CAPITOLO 54: I NEED U
CAPITOLO 54: I NEED U
29 APRILE 2015
Isabel si trovava nel suo vecchio appartamento, seduta alla scrivania, davanti al pc aperto, il sole arrivava a darle calore attraverso la finestra.
Ma non era abbastanza a riscaldare, sentiva freddo dentro, come se non potesse mai più essere calda.
Si era presa la testa tra le mani ed era ferma con i gomiti appoggiati alla scrivania, cercando di respirare regolarmente, ma continuava a sentire freddo.
Era come se un vento gelido soffiasse sempre all'interno del suo corpo. Un vento che portava a nebbia e l'oscurità.
Solitudine, questo sentiva.
Aveva da poco ascoltato tutto il nuovo album appena comprato.
Aveva letto ogni singolo testo di ogni canzone. Le aveva già studiate e quasi imparate a memoria.
Erano ore che stava rinchiusa nel suo vecchio appartamento continuava ad ascoltare l'albume letto, ogni volta che arrivava la voce di lui arrivavano diverse fitte al cuore e sempre piu freddo.
Era una tortura ascoltarlo e sapere che tra loro era tutto finito. Non essere lì con lui, non aver sentito le canzoni in anteprima, non aver fatto parte di tutto il percorso di produzione con lui. Era uno strazio sapere di non essersi potuta prendere cura di lui, darle il suo appoggio, esserci. Era uno strazio essere consapevole che c'era un'altra ragazza, a fare tutto ciò che avrebbe dovuto fare lei.
Le mancava solo di vedere l' Mv, guardò lo schermo nero del PC, mosse il mouse per riaccenderlo, la pagina di youtube con il video in pausa si palesò davanti a lei.
I need U, aveva già ascoltato la canzone, doveva solo guardarlo.
Mise play.
Ed eccolo lui su un letto con un accendino in mano a rappare.
Per colpa tua sto andando in rovina in questo modo
Adesso basta non sei più mia
Non posso farlo
Perche sei cosi?
Ti prego smetti di inventare scuse*
Finì di vedere il video e rimase a guardare lo schermo con sguardo vuoto.
Le parole del suo rap le ronzavano in testa, talmente tanto forte da non riuscire a fermarle.
Lanciò per aria tutto quello che si trovava davanti alla scrivania.
Il computer andò a schiantarsi a terra con un grande tonfo. Probabilmente rompendo. Finirono per terra anche le varie foto di loro due, nei portafoto di vetro, che con lo schianto si ruppero lasciando pezzettini di vetro ovunque. Prese il lucchetto con la chiave attaccata e lanciò anche quello, si andò a schiantare contro la porta di legno lasciandole un segno. I vari libri i peluche e alcuni portachiavi, tutti finirono lanciati e sparsi per la stanza.
Urlò a pieni polmoni, per poi lanciare anche la sedia lontano da lei tirandole un calcio ben assestato.
Cadde a terra con la spalla appoggiata al letto. Strinse le ginocchia al petto, e si raggomitolo incominciando a piangere disperatamente.
Era colpa sua, lei era sparita, lei aveva inventato scuse per non far più parte della sua vita.
Aveva rinunciato un anno fa a lui e non se n'era fatta ancora una ragione, ogni volta che pensava di averla superata si trovava di nuovo immersa in un fiume di lacrime.
Ed ora quella canzone nuova appena uscita I need u.
Lei aveva bisogno di lui per essere felice e l'aveva capito troppo tardi quando quel giorno di un anno fa aveva acconsentito a sparire dalla sua vita, per non essere d'intralcio alla sua carriera. Aveva deciso di rinunciare a lui e in quel momento si era accorta di quanto lui fosse indispensabile per lei.
Prese una ciocca di capelli tra le mani, rosa, come il rosa che lui aveva nel MV, uno stupido scherzo del destino che continuava a beffeggiarsi di lei, a ridere di lei.
Incominciò a ridere in preda a una crisi nervosa, maledicendosi per aver comprato quel album, maledicendosi per aver visto quel Mv.
La tua espressione che diventa più fredda.
Invece delle parole,
dirò tutto in questo modo.
Un addio, come la marea che sale,
parlando per suo conto,
andando alla deriva verso di me.
So che presto sarà finita,
non posso lasciarti andare
Non parlare, non andare,
stringimi silenziosamente, ragazza.
Stringimi forte, abbracciami.
Fidati di me, fidati di me
Stringimi forte, abbracciami**
Si prese la testa fra le mani e incominciò a singhiozzare sempre di più sentendosi sempre più alla deriva.
Ormai era finita, erano entrambi alla deriva, ma una parte di sé non riusciva ancora a lasciarlo andare.
Quanto avrebbe voluto un abbraccio, quanto avrebbe voluto che lui la stringesse forte. Aveva bisogno di sentire calore, non sopportava più il gelo.
Non era una questione di fiducia, lei si fidava di lui. Ma quella battaglia contro suo padre che pensava di vincere con il piano che si era fatta in mente, ormai l'aveva persa. E così aveva perso il suo piano, il suo sogno, aveva perso il suo tutto.
Lui era il suo tutto.
La casa, la macchina, i vestiti di marca, i gioielli non avevano mai significato nulla per lei. Aveva tanto in ricchezza economica, ma si era sempre sentita come se non avesse avuto nulla in quel paese dove si era ritrovata a stare, costretta da un padre che pensava solo alla ricchezza e da una madre che era scappata abbandonandola.
Lì non aveva nulla di nulla.
E poi aveva visto lui, incontrato lui, appena si era seduta a quel lurido banco di scuola, appena aveva sentito che lui viveva di musica, e aveva capito sarebbe stato il suo tutto.
Lo era stato per ben tre anni e mezzo. E ora invece a un anno di distanza era senza più nulla.
Si alzò a fatica, per via del suono del telefono, lo prese dal letto su cui era poggiato, vide sullo schermo il nome di Ha-rin, lasciò andare il telefono.
Era tutto un tremendo casino, viveva una vita che non voleva, prendendo in giro una persona che l'amava e che lei non sarebbe mai riuscita a ricambiare.
Tutto perché aveva visto Yoongi baciarsi con un'altra. Lui andava avanti, scriveva canzoni di successo e lavorava sodo.
Anche lei provava a farlo, aveva deciso di provarci. Ma si sentiva sempre così vuota, senza un senso.
Fredda, era fredda per il troppo gelo che sentiva dentro di sé.
Non era abbastanza, niente aveva valore ormai.
Si guardò allo specchio della sua cameretta e vicino allo specchio una foto di loro due.
Anche in quella foto aveva i capelli rosa, e sorrideva felice mentre lui le tirava una guancia, lui sorrideva vicino a lei.
Continuò a guardare la foto e poi il suo riflesso.
Quei capelli rosa, dovevano essere assolutamente cambiati.
Decise che se non poteva avere lui, non poteva avere più colori nella sua vita.
I colori non andavano bene con il suo viso, ormai solo triste e di marmo. Decisamente non andavano più bene, i colori erano felicità e lei non ne aveva più.
Si alzò e lasciò quell'appartamento, decisa a non farne più ritorno.
Si era trasferita in un'altra casa più vicina al lavoro, ma ogni tanto tornava lì quando sentiva la mancanza di lui, o quando doveva vedere i suoi video.
Era ora di finirla non poteva continuare, ogni volta che lo vedeva era un colpo al cuore.
Avrebbe smesso con i colori, avrebbe smesso con la musica, avrebbe smesso di seguirlo.
Tutto faceva troppo male.
Avrebbe fatto in modo che lui non fosse mai esistito che quegli anni insieme a lui fossero appartenenti a un'altra vita e no alla sua.
Isabel si trovava dalla parrucchiera mentre leggeva un giornale di azionisti e di aziende. Quando lesse che Signal Entertainment Group*** aveva versato dei soldi alla Big Hit ed era diventata azionista.
Prese il telefono e mandò un messaggio a suo zio Presidente, della Signal Entertainment Group, chiedendogli se si potessero incontrare in privato, senza che suo padre lo scoprisse.
Aveva finalmente avuto accesso al suo fondo fiduciario, che poteva utilizzare per investire, dato che da poco aveva fatto ventidue anni, il suo stipendio era comunque alto e lo sarebbe stato di più dopo la laurea poiché sarebbe diventata una dei dirigenti per le trattative estere con le altre aziende. Avrebbe potuto investire anche lei nella bog hit, il commercialista era tenuto alla privacy. Isabel aveva studiato bene le leggi, suo padre non poteva impedirglielo.
Se non avrebbe potuto avere lui, se non sarebbe mai potuta essere libera di decidere cosa fare della sua vita avrebbe almeno fatto in modo che il sogno di lui si sarebbe realizzato e non solo facendosi da parte. Investendo avrebbe avuto modo di non lasciarlo mai, di poter vegliare su di lui da lontano.
Se era troppo per lei continuare a vederlo sullo schermo, avrebbe potuto finanziarlo almeno in segreto.
Attese con ansia la risposta di quel messaggio mentre la parrucchiera le asciugava i capelli diventati improvvisamente nero pece, sarebbero rimasti così neri, per il lutto che portava dentro di sé.
8 MAGGIO 2015
Suo zio le rispose dopo un paio di giorni, titubante se aiutare o meno la nipote, alla fine Isabel riuscì a convincerlo a vedersi e dopo una lunga discussione lo convinse ad organizzare un incontro con il pd-nim della Big hit.
Isabel conosceva bene il signor Bang, ma non poteva presentarsi da lui così di punto in bianco, aveva bisogno di un tramite e suo zio in quello era perfetto.
Finalmente dopo giorni Isabel riuscì tramite suo zio ad avere un appuntamento alla Big Hit.
Si avviò all'agenzia un po' titubante, si era incappucciata provando a rendersi irriconoscibile, sperava di non incontrare Yoongi o qualcuno del gruppo all'interno dello stabile.
Si ritrovava finalmente nell'ufficio di Bang, e dopo un'ora di chiacchiere giunsero a un accordo lei sarebbe diventata un azionista in incognito, nessuno avrebbe saputo di lei a parte suo Zio tenuto al segreto, i vari commercialisti e PD-nim. Suo zio si congedò insieme ai commercialisti e lei rimase ancora un po' a parlare con Pd-nim
"Firmeremo i documenti domani" sorrise il capo gentilmente.
"Perfetto, lui non lo dovrà mai sapere" disse lei torturandosi una ciocca di capelli nero pece, a disagio per via di quel segreto.
"Mi dispiace di come siano andate le cose" disse Pd-nim osservandola e trovandola diversa e molto triste.
"Se non potrò far parte della sua vita, farò qualunque cosa purché lui realizzi il suo sogno, la prego non gli dica nulla" disse lei pregandolo di mantenere il suo segreto.
"Certo non gli dirò nulla può stare tranquilla"
"Perfetto così, dovrei andare ora" disse lei provando ad alzarsi.
"Ha provato a parlare con suo padre forse a convincerlo?" chiese Bang sperando in una sorta di cambiamento che sapeva non sarebbe avvenuto.
"No, ogni volta che provo a parlare mi ignora. Ci provai l'anno scorso dopo che lei mi diede il fascicolo. Non ha voluto saperne. Non sa neanche di questo mio investimento" disse lei provando a far intendere che non ci fosse una possibilità di cambiamento.
"Ah, la faremo risultare anonima come promesso, solo io e il commercialista sapremo chi è lei" annuì il capo, l'avrebbe protetta con l'anonimato.
"Mi fa piacere avere il suo appoggio" sorrise lei
"è il minimo non l'ho potuta aiutare in nessun modo" disse con rammarico.
"Non è colpa sua, nessuno poteva aiutarmi, nessuno riesce ad andare contro il volere di mio padre. Mi scusi ma ora io devo proprio andare. Grazie mille per avermi aiutata in ciò" sorrise la ragazza lasciando l'ufficio. Una volta fuori sorrise anche alla segretaria augurandole buona giornata e si recò verso l'ascensore.
Chiuse gli occhi un attimo, una parte di sé avrebbe molto voluto incontrarlo, anche solo per vederlo un attimo. Un'altra invece aveva la tremenda paura di vederlo. Lui stava andando avanti, era giusto così. Il rumore delle porte dell'ascensore risuonò e lei aprì gli occhi, fortunatamente non c'era nessuno all'interno, entrò subito, sospirando pronta ad uscire da quell'edificio.
Namjoon stava girando l'angolo del corridoio diretto verso l'ufficio di Pd-nim e si fermò un attimo vedendo una ragazza con i capelli neri uscire da lì. Rimase immobile ad osservarla mentre a passo svelto avviava verso l'ascensore.
Strinse gli occhi per mettere a fuoco, sembrava essere lei.
Era Isabel, non credeva possibile che fosse realmente lei dentro la sua agenzia. Stava per fare un passo quando la vide chiudere gli occhi davanti l'ascensore, lui si bloccò di colpo, non sembrava stesse bene. La vide sospirare e poi entrare dentro e sparire.
Sembrava malata, non per niente in forma, l'aveva vista solo una volta con i capelli scuri, sembrava starà con la chioma non colorata.
Con i pensieri a mille entrò velocemtne nell'ufficio di Bang, quasi con il piede di guerra.
"Buongiorno Namjooniss" disse il capo sorridendo affabile.
"Era Isabel quella qui dentro?" chiese Namjoon evitando di essere cordiale avvicinandosi alla scrivania.
"L'hai fermata? Ci hai parlato?" chiese il capo facendosi serio.
"No! Ero troppo sconvolto! Era lei quindi? Che faceva qui?" chiese Namjoon in cerca di risposte e pronto ad averle.
"Voleva sapere come stavate" inventò il capo sul momento, non poteva dire dell' investimento, doveva tenere la ragazza al sicuro.b
"Solo questo? Dopo un anno ha deciso di venire qui per chiedere nostre notizie?" chiese lui scettico non credendo a ciò che gli era stato appena detto.
"Namjoon non posso parlarti degli affari della signorina Kim" rispose con tono autorevole Hitman.
"Ma Pd-nim lei lo sa quanto Yoongi ci sta male per lei!" Esclamò namjoon con rabbia.
"Non sembra, sbaglio o Min Yoongi si è fidanzato?" chiese in modo sarcastico Pd-nim
"Aigo pd-nim lo sa anche lei! nessuno sostituirà mai Isabel, cosa voleva da lei?" disse con tono aggressivo
"Namjoon fai finta di non averla mai vista, fidati è meglio" disse Pd-nim serio
"Ma...Yoongi!" continuò a dibattere il leader.
"La deve dimenticare come tutti voi! È un ordine, a breve tutti sapranno chi è, evitiamo scandali" Annunciò Pd-nim
" Cosa vuol dire che a breve tutti sapranno chi è?" chiese confuso.
"Che debutterà in società, il padre farà sapere di lei a tutti, e penso anche in grande stile. Dobbiamo stare alla larga dei Chaebol okay? Per il vostro bene" lo ammonì il capo. Namjoon rimase zitto a guardarlo, sembrava veramente deciso e autoritario nel suo modo di fare. Era raro vedere il capo in quella maniera. Sembrava preoccupato dal fatto che tutti loro potessero avere a che fare con Isabel.
"Non posso dirlo a nessuno di averla vista?" chiese lui titubante.
"A nessuno, a nessuno dei tuoi compagni, promettimelo Namjoon"
"Va bene Pd-nim, ma non è giusto"
"Lo so ma non si può far altro" disse lui triste svelando con la sua espressione la sua preoccupazione.
Namjoon annuì, non aveva ben capito perché il debutto di Isabel poteva essere un problema per loro, ma dalla faccia di hitman così preoccupata allora voleva dire che era meglio seguire il consiglio e stare alla larga dalla ragazza.
In quella situazione c'erano troppe cose che non andavano, e forse era meglio per lui e i membri rimanerne all'oscuro.
Isabel uscì fuori dall'ascensore diretta all'uscita, quando si ritrovò a guardare due ragazze che stavano entrando all'interno dell'edificio e chiacchierando allegramente.
"Ho preso l'americano freddo che piace tanto a lui, con la scusa di portarglielo provo ad entrare nel suo studio e stare un po' con lui" disse Minseo fiera, all'amica che sorrideva allegra.
"Io non ci credo ancora che fai coppia fissa con Suga" disse l'altra elettrizzata
Isabel a sentire la frase appena pronunciata si bloccò di colpo, e puntò lo sguardo da dietro gli occhiali scuri sulla ragazza allegra che doveva essere la nuova fidanzata di Yoongi.
"Comunque Jin ha chiesto di te, che dici provo a combinare qualcosa?" chiese Minseo felice fermandosi un attimo per vedere la reazione della sua amica.
Isabel continuava a rimanere ferma ad ascoltare la conversazione.
"Veramente!!! Waoo e quando aspettavi a dirmelo?" trillò l'amica dando una leggera spinta a Minseo cominciando a saltellare super euforica.
"Beh me l'ha detto solo ieri!"
"Dovevi mandarmi un messaggio! Sono la tua migliore amica!" esclamò l'altra indignata, lamentandosi con tono zuccheroso.
"Dai certe cose vanno dette di persona! Quindi ci stai?" chiese lei con un sorrisetto stampato sul viso.
"Certo che ci sto!" saltellò l'altra.
Isabel continuava ad osservare avida di informazioni le due ragazze, sentendosi decisamente arrabbiata, e fremere di gelosia e invidia.
Quella era la fidanzata del suo Yoongi, e stava cercando di far accoppiare il suo Oppa Jin all'amica.
Sembravano due oche e non sarebbero mai andate bene per loro.
Sbuffò e si avviò fuori a passo spedito per non far più ritorno lì dentro. Era la prima volta che oltre al dolore provava la gelosia, era gelosa di quella ragazza.
Angolo dell'autrice:
*Pezzo rapper di Suga in I need U
**Pezzo rapper di Suga in Hold Me Tight
***Signal Entertainment Group: diventa realmente azionista nel 2015 e nel 2017 ha rivenduto tutto alla Big-hit
Capitolo breve, lei sta malissimo e le canzoni dei bts le hanno causato una bella botta. Però anche se non può stare con lui non si da per vinta anzi fa in modo di aiutarlo nella sua carriera.
Ragazzi vi ricordate il primo capitolo... che è presente alla riunione degli azionisti beh è qui che lo diventa ben 5 anni prima di quel capitolo!
kisssss
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