Vernice fresca

La luce tormentava gli occhi ancora chiusi di Cora. Infastidita, li riaprì. Il pomeriggio urlava allo sguardo della ragazza, bruciava sulla sua pelle, sulla sua stanchezza.

<<Buongiono!...anzi, Buon pomeriggio!>> urlò Jenna. La coinquilina, in risposta, le sorrise.

<<Ieri...come è andata?>> chiese con una serie di occhiolini provocanti.

<<Non pensare che sia successo qualcosa, Jenna.>>

<<Lo penso eccome! Siete andati via...cosa avreste potuto fare, altrimenti?>>

<<Di sicuro non quello che pensi.>> e vedendo lo sguardo perplesso e incredulo di Jenna, precisò <<Non per forza me lo devo fare, per divertirmi e stare bene con lui.>>

<<E cosa avete fatto, allora?>>

<<Vedendo voi andare, ha deciso di portarmi in spiaggia. Non abbiamo parlato molto, eravamo tranquilli...abbiamo preferito goderci con il silenzio l'oceano, quello che vedevamo e sentivamo. Poi, Joh mi ha riaccompagnata a casa.>>

<<Ma siete tornati tardi...ieri non ti ho nemmeno sentita tornare a casa.>> notò Jenna, con le ultime speranze.

<<Sì, siamo rimasti a vedere l'alba...a proposito, che ore sono?>>

<<Sono le tre e mezza di pomeriggio...>> disse arrendendosi, un po' delusa. Pensava di riuscire ad abbattere il muro che aveva alzato Cora, ma la vernice era ancora fresca, evidentemente.

<<A che ore dobbiamo andare?>>

<<Ho sentito Tom proprio ora e ha detto di andare lì verso le sei.>> Cora annuì. Si diresse verso Jenna, voltata e concentrata sui fornelli. Allargò le braccia e la trinse. L'amica sobbalzò. Erano speciali gli abbracci da dietro.

<<Cora, io non...io volevo solo aiutarti.>>

<<Lo so, è per questo che non ci ho fatto nulla...il gioco è più bello se mi faccio desiderare.>> disse con tono seducente e fare ironico.

<<Ma smettila. Dai, muoviti ad aiutarmi qua.>> rispose ridendo sotto i baffi.

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A fine pomeriggio, la torta e l'arrosto erano pronti. L'odore della carne prevaleva, ma il dolce si mischiava anch'esso nell'aria.

<<Bene! Ora tocca a noi.>> disse soddisfatta la cuoca.
Cora si diresse immediatamente in camera. Decise di indossare una gonna corta in pelle e un top bianco. Rubò gli anfibi a Jenna e raggiunse la sala.

<<Ehi! Le mie scarpe!>> indicò le Dottor Martens ai suoi piedi.
Jenna, invece, indossava un vestito bianco, largo, che copriva metà coscia. La vita magra era messa in risalto da una cintura che stringeva i suoi finchi. Era bellissima, come al solito. Elegante al punto giusto.

<<Dai andiamo.>>

Superarono due isolati e suonarono il campanello.

<<Bellezze!>> urlò di gioia Tom, non appena varcarono il cancello. Era sempre un piacere, vederlo. Faceva sentire le persone importanti, desiderate. Le ragazze si diressero verso di lui salutandolo con un abbraccio caloroso.

<<Cosa avete, lì?>> chiese indicando le due borse che reggevano.

<<Ti ho detto che la cena sarebbe stata una sorpresa...non te lo dico!>> rispose Jenna.

<<Quando mai provo a fregarti...lo sai che sono curioso.>> si soffermò a fissare i sacchetti, poi aggiunse <<Forza, entrate che Lucas vi aspetta!>> e il suo entusiasmo, a volte eccessivo ma non fastidioso, si fece sentire nuovamente.

Entrando, il tavolo al centro della sala era circondato da candele profumate e coperto da una tovaglia bianca in pizzo. Le luci spente permettevano alla fiamma della cera di splendere e di donare aria di tranquillità intorno alla stanza.

<<Ciao, belle! Vi aspettavamo.>> accolse con molta confidenza, per sorpresa di tutti. Lucas era sempre stato timido, ma in questi giorni aveva avuto una svolta. Forse gli serviva poco, forse gli bastava conoscere a vista per sciogliersi. Alle ragazze non importava della ragione, erano felici di questo carattere, specialmente Cora. Le bastava un po' di spontaneità per essere se stessa.

<<Che profumo...>> iniziò a complimentarsi per il lavoro in cucina mentre si avvicinava per abbracciarle.

<<Be', ci abbiamo messo un intero pomeriggio per prepare. Speriamo che sia buono!>> rispose Cora.

<<Sicuramente...dai, accomodiamoci!>>

Jenna afferrò il vassoio e mostrò a tutti l'arrosto. A Tom scappò di dire:<<Il tuo classico.>>, ma per sua fortuna, la ragazza non lo sentì. Si sarebbe sicuramente offesa.
I soliti gossip iniziarono ad approfondirsi, le solite risate alleggerivano tutto il resto. Appesantì nuovamente l'atmosfera il solito argomento.

<<Comunque, me lo chiedo da quando ce lo ha comunicato, non mi spiego perchè hanno deciso proprio agosto. Insomma, d'estate si lavora di meno tra ferie e tutto...che impegni dovrebbe avere.>> si espresse perplesso Tom.

<<Va be', dirige un negozio. Non lo biasimo.>> lo difese Lucas, poi aggiunse <<Non c'entra molto, con il mese del matrimonio, ma ho sentito qualche parola sul fatto che tradisca Kylie...che è un donnaiolo.>>

<<Non sono voci nuove, tranquillo.>> sbuffò Cora. Tutti si guardarono negli occhi, mentre la ragazza abbassò il viso.

<<Dai, sistemiamo.>> disse Jenna rassegnata, rompendo quell'imbarazzante situazione.

Cora e Lucas iniziarono a sparecchiare e a sistemare il tavolo, mentre gli altri due, si occupavano di pulire il pavimento.

Gli occhi della ragazza divennero cupi. L'odore di vino nei bicchieri dei suoi amici era forte. La bottiglia appoggiata a un mobile della cucina rifletteva luce, si intravedeva la sua stessa sagoma. Non voleva prenderla, ma non riusciva a fermarsi. Si ritrovò subito dopo con la mano rinfrescata dal vetro. Il sorriso sfacciato di Kylie le rimbombava in testa. Avrebbe voluto rovinarla. Non si meritava il dolore che stava provando Cora in questo momento.

<<Cora...>>

<<Lucas! Io...>>

<<Tesoro, lo sai che non puoi. L'alcool non è il mezzo migliore per andare avanti. Non ne hai bisogno per divertirti.>>

<<Io...io non lo faccio per quello. Io...>>

<<Vai avanti, puoi dirmelo, tranquilla.>>

<<Io lo faccio per dimenticare, Lucas. Lo faccio perchè voglio provare ad essere felice e spensierata, per anche solo mezz'ora.>> e le lacrime agli occhi iniziarono a gocciolare sui vestiti.

Il ragazzo tirò un sospiro e disse:<<Lo so che ti senti male, si vede. O per lo meno, io l'ho notato. Il fatto è che devi avanti. Non puoi farti rovinare in questo modo da degli stupidi incoerenti, cazzo. Devi dimostrargli che ci hanno perso loro. Sai qual è il migliro metodo?>> lasciò il tempo di rispondere, ma non appena scosse la testa, continuò <<E' sorridere, Cora. Devi far vedere che stai bene, devi dimostrargli che non erano indispensabili per te.>>

<<Ma io mi mostro felice...>>

<<C'è differenza tra il mostrarsi e dimostrarsi. Devi essere veramente serena per farlo capire.>>

<<Io non reisco ad andare avanti.>>

<<Trova una distrazione, qualcosa che ti faccia stare bene...se vuoi puoi iniziare con una semplice giornata di shopping. Un giorno magari andiamo insieme, se ti va.>> La ragazza sorrise e si asciugò le lacrime.

<<Quindi? Vuoi?>>

<<Sì.>> rispose lei, mentre avanzava verso Lucas. Si infilò tra le braccia avvolgenti di lui, consapevole del suo nuovo amico.

<<Cora! Dobbiamo andare. Domani lavoriamo entrambe, ricordi?>>

<<Sì, arrivo!>> si allontanò dal ragazzo e lo guardò negli occhi. Non hanno avuto bisogno di un "ciao", per salutarsi. Era bastato un sorriso. Era quello che cercava: comprensione.

PROSSIMO AGGIORNAMENTO: lunedì

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