Prologo

Volume I, STORIA DELLA MAGIA
Primo capitolo: La Nascita.
[Gli albori del primo Cameo.]

[...] I Divini, nella notte dei tempi, stabilirono di conferire fattezze straordinarie a cinque donne che emersero per nobiltà d'animo in secoli straripanti di afflizioni, fame, orrore e guerriglie incessanti.

La prima donna consacrata nel lavacro di magia fu una fanciulla, poco più che ventenne.

La ragazza, rimasta sola in seguito alla grande pestilenza che aveva colpito la sua arida terra dieci anni or sono, senza dimora fissa né porto sicuro in cui rifugiarsi, volse la propria esistenza nel tentativo di alleggerire le fatiche degli abitanti superstiti, non potendo far nulla di più per il proprio paese, martoriato da continue disgrazie.

Apprese l'arte della medicazione studiando i benefici delle erbe che coglieva nei boschi confinanti, per riuscire a salvare quante più vite possibile tra i sanguinosi combattimenti e le malattie che affliggevano la popolazione del tempo.

Ci fu un unico faro, nella sua breve vita, che le lasciò in grembo l'ultima scintilla del loro amore.

L'unica persona a cui si donò completamente fu lui, un soldato dell'esercito nemico, che solo una decina di giorni più tardi venne catturato, torturato e ucciso dai suoi stessi concittadini, per i quali si era sempre prodigata e sacrificata.

Con il cuore straziato dal dolore, vesciche sanguinolente sotto i piedi scalzi immersi nella neve e fortissime doglie da parto, riuscì ad organizzare una fuga dalla rocca assediata e a guidare trecento superstiti, tra feriti e soldati, fuori dalle mura sotto assedio.

Proprio quando ogni pericolo era stato lasciato alle spalle, la donna, stremata e sofferente, anelava angosciata la morte, senza poter fare altro che portare con sé la creatura che le cresceva in grembo.

Un'ultima preghiera uscì dalle sue labbra, di perdono, per il piccolo che mai il mondo avrebbe conosciuto, mentre tentava di abbandonare la sua stessa esistenza.

Quando l'ultimo respiro stava per essere consumato, un flusso immenso di potere la investì.
La terra, il cielo, i mari, le montagne e fenomeni che ancora oggi non conosciamo né comprendiamo le donarono la più pura e completa delle energie, che, satura nel corpo della fanciulla, si evolse in magia.

Fu salva.

Quella notte avvenne il battesimo che la consacrò strega.

Nel punto in cui l'afflusso di potere entrò in contatto con la carne della fanciulla, precisamente sulla clavicola destra, fu segnata.

Un piccolo giglio le marchiava la pelle, assunse la definizione di Cameo.
La fanciulla fu la capostipite della dinastia del primo cameo.
Le fu assegnato il compito di governare e proteggere i suoi simili, così, di madre in figlia, fino alla fine dei tempi.

Il suo primo erede non fu però del gentil sesso.

Le risultò chiaro, in seguito, che non avrebbe mai posseduto i suoi stessi poteri.

Il suo destino fu quello di proteggere la comunità, come per tutti i maschi che nacquero dai grembi delle streghe; Avevano i sensi, la velocità, la forza e la fedeltà dei lupi, ma le uniche magie che potevano compiere erano basilari, curative in maniera marginale.
Tutti i maschi della comunità magica furono definiti lupi bianchi.

- Non si hanno invece informazioni certe sull'origine della titolazione "strega"-

Un essere primordiale si unì, da quel momento in poi, per volere della fanciulla, alle donne e agli uomini della comunità magica;

Prese il nome di Ierofania.

Le altre quattro donne dopo la Prima fanciulla, furono nominate:

Del II cameo
Del III cameo
Del IV cameo
Del V cameo

A loro venne assegnato l'onere e l'onore di Consigliere della strega del primo cameo.

Altre diciassette furono le donne investite da straordinari poteri in quel secolo, ed altrettante nei due secoli successivi. Quando la popolazione magica raggiunse un settimo di quella terrestre le nascite diminuirono drasticamente. Ogni strega, da quel momento in poi, generò al massimo due eredi. [...]

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top