CAPITOLO 10: INVITE



DICEMBRE 2011

Isabel entrò in casa tranquilla posando le buste della spesa, sorpresa nel sentire il vociare della tv.

"Yoongi?" chiese tentennando sbirciando leggermente dentro casa.

"Si" rispose il ragazzo seduto sul divano, mentendosi in ginocchio e appoggiandosi con le braccia alla spalliera per farsi notare da lei.

"Okay sei tu" sospirò lei, sollevato che fosse lui e no un ladro che era entrato in casa e avesse deciso di rilassarsi un attimo stravaccato sul divano con i suoi snack a guardare lo schermo piatto.

"Chi altro dovrebbe essere?" chiese lui confuso strizzando gli occhi

"L'amante" disse lei ironica mentre appoggiava le buste a terra e intanto si toglieva gli stivali lasciandoli a terra in disordine uno sopra l'altro.

"Che amate?" chiese lui spalancando la bocca, e non capendo cosa stesse dicendo, lei non era fidanzata l'avrebbe saputo se lo fosse, almeno così pensava.

"Era una battuta" disse lei ironicamente scuotendo il capo.

"Non hai l'amante vero?" chiese lui poco convinto che quella fosse una battuta.

"Aigoo no, ma che ti salta in mente!" trillò lei rimproverandolo mentre si guardava intorno indecisa, il divano era occupato da Yoongi e lei aveva il capotto in mano e non sapeva dove appoggiarlo. 

"Quello va nell'armadio" disse il ragazzo con una risata, era abituato a vedere i vari cappotti della ragazza sul divano, e puntualmente quando andava a trovarla, aveva preso l'abitudine di metterli nell'armadio all'ingresso o prima o poi il divano sarebbe diventato un negozio di lusso per cappotti.

"Ah!" esclamò lei puntando il dito contro di lui "Sei tu! Pensavo di essere impazzita, trovavo i cappotti in quell'affare nel muro!" lo accusò lei con il suo dito che puntava contro di lui.

"Quell'affare nel muro è un armadio ci vanno i cappotti, ci vanno anche le scarpe, a breve nell'ingresso ci sarà un negozio di scarpe" disse lui scuotendo il capo.

"Sei tu che metti in ordine tutto?" chiese lei con faccia schifata.

"Si, qualcuno deve pur farlo, o si riempie tutto di cianfrusaglie tue in giro per casa" si lamento lui scuotendo la testa.

"Ormai è un'abitudine venire qui e mettere apposto a quanto pare" disse lei sbuffando mentre apriva l'armadio e ci lanciava il cappotto e poi tentava di chiudere lo sportello.

"Hai detto che posso venire quando voglio" fece spallucce lui, mentre la guardava tentare di chiudere l'anta dell'armadio non riuscendoci, dato che una manica del cappotto era palesemente da fuori e impediva la chiusura.  Alzò gli occhi al cielo e si si alzò dal divano per andare ad aiutare.

"Non era un rimprovero, puoi venire quando vuoi" disse lei mentre spingeva l'anta "Questo coso non funziona" si lamentò.

"Sei tu che non funzioni" disse lui trattenendo una risata e spostandola con una mano "Guarda, faccio io" prese il cappotto e la gruccia e lo appese dentro "Tadà!" disse mentre chiudeva l'anta e lei si diede a una finta risata.

"Ti aiuto a portare tutto in cucina?" chiese lui ignorando la risata e indicando le buste.

"Faccio sola, torna sul divano, colui che mette in ordine" si avvicinò alle buste a terra ci frugò dentro e prese una busta con dei mandarini "Tieni, traditore" disse porgendoli la busta.

"Buoniiii!" disse allegro "Non sono un traditore, ti aiuto a sistemare casa, tu sei disordinata" disse mentre prendeva un mandarino e lo guardava innamorato.

"Sei proprio malato per i mandarini" disse scuotendo la testa "Ceni qui?" chiese poi.

"Dormo anche, domani ho vacanza torno a Daegu per le feste, volevo passare l'ultimo giorno qui" sorrise lui tornando a guardarla e distogliendo lo sguardo dal mandarino.

"Ah perfetto, mi metto a cucinare" disse con tono secco, prese le buste e si avviò verso la cucina.

Isabel si sentì improvvisamente nervosa, solo al sapere che lui se ne sarebbe andato via per tutte le feste. Lei avrebbe passato completamente le feste da sola, gli altri anni le aveva passate con gli amici, una parte di se sperava di poterlo fare con lui, no proprio tutte le feste, ma almeno che si sarebbero potuti vedere per un giorno.

Lui si voltò a guardarla andare via con passo svelto, rimanendo immobile con la busta di mandarini in una mano e un mandarino dell'altro, leggermente confuso, gli era sembrato come se tutto un tratto, lei avesse cambiato repentinamente umore. 

La seguì in cucina per scoprire se fosse solo stata una sua impressione oppure no.

"Tu stai con tuo padre e tuo fratello durante le feste?" chiese varcando la soglia, mentre lei intanto era intenta a svuotare le buste della spesa e a sistemare senza neanche degnarlo di uno sguardo.

"Loro vanno a party aziendali, dubito che li vedrò, faccio la bistecca ti va?" chiese cambiando discorso, e mostrandoli la confezione con lei due bistecche.

"Si, ti aiuto?" chiese lui sorridendo affabile, ma lei si rivoltò verso il lavello senza guardarlo.

"No tranquillo, puoi rilassarti sul divano" disse secca.

"C'è qualcosa che non va?" chiese lui sospettoso e leggermente preoccupato.

"No perché? Sono solo stanca" sorrise tiratamente lei.

"Non eri stanca appena arrivata... sei arrabbiata perché ti metto in ordine?" chiese poco convinto, non pensava che lei potesse arrabbiarsi per una cosa tanto stupida, al dire il vero in un anno che la conosceva, lei non si era mai arrabbiata con lui.

"No, lo sai puoi fare quello che vuoi qui" disse piccata, mentre incominciava a lavare la verdura.

"Mmh, se lo dici tu" soffiò lui, mentre continuava ad osservarla, più confuso di prima. "Comunque ho un regalo per te! Te lo do dopo cena" esclamò, pensando che si sarebbe rallegrata a sentire che aveva qualcosa per lei, si sedette su uno sgabello e incominciò ad aprire i mandarini.

"Il mio per te è nello studio, se vuoi puoi andare a vedere" disse lei incominciando a poggiare gli alimenti sul piano della penisola per poi prendere il tagliere e il coltello per poter tagliare le verdure come contorno.

"Vado da solo senza di te?" chiese lui guardandola stranito mentre si grattava la testa a disagio.

"Si, si vai..... tanto ti arrabbierai, e ti lamenterai che è troppo costoso" alzò gli occhi al cielo lei, già consapevole di ciò che lui avrebbe detto, prese il coltello e incominciò a sminuzzare le verdure, leggermente nervosa.

"Aigoo... Che cavolo hai comprato questa volta!" esclamò lasciando stare i mandarini "Vado a vedere" disse per poi avviarsi lentamente verso lo studio confuso dal suo atteggiamento che non era per niente esaltata e felice come al solito, cominciando a domandarsi cosa fosse successo, e se lui avesse sbagliato qualcosa.


Aprì la porta dello studio per poi trovarsi davanti a sé sulla scrivania un computer, tastiere e mixer vari, tutte apparecchiature per comporre, rimase a bocca aperta. Si mosse per lo studio leggermente confuso da cosa stesse realmente guardando, si avvicinò a una tastiera e sfiorò leggermente con le dita i tasti. Rimase a contemplare tutto, era come trovarsi in un sogno. Quella stanza era il suo sogno, un posto tutto suo dove poter comporre in pieno silenzio.

Isabel era pazza, ne era sempre più convinto, aveva sicuramente speso tantissimo per comprargli tutta quell'apparecchiatura. Come avrebbe potuto accettare un regalo così costoso, non si sarebbe mai sdebitato, non avrebbe mai potuto a sua volta ripagare il gesto.

Sospirò al centro di quella stanza, con le dita ancora che sfioravano la tastiera, ipnotizzato, era tutto così perfetto, era tutto così bello in quella stanza.

Si sedette sulla sedia e guardò davanti a lui vicino allo schermo del pc c'era una cornice con all'interno una loro foto del giorno del diploma. 

La prese tra le mani e la osservò, lei era troppo per lui, non capiva perché una come lei fosse tanto interessata a uno come lui. 

Le voleva bene, stare con lei era così spontaneo, così naturale, ma in quel preciso momento sentiva la differenza tra i due, e aveva leggermente paura che quella differenza sarebbe stata la loro rovina.


Isabel era intenta a cucinare, sbuffando nervosa, si sentiva così terribilmente in ansia senza alcuna ragione specifica, almeno così pensasse lei. 

Chiuse gli occhi per un attimo, e poi si voltò a guardare l'ingresso della cucina, aspettando che lui tornasse da lei. Si sentiva combattuta, era felice che lui avesse avuto dei giorni di pausa e stesse andando dalla sua famiglia, ma al contempo si sentiva triste e anche leggermente irritata dalla situazione. Era ingiusto che sarebbe dovuta rimanere da sola per le feste, ma non poteva farci nulla, d'altronde lei era sempre sola, tranne nei momenti in cui lui andava a trovarla. 

Era come se la sua felicità ruotasse tutta intorno a lui, e lei non capiva come poteva essere arrivata a quel punto, come fosse possibile che si fosse tanto affezionata a qualcuno in quella maniera tanto profonda.

Alzò la testa di scatto dalle padelle, per via del rumore dei passi di lui per il corridoi, stava tornando in cucina. 

Sospirò, mentre nervosa afferrava il manico della padella, per togliere una attimo le verdure dal fuoco, si spostò verso il cuoci riso per controllare quanto mancasse alla fine del timer, e percepì che lui aveva appena varcato l'entrata della cucina.


"Vai, incomincia con la ramanzina" disse lei di spalle mentre si occupava del cibo.

"Sono troppo sconvolto, per dire qualcosa" soffio lui, mentre si passava una mano tra i capelli.

"Allora accetta e non dire nulla, comunque sia non sono cose che ti puoi portare" disse lei con un alzata di spalle.

"In che senso?" chiese lui confuso non capendo la frase.

"Beh mica puoi portarti una stanza in giro, ti ho regalato la stanza, così se stai qui e ti viene l'ispirazione puoi comporre" disse lei mentre si voltava a guardarlo con un sopracciglio alzato e le mani sui fianchi.

"Se vengo qui è per stare con te" disse lui di slanciò per poi imbarazzarsi per quella dichiarazione e incrociare le braccia al petto a disagio e arrossire leggermente.

"Si. Ma ti ho detto che puoi venire quando vuoi, cosa che fai ormai, quindi se vuoi un posto nuovo per comporre vieni qua, io comunque durante il giorno sono sempre in facoltà" fece spallucce lei, mentre gli diede di nuovo le spalle per concentrarsi sui fornelli, lui andava a casa sua per lei, quella frase le scaturì un leggero sorriso che cercò di nascondere.

"Mmmh, capito" disse lui incerto "Senti ma passerai le feste da sola quindi?" chiese di nuovo, e lei si irrigidì a quella domanda.

"Si, mio padre mi ha già fatto il regalo, degli investimenti a mio nome e altri soldi, che ho usato per il tuo di regalo. Era parecchio grande l'ammontare dei soldi come a giustificare il fatto che sarei stata sola" provò a dire senza mostrare emozioni e fastidio nella voce.

"Capito" disse Yoongi sorridendo, per poi frugare nelle tasche prendere dei fogli di carta e avvicinarsi a lei.

"Mi guardi un attimo?" chiese mettendo i fogli davanti alla faccia

"mmh" disse distogliendo un attimo la sua attenzione per il cibo, per girarsi poi e trovandosi i fogli, che in realtà erano due biglietti per Daegu davanti agli occhi.

"Che sono?" chiese lei confusa con una smorfia in viso

"Biglietti per l'autobus per Daegu" disse lui abbassandoli e sorridendo raggiante.

"E perché me li mostri? Ho capito che vai lì" disse lei irritata, voltandosi di scatto verso i fornelli.

"Aigoo, sono due" disse lui sbuffando, notando il fatto che fosse irritata per chissà quale motivo.

"Si andata e ritorno" disse lei voltandosi a guardarlo come se fosse uno stupido.

"Omo! Sono due andate..."esclamò lui incominciando a irritarsi a sua volta.

"Ah, per te e tuo fratello?" chiese lei confusa strizzando gli occhi.

"Mio fratello è già andato a casa" disse lui sbuffando

"Ok" disse lei facendo spallucce e tornando a cucinare, e provando a ignorarlo.

"Pabo*" disse lui guardandola, incrociando le braccia al petto,a volte si stupiva di quanto lei potesse diventare stupida quando non voleva capire.

"Perché mi dai della Pabo?" chiese lei confusa e guardandolo male.

"Perché sono per me e te" disse lui sbuffando irritato dal fatto che lei non capisse cosa lui stesse cercando di dire, e lei fece cadere per sbaglio le bacchette con cui stava cucinando per la sorpresa.

"Stai dicendo che....?" Provò a chiedere lei senza che le parole le uscissero dalla bocca, sentendo pian piano l'irritazione e il nervoso scivolarle via.

"Che devi fare una valigia che domani partiamo" disse lui sbuffando, mentre si chinava a raccogliere le bacchette, le prese e le poggio nel lavello per poterle lavare, ma un urlo proveniente dalla ragazza, lo fece saltare per aria e voltare sconvolto verso di lei, non fece in tempo a dire o fare niente che si ritrovò Isabel attaccata al suo collo con le braccia.

"Mi porti via con te?" urlò lei con voce acutissima vicino al suo orecchio saltellando, e stringendolo forte.

"Aigoo, smettila" provò a lamentarsi lui ma lei gli saltò addosso di più e lui dovette afferrarla prendendola in braccio mentre lei si legava alla vita di lui con le gambe come una scimmietta.

"Yeahhh!" incominciò a urlare lei.

Yoongi diventò tutto rosso, e continuò a tenerla stretta, leggermente confuso, da come l'umore di lei avesse avuto un cambio così repentino.

"Sei pazza così mi ammazzi! Calmati e scendi giù" disse lui rosso in viso sbuffando e lei per dovuta risposta gli stampò un bacio sulla guancia.

"Ok, basta sono ancora in tempo per riprendermi il regalo" disse lui con tono da finto arrabbiato e lei scese subito

"Fai ridere quando ti imbarazzi così" incominciò a ridacchiare mente con un dito andava a schiacciarli leggermente una delle due guance rosse.

"Non ridere di me!" disse con tono acuto, mentre prendeva le distanze e passandosi una mano sulla fronte esausto.

"La tua famiglia che dice? L'hai avvisata?" chiese lei sorridendo saltellando sul posto

"Si, mamma è felice che vieni, ha sempre voluto una figlia femmina, poi è convinta che sei la mia ragazza" sbuffò lui per poi voltarsi e andare a sedersi per poter mangiare un mandarino, lasciandola lì.

"Le hai detto che sono un'amica?" chiese sorridendo a disagio, mentre tornava a cucinare più felice che mai.

"Si, ma non mi crede, fa nulla" disse lui con un'alzata di spalla.

"Mmmh, senti ma di solito il tipo di rapporto che abbiamo noi qui in Corea non ce l'hanno le coppie?" chiese lei leggermente confusa

"Si, ma tu hai questo tipo di rapporto con gli amici o sbaglio?" chiese lui alzando lo sguardo su di lei incuriosito e mangiando uno spicchio di mandarino.

"Si! In America ero così con gli amici" disse lei convinta sottolineando la parola America con energia.

"Allora siamo amici no?" chiese ancora lui studiandola bene

"Si certo" annuì lei per poi tornare a cucinare leggermente confusa da tutto, domandandosi se fossero amici o qualcosa di più, sembravano più una coppia, anzi più che una coppia di fidanzati sembrasse di più una coppia già sposata in alcuni momenti specie quando lei se lo ritrovava a casa sua sul divano a mangiare snack come in quella giornata.

Lui si soffermò a guardare la spalla di lei, indeciso su cosa realmente fossero, pensando che lei non gli avrebbe mai visti come una possibile coppia, e non riuscendo a capire se quella situazione gli andasse bene o no, ormai si era affezionato a lei, e aveva capito che avrebbe passato le feste da sola, e non voleva saperla sola in quell'appartamento. 

Incominciò ad avere dubbi sul fatto che prima fosse nervosa, appunto per quello, perché lui le aveva detto che sarebbe andato via. 

Scosse la testa mentre la guardava, lei non se la sarebbe presa a male per una cosa del genere, non era così. 

 Chissà se si fossero fidanzati come sarebbe stato?

Questa domanda ogni tanto li veniva in mente, sarebbe rimasto tutto normale o ci sarebbe stato di più, e poi alla fine quale poteva essere quel tanto di più in una coppia. 

Lui sinceramente non ne sapeva niente di com'era stare in una relazione. Sicuramente bisognava essere presenti e sempre disponibili, pagare per le uscite, fare regali, e mandare sempre messaggi. Non era una cosa che lui poteva fare, non aveva tempo era un trainer e non poteva permettersi di avere una fidanzata. 

Scosse la testa mentre la guardava saltellare e cucinare felice mentre canticchiava qualche canzone in Americana.

Si sentì rilassato solo a guardarla, la situazione andava bene così, non doveva preoccuparsene erano amici, facevano parte uno della vita dell'altra e quindi andava bene.

Angolo dell'autrice:

Che tenero lui che la invita a casa, lei un'idiota che non capisce. Si compensano alla grande, anche lui però poteva dirlo meglio.

Eh eh Yoongi che incomincia a farsi venire dubbi sul loro rapporto.... E lei è confusa!

Cuccioli loro!

Yoongi e i mandarini un amore immenso! 

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