"Mamma e papà"
La sveglia suonò alle sette in punto quella mattina. La gola secca e la sensazione di stanchezza erano fonte di dolore, per l'animo di Cora. Era uno di quei giorni inversi.
Si sistemò meglio che poteva, salutò Jenna, che faticava ancora ad alzarsi dal letto, e corse fuori di casa. Odiava il ritardo. Non sopportava l'idea di farsi aspettare, le metteva ansia, quasi terrore.
<<Cora!>> sentì chiamare alle sue spalle. Si voltò, mentre rigirava la chiave nella serratura per aprire il negozio.
<<Brittany, strano che tu sia in orario...>> disse con stupore. Infatti, lei era l'opposto dell'amica. Sembrava quasi che trovasse mille scuse per non riuscire ad arrivare in tempo.
<<Ah-ah. Simpatica...>>
Cora si girò, stampò un bacio sul suo palmo della mano e soffiò in direzione della collega.
Durante tutta la mattinata, entrarono quattro clienti.
<<Buona giornata e arrivederci, Giorgia!>> salutarono l'ultima cliente.
<<Dio, a sessanta anni, quella donna, ama ancora le tinte fluorescenti.>> ammise stupita la riccia.
<<Ammiro il suo animo giovane e forte...>> rispose, prigioniera come suo solito.
<<A proposito di animo giovane e forte, io un giorno vorrei...>> iniziò a dire Brittany, ma le attenzioni delle ragazze vennero interrotte dalla porta del negozio che si aprì.
<<O mio Dio. È il ragazzo che entra sempre per vederti...magari questa volta riesci a invitarlo per un'uscita!>> sussurrò felice Cora, tirando piccoli pugni alla spalla dell'altra che rimase infastidita dall'interruzione. Era importante, per lei, nonostante davanti ai suoi occhi si ritrovasse lui.
<<Si...ehm, siamo chiu...>> provò Brittany, ma l'amica la fermò.
<<Oh, no! Tranquillo, entra.>>
Lo sguardo della riccia bruciò l'euforia negli occhi neri di Cora.
<<Grazie...non sono qui per un taglio di capelli...>> rispose con voce roca e rilassante indicando la sua nuca. <<Volevo...be', ecco. Io sono Marco.>> e allungò il braccio guardando Brittany. Lei, imbambolata, riuscì solo ad afferrare la sua mano e a dire:<<Che presa...>> di colpo, i nervi inizialmente tesi e infastiditi, si rilassarono. Non credeva a ciò che stava accadendo.
<<Tu saresti...>>
<<Bri-Brittany.>> la sua risatina isterica rimbombava sui muri della stanza. Cora guardava allibita. Era imbarazzata per l'amica.
<<Io-io vado...>> disse interrompendo quella strana situazione. Guardò un secondo la collega e le mostrò un occhiolino per farsi capire. Prese velocemente la sua borsa e lasciò soli i due. Era sicura che sarebbe successo qualcosa, ma non in quel momento.
Non riusciva a immaginarsi una relazione. Era come se l'amore, per lei, dopo quanto successe tempo prima, si fosse fermato. Era triste come pensiero, ma non ne faceva a meno.
Il desiderio represso di andare avanti, era appena riemerso.
—————
<<Jenna!>> urlò Cora per farsi sentire dall'altra parte della sala.
<<Tesoro! Cosa succede?>> chiese guardando stranita la ragazza che accoglieva i clienti.
<<Dice di essere tua amica...non ha prenotazione.>>
<<Tranquilla, Anna. Può entrare.>> rassicurò. Prese la mano dell'amica e iniziò a trascinarla. Il locale era enorme. Presentava due sale e uno spazio più piccolo all'aperto. Sprizzava lusso dalle punte dorate delle tende, fino ai calici fragilissimi in cristallo. I clienti, invece, erano vestiti normalmente e suggerivano l'opposto, rispetto a quanto si sarebbe detto dalla location.
<<Wow, Jenna...hai trovato un bel posto, per lavorare! Quasi, quasi vengo anche io a fare la cameriera!>> si complimentò.
<<Be', sì!>> disse euforica. <<Vieni in cucina. Al proprietario non piace il tipo di clientela che non prenota il cope...>> ma la coinquilina la interruppe.
<<Ma...quello è Jason?>> chiese sospettosa indicando l'entrata.
<<E quella è...una sconosciuta. Prevedibile.>> sbuffò.
<<Cora, è ora di pranzo e questo è un locale molto popola...>> ma per la seconda volta non riuscì a finire la frase.
<<Kylie?>> chiese con acidità. <<Ma quindi quella non è una sconosciuta...è Mary.>>
<<Come dicevo, è un locale molto popolare in queste zone...e poi, lei è la sorella di Jason...che problema c'è?>>, ma nonostante ciò, oltre a non ascoltare queste parole, Cora teneva l'occhio vigile.
<<Ma da chi stanno andando?>>
<<Senti, tesoro. Non lo so...sembrano due signori. Saranno i genitori di Jason, o...>> ma questa volta fu lei stessa a bloccarsi. Il viso dell'amica iniziò a sbiancare.
<<Tutto bene?>>, ma non ottenne risposta. <<Cora? Tutto bene?>> e ancora silenzio. <<Cora!>> urlò, scuotendo le spalle di ella.
<<Dimmi...>> rispose con tono perso e insicuro.
<<Tutto bene?>>
<<Sì, i-io devo solo...prendere una boccata d'aria fresca.>> si affrettò a parlare e corse immediatamente fuori dal locale.
In quel preciso istante, si rese conto che Kylie era il dolore meno turbante che potesse provare. Osservava i tavoli esterni del "Moon's-bar&restaurant", ma la mente era costante alla vista di quegli occhi ammaglianti, incompresi da sempre e tormentanti nel ricordo dell'adolescenza.
Fu devastante incontrare la signora e il signore Owens dopo anni, dopo aver ricominciato. Ne aveva passate tante con loro, fu dura provare a vivere escludendoli. Il senso di vuoto era immenso. Non comprendeva questa sua sensazione. Era certa solo di una cosa, ma era strana. Era strana, perché un tempo li chiamava "mamma e papà".
spazio autrice😃
ecco il nuovo capitolo!! che ne pensate di questi "mamma e papà"? chi possono essere?
fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto con un commento o una semplice stellina🌟
PROSSIMO AGGIORNAMENTO: lunedì
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top