Ricci e capricci
<<Mio Dio! Ma convivono, ora?>> chiese con stupore la donna riccia, dalla lunga chioma nera.
<<A capirlo, Brittany!>> rispose Cora, alle prese con la piastra.
<<Cosa vuoi dire?>>
<<Nessuno ha ancora capito dove vive Jason. Insomma, quando mai si è capito?>>
<<No. Non ci credo. Ma mi prendi in giro?>> guardò negli occhi la collega, ma appena notò la sua serietà, continuò <<Ogni volta che si parla di lui, siamo in un circo.>> e scosse la testa. Forse per approvare, forse per far vedere la sua comprensione.
<<Puoi dirlo forte, tesoro!>>
<<Ma invece quella Kylie?>> Cora, prima di rispondere, guardò la cliente, poi si girò verso Brittany e iniziò a spiegare fiera, con un filo di voce.
<<Be', ieri eravano ad una festa. C'era da piangere! Siamo entrate e ci è saltata addosso. Non immagini com'era vestita! Una spogliarella...Va be', dicevo: ci siamo subito allontanate, abbiamo bevuto e dopo che le birre hanno fatto effetto...indovina che ho fatto?>> la guardò con aria fiera.
<<Racconta! Cora, sai che non mi piace aspettare, va' avanti!>>
<<Okay, okay. Sono andata là, completamente ubriaca, e ho inziato a fare scenaggiate davanti a lei. Stavo per dirle di tutto e di più, ma è arrivato Tom e mi ha fermata.>>
<<Dio, quel ragazzo è un angelo!>> alzò gli occhi al cielo e scoppiò a ridere.
<<Ragazza, tu sei matta!>> aggiunse poco dopo. Ed era così: era matta, come Brittany. Era esattamente questo loro aspetto a legarle, era la voglia spericolata di rischiare ad unirle. Erano le "psicopatiche" del gruppo, ma le più sentimentali, altruiste al momento giusto.
<<Brittany, dovevi esserci. Non esci da un po' a divertirti...>> la guardò con occhi lucidi. Le loro vite ormai erano cambiate. In pochi anni le strade si erano fatte tortuose, a tratti.
<<Cora, non lo so. Il bambino è un impegno, ora. Devo dedicare più tempo a lui.>>
<<Michael? Quella peste? Dovresti lasciarlo un po' al tuo ex marito. Insomma, non a caso ha un padre, quel bimbo.>>
<<Lo so...però...come dire? Mi sento come in dovere di rimanere con lui.>> rispose.
<<Signora Linda, ecco fatto. Può venire in cassa, per favore?>> si rivolse Cora alla cliente. Dopo di che osservò le lunghe unghie bianche di Brittany e disse:<<Al diavolo. Per un pomeriggio di shopping nessuno ti potrà dire nulla!...sono ventiquattro euro e cinquantra centesimi, Linda. Grazie mille e arrivederci!>>
<<Arrivederci a lei!>> concluse la cliente prima richiudere la porta dietro di sè.
<<Cora, lo so. Sono io che...dai, magari un giorno ci organizziamo.>> concese. La collega, felice più che mai, iniziò a saltellare gioendo.
<<Buongiorno!>> si udì dall'interno del negozio.
Cora non ci poteva credere. Era di nuovo lei. Cosa voleva ancora? Si voltò violentemente per accertarsi della compagnia inaspettata. Appena la vide alzò gli occhi al cielo.
<<Cora! Speravo di vederti! Ho bisogno di te...della parrucchiera per...>>
<<Sì, Kylie. Vuoi che ti aiutiamo per le acconciature del matrimonio, giusto?>>
<<Esatto, ma...>> Cora, però, la interruppe per la seconda volta.
<<Quando ne avresti bisogno...per quando vuoi prenotare?>>
<<Ecco era questo che stavo cercando di dire. Io ne avrei bisogno tra circa un mese...tre settimane prima del matri...>>
<<Sì, non c'è bisogno che tu lo dica.>> si intromise la riccia.
<<Brittany...>> la rimproverò Cora. <<Data precisa?>> concluse.
<<La prima settimana di agosto andrebbe bene?>>
<<Okay, facciamo il tre agosto?>>
<<Perfetto, arrivederci!>> salutò euforica uscendo dal negozio.
Le ragazze si guardarono perplesse aspettando che si allontanasse.
<<"arrivederci">> imitò Brittany atteggiandosi e disegnando nell'aria delle virgolette. Cora scoppiò a ridere, nonostante dentro di lei era consapevole del duro senso di colpa.
<<Ma sì, meglio lasciarla stare, quella viziata.>>
<<Troppo capricciosa. Mi copia pure i ricci, hai visto?>>
<<Sì, ma almeno i tuoi sono naturali...quella tra extension e permanenti non so quanto si sia rovinata.>>
<<Tutta "ricci e capricci", insomma.>>
<<Sì...la ragazza "ricci e capricci"...>> confermò Cora ridendo leggermente. <<Vedi, ora viene qui a fare la leccaculo perchè tutti la odiano. Prima aveva tutto, si è rovinata rubandomi ciò che mi redeva felice...Ba, ora senza di me sarebbe spacciata!>>
La collega rimase a osservarla qualche secondo. Era uno sguardo malinconico e comprensivo, come se volesse aiutare in qualche modo l'amica. Poco dopo, con serietà, rispose:<<Non ti do torto, Cora. E' lei che ci perde.>>
<<Sì, come ci perderesti tu a fare la mammina reclusa in casa!>>
<<Zitta, scema!>> rispose Brittany ridendo. Cora ricambò il sorriso.
Cora era ancora confusa, cercava sempre di cambiare argomento, forse per paura di affrontarlo, o chissà per cos'altro. Solitamente le era impossibile nascondere i suoi sentimenti, ma in questo momento non riusciva a spiegarli. Sarà che, per la prima volta, quello che provava era più grande di lei, sarà che, come si dice, se stai davvero male, non hai bisogno di dimostrarlo.
Il pomeriggio passò piuttosto velocemente per le ragazze. Arrivarono le sette di sera in men che non si dica.
<<Buongiorno e arrivederci, Jhon!>> salutarono in coro l'ultimo cliente.
<<Arriverà il giorno che riuscirò ad uscirci...>> disse Brittany, con aria malinconica, mentre guardava il giovane allontanarsi dal negozio. Aveva ventisette anni, era alto, con barba corta, occhi verdi e capelli castano scuro. Si vestiva elegante ed era molto attraente. Perfetto per lei, la riccia divorziata ai suoi venticinque anni.
<<Se continui a sbavare ogni volta che entra in negozio, arriverà il giorno che si spaventerà e non tornerà più!>> la riccia, in tutta risposta, sollevò il dito medio.
<<Dai, zitta e muoviti che voglio andare a casa!>> ordinò.
Il silenzio iniziò a incombere all'interno della stanza. L'unico rumore che rimbombava tra i muri del "Beauty-parrucchiere", era il fruscio del vento. Un leggero soffio d'aria rinfrescava la stanza. Incrociavano qualche volta gli sguardi inviando un sorriso affrettato. Ma nonostante ciò, il silenzio continuava a vegliare su di loro, mentre si preparavano per chiudere il negozio.
<<Be', ci vediamo domani!>> salutò Cora, abbracciando l'amica. Uscì dal locale e si diresse verso la macchina raggiungendo casa. Parcheggiò di fianco al marciapiede davanti agli appartamenti in cui abitava.
Davanti al cancello di casa c'era un ragazzo. Aveva un'aria familiare, ma non riusciva a capire chi fosse. Era alto e molto bello. I capelli erano mossi e biondi. Non ci fece troppo caso per non dare all'occhio. Aprì il cancello, ma appena si voltò per richiuderlo, la voce roca e rilassane del ragazzo la bloccò.
<<No, lascia aperto, grazie. Sto aspettando una persona.>>
<<Oh, okay.>> rispose perplessa. Non riusciva a spiegarselo, dato che la fascia di età delle donne che viveva in quegli appartementi era tra i cinquanta e i novant'anni. Capiva che a molti piaceva andare con quelle più grandi, ma lui avrà avuto massimo trent'anni, sarebbe arrivata a puntare il dito sulla vicina e dirle "Milf". Un po' scioccata, proseguì per le scale, visto che l'ascensore era occupato. Raggiunse il quinto piano e riuscì ad entrare in casa.
<<Jenna, sono tornata!>> urlò, impaziente di raccontare all'amica dell'incotro con Kylie mentre lavorava, e di sapere com'è andata la sua prima giornata di lovoro al risorante. Le luci, però, erano spente. Richiuse lentamente la porta d'ingresso e, attacato a questa, c'era un post-it.
"Ciao, tesoro! Ero sicura di riuscire a vederti, ma in fine non è andata così:(
Io sono fuori con un bel tipetto...tranquilla che ti farò conoscere un suo amico!
(so che avrei dovuto dirti che sarei uscita, ma sai com'è tra una chiacchiera e l'altra...mi sono dimenticata)
TI VOGLIO BENE, BACI:)"
Sorrise. All'istante capì che il biondo sotto casa aspettava Jenna. Era contenta per l'amica. Dopo molto tempo, finalmente era riuscita a conoscere un ragazzo, per lo più attraente. Era soddisfatta nel vedere che, una persona così stretta a lei, fosse riuscita a trovare qualcuno, che abbia trovato le forze per dimenticare. Non come aveva fatto Cora. Era entusiasta per questo. Forse era un po' gelosa, anche se odiava sfiorarne il pensiero. D'altronde continuava a pensarci, rimuginare e rivivere i ricordi ormai passati, ma non cancellati. La cosa che la distruggeva era che più provava a dimenticarli, più erano ricorrenti.
Era sicura che non le sarebbe mai capitato di poter sorvolare sul passato.
Spazio autore:)
Ciao! Ecco che la vita di Cora inizia ad approfondirsi...cosa pensate di Brittany? Della sua situazione e casa e della conseguenza(ovvero non uscire a divertirsi)?
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto con un commento o una semplice stellina!
PROSSIMO AGGIORNAMENTO: sabato
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