CAPITOLO 22: READY FOR THE RISTORANT
CAPITOLO 22: READY FOR THE RISTORANT
TARDO POMERIGGIO
Jimin camminava avanti e dietro per la sua stanza, aveva solo l'asciugamano bagnato a coprirlo, a ogni passo per la sua camera lasciava delle piccole goccioline di acqua sul pavimento, oltre che sul telefono che teneva stretto in mano.
Guardava i messaggi con Yun-hee con aria criptica, non si scrivevano da troppo tempo.
La colpa come sempre, era sua.
Sarebbe dovuto essere lui quello ad invitarla al ristorante, invece aveva lasciato quel compito a Taehyung.
Era veramente pessimo, si stava comportando da grandissimo stronzo con lei e lo sapeva bene.
Avrebbe dovuto averla chiamata in mattinata per condividere la buona notizia.
Di solito si fa così: Quando si ha una buona notizia la si comunica a chi si vuole bene.
Lui però non l'aveva fatto.
Non la chiamava, non le mandava messaggi, la ignorava.
Era un pessimo amico, lo sapeva bene.
La cosa peggiore era che non solo faceva del male a Yun-hee, ma anche a se stesso. Continuava a punirsi, costringendosi a fare quello che non voleva.
La realtà dei fatti era che lui, voleva solo poter parlare sempre con lei, condividere tutto con lei.
Pensava di aver riavuto la sua migliore amica, ma non era così, se la stava facendo scappare, e solo perché aveva promesso a Jungkook che si sarebbe fatto da parte.
Jimin ormai si trovava in una confusione totale, sapeva che stava sbagliando ogni tipo di azione, ma comunque non riusciva a porre rimedio, non riusciva a uscirne fuori.
Lasciò il telefono sulla scrivania e incominciò ad asciugarsi.
Sperava che Taehyung fosse riuscito a convincere Yun-hee e che lei sarebbe apparsa alla cena, anche se la ignorava almeno l'avrebbe potuta guardarla da lontano.
Si sdraio sul letto bagnando tutto i capelli, e si prese la testa tra le mani.
"Perché sono scemo!" urlò con voce alta, si rannicchiò di lato e puntò lo sguardo sulla foto che aveva sul comodino.
Le mancava terribilmente, come sempre.
Jungkook stava camminando nel corridoi, si era fermato un attimo ad origliare dietro la porta della camera di Jimin, e aveva sentito il ragazzo urlare da solo.
Si era allontanato dalla porta, grugnendo infastidito.
Era giunto il momento di risolvere quella situazione, proseguì dritto verso la camera di Taehyung con cui aveva un assoluto bisogno di parlare prima di andare a cena.
"Posso entrare?" chiese Jungkook dopo aver bussato alla porta della camera.
"Si entra." Disse Tae con voce squillante e un po'ovattata, dato che si stava infilando il maglioncino rischiando di rimanerci incastrato, per via della fretta.
Jungkook entrò e chiuse la porta alle sue spalle, si andò a sedere sul letto, mentre attendeva che il suo Hyung uscisse vincitore dalla lotta contro il maglione.
"Aigoo... forse sono ingrassato... non mi entrava." Disse con il fiatone Tae per poi guardare Jungkook con far indagatore.
"Forse sei tu che sei un po' imbranato" lo prese in giro Jungkook con voce leggermente trillante.
"Sei venuto a dirmi che siamo tutti pronti?" chiese Tae ignorando la presa in giro.
"Volevo parlare con te..." disse lui con tono lieve.
"A proposito?" chiese sospettoso Taehyung.
"Tu e Yun-hee sembrate essere sempre più intimi, la difendi a spada tratta. Io lo so, sai i segreti di tutti dato che parliamo con te, però per favore, dimmelo chiaramente lei ti ha detto che è innamorata di Jimin?" chiese Jungkook con voce dura, voleva la verità, e Taehyung la sapeva sicuramente.
"Non sta a me dire le cose di Yun" disse pensieroso Taehyung e leggermente incerto, se avesse detto la verità, forse avrebbe veramente risolto quel grande problema.
"Lo so. Sono sue le emozioni, ma se me lo dici, io mi faccio da parte ed evito di complicare di più la situazione. Yun-hee è sempre stata carina con me, ma non risponde più ai messaggi, lo fa a singhiozzo, da quando siamo tornati le ho chiesto di vederci ogni tanto in agenzia per una pausa, ma mi ha detto che non è a lavoro. Io non capisco se ho fatto qualcosa per infastidirla. Vorrei la verità, e tu sei mio amico dovresti dirmela" cercò di farsi coraggio Jungkook dicendo tutto quello che li passava per la testa, si sentiva così terribilmente frustrato per quella situazione, e non voleva creare nessun problema a nessuno.
"Quando uscimmo anni fa, ci fu qualcosa tra me e lei" incominciò a parlare Taehyung sedendosi sul letto.
"Ci baciammo, e andammo un po' oltre, non abbiamo fatto l'amore. Te lo sottolineo.
Non l'abbiamo fatto solo perché lei mi ha chiamato Jimin." Disse la verità Taehyung su quel ricordo passato.
"Lo avresti fatto con lei?" chiese Jungkook dopo un attimo di silenzio.
"Non lo so, non so neanche come sia possibile che io e lei ci siamo ritrovati in quella situazione, eravamo usciti, siamo andati a vedere un film, sai le stanzette che si prenotano con il letto e la televisione gigante?"
"Si... non ci sono mai stato" disse lui pensieroso, sapeva che quasi tutti i suoi coetanei portavano le ragazze lì, con la scusa del film da vedere da soli.
"Eh... boh non so forse eravamo a disagio, è successo. Mi piaceva Yun-hee, l'ho sempre trovata molto carina" disse leggermente a disagio Taehyung.
"Avevi una cotta quindi..." sospirò Jungkook.
"Non lo so, sinceramente non capisco se qualcuno mi piaccia realmente o no, ho sempre pensato che dovessi provare qualcosa me ne accorgerei. Ne abbiamo già parlato no? Ti ho detto che per Soo-hee non provavo niente."
"Lei non ti piace, Hyung lo si capisce, non la sopporti proprio. Ma con Yun-hee ci stai sempre, forse mi stai dicendo di no per te e non per Jimin."
"Cosa? no! Sono sicuro, anche se c'è stato qualcosa tra me è Yun, lei è un'amica, come Noona Isabel! Non ho mai provato quel tipo di sentimento travolgente che prova Yoongi." Disse lui saltando per aria, non provava niente per Yun-hee ne era super convinto.
"Quel sentimento travolgente, non sembra provarlo nessuno di noi, anche Jin non sembra preso quanto Yoongi, nessuno lo sembra confrontato con lui."
"Non lo so... ma non provo niente per Yun, lo so, ne sono convinto. Lo saprei!" esclamò agguerrito Taehyung.
"A me piace... ma non mi hai detto se lei è ancora innamorata di Jimin, oppure no." Disse Jungkook tornando a chiedere quello per cui era andato lui.
"Si, lo è. Sempre, è andata via in Giappone, è stata fidanzata, ma è rimasta sempre innamorata di lui. Lo sarà sempre, non guarderà altri."
"Perché non lo dici a Jimin, è il tuo migliore amico, dovresti averglielo già detto in passato." Lo rimproverò Taehyung.
"Non posso dire il segreto di Yun-hee, le lo promisi a quell'appuntamento. Deve essere lei a dirlo. Perché Jimin non ci arriverà mai."
"E se Jimin non ci arriva perché non prova nulla per lei? Se Jimin fosse realmente certo di provare solo amicizia? Se fosse questa la verità?"
"Non lo è!" esclamò Taehyung.
"Lui dice che non la ama, che non la vede come una ragazza. Ha provato a farti fidanzare con lei, e ora sta spingendo me."
"Jimin ci arriverà... è solo lento."
"Hyung.. non ne sono sicuro. Comunque sia, lascerò perdere, se lei ama un altro, non voglio immischiarmi, e non voglio farle del male." Disse alzandosi in piedi.
"Mi dispiace..." provò a dire Taehyung.
"Va bene comunque. Spero solo che lei non soffri troppo." Disse con una scrollata di spalle per poi andare via e lasciare Taehyung di nuovo solo.
Taehyung si distese sul letto sospirando, stanco.
L'amore era una fottuta incognita per lui.
Namjoon si trovava in balcone, si era un attimo rifugiato lì, per via delle stanze e i bagni quasi del tutto occupati, era raro trovare nel loro dormitorio un piccolo posto dove riuscire a stare un attimo nella propria privacy.
Guardava il telefono aspettando che lei lo richiamasse, Jisoo, gli aveva detto di aspettare cinque minuti, e quelli erano già terminati da dieci.
Sbuffò infastidito, dal dover aspettare ancora, ma non osava comporre il numero e chiamare per non disturbarla, in fin dei conti lui non sapeva se lei fosse a casa con il marito in quel momento, e una cosa che era sicura, lui non si voleva assolutamente far beccare dall'uomo.
Il telefono squillò, e sorrise ampliamente e rispose immediatamente.
"Pronto" disse con voce allegra.
"Ciao Namjoon, scusa ero un attimo impegnata." Si scusò lei.
"Tranquilla nessun problema, volevo solo sapere se saresti potuta venire anche tu alla cena" provò a richiedere lui.
Dopo aver concluso con il gruppo, e aver lasciato i ragazzi, Namjoon si era recato da lei ed erano riusciti a ricavarsi un po' di tempo per stare soli e parlare un attimo nel suo studio.
Lui aveva pensato di invitarla alla cena, non vedendo niente di male nel fatto che lei sarebbe potuta andarci in veste di segretaria di Pd-nim. Lei aveva promesso, che ci avrebbe pensato e parlato un attimo con Hit man.
"Mi sarebbe piaciuto tanto, avremmo potuto condividere questo momento insieme, anche se con distacco. Ma si è venuto a creare un imprevisto e non posso proprio liberarmi" disse lei con tono triste.
Jisoo si trovava in una grande stanza, con un letto matrimoniale e guardava il vestito che aveva da poco posato sul letto, il vestito che avrebbe dovuto indossare a breve per uscire con il signor Kim, che l'aveva invitata a cena, come ormai ogni sera negli ultimi mesi.
"Oh... tuo marito immagino" disse Namjoon con sconforto nella voce.
"Ehm.. si, direi proprio che è per lui." disse lei guardandosi però la mano sinistra e l'assenza della sua fede a cui non era ancora abituata.
"Capisco, lo so, deve essere difficile per te. Festeggeremo un'altra volta. Io penso che andrò nel mio appartamento, t'inviterei nel cuore della notte, ma dubito che tu possa venire" ridacchiò lui per via della sua idea assurda.
"Oh, sarebbe un'idea molto bella, se non avessi lui" disse con tono rammaricato lei.
"Lo so... va bene, io ci ho provato! Lo sai ci proverò sempre" cercò di rimanere di buon'umore Namjoon.
"E a me fa molto piacere che tu ci provi sempre, sei molto dolce con me, mi dispiace per tutti questi problemi" provò a scusarsi lei con tono triste.
"Sapevo che eri sposata, non devi scusarti. La situazione la sappiamo entrambi e va bene così" provò a non farla sentire in colpa lui.
"Potrei passare in mattinata, non so portarti la colazione e accompagnarti in agenzia, così almeno da riuscire a vederci soli prima che riparti" provò a proporre lei, sperando di riuscire almeno in quello.
"Penso sia un'idea magnifica! Ti aspetto domani mattina, il pin della porta lo sai"
"Si, verrò domani mattina, passa una buona serata e divertiti anche senza di me" disse lei gentilmente.
"Proverò a divertirmi, ma so che sentirò comunque la tua mancanza" disse con voce sdolcinata.
"Anche io la sento sempre, ora vado ciao Namjoonie" disse con amore lei.
"Ciao, anche a te tesoro." Chiuse la chiamata lui, si rimise il telefono in tasca e sospirò.
Avrebbe voluto di più, ma andava comunque bene così, si faceva bastare ciò che aveva.
Hoseok stava sdraiato sul letto di Yoongi aspettando che l'amico si finisse di aggiustare i capelli.
"Dashimen mi ha detto che forse non viene." Disse sospirando.
"Perché no?" chiese Yoongi confuso.
"Dice che per ora sta con Yun-hee e che se la convince ci raggiungono." Sospirò irritato di nuovo Hoseok.
"Sai... penso che abbiano veramente un rapporto stretto." Disse Yoongi pensieroso.
"Così sembra, non ci avrei mai creduto..."
"Strano, Dashimen è sempre sembrato così schivo, però in quella fotografia trovata a casa di Isabel sembrava completamente un'altra persona." Disse Yoongi con un leggero tono infastidito.
"Geloso del loro rapporto?" chiese Hoseok, mentre provava a mettersi seduto a fatica e apriva le orecchie, per sentire meglio, lui era geloso del rapporto che Dashimen avrebbe potuto avere con noona.
"Mmh... forse si, sono geloso di chiunque si avvicini a lei." Disse schietto.
"Di noi non lo sei mai stato" provò a dire Hoseok, Yoongi si voltò a guardarlo con la faccia di marmo, arricciò il naso pensieroso.
"Forse a volte lo sono stato. Siete voi però... quindi è okay?" provò a dire.
"Aigoo... non sembri tanto convinto della tua affermazione." Prese il cuscino dietro di lui e lo lanciò a Yoongi che slittò di lato schivandolo, con una risata sommessa.
"Mi sono reso conto con il passare degli anni, che voi eravate tutti vicini a lei, in modi che io non credevo. Non ne ero a conoscenza, non pensavo inizialmente che avesse costruito dei legami tanto stretti." Provò a dire lui in modo serio.
"Lo sapevi che parlavamo tutti con Noona, ci siamo tutti confidati." Disse lui leggermente confuso dal discorso di Yoongi, non avrebbe mai pensato che il maggiore potesse essere geloso di loro e di Isabel.
"Hoseok? Ma avevi detto a Isabel che ti piaceva un ragazzo?" chiese il rapper, aveva ancora quel dubbio nella testa, e voleva quella risposta.
"Cosa! No! Ancora sono in crisi per questo!" trillò Hoseok completamente confuso da quella domanda.
"Lei lo sapeva... qualcosa le avrai detto, mi chiese se uno di noi fosse interessato agli uomini" spiegò Yoongi, raccogliendo il cuscino e andandosi a sedere vicino all'amico sul letto.
"Ehm... le dissi della mia prima volta... ma no che era un maschio!" trillò con enfasi, era impossibile che Isabel avesse capito, o forse si, Isabel era sempre brava a capirli.
"Avrai sbagliato a dire qualcosa, io avevo i dubbi a causa sua e di quella vecchissima insinuazione."
"Se ci fosse stata lei, forse sarebbe stato tutto più semplice" sospirò Hoseok, consapevole che forse ne avrebbe realmente parlato con lei, e che Isabel non l'avrebbe mai fatto sentire sbagliato. Isabel non faceva sentire nessuno sbagliato.
"Si, probabilmente... ma lei non c'è, sta con quel bellimbusto" sbuffò irritato Yoongi.
"Non capisco cosa vuoi andare a ricercare andando nel suo ristorante" disse confuso Hoseok, non capendo realmente le motivazione del più grande.
"Non vado a ricercare nulla, ma penso che i nemici è meglio tenerseli stretti" sbuffò innervosito.
"Sai chi dovresti tenerti stretto? Suran! Viene anche lei no?" chiese Hoseok confuso da non averla sentita nominare negli inviti.
"Suran è in Giappone... non ci siamo visti in questi giorni, è lì per lavoro." Disse Yoongi con un sorriso sghembo.
"Ah... ci stai ancora insieme?" chiese Hoseok sbattendo gli occhi.
"Si... almeno così sembrerebbe." grugnì infastidito Yoongi.
"Dovresti lasciarla, l'hai tradita" disse piccato.
"Non è un vero tradimento, ho solo fatto l'amore con Isabel" per lui non contava come tradimento, la sua vera fidanzata nella testa era sempre Isabel, nel caso era lui che la tradiva con Suran da tanto tempo.
"È un tradimento." Disse piccato Hoseok.
"Isabel sta con quel tizio." Disse lui a sua difesa.
"Isabel ha anche richiuso con te." continuò a dire la sua Hoseok.
"Ti sembra che abbia chiuso dopo aver visto casa sua?" chiese Yoongi alzando un sopracciglio scettico.
"Aigoo... che casino." Sbuffò Hoseok, rinunciando a far ragionare Yoongi sulla questione Suran. "Comunque sono curioso di vedere questo ragazzo." Disse con un luccichio negli occhi.
"Se Jin ha davvero prenotato lì." grugnì Yoongi, non credendo che il maggiore l'avesse realmente fatto.
La porta si aprì senza il consenso di nessuno e apparì Jin quasi come evocato mentalmente.
"Fra trenta minuti abbiamo la prenotazione a ristorante." Disse con tono secco.
"Ah... te l'hanno confermata?" chiese Yoongi incuriosito.
"Si, Chung-hee mi ha richiamato ora per conferma, anche se era scontato che ci avrebbe dato il tavolo, ha detto che ci accoglierà sua cugina, che è la vice manager, e se in caso possiamo lasciarle un autografo, perché è nostra fan, ma mai ci chiederà di farglielo. Dice che è molto professionale" raccontò comunque tutta la conversazione, anche se non aveva poi molta voglia di continuare a parlare con Yoongi.
"Hai parlato molto con lui." disse con rancore Yoongi.
"Il giusto. Vado a prendere Yuri e Soo-hee, ci vediamo direttamente lì... non fate tardi." E dicendo così si chiuse la porta alle spalle andando via.
"Dovresti provare a esser più comprensivo" rimproverò Hoseok.
"Io? La sua fidanzata è una ladra." Disse con rabbia.
"Si, ma lui non c'era durante il furto, non puoi pretendere che mandi tutto all'aria per una collana. È un anno che è fidanzato con lei. Prova a metterti nei suoi panni. Tu manderesti tutto all'aria con Isabel se la situazione fosse invertita?" provò di nuovo a farlo ragionare.
"Isabel non è una ladra"
"Aigoo, sei proprio una testa dura, sai essere così cocciuto." Sbuffò irritato Hoseok mettendosi in piedi.
"Ho ragione."
"No, non hai ragione. Ma tanto non cambierai idea. Andiamo a ristorante." Disse con irritazione Hoseok.
"Va bene." grugnì Yoongi infastidito.
SERA
Chung-hee aveva chiamato sua cugina Hye-ri, dicendole che avrebbe dovuto riservare tutto il piano vip del ristorante, per via di alcuni ospiti importanti che avevano prenotato all'ultimo momento.
Hye-ri come al solito aveva sbuffato a quel tipo di richiesta all'ultimo minuto, aveva anche pesato che il cugino fosse uscito completamente fuori di testa, ma alla fine pur controvoglia si era messa al lavoro per poter aggiustare tutte le prenotazioni e le varie sale.
Come sempre aveva portato i suoi compiti a termini, anche fin troppo velocemente, aveva preparato tutto, nella stanza per le quattordici persone vip.
Non aveva chiesto neanche chi fossero questi famosi vip, era un'informazione che non le avrebbe di certo cambiato la vita.
Lei lavorava, studiava e odiava il mondo a prescindere, o almeno così lasciava credere. Era sempre stata così schietta e anche schiva nelle sue cose, che nessuno era riuscito a rompere il muro di protezione che aveva innalzato e che ormai l'accerchiava del tutto.
L'unica scelta che aveva fatto dopo il diploma avvenuto mesi primi, era quella di continuare a lavorare nell'azienda di famiglia, che era passata ormai di mano a Chung-hee l'unico uomo rimasto della famiglia.
Scelta fatta per via di suo zio con cui aveva passato la maggior parte del suo tempo, specie dopo la fuga di Chung-hee. Hye-ri era cresciuta nella famiglia del cugino perché aveva perso entrambi i genitori quando era piccola.
Poco prima dell'orario della prenotazione, le arrivò il messaggio del cugino, dove la informava chi sarebbero stati gli ospiti vip.
Si trovava con un paio di dipendenti, nel parcheggio privato del ristorante, ad aspettare che tutti i vip arrivassero, si torturava le mani leggermente nervosa.
Per la prima volta nella sua vita, si sentì cedere alle emozioni, lei che le schivava come di solito si evitava una malattia mortale.
Cercò con tutta se stessa di ritrovare il suo autocontrollo, era al lavoro e non poteva lasciarsi andare alla felicità di conoscerli. Lei era la persona più professionale del mondo, e così si sarebbe comportata, li avrebbe serviti come un qualunque cliente, senza soffermarsi troppo nel guardarli.
Si voltò un attimo verso una porta a vetri, e si rese conto che aveva la treccia non del tutto ordinata, incominciò nell'attesa a riaggiustare i capelli con le mani tremanti, alla fine però decise che fosse meglio lasciare i capelli completamente liberi.
"Signorina Choi si stanno avvicinando" disse uno dei dipendenti alla ragazza, facendola leggermente saltare sul posto.
"Oh.. si, ho qualcosa fuori posto?" chiese lei con voce trillante.
"No, signorina è perfetta" sorrise il ragazzo, leggermente a disagio nel sentire la voce di Hye-ri trillare in quella maniera.
Hye-ri prese un respiro profondo, si mise dritta con il corpo, posizionò le braccia dietro la schiena, sarebbe stata super professionale.
I manager, pd-nim, i bts con le loro varie ragazze al seguito arrivarono diretti verso Hye-ri che provò a sorridere, e s'inchinò.
"Benvenuti!" esclamò, cercando di trovare il suo tono composto, "Io sono Hye-ri la vice manager del ristorante, vi scorterò alla vostra zona vip, per qualunque cosa, non vi fate problemi a chiamarmi" sorrise lei.
"È un piacere, sei molto giovane" disse con gentilezza Pd-nim osservando la ragazzina, che doveva avere l'età di Jungkook.
"Si, ho vent'anni, ma sono sempre stata al ristorante fin da piccola, in più seguo dei corsi all'università, sono capace di fare il mio lavoro" sorrise lei dimostrandosi fiera di se stessa e anche leggermente sfacciata nel dire le cose.
"Vi faccio strada seguitemi pure" sorrise di nuovo facendo un ampio inchino.
"Mi scusi, non siamo tutti, un paio di amici tarderanno ad arrivare" disse Hoseok prima che la ragazza si girasse per farli strada.
"Oh.. comprendo nessun problema" sorrise lei, si affiancò a uno dei ragazzi che lavorava con lei e gli sussurrò vicino di aspettare le ultime due persone che sarebbero dovute arrivare a breve.
"Aspetterà lui, appena arriveranno, saranno accompagnati sopra" sorrise lei informando i suoi ospiti, "Ora se volete seguirmi" sorrise di nuovo, continuando a essere professionale.
Hye-ri scortò tutti, verso la sala privata continuando a sorridere, si fece da parte per far entrare tutti, accostandosi alla porta, gli ultimi ad entrare furono Taehyung, Jin, Yuri e Soo-hee.
Hye-ri guardò interdetta la ragazzina, che appena ebbe varcato la porta, si strinse al braccio di Taehyung che saltò sul posto, stupito da quel comportamento.
Taehyung guardò per una frazione di secondo Soo-hee, con un'espressione irritata sul volto, cosa che Hye-ri notò immediatamente.
"Questa è la sala, accomodatevi pure con calma, appena le ultime due persone mancanti vi raggiungeranno, vi manderò un cameriere. " disse la ragazza suonando molto professionale, e ignorando Soe-hee che era di fronte a lei e si stringeva di più a Taehyung come a voler far sapere al mondo intero il suo possesso.
Tutti ringraziarono, e lei inchinò leggermente il capo, fece segno ai due ragazzi dello staff che erano con lei di andare fuori e fece anche lei per andare.
Qualcosa dentro di Hye-ri prese il sopravvento, non poteva realmente ignorare quello che aveva visto.
Si bloccò sul posto e puntò lo sguardo su Soo-hee che passava la borsa a Taehyung che la guardava confuso, non capendo il gesto.
Soo-hee però non guardava Taehyung come sempre, anzi aveva lo sguardo dritto davanti a sé puntato su Hye-ri.
Entrambe le ragazze si guardarono sfidandosi, Hye-ri sorrise come un gatto.
"Soo-hee!" Esclamò con finta allegria, la ragazza saltò leggermente sul posto, sorpresa che Hye-ri avesse realmente osato chiamarla.
Yuri si voltò a guardare la scena esterrefatta e indignata. Si mosse lenta per avvicinarsi alla cugina, lasciando la mano di Jin che la guardò in preda alla confusione per il gesto.
"Sei tu vero?" Chiese Hye-ri, con finta gentilezza facendo dei passi sicuri verso di Soo-hee.
"Si, Hye-ri, è un piacere vederti, vedo con piacere che lavori con la tua famiglia!" Disse con tono mieloso Soo-hee, rossa in viso.
Taehyung per la prima volta, guardò la sua fidanzata con curiosità, per poi voltare lo sguardo sulla ragazzina che sorrideva, e rimanendo un attimo incredulo.
Il sorriso della ragazza era furbo, simile a quello che faceva lui, quando capiva qualcosa prima di tutti, o quando aveva in testa una qualche strana teoria.
Si riconobbe in lei, vedeva in lei un suo simile.
Rimase con la faccia di marmo nel guardarla, ma dentro di sé sentiva lo stomaco in subbuglio.
Lei era bellissima.
"Si, ho deciso di lavorare qui! Mi piace molto, ma sono curiosa di te, raccontami come stai?" Disse con voce finta zuccherosa, avvicinandosi un altro po' a lei.
Taehyung, sgranò leggermente gli occhi stupito dal tono di voce della ragazza, era stato cordiale e professionale per tutto il tempo, ma ora mentre parlava con la sua ragazza il tono di voce di Hye-ri aveva un non so che di strano.
"Io molto bene grazie." Disse piccata Soo-hee.
"Omo! Ma raccontami un po', come ci sei finita a una cena con tutti i bts!" Esclamò puntando subito alla domanda che bramava fare, dall'istante in cui l'aveva vista vicino a Taehyung.
"Ehm...." Disse incerta lei, guardando per un attimo Taehyung, che come sempre non la degnava di uno sguardo, anzi era fin troppo preso da colei che aveva di fronte a lui.
"Lavora con me alla big-hit" si intromise Yuri con voce sprezzante, spalleggiando immediatamente la cugina, e affiancandola del tutto.
"Omo! Sono così stupita!" Esclamò con finto stupore, incominciando a ondeggiare da un piede all'altro.
"Sbaglio o le fantastiche cugine Chang non hanno un patrimonio talmente ampio da poter non lavorare per generazioni?" disse con una punta di sarcasmo della tono di voce, per poi sorridere raggiante, per averle inchiodate.
Taehyung aprì le orecchie a quel cognome Chang, non ricordava che fosse quello giusto, inclinò la testa di lato osservando meglio Hye-ri, non trovando alcuna motivazione al perché la ragazza avesse dovuto dire un cognome differente.
"Abbiamo deciso di mandare avanti la nostra passione, si styles e male up artist" disse Yuri in modo saccente.
"Oh è giusto, con i bts, che brave!" Sorrise sempre più tiratamente Hye-ri tanto da sembrare lo stregatto di Alice nel paese delle meraviglie e di aver beccato panco pinco sul fatto.
Taehyung continuava ad osservarla sempre più incuriosito, aveva notato come lei avesse sottolineato la parola BTS. Si sentiva sempre meno sicuro su Soo-hee, quel sensore che aveva ogni tanto di sentirsi violato dallo sguardo della ragazza, si stava facendo di nuovo prepotenza di lui. Aveva sempre pensato che ci fosse qualcosa ad infastidirlo e farlo sentire vulnerabile nello sguardo di Soo-hee, qualcosa che non andava, e quella ragazza di fronte a lui, stava facendo aumentare le sue preoccupazioni, come anche la sua voglia di scoprire di più.
"Grazie" annuì Yuri fulminandola.
Jin vicino a lei, la guardò sconcertato, era la prima volta che sentiva la sua ragazza con un tono duro di voce, sembrava quasi un altra persona, aveva perso ogni briciola della sua tenerezza in un istante.
Tutto lo sguardo del gruppo era puntato sulle tre ragazze con curiosità.
Taehyung continuava a non staccare gli occhi da Hye-ri, incuriosito dal suo sorriso accattivante e furbo, sembrava come se si stesse divertendo in quella situazione, e che avesse molto da dire.
Taehyung fremeva, sperando che la ragazzina parlasse di più. Guardò alle spalle di lei e vicino alla porta c'erano Dashimen e Yun-hee che erano rimasti fermi a osservare la situazione leggermente confusi da tutto.
"Vi lascio alla vostra cena, per qualunque cosa potete chiamarmi, è stato un piacere rivedere entrambe, e notare come la vostra passione si stia realizzando." Disse con tono finto dolce, lievemente sbeffeggiante.
Hye-ri, con disappunto di Taehyung che voleva sapere di più, si voltò e fece per lasciare la sala, si fermò un attimo rendendosi conto che ci fossero due nuovi arrivati e sorrise cordiale verso di loro. .
"Immagino voi siate gli ultimi arrivati, accomodatevi pure, vi mando immediatamente il cameriere con da bere e i menu" sorrise a loro e si inchinò di nuovo.
Dashimen e Yun-hee salutarono anche loro inchinandosi leggermente, videro la ragazza andare via e si scambiarono un'occhiata complice.
La ragazzina aveva detto cugine Chang, e quel cognome non era quello che loro conoscevano.
Si andarono a sedere anche loro riluttanti, salutando tutta la sala.
Jin si voltò verso la sua fidanzata sbattendo le palpebre.
"Come la conoscete?" chiese in cerca di risposte.
"Oh... Hye- ri, veniva a scuola con noi, in classe con Soo-hee, è sempre stata una ragazza disturbata. Sola e violenta con tutti." Disse Yuri cercando di addolcire il tono di voce nella voce, e cercando di sembrare compassionevole, ma non riuscendoci del tutto.
"Disturbata?" chiese Taehyung confuso, voltandosi di scatto a guardare Yuri in cerca di risposte.
"Si, ha perso i genitori da piccola, poverina, a scuola abbiamo provato a esserle amiche, ma lei lanciava gli oggetti, non ha mai voluto avvicinarsi a nessuno." Spiegò Soo-hee con voce lieve e finta tentennante.
"Oh... non sembrava disturbata però" disse con voce dura Taehyung, a lui non sembrava per niente male come ragazza, anzi lo aveva impressionato.
"Oh si! Lo è eccome! Non ci ha mai rivolto la parola, non capisco, forse è cambiata ma non credo, ci siamo diplomate insieme, negli ultimi anni a scuola non ha mai parlato con nessuno, tutti la evitavamo." Disse con paura Soo-hee avvicinandosi a Taehyung e aggrappandosi al suo braccio in cerca di protezione.
"Beh se si evita una persona come puoi pensare che sia gentile?" chiese Taehyung con voce innervosita, guardando in malo modo la sua ragazza e poi il suo braccio tra le sue grinfie.
"Io... non lo so, ma lei non voleva far parte del gruppo, lei non ha mai voluto stare con noi" trillò lei spaventata dal tono di Taehyung.
"Mmh. Non credo che una persona sarebbe vice manager di un ristorante se fosse disturbata come avete detto voi." Disse Taehyung piccatamene.
"È pur sempre l'azienda di famiglia." Disse Yuri tornando in difesa della cugina.
"Okay, forse non è il caso di parlare ora. Taehyung, non sono affari nostri, sediamoci tutti a mangiare" disse Jin con tono autoritario, guardando prima il più piccolo e poi Pd-nim e i manager che erano si erano già seduti al tavolo e osservavano la scena con un leggero interesse.
"Va bene." disse seccamente, si voltò a guardare Dashimen e Yun-hee che erano andati dall'altra parte del tavolo per sedersi vicino a Hoseok e Yoongi.
Si scambiarono uno sguardo d'intesa che voleva dire: poi ne parliamo, si abbiamo notato anche noi il cognome diverso.
Si sedettero tutti pronti a poter ordinare e a festeggiare la giornata, anche se nella sala si respirava parecchia aria pensante.
Hye-ri era rimasta per un attimo vicino la porta chiusa per origliare. Aveva stretto i pugni al sentirsi chiamare persona disturbata, da quelle due megere, ma si era quasi per un attimo paralizzata a sentir Taehyung difenderla a spada tratta senza neanche averla mai conosciuta.
Scrollò le spalle, e si massaggiò il collo.
Non stavano più parlando, poteva smettere di origliare, andò via strisciando i piedi, con rabbia.
Senza dire niente a nessuno, si andò a chiudere nel suo ufficio, aveva bisogno di respirare un attimo, di trovare il suo autocontrollo che aveva perso.
Non aveva potuto resistere nel dire la sua, non dopo aver visto il braccio di quella viscida di Soo-hee attaccato a Taehyung.
La voce calda di Taehyung era l'unica cosa che la rendeva felice, quando l'aveva sentita per la prima volta, si era sentita per la prima volta meno sola al mondo.
Non aveva mai creduto che sarebbe potuta diventare fan di qualche Idol.
Lei non era fan quasi di niente, non interesse nelle persone famose, o nell'elitè anche se ne faceva parte.
Soo-hee e la cugina, erano delle arpie, e delle bullette, lo erano sempre state a scuola con chiunque.
Vederle lì insieme a quei ragazzi, che sembravano tutti molto gentili e carini, le aveva fatto montare la rabbia, tutta quella che aveva tenuto dentro durante gli anni di scuola.
Diede una manata alla scrivania, e scosse la testa con forza.
Non erano affari suoi, lei aveva la sua vita, e gli anni della scuola erano finiti, aveva scelto come vivere la sua vita.
Non si sarebbe intromessa più di quanto aveva già fatto.
Sarebbe rimasta estranea, come lo era sempre stata.
Si prese la testa tra le mani per regolarizzare il respiro, e si ritrovò a sorridere per Taehyung, lui l'aveva difesa.
Bussarono alla porta del suo ufficio.
Hye-ri chiuse gli occhi forte, prese un grande ultimo respiro.
"Avanti" disse con voce neutra.
"Come mai qui dentro?" chiese con un sorriso splendente Chung-hee entrando nell'ufficio.
"Avevo bisogno di controllare una cosa" sorrise falsamente lei.
"Sistemato tutto con gli ospiti?" chiese lui gentilmente, curioso della reazione della cugina.
"Si, sono stati sistemati, come qualunque ospite." Disse lei con ovvietà.
"Aigoo... Hye-ri, potresti anche mostrare un po' di buon umore, sei loro fan! È raro vederti fan di qualcosa" esclamò lui, pensando di aver fatto un regalo alla cugina, con quella prenotazione.
"Sto lavorando, non devo mostrare le mie emozioni." Disse piccata lei alzandosi in piedi, si avvicinò a lui guardandolo incuriosita .
"Come mai qui?" chiese lei in modo sospettoso.
"Ho portato Isabel per una cena, volevo presentartela" sorrise lui felice.
"Oh... la portata per me o per presentarle i bts?" chiese lei pensando che quel regalo fosse per la nuova fidanzata e no per lei.
"Entrambe?" provò a dire lui in modo convincente.
"Sei un falso, stai cercando di farti bello ai suoi occhi" lo stuzzicò lei, era felice però di saperlo con qualcuno, forse lui poteva trovare di nuovo la felicità.
"Forse un pochino, mi piace Isabel, penso che piacerà anche a te" disse con enfasi.
"Dai social sembra una che odia tutti, proprio il mio tipo." Disse lei ghignando leggermente.
"Ah... penso che odi solo elitè di cui faccia parte, anche se è molto sola."
"Aigoo, me la stai presentando perché lo sono anche io?" disse lei in modo piccato.
"Perché penso che potreste andare d'accordo." Disse lui con tono convincente.
"Vedremo, non ti assicuro niente, lo sai non mi piace avere amiche." Disse piccata.
"Va bene! vieni andiamo, te la presento, mangi con noi?"
"Devo lavorare Chung-hee"
"Ci sono tante persone, puoi fermarti per un'ora a conoscerla!" esclamò prendendola a braccetto e tirandola fuori dal suo ufficio.
Hye-ri si lasciò trascinare, sbuffando leggermente.
Era curiosa, però di conoscere questa ragazza, che sembrava aver rapito il cuore di suo cugino, nessuno avrebbe mai pensato che Chung-hee si sarebbe mai interessato a qualcun altro, no dopo quel fattaccio avvenuto ai suoi diciotto anni.
Angolo dell'autrice:
Nuovo capitolo pieno di emozioni!!!
Piccole parentesi per ognuno di loro.
Jimin in crisi, vorrebbe ma non può perché è lento.
Jungkook fa il maturo e chiede. Tae da le risposte.
Namjoon e la segretaria, piccola chiacchiera per farvi capire come va tra loro due... a parte i segreti di lei e il signor kim... va bene non credete?
Hoseok e Yoongi ormai Sope for ever, anche se litigarella .
Jin... poverino cosa sto combinando a questo povero angelo.
Mi dispiace tantissimo, ma penso che sia giusto che un po' tutti soffrano.
Per il resto niente Isabel.... ehm ehm..
Nuovo personaggio Hye-ri! Io già l'adoro... un'altra a cui beh ho dato un passato allegro no?
Collegata alle due cugine.... Capiremo!
Eh si Chung-hee porta Isabel a cena per presentarle i bts ahaahahahah
Isabel è al ristorante, tutti sono al ristorante! TUTTI!
NON VEDEVO L'ORA DI TRATTARE CIÒ MUAHAHAHAHHAH
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