COLORI

- Marco, domani non abbiamo nulla in programma. Corsetta?
- A me va bene. Ci troviamo alle 8 in reception?
- Perfetto, a domani.

Questo ce lo siamo detti ieri sera.

Stamattina alle 7 esco e vado a sedermi nella piccola spiaggia davanti alla camera.
Nessuno, solo un omino con una divisa bianca che passa a controllare in bicicletta. Ci salutiamo.
Mi guardo intorno e respiro.
Tanto in quel respiro. In una parola: beatitudine.

Non riesco a correre senza mangiar qualcosa. Vado a fare una mini colazione a un tavolo fronte mare.
Non parlo, mangio e godo ciò che mi circonda.

- Buongiorno, ragazzi!
- Buongiorno, Chiara! Viene anche Davide con noi.
- Bene!

Davide è un ragazzo dello staff della società che organizza i nostri viaggi.

Usciamo dall'hotel attraversando il campo da golf e imbocchiamo una strada in salita.

- Ammazza che caldo già a quest'ora! - dice Marco.
- Caldo, ma mai quanto in Malesia qualche anno fa. - rispondo.
- Sì, noi grondanti e le scimmie ai lati della strada.
- Che bello, però! I paesini si risvegliavano a quell'ora. Le persone che incontravamo ci salutavano, tutte.
- Sì, in Malesia avevamo raggiunto livelli di calore e umidità disumani.
- Faticavo addirittura a respirare.

Continuiamo a salire, vediamo gli hotel dall'alto. Ci sono ville con una vista mozzafiato.

Rientriamo e all'ingresso dell'hotel Davide ci saluta.

- Ti va se facciamo ancora un giro nel golf? - mi dice Marco.
- Volentieri.

Altra colazione, abbondante. Non smetto di sudare.

Dopo la doccia mi godo un po' di solitudine poi cammino.

La spiaggia è lunghissima. Incontro Paola e Anna. Chiacchiero.

Pranzo col solito gruppo di uomini. Rido di gusto.
Lorenzo di Firenze, Roberto e Mario della mia area, Simone e Stefano di Genova.

- Oh vieni Chiara, ti s'è tenuto un posto.- mi dice Lorenzo.

Nel pomeriggio vado a cercarli, sono nella parte opposta della spiaggia, c'è abbastanza da camminare. Mi trovano subito un posto. Il mio grado di resistenza sdraiata è veramente basso.
Sì, rido un po', ma poi...

- Io vado a camminare.
- Chiara, vengo con te, - dice Roberto.

Roberto è garbo, gentilezza, educazione e ironia. Anche professionalità ai massimi livelli. L'ho scoperto in Cile l'anno scorso. Mi parla di Patrik, suo figlio. Lo hanno adottato, mi racconta la storia.

- Il tempo per ottenere l'adozione è stato lungo e noi siamo tra i più fortunati.

Nessun patetismo, né lamentela, solo testimonianza nelle sue parole anche quando descriveva i momenti più difficili.

- In tutto questo ho anche imparato il polacco.
Patrik è polacco.

Le due ore di passeggiata volano. Torno di nuovo nella mia spiaggetta. Voglio finire di leggere un racconto.

Certe scelte poco alla volta ci rendono esuli, e alla fine ci ritroviamo completamente soli.

Sono folgorata da questo passo. Mi chiedo, mentre guardo il mare, se questo concetto si possa esprimere meglio di così.

Ecco il crepuscolo e io me lo vivo di nuovo in acqua.
Solo il buio mi fa tornare in camera per una doccia velocissima.

- Chiara, ceni con noi stasera? - mi aveva chiesto Anna stamattina.
- Volentieri.
- Abbiamo riservato un tavolo fronte mare.

Anna è una collega storica. Donna intelligente e molto in gamba. Al tavolo ci sono Alessandro, AD di un'altra società del gruppo, Ezio di Roma e Stefano.
Conversazioni nutrienti e ottimo cibo. Parliamo di viaggi e anche di lavoro. Io racconto del Cammino e della mia passione per la scrittura e Anna, della sua per il tango. Tra gli argomenti spunta Eros per gli antichi greci. Spiego ad Alessandro e gli parlo anche di Pentesilea, la regina delle Amazzoni, uno dei miei personaggi preferiti.

- Chiara, mi piacerebbe leggere il racconto in cui parli di questo.
- Dài, magari un giorno di questi te lo leggo.
- Ci conto.

Magnifica serata.

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