CAPITOLO 9
Passarono altri tre giorni, e a Grace vennero tolti i punti. La leonessa alpina si rimirava la cicatrice sulla coscia, passando le dita sul liscio tessuto cicatriziale. "Oggi puoi tornare a casa Grace." Annunciò la dottoressa dopo aver risistemato i suoi attrezzi da lavoro nell'armadietto. Poi, prese una carta dal cassetto della scrivania, porse a Grace e a Richard una penna a testa e disse porgendo loro il documento: "Dovete solo firmare questa. È una certificazione di dimissione." I due annuirono, e firmarono la carta prima Richard, poi Grace.
Quando i due tornarono a casa dall'ospedale, i paesani avevano organizzato una festa di bentornato alla stalla di Grace. Una volta che il furgoncino fu parcheggiato, e i due scesero dal mezzo, i presenti gridarono: "Sorpresa! Bentornata Grace!" La leonessa montanara restò di pietra, poi però sorrise, e chiese: "Chi devo ringraziare?" Jordan, Melissa e un leone adolescente corpulento con i capelli a spazzola di nome Filippo indicarono verso Leena, la quale disse: "Questo ed altro per una buona amica." "Ora però che la festa abbia inizio!" Esclamò Max eccitato come un bambino in un negozio di giocattoli.
La festa procedeva alla grande, i presenti si divertivano a ballare sulle note delle migliori hit degli anni 80', 90' e dei primi 2000, Spike e Filippo mangiavano con molto gusto le vivande sul tavolo del buffet, e si complimentavano con Loredana e con Oliviero ad ogni boccone. Poi, il DJ mise un lento, e: "Lee, mi concederesti questo ballo?" Chiese Max all'amica, la quale rispose sorridendo: "Certo Max." I due ballarono il lento tenendosi teneramente abbracciati, poi, Leena notò Grace che se ne stava in disparte al buffet, beveva succo di melograno a manetta e mangiava nervosamente cubetti di formaggio. "Max, vado un attimo da Grace: mi sembra irrequieta." Il giovane sovrano guardò verso la leonessa montanara, poi disse: "Va bene. Ti aspetto." "Grazie Max." Rispose Leena per poi allontanarsi da lui e avviarsi verso Grace.
"Qualcosa ti turba Grace?" Chiese Leena una volta arrivata dalla leonessa montanara, la quale sussultò, poi tirò un sospiro di sollievo nel vedere che si trattava di Leena, e iniziò: "Sì, Pendragon potrebbe ritornare da un momento all'altro, potrebbe star distruggendo il bosco di Picco Glaciale in questo momento. E....e...." "Non hai ancora detto a tuo padre che sei lesbica, vero?" Chiese Leena alzando un sopracciglio. Grace abbassò la testa, e rispose: "Già. Troppa paura." "Paura di cosa?" "Paura che mi rimuova la parentela e mi cacci di casa." Rispose Grace con voce spezzata. Leena sorrise leggermente, poi le mise una mano sulla spalla e disse: "Non mi sembra possibile. Voglio dire, è tuo padre, tu sei l'unica persona che gli è rimasta dopo la morte di tua madre. Fidati che non ti caccerà via." Grace puntò lo sguardo verso Leena, e chiese: "Ne sei sicura Lee?" "Certo, è tuo padre, e ti vorrà bene per sempre." Grace sorrise, e anche Leena. In quel momento però, la festa venne interrotta dal bussare alla porta. Il sindaco Britten andò ad aprire, e restò scioccato quando vide chi aveva bussato: l'affarista Pendragon, e dietro di lui, una schiera di pale demolitrici e bulldozer. "Pendragon!" Sibilò il sindaco a denti stretti. L'affarista sorrise maliziosamente, e rispose: "Non ho intenzione di abbattere il bosco, almeno per ora." "E cosa sei venuto a fare qui, mostro?!" Gridò Richard verso l'affarista, il quale rispose: "Prima raderò al suolo questa casa!" "Non ti azzardare!" Gridò Grace avventandosi contro Pendragon, per venire fermata da suo padre. Poi, l'affarista diede l'ordine di procedere ai mezzi, nel sentire il rumore dei motori delle pale demolitrici, i presenti evacuarono l'edificio. Grace sentì un'immensa furia dentro di se, prese la sua fionda dalla tasca dei pantaloni, e gridò: "Io non permetterò che distrugga la mia casa. E nemmeno bosco piccolo." "Neanche io." Aggiunse Jordan. "Ne io." Disse Melissa. "Ne io." Aggiunse Filippo. "Nemmeno noi!" Gridarono gli adulti alzando i pugni al cielo. "ALL'ATTACCOOOOOOO!" Gridò Grace correndo verso i mezzi e caricando la fionda. Gli altri la imitarono, anche se con armi diverse: Oliviero con la sua pala per il pane, Loredana col mattarello, il sindaco con un fucile, Richard un boomerang, e così via, tutti uniti contro un nemico comune.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top