CAPITOLO: 47 FORGET ME


CAPITOLO: 47 FORGET ME

27 OTTOBRE 2014

I ragazzi avevano avuto da poco una riunione con lo staff per gli aggiornamenti delle nuove schedule e gli era stato detto che avrebbero avuto la serata libera, meritatissima dopo il duro lavoro. Avevano lavorato molto nell'ultima settimana specie perché avevano avuto tre date di concerto.

Finalmente arrivarono a casa tutti e sette.

"Casa dolce casa!" esclamò Jimin entrando per primo

"Che facciamo? Riposo o usciamo?" chiese Hobi agli altri, era colmo di energia, sarebbe tanto voluto uscire a divertirsi con il suo gruppo.

"Io riposo sono stanco morto" disse Yoongi sbadigliando senza mettere la mano davanti alla bocca.

"Ma se fino a cinque minuti fa volevi andare in studio a comporre?" disse ridacchiando Jin prendendo in giro l'amico.

"La mia energia è svanita magicamente" rispose il rapper mentre continuava a sbadigliare rumorosamente.

"Come al solito" ridacchiò Nam "Io penso che farò un giro in bicicletta" disse con allegria guardando per un attimo fuori dalla finestra il bel tempo.

"Si leader vai in bicicletta così torni con una nuova canzone!" esclamò Tae che si era sdraiato sul divano, mentre Jk intanto si sedeva a terra e accendeva la console per incominciare a fare il suo passatempo preferito cioè giocare.

"Ehi maknae gioco con te fammi spazio" disse Jin sedendosi a terra vicino al più piccolo.

"Perfetto, il leader esce in bici, loro due giocano, Yoongi hyung andrà in letargo, V ha già occupato il divano. Rimaniamo noi due Jimin usciamo?" chiese Hoseok non perdendo il suo buon umore, pronto comunque ad uscire un po'.

"Ma si Hyung, mi andrebbe di fare un po' di shopping" sorrise gentile Jimin.

"E shopping sia!" disse allegro Hope abbracciando il più piccolo che incominciò a ridere contagiato dal buono umore del più grande.

"Hyung tutto apposto?" chiese Namjoon invece a Yoongi che si era fermato immobile con il telefono in mano.

"Isabel mi sta chiamando" disse in un sussurro e tutti si voltarono a guardarlo increduli.

"Rispondi!" urlò Jin saltando in piedi, facendo spaventare Jungkook vicino a lui che lo guardò stranito per via della reazione esagerata.

"Ehm...ok" balbettò Yoongi per poi rispondere con un tentennante "Pronto?"

"Ciao" disse Isabel con una voce leggermente strozzata ferma e immobile a guardare Seul di fronte a lei. Per fare quella telefonata aveva deciso di salire alla torre Hasan, uno dei loro posti preferiti, in cui erano andati in passato.

"Finalmente hai deciso di chiamarmi!" esclamò lui mentre tutti lo guardavano increduli, si aspettavano una reazione di rabbia, invece Yoongi non era per niente arrabbiato, anzi sembrava che nei suoi occhi ci fosse un luccichio di speranza. Speranza che quasi tutti loro non avevano.

Tutta l'attenzione dei ragazzi era su Yoongi e sul quel telefono che teneva stretto vicino all'orecchio. Taehyung si era messo a sedere dritto sul divano e aveva nascosto le mani dietro la schiena incrociando le dita, lui era quello più speranzoso nel gruppo, che ancora era convinto che Isabel sarebbe riapparsa da un momento all'altro.

Jungkook si trovava a terra e Jimin che fino a poco tempo prima era in piedi nel bel mezzo del corridoio l'aveva raggiunto, si era seduto vicino a lui nervoso e il maknae si era attaccato al suo braccio sempre più nervoso, Jimin con fare affettuoso l'aveva lasciato fare, per poi puntare i suoi occhi su Yoongi in attesa di notizie.

Hobi si era andato a sedere e aveva incominciato a tamburellare con le mani sul tavolino senza staccare gli occhi da Yoongi, nervoso anche lui come tutti.

Namjoon era rimasto quasi del tutto impassibile ad osservare la scena davanti a lui cercando di rimanere calmo, al contrario di Jin che si trovava al suo fianco e strizzava gli occhi nervoso mentre aveva appoggiato le mani sui fianchi.

"Si ho qualcosa da dirti" disse lei prendendo un respiro profondo, la voce le tremava, non era pronta a parlare.

"Finalmente mi spiegherai perché questo tuo atteggiamento insensato? O finalmente mi dirai che l'investigatore privato non ti segue più e possiamo rivederci? Mi dirai che fine hai fatto in questi mesi? Mi darai risposte?" chiese Yoongi velocemente con ancora speranza dentro di sé, credeva che quella chiamata volesse dire solo una cosa che la situazione si fosse risolta per entrambi. Che lei gli avrebbe detto che ora potevano rivedersi che tutto si fosse risolto. Tutti speravano lo stesso ma i più grandi del gruppo a differenza dei più piccoli temevano che Isabel stessa facendo quello che loro le avevano chiesto, cioè di chiudere con cui così che tutti potessero andare avanti.

"Mi sono fidanzata" disse lei con tono secco, avrebbe dovuto mettere fine a tutto, e solo così poteva farlo. Si soffermò con lo sguardo sulle luci della città. Era l'unico modo, farsi odiare, solo così lui avrebbe smesso di cercarla.

"Cosa?" disse lui sentendo il cuore vacillare spalancando gli occhi incredulo per via della frase appena ascoltata.

"Cosa, cosa?" chiese Jin guardando il ragazzo sbiancare improvvisamente, l'espressione di Yoongi non prometteva nulla di buono.

"Mi sono fidanzata e non possiamo più vederci" disse cercando di sembrare convincente, utilizzando un tono di distacco nella voce, in cuor suo sperava solo di poter porre fine a quella conversazione.

"Cosa vuol dire? Con chi ti sei fidanzata? Come Cazzo è possibile ciò!" incominciò a urlare sconvolto.

L'intero gruppo sbiancò improvvisamente. Isabel si era fidanzata ed era per quello che evitava Yoongi, si scambiarono tutti uno sguardo incredulo. Jin si avvicinò di più a Yoongi prendendo il telefono e mettendo il vivavoce.

"è Ha-rin. Mi sono fidanzata con lui." Disse secca, sapeva che così gli avrebbe dato il colpo di grazia, sapeva che lui non l'avrebbe mai perdonata. Ma solo così si sarebbe rassegnato ad non averla nella sua vita.

Jin rimase fermo a guardare il telefono nella sua mano, mormorò il nome appena sentito a voce talmente bassa che era impossibile udire.

Incredulo.

Non poteva essere vero, Isabel non l'avrebbe mai potuto fare una cosa del genere.

Lui lo sapeva, Isabel non sopportava quel tipo, tutti loro non sopportavano Ha-rin.

Il telefono gli venne sfilato dalle mani, d'istinto guardò Yoongi per un attimo ma dovette arretrare leggermente perché il rapper vicino a lui aveva incominciato a urlare al telefono, spaventandolo a morte. Non si aspettava quella reazione così esagerata.

Yoongi non urlava mai, non in quel modo.

"COSA CAZZO STAI DICENDO!" Urlò a pieni polmoni Yoongi

"Com'è possibile? Che stai dicendo? È tuo padre! È lui che ti sta obbligando a fidanzarti con quel cretino! Tutto questo è per tuo padre! IO LO SO!" urlò Yoongi preso dalla rabbia.

"No, ho deciso io, mio padre non c'entra nulla" rispose lei cercando di non tentennare con la voce, mentre l'aveva sentito urlare aveva chiuso gli occhi. Lui non aveva urlato mai in quella maniera. Lui non si era mai arrabbiato in quella maniera, e lei riusciva a percepire tutta la rabbia anche a quella distanza. Percepiva tutto il dolore che gli stava provocando, sapeva che era tutta colpa sua.

"Non ti credo! Non è possibile io e te.... che stai dicendo? Com' è possibile" continuo a fare domande insensate preso dal panico.

Non riusciva a capire il vero significa delle parole pronunciate da Isabel.

Non poteva crederci, non poteva essere vero.

Avevano litigato per Ha-rin, lei gli aveva detto che non era interessata, di fidarsi di lei.

Lei lo aveva rassicurato, lui si era fidato.

Lei aveva mentito, lui ci era cascato.

Le sue paranoie erano vere. Aveva sempre avuto ragione lui non era abbastanza e ora lei che lo aveva sempre rassicurato, gli stava dando le conferme che non vale abbastanza.

"Yoongi, io... mi dispiace non possiamo più." Cercò di dire lei, ma la voce aveva incominciato a tremarle, si stava odiando per quello che gli stava facendo. Il cuore le faceva male. Sapeva che gli stava affliggendo solo più dolore.

Doveva assolutamente tenerlo lontano da lei, non poteva ritrovarlo di nuovo nel palazzo, non poteva rischiare che lui si presentasse in azienda che suo padre lo incontrasse, non poteva rischiare di metterlo in pericolo.

"Non puoi farmi questo, non puoi decidere di chiudere con me! Hai detto che non eri interessata a lui! Che non era un problema! Come ha fatto a diventare più importante di me? Com'è possibile che abbia preso il mio posto! Mi hai detto che mi dovevo fidare di te! Mi avevi rassicurato che le mie paranoie fossero insensate! Perché mi stai facendo questo!" urlò con tutta la voce che aveva in gola.

Tremava di rabbia, era confuso, gli girava la testa.

Era tutto così irreale, c'era qualcosa che non tornava, non poteva essere vero lei non poteva avergli mentito per tutto quel tempo.

Non voleva crederci.

Non poteva crederci.

Gli altri lo continuavano a fissare sbalorditi senza commentare, ammutoliti come non mai.

"Io, non so cosa dire... solo che è meglio non vederci più" disse lei non sapendo minimamente come rispondere a quelle domande, sentiva il panico farsi sempre più largo in lei, lo stomaco contorcersi su se stesso, e un fuoco all'altezza della bocca dello stomaco. Sentiva il reflusso gastrico salirle su per poter uscire, ma strinse gli occhi e ributtò tutto dentro. Con una mano si strinse lo stomaco, fitte, troppe fitte. Tutto era così doloroso.

"Cosa? Ma sei impazzita cosa stai dicendo! Dove sei? Stai a casa, o ti sei già trasferita? Sto venendo da te, risolveremo tutto!" disse lui in preda al panico, doveva guardarla in faccia. Aveva bisogno di guardarla negli occhi, non credeva a quelle parole così riluttanti, non credeva al suo tono di voce.

Isabel prese un respiro profondo. Strinse i denti per via del dolore e la mano che stringeva il suo stomaco andò ad aggrapparsi alla ringhiera vicino a lei. Cercò di darsi forza, doveva continuare a mentire, doveva mettere il fine a tutto.

"Non sono a casa, e sai benissimo che non puoi più venire qui. Non mi troverai, mi sono trasferita così come ti ha detto il portiere, e non ti dirò dove. Ti ho chiamato solo perché Ha-rin fa pressioni, voleva che ti dicessi di non cercarmi più, che ora sto insieme a lui. Ti ho chiamato solo per dirti che questa sarebbe stata l'ultima volta in cui avremmo parlato. Che non devi cercarmi più, non devi venire più a casa mia. Yoongi... Tu devi dimenticami." disse lei con tono deciso, le lacrime trattenute ancora per poco.

Tutti erano sempre più ammutoliti nella stanza, le parole di Isabel erano state dure, dette in una maniera tale che faceva solo male.

"Cosa? Non esiste! Non puoi farmi questo. Siamo stati insieme, avevamo detto di aspettare la fine dei tre anni del contratto, avevamo un patto! " urlò lui, in preda a una crisi "Questo è uno scherzo! Non può essere vero, mi hai detto che ci saresti stata, che potevo essere me stesso con te, non puoi andartene così" si sentiva devastato, lui non poteva crederci, era completamente in balia della sua sofferenza.

"Le cose cambiano Yoongi"

"No così in fretta. Io TI AMO! CAZZO! Non puoi farmi questo!!" urlò gli uscì talmente straziante da far spaventare i ragazzi che già erano abbastanza sconvolti.

"A volte l'amore non è abbastanza" sussurrò con voce lieve lei, le lacrime cominciavano a scivolare piano dagli occhi.

Gli aveva detto ti amo.

Era la prima volta.

E non era stato un ti amo colmo d'amore, era un ti amo solo di sofferenza.

Era la prima volta che lui le diceva ti amo.

Lei stava mettendo fine al tutto.

"Cosa vuol dire? Non è abbastanza? Che cosa cazzo sta succedendo? Perché hai deciso di metterti con lui? Perché sei sparita! Perché stai facendo la stronza!" Straziante: quella conversazione, era cosi stanziante per entrambi, ma lo era anche per i ragazzi che erano nella stanza e ascoltavano tutto senza emettere un fiato.

"Perché io e te non potremmo mai stare insieme"

"Cosa? perché dici così?" supplice, il suo tono era supplice.

"Yoongi tu sei un idol, io una chaebol. Non è fattibile, siamo stati bene abbiamo avuto una buona amicizia ma il tempo dei giochi è finito. Io non posso più... Con Ha-rin è più semplice io mi sono innamorata e lui è della mia stessa classe sociale. È più giusto per me." Provò a dire lei ma la voce le tremava e sapeva che non era abbastanza convincente.

"Io continuo a non capire. Avevi detto che non credevi alla differenza delle classi sociali, che non t'importava, che avremmo trovato una soluzione un giorno che... Come puoi decidere di agire così!" piangeva, aveva il viso tuto umido, e la sua espressione era un misto tra incredulità e sofferenza. Non aveva senso quello che lei gli stava dicendo non aveva alcun senso. Quella al telefono non era la Isabel che lui conosceva.

Era un incubo. Non era vero nulla.

"Yoongi non ci vediamo da maggio, le cose sono cambiate, e tu non puoi fare nulla per impedire che questo accada. Pensa alla tua carriera e stop dimenticami perché non mi vedrai mai più"

"Tu mi stai mentendo! Io lo so non è possibile che ti sia fidanzata con lui! È successo qualcosa con tuo padre e mi stai escludendo, stai decidendo per entrambi raccontandomi un mucchio di stronzate! Ti prego dimmi la verità" disse lui supplice

"La verità è quella che ti ho detto, mi sono fidanzata con lui che è della mia stessa classe sociale, più adatto a me. Io e te non possiamo stare insieme per via delle classi sociali differenti. Io non ti amo Yoongi, non posso amarti. La decisione è stata presa." Dire quel non ti amo la stava uccidendo sempre di più, non poteva continuare quella telefonata ogni parola era una fitta al cuore, doveva chiudere il telefono. Sapeva che stava ferendo l'unica persona che l'amava realmente.

"Non ci credo che non mi ami! No dopo tutti questi anni! Tu mi stai mentendo"

"Questa discussione è inutile, ti ho dato la mia versione, non mi vuoi credere fatti tuoi. Vuoi stare male fatti tuoi. Non posso perdere altro tempo con te. La discussione la chiudiamo qui. Dimenticami perché tanto non mi vedrai più" doveva chiudere quel telefonata, doveva scappare via.

"Io... non puoi farmi questo!" continuò a dibattere lui con ferocia.

"Addio Yoongi" disse lei e chiuse il telefono.

Con il viso colmo di lacrime, guardò il telefono e la chiamata appena chiusa.

Era tutto finito.

Si passò una manica sulla faccia per asciugare il tutto.

Si rimise il telefono in tasca.

Si avvicinò al lucchetto che avevano messo insieme anni prima, rimase per un momento ad osservarlo.

Era tutto finito.

Prese la piccola chiave dalla tasca del cappotto, la utilizzò per aprire il lucchetto.

Lo tolse da lì.

Non ci sarebbe stato un per sempre per loro.

Era tutto finito.

Non ci sarebbe stato un futuro per loro.

In quel momento si odiava per avergli spezzato il cuore, ma non vedeva nessuna soluzione quella era l'unica, farsi da parte.

Yoongi rimase con il telefono in mano vedendosi la chiamata ormai chiusa e lo schermo tornato normale.

"Yoongi?" chiamò Jin tentennando.

"Ha detto che si è fidanzata con Ha-rin, che non può stare con me, che si è innamorata, che quel coglione che è più adatto a lei" disse in un soffio, con il viso bagnato di lacrime. Era un incubo, lui stava dormendo ed era solo un incubo.

"Abbiamo sentito, sai forse è meglio così" disse il più grande rassegnato, non trovano altro di meglio da dire.

"Hyung mi ha mentito, io lo so che non sta con quello, è successo qualcosa con suo padre, e lei ha deciso di allontanarsi." disse girandosi per guardare lui e il resto del gruppo.

"Se l'ha fatto per suo padre, forse l'ha fatto per proteggerti, Yoongi è una Chaebol e la sua famiglia è parecchio potente, non avreste avuto vita facile. Lei forse si è resa conto che ne avreste sofferto" tentennò Jin, ma pensava che fosse così poiché conoscesse bene quell'ambiente.

"Avremmo trovato una soluzione, avremmo lottato insieme, a lei non è mai fregato nulla delle classi sociali" disse con tono straziante Yoongi, si aggrappò alla manica della maglia di Jin.

Era un incubo, lui stava dormendo ed era solo un incubo.

"Forse pensa che non avreste vinto. Yoongi non puoi fare nulla, mi dispiace tanto ma lei ha preso la sua decisione, forse sbagliando nel mentirti, ma tu non lo sai se ti ha mentito davvero, forse veramente in questi mesi si è fidanzata ed è cambiata" disse il Leader, non avrebbe voluto dire quelle parole, sapeva che stava solo causando più sofferenza all'amico ma non potevano continuare a sperare che lei tornasse. Lei ormai aveva preso la sua decisione aveva chiuso con Yoongi.

"Non penso che noona cambierebbe così" disse Taehyung anche lui con il viso rigato dalle lacrime, Jimin si porse verso di lui e gli diede un colpetto, lo ammonì con lo sguardo, stavano soffrendo tutti ma ormai era tutto finito, non era giusto dare delle speranze a Yoongi.

"Non lo possiamo sapere, ma Yoongi hyung è inutile provare ancora a contattarla sono mesi che ci provi, e lei ti ignora ora ti ha detto che vuole chiudere, non te l'ha detto tramite messaggio come a fine luglio, ti ha chiamato e ha detto la parola fine. Non puoi fare nulla, mi dispiace ma è così. Noi ti staremo vicino, dispiace anche a noi, e abbiamo dubbi come te. Ma lei ha fatto la sua scelta" si introdusse Hoseok continuando il discorso del leader.

Si avvicinò a Yoongi e gli appoggiò una mano sulla spalla in segno di sostegno.

Yoongi era ancora aggrappato alla manica di Jin e guardava tutti i suoi compagni, sperava che invece loro li dicessero che fosse un incubo. Che fosse solo uno scherzo.

"Ora tocca a te Hyung fare la tua di scelta, o continui a stare così a sperare o dici anche tu basta" disse Jimin serio convinto anche lui che dovevano andare avanti, che Yoongi sarebbe dovuto andare avanti.

"Starai male, ma noi ti staremo accanto" sussurrò Jungkook un po' impacciato, mentre si passava una manica sulla guancia umida.

"Non riesco a lasciarla andare" disse lui trattenendo un singhiozzo appena, guardò i suoi amici. Era un incubo, lui stava dormendo ed era solo un incubo.

"Ti serve tempo, andrà via, pian piano. Ma basta cercarla" disse Jin toccandoli la mano che continuava a stringere la sua maglia.

"Si ti sta facendo solo del male, ti stai facendo del male da solo. Basta Hyung" disse Jk con tono preoccupato.

"Noi ci siamo, ti vogliamo bene." Provò a dire Tae cercando di dargli sostegno unendosi agli altri.

"Ma... io riesco solo a pensare al fatto che lei mi stia mentendo per proteggermi, e che sta male. Io lo so che sta male. Lei non ha nessuno. Io non riesco a vivere sapendola sola!" disse Yoongi, lei era sola, lui lo sapeva. Sapeva dentro di sé che tutte le cose che lei gli aveva appena detto erano solo bugie.

"Hyung, è una sua scelta, Isabel sa come cavarsela, non devi preoccuparti per lei. Se ha deciso così. Saprà cosa fare in futuro" disse Hope

"Ma io..."

"Niente ma, Yoongi, è ora di finirla. E ora di pensare al tuo bene. Non voglio sentire altri ma. È finita. Non voglio essere duro con te. Ma non mi lasci altra scelta. Yoongi basta è un ordine" urlò Jin, mentre lo prendeva per le spalle e lo guardava dritto negli occhi. Non potevano continuare ad andare avanti così era finita e il suo amico doveva capirlo.

"Jin Hyung, non essere duro!" disse Tae impaurito.

"Invece si, lo devo essere o non ne esce! Basta Yoongi! Basta stare male! Incazzati! Rompi qualcosa! Reagisci!" urlò Jin avvicinandosi al viso di Yoongi e urlandoli in faccia.

Yoongi rimase fermo a guardarlo confuso, fece dei passi indietro e si allontanò da lui. Continuava a guardalo confuso. Chiuse un attimo gli occhi, sentendo la rabbia aumentare, gli riaprì di colpo e poi si girò e andò verso la camera da letto sbattendo la porta facendo tremare i muri.

"Jin hyung sei impazzito?" chiese Jimin sconvolto dalla scena appena vista.

"No, deve reagire. Lasciamolo da solo per il momento, ha bisogno di incazzarsi seriamente."

"Sai penso tu abbia ragione, non è da Yoongi piangere e stare così male, deve reagire" disse Hope

"Che situazione di cacca" disse Jk guardando la porta chiusa

"Io penso che Noona gli abbia mentito" disse Tae convinto

"Anche io, ma non abbiamo conferme, almeno ha letto il nostro messaggio e ha preso una scelta" disse Namjoon

"Aish che casino" disse Jimin sedendosi sul divano e prendendosi la testa fra le mani

"Rimaniamo tutti a casa?" chiese Hope

"Si direi di si, ordiniamo?" disse Tae

"Mmh, Direi che non farebbero male degli spiedini d'agnello chi viene con me a comprarli?" chiese Jin

"Io! Vengo io! A Yoongi Hyung farebbero piacere gli spiedini" rispose il più piccolo.

"Si ha proprio bisogno di qualcosa che gli piaccia andiamo Jk!" disse Jin prendendo il ragazzino.

"Noi sistemiamo un po' qui" disse Namjoon

"Perfetto torniamo subito!" disse Jin uscendo con il più piccolo

Gli altri si guardarono sospirarono e incominciarono ad riordinare casa così da tenere anche loro la mente occupata.

Yoongi si era chiuso in camera si era buttato sul letto e aveva preso il cuscino e l'aveva stretto a sé. Aveva incominciato a singhiozzare.

Era un incubo, lui stava dormendo ed era solo un incubo.

Si sarebbe svegliato e si sarebbe trovato sul grande letto di Isabel, si sarebbe voltato di lato e l'avrebbe trovata lì di fianco a lui con i capelli scompigliati e un maglia a mezzemaniche più grande di lei che la copriva, una gamba nuda fuori dal lenzuolo.

Si sarebbe svegliato e l'avrebbe trovata lì vicino a lui.

Era un incubo, lui stava dormendo ed era solo un incubo.

Continuò a piangere, sperando di potersi svegliare da un momento all'altro.

Non si sarebbe svegliato, quello non era un incubo, quella era la realtà e lui l'aveva definitamente persa.

Tutto era finito.

Angolo dell'autrice:

Fine! Beh dovevano chiudere, era insopportabile il continuare a vivere di ma e forse.

Lui deve andare avanti e lei deve lasciarlo andare.

Ricordo quando ho scritto questo capitolo, non esisteva Ha-rin ed era un tipo random, e faceva tutto così male, ora fa anche peggio. Piansi nello scrivere. Ora che ho revisionato di nuovo per la millesima volta è venuto anche più tragico! Amo e odio questo capitolo!

Che vitaccia! 

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