Capitolo XIV

Tutta quella magia doveva essere davvero pesante per un lupo bianco, cominciai a pensare che gran parte dei vari meccanismi erano stati messi in moto dalla biblioteca stessa.

Bren si schiarì la gola, cercando di attirare l'attenzione dell'anziano.

Lemon invece continuò ad osservare l'ambiente circostante con occhi sgranati,il naso all'insù e la bocca schiusa dalla sorpresa.

Il bibliotecario, non sembrava volerci prestare particolare attenzione e Bren, sempre più impaziente, interpellò l'uomo con un: «Mi scusi?» Mentre picchiettava le dita sulla scrivania a forma di mezzaluna.

L'anziano, però, non sembrò minimamente toccato dal richiamo del ragazzo e, dopo un altro paio di finti colpi di tosse di Bren, finalmente si mosse.

Solo un braccio si spostò per l'esattezza, sollevandosi nella nostra direzione, alzando il grossolano indice della mano sospesa all'altezza dei nostri volti per chiederci silenziosamente un altro minuto.

Trascorse però, ancora un po' di tempo, e Bren mi scoccò uno sguardo indignato.

Ne approfittai per dare un'occhiata ad Esme che scorrazzava allegra in cerca dell'orsetta, nascostasi dietro uno dei grossi divani damascati nel tentativo di fare un agguato alla felina.

Non passò più di qualche minuto ancora, che sentimmo un pesante tonfo provenire da dietro la scrivania ed un corto dread brizzolato, scappato dalla lunga coda bassa, svolazzò dalla fronte del bibliotecario che sospirò soddisfatto.

«Scusate ragazzi, con i libri bisogna avere molta pazienza, questo per l'esattezza... » Disse col tono di voce naturalmente arrochito, mostrandoci il grosso tomo che teneva in mano «È un volume particolarmente permaloso, se si dovesse avere troppa fretta nel richiuderlo, potrebbe mettersi a strillare insopportabilmente per delle ore!» Confidò regalandoci un sorriso affabile.

«Ma ora, bando alle ciance!» Disse arzillo posizionando il libro in fila tra quelli che si stavano numerando. «Mi sembrate dei visini nuovi... » Aggiunse abbassandosi gli occhiali consunti sul naso non troppo sporgente, per studiarci meglio.

Lo sguardo era indagatore, ma manteneva un'aura di gentilezza che poche persone trasmettevano a prima vista. In più un sorrisino bonario appena accennato non lasciava mai le sue labbra scure, contornate da una disordinata barbetta ingrigita. Notai inoltre, un orecchino a cerchietto che ne adornava i molli lobi.

Indossava una camiciola lunga color cammello, che contrastava piacevolmente con il caliginoso tipico della sua pelle; ai polsi magri portava molti braccialetti in laccio e cuoio usurato ed un grossolano amuleto penzolava adagio dal grinzoso collo dell'uomo.

Un sorriso spontaneo prese piede sulle mie labbra, la simpatia che provavo per il maturo lupo bianco era ormai innegabile.

«Si, siamo arrivati giusto ieri» Annunciò Bren acquietandosi momentaneamente.

«Tu devi essere uno dei gemelli di Theodora e Geoffrey... Oh, rimembro ancora la prima volta che li vidi sai? Giovani ed innocenti quasi più di voi in questo momento, con l'amore ancora lontano dagli occhi e dal cuore!» Rivelò l'anziano strizzando affettuosamente la guancia asciutta del ragazzo che ci lanciò uno sguardo imbarazzato e si appropinquò a cambiare discorso velocemente.

«Ehm, si signore, sono Brendon...  Però non siamo qui per questo, ci servirebbe sapere da che parte possiamo trovare la sezione di appartenenza dell'enciclomagia o eventualmente un volume sugli strumenti magici, gentilmente» Chiese Bren ritrovando, pian piano, la sicurezza che aveva smarrito poco prima.

«Oh, non chiamarmi signore giovanotto, mi fa sentire irrimediabilmente vecchio!» Lo ragguagliò il bibliotecario strizzando scherzosamente l'occhio.

«Quanta fretta per delle matricole fresche di qualche ora, eh?» Aggiunse osservandoci maliziosamente. «Probabilmente la Maximeanima Academy vi ha già risucchiati nel suo inarrestabile vortice... » Sospirò rassegnato.

Scambiai uno sguardo stranito con i ragazzi, non riuscendo ad afferrare cosa volesse intendere l'anziano, verosimilmente la solitudine del suo lavoro doveva avergli fatto scoppiare qualche bolla in testa.

Bren si schiarì nuovamente la gola, per riportare l'attenzione dell'uomo sulla domanda posta poco prima.

«In realtà vorremmo riportare la terminologia esatta di alcuni oggetti all'attenzione di Lemon...» Disse Bren indicando quest'ultima, supplicandoci al contempo con lo sguardo di assecondarlo.

La biondina, ovviamente, arrossì, ma si riprese velocemente ed annuì computa al vecchio lupo.

«Vede, Lemon è nuova nel nostro mondo, fino ad ora ha vissuto tra i normali, pertanto io e Bren abbiamo pensato che non potesse esserci nulla di meglio di qualche lettura magica come introduzione per un giusto impatto! » Aggiunsi io sostenuta, per spostare l'attenzione dalla riccia, che, appena l'anziano smise di guardarla, si concesse nuovamente di respirare.

Il bibliotecario mi guardò a lungo, analizzando attentamente i lineamenti del mio viso, soffermandosi per qualche tempo sugli occhi e finendo con lo scrutare apprensivo i miei ebani capelli.

Lentamente vidi scomparire il sorrisino che aveva fregiato le sue scure labbra fino a quel momento.

Mi schiarii la gola a disagio e guardai i ragazzi allarmata.

«Ho qualcosa tra i denti?» Bisbigliai a Lemon guardandola con la coda dell'occhio.

Anche se in realtà non pensavo che il problema potesse essere quello, confermato da un diniego silenzioso della biondina, perciò fissai interrogativa il bibliotecario ed aspettai eventuali spiegazioni, invano, perché non ne arrivarono.

«Ah bene, l'enciclomagia mi avete chiesto, vero?» Chiese ambiguo cambiando velocemente discorso e rivolgendosi nuovamente concitato a Bren, che annuì incerto scoccandoci un'occhiata perplessa.

«Mmm vediamo, dovrebbero trovarsi nella sezione dell'Ordinariostraordinario proprio alla tua sinistra ragazzo mio... » Spiegò al giovane lupo indicando con l'indice spesso l'area.

«Dovrete camminare un po', si trovano all'incirca verso metà sezione, per sicurezza comunque di tanto in tanto chiedete ciò che cercate nei tectumcognitio, dei piccoli nidi che incontrerete lungo il cammino per intenderci, ma attenti a cosa domandate, siate il più specifici possibile. Neanche io sono a conoscenza di tutti i tomi nascosti nelle viscere di questa stanza...»

Aggiunse serio guardandoci negli occhi uno per uno.

«In più vi lascio questa piccola mappa...» Disse mettendo una pergamena in mano a Bren, che iniziò subito a studiarla attentamente.

«Ma non so per quanto tempo vi sarà utile, come ben presto studierete, la Maximeanima Academy è in continuo spostamento; il giorno si appisola e la notte si anima, sono solito dire!» Concluse allegro l'anziano lupo riacquistando il sorrisino bonario che tanto mi aveva colpita.

Lo ringraziammo e frettolosamente ci avviammo nella direzione indicata, anche se continuai a sentire i terricci occhi che, insistenti, mi perforavano la schiena.

Quando ci fummo allontanati di qualche metro mi voltai a confermare la mia sensazione e subito l'anziano distolse lo sguardo scartabellando qualcosa.

Esme e Len ci affiancarono e la mia felina mi chiese qualche attenzione sfregando affettuosamente il musone affusolato e peloso sulla mia mano penzolante.

L'accarezzai distratta, ancora turbata dall'atteggiamento del bibliotecario.

Zigzagammo per qualche tempo tra le varie postazioni poco affollate, con Bren che staccava il naso dalla mappa solo per evitare di ruzzolare a terra. «Okay dovremmo quasi esserci, chi vuole essere la prima a provare il tectumcognitio?» Chiese euforico il lupetto, spezzando l'armonico silenzio che ci accompagnava.

Lemon ci guardò terrorizzata ed io cercai di nascondere la stessa esuberanza che animava Bren con uno sbuffo e mi avviai quasi annoiata verso la rientranza sferica.

«Cosa dovrei dire? Vorrei un enciclomagica, per favore?» Domandai ai due dirigendomi al leggio intarsiato meticolosamente, con quelle che presunsi fossero scene di caccia magica, posto al centro del nido tondo.

«Penso di si, dovrebbe funzionare... Spero» Disse Bren, grattandosi la nuca esitante.

«Prova, altrimenti potremmo chiedere un elenco di strumenti magici, vero? Anzi, cosa stiamo cercando esattamente?» Chiese Lemon accigliata, cercando ancora una volta di ottenere spiegazioni alla sua portata.

«Ci servirebbe conoscere tutti gli strumenti divinatori che fanno parte della dimensione magica, anche i più inutilizzati e sconosciuti» Spiegai a Lemon intenzionata ad accontentare il più possibile la sua ragionevole richiesta.

Un fruscio di rami e scricchiolii inquietanti riempì il nostro spazio uditivo e proprio come se avessi parlato direttamente all'anima della biblioteca, uno dopo l'altro, svariati rami raggiunsero la mia postazione ed iniziarono a depositare tomi su tomi sul robusto leggio, che presto si sovraccaricò lasciando cadere, rumorosamente, gli ingombranti volumi da ogni parte.

«Oh no! Che diamine hai combinato, Lexie!?» Chiese Bren nel panico, quasi più di me, venendomi in aiuto.

«Che aspetti? Prova a fermarlo in qualche modo! O presto non ci sarà neanche più un metro calpestabile in questa sezione!» Concluse concitato, caricandosi due paia di libri per braccio e dirigendosi velocemente al tavolo più vicino.

Fortunatamente, quel punto della sezione era desolato, altrimenti mi sarei dovuta sobbarcare una marea di insulti.

«Ferma! Fermati subito!» Strillai convulsamente; ma il fiume di libri non cessava ed io, ormai con le mani ai capelli, cercai di pensare ad un metodo efficace per arrestare la nostra piccola apocalisse.

«Okay, ce ne sono a sufficienza, basta così!» Riprovai tentando di mantenere un tono di voce calmo mentre Lemon si accodava a Bren, spostando la maggior quantità possibile di libri sul tavolo già zeppo.

Ma il flusso non si placò e dovetti lottare anche con me stessa per non farmi prendere completamente dall'angoscia, con il battito cardiaco che veloce mi rimbombava nelle orecchie.

«Ti ringrazio, ho trovato quello che cercavo» Provai  nuovamente, parlando con gentilezza...

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