CAPITOLO 64 MUST GO ON
CAPITOLO 64 MUST GO ON
20 NOVEMBRE 2015
Hoseok rientro in casa con la testa bassa, e di cattivo umore, sapendo però che tanto non era l'unico a stare in quello stato e che lo fossero tutti.
"Yoongi dov'è andato?" chiese
"In camera sua, appena sei uscito, ci si è chiuso dentro" disse Namjoon con tono preoccupato.
"Dormo con Jungkook mi sa" disse Jin seduto sul divano contemplando il pavimento.
"Cosa ne pensate?" chiese Hoseok sedendosi e cercando di capire il pensiero degli altri.
"Che è una grandissima stronza" disse Jimin tra i denti, era furioso.
"Jimin non è vero!" lo rimproverò Tae arrabbiato.
"Aigoo, perché devi essere sempre così buono e giustificarla! Perché???? L'hai vista? Hai visto come ci guardava? Non ci ha degnato di una parola!" urlò Jimin in preda alla rabbia.
"Jimin per favore non urlare, Yoongi potrebbe sentirti" disse Hoseok con tono preoccupato, aveva il presentimento che Yoongi stesse per crollare di nuovo.
"Giusto penso sia a pezzi ora" disse Namjoon guardando verso il corridoio con preoccupazione pensandola esattamente come Hoseok.
"Io ho visto come l'investigatore guardava ogni suo movimento e come cercava una continua reazione di Isabel nei confronti dello Hyung, l'ho vista vacillare quando lui è stato spinto a terra" disse Tae prendendo le parti della ragazza con fervore ignorando gli ammonimenti dei più grandi.
"Vi avevo detto che dovevamo smetterla" disse Jk con tono rassegnato "Avete voluto continuare, questo è il risultato" continuo il ragazzo imbronciato.
"Volevamo delle risposte!" disse Jin
"Si a quale costo? Lo hyung si è chiuso in camera, Jimin è furioso, siamo tutti sconvolti e confusi. E se Isabel non fosse realmente cambiata come ci ha voluto far credere, probabilmente è in pericolo per via di suo padre!" disse Jk
"Cosa facciamo?" chiese V guardando i maggiori, sperando che loro avessero una soluzione "A me sembrasse come se fingesse, lei ci vuole bene, pensate a come deve essere stata dura venire qui e fingere che non le importi" disse con tono triste.
"Sapete, io penso invece che forse Ha-rin abbia ragione e sia cambiata e le va bene la sua vita felice!" esclamò Jimin "Se ci avesse tenuto, non ci avrebbe trattato con freddezza, come se non esistessimo e non avrebbe trattato Yoongi così, avrebbe parlato con lui" disse Jimin con rabbia, non ascoltando ciò che avevano da dire gli altri rimanendo ancorato nella sua posizione.
"Aigoo, io non so a cosa credere! Questa situazione fa schifo" disse Jin sempre con lo sguardo rivolto al pavimento.
"Come non sai che pensare Hyung? Tu eri il primo a dire che è una stronza!" urlò Jimin.
"Lo so, ma non lo penso realmente" disse con tono triste.
"Per quale motivo? Per quello che ha detto Jungkook?"
"Ehi! Io non ho detto delle bugie!" urlò il più piccolo in sua difesa.
"Non ho detto questo! Penso solo che lei ti abbia raggirato!" urlò Jimin
"Jimin ma cosa stai dicendo! L'hai vista anche tu con Hoseok e ribadivi che secondo te dovevamo aiutarla!" disse V
"Quando l'abbiamo incontrata, non ha fatto la stronza come oggi!" urlò Jimin
"L'ha fatto per l'investigatore!" disse Tae arrabbiato continuando a difenderla.
"Non credo! Poteva essere fredda, ma trovare un modo per farci capire che stesse fingendo, fare qualcosa!" disse Jimin.
"L'ha fatto ha vacillato! Ha urlato quando ha spinto lo Hyung!" esclamò V sempre più furente.
"Stronzate! Solo per proteggersi dagli scandali! Le importa solo di se stessa, no di noi e di quanto stiamo male! Hyung riprenditi di qualcosa!" Jimin prima attaccò Tae e poi urlò a Jin che era rimasto seduto a contemplare il pavimento.
"Io... non so cosa dire, lei non sembrava la Isabel che abbiamo conosciuto" disse a bassa voce confuso.
"Certo non lo è più!" urlò Jimin
"Ragazzi basta, è inutile parlarne non sapremo mai la verità" Disse Namjoon cercando di far calmare gli animi, e provando a rimanere neutrale.
"La verità è quella che abbiamo visto!" esclamò Jimin.
"No! Io non ci credo!" esclamò V adirato.
"Allora Ha-rin ha ragione sei un illuso" disse Jimin con rabbia guardando il suo migliore amico, per poi alzarsi dal divano e andare in camera sbattendo la porta.
"Dobbiamo far finta di non averla vista, e continuare con le nostre vite" disse Hoseok con tono autoritario.
"Ma!" esclamò V
"Niente ma, è così! In quanti siamo d'accordo? Vince la maggioranza" disse il leader serio.
"Dobbiamo lasciarla perdere" disse Jk.
"Si dobbiamo" disse Jin senza guardare nessuno.
"Jimin sicuramente la pensa così anche, V rinunciaci e non parlare di lei con Yoongi" disse Namjoon autoritario.
"Come volete, vado in camera mia anche io" disse sbattendo i piedi e andandosene via arrabbiato con tutti e sentendosi l'unico escluso dal gruppo.
"Aish, e siamo a tre chiusi in camera" sospirò Jin prendendosi la testa tra le mani.
"Passerà, io vado a farmi una passeggiata, ho bisogno di pensare" disse Namjoon.
"A questa situazione?" chiese Jin
"A come far si che andiamo avanti"
"Io vado da Jimin" sospirò Hoseok
"Andiamo a comprare cibo Jk?" chiese Jin e il piccolo annuì.
"Jimin-ah" disse Hoseok entrando in camera.
"Cosa?" disse arrabbiato mentre era sul letto e fissava il soffitto immobile.
"Non credi di aver esagerato un po' con la rabbia contro Isabel?" chiese Hoseok sedendosi sul letto.
"L'hai vista?" chiese alzandosi e mettendosi a sedere e fulminandolo con lo sguardo.
"Si, ho visto i suoi comportamenti freddi, ho visto come ci ha ignorato, come ha detto di no a Yoongi. Ho visto tutto ciò, ho visto anche la sofferenza di Yoongi, che non sapeva cosa fare e come gestire il tutto, e la sua confusione che era simile alla nostra" disse Hoseok.
"Stai per dire Ma" disse Jimin arrabbiato.
"Ma, c'era sempre l'investigatore, lei ha tentennato, non dico che dobbiamo andare a salvarla, che lei non ci abbia fatto soffrire, non dico di giustificarla o di sperare. Non c'è nulla per cui sperare lei ha fatto la sua scelta, ha deciso di vivere una vita diversa e no con noi. Ma non mi sembra il caso di provare tanta rabbia, non ci fa bene" disse Hoseok
"Sono arrabbiato, tanto!" disse Jimin trattenendo un singhiozzo.
"Lo so, come lo era Jungkook, è normale quando non si capisce una persona e non si accettano le sue scelte" disse Hoseok
"Non capisco, perché non dica la verità, perché ha scelto tutto questo! E non capisco perché con Jungkook sia stata gentile. Io non pensavo potesse comportarsi così con noi, al bar non era così quando l'abbiamo incontrata" disse con voce spezzata.
"Jimin ci sono molte cose che non capisco anch'io, e abbiamo tutti queste domande e i dubbi. Ma dobbiamo andare avanti, e stare accanto a Yoongi" disse Hoseok mettendoli una mano sulla spalla.
"Tutto questo fa schifo" disse con voce strozzata.
"Si fa schifo" disse Hoseok sdraiandosi sul letto e Jimin fece lo stesso, accucciandosi vicino al suo Hyung come un cucciolo ferito.
Yoongi si trovava in camera sul letto con il cuscino in faccia, cercando di far di tutto per non piangere. Si alzò di scatto in piedi e lanciò il cuscino all'aria per la stanza e poi incominciò a lanciare qualunque cosa sua per aria, in preda alla rabbia e alla confusione.
Non sapeva più a cosa credere, lei sembrava completamente un'altra persona, non più la sua Isabel, per quanto si dicesse che invece si fosse comportata così perché ci fosse quell'uomo a controllarla, non ci credeva realmente. Isabel era persa per sempre, doveva farsene una ragione.
Era confuso per via delle cose che Ha-rin si era lasciato scappare.
Aveva parlato del fatto che lei fosse stata vicino al suicidio, aveva detto che l'aveva lasciato per lui e poi aveva detto che ora Isabel era una nuova Isabel, che non c'era niente che si potesse fare, che alla ragazza andava bene così che ormai era cambiata per sempre.
Era come se ci fossero due Isabel quella stronza e gelida e quella che invece lo amava e si prendeva cura di lui. Non capiva quale delle due Isabel fosse reale, se ancora dovesse combattere per lei.
Odiava tutta quella situazione e non capiva il perché qualcosa di così doloroso fosse dovuto succedere a loro due, non capiva la ragione di tutto quello che fosse accaduto.
Una parte di se avrebbe tanto voluto non conoscerla, non averla amata, perché la sofferenza che provava era troppa, e ogni volta che pensava che stesse andando tutto meglio, ecco che lei tornava prepotente nella sua vita e lo faceva soffrire.
Lo sguardo gelido di lei, il suo distacco, il suo No secco quando lui le aveva chiesto di parlare un attimo in privato, era stato tutto fin troppo doloroso.
E poi c'era stato quel momento in cui lei aveva urlato contro l'investigatore che l'aveva malamente lanciato a terra, lui aveva pensato che lei si fosse preoccupata per lui, ma Isabel aveva parlato e aveva detto che l'investigatore non doveva creare scandali, si era preoccupata solo per lei, per la sua famiglia e aveva minacciato quell'orrendo uomo..
Poi si era avvicinata a lui e li aveva tenuto la mano e lui aveva visto di nuovo la sua Isabel per qualche secondo, anche nel modo che aveva usato per rimproverarlo, ma poi era ritornata a essere distante ad avere di nuovo un distacco da lui.
Non sapeva più cosa fare, si trovava di nuovo a terra su un pavimento con la testa che gli scoppiava tra le mani, confuso come non mai diviso tra due Yoongi quello che voleva lei e quello che voleva mandare tutto al diavolo e andare avanti.
Ed ecco arrivare la voce di Jimin alta come non mai, a trafiggerlo.
"Aigoo, perché devi essere così buono e giustificarla! Perché???? l'hai vista? Hai visto come ci guardava? Non ci ha degnato di una parola!"
Perché doveva essere troppo buono, perché c'era quella parte di sé sempre pronto a giustificarla. Avrebbe voluto provare solo odio per lei e per come si fosse comportata. Avrebbe voluto dimenticarla davvero, ma proprio non riusciva a togliersela dalla testa e dal cuore, proprio non riusciva a togliersi il senso di colpa di non averla salvata o il pensiero che lui non fosse mai stato abbastanza per lei.
Nessuno era abbastanza per lei.
Si diede dello stupido e del debole, avrebbe dovuto ignorare Ha-rin la sera prima, far finta di niente, lasciarlo urlare contro di lei. Aveva sbagliato tutto con le sue azioni, aveva creato solo dolore.
Questa volta era di nuovo colpa sua, sua che si era portato quel cretino a casa solo per cosa? Avere delle informazioni confuse.
Era colpa sua se lei si fosse presentata a casa sua.
Se la sera prima fosse stato fermo e non avesse agito d'istinto, non ci sarebbe stato tutto quel casino e non si sarebbe trovato in quel momento a terra distrutto a piangere.
Come sempre aveva sbagliato tutto.
Come in quell'ultimo giorno che l'aveva vista, aveva intuito che ci fosse qualcosa che non andasse in lei, e invece aveva fatto finta di credere che tutto andasse bene, non l'aveva costretta a parlare. Se n'era andato da casa sua pur sapendo che quello fosse un addio.
E tutti i mesi dopo, dove lui aveva continuato a scriverle, sarebbe dovuto andare direttamente da lei, a urlale contro. Non aveva avuto il coraggio, troppo codardo, troppo pauroso di poter incasinare la situazione di più.
Ma non poteva incasinarla più di così era veramente un macello, confusionario, senza risposte.
Lui aveva sbagliato tutto, avrebbe dovuto lottare per lei prenderla metterla al muro chiusa in una stanza, avrebbe dovuto costringerla a parlare.
Non era all'altezza di quella situazione, non era abbastanza. La colpa era solo e unicamente sua.
Era colpa sua, se continuava a soffrire rimanendo legato al passato, un passato ormai concluso.
Si stese a terra sul pavimento gelido e chiuse gli occhi continuando a piangere disperato.
POMERIGGIO
Isabel dopo aver compagnato Ha-rin e aver sentito la versione che l'investigatore riferiva a suo padre, quest'ultimo aveva deciso di voler rimanere solo con il ragazzo mandando via il restante.
Isabel si avviò verso il suo ufficio per andare a lavorare, sarebbe tanto voluta tornare a casa e chiudersi, ma era venerdì mattina e aveva ancora il giorno dopo lavorativo e non poteva permettersi di lasciarsi prendere dalle emozioni, avrebbe dovuto aspettare la domenica per poter scoppiare da sola chiusa da qualche parte.
Si mise al computer cercando di svuotare la testa, ma la faccia di delusione dei ragazzi e quella arrabbiata e tradita di lui non volevano lasciare la sua mente.
Gli occhi di Suga pieni di risentimento nel guardarla erano un'immagine fin troppo vivida nella sua testa, da strapparle il cuore e ridurlo in mille pezzi.
Rimase ferma per non si sa quanto a guardare lo schermo nero del pc, con lo sguardo vuoto, come se fosse in stato di Shock. Cercando solo di concentrarsi sul proprio respiro, sentendosi persa, quando a un certo punto la porta si spalancò con violenza e si chiuse con altrettanta violenza.
"Tuo padre mi spedisce in America" disse Ha-rin entrando con voce arrabbiata.
"Non ho detto io di farlo, non ci ho parlato proprio" disse lei freddamente, guardandolo per una frazione di secondo cercando di tornare alla realtà e uscire fuori dal turbinio di pensieri che erano nella sua testa.
"Ti prego fai qualcosa, falli cambiare idea!" urlò lui in lacrime, non voleva andare via.
"Ha-rin quando mai ho fatto cambiare idea a mio padre?" disse lei con voce stanca, era esausta, sfinita.
"Io prometto di non farlo più!!!" urlò lui supplicandola avvicinandosi alla scrivania.
"Ha-rin va via" disse freddamente, non aveva la testa per affrontare di nuovo anche lui, voleva essere lasciata in pace.
"Isabel! Ti prego! Ho sbagliato, non sarei dovuto andare da lui, ero arrabbiato con te perché mi avevi lasciato!"
"Quindi ti sei vendicato andando da lui? Ti avevo detto di stargli alla larga! Questo è il risultato, io non c'entro nulla, non volevo rivederlo CAZZO! VAI VIA!" urlò lei alzandosi in piedi incominciando a vacillare a tutto il dolore che sentiva dentro di sé e alla rabbia che montava sempre di più.
"Me ne frego se sei arrabbiato con me, se sei deluso! Cosa credi? Che avremmo vissuto felici e contenti? Pensi che io possa farlo? Io non posso fare nulla! Non sono libera! E anche tu mi volevi controllare! Mi basta mio padre che mi controlla! Non ti aiuterò, non ne ho il potere. Ti avevo detto di starmi lontana!" urlò ancora lei in preda alla rabbia.
"Io... non voglio andare via" disse lui in lacrime
"Perché no? È meglio per te! Fatti una vita lontano da questo inferno, approfittane vai via da me! Vivi libero!" urlò lei.
"Io ti amo" disse lui provando a tirarla per una manica della giacca
"Io no! Non amo nessuno! Vattene via o chiamo la sicurezza!" urlò ancora lei cercando di svincolare alla presa con uno strattone.
"No, tu devi aiutarmi!" urlò lui con voce supplice.
"Okay basta vado via io di qui! Addio Ha-rin" disse mentre incominciava a mettere tutto in borsa.
"No, aspetta non puoi!" provò a fermarla lui in lacrime.
"Si invece, non ho niente da dirti! Non voglio sapere neanche cosa gli hai detto! Non voglio sapere nulla di questa storia! Sono stanca! Lasciami andare!" urlò lei con la voce che ogni tanto si spezzava, e gli occhi lucidi pronta ad esplodere del tutto, e lui la lasciò andare facendosi da parte abbassando il capo.
"Cambierai Isabel, lo stai già facendo. E ti distruggerai in questo modo, se cacci anche me dalla tua vita non ti rimarrà più nessuno" provò a dire lui cercando di farla ragionare.
"Proprio non capisci? Io non voglio nessuno, sto meglio sola. E se mi distruggerò spero accada in fretta, così che io possa lasciare questo orrendo mondo" disse lei gelandolo e uscendo dal suo ufficio per dirigersi a casa.
TARDO POMERIGGIO
"Che fai a terra?" chiese Namjoon fermo immobile dietro Jin che era seduto a terra davanti la porta chiusa della propria stanza dove all'interno c'era Yoongi chiuso a chiave da ormai troppo tempo.
"Aspetto" disse con tono neutro.
"Gli altri?" chiese Namjoon
"Hope e Jimin sono andati in sala prove, e Tae e Jk a registrare" disse apatico.
"Dovremmo andare anche noi sai" disse Namjoon con tono piatto.
"E con lui che facciamo?" chiese rimanendo con lo sguardo fisso sulla porta.
"Io proprio non lo so, penso che forse dovremmo lasciarlo un po' solo" disse Namjoon, era andato in bicicletta sperando di giungere a una sorta di conclusione, ma era rimasto in una nube di confusione in cui ormai molto probabilmente lo erano tutti.
"Se Jungkook e V avessero ragione? Se lei fingesse solo di essere un'altra e avesse dei problemi? Se fosse sola a combattere contro il padre, per proteggerlo o proteggere se stessa?" chiese Jin con tono strascinato.
"E se invece avesse ragione Ha-rin e lei fosse cambiata davvero? Se fosse vero che sia diventata una stronza?" chiese Namjoon sedendosi a terra.
Confusione, erano tutti in una nube di confusione.
Yoongi aprì la porta in quello stesso momento e rimase in piedi a guardare i suoi due amici seduti a terra, sospirò e si sedette anche lui di fronte a loro.
"Come stai?" chiese Namjoon con tono dolce.
"Io non lo so, la stanza è semi distrutta, mi dispiace Hyung" disse abbassando il capo rivolgendosi a Jin.
"Sono solo oggetti, dopo aggiustiamo tutto" rispose Jin con un'alzata di spalle, poco importava degli oggetti distrutti quando sapeva bene che i loro cuori lo erano di più.
"Parlavate di lei?" chiese con gli occhi ombrati.
"Stiamo cercando di capire quale sia la risposta migliore da darci" disse Jin.
"Se la trovate me la fate sapere?" chiese Suga ai due e Jin prese un grande respiro.
"Io, penso che sia meglio per tutti pensare che sia una stronza, a cui non importi più nulla di noi" disse Jin guardando le proprie mani che si stava torturando.
"è la risposta più adatta per noi?" chiese Yoongi
"L'altra non ci permette di fare nulla" disse Rm.
"Quale sarebbe l'altra?" chiese con tono triste.
"Che lei finga di essere così, che reciti una parte per via del padre, che la costringa lui. Che comportarsi come se le importasse, le causerebbe solo ripercussioni o peggio le farebbe rischiare anche a te" disse Jin sincero.
"E da un po' che la pensiamo così, anche se Jin hyung continua a dire che lei sia una stronza, e io cerco di essere più neutrale possibile e di portare serenità. Ma è un pensiero che ci siamo fatti tutti, di cui alcuni sono convintissimi sia così" disse Rm.
"Taehyung" sussurrò Yoongi.
"Tae vede sempre il buono nelle persone, non riesce a vedere il marcio" disse Rm.
"Voi pensate che lei sia diventata marcia? Che non ci sia più niente della vecchia Isabel?" chiese Yoongi sperando che dicessero che lei fosse ancora lì.
"Credo che sia meglio per noi pensarla così" disse Jin.
"Mi sento terribilmente in colpa" disse Yoongi.
"Lo so, anche io. Ma devo pensare al nostro bene, al tuo bene. Al bene di tutti i miei fratellini."
"Non posso salvarla?" chiese Yoongi con gli occhi lucidi e la voce spezzata.
"Non credo lei voglia essere salvata, penso che lei stia cercando di andare avanti e che diventare nella maniera in cui l'abbiamo vista sia l'unico modo" disse Namjoon serio.
"Voglio stare solo, potete dire che non mi sento bene?" chiese Yoongi.
"Certo, rimani a casa riposati" disse Jin alzandosi e poi porgendo la mano al ragazzo.
"Hyung mi dispiace che tu debba fare sempre il forte in questa situazione e cercare di rimettermi in carreggiata" disse Yoongi.
"Yoongi-ss io ti voglio bene, farei di tutto per non vederti stare più male" disse Jin.
"Noi ci siamo sempre" disse Namjoon avvicinandosi.
"Proverò a far finta di nulla, che il vederla oggi non mi abbia distrutto. Proverò a concentrarmi solo sul lavoro e sul gruppo. Abbiamo fatto tanti sforzi! Ma oggi ho bisogno di stare solo"
"Si, va bene. Però Yoongi, smettila di darti le colpe" disse Namjoon conoscendolo bene.
"Si, ci proverò" annuì.
"Andiamo a registrare ci vediamo stasera, chiama se hai bisogno, c'è del cibo in cucina" disse Jin .
"Va bene, torno in camera" e così dicendo si trascino di peso di nuovo dentro la sua camera per sprofondare nel letto e continuare a stare male, con la promessa che il giorno dopo si sarebbe ripreso e avrebbe nascosto quel dolore che ormai faceva assiduamente parte di sé.
Angolo dell'autrice:
Yoongi sta uno straccio, e ciò che è successo ora contribuirà al fatto che starà male a Kobe da non riuscire a salire sul palco, si è sovraccaricato di emozioni e di lavoro
Sono un po' stanca di farlo soffrire a questo poveretto, e di rendere tutto così confuso.
E ora abbiamo Jimin che perde la fiducia in Noona, è incazzato nero perché anche lui si sente impotente e l'unico modo è dare la colpa a lei.
Jin sta ammettendo di sentirsi in colpa anche lui.
Namjoon e Hope ora sono sempre quelli più razionali e danno le direttive.
Jungkook rimane del suo pensiero.
V è il solito lui non vede il marcio in nessuno.
Ha-rin ciao ciao!! È arrivato il suo momento per andare via!! Felici di questo?
Isabel prova a reprimere e contenersi ma ha i momenti di rabbia e ora è incazzata nera per tutto quello che ha dovuto fare
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