CAPITOLO 4

Il mattino dopo alle 9, i sei si ritrovarono davanti alla soglia dell'uscio della casa di Grace. Richard dette le chiavi del quad alla figlia, assieme alle ultime raccomandazioni: "I bidoni di latte sono all'uscio della stalla. Guida piano che la strada è ghiacciata, ovviamente cerca di non rovesciare il latte." "Li teniamo d'occhio noi." Disse Twitch indicando se stesso e Spike. Il leone pastore fece un cenno ai due, e concluse: "Il pranzo è alle 13:30." "Nessun problema pa', saremo puntuali." Rispose Grace sorridendo e sistemandosi il mantello sulle spalle, per poi prendere la chiave.

I cinque uscirono dall'abitacolo, Grace prese i bidoni di latte, li caricò sul mezzo con l'aiuto di Max, mentre Leena agganciò dei carretti di metallo grandi abbastanza da potersici sedere dentro per lei, Max, Spike e Twitch. Salirono tutti a bordo, Grace girò la chiave, e il mezzo partì.

I ragazzi girarono per dieci minuti prima di fermarsi davanti a un panificio. Un leone con un paio di occhialetti rotondi e una barba bianca li salutò: "Buongiorno Grace." "Salve Oliviero. Ecco il suo latte, appena munto." Rispose Grace scendendo dal mezzo e prendendo un bidone da dietro per portarlo al fornaio. "Grazie Grace." Rispose il panettiere, poggiando il latte vicino a un carrello per poi prendere una forma di pane ancora caldo. "Ed ecco la tua pagnotta. È la tua preferita." "Mais e patate?" "Esatto." Il leone sorrise e le fece l'occhiolino. Grace si congedò, diede la pagnotta incartata a Twitch, salì sul mezzo e ripartì.

Dopo altri cinque minuti, il mezzo si fermò davanti al municipio, dove un leone basso e obeso con una corona di capelli ed elegantemente vestito salutò la comitiva. "Buongiorno Grace." "Buongiorno anche a lei sindaco Britten. Ecco il suo latte." Grace prese un altro bidone, e lo diede al sindaco, il quale chiese verso il giovane sovrano: "Voi siete re Max?" "Esatto signor sindaco. Non serve troppa formalità: passo solo le vacanze di Natale al vostro villaggio." Rispose Max. Il sindaco sorrise e disse: "Bene, quest'anno sarà ancor più grandioso ora che abbiamo la nostra prima consolle da DJ." "Ottimo signor sindaco." Rispose Grace per poi riavviarsi al suo quad. "Ora però dobbiamo andare. La signora Loredana ci aspetta." "Alla festa di Natale Grace."

Dopo altri 5 minuti, il mezzo si fermò davanti ad una casa. Grace scese dal mezzo, si avvicinò alla porta e bussò. Dopo circa cinque minuti, aprì un leone alto, smilzo, con un cespuglio di capelli ricci e la faccia anceica. Grace chiese: "Dov'è tua madre Jordan?" "Sta friggendo le polpette di ceci e patate, e sai com'è: non aprite la porta della cucina quando friggo, che altrimenti si impuzzolentisce tutta la casa." Jordan imitò la voce di sua madre, suscitando dei ridolini dai ragazzi, poi Grace gli diede un altro bidone di latte. Jordan ringraziò, poi aggiunse sussultando dalla paura: "Quest'anno cucina lei il cenone" Grace sussultò, salutò l'amico, salì sul mezzo e ripartì.

Dopo altri quindici minuti, il mezzo si arrestò davanti ad un altro chalet, dove un leone con la divisa da infermiere accolse i ragazzi. "Prego, la signora Giustina è dentro." "Grazie Gerald." Rispose Grace prendendo un altro bidone e avviandosi all'uscio d'ingresso con gli altri. Trovarono un'anziana leonessa smilza e bassa, con i capelli corti, bianchi e ricci e un grande paio d'occhiali, seduta su una poltrona rossa. "Grace, che bello vederti." "Si figuri signora Giustina, ecco il suo latte." "Poggialo pure accanto al tavolino cara." La giovane leonessa obbedì, poi l'anziana chiese: "Mi passi il deambulatore per favore? Devo andare in cucina." Grace obbedì, e l'anziana si alzò con l'aiuto dell'infermiere. Poi, la signora Giustina notò gli altri quattro, sorrise e si avviò in cucina. "Dici che ci ha riconosciuti?" Chiese Leena a Max, il quale rispose: "Probabile. A quanto pare i nostri nomi sono famosi in questo villaggio." L'anziana tornò con cinque sacchetti di carta che emanavano un aroma di caramelle, cioccolato e noccioline tostate, e li distribuí ai ragazzi. "Dei così bravi ragazzi come voi meritano una ricompensa." I ragazzi restarono senza parole, poi però Max ringraziò: "Grazie, ma non serviva, davvero." "Certo che sì: voi portate il latte a me, e io vi ripago con dolcetti fatti in casa da me." Rispose l'anziana leonessa sorridendo e tornando a sedersi sulla poltrona. "Beh, grazie ancora signora Giustina." "Figurati Grace." I cinque uscirono dall'abitazione, salirono sul quad, Grace girò la chiave, e il mezzo partì. Continuarono con le consegne, fino all'ora di pranzo.

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