tutta colpa sua se Isabel soffriva terribilmente da anni, se era diventata solo il fantasma di se stessa, se aveva la morte negli occhi.
Isabel era sola a causa di quell'uomo, aveva distanziato tutti per proteggerli da lui.
Da una bestia.
"Mia figlia è felicemente fidanzata. Tu non puoi sapere come sta, sbaglio o non dovresti avere contatti con lei da anni." Soffiò il signor Kim.
"Ha appena vomitato in un secchiello del ghiaccio! Anche se non la vedo da anni, io lo so! Lei non sta bene!" disse con rabbia Yoongi, se solo avesse avuto l'opportunità gli avrebbe volentieri tirato un bel gancio destro in pieno viso.
"Incominci seriamente a stancarmi ragazzino. Sono stato chiaro in passato, voi due non starete mai insieme. Dovresti smetterla di correre dietro a chi non sarà mai alla tua altezza." Disse con aria di sufficienza l'uomo, allontanandosi da Chung-hee e facendo dei passi avvicinandosi a Yoongi che lo guardava con la furia omicida negli occhi.
"Io sono alla sua altezza, lo sto dimostrando ogni giorno sempre di più." Disse a denti stretti Yoongi.
"Decido io chi è alla sua altezza. Tu non lo sei. Non ha sangue puro nelle vene, non appartieni a nessuna famiglia importante. Puoi sforzarti quanto vuoi, rimarrai solo un idol. Non vedrò la mia unica figlia con un cantante da strapazzo." Continuò a insultarlo con perfidia nella voce.
"Sapevo che non avrei mai avuto la sua approvazione. Sa una cosa, non importa neanche poi molto del parare di un viscido come lei. Io diventerò potente. Io riprenderò Isabel, sarò talmente tanto forte, da poterla tenere al sicuro. Non sarà oggi. Ma lo giuro sulla mia vita, non mi arrenderò mai." Disse con orgoglio e fiducia nelle sue parole.
Il padre di Isabel incominciò a ridere a gran voce, facendo impallidire tutti nella stanza, era come sentire la risata cattiva di qualche villian dei film. Sembrava che avesse lo stesso ghigno di Scar che uccide Mufasa nel re leone.
"Mia figlia sarà la tua rovina" disse con perfidia lui sogghignando malignamente.
"Prima sarò io la sua di rovina. È una promessa e io mantengo sempre le mie promesse" disse con tenacia Yoongi credendo fermamente che lo avrebbe sconfitto.
"Puoi provarci ragazzo, a tuo rischio e pericolo." Disse senza alcuna preoccupazione, lui non si sarebbe mai potuto impaurire per uno sciocco ragazzino Idol, senza alcun valore.
"Signor Kim, forse è il caso di andare via, a vedere Isabel come stia" provò a dire Chung-hee provando mettere fine a quella conversazione spinosa, sapeva che Yoongi con quel modo di provocare stava scavando la fossa sia lui che a Isabel.
Conosceva fin troppo bene Kim Joon-bin, era al coerente che poteva essere anche peggiore del padre di Do-yoon, che era stato tremendo con il suo amico e con Bong-cha.
"Si direi che ho perso fin troppo del mio tempo dietro a un ragazzino." Disse tornando impassibile e sogghignando in direzione del ragazzo.
"Passi una buona serata." Disse Yoongi in modo tagliente fessurando lo sguardo.
"Anche tutti voi." Disse con tono di scherno il signor Kim, voltò lo sguardo su Hit-man.
"Se fossi in lei non punterei tutto su di loro." Disse sprezzante per poi girare i tacchi e uscire dalla sala privata.
Chung-hee si bloccò per un attimo guardando Yoongi quasi impassibile, e poi seguì il signor Kim.
"Hai appena sfidato il padre di Isabel apertamente?" disse Jin allibito trillando con la voce.
"Io... Cazzo." Disse sgranando gli occhi e guardando prima Jin e poi Pd-nim.
"Cazzo? Sei del tutto impazzito!" trillò in crisi Jin.
"Pd-nim io.. non ho ragionato" provò a scusarsi Yoongi, aveva veramente affrontato il signor Kim , ora ci sarebbero state solo conseguenze.
"Lo so... ormai il danno è fatto, capiremo un domani se ci saranno delle conseguenze." Disse cercando di non sembrare troppo preoccupato a riguardo.
"Conseguenze? Ci saranno delle conseguenze!" urlò Dashimen che era in piedi e immobile e osservava Yoongi con la paura dipinta sul volto.
"Dash..." provò a chiamarlo Yun-hee tremante e tirandolo per la manica della maglia.
"Dannazione." Disse tra i denti Dashimen dando un pugno al tavolo per la rabbia che stava provando.
"Io... non le farà del male vero?" chiese con tono atterrito, realizzando improvvisamente di aver potuto mettere in pericolo Isabel, con quelle sue provocazioni.
"Spero che quel bellimbusto aggiusti la situazione. Te la sei giocata ora. Non lo lascerà mai per te." disse con rabbia Dashimen, Yoongi l'aveva combinata grossa, e la persona che avrebbe subito le conseguenze era solo Isabel, che si era trovata invischiata in quella situazione per causalità del fato.
Dashimen si sentiva così terribilmente agitato e arrabbiato, non capiva perché il destino fosse così perfido nei confronti della sua amica.
Hye-ri era immobile a guardare tutti, e in particolar modo Taehyung che anche se stava ascoltando la conversazione era tornato con lo sguardo a lei.
Hye-ri fece un colpo di tosse attirando l'attenzione su tutti.
"Quel bellimbusto è il padrone del ristorante ed è anche mio cugino" disse tagliente guardando Dashimen e facendo raggelare tutti nella stanza.
Dashimen si voltò a guardare la ragazza, deglutendo a vuoto, non aveva fatto caso che lei fosse nella stanza e avesse assistito a tutto.
Era un'estranea che ora sapeva fin troppo di tutti loro.
"Signorina Hye-ri, ci dispiace molto per questo trambusto" provò a scusarsi Pd-nim.
Hye-ri lo guardò confusa, e poi puntò gli occhi su Yoongi guardandolo in malo modo.
"Non è carino andare nel ristorante dell'uomo a cui vuoi fregare la ragazza." Disse tagliente.
"Io non frego nessuno a nessuno. Isabel è la mia ragazza!" esclamò Yoongi allibito dall'accusa.
"Cosa? Forse lo era, stando alla discussione che avete avuto un attimo fa, Isabel si è presentata come la fidanzata di mio cugino oggi." Disse lei confusa non capendo come lui potesse continuare a considerare qualcuno suo quando palese fosse di qualcun altro.
"L'ho già detto a suo padre, Isabel e io siamo destinati a stare insieme."
"Forse è il caso che andiate tutti, via dal mio ristorante. Non permetterò a nessuno di far del male a mio cugino, la cena è offerta. Andate via però" disse lei irritata dalla situazione, decidendola di chiuderla immediatamente, le sembrava di ascoltare un pazzo, e con i pazzi era meglio non discutere oltre.
Hye-ri si voltò a guardare un attimo Taehyung con risentimento e andò via lasciando la sala.
Suo cugino aveva sofferto già troppo per amore, un amore finito in tragedia che lo aveva portato lontano da chiunque, lontano da lei e dalla sua famiglia.
Non avrebbe mai voluto vedere suo cugino di nuovo in quella sofferenza, e andar via di nuovo, non ora che da due anni lo aveva ritrovato.
La situazione andava decisamente risolta, avrebbe parlato con Isabel e dopo di che avrebbe capito se convincere il cugino a lasciarla o meno, si avviò verso il bagno sperando di trovarla.
Aprì la porta trovandosi davanti a sé Isabel sorretta da una bella donna al suo fianco.
"Sembri stare peggio" disse con poco tatto Hye-ri guardandola con preoccupazione.
"Devo andare via da qui" disse con il fiato corto Isabel, ancora non del tutto al pieno delle sue forze.
"Immagino senza incontrare nessuno, tra il tuo ex, mio cugino e tuo padre" disse lei puntigliosa.
"Hye-ri.... Ti prego, è complicato"
"Si l'avevo notato. Vi accompagno fuori, Chung-hee probabilmente sta tenendo occupato tuo padre, ma i bts penso che a breve andranno via, dovete sbrigarvi" acconsentì alla fine ad aiutarla, le faceva troppo pena, era bianca cadaverica, e appena riusciva a reggersi in piedi.
"Puoi riferire al signor Kim che ho accompagnato la figlia via che sta poco bene e mi prederò io cura di lei?" chiese Jisoo, mentre aiutava Isabel a camminare con passo veloce e seguivano entrambe Hye-ri verso un'uscita secondaria del ristorante.
"Si... riferirò io."
"Sembri arrabbiata?" chiese Isabel, percependo dell'astio dal tono di voce di Hye-ri.
"Quel Suga continua a dire che sei la sua ragazza." Disse con rabbia Hye-ri.
"Oh... ha parlato con mio padre?" chiese tremante, mentre continuavano a incamminare.
"Si. L'ha combinata bella grossa. Penso ti spiegherà Chung-hee. Isabel spero per te che non farai soffrire mio cugino." Disse Hye-ri fermandosi di colpo prima dell'uscita e voltandosi a guardarla.
"Io... mi dispiace. Ma con Yoongi è finita." Disse lei balbettando appena.
"Beh lui non la pensa così. Il destino dice che starete insieme prima o poi." Scimmiottò il tono di voce di Yoongi.
"Lui si sbaglia, il destino non ci vuole insieme. Io lo so, ormai ne sono consapevole e pronta ad andare avanti" provò a dire Isabel cercando di essere convincente.
Jisoo vicino a lei la guardò tristemente, sentendosi in pena per lei.
"Lo spero. Non voglio che lui soffra. Sulla destra troverete delle macchine con autista sono a disposizione per gli ospiti del ristorante, per tornare a casa in caso di eccesso di alcool, forse è meglio se andiate" disse cercando di non sembrare troppo dura e indicando le auto.
"Grazie, sei stata molto gentile" disse Isabel con sentimento.
"Di nulla."
"Grazie. Andiamo Isabel, veloce prima che qualcuno ci veda" disse Jisoo cercando di aiutarla ad andare più veloce, dovevano andare via, prima di essere beccate.
Chung-hee e il signor Kim si trovavano in una stanza privata del ristorante per poter parlare un attimo da soli riguardo la situazione.
"Signor Kim, le posso giurare che non ero a conoscenza dei trascorsi tra sua figlia e quel gruppo" disse solennemente Chung-hee prendendo una bottiglia da un mobiletto e due bicchieri per versare dell'alcool a entrambi.
"Ne sei sicuro?" disse con tono rude Joon-Bin.
"Sicurissimo, non l'avrei mai fatta incontrare. Non sarà un suo ex a mettersi tra di noi." Disse con tono fermo.
"Lei sapeva che stava andando da loro?" chiese Joon-Bin indagando, per poi prendere il bicchiere e incominciare a sorseggiare.
"No, lei non lo sapeva, probabilmente mi avrebbe detto di no. Sono sicuro che Isabel stia andando avanti. Lo sta facendo con me." Si sedette e guardò il signor Kim negli occhi, rimanendo con sguardo fisso e sicuro di sé.
"Non deve mai più avvicinarsi a quel rapper. Sono stato chiaro." Disse con severità.
"Non è nei miei piani. Perché dovrei vedere una cosa del genere. Ci tengo a ciò che mio e non permetto a nessuno di toccare le mie cose." Disse con tono duro.
"Tu ragazzo, mi stupisci. Non pensavo che fossi diventato così." Disse con una punta di orgoglio il signor Kim, assottigliando leggermente lo sguardo per studiare meglio il ragazzo di fronte a lui, che rimaneva impassibile.
"Per forza di cose. Sono stato all'estero, ho fatto molte esperienze. So come va il mondo. Come so che chi ha il potere vince su tutto." Chung-hee sapeva benissimo come raggirare le persone come il signor Kim, sapeva che bisognava solo farli credere che fossero uguali e meschini alla stessa maniera.
"Ottimo. Ma non basta. Mia figlia avrà comunque delle ripercussioni, doveva dirti di no appena li aveva visti, non rimanere a ciarlare."
"Signor Kim, le posso dire che non ha parlato con nessuno di loro, eravamo appena arrivati, lì quando sono stato chiamato per venire da lei. Isabel non ha avuto il tempo di dire nulla. E Penso che dopo non abbia potuto parlare con nessuno, poiché ha vomitato e si è sentita male."
"Salvo che non era un qualche diversivo." Disse il signor Kim. "Conosco mia figlia è fin troppo intelligente." Disse con invidia.
"No, signor Kim è impossibile, ha mangiato poco a cena, diceva di avere ancora la nausea, lo sa ha preso dei giorni di malattia, perché lei l'ha dovuta mandare a casa, siccome vomitava in un secchio a lavoro."
"Giusto. Hai ragione, stava male da giorni, dubito che abbia avuto le forze per inventarsi qualcosa." Disse leggermente riluttante per poi muovere il bicchiere sul tavolo e far cenno al ragazzo di riempirlo nuovamente.
Chung-hee riempì di nuovo entrambi i bicchieri, aspettando che il signor Kim dicesse qualcosa, e cercando di pensare a cosa potersi inventare per evitare che Isabel subisse i soprusi del padre.
"Così non va. Lei ha comunque troppe libertà, e io sono stanco di doverle mettere un investigatore privato di nuovo alle calcagna. Non sono certo che non si sia incontrata altre volte di nascosto con questo ragazzo." Disse perplesso.
"Posso tenerla io sotto controllo." Disse Chung-hee.
"E come? Non state sempre insieme."
"Posso dirle di venire a vivere con me, metterle un mio autista fidato, toglierle la macchina. Si muoverà sotto scorta per venire a lavoro, e per il restante solo se ci sarò io con lei." Chung-hee sapeva che il signor Kim lo stava mettendo alla prova, per capire di che pasta fosse. Quello che aveva proposto era l'unico modo per non togliere realmente tutta la libertà alla ragazza.
"Ci penserai tu?" chiese con un leggero stupore.
"Si, se vuole anche per le ripercussioni, diventerò suo marito un domani, è giusto che lei sappia come si debba comportare." Disse con sicurezza nella voce Chung-hee.
"Penso che tu sia stata la scelta giusta. Benvenuto in famiglia. Ora direi che è il caso che io mi dedichi a una buona cena con la mia compagna." Acconsentì il signor Kim.
"Si, avrà il servizio migliore" disse Chung-hee alzandosi in piedi.
"Non avevo dubbi. Voglio che mandi via quel gruppo, ora."
"Certo sarà fatto, le faccio strada." Disse facendoli segno di andare.
Chung-hee aprì la porta ritrovandosi, sua cugina di fronte a lui che attendeva che uscisse.
"Hye-ri? Va tutto bene?"
"Si... ho detto ai bts di andare via, ho pensato che al padre di Isabel avrebbe fatto piacere." Disse lei rimanendo con sguardo fermo, senza osare osservare l'uomo ma concentrandosi solo su Chung-hee.
"Oh... tua cugina sa il fatto suo, brava ragazzina."
"Grazie... signor Kim però devo dirle una cosa, la sua compagna è dovuta andare via, ha portato Isabel a casa, dove mi ha detto che avrebbe chiamato un medico, stava molto male, le abbiamo misurato la febbre che era molto alta. La sua compagna non se la sentiva di lasciarla sola in quelle condizioni, e ha pregato di dirle che le dispiace molto, ma che è sicura che lei avrebbe capito, poiché Isabel è sua figlia." Spiegò tutto Hye-ri, inventando un po' e peggiorando la situazione in modo che sembrasse critica.
"Comprendo, ho trovato proprio una buona compagna, che si prende cura dei miei figli, direi che mangerò solo, almeno che Chung-hee tu non sia disponibile."
"Certo, ho già mangiato, ma le farò comunque compagnia, Hye-ri l'accompagnerà nella sala privata, mentre io andrò ad accertarmi che i bts siano andati veramente via. Non vorrei che lei li incontrasse di nuovo, non vorrei darle questa seccatura." Disse con un tono solenne.
"Dire che è perfetto ti aspetterò nella sala"
Hye-ri sorrise cordiale e fece strada al signor Kim, mentre Chung-hee rimaneva immobile aspettando che fosse sparito dalla sua vista.
Appena fu andato via, sospirò rumorosamente, e si appoggiò un attimo al muro chiudendo gli occhi.
Scosse la testa, cercando di darsi un contegno, stavano giocando tutti con il fuoco, ed Isabel era riuscita a scappare, Min Yoongi era stato un folle a sfidarlo così apertamente.
Sarebbe stato tutto complicato, e sperava di avere la collaborazione di Isabel per gestire la situazione, o se la sarebbero visti tutti male.
Cercò di mettersi dritto, doveva vedere se trovava Yoongi e scambiare due parole con lui, e dopo avrebbe dovuto far ancora buon viso a cattivo gioco e continuare con la sua recita davanti il padre di Isabel.
Maledetto Do-yoon, lui e l'averli giurato che si sarebbe preso cura della ragazzina, Hae-eun aveva avuto ragione si sarebbe dovuto tenere a distanza.
Incominciò a percorre il corridoio per andare verso la sala privata dove c'erano i bts e sperare che non fossero andati via.
Entrò appena in tempo nel trovare all'interno della stanza ancora Yoongi con Dashimen che erano rimasti lì forse ad attendere lui.
"Immagino tu sia rimasto qui per parlare con me." disse Chung-hee puntando gli occhi sul ragazzo.
"Io..." provò a dire Yoongi guardandolo con far colpevole, aveva esagerato, non aveva minimamente pensato. Cercò di ricomporsi un attimo mettendosi dritto con la schiena, si scambiò uno sguardo con Dashimen vicino a lui che era impassibile e che cercava di non far notare quanto fosse preoccupato per tutta la questione.
"Sei qui per questo, per parlare con me suppongo" disse Chung-hee guardando entrambi i ragazzi.
"Io... non avrei dovuto portare tutti qui." Disse con aria sempre più colpevole.
"Sapevi chi ero, se non sei qui per parlare con me, perché sei venuto?" chiese confuso Chung-hee, non capendo cosa realmente il ragazzo volesse da lui.
"Volevo capire come tu fossi. Sei la concorrenza." Disse agguerrito Yoongi, tornando sicuro di sè.
Dashimen vicino a lui scosse la testa alzando gli occhi al cielo, erano nei pasticci e Yoongi continuava a essere così spavaldo, si permetteva anche il lusso di sfidare Chung-hee di cui loro non sapevano quasi nulla.
"Non sono la concorrenza. Sono l'unica opportunità che Isabel ha per non essere sola, e non costretta a sposare qualcuno come suo padre. L'hai combinata grossa oggi." Lo rimproverò Chung-hee, incrociando le braccia al petto.
"Lei sta bene?" chiese Dashimen con tono preoccupato, aveva bisogno di chiedere, di sapere come stesse la sua amica, e Yoongi stava facendo solo perdere tempo sfidando il ragazzo di fronte a loro. Non era il momento di sfidare qualcuno, ma solo di ricavare informazioni.
"È a casa sua ora, per ora è al sicuro. Tu cosa fai con loro?" chiese rivolto a Dashimen, confuso nel trovarlo lì, conosceva Dashimen avevano stilato il contratto insieme per l'hotel e sapeva che era amico di Isabel, li aveva visti ai vari party di Do-yoon nell'hotel. Lui era a conoscenza del loro rapporto.
"Storia lunga" disse Dashimen a disagio.
"Tieni lontano quel ragazzo, perché ora a causa sua, Isabel dovrà rinunciare alla sua libertà per un bel po' e l'unico modo per tenere a bada il padre. È convinto che lei lo continui a vedere in segreto. Cosa che è accaduta a quanto ho capito." Disse con rabbia Chung-hee guardando prima Dashimen e poi Yoongi.
"Che cosa vuol dire rinunciare alla sua libertà?" chiese Yoongi atterrito.
"Vuol dire che non sarà libera di fare nulla, se non andare a lavoro e stare con me. È andata bene che non si accanirà su di lei. Tu hai la tua agenzia a proteggerti per le stronzate che fai, lei ha solo me." Disse con astio Chung-hee.
"Tu non capisci, tu non sai cosa stiamo passando io e lei per via di suo padre, tutti questi anni atroci senza poter stare insieme, le sue minacce, Isabel che ha dovuto mentirmi. Lei mi ama ancora." Provò a dire Yoongi con voce tremante provando a continuare a essere spavaldo, non avrebbe smesso di combattere, l'avrebbe fatto fino alla fine.
"Probabilmente ti amerà sempre, ma non starà con te. Hai sentito il signor Kim, agirà... siete fortunati che passate la maggior parte del tempo in tour e state diventando famosi. Lei non sarà fortunata come te."
"Io non mi arrendo." Lo sfido con lo sguardo Yoongi.
Dashimen guardava entrambi riluttante, senza sapere bene cosa fare o dire, nella confusione più totale avrebbe voluto spalleggiare Yoongi, ma aveva il terrore che quello che il ragazzo aveva fatto in quella giornata avesse rovinato tutto e incasinato di più la situazione.
"E allora farai la stessa fine di Do-yoon. Tu non fai parte del nostro mondo, non lo conosci, non sai le atrocità che succedono tra quelli dell'elitè, i reati che fanno per avere sempre più soldi e potere. Tu non sei a conoscenza. Io si." Disse con tono severo Chung- hee.
"Non importa" disse con rabbia Yoongi
"Non ti importa di Isabel? Se la ami lasciala perdere. Perché finirà come Bong-cha la ex di Do-yoon chiusa in una cazzo di casa con un marito che la picchia e la stupra ogni cazzo giorno, chiusa senza poter vedere nessuno. Patirà quello che ha patito Do-yoon, suo fratello lo aveva massacrato di botte, non stava rimanendo più niente di lui. Io e Hae-eun ci abbiamo messo mesi a convincerlo a smettere di lottare, perché se no sarebbero morti entrambi." Urlò Chung-hee preso improvvisamente dalla rabbia del momento, non avrebbe mai voluto vedere qualcun altro subire quelle sorti. Isabel non lo meritava, nessuno meritava ciò.
"Chung-hee ti prego smettila" disse Dashimen con il cuore che stava scoppiando dentro la cassa toracica e gli occhi lucidi, sentire parlare di ciò che aveva passato Do-yoon, lo faceva tremare di paura, e sentiva il cuore lacerarsi sempre di più per via del dolore nel sentire nominare il fotografo.
"Allora fa qualcosa, sei amico di Isabel lo so. Smettetela, se la volete salvare, smettetela di fare i ragazzini." Disse con la voce impregnata di dolore mista a rabbia
"Non posso rinunciare a lei. Non posso." Disse Yoongi con gli occhi pieni di lacrime anche lui.
"Allora sei un egoista come lo è stato Do-yoon. Finirete ammazzati entrambi." E dicendo così andò via dalla stanza lasciando entrambi da soli.
Entrambi i ragazzi rimasero in silenzio a guardare la porta e la stanza ormai vuota.
"andiamo via." Disse secco Dashimen.
"Sto sbagliando?" chiese riluttante Yoongi.
"Si. Andiamo via, ne parliamo al tuo dormitorio, ho bisogno di pensare." Disse Dashimen con voce tremante e passandosi una mano sugli occhi. Do-yoon era sempre un colpo al cuore per lui.
Yoongi annuì leggermente colpevole, e abbassò il capo, seguendo Dashimen fuori da quel maledetto ristorante.
FLASHBACK 15 AGOSTO 2016
Chung-hee si trovava seduto su un divano di pelle rossa e contemplava in silenzio l'uomo di fronte a lui che era seduto su un altro divano, aveva il volto girato verso sinistra e guardava le spesse tende nere tirate a nascondere la grande vetrata.
Erano entrambi in silenzio, Chung-hee si torturava le mani, non sapendo cosa fare o dire, Chin-hae lo aveva chiamato e lo aveva pregato di andare da Do-yoon per convincerlo a non fare niente di avventato.
"Parlerai?" chiese Do-yoon con voce sommessa.
"Non so cosa dirti, sinceramente è stupido quello che stai pensando di fare." Disse con un pizzico di risentimento nel tono della voce.
"Io così non vivo più." Rispose con voce piatta il fotografo.
"Pensi che io non sappia cosa voglio dire?" disse tagliente Chung-hee guardandolo con rimprovero.
"Tu capirai il perché" disse voltandosi a guardarlo.
"No. perché io non ho mai pensato a farlo."
"Giusto sei scappato via." Fece spallucce Do-yoon, tornando a guardare le tende scure di lato.
"Era l'unica scelta che avevo per sopravvivere. Io l'amavo, ma lei non avrebbe mai voluto la mia morte. Stessa cosa per Bong-cha." Provò a convincerlo.
"È l'unico modo per stare con lei."
"Do-yoon tu stai completamente fuori di testa, e lo capisco è il dolore che parla. Ma ci sono modi per superarlo." Sbuffò irritato Chung-hee, sapeva che Do-yoon era talmente tanto cocciuto.
"Tu l'hai superato? Tu vivi a pieno la tua vita? Ti sei innamorato di nuovo di un'altra?" lo punzecchiò Do-yoon con una risata pregna di dolore.
"No, non ho mai voluto amare un'altra. Ma neanche rinunciare alla mia vita."
"Io... non lo farò..."
"Si non lo farai perché Chin-hae non ti permetterà di farlo, non ti perderà d'occhio neanche un momento." Disse serio.
"Lo so... però io ho bisogno di un favore da te." disse tornando con lo sguardo a lui provando a essere convincente.
"Non ti recupero nessuna pillola." Disse secco.
"Non è questo... riguarda la ragazzina." Disse Do-yoon.
"La ragazzina? Isabel Kim?" chiese leggermente stupito, avevano già chiarito in passato che Chung-hee non si sarebbe avvicinato a lei.
"Si... tu la conosci, anche se non ti sei ripresentato a lei. Conosci la sua famiglia."
"Si, probabilmente è anche peggio della tua e di quella di Bong-cha. Cosa ti serve?" chiese perplesso, conosceva Do-yoon fin troppo bene da sapere che gli avrebbe chiesto una qualche assurdità.
Do-yoon si alzò di colpo dal divano per raggiungere un mobile e prendere un foglio con una lista di nomi.
"Questa lista, sono tutti i ragazzi dell'elitè con famiglie potenti, i primi geniti, che ancora non sono sposati" disse dando la lista a Chung-hee.
"Il padre vuole farla sposare?" chiese mentre guardava il foglio con sospetto e trovando il suo nome come secondo della lista.
"Lei è innamorata di un ragazzo, che il padre non approva, sono anni che lotta contro il padre, ha dovuto lasciare questo ragazzo, per le minacce. E puoi immaginare, cosa lei deve subire a causa di quell'uomo." Incominciò a spiegare Do-yoon, tornandosi a sedere e chiudendo leggermente gli occhi per via della stanchezza che aveva con sé.
"Sua madre tentò il suicidio. Quando Isabel era piccola, parlava spesso con me, mi raccontò che il padre faceva del male alla madre, quindi si, so di cosa parli e di cosa è capace." Disse con tono fermo Chung-hee.
"Ci sei anche tu nella lista, io no perché non andrei mai bene, per il padre ho troppi scandali e non ho la tua eredità dalla mia parte."
"Che cosa stai cercando di dirmi Do-yoon?" disse con dubbio.
"Che non so se lei riuscirà a vincere.... Io non ho vinto, dubito che possa riuscirci lei, e non ho la forza di aiutarla, non posso più lottare." Disse con tono colpevole Do-yoon, aveva promesso di aiutarla, ma non aveva più le forze di aiutare qualcuno.
"Mi stai dicendo che la devo sposare?" chiese riluttante e guardandolo allibito.
"Lo so è chiederti tanto, ma vedi il primo nome della lista. Il padre farà di tutto per farla finire con quel ragazzo. Non posso permetterlo, io lo conosco e anche tu."
"Chang.... Non era quel pazzo che dava fuoco agli animali?" chiese inorridito, sperando che non fosse lui ma un altro Chang.
"Si, frequenta i miei party privati, lo sai faccio entrare i massimi dell'elitè, posso assicurarti che con le ragazze con cui va non è per niente un gentiluomo." Disse con disgusto nella voce.
"Mi stai chiedendo troppo, cosa mi dai in cambio." Disse schietto.
"Cosa vuoi?"
"Che ti vai a ricoverare in un centro. E lotti per la tua vita."
"Va bene lo farò. Ma tu devi prenderti cura di lei, devi avvicinarti a lei e conoscerla, me lo prometti, mentre sarò via ti prenderai cura di lei al mio posto?" chiese supplice.
"Si, ma tu poi tornerai, e lo farai tu, ci penserò io a lei per il momento." Disse leggermente provato.
"Grazie" sospirò Do-yoon.
"Una promessa è una promessa. Non ti azzardare a suicidare o io verrò meno." Disse pur sapendo che non sarebbe mai venuto meno, ricordava bene Isabel da piccola, e non avrebbe permesso che sarebbe finita con quel Chang, non poteva non aiutarla, si era tenuto distante per troppo tempo.
"Non lo farò, te lo prometto, non posso mettere a rischio Isabel" disse serio Do-yoon.
Angolo dell'autrice:
Non pensavo sarebbe mai arrivato questo momento, ma sono in pari con la fanfiction con l'altro sito! Finalmente!
Da ora in poi le pubblicazioni saranno solo il sabato!
Tornando al capitolo:
eeeh.... Questa è la vita.
Jisoo aiuta Isabel a scappare, per scappare anche lei da Namjoon.
Yoongi affronta il padre di Isabel... conseguenze ne avremo?
Eh Chung-hee ha provato a riparare tutto, ma come la prenderà Isabel questa nuova reclusione?
Hye-ri, anche se vive un po' nel suo mondo, non significa che non conosca l'alta società di cui fa parte, sa come vanno le cose tra i potenti, manda via i bts perché è l'unica scelta ragionevole.
Chung-hee è suo cugino, è normale che deve essere dalla sua parte.
Le racconta belle grosse al padre di Isabel ma tutto per proteggere le due donne.
Chung-hee vs Yoongi... è stato duro con il ragazzo, ma non ha altra scelta.
Il flashback spiega cosa ha promesso a Do-yoon... la morte di Do-yoon è stata dichiarata suicidio ma vi ricordo io non ho mai messo il momento, non ho mai detto com'è morto e specificato la situazione. Lui dichiara nelle lettere che si è suicidato. Lettere scritte prima di Chung-hee, il giorno prima che incontra Chin-hae.
La morte di Do-yoon è sempre stata trattata dal punto di vista di Isabel.
Chang... questo cognome esce fuori... e non è la prima volta oltre alle due cugine... è stato nominato in altre due capitoli... non vi dirò quali, ma solo che uno è in questo volume e l'altro invece nel 2 volume!
Muahahahahah
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