CAPITOLO 23: ESCAPE RESTORANT
CAPITOLO 23: ESCAPE RESTORANT
SERA
Isabel si trovava in una piccola saletta privata, con una bella vetrata che dava sulla strada, a cui si era appoggiata per poter guardare fuori e cercare di non pensare troppo al turbinio di preoccupazioni che aveva nella sua testa.
Chung-hee era passato a prenderla qualche ora prima, dicendole che le avrebbe fatto bene uscire per una cena, specie dopo gli ultimi giorni di digiuno.
Digiuno che lei aveva fatto per le nausee, che aveva scoperto non fossero dovute a una qualche malattia, ma ad altro.
Aveva detto di sì a Chung-hee per uscire perché sperava che prendendo un po' d'aria, avrebbe potuto avere un lampo di genio su come risolvere la situazione .
Per quanto si stesse impegnando a riflettere, aveva la mente completamente fissa su solo una possibile soluzione.
Prendere Nabi, recarsi da Chin-hae e mettere il piano iniziale di Do-yoon in atto.
La fuga.
Incominciò a camminare per stanza leggermente in ansia, guardò la bottiglia sul tavolo e il bicchiere pieno di vino che il cameriere le aveva versato.
Non poteva bere, avrebbe tanto voluto potersi perdere nell'alcool, ma non poteva farlo.
Si passò la mano sulla pancia accarezzandola leggermente.
La fuga.
Aveva sempre quel piano, c'erano i documenti già pronti, la casa di Do-yoon segreta, la nuova identità.
Aveva tutto, doveva solo dire di sì a Chin-hae, ci avrebbe pensato lui.
La fuga.
Sembrava quella la sua unica alternativa.
La sua e quella del bambino.
Aveva una nuova responsabilità, doveva prendere la scelta giusta per il bambino, lei e Yoongi venivano meno d'importanza.
Il bambino aveva la priorità, sapeva che Yoongi avrebbe voluto così.
Chung-hee tornò nella saletta, lei si voltò all'istante sorridendo tiratamente.
Avrebbe pensato dopo al piano da attuare, avrebbe continuato a far finta di niente ancora per un po', avrebbe continuato a temporeggiare.
"Tesoro scusa l'averti fatto attendere" disse lui con dolcezza nella voce.
"Va tutto benissimo, non è un problema" disse lei cercando di essere accondiscendente come sempre.
"Sono andato a chiamare mia cugina, volevo presentartela" sorrise lui per poi farsi da parte e far entrare anche Hye-ri nella stanza.
Isabel sorrise di più e fece dei passi per avvicinarsi alla ragazzina.
"Ciao devi essere Hye-ri, Chung mi ha parlato tanto di te, sono felice di conoscerti" disse con gentilezza.
"Piacere mio, anche mio cugino mi ha parlato di te" sorrise lei gentile e porgendole la mano.
"Rimani a cena con noi?" chiese con gentilezza Isabel, pensando che aver avuto un'altra persona a cena, avrebbe sicuramente aiutato a farla pensare di meno.
Sorrise di nuovo verso la ragazzina di fronte a lei, sembrava così piccola, ma allo stesso tempo percepiva che dovesse avere una buona forza dentro. Aveva il suo stesso sguardo di quando aveva avuto vent'anni, uno sguardo furbo e indagatore.
"Oh... io avrei da lavorare, Chung-hee ha fatto venire dei Vip importanti qui al ristorante, è un po' una giornata piena." Provò a scusare in maniera cordiale Hye-ri, sperando di non risultare sgarbata, aveva solo voglia di tornare veloce a lavorare e aveva bisogno di tenere tutto sotto controllo.
"Può pensarci lo staff!" esclamò Chung-hee, poggiando un braccio sulla spalla della ragazzina.
"Si sicuramente, ma io voglio controllare che tutto vada bene" disse con tenacia lei, staccandosi dalla presa del cugino e fulminandolo con lo sguardo.
"Se si sente più sicura a controllare tutto, non dovresti obbligarla a cenare con noi" disse Isabel guardando la ragazzina con molta stima, non si aspettava che rispondesse per le rime, erano rari i coreani che lo facessero con qualcuno di più grande.
"Lo dice anche lei!" esclamò Hye-ri leggermente stupida che Isabel stesse prendendo le sue difese, senza neanche conoscerla.
"Isabel è una stacanovista, non si ferma mai, lavorerebbe sempre se fosse per lei, stranamente si è presa un po' di giorni perché stava male." Disse con rimproverò il ragazzo.
"Mi hanno costretto a prenderli... dicevano che non potevo continuare a vomitare in un secchio in ufficio. Rendeva tutti un po' nervosi." Sbuffò lei irritata, gesticolando con le mani.
"Sei andata a lavoro anche vomitando?" chiese stupita Hye-ri.
"Si, ma mi hanno cacciata, apposto di apprezzare la mia buona volontà." Disse lei con un leggero tono di sarcasmo nella voce.
"Aigoo, la penso come te! Un mesetto fa, avevo la febbre alta ed ero qui. Mi hanno mandata via a forza, nel vero senso della parola! É venuto il signor Min il responsabile della sala principale con due guardie e scortarmi a casa mia! Inaudito! Io non stavo facendo nulla di male, ero chiusa nel mio ufficio e sorvegliavo tutto con le telecamere e walkie talkie!" incominciò lei a raccontare con entusiasmo, avendo appena trovato una alleata.
"E ti hanno mandata via? Dal tuo ristorante!" esclamò Isabel presa dalla conversazione.
"Eri malata!" urlò Chung-hee verso la cugina.
"Si, ma ero in ufficio, ho installato anche una brandina, potevo riposare lì, non uscivo, non andavo a tossicchiare sui clienti rischiando di perderli." Disse lei con tono irritato.
"Hai una brandina in ufficio? Aigoo.. sai forse dovrei prenderne una anche io, di solito ogni tanto capita che dormo sulla scrivania, fa un malissimo il collo" disse con entusiasmo Isabel.
"Oh si, dovresti, anche il mio collo ne doleva!" le consiglio con allegria Hye-ri.
"Da quanto lavori qui?" chiese Isabel con interesse.
"Ufficialmente da quando zio si è ammalato, ma non potevo fare tutto da sola, perché minorenne, però questo è il mio ristorante." Disse lei con orgoglio, guardando il cugino con un leggero risentimento.
"Non guardami così, hai tuoi ventidue anni passerà a te, è nelle volontà di mio padre, non posso accelerare i tempi." Sbuffò il ragazzo.
"Waoo! Diventa tutto, e tu quanti anni hai?" chiese Isabel con curiosità.
"Venti!" esclamò con allegria.
"Waoo! Sei giovanissimaaaa! Ti sei diplomata da poco?" chiese con curiosità Isabel.
"Si, vado già all'università, no che ne avrei bisogno, però ne seguo una privata inerente alla ristorazione" incominciò a raccontare di se Hye-ri, le piaceva Isabel, non era la solita ragazza omologata alla massa.
"Sei un piccolo genio!" esclamò con allegria Isabel trovando la cugina di Chung-hee veramente molto interessante.
"Piccolo genio incompreso, e senza nessuno" disse sotto voce Chung-hee.
"Anche tu non hai amici. Smettila di rimproverarmi per la mia scarsa vita sociale."
"Perché la rimproveri! Lei fa quello che le piace! Dovresti essere fiero di lei!" disse lei difendendo a spada tratta la ragazza.
"Perché è una ragazzina e dovrebbe uscire e divertirsi fare cose da ragazzina, avrà una vita per lavorare"
"Avrà una vita anche per divertirsi e lo farà quando vorrà... aigoo, con chi vuoi che esca, qualcuno della nostra elitè? Le ho viste le ragazzine della sua età, sono tutte antipatiche e piene di loro stesse, nessuna figlia chaebol pensa a lavorare, tanto hanno le eredità dei genitori!" esclamò Isabel indignata continuando a stare dalla parte di Hye-ri, che aveva incominciato a sorridere sempre di più per via dell'appoggio di Isabel.
"Okay... ho sbagliato a farvi incontrare"
"Invece hai fatto bene, Isabel è approvata!" esclamò la ragazza con allegria.
"Avevo bisogno dell'approvazione?" incominciò a ridere divertita Isabel.
"No... non m'importa realmente con cui lui sta, è abbastanza grande da doversela saper cavare da solo." Disse schietta la ragazza.
"Quindi... torni a lavorare o ti fermi con noi?" chiese Isabel poi non capendo se la ragazza era rimasta della stessa idea.
"Mi piacerebbe rimanere, tu sembri una persona con cui andrei d'accordo... però"
"Il lavoro chiama, hai più bisogno di tenere tutto sotto controllo, comprendo. Anche fin troppo, ma possiamo organizzare un'altra volta" disse accondiscendente Isabel, pensando che non sarebbe stato male passare del tempo con quella ragazza.
"è sgarbato che tu vada via" disse Chung-hee invece guardando entrambe con rimprovero.
"Lo è se lei pensa che lo sai, ma non lo pensa"
"Isabel fa la gentile"
"Isabel, sa parlare per se stessa. Non vedo perché dovrei mentire, se lei sente il bisogno di lavorare, dovrebbe farlo. Io non obbligo nessuno a fare quello che non vuole. È una delle mie regole. E poi ci sarà modo, dato che insisti tanto che io diventi sua amica. Che tra altro non dovresti insistere ma lasciarci il nostro spazio." Disse piccata Isabel per poi sorridere comunque, e forse un po' in modo falso.
"Waoo! Io l'adoro!" disse con entusiasmo Hye-ri saltellando sul posto, Isabel sembrava tutto ciò che lei sarebbe tanto voluta essere, una persona schietta e diretta che non si curava delle regole di rispetto che la loro società aveva.
"Okay... mi faccio da parte, come vuoi" disse lui leggermente atterrito dalla ragazza, sapeva del suo carattere pungente, ma se era rivolto a lui un po' lo terrorizzava.
"Perfetto, allora vado a lavorare, organizziamo in settimana se ti va" disse Hye-ri rivolta a Isabel che annuì con foga e sorrise felice.
Hye-ri uscì dalla saletta privata lasciando la coppia da sola, per potersi dirigere al piano di sotto, e controllare se anche nelle altre sale, tutto era perfetto come al solito.
"Scusami?" chiamò una voce calda a bassa alle sue spalle.
Hye-ri sentì un brivido percorrigliele per tutta la colonna vertebrale, con una lentezza assurda si voltò, per vedere chi l'avesse chiamata, anche se aveva già riconosciuto la voce.
"Si?" disse con un filo di voce tremante.
"Hye-ri giusto?" chiese Taehyung facendo qualche balzò per avvicinarsi e lei e mostrare il suo migliore sorriso quadrato.
"Si, vi serve qualcosa in sala?" chiese lei cercando di mantenere la voce e ferma.
"Oh... ehm no! È tutto perfetto, il cibo è anche molto buono!" esclamò con allegria Taehyung.
"È un piacere sentirtelo dire" si lasciò andare a un sorriso la ragazza.
"Volevo chiederti dov'è il bagno" disse improvvisamente Taehyung leggermente a disagio, non era quella la domanda che avrebbe voluto farle.
"Si, certo, la seconda porta sulla sinistra" disse lei inchinandosi leggermente per poi far per andare.
"Ehm.. aspetta!" trillò lui preso dal panico nel vederla andare via.
"Si?" chiese lei incuriosita da lui, osservandolo attentamente.
"Mi chiamo Kim Taehyung! Piacere!" esclamò porgendole la mano, Hye-ri guardò la mano tesa davanti a lei e la strinse leggermente riluttante.
"Piacere mio" disse alzando lo sguardo su di lui e sciogliendosi improvvisamente in un sorriso, le guance le si colorarono immediatamente di rosso.
"Scusa, non voglio essere inopportuno, ma tu conosci Soo-hee giusto?" chiese lui con curiosità.
"Ehm... si, andavamo a scuola insieme" disse lei balbettando leggermente, pensando che aveva decisamente sbagliato a intromettersi.
"Mmh.. che tipo è?" chiese sorridendo in modo ammaliante Taehyung .
"Scusami, ma non mi piace parlare delle persone che non sono presenti." Provò a dire lei, per uscire da quella conversazione, Taehyung sembrava pronto a indagare su qualcosa, leggeva nei suoi occhi un luccichio strano.
"Si.. giusto hai ragione, non avrei dovuto chiedertelo...." Disse lui in modo pensieroso, cercando nella sua testa un modo per farla parlare, aveva provato a chiedere in modo ammaliante, ma forse il suo sorriso non faceva effetto su di lei.
"Tranquillo è tutto okay" provò a essere comunque gentile lei, anche se in quel momento si sentiva solo braccata dal ragazzo per avere delle informazioni, su quella che doveva essere la sua ragazza.
"Però... tu hai detto Chang" disse lui con tono convincente.
"Ehm.. è il loro cognome" disse lei perplessa, non capendo quale fosse il punto del discorso.
"Sei sicura, perché io so che è Park" disse con convinzione.
"No, è Chang." Disse convinta Hye-ri strizzando leggermente gli occhi con sospetto.
"Aigoo... ne sei sicura?"
"Perché dovrei mentirti?" chiese lei incrociando le braccia al petto, leggermente indignata.
"Perché dovrebbero mentire loro sul cognome" incominciò a provocarla Taehyung, aveva capito che era una che a cui non piaceva essere provocata, forse così si sarebbe fatta scappare qualche informazione .
"E io che ne so, non è la mia fidanzata!" disse lei facendoli il verso.
"Non è la mia fidanzata!" disse lui irritato, anche se alla fine lo era per tutti tranne che per lui.
"Ti era incollata al braccio, una che fa così è la fidanzata" disse lei guardandolo sconvolta.
"Ah l'hai notato?" ammiccò lui facendo un passo per avvicinarsi a lei.
"Era difficile non farlo... ti era incollata" disse lei con ovvietà, rimanendo immobile al suo posto.
"Gelosa?" provocò lui sorridendole suadente e facendo qualche passo verso di lei, accorciando del tutto la distanza.
"Cosa? Perché dovrei essere gelosa di te?" chiese lei trillante, non si conoscevano e lui insinuava una cosa del genere, doveva essere del tutto pazzo per rivolgersi così a un'estranea.
"Perché sono bello!" disse lui ridacchiando.
"Aigoo... io starei lavorando" disse lei sconvolta e boccheggiando leggermente.
"Si, ma puoi pur sempre dedicarmi altri due minuti per rispondere ad alcune mie domande sono pur sempre un ospite del tuo ristorante, un ospite molto bello" continuò lui a provocarla.
"Ti ho già detto dov'è il bagno" disse lei confusa, non capendo a cos'altro dovesse rispondere, provò a fare dei passi indietro rimettendo la giusta distanza tra di loro, si sentiva stranamente molto insicura, e non era da lei sentirsi tale.
"Non devo andare in bagno, ho bisogno di informazioni su Soo-hee, e tu la conosci"
"Direi che la conosci meglio tu, è la tua ragazza" disse lei in modo puntiglioso.
"Aigoo.. io non posso andare da lei, mi direbbe bugie, tu sembri una persona onesta." Provò a fare anche un complimento per potersela aggraziare per bene.
"Se pensi che la tua ragazza ti dica bugie, perché ci stai insieme?" chiese lei sempre più incerta sulla piega che stava prendendo la conversazione.
"Tu non sai i fatti...." L'accusò lui, imbronciandosi improvvisamente, capendo che lei non le avrebbe dato le risposte, ormai le aveva provate tutte.
"Certo che non li so, io non vi conosco?" disse abilita lei.
"Mmh.... Hai ragione. Non sai le cose. Mmh sei sicura che sia Chang?" provò a provocarla un'ultima volta.
"Aigoo si! Sicura! Chi se le dimentica quelle due stronze!" trillò lei innervosita, per poi bloccarsi di colpo, sgranare gli occhi e tapparsi la bocca.
"Stronze?" chiese boccheggiando Taehyung, era riuscito a farle dire qualcosa, ma non pensava che se ne sarebbe uscita con un insulto così colorito.
"No! io ho detto struzze, no stronze! Hai sbagliato a sentire!" trillò lei in panico incominciando a saltare sul posto. Per quanto odiasse quelle e due non avrebbe voluto cadere così in basso a parlar male, lei si era sempre tenuta a distanza dai pettegolezzi cattivi.
"Non hai detto struzze!" disse puntandole il dito contro.
"Okay! Calmiamoci tutti e due e respiriamo!" esclamò lei con gli occhi super spalancati, cercando di ritrovare il contegno, che ormai aveva perso del tutto.
"Io sono calmo! Se tu che hai chiamato la gente stronze" disse lui cercando di essere convincente, evitando di ridere. C'era qualcosa in lei che lo faceva terribilmente aver voglia di scoppiare in una fragorosa risata.
"Io non voglio rientrare in qualunque cosa sia questo" disse lei incominciando a gesticolare a disagio "Dire che tu ora vai in bagno e io torno al mio lavoro, questa conversazione non è mai avvenuta" provò a dire lei con tono squillante e veloce, si voltò per andare via, ma Taehyung la afferrò dal polso.
"Ormai ci sei dentro hai parlato! Hai detto Chang e stronze!" disse lui tenendola ferma e avvicinando il viso a quello della ragazza, lei cercò di divincolarsi, sentendosi sempre più accaldata, ma lui le posò una mano sul fianco e l'altra, verso l'estremità della schiena, così da poterla tenere più stretta a lui.
"Io..." balbettò lei sempre più panico, diventò quasi di pietra, non osava fare un singolo movimento, così bloccata da Taehyung che li soffiava sul viso vicinissimo e la teneva ancorata a lui.
"Appartengono all'elitè?" chiese con voce bassa, soffiandole in faccia e continuando a guardarla fissa degli occhi.
"Si, azienda di elettrodomestici a basso consumo, la HS group, è una delle più grandi su quel marchio" disse lei tremante, pensando che sarebbe svenuta da un momento all'altro.
"Cosa? Sono delle chaebol anche loro?" chiese Taehyung sconvolto, non credendo che fosse possibile una cosa del genere.
"Si..." disse lei rimanendo immobile.
"Ah... strano, tutto strano." Disse lui aggrottando la fronte in modo pensieroso, qualcosa non tornava, o almeno ora tornava il cambio di cognome. Quello che non era capibile: era il perché due chaebol stessero a lavorare nella loro agenzia.
"Per passione intendevi noi bts?" chiese lui assottigliando gli occhi.
"Io... no non lo so, dovresti parlare con la tua ragazza di questo" disse lei continuando a tremare con la voce, c'era veramente tanto troppo contatto tra i loro corpi e lui sembrava non rendersene conto, era la prima volta però per Hye-ri che si trovasse ad essere tanto vicina a qualcuno.
"MMh."
"Puoi continuare a pensare, ma lasciando la presa su di me?" chiese lei con gli occhi spalancati.
"Eh?" chiese lui, poi si rese conto che era attaccato a lei e al suo corpo, e la lasciò subito, come se ne fosse stato appena scottato.
"Io.... mi dispiace, non mi ero reso conto di averti afferrata così" disse lui a disagio incominciando a grattarsi la testa e guardandola con gli occhioni da cucciolo.
"Ehm.. okay.. beh io ora vado" disse lei velocemente, lui non fece neanche in tempo a fermarla che lei aveva incominciato a correre come una pazza per allontanarsi il più possibile da lui.
"Ops.... Forse ho esagerato, stupido Taehyung" disse il ragazzo dandosi una manata da solo in testa, scosse il capo, e poi sorrise nel vedere Hye-ri voltare l'angolo e scomparire dalla sua vista.
Aveva molto a cui pensare, e ricavato anche molte informazioni. Si sarebbe scusato con Hye-ri, avrebbe trovato un modo più avanti, con la scusa di rivederla, lei li piaceva e anche tanto.
Si avviò verso il bagno, aveva bisogno di un momento con se stesso per riflettere su tutto.
Chung-hee e Isabel, avevano finito da poco la prima portata, mangiavano in tranquillità, almeno Isabel si sforzava di mangiare un qualcosa.
"Tesoro se sicura che va tutto bene, non sarai ancora malata?" chiese con amore Chung-hee.
"No, va tutto bene, ma non ho molto fame, è un vero peccato perché il cibo sembra favoloso" sorrise lei, prese il bicchiere d'acqua e incominciò a sorseggiare, avrebbe tanto voluto del vino.
"Non hai bevuto neanche il vino"
"Mmh... preferisco evitare per un po'" disse lei impensierita.
"Comprendo..." disse lui leggermente perplesso, poi sorrise di nuovo gentilmente, e lei ricambiò il sorriso.
"Se hai finito, vorrei presentarti qualcuno ti va?" Chiese con dolcezza accarezzandole la mano posata sul tavolo.
"Si certo, non c'è alcun problema" sorrise lei, lui le fece segno di alzarsi e annuì.
Isabel si passò distrattamente la mano sullo stomaco, pensando che forse aveva sbagliato a mangiare, sentiva di nuovo di avere una leggera nausea.
"Dobbiamo andare in un'altra zona vip" disse lui sorridendole e facendole strada.
"Vuoi presentarmi un vip?" Chiese lei incuriosita, facendo finta di apprezzare quel gesto, sinceramente non le importava poi molto di conoscere qualcuno di famoso.
"Oh più di uno, ti piaceranno moltissimo!" Esclamò lui con allegria, con lei al suo fianco che si sforzava di sorridere.
Lei annuì distrattamente, si fece prendere per mano da Chung-hee e guidare verso l'altra zona vip, nel lato opposto del corridoio.
"Arrivati, vieni entriamo" disse lui vicino a un grande separé.
"Non dovresti prima chiedere se per loro vada bene?" Chiese lei confusa.
"Sono ragazzi alla mano, e poi farò uno sconto." Sorrise lui poggiandole una mano sulla schiena e facendola entrare.
Isabel sorpasso la tenda del separé con Chung-hee, cercando di sorridere e di interpretare come sempre la persona carina e gentile.
Si bloccò immediatamente sul posto, raggelando improvvisamente, il suo sguardo si posò sulla grande tavolata e in particolar modo su Dashimen e Hoseok seduti vicino, che erano quelli di fronte a lei.
Entrambi si guardarono per una frazione di secondo, con il terrore negli occhi, il sorriso di Isabel si increspò immediatamente.
Aveva appena avuto la sua conferma, ma non era importante, c'era altro a preoccuparla.
Il suo sguardo si posò per una frazione di secondo su Yun-hee che aveva spalancato la bocca, sconvolta nel trovarsi di fronte a sé la sua unnie.
Isabel deglutì a vuoto, più guardava la tavolata più sgranava i suoi occhi, incredula di trovarsi davanti a tutti loro, c'erano addirittura i manager e Pd-nim.
Come se una calamità la chiamasse, voltò immediatamente la testa in direzione di lui.
L'unico oltre a Jin che si fosse alzato in piedi.
Si guardarono, entrambi sotto shock senza sapere bene cosa dire, cosa fare.
"Isabel..." Chiamò Chung-hee sfiorando la spalla per richiamare la sua attenzione, le aveva rivolto la parola, ma lei sembrava come se fosse assente.
"Isabel? Va tutto bene?" chiese di nuovo.
La ragazza sobbalzò, guardò Chung-hee e accennò a un sorriso tirato.
"SI!" trillò con voce stridula, facendo si che l'attenzione di tutta la tavolata fosse sempre di più su di lei, si sentiva osservata da chiunque.
Era in trappola in quella stanzetta per vip, dove c'era il suo passato, il suo presente, e il suo futuro dentro la sua pancia.
"Sorpresa? Ti ho sentito ascoltarli, sei una loro fan no?" chiese lui con interesse, e soddisfatto di averla sorpresa.
"Si... sorpresa come non mai" disse lei balbettando, sentiva la salivazione mancarle, sentiva come se le gambe stessero per diventare di gelatina.
Faceva fatica a mantenersi in piedi da sola.
Non osava tornare con lo sguardo a Yoongi, non voleva guardare nessuno nella stanza.
Avrebbe voluto solo evaporare improvvisamente.
"Jin ha detto che non c'è alcun problema per loro nel presentarsi." Disse con allegria Chung-hee.
"Ah... ma veramente?" disse lei con voce trillante e con ironia poco percettibile, si voltò a guardare sconvolta Jin e il ragazzo sorrise tiratamente a disagio.
"Io e lui ci conosciamo..." disse indicandolo.
"Ah si? non lo sapevo!" esclamò Chung-hee sorpreso.
"Oh.. si lo avevo messo in contatto con Do-yoon un per servizio fotografico" disse lei mandando avanti quella bugia inventata secoli prima.
"Si, Io e Isabel ci conosciamo già" disse Jin leggermente scosso, guardò per un attimo Yoongi in cerca di aiuto, o di un qualche piano per uscire da quella situazione alquanto spinosa.
Yoongi però era rimasto anche lui immobile ad osservare Isabel leggermente preoccupato, le sembrava come se la ragazza fosse malata, sembrava stare peggio rispetto il loro ultimo incontro.
"Beh ora potrai conoscere tutti, sei felice?" chiese di nuovo.
"Estasiata" sussurrò Isabel per poi mordersi il labbro nervosamente, alzò di nuovo lo sguardo su Yoongi, uno sguardo terrorizzato.
Yoongi la guardò sorridendo a disagio, era andato solo per conoscere meglio Chung-hee, non avrebbe mai pensato di poter incontrare Isabel per causalità del fato.
Era così, loro erano destinati a stare insieme, il destino stava solo lanciando un altro segnale per farglielo capire.
Hye-ri entrò nella stanza quasi con il fiatone, interrompendo le presentazioni sul nascere.
"Chung-hee, ecco dove sei!" disse con il fiato corto, reggendosi una costola per lo sforzo di aver fatto le scale due a due di corsa.
"Si?" chiese Chung-hee guardandola stranita.
"C'è il signor Kim giù alla reception, vuole un tavolo, ma non abbiamo tavoli liberi" disse lei cercando di rimettersi dritta con la schiena.
"Il signor Kim quale? Ci saranno un immensità di signor Kim in tutta la Corea" disse Chung-hee leggermente indispettivo.
"Il padre di Isabel." rispose sbuffando Hye-ri, guardando poi la ragazza.
"Chi?" disse acutamente Isabel, sbiancando notevolmente.
"Tuo padre, vuole un tavolo, non so cosa fare, non sembra uno a cui si possa dire di no." spiegò la ragazza.
"Vado io, a sistemare, gli diamo il nostro prive, noi abbiamo finito di cenare, no Isabel?" chiese Chung-hee rivolto alla ragazza che era completamente immobile sul posto e fissava solo Yoongi con paura.
"Isabel?" chiamò Chung-hee.
"SI?" disse lei con voce trillante.
"Gli diamo il nostro prive?" chiese di nuovo Chung-hee.
"Si." Disse con voce più trillante.
"Stai bene?" chiese insospettito dal tono di voce.
"Si." Trillò di nuovo.
"Ne parliamo dopo, ora arrivo" disse Chung-hee confuso per poi guardare la cugina che lo intimava di andare velocemente giù.
Chung-hee uscì fuori dalla stanza e Isabel rimase immobile al suo posto, riusciva solo a fissare Yoongi con il volto dipinto di puro terrore.
"Stai bene sembri molto pallida?" chiese Hye-ri avvicinandosi piano a lei.
"Si." Disse di nuovo lei.
"Penso sia ufficialmente andata" sussurrò Dashimen e Yun-hee con voce leggermente isterica.
"Che facciamo?" chiese lei sottovoce in panico, per via di Isabel che continuava solo a dire si e ad non muoversi dal suo posto e continuare a fissare Yoongi con la morte negli occhi.
"Isabel?" chiamò Yoongi provando a fare dei passi verso di lei.
Isabel, chiuse un'istante gli occhi, maledicendo le nausee e quel bastoncino bianco con la positività che era apparsa quella mattina.
Un crampo le strinse lo stomaco.
Suo padre era a un passo da loro.
Lei e Yoongi e tutto il gruppo erano nello stesso posto.
Lei era fottutamente incinta e il bambino era di Yoongi.
Lei era fidanzata con Chung-hee.
Lei aveva un fottuto attacco di panico, e il cervello del tutto annebbiato.
Lei era fidanzata con Chung-hee, si trovava al suo ristorante con tutti i ragazzi e Yoongi, era incinta di quest'ultimo, il padre era giù e a un passo da loro e lei stava iperventilando, aveva un attacco di panico, non ragionava più, ormai il suo cervello era off.
Sentiva caldo, tremendamente caldo, aveva paura a fare un qualunque passo, non credendo che le sue gambe avrebbero potuto non cedere per lo sforzo.
"Isabel, Che si fa?" chiese Yoongi rivolgendosi a lei cercando di non trasmettere il suo panico.
Erano tutti in panico, tranne So-hee e Yuri che erano ignare di tutto il disastro che si stava svolgendo, o almeno così dovevano essere.
Hye-ri guardava Yoongi e Isabel sbattendo le palpebre confusa, poi voltò lo sguardo verso Taehyung che la guardava inorridito.
Isabel scosse la testa, senza riuscire a proferire parola, il suo volto diventò un'espressione di puro disgusto.
Stava provando a trattenere il vomito.
Voleva vomitare, e non sapeva se fosse per via del bambino o per l'ansia e il panico di quel momento.
Sgranò gli occhi, le era proprio impossibile continuare a ributtare giù il conato.
Si voltò verso il tavolo, individuò il secchiello del ghiaccio, dove all'interno c'era una bottiglia di vino.
Si avvicinò al tavolo velocemente, sotto lo sguardo stranito di tutti che non capivano cosa stesse facendo poiché non proferiva parola.
Afferrò il secchiello, diede la bottiglia al povero Taehyung seduto lì vicino, che si ritrovò schizzato dal ghiaccio e distolse lo sguardo da Hye-ri per potersi concentrare sulla sua noona, che sembrava completamente uscita fuori di testa.
Isabel fece alcuni passi per distanziarsi dalla tavola, così da poter vomitare all'interno del cestello.
Yun-hee e Dashimen si scambiarono uno sguardo d'intesa e preoccupato per un paio di secondi, per poi tornare a guardare Isabel, che continuava a riversare nel secchiello. Jin fece dei leggeri passi verso di lei, per volerla aiutare, ma Yoongi lo trattenne, se il padre fosse entrato, sarebbero stati guai seri per tutti.
Taehyung si era alzato in piedi, ma non era riuscito a muoversi perché Yun-hee aveva urlato: "Tae no." con voce squillante.
"Che schifo..." ansimò Isabel stravolta.
"Stai bene?" chiese Yoongi a bassa voce, titubante di poter parlare ma proprio non si era trattenuto, non sembrava stare per niente bene, lei stava male.
"No..." sospirò lei affannata, guardò il suo vomito mischiato al ghiaccio e fece un verso stridulo di disgusto scuotendo la testa.
"Mi sa che l'influenza non ti è passata" disse Hye-ri avvicinandosi cautamente a lei.
Isabel non fece in tempo a commentare perché interrotta proprio dall'unica persona che non sarebbe mai dovuta entrare in quella stanza.
"Che cosa stai combinando?" urlò il signore Kim, e tutti nella stanza raggelando tutti.
Pd-nim, insieme ai manager, si alzarono sedutastante in piedi, pronti a intervenire in caso di futura tragedia, erano stati zitti per tutti gli avvenimenti, ma erano loro gli adulti, e avrebbero agito da tali.
Isabel alzò lo sguardo su di lui, sembrava stremata per via dello sforzo, i capelli leggermente disordinati e appiccicati alla fronte sudaticcia, lo sguardo offuscato.
Le guance erano tinte di rosso e aveva un paio di goccioline di sudore che le scendevano dalla fronte.
Fece dei passi traballanti verso suo padre lo guardò, fiacca.
"Io... ho solo vomitato" disse con aria sfinita, si avvicinò a lui e li porse il secchiello, il padre lo afferrò senza capire bene cosa stesse succedendo.
"Cosa?" chiese in uno stato di confusione, poi guardò il secchiello con aria disgustata.
"Se permetti, andrei in bagno... non penso di aver finito" disse lei sconvolta.
"Hai vomitato di nuovo?" chiese Chung-hee avvicinandosi alla ragazza con preoccupazione, lei annuì con il capo.
"Avevi detto che stavi meglio..." disse lui sempre più preoccupato per lei.
"A quanto sembra non è così" rispose con tono trascinato, guardò il padre con gli occhi semi chiusi e arrossati.
"Non ci ho parlato" disse con voce lieve, per poi uscire dalla saletta senza degnare nessuno del suo sguardo.
Qualunque cosa sarebbe avvenuta dopo, non le riguardava, in quel momento doveva solo andare a rimettere il resto che aveva nel suo stomaco.
Angolo dell'autrice:
Si ho pubblicato prima perché aveva saltato una pubblicazione un po' di tempo fa! Baciiiiii!
Io ve l'avevo detto che ne succedevano di belle...
Ripartiamo da dove avevamo lasciato, Hye-ri che dice di si per incontrare Isabel.
Queste e due in una stanza da sole non dovrebbero mai finirci. Sono pazze!
Continuiamo sempre con Hye-ri e Tae che la becca casualmente in corridoio. Tipo io brodo di giuggiole, lui è completamente fuori, ma quando non lo è? si comportata troppo ambiguo.
Adoro come litigano, come se si conoscessero da una vita.
Tae non è mai stato spontaneo con le ragazze, anzi lui non le guarda neanche. Pensa sempre che l'amore non è fatto per lui.
Con Soo-hee aveva tanti problemi all'inizio, aveva bisogno di alcool per reggere una conversazione.
Con Hye-ri, invece Taehyung parte a razzo... come se la conoscesse da una vita!
Eh eh. Ha già capito che gli piace non sa in che modo, ma gli piace.
§Per la parte finale... incolpate i miei incubi... vi giuro ho sognato tutta la scena del cestello del ghiaccio e Isabel che lo porge al padre, ahahhahha
Detto questo... ora so cazzi.
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