CAPITOLO 19 PROMISE


CAPITOLO 19 PROMISE

1 GENNAIO 2013

Isabel si trovava seduta sul divano con una tazza di caffè e latte caldo in mano e beveva assorta, fissando la grande vetrata davanti a sé a cui aveva ritirato le tende. Le piaceva avere quei momenti in cui poteva guardare il panorama, standosene tranquilla sul divano. Si posizionò meglio la coperta di lana sulle gambe coprendosi un po' di più, per via dei leggeri brividi di freddo, diede un altro sorso al suo caffè mentre con la testa pensava solo al suo risveglio di quella mattina. Si era svegliata, trovandosi nuda nel letto abbracciata da dietro da Yoongi. Inizialmente si era sentita confusa, avevano bevuto parecchio la sera precedente, e quel parecchio le aveva dato il coraggio di fare quello che desiderava da mesi, cioè baciarlo. Non si sarebbe aspettata che tutto sarebbe andato oltre. Si era premurata diverse volte di chiedergli se a lui andasse bene continuare, e di risposta aveva avuto un mugolio d'assenso e il ragazzo che poi continuava a far diventare quel bacio un qualcosa di molto di più. Almeno così ricordava, si strinse di più nella coperta soffice, mentre altri brividi le percorrevano la schiena, al solo ricordo delle mani di lui sul suo corpo, e ai baci che si erano scambiati.

"Stai bene?" chiese Yoongi arrivato in soggiorno dopo qualche minuto. Il ragazzo era rimasto ad osservarla immobile, senza riuscire a fare un passo verso di lei, incantato dalla sua figura.

"Io si certo" esclamò lei, portandosi una mano al petto, era talmente immersa nei pensieri della notte precedente che non si era accorsa del suo arrivo, voltò il viso guardandolo un attimo per poi abbassare lo sguardo in imbarazzo. Ciò che fosse successo la notte precedente significava solo una cosa: cambiamento. Il loro rapporto era giunto a quel fatico momento, tutto stava per cambiare e c'erano solo due alternative, una che sarebbero finalmente divenuti una coppia l'altra era che si sarebbero allontanati per sempre, e lei ciò non lo voleva, si sentiva nervosa e aveva paura di perderlo.

"Posso sedermi vicino a te?" chiese lui titubante e lei annuì con un cenno del capo in imbarazzo continuando a non guardarlo negli occhi

Yoongi si sedette e poi prese la tazza dalle mani di lei per prendere un sorso di caffè caldo.

"Buono" disse assaggiandolo per poi porgerle di nuovo la tazza

"Vado a farlo anche a te se lo vuoi!" esclamò lei cercando la ritirata ma lui la fermò prendendola per una mano cercando poi lo sguardo di lei.

"Non c'è bisogno, non andare" disse trattenendola, stringendole di più la mano

"Ehm Okk" annuì lei con voce leggermente squillante, a disagio.

"Dovremmo parlare non credi?" chiese lui giocando con le dita di lei e intrecciandole con le sue, era proprio ora di mettere le cose in chiaro e dichiararle i suoi sentimenti, si sentiva sicuro di sé la sera prima era stata lei a fare il primo passo, niente sarebbe potuto andare male.

"Mi dispiace" disse lei senza osare guardarlo tenendo sempre il capo abbassato, paura. Provava solo un agognante senso di paura che ciò che avesse fatto la sera prima portasse alla chiusura totale del loro rapporto.

"Cosa?" chiese lui aggrottando lo sguardo confuso non capendo per quale motivo lei si stesse scusando, inclinò leggermente la testa di lato cercando di osservarla meglio, ma il volto di lei era interamente nascosto tra le varie ciocche di capelli lilla.

"Ehm ti sono letteralmente e fisicamente saltata addosso" si scusò lei con voce lieve tentennando.

"A me non è dispiaciuto" disse lui stringendole la mano di più e ghignando, per una volta era lei a sentirsi in imbarazzo e no lui come sempre, questo lo faceva sentire molto più sollevato.

"Ah no?" esclamò alzando il capo e voltandosi verso di lui "E che hai detto che non pensavi ad avere una fidanzata, con la tua vita da trainer e tutto il resto e quindi io pensavo che non so, ti fossi pentito di tutto e che non avremmo dovuto farlo, sai il tuo contratto, i membri, la carriera, l'agenzia" disse velocemente con la voce acutamente, per via del sensore di ansia che avesse dentro di sé, lo sguardò era di puro panico puntato sulla faccia di lui, in cerca di qualche risposta. Non si era mai sentita così in ansia in vita sua.

"Isabel" la fermò lui mettendole una mano sulla bocca trattenendo una risata, non avrebbe dovuto ridere davanti a quella situazione, capiva che lei fosse in panico, ma per una volta i ruoli erano invertiti e ciò lo divertiva.

"mmmh, mhh" disse lei guardandolo con gli occhi spalancati

"Di solito sono io che vado in palla così" disse lui togliendo la mano "Respira, respira" cercò di rimanere serio cercando di farla respirare per calmarla.

"Sto respirando!" gridò stridula lei, sorridendo nervosa

"Io non mi sono pentito" disse lui "Sono felice di averlo fatto la prima volta con te" disse lui facendo spalancare gli occhi di lei ancora di più, pensava di calmarla con quella frase ma dalla reazione di lei capì che forse avesse solo peggiorato la sua situazione.

"Er-a la tu-a pri-ma Vo-ltaaaaaa!" esclamò lei tremolante

"Si certo, per te non era così?" chiese lui arricciando il naso, capendo che non fosse la prima volta anche per lei

"Ehm no, ma mi avevi detto che avevi avuto una ragazza a Daegu" disse lei sconvolta, per poi puntarli il dito contro.

"Si ma non mi sono spinto a tanto" disse come se fosse ovvio.

"Ah." Disse lei a disagio

"Ah." Disse lui a disagio distogliendo lo sguardo

Si ritrovarono entrambi seduti sul divano a guardare davanti a loro a disagio, entrambi senza avere il coraggio di fare nulla, contemplando la grade vetrata. Alla fine fu lei a interrompere quell'odioso silenzio, che la stava pian piano logorando dentro, non odiava i silenzi colmi di tensione.

"Che si fa ora?" chiese senza guardarlo incominciando a giocare con il bordo della coperta a disagio

"Io... non lo so" disse lui confuso, appena si era seduto era pieno di coraggio nel dichiararsi, ma ora l'atteggiamento di lei, lo stava facendo vacillare parecchio. Non capiva perché lei fosse così in ansia, aveva iniziato tutto lei, non poteva di certo essere che avesse potuto cambiare idea.

"Yoongi-ah non voglio perderti" disse lei in un sussurro e lui si fece coraggio e la tirò a sé abbracciandola, dicendosi che lei non aveva cambiato idea, forse era solo nervosa.

"Io sono felice di averlo fatto con te, sei la mia migliore amica" sussurrò lui vicino all'orecchio di lei, era veramente felice di quanto fosse successo la notte antecedente

"Il tuo contratto, la carriera, cosa facciamo?" chiese lei titubante

"Se ci mettiamo insieme dovremmo dirlo in agenzia. È questo che ti preoccupa? " disse tranquillo

"Si, ma gli ha detto neanche qualche giorno fa che siamo amici" disse lei scettica aggrottando la fronte.

"Mmh, non è questo a preoccuparmi" disse lui sempre tranquillo, aveva già ammesso all'agenzia che Isabel gli piaceva, riprese le mani di lei tra le sue e incominciò di nuovo a giocarci un po' a disagio

"E cosa?" chiese lei cercando di capire quale potesse essere il reale problema .

"Il non avere tempo per una relazione, il non poter essere un buon fidanzato. Il non esserci" disse con tono colpevole lui, sapendo che sarebbe potuto essere un disastro di fidanzato per la scarsità di tempo libero che avesse.

"Questo non è un problema, io sono abituata a vederti poco" disse lei sorridendogli tranquillizzandosi per un attimo, strinse di più le mani di lui, come a comunicargli che tutto andasse bene. Per lei andava bene così non si era mai creata il problema della sua assenza, l'unica cosa che importasse era passare del tempo qualitativo con lui.

"Lo so, tu non ti lamenti mai, non è una cosa che mi faresti pesare, ma ne soffriresti" disse lui, non voleva farla soffrire, non voleva essere per nulla al mondo la possibile causa di un suo futuro dolore.

"Perché ti fai problemi che non ci sono?" chiese lei sbuffando, e diventando improvvisamente serissima, doveva mettere l'ansia da parte e fare la forte della situazione. Come un istante prima lui aveva mantenuto la calma ai suoi timore ora era il suo turno di farlo con lui.

"Io...."

"Il tempo non è un problema, il problema è la tua carriera lo sai che non mi intrometterei mai in questo, io faccio il tifo per te" disse lei sorridendo gentilmente

"Lo so, quindi ci sarebbe solo d'avvisare l'agenzia e risolvere" disse lui prendendo un po' più di coraggio.

"Mmmh dire di si" disse lei abbassando la testa sul petto di lui sollevata, mentre lui le dava un bacio sulla fronte, leggermente tranquillo, beandosi del profumo di gelsomini di lei.

Avrebbero trovato una soluzione a tutto, mandavano avanti quella amicizia da due anni senza troppe difficoltà, avrebbe gestito la situazione di una relazione. Quando lei era in ansia lui riusciva a tranquillizzarla e quando lo era lui, lei faceva lo stesso. Entrambi riuscivano a mettere da parte le proprie paure quando si dovevano ritrovare ad occuparsi dell'altro. Erano capaci di sostenersi a vicenda.

Il telefono di lei incominciò a squillare, si alzò lentamente distaccandosi da lui per poter rispondere. Lui la osservò il contatto appena interrotto lo fece strizzare gli occhi per via della confusione che sentiva. Qualcosa comunque non andava del tutto, anche se avevano concordato di essere una coppia sentiva che lei aveva una qualche incertezza a tutto ciò e non ne comprendeva il motivo.

"Pronto?" rispose al telefono con tono distaccato dopo aver visto il nome sul display e aver strizzato leggermente gli occhi non credendo a quella chiamata che aveva appena ricevuto.

"Fra un ora? Ma avevi detto avrei vissuto nell'ombra fino alla fine dell'università" disse lei con tono nervoso mentre lui la osservava alzando un sopracciglio confuso

"Devo proprio?....... Si, va bene mi preparo mi faccio trovare fuori dall'appartamento...... No, non c'è bisogno che sale a prendermi. Si verrò" e chiuse il telefono rimanendo immobile al centro della stanza con lo sguardo vuoto.

"Isabel?" chiamò Yoongi ma lei non rispose persa nei suoi pensieri.

Ed ecco il vero problema, si era dimenticata, completamente dimenticata, che fosse una Chaebol, che la libertà sarebbe finita prima o poi.

"Isabel?" richiamò Yoongi alzandosi e mettendole le mani sulle spalle avvicinando la faccia alla sua in cerca dello sguardo di lei

"Mi dispiace" disse lei guardandolo incerta.

"Di cosa? Chi era?" chiese lui confuso, leggendo l'incertezza sul volto di lei. Qualcosa non andava lo sapeva, se lo sentiva per tutto il corpo.

"Mi sono dimenticata, che abbiamo un problema più grande della tua agenzia" soffiò lei con voce lieve

"Cioè?" chiese lui confuso

"Chaebol, mio padre, il mio futuro" disse lei scandendo le parole e abbassando il capo

"Io non andrò mai bene?" chiese lui sollevandole il mento per guardarla, capendo la problematica quasi immediatamente, si era preoccupato sempre della sua carriera, e anche lui non aveva mai pensato al fatto che la famiglia di lei potesse essere un problema. Non si era mai posto quel problema, stare con Isabel non era come stare con una di quella cerchia sociale, si era completamente dimenticato il suo stato sociale.

"Si mi aveva già avvertito un anno fa, sono riuscita a farmi dare del tempo fino alla laurea come libertà. Voleva che non ti frequentarsi sono riuscita ad avere un compromesso" disse lei

"Non me l'hai mai detto, perché?" chiese lui accarezzandole il viso, cercando una risposta ma cercando di rimanere amorevole nei confronti della ragazza.

"Perché pensavo.... Per me non è importante il tuo stato sociale.....e pensavo che avrei trovato una soluzione. E poi in quest'ultimo anno non ha detto nulla, quindi pensavo di cavarmela...io non so" disse lei e lui la strinse istintivamente.

"Devi andare da lui?" chiese lui stringendola

"Si ha un pranzo, vuole che io vada" disse lei nascondendo il suo viso

"Hai tempo fino alla laurea no?" chiese lui leggermente titubante

"Si, mancano un paio di anni" disse lei, tornando a guardalo in volto

"Capisco, se io diventassi famoso e ricco, non sarebbe un problema in futuro, dobbiamo solo avere pazienza non credi?" chiese lui cercando di rincuorarla, avrebbero dovuto tenere solo pazienza, e preoccuparsi quando il problema sarebbe apparso.

"E se lui sapesse? Se sapesse di noi? E se si mettesse in mezzo? E se il tempo a nostra disposizione non fosse abbastanza?" chiese lei in preda al panico

"Mmh, troveremo una soluzione" cercò di dire lui, era di nuovo il suo turno di essere la persona forte in quel rapporto, lei stava vacillando non poteva permetterlo

"Forse non dovremmo fidanzarci, è troppo complicato il tutto" disse lei tremante non convinta delle sue parole, cercando una soluzione a tutto. Paura, di nuovo, paura di poterlo perdere. Avrebbe preferito essergli anche solo amica, solo per poterlo avere sempre con lei.

"Non vuoi stare con me?" chiese lui cercando comunque di rimanere calmo, lei era abbastanza in panico per entrambi

"Certo che voglio, io non voglio perderti, sei tutto per me" disse lei guardandolo e poi posando le sue labbra contro quelle di lui in uno slanciò di emotività.

"Mi stai confondendo" disse lui staccandosi e prendendole il viso tra le mani.

"Ho paura che sia troppo presto, ho paura che se lui lo scopra mi levi questi anni di libertà che mi rimangono che mi costringa ad allontanarmi, ho paura di essere d'intralcio alla tua carriera. Yoongi-ah mi fa paura tutto." Disse lei con le lacrime tremando, la bolla in cui aveva vissuto in quei due anni era scoppiata, quella telefonata appena avuta la stava terrorizzando, sentiva come se le mancasse la terra sotto i piedi e l'aria a riempirle i polmoni.

"è strano, che mi chieda di andare a un pranzo, è strano questo non mi ha mai chiesto nulla e se sapesse?" chiese lei in panico continuando con il suo sproloquio.

"Ma è successo solo ieri sera" disse lui non capendo come lui potesse sapere di loro.

"Yoongi è una settimana che stai qui, non è come quando vieni solo un giorno. Se lui sospettasse e si mettesse in mezzo? Non possiamo rischiare non credi?" chiese in crisi

"Quindi cosa vuoi fare?" chiese lui cercando di capire il punto di vista di lei

"Amici e aspettiamo, dopo i tuoi tre anni dal debutto come consiglia il tuo contratto" disse lei con il cervello che pensava a mille cercando una soluzione e non trovandone una.

"Io non so ancora quando debutterò" disse lui affranto

"Secondo me presto, state lavorando alle canzoni no? Incomincerete i Vlog è fatta? Dobbiamo solo continuare così come stavamo facendo fino al momento adatto" cercò di trovare un attimo di ottimismo lei.

"Sicura che vuoi stare con me?" chiese lui, incerto

"Si sicura! È per questo che ti sto dicendo di aspettare"

"Capisco, allora aspetteremo, ma possiamo stare insieme fino a domani, avere questi giorni per noi?" chiese lui, non volendo tornare a essere solo quelli di prima, amici, ma se incominciare una relazione comportava che lei vivesse nella paura, allora avrebbe dovuto cambiare idea e aspettare.

"Si possiamo, finita la tua vacanza qui, tutto come prima. Ma con la promessa di fidanzarci dopo i tre anni del tuo debutto?" chiese lei con gli occhi lucidi sperando che lui accettasse, aveva bisogno di tempo per elaborare un piano, per capire come potesse funzionare tutto, senza che il padre si intromettesse nel loro rapporto.

"Promessa accettata. In tre anni riuscirò a salire di classe sociale. Forse mi accetterà" disse sperando che ciò funzionasse.

"Si, e io sarò impeccabile a lavoro nell'azienda così forse avrò la possibilità di scegliermi il fidanzato" disse lei cercando di convincersi che tutto ciò avrebbe portato a qualcosa di buono.

"Si, abbiamo tempo no?" disse lui e lei annuì

"Ora voglio baciarti un attimo però, me lo permetti?" chiese e lei gli saltò subito al collo baciandolo per poi sussurragli "Tu con me puoi fare tutto e essere te stesso, questo non devi dimenticarlo"

"Stessa cosa tu" disse lui baciandola di nuovo.

Angolo dell'autrice:

Doppio capitolo come promesso.... Ci saranno guai per il futuro!

Ci si legge Sabato! 

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