CAPITOLO 65 TWO MEN
CAPITOLO 65 TWO MEN
23 NOVEMBRE 2015
Isabel si trovava nella suite privata di Do-yoon a uno dei suoi party, si era presentata da sola ed era entrata come se quella fosse stata casa sua. Si era seduta al suo solito divanetto e aveva preso una bottiglia e aveva incominciato a bere guardando le ballerine che si dimenavano.
"Ragazzina" chiamò Do-yoon, dopo averla osservata per un po'a distanza, l'aveva trovata assente nello sguardo e si era avvicinato per controllare come stesse. Si sedette vicino a lei.
"Ciao Oppa" disse lei con lo sguardo un po' perso e la mente altrove.
"Tutto bene?" chiese lui con preoccupazione nel tono della voce.
"Si cerco di non pensare" disse lei con voce piatta, sembrava vuota, si sentiva come un contenitore con niente al suo interno.
"Problemi? Sai con me puoi parlare se ti succede qualcosa" disse lui affabile accarezzandole una gamba.
"Non c'è nessun problema ho risolto già" disse apatica rimanendo con lo sguardo fisso nel vuoto. Aveva risolto il problema e lo aveva fatto nel peggiore dei modi. Aveva odiato tutta la situazione che aveva dovuto fronteggiare.
"Sicura, nel caso puoi chiedere sempre a me che sono il tuo oppa" sorrise lui continuando ad accarezzarla in modo dolce e rassicurante.
"Certo lo so" sorrise lei guardandolo un attimo, in quel momento era talmente assente, che era difficile tenerlo nascosto, non aveva voglia di fingere e di nascondere nulla. Aveva finto fin troppo.
"Devi ancora imparare a recitare bene, si vede che sei falsa" disse lui sbuffando, cercando di smuoverla un po' provocandola.
"Come?" chiese lei confusa, non avendo ascoltato quasi nulla.
"Non è vero che stai bene, lo dici solo perché non mi chiederesti mai aiuto, tu proprio non ti fidi di me" disse lui alzando gli occhi al cielo risentito
"Do-Yoon se non mi fidassi di te non starei qui" disse lei sbuffando, non comprendendo cosa lui volesse da lei, si sentiva fin troppo stanca e voleva solo non pensare a nulla, non aveva più la forza.
"Vieni con me" disse lui prendendola per una mano e tirandola in piedi.
"Dove?" chiese cercando di fargli mollare la presa, lo guardò con irritazione.
"Devi venire con me, devo parlarti in privato" disse secco avvicinando il suo viso a quello di lei, Isabel si sentì tremare e incominciò a dubitare che quell'amicizia non fosse realmente quello che lei credesse, incominciò realmente a dubitare su di lui ed ad avere paura.
"Isabel, non ti faccio niente voglio solo parlarti" disse lui schietto, accorgendosi del cambio di sguardo della ragazza.
"Okay andiamo" disse non certa di andare con lui chissà dove. Do-yoon la tirò via con sé per uscire fuori dalla suite ed entrare in un'altra camera.
"Siediti" le ordinò e Isabel si sedette sul letto della camera, non facendo un fiato.
"Ti faccio paura?" chiese lui osservandola rimanendo in piedi davanti a lei con le mani sui fianchi.
"Ti sembro una che abbia paura di qualcosa?" chiese lei con tono di sfida , mentendo spudoratamente, aveva paura, l'aveva sempre.
"Tutti hanno paura, ragazzina. Fatto sta che di me non dovresti averne" disse lui arrabbiato.
"Non ho paura di te Do-yoon. Cosa vuoi?" chiese sempre con tono di sfida, rimanendo ancorata alla maschera che aveva appena indossato, quella della strafottente.
"Ma non ti fidi" disse lui evitando la domanda.
"In questo mondo è meglio non fidarsi" rispose per le rime lei.
"Ma senza fiducia non si può creare un legame, almeno no uno vero" disse lui sedendosi sul letto vicino a lei e prendendo una ciocca dei suoi capelli aggiustandola dietro l'orecchio. Decise di cambiare strategia, arrabbiarsi non serviva molto con lei, perché si metteva sulla difensiva e si chiudeva a riccio.
"Vuoi dirmi che problemi avevi? Posso risolvere tutti i problemi che ti affliggono" disse lui serio in modo accomodante.
"Ti ho detto che non ho problemi, non capisco perché insisti" disse lei guardandolo fisso negli occhi.
"Io invece penso tu abbia qualcosa che non vada, è la prima volta che ti vedo con questo tipo di sguardo sofferente e vuoto." Si fece serio lui.
"Sai Do-yoon dovresti incominciare a essere meno sicuro di te stesso, non sei onnisciente non puoi pensare di sapere tutto di tutti" disse sfrontata lei continuando a non demordere.
"Ed ecco la tigre che esce, quando sei punta sul vivo attacchi in questa maniera, non è la prima volta che lo fai. Il problema è sempre lo stesso? Il cuore infranto" proprio non riuscendo a trattenersi, Isabel lo stava facendo infuriare, il fatto che lei non volesse mai parlare con lui lo rendeva frustrato. E non sapeva come comportarsi per ottenere la sua fiducia.
"Do-yoon puoi continuare a farmi questa domanda tutte le volte che vuoi, ti risponderò nella stessa maniera sempre. IO NON HO IL CUORE INFRANTO" disse scandendo la frase con rabbia.
"Ha-rin che fine ha fatto?" chiese Do-yoon cambiando discorso.
"Andato via, non è un problema, mio padre l'ha mandato in America, non farà più ritorno. Non sono innamorata di lui se è quello che pensi" disse lei con uno sbuffo.
"Mai pensato, ma sapevo che ti seguiva, ogni volta che venivi qui, provava sempre ad entrare stasera non l'ho visto. Ero solo curioso" disse lui come se non fosse importante.
"Non lo vedrai più, puoi starne sicuro"
"L'hai mandato tu via o tuo padre ragazzina?" indagò lui
"Non sono stata io" disse schietta mostrando un tono risentito per via dell'accusa appena fatta.
"Se avevi un problema con lui potevo risolvertelo io" disse lui
"Ti ho detto che non ho problemi Do-yoon" disse lei di nuovo "Vuoi spiegarmi cosa vuoi?" chiese lei arrabbiata.
"Che tu ti fidi di me" disse lui addolcendo la voce.
"Io mi fido" disse lei mentì in parte lei, sapeva che non poteva fidarsi di nessuno, poteva far conto solo su di lei, il resto del mondo poteva solo causarle casini.
"No, se non mi dici le cose."
"Do-yoon così non andiamo da nessuna parte, questo discorso si sta ripetendo" disse lei nervosa, incominciando a stringere la collana tra le mani, voleva solo che quella conversazione finisse, era andata lì per poter stare tranquilla e ubriacarsi, ma Do-yoon aveva decisi di darle il tormento in quel modo con tutte quelle domande assillanti.
"Si, perché tu non ti apri con me e non ti fidi, Aigoo Isabel come sei testarda" disse lui alzandosi e prendendo un attimo le distanze da lei incazzato, aveva appena perso la pazienza di nuovo. Era sempre così, lei la faceva infuriare ogni volta che si veniva a creare una discussione, provava a rimanere calmo, ma poi ogni tanto gli veniva da scoppiare contro di lei vacillando.
"Perché non riesci a farlo? Aigoo, ti sto dando di tutto, conoscenze, posti in cui stare visibilità! Il minimo che tu possa fare e fidarti e dirmi tutto, e invece no, continui a essere distante sempre. Cerco solo di aiutarti" disse arrabbiato.
"Io non te l'ho chiesto, stai facendo tutto tu, e non ne capisco la ragione" disse le incrociando le braccia a petto.
"La ragione? Perché essere soli in questo mondo fa schifo e tu sei sola" disse lui fulminandola con lo sguardo e freddandola.
Lei abbassò lo sguardo, mentre lui rimaneva a fissarla in silenzio. Sperando che lei parlasse, e la finisse di essere cocciuta.
"Ha-rin mi stava creando dei problemi e per colpa sua ho dovuto vedere una persona che non avrei voluto incontrare" disse lei rimanendo con lo sguardo basso, qualcosa nel tono di Do-yoon le aveva detto di parlare e dire almeno una parte di verità.
"E per questa persona che hai incontrato stai male?" chiese lui
"Do-yoon io non ne voglio parlare, non è questione di fiducia, la questione è che quella persona fa parte del mio passato e tale deve rimanere." Disse con voce trascinata cercando di trattenersi dall'esplodere in un pianto infinito, voleva solo dimenticare quel terribile incontro.
"Okay, tale rimarrà fino a quando non né vorrai parlare. Ma non pensare che non proverò a farti dire questa cosa" disse lui serio continuando a fissarla con rimprovero.
"Perché insisti?" chiese lei guardandolo di nuovo e avendo una voce spezzata.
"Perché per creare un rapporto vero ci vuole fiducia, e per avere fiducia bisogna raccontarsi tutto"
"Non posso farlo, devi farti andare bene quello che ti racconto ora. Non ti dirò di quella parte del mio passato, perché non mi riguarda più" disse lei cercando di essere forte.
"Per questa volta lascerò correre, andiamo ti accompagno a casa"
"A casa? Perché?" chiese confusa, non voleva andare a casa voleva continuare a bere lì.
"Perché stai incominciando a bere, e non mi sembra il caso nelle condizioni in cui sei. Vuoi bere lo farai al sicuro a casa tua" disse lui con tono severo ma responsabile.
"Va bene, io comunque non ti capisco" disse lei alzandosi dal letto scuotendo il capo, non lo capiva, non capiva perché lui facesse tutto quello che stava facendo, perché insistette tanto nel prendersi cura di lei.
"Lo so, non devi capire, devi solo fidarti e pensare che tutto quello che io faccia, sia per il tuo bene e basta"
Isabel rimase immobile guardandolo fisso cercando di studiarlo, lui si avvicinò le prese il viso tra le mani, la guardò intensamente mentre lei rimaneva ferma e leggermente confusa da quell'atteggiamento, lui sorrise e le diede un bacio leggero sulla fronte.
"Capirai con il tempo, e ti fiderai" disse lui accarezzandole il viso "Andiamo ora" disse la prese per mano e lei si lasciò trascinare via verso casa senza fare nessuna domanda, sempre più confusa da quel uomo.
25 NOVEMBRE 2015
"Ciao Dashimen" disse Isabel appena la porta le si aprì davanti a sé, trovandosi
Dashimen che sorrideva tranquillo.
"Ciao principessa, qualcuno ti ha vista arrivare qui?" chiese lui tranquillamente.
"No nessuno, sono riuscita a sfuggire, sono diventata brava sai" sorrise lei
malignamente, si stava mettendo di impegno, era passata da fare vari giretti per
seminare a mettere direttamente fuori uso le automobili. Aveva bucato tutte le
gomme dell'investitore che l'aveva accompagnata a casa dei bts, si era vendicata per
bene.
"Ma che brava che sei, dai entra così ci mettiamo a lavoro" sorrise lui cordiale.
"Tieni prendi questa busta" disse lei passandoli una busta di plastica alquanto pesante.
"Hai deciso di trasferirti qui?" rise lui chiudendo la porta e notando che oltre la busta, aveva altre due borse.
"Una è la mia borsa, l'altra è quella con il pc e il telefono, e quella che ti ho dato è quella del cibo e alcool" sorrise lei.
"Cibo? Pollo fritto?" chiese lui con gli occhi che si illuminavano.
"Si, ma è un po' freddino mi sa" fece spallucce lei mentre lasciava tutto sul divano.
"Va bene comunque, quanto alcool hai portato?" chiese scettico, aprendo la busta e controllando il contenuto.
"Solo quattro birre" disse lei un po' a disagio.
"Non hai intenzioni di ubriacarti?" rise lui prendendola in giro.
"Non penso mi farebbe bene, sono un po' stressata ultimamente" disse lei sedendosi sul divano e sbuffando sonoramente.
"Come mai?" chiese lui mentre spacchettava il pollo sul tavolino davanti alla ragazza.
"Vado in cucina a prendere le bacchette" disse lei alzandosi ed evitando la domanda.
"Fai come se fossi a casa tua"
"Non c'era bisogno di dirlo" si voltò a guardarlo sorridendo, i capelli le svolazzarono
per un attimo e poi si girò per sparire oltre la porta della cucina.
"Se mai io dovessi venire a casa tua, lo sai che farò nel tuo stesso modo vero?" le urlò lui dopo averla vista sparire.
"Puoi fare tutto quello che vuoi, per quanto mi riguarda" urlò lei dalla cucina e lui sorrise guardando la porta, gli piaceva Isabel, sempre più.
Tornò sul divano con le bacchetta per mangiare "Dai mangiamo prima e poi lavori" disse lei tranquilla passandogli le posate.
"Okay, si direi prima il cibo" sorrise lui per poi guardare il pollo aveva un aspetto favoloso.
"Riesci a fare tutto il lavoro prima d'inizio Dicembre?" chiese lei mentre incominciava a mangiare con gusto, cosa che capita realmente poche volte, la maggior parte delle volte accadeva che si dovesse sforzare a buttare giù il cibo.
"Si dovrei, perché? Vuoi già liberarti di me?" chiese lui assottigliando lo sguardo.
"No, ma dovrei partire per un esame di un master a inizio dicembre e per un affare di lavoro a Tokyo" disse lei tranquilla, aveva un'agenda parecchio fitta d'impegni, se l'era creata lei in quel modo, aveva bisogno di non pensare e l'unica maniera per farla era quella di sovraccaricarsi di lavoro.
"Quanto tempo starai via?" chiese lui perplesso.
"Penso una decina di giorni, vorrei poter portarmi il computer senza problemi" disse
lei continuando a concentrarsi sul cibo.
"Certo, ti faccio tutto subito" sorrise lui affabile.
"Comunque non voglio liberarmi di te, hai detto che mi avresti dato qualche lezione o sbaglio?" chiese lei alzando lo sguardo su di lui e ammiccando.
"Ah, sei veramente interessata?" disse con tono sorpreso, era una battuta quella delle lezioni non pensava che lei avrebbe mai accettato, sembrava veramente piena d'impegni come persona, non credeva che lei gli avesse mai potuto dedicare del tempo.
"Si mi piacerebbe saperne qualcosa di più" annuì con il capo.
"Perfetto! Ci possiamo organizzare, non è un problema per me" disse lui tranquillo, prendendo da bere.
"Mi fa piacere saperlo"
"Lo faccio solo perché sei tu e mi stai simpatica"
"Waoo addirittura, ho la tua approvazione" rise lei di gusto a quel modo di fare del ragazzo così spontaneo e giocoso.
"Si, vedi che è molto difficile ottenerla" disse serio
"Ah beh allora devo sentirmi onorata di questo" lo prese in giro lei, stando al gioco.
"Decisamente si" ghignò lui e lei si ritrovò a ridere di nuovo in modo spontaneo.
"Sai? Mi sei simpatico anche tu, ed è raro che mi piaccia qualcuno" disse lei.
"Allora dovrei sentirmi onorato anche io?" ammiccò lui.
"Decisamente si" ghignò lei per poi darli una leggera spinta.
"Dai mangiamo" disse lei sorridendo.
"Vuoi che metto qualcosa alla televisione?" chiese lui.
"Mmh si metti quello che vuoi" disse lei con un'alzata di palle.
"Ehm io vedo solo programmi Americani" disse lui a disagio.
"Perfetto anche io" ridacchiò lei.
"Stavo rivedendo la quinta stagione del trono di spade, non so se lo conosci"
"Si, a me va benissimo possiamo guardare quello" sorrise lei.
"Ti piace?" chiese lui scettico
"Certo mi ispiro a Cersei non lo sapevi?" chiese lei ridacchiando
"Ah beh, si identica proprio" arricciò il naso lui contrito.
"Vai con l'episodio qualunque andrà bene" rise lei aprendo le birre e passandone una
a Dashimen.
"Sembri a tuo agio qui" disse lui pensieroso.
"Lo sono, mi sento come se non fossi la vera me qui" disse lei
"Ed è una cosa positiva?" chiese lui incuriosito non capendo bene la frase detta da lei.
"Si, mi sento libera qui dentro"
"Dentro un seminterrato?" rise lui "Beh se ti senti tanto bene, puoi venire quando
vuoi"
"Lo prendo in parola"
"A me va bene, ora zitta che devo seguire l'episodio" disse serio e lei rise allegra dandoli una leggera spinta per poi tonare a mangiare il pollo, e lui le accarezzò i capelli con fare affettuoso, in maniera spontanea. Si conoscevano da circa due giorni, ma già si sentivano entrambi in confidenza da poter dirsi di essere già amici.
26 NOVEMBRE 2015
"Che cosa hai scoperto?" chiese Do-yoon seduto sul divano a casa di Dashimen.
"Aveva una relazione con uno dei Bts Suga, ed era molto legata a quel gruppo, ci
sono parecchie foto loro e cose che riguardano loro, penso che lei stia nascondendo
questo, anche sul telefono vecchio che ha, ci sono parecchi messaggi con loro,
sembra che lei l'abbia lasciato" spiegò velocemente Dashimen per poi dare un sorso alla sua birra.
"Bts? Cosa sono?" chiese Do-yoon non capendo e strizzando gli occhi leggermente confuso da quella parola a lui ignota.
"Gruppo musicale emergente, sembrano bravi ragazzi, però stanno facendo fatica, la
loro agenzia è piuttosto piccola... ah Isabel ha anche degli investimenti lì, sembra sia
un segreto anche quello"
"Ha investito nella loro agenzia? Anche se ha lasciato il fidanzato?" chiese stranito da quella informazione, domandandosi perché mai avesse fatto una cosa del genere e in segreto tra altro.
"Così sembra, non mi chiedere il perché non lo so, sto ancora controllando il tutto"
disse Dashimen continuando a bere, lanciò uno sguardo alla postazione del suo pc.
"Vuoi vedere le foto?" chiese poi
"Mmh, ma si fammi vedere" disse Do-yoon alzandosi in piedi e aspettando che lo facesse anche il ragazzo.
"Potresti rimanere sconvolto" disse Dashimen serio per poi dargli le spalle e dirigersi verso la scrivania con Do-yoon che lo seguiva tranquillo.
"Perché hai trovato foto di nudo?" chiese lui scettico per poi ridere, dubitava fosse una cosa del genere.
"Ah, no ma fidati potresti rimanere sconvolto" rise Dashimen, aveva guardato quelle
foto e l'aveva trovata completamente diversa dalla persona che aveva conosciuto.
"Aigoo, vediamo queste foto sconvolgenti" disse Do Yoon, sedendosi e avvicinandosi allo schermo.
La prima foto era una di Isabel con i capelli neri, vicino al ragazzo, entrambi con le
divise scolastiche e i diplomi tra le mani, lui era leggermente imbarazzato e lei invece
era sorridete al suo fianco mentre lo teneva a braccetto, c'erano una serie di foto di
loro del giorno del diploma, dove si vedeva il cambiamento nel volto di lui se nella
prima foto era in imbarazzo, in quelle successive diventa meno imbarazzato e sempre
più sorridente.
C'erano anche le foto della cena per i festeggiamenti con altre persone, e vari scatti di
loro due che chiacchieravano o di lui che le accarezzava i capelli con fare scherzoso,
quelli sembravano degli scatti rubati.
"Waooo, sembra allegra" disse Do-Yoon mentre le foto scorrevano, e notando che la ragazza sorridesse sempre nelle fotografia, per avere un sorriso da lei potevano volerci anni, non era molto collaborativa nel sorridere all'obiettivo, Do-yoon lo sapeva bene.
"Molto" disse serio Dashimen continuando a cliccare con il mouse per andare avanti.
Poi apparse una loro foto alla torre di Seul, dove lui la teneva vicino e lei sorrideva felicissima, con i capelli colorati di blu che fuoriusciva dal cappello invernale. Poi c'era una foto di un lucchetto con le loro iniziali, e alcune foto di lui imbarazzato da solo, e altre di lei pensierosa affacciata a vedere il panorama.
Poi apparvero le foto di loro due, fatta con l'autoscatto con la torta di compleanno di
lei e i cappellini di cartone colorati in testa e lei con i capelli sempre colorati questa volta di violetto.
"Aveva sempre dei capelli coloratissimi" disse pensieroso Do-yoon notando quel particolare.
"E sorrideva spesso" disse Dashimen andando avanti con le foto e mostrando quelle di Halloween con tutto il gruppo dei bts e delle foto rubate di lei intenta a truccare i vari membri del gruppo, poi alcuni selfi con la maknae line e molti con facce buffe fatti insieme a V.
"Quello è V dei bts" disse Dashimen indicando il ragazzo che era protagonista nella maggior parte delle fotografia, poi Dashimen incominciò a elencare i nomi dei vari componenti del gruppo, mentre andava avanti con le foto e loro apparirono.
"Senti ma questo Suga, sai il nome vero? Per caso è Yoongi?" chiese Do-yoon pensieroso, non si era scordato di quel nome, l'aveva impresso nella sua mente con il pennarello indelebile.
"Si, si chiama Min Yoongi, lei ti ha parlato di lui?" chiese Dashimen confuso.
"No, non parla di questo suo passato, sembra veramente un'altra persona"
"Si ha sempre capelli colorati di tante sfumature, e si veste in modo semplice, ci sono
anche dei video, vuoi vederli?" chiese Dashimen
"Nel caso la prossima volta, Ora dimmi c'è altro di rilevante?" chiese Do-yoon
staccandosi dal pc confuso dal vedere la ragazzina in quella maniera tanto diversa, ma bella.
"Parecchi appunti sulle classi sociali, e sulle varie famiglie Chaebol. Sembra come se
stesse cercando materiale scandalistico" rispose Dashimen
"Su di me cosa ha?" chiese assottigliando lo sguardo.
"Nulla di rilevante, ma è così per la maggior parte delle informazioni che ha,
sembrano appunti di voci che ha sentito, nulla di accertato, non penso usi qualche
mezzo per carpire le informazioni"
"Quindi ha solo cose che riesce a sentire? E cosa se ne fa?" chiese Do-yoon scettico
"Ancora non ci sono arrivato a capire. C'è altro di rilevante comunque"
"Cosa?" chiese incuriosito.
"Senti Do-yoon, io di solito non faccio domande, non mi frega molto di quello che fa
la gente, aggiusto i computer e altro. Questo investigare non è da me lo sai, lo lascio a
mio zio, non è un qualcosa che mi piace molto" incominciò a spiegare nervoso Dashimen per poi lanciare uno sguardo fugace alla foto rimasta aperta di Isabel con i
capelli turchesi, dove lei faceva la linguaccia e con Suga vicino che le spettinava i
capelli.
"Arriva al nocciolo della questione ragazzino" disse Do-yoon "Lo sai che con me
puoi parlare schiettamente"
"Si lo so, senti Isabel sembra una brava ragazza, e con alcuni problemi, che penso
siano dettati dalla famiglia, cosa vuoi da lei?"
"Ti preoccupi per lei dopo quanto? Due volte che l'hai vista?" chiese Do-yoon con
tono ironico nella voce.
"è stata in una clinica psichiatrica per depressione e anoressia e problemi con alcool,
Do-yoon cosa vuoi da lei?" chiese Dashimen indurendo la voce.
"Informazioni su di lei, niente di ché" disse facendo spallucce.
"Tu non fai mai niente per niente"
"Non ti devi preoccupare, la ragazzina è al sicuro con me"
"Continuo a non capire questa ossessione che hai per lei"
"Penso sia la stessa che spinge te a preoccuparti" disse Do-yoon.
"Io non ho un'ossessione per lei" disse con tono leggermente risentito
"Si, ma stai già prendendo le sue parti, Isabel ha qualcosa di speciale se la guardi
attentamente"
"Cosa la tristezza nei suoi occhi?" chiese Dashimen avendola scorta nello sguardo della ragazza.
"Bravo, non è tristezza è dolore puro"
"Appunto se pensi questo, dovresti lasciarla perdere"
"No, io mi sto prendendo cura di lei"
"Aish Do-yoon sappiamo benissimo che non sei un santo" disse Dashimen "Se vuoi
solo portartela a letto, fallo ma poi lasciala in pace"
"Non voglio portarmela a letto o l'avrei già fatto" disse risentito
"Continuo a non capirti" disse Dashimen sbuffando
"Non devi infatti, tu richiamami quando avrai abbastanza da dirmi, non devi
preoccuparti. Ah se vuoi esserle amico, evita di farti beccare dal padre di lei" lo avvertì Do-yoon alzandosi per potersene andare.
"Perché?"
"Non è una bella persona e non penso che gradirebbe qualcuno della tua sfera sociale
vicino a lei" disse Do-yoon
"Ah questi ricchi" si lamentò Dashimen
"Questo è uno di quei ricchi da cui devi stare lontano. Comunque non dare a nessuno
le informazioni di Isabel neanche a chi offre più di me"
"Sarà fatto, sinceramente non ero sicuro di darle neanche a te, specie dopo aver visto
le sue foto, sembra un'altra persona lì, allegra spensierata. Ora invece sembra come
se tutta la sua felicità e allegria che aveva fosse stata risucchiata via. " disse dubbioso
"Non ti innamorare ragazzo, non puoi farlo" disse sapendo il fatto suo.
"Non mi innamorerò" disse Dashimen alzando gli occhi al cielo.
"L'ultimo fidanzato è stato esiliato dal padre in America circa qualche giorno fa"
disse sapendo già l'accaduto
"Come mai?" chiese
"Era diventato un problema, sapeva troppo"
"Non potevi rintracciarlo e chiedere a lui cose su di lei?"
"Ah no quel ragazzino non si fida di me e mi odia, comunque penso dipenda da me il
fatto che si siano lasciati, le ho suggerito che non andava bene per lei"
"E lei ti ha creduto?" chiese scettico
"Beh si era la verità anche questo ragazzino cercava di controllarla come la controlla
il padre" disse Do-yoon
"Che vita incasina che ha questa ragazza" disse Dashimen amareggiato
"Puoi credermi come no, sto solo cercando di aiutarla"
"Ti crederei se sapessi le motivazioni che ti portano a ciò"
"Nessuno le può sapere, sono affari miei quelle"
"Come vuoi tu, che fai stai andando via?"
"Si, ho un appuntamento, ci vediamo il prima possibile"
"Ah, Isabel mi ha detto che a inizio dicembre parte, lo sapevi?" Lo fermò un attimo
Dashimen.
"Si, mi aveva accennato qualcosa sul fatto che dovesse andare a Tokyo quindi è
sicuro?" chiese lui mentre si apprestava a mettere il cappotto.
"Si, da quel che ho capito"
"Perfetto, vado, fammi sapere le novità Dashimen"
"Sarà fatto" disse il ragazzo rimettendosi a lavoro e Do-yoon lasciò l'appartamento
con la testa piena di pensieri e confusione su tutto quello che aveva appena scoperto.
Il sorriso di lei nelle foto lo aveva destabilizzato, non avrebbe mai pensato che Isabel
potesse essere tanto diversa in passato.
Angolo dell'autrice:
Two men! Dashimen e Do-Yoon... Che ne pensate di questi due uomini?
Dopo gli ultimi capitoli ho cercati di alleggerire un po' il tutto, spero di aver dato
una pausa al dolore almeno per un capitolo.
Niente Suga, il poveretto ha bisogno di una tregua.
Beh che dire di Isabel... grazie Dashimen!
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