CAPITOLO 20: SEOUL= PROBLEM
CAPITOLO 20: SEOUL= PROBLEM
15 MAGGIO 2017 SERA
I bts erano rientrati dalle Filippine quello stesso pomeriggio, ed si erano recati immediatamente in agenzia per poter lavorare ad alcune progetti che avevano.
Era molto tardi quando tutti e sette finalmente si trovavano a casa ognuno nelle proprio stanze, pronti per riposare un po' di ore prima della giornata impegnativa che li avrebbe attesi il giorno dopo.
"Hai svuotato la valigia?" chiese Jin rientrando in camera dopo la doccia appena fatta e chiudendo la porta.
"No, lo farò quando mi andrà." Rispose Yoongi con astio nella voce, era sdraiato sul letto e guardava il soffitto, cercando di ignorare il suo compagno di stanza, con cui ormai aveva un rapporto cordiale solo davanti alle telecamere e allo staff.
"Sei ancora arrabbiato con me?" chiese Jin leggermente stufo della situazione.
"Si. Finché non mi crederai."
"Yoongi non puoi fare così! Prova a metterti nei miei panni? Cosa avrei dovuto fare, la collana non c'era da nessuna parte" provò a dire Jin con tono esausto.
"Avresti dovuto avere fiducia in me, mi guardi ancora come se fossi pazzo." Disse Yoongi imbronciato, mettendosi a sedere sul letto e fissando il maggiore con risentimento.
"Non sei pazzo, e solo che..." Jin non riuscì a finire la frase per via di Yoongi che urlò subito dopo bloccandolo.
"Cosa? Che ti fidi più di lei che di me!" lo accusò Yoongi.
"Io la amo!"
"Oh ti prego, ti sei solo costruito un castello di carte che alla fine cadranno, lo sai benissimo. Lo sai che c'è qualcosa che non va in lei!" lo continuò ad aggredire il ragazzo saltando subito in piedi.
"Non è vero Yuri è perfetta!" esclamò Jin con voce alta.
"Ah si? E perché mai non è mai con noi?" disse con una risata di scherno.
"Lo sai il perché! Non devo spiegartelo, lo sai!"
"Non le hai mai detto di Isabel, non ti fidi di lei o le avresti detto tutto" lo accusò Yoongi.
"Io...." Jin lo guardò rimanendo senza parole, non sapendo per niente come rispondere a quell'accusa.
"Lo sai, c'è qualcosa che non va, sia in lei che nella cugina, che tra altro Tae non sopporta, ma non la lascia a causa tua! Non vuoi crederci perché ti illudi che a te vada bene a differenza di tutti noi!" lo accusò sempre di più Yoongi, ormai erano ai ferri corti ed era difficile, poter tornare a andare d'accordo, solo un miracolo avrebbe potuto salvare il loro rapporto.
"Non sai di cosa parli! Io non mi illudo, sono convinto della mia relazione, le chiedere di convivere a fine Tour!" esclamò il più grande.
"Cosa farai? Sei del tutto impazzito? Vuoi vivere con quella pazza e falsa della tua fidanzata" trillò basito Yoongi non credendo che il maggiore avesse in mente una idea così assurda.
"Yoongi smettila di avercela con chiunque e puntare il dito! Sei tornato insopportabile! Pensavo che fossi cresciuto, e invece sei sempre il solito ragazzino!" cercò di difendersi Jin.
"Tu invece sei sempre quello che crede di avere sempre ragione, il solito hyung assillante!"
"Bene, se sono tanto assillante non mi parlare più!" gli urlò contro Jin, era estremamente stufo dei capricci di Yoongi, che avrebbe dovuto essere come lui il maggiore di tutti quei ragazzini. Un tempo poteva dire di contare sull'amico, ma ormai non era più così, si era reso conto che Yoongi creava più problemi di tutti messi insieme.
"Perfetto, me ne vado da Hoseok!" urlò di rimando Yoongi, per poi girarsi e andarsene via sbattendo la porta.
Jin si sedette sul letto affranto, continuando a guardare la porta chiusa ormai.
Era tutto così difficile, tutto così stressante.
Quella situazione della collana, dell'accusa alla sua fidanzata, non aveva poi molto senso nella sua testa.
Si trovava a essere combattuto, e cercava di capire il perché Yoongi avesse tutti quei sospetti in lei, aveva più di un tarlo nella testa.
Non voleva però credere che la persona con cui stava insieme ormai da un anno, non potesse essere quella che credeva.
Proprio non voleva avere anche lui un fallimento d'amore, almeno uno di loro doveva riuscirci.
16 MAGGIO 2017
Yoongi e Hoseok si trovavano davanti al portone, del palazzo, dove stava il vecchio appartamento di Isabel.
Dashimen aveva mandato un messaggio a Yoongi dicendo di raggiungerlo lì con Hoseok, e di dirigersi direttamente dal portiere che li avrebbe dato tutte le indicazioni necessarie.
"Siamo fermi qui da circa dieci minuti, che dici entreremo?" chiese Hoseok leggermente nervoso, non sapeva cosa aspettarsi e non capiva il perché si trovassero lì.
"Mi fa strano entrare qui... dopo così tanto tempo."
"Senti... ma non è che: è un'idea tua quella di vederci qui con Dashimen?" chiese il ragazzo titubante.
"No, perché dovrebbe essere mia?" chiese Yoongi guardandolo confuso.
"Per quello che mi hai detto l'ultima volta." Disse guardando altrove in modo impacciato, dopo quello che Yoongi li aveva urlato durante il tour nelle Filippine, erano stati così tanto impegnati da non aver più affrontato l'argomento.
Era come se quella chiacchierata non fosse mai avvenuta, era come se fosse ferma del limbo a ondeggiare lì dentro senza riuscire a uscirne.
"Ah... tu non ne hai parlato più, pensavo che alla fine saresti venuto a parlarmi. Ho pensato che non fossi ancora pronto. Tranquillo non ti ho fatto nessuna imboscata. Non ho detto che so di voi due a Dashimen." Disse tranquillo Yoongi per poi tornare a guardare il portone a disagio.
"Non me la sento di parlarne, ancora non sono pronto" provò a sussurrare Hoseok.
"Allora continueremo a far finta di nulla, anche se credo che tu stia sbagliando, il passato torna sempre a perseguitarci! Vedi: dove mi trovo io. Anzi vedi dove ti trovi tu, immagino che sia iniziato tutto quando andavate a scuola, e all'improvviso Dashimen è ricomparso" disse con un'alzata di spalle.
"Si, per colpa tua." Brontolò Hoseok.
"No, dai la colpa a Isabel." disse discolpandosi Yoongi, provando a ridacchiare ma non riuscendoci poi molto, si sentiva sempre più nervoso nell'essere lì.
"Quindi che si fa? Entriamo?" chiese Hoseok cambiando discorso.
"Si, anche se non capisco perché l'appuntamento sia qui" disse Yoongi riluttante per poi fare comunque qualche passo in avanti e raggiungere il portone, Hoseok dietro di lui lo seguì immediatamente, leggermente confuso dalla situazione, ma sollevato che non fosse un'imboscata per lui.
"Salve buon sera" disse Yoongi entrando nel palazzo e avvicinandosi al portiere.
"Salve! Min Yoongi giusto? " disse il portiere sorpreso.
"Si, sono io... ci siamo già conosciuti" provò a dire Yoongi leggermente a disagio, mentre si massaggiava il collo nervoso. "Lui è un mio amico Jung Hoseok" disse presentando anche J-hope vicino a lui.
"Ma certo che ci siamo già conosciuti! Ricordo benissimo veniva sempre a trovare la signorina Kim, di turno trovava sempre me" sorrise il portiere in modo gentile.
"Oh... mi fa piacere che si ricordi di me, mi ha mandato un amico, un certo Kyo Dashimen, dicendomi di rivolgermi a lei" spiegò Yoongi con voce tremante.
"Oh si certo, mi ha detto di riferirle che può tranquillamente entrare nell'appartamento della signorina Kim"
"Cosa? Veramente? Aveva ordinato anni fa di non farmi salire." Esclamò Yoongi sorpreso, per poi sbattere gli occhi, confuso
"Oh, ma è stato solo per poco, un mesetto, poi ha revocato l'ordine dicendomi che se lei fosse mai venuto qui, avrei potuto farla salire, anche perché il pin è sempre lo stesso per entrare. " Disse sorridente e affabile.
"Un attimo ma non si era trasferita?" chiese scosso, era certo che Isabel non abitasse più in quella casa, lui aveva fatto anche una proposta per comprarla addietro, ma il prezzo era troppo alto e aveva dovuto rinunciare, Yoongi strabuzzando gli occhi e guardando Hoseok vicino a lui che era immobile perplesso dalla situazione.
"No, non ha mai venduto, ma questo è un segreto, pensavo che lei lo sapesse, che voi due avesse risolto" disse stranito il portiere, per poi prendere un foglio e rileggere il messaggio che li era stato lasciato da Dashimen.
"La casa è intestata a Kyo Dashimen, ma rimane di proprietà di Isabel, il ragazzo mi ha chiamato oggi, dicendomi che può entrare"
"La casa è di Dashimen?" chiese Hoseok confuso, entrambi i ragazzi si scambiarono uno sguardo scettico e confuso.
"Si, fa solo da presta nome, comunque potete già salire lui ha lasciato detto che arriverà in ritardo" disse tranquillamente il portiere.
"Grazie, le sono molto grato, non è che per causalità Isabel è in casa?" chiese poi Yoongi, ormai aveva capito che Dashimen conosceva Isabel, poteva essere che avesse organizzato un incontro.
"No, penso sia all'altro appartamento non viene molto qui, solo qualche Weekend e sola, non è mai entrato nessuno qui per lei, a parte Dashimen" disse pensieroso.
"Capisco, grazie mille, allora noi saliamo sopra nell'appartamento." Disse leggermente basito da quello che stava accadendo.
"Ehm Signor Min Yoongi? Potrei chiedere a lei e il suo amico, un autografo per mia figlia?" chiese poi l'uomo, leggermente a disagio.
"Ohh, certo mi dia un foglio e una penna" disse a disagio, quel portinaio lo conosceva da una vita, ricordava ancora la prima volta che l'aveva incontrato quando era andato a casa della ragazza alle cinque e mezza la mattina e lo aveva fissato male, poi tutte le volte che c'era lei, o si recava da solo e poi c'era stato quel giorno in cui dispiaciuto il signore dovette cacciarlo via.
Dopo che entrambi i ragazzi avessero firmato, salutarono gentilmente, e si avviarono verso l'appartamento.
Salirono nell'ascensore in silenzio ognuno perso nei propri pensieri, si arrivarono davanti la porta dell'appartamento, Yoongi si voltò verso la sua destra, trovando la pianta sempre al solito posso, sorrise nel vederla piena di foglie verdi .
"Ricordi il pin?" chiese Hoseok a disagio.
"Dovrebbe essere il giorno in cui ci siamo baciati per la prima volta" disse lui avvicinandosi al tastierino numerico, digitò la data e la porta diede lo scatto dell'apertura.
"Potevi sempre entrare?" chiese Hoseok sbigottito.
"Ah quanto sembra..." sospirò lui entrando in casa e insieme a J-hope che lo seguì.
"Yoongi... io sto impazzendo, perché la casa è intestata a Dashimen?" chiese j-hope mentre Yoongi apriva l'armadio per prendere le ciabatte con i loro nomi, come se fosse un'azione del tutto naturale.
"Perché il tuo caro amichetto, ci ha sempre mentito, è sempre stato amico di Isabel." disse con voce ferma, era anche lui un po' in ansia specie nel doversi trovare in quella casa, ma cercava di resistere, e di nascondere per bene le sue emozioni.Conosceva piuttosto bene Hoseok da sapere che lui fosse già in panico per entrambi.
"Tu lo sapevi?" chiese con orrore J-hope.
"No, ma l'ho sempre sospettato, ho avuto la conferma quando mi ha dato l'indirizzo delle Hawaii. Quel giorno Yun-hee era andata da Isabel, ed è tornata in lacrime dicendomi che lei non mi voleva vedere e che aveva deciso di chiudere con tutto il suo passato. Dopo un po' è arrivato Dashimen da me e mi ha dato l'indirizzo mi ha detto di non fare domane, e sembrava molto provato." Raccontò Yoongi, aveva avuto la certezza in quel momento dell'amicizia tra i due, Dashimen sembrava averla presa troppo sul personale, per essere una persona esterna agli eventi.
"Non mi ha mai detto niente, avrebbe dovuto!" esclamò Hoseok risentito.
"Si, avrebbe dovuto specie per quello che c'è tra voi due. Però avrà avuto i suoi motivi per non farlo" provò a dire Yoongi, pensava che il motivo potesse essere: solo Isabel.
"Non sei arrabbiato con lui? Perché non lo sei? Io lo sono!" esclamò con voce trillante Hoseok mentre osservava Yoongi allibito per via della sua tranquillità.
"Perché io non ho una cotta per lui, e perché ho la sensazione che Isabel l'abbia mandato" disse tranquillamente Yoongi incominciando a camminare per il soggiorno, Hoseok alzò gli occhi al cielo, per via dell'atteggiamento di Yoongi e lo seguì subito dopo.
"Sei troppo tranquillo." Si lamentò il ragazzo, trovando ingiusto il fatto che lui volesse solo scoppiare, mentre l'amico gironzolava per casa come se non ci fosse nessun dramma in atto.
"Ah... non lo sono, appena vedrò il tuo amichetto, farò di tutto per avere le mie informazioni." Disse secco continuando a guardare la stanza con interesse.
"È rimasto tutto identico" disse confuso grattandosi la testa.
"Non veniamo qua da quando abbiamo incontrato quel cretino di Ha-rin, o sbaglio?" chiese Hoseok.
"Ah io no, ci sono tornato" sospirò Yoongi continuando a gironzolare per il soggiorno, si avvicinò al divano, dove sopra c'era qualche indumento spiegazzato e incominciò a piegarli e metterli in ordine.
"Ti sembra il momento di mettere in ordine?" chiese Hoseok dopo essere rimasto per un attimo fermo ad osservarlo.
"È sempre stata così disordinata" sospirò Yoongi, ripensando a tutte le volte che aveva messo in ordine i vestiti e i capotti lasciati da Isabel sul divano.
"Quando sei tornato qui?" chiese Hoseok.
"Mmh... in una giornata di pioggia, prima che mi chiamasse per lasciarmi, sono rimasto qui tutta la notte, ma lei non è rincasata. Ci sono ritornato, ma lei mi aveva tolto l'autorizzazione" sospirò lui.
"Ah... non lo avevi mai detto!"
"Penso che ci siano cose che a volte non ci diciamo" disse Yoongi tornando sullo sguardo su di lui e provando a sorriderli.
"Ehm.. si, direi di si" disse il ragazzo abbassando un po' il capo, sentendosi in colpa per i suoi segreti.
"Andiamo a vedere lo studio com'è rimasto" disse Yoongi con curiosità, Hoseok annuì e lo seguì per lo studio.
Anche lo studio era rimasto uguale, le foto erano tutte al loro posto, e stranamente non c'era alcuno strato di polvere per la stanza.
Yoongi cominciò a guardarsi intorno, si avvicinò la scrivania trovando però il suo quaderno nero posato su di essa, lo prese tra le mani e lo aprì.
"Penso di recente che lei sia venuta qua" disse subito dopo.
"Cosa te lo fa dire?" chiese Hoseok che era rimasto vicino la porta leggermente a disagio dall'entrare in quella camera, che sembrava una specie di santuario.
"Niente polvere, da nessuna parte, penso pulisca lei, non credo che farebbe entrare qualcuno qui, ci sono troppe cose nostre" disse Yoongi, stringendo il quaderno al petto un po' a disagio.
"Aigoo, Hyung... sinceramente, so che la casa è di Isabel, ma sembra invece di stare a casa di una coppia sposata." Disse Hoseok mentre contemplava una cornice sulla libreria, nella foto c'erano Yoongi e Isabel sorridenti.
"Non hai tutti i torti, questa è casa nostra, penso che lei l'abbia sempre considerata tale" disse con tristezza nella voce.
"Come crede di poter andare avanti senza di te, se continua a tenersi questa casa ricordo?" chiese Hoseok stranito.
"Non credo possa, anche se ci sono foto sue e di quel nuovo ragazzo ovunque, anche se mi ha ridato la collana, e mi ha mandato via. Io non credo possa andare avanti, un po' come me. Siamo entrambi bloccati e non riusciremo mai ad andare avanti" disse sempre con tono triste Yoongi.
"Che dici torniamo in soggiorno?" chiese Hoseok, leggermente incerto su cosa dire.
"Voglio vedere la camera da letto" disse Yoongi invece, era curioso di vedere se anche lì fosse rimasto tutto identico. Hoseok annuì con il capo ed entrambi si avviarono nell'altra stanza.
Yoongi aprì la porta e rimase un attimo paralizzato con Hoseok vicino.
La stanza era l'unica ad essere stata cambiata.
"Aigoo!" esclamò Hoseok basito da quello che stava osservando.
"Sono tutte cose nostre?" chiese Yoongi spalancando gli occhi stupefatto.
C'erano poster del loro gruppo ovunque, la libreria non era più stracolma dei tomi dell'università, ma aveva al suo interno tutti i loro volumi rilasciati e varie figurine dei bts attaccati, c'era addirittura un poster enorme di loro sette che aleggiava sopra il letto.
Yoongi fece dei passi indecisi, avvicinandosi al letto, era del tutto sconvolto, non avrebbe mai pensato che la stanza di Isabel fosse mai potuta diventare quella di un'army.
Si sedette perplesso sul letto, trovando una felpa accartocciata, la prese in mano, era sua, ogni volta che andava da lei, la trovava sempre con la sua felpa, l'indumento li era stato rubato quel giorno di capodanno, quando si erano baciati quando per una giornata intera erano stati una vera e propria coppia e avevano deciso di avere quel momento, e lei con tutta la dolcezza del mondo li aveva rubato la felpa, se la strinse al petto odorava di lei.
"Questa è mia" disse mentre continuava a stringerla.
"Hyung, questa stanza fa quasi paura... se non fosse di Isabel scapperei via alla velocità della luce. Non potrà mai dimenticarti, aigoo, ha tutto di noi" disse sconvolto Hoseok rimanendo sempre incollato alla porta e guardando a distanza.
"É sempre stata un po' stravagante, ma penso che tutte queste cose comunicano che le manchiamo tutti, no solo io." disse sospirando e alzandosi dal letto per avvicinarsi alla scrivania. Prese in mano la cornice con una loro foto, la guardò sorridente.
"Hyung.. io davvero non capisco come tu possa stare qui in maniera tranquilla, mi sta venendo il magone. Mi sento malissimo" disse Hoseok con voce lieve, continuava a non avere la forza di entrare lì dentro.
"Anche a me, qui non ci dovrebbero essere cose del nostro gruppo, ci dovrebbero essere oggetti miei" disse lui posando la foto, e poi prendendo tra le mani un lucchetto. Lo guardò incuriosito rigirandoselo tra le mani, era il lucchetto che avevano messo alla torre Hasan, c'era anche la chiave attaccata. Sfilò la chiave senza aprilo, lasciò il lucchetto sulla scrivania.
"Hyung che fai?" chiese Hoseok non capendo cosa stesse facendo l'amico di spalle.
"Isabel ha staccato il nostro lucchetto dalla torre" disse triste.
"Avevate messo un lucchetto da innamorati?" chiese stupito, sapendo che Yoongi non era uno da fare gesti romantici.
"Si... ma eravamo ancora amici." Disse lui mentre si rigirava la chiave tra le mani.
Guardò attentamente la chiave, odiava il fatto di non avere molto di lei.
Chiuse gli occhi un attimo e si mise la chiave in tasca.
Se lei doveva avere il lucchetto, la chiave sicuramente aspettava a lui.
Aprì gli occhi e guardò di nuovo la scrivania e la loro foto, improvvisamente si accorse che vicino alla loro cornice ce n'era un'altra.
Incominciò a ridere di gusto.
Prese la cornice tra le mani, continuando a ridere, Dashimen e Isabel che facevano le smorfie in un selfie.
Dashimen era sempre stato amico di Isabel era la conferma, e a giudicare dalla foto lo era anche parecchio stretto.
Si voltò a guardare Hoseok che invece lo guardava con preoccupazione sul viso, e si avvicinò al ragazzo porgendoli la cornice.
"È stato beccato" disse Yoongi ridendo.
"Cazzo! Sono veramente amici!" esclamò Hoseok sconvolto mentre osservava la fotografia.
"Eh si, penso che Dashimen avrà tanto da raccontare, torniamo in soggiorno, con la foto, così appena arriva, le la mostriamo la foto" rise lui, dando un colpetto sulla spalla a Hoseok, e facendoli segno di lasciare la stanza.
Dashimen arrivò a casa di Isabel, quasi di corsa, aveva fatto un atroce ritardo, per via di un'altra discussione con suo zio riguardante la ragazza.
Aprì la porta dell'appartamento della ragazza si guardò intorno e individuò i due ragazzi che si erano appena zittiti, fermi sul divano che lo aspettavano.
"Scusate il ritardo" disse con voce stanca.
"Tutto bene?" chiese Yoongi studiandolo per bene e trovandolo leggermente stanco.
"Si... giornataccia" sospirò Dashimen, mentre si toglieva le scarpe lasciandole malamente per terra e li raggiungeva vicino ai divani.
Si bloccò di colpo davanti alla foto sul tavolino messa in bella mostra.
"Si... immaginavo lo scoprissi" disse rivolto a Yoongi.
"L'avevo capito quando mi hai dato l'indirizzo" disse Yoongi con un' alzata di spalle.
"Ci devi una spiegazione!" esclamò invece Hoseok guardandolo in malo modo.
"Si... vi ho fatto venire qui, per dirvi tutto" disse Dashimen scuotendo leggermente la testa e andandosi a sedere anche lui su un divano.
"Meglio tardi che mai" disse con tono ironico Hoseok, Yoongi lo guardò leggermente con preoccupazione, per via della rabbia dell'amico, che era sicuramente fin troppa.
"Come mai hai scelto ora di dirci tutto?" chiese Yoongi invece con curiosità.
"Perché da solo non riesco a decidere una cosa, ho bisogno di te" disse rivoltò a Yoongi.
"Di me, per cosa?"
"Che cosa sta succedendo Dashimen!" esclamò invece Hoseok .
"Se non mi aggredisci ,vi spiego tutto! Perché sei incazzato con me?" chiese il ragazzo non capendo tutta quella rabbia proveniente da Hoseok.
"Perché? Conosci Isabel, sei suo amico, e non mi hai mai detto niente! Almeno a me dovevi dirlo!" esclamò Hoseok indignato.
"Okay... Hob-ah se non ti calmi sarà difficile che lui ci spieghi tutto, lascialo parlare, poi litigherete e farete pace. Ma no qui, no a casa mia!" disse ammiccando a Hoseok che ammutolì improvvisamente per via della frecciatina.
"Eh?" chiese Dashimen boccheggiando.
"Niente, le vostre cose non sono importanti, non ora, parla di lei e di tutto quello che mi devi dire" disse Yoongi gesticolando con la mano.
"Va bene..." disse riluttante Dashimen guardando entrambi i ragazzi in confusione e sospettando che Yoongi sapesse qualcosa.
Dashimen incominciò a parlare raccontando tutto dal principio menzionando anche il rapporto tra lui e Yun-hee. L'unica cosa che evitò di dire fu: che era andato a letto con entrambe le ragazze, quella era un segreto che si sarebbe portato con se fin nella tomba. La parte più difficile da raccontare però fu l'ultimo avvenimento che si era venuto a creare.
Yoongi e Hoseok ascoltarono tutto con attenzione, leggermente preoccupati dalla situazione.
"Hai deciso di non aiutarla?" chiese Yoongi riferendosi al discorso del Fasciolo.
"E se finisse nei guai? Sembra rischioso!" esclamò Dashimen atterrito.
"Aigoo... perché è tutto così complicato?" si lamentò Hoseok scuotendo diverse volte il capo.
"Vuoi che io ti dica di indagare?" chiese Yoongi perplesso, ignorando il commento di Hoseok.
Dashimen alzò lo sguardo sul rapper, sembrava essere riluttante a chiederli quello che li frullava per la testa.
"Vuoi che lo facciamo insieme?" chiese Yoongi cambiando domanda.
"Si... tu non dovresti fare poi molto, solo aiutarmi nelle decisioni. L'idea di Isabel non è male di indagare su questo fascicolo e passato del padre, forse avendo le prove, trovando questa ragazza si potrebbe realmente incastrarlo"
"Isabel non voleva che io partecipassi a ciò... mi ero proposto di leggerlo e di escogitare un piano. Mi ha detto che era inutile, che lei non avrebbe usato nulla, non si sarebbe macchiata la coscienza." Disse perplesso Yoongi.
"Cosa? è perché è andata da lui a chiedere aiuto, se ti ha detto che non voleva utilizzare tutto questo materiale?" chiese Hoseok confuso indicando il tavolino con il fascicolo e le foto sparse ovunque.
"Perché sta provando ancora a proteggermi, forse pensa che sia molto rischioso, che potrebbe rimetterci la vita per il padre?" provò a supporre Yoongi.
"Si, anche se a me ha detto, che lo sta facendo per se stessa. Pensa che potrebbe rischiare la vita, per questo si sta prendendo le distanze da te." disse Dashimen.
"Ma lo fa comunque per lui!" esclamò Hoseok.
"Certo che si ma non lo ammetterà mai, o non agirebbe, per paura che morire e far del male a Yoongi" spiegò Dashimen scuotendo il capo, trovando assurdo tutto il modo di ragionare della ragazza.
"Va bene. Tu indaga, su quello che ti ha detto lei, ma non le dire nulla, riferisci a me, e dopo vedremo come agire. Prima ci servono le informazioni e le prove."
"È una pazzia! E se poi il padre dovrebbe scoprirvi? Cosa accadrebbe a voi? È più possibile che uccida voi e no la sua stessa figlia!" esclamò Hoseok indignato.
"Devo fare qualcosa, per ora stiamo solo indagando. Non ci succederà nulla" provò a dire Yoongi, non erano ancora a nulla, non c'era bisogno di avere già paura del signor Kim.
"A me non importa di rischiare la mia vita" disse Dashimen scrollando le spalle, tranquillo.
"Importa a me!" gli urlò contro Hoseok.
"Quando mai?" disse ironico Dashimen sfidandolo con lo sguardo.
"Sempre." disse fulminandolo Hoseok.
"Okay... io in questo non ci voglio mettere naso. Se dovete arrabbiarvi e fare pace a modo vostro, non in questa casa, Dashimen ha un hotel a quanto pare andate lì" disse con un sorriso gengivale Yoongi raggelando tutti e due immediatamente.
"Cosa?" chiese Dashimen.
"Avevi detto che ne avremmo parlato a mio tempo, che non avresti detto niente a lui!" disse Hoseok adirandosi con Yoongi.
"Si... ma voi siete così scontati, vi si legge in faccia che avete bisogno di svuotarvi a vicenda! Da quanto non lo fate?" chiese Yoongi con una risatina stridula.
"Lui sa?" disse Dashimen esterrefatto, "Hai finalmente detto di noi a qualcuno?" chiese sorridendo incredulo, mentre Hoseok boccheggiava senza saper bene cosa dire.
"Si mi ha detto tutto, e gli ho detto che secondo me state bene insieme, se la smettete di litigare per cose stupide!" esclamò Yoongi, intuendo che il vero problema tra entrambi fosse veramente Hoseok e il suo non dire niente a nessuno. Era una bugia quella appena detta, ma forse così avrebbe aiutato l'amico ad uscirne vivo, e no mangiato da Dashimen.
"L'hai detto finalmente a qualcuno?" disse Dashimen con voce lieve e il cuore a mille, non credendoci a quel miracolo. Dopo tanto tempo, Hoseok si stava finalmente accettando e stava incominciando a parlare con qualcuno.
"Ehm... si.." tentennò Hoseok, provando a sorridere in imbarazzo, Dashimen si tuffò su di lui e lo abbracciò.
Hoseok ricambiò lievemente l'abbraccio un po' scosso, guardando Yoongi da sopra la spalla di Dashimen con una faccia da panico.
Yoongi fece spallucce e sorrise ampliamente, pensando che forse almeno a loro due sarebbe andata bene, forse avrebbero potuto risolvere.
16 MAGGIO 2017 SERA
Isabel si girò di fianco toccando leggermente qualcuno sul braccio.
"Amore" disse con voce lieve, l'uomo vicino a lei però non si mosse al suo richiamo.
"Amore, svegliati, tocca a te!" esclamò con voce più squillante scuotendolo.
"Cosa? Chi? Perché!" saltò per aria l'uomo per via dello spavento.
"Tocca a te!" si lamentò lei con voce trillante, tirandoli un leggero calcio da sotto le coperte.
"Ahia! Non mi dare i calci" si lamentò lui con voce impastata dal sonno.
"Se ti alzassi e andassi da tuo figlio, io non dovrei tirarti i calci" brontolò lei infastidita.
"Aigoo, perché piange sempre?" si lamentò l'uomo mettendosi seduto e afferrando il baby monitor, con una smorfia sul viso.
"Tale padre, tale figlio" si lamentò lei tirando poi le coperte fin sopra la testa.
"Io non piango! Sei tu la frignona tra noi due"
"Non ti sento! È il tuo turno, occupati di tuo figlio"
"È anche tuo!"
"Io ci sono andata prima da lui" trillò lei sempre nascosta da sotto le coperte.
"Si, va bene... come la metti è sempre colpa mia" disse lui mettendosi in piedi e alzandosi dal letto, trascinandosi lento per la stanza per raggiungere quella del bambino.
Isabel si scoprì la faccia, e si mise a sedere sul letto, guardando la porta, il pianto del neonato era appena cessato dal baby monitor.
Sorrise per un attimo, felice del fatto che finalmente fossero insieme, e che dopo tante peripezie erano riusciti a crearsi una famiglia, una pazza famiglia, ma colma d'amore e gioia.
Rimase ferma ad aspettare che lui tornasse.
Sembrava come se stesse passando un'eternità, c'era troppo silenzio in casa, e lui non tornava.
Titubante si alzò dal letto.
Si incominciò a muovere scalza per la casa, provò ad accedere la luce del corridoio, ma stranamente quella non si accese.
Qualcosa non andava, lo sentiva dentro di sé, era come se tutta la felicità che stava provando fino a un attimo fa, fosse stata improvvisamente risucchiata via.
Più si muoveva per quel corridoio, più sentiva l'angoscia invaderla.
Sentiva freddo, fin troppo freddo, come se stesse su sulla cima di un monte in mezzo a una tempesta di neve.
Arrivò davanti la porta della cameretta del bambino, non c'era nessuno.
Solo una piccola lucina da camera era accesa.
Si avvicinò impaurita al lettino, della sua dolce creatura, si sporse leggermente.
Non c'era nessuno all'interno, solo una grande macchia rossa di sangue a imbrattare la candida copertina color giallo chiaro e celeste cielo.
Con lentezza toccò, la stoffa della coperta, e la prese tra le mani, sporcandosi si sangue.
Si voltò verso la porta con gli occhi sbarrati.
"Yoongi dove sei?!" urlò a pieni polmoni, per poi far cadere la coperta a terra e correre verso la porta alla ricercata di suo marito.
La porta si chiuse improvvisamente, prima che lei arrivasse a sorpassarla.
"Yoongi!" urlò di nuovo Isabel, mettendosi seduta sul letto e spalancando gli occhi.
Tremava tutta, ed era tutta appiccicosa.
Era stato solamente un incubo, ma era sembrato così reale.
Si passò una mano sulla fronte, e un'altra verso il suo stomaco, che le doleva terribilmente.
Un bruciore atroce si fece largo per tutta la bocca dello stomaco. Strinse forte gli occhi per poterlo sopportare.
Si alzò velocemente correre in bagno, erano tre giorni che stava male con lo stomaco, e non ne capiva il motivo, per la prima volta in vita sua si era messa anche in malattia.
Proprio non riusciva a stare meglio.
Aveva solamente la nausea, e il bisogno di vomitare, anche se il suo stomaco era vuoto.
Vomitò di nuovo, e si sedette sul freddo pavimento del bagno.
Qualcosa non andava, quella che stava avendo non sembrava una comune influenza.
Aveva pensato che poteva trattarsi di attacchi di panico, ma continuava a temere che non fosse neanche quella la causa.
Chiuse gli occhi, stringendoli forte.
"Non ti sento! È il tuo turno, occupati di tuo figlio." La sua voce, del sogno nella sua testa.
Figlio.
Spalancò gli occhi, quasi sotto shock, si tasto lo stomaco, con preoccupazione.
Non poteva essere incinta, era impossibile, lei usava la pillola anticoncezionale. L'aveva incominciata a usare quasi da subito, ogni tanto la interrompeva durante l'uso di psicofarmaci.
Nell'ultimo periodo anche se aveva preso antidepressivi, non l'aveva mai interrotta.
Scosse la testa, in confusione.
Era troppo stanca per riuscire a ragionare, troppo malata.
Non poteva esserlo, non era una cosa possibile.
L'ultima persona con cui aveva fatto sesso, era solo una.
Yoongi.
Si alzò a fatica, sempre sotto shock e ritornò a tentoni e un po' traballante verso il letto.
Ci si sdraiò, e incominciò ad accarezzarsi lo stomaco.
Un bambino, se fosse stato così, sarebbero stati solo guai tremendi.
Avrebbe comprato un test di gravidanza e chiamato il medico per un analisi più curata, doveva risolvere immediatamente quel problema.
Chiuse gli occhi sperando con tutta se stessa di non essere incinta.
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Questo capitolo è una cavolata per l'amor del cielo.., ma proprio non ci riuscivo.
Non mi piace, mi annoia, almeno fino alla parte finale.
Comunque ora tutti sanno tutto (beh più o meno, jimin e jungkook non sanno di Hoseok e Dashimen, ma non è fondamentale)... ringraziando il cielo! Ero stanca dei segreti!
Segreti... se lei è realmente incinta ecco che ci sarà un altro fottuto segreto.
Era prevedibile, vi avevo scritto che si erano dimenticati il preservativo, era messo apposta!
Detto questo ho solo sa dire: Jin riprenditi con il cervello!
Bene passo e chiudo alla prossima!
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