Capitolo 9
Ciao a tutti!
Scusatemi per l'imperdonabile assenza ma sono stata molto presa dallo studio e da vari impegni personali.
Inoltre, devo ammettere, avevo perso un po' l'entusiasmo nello scrivere questa storia. Vedendo i vostri commenti e il vostro apprezzamento ho deciso di rileggere ciò che avevo scritto e provare a continuare questo progetto, riscoprendo l'amore e la creatività che avevo investito in esso.
Per questo ci terrei davvero a sapere da voi cosa ne pensate e sapere se siete interessati a scoprirne il continuo. Ho già in mente la trama ma fisicamente non ho ancora scritto i seguenti capitoli. Se vedrò un vostro riscontro positivo vi prometto che mi impegnerò, con i miei tempi, a completare la storia nel miglior modo possibile. Preferisco prendere tempo e scrivere i capitoli in modo attento e ragionato piuttosto che buttare lì delle cose in un modo che non mi soddisfa.
Scusate la lunga intriduzione ma la ritenevo doverosa e aspetto un vostro feedback.
Vi auguro ora buona lettura
un bacio
Mel
CAPITOLO 9
POV DRACO
Una volta raggiunto un vicoletto buio vicino al palazzo dove abita Theo mi smaterializzo vicino all'ospedale.
Prima di raggiungere la mia famiglia per chiedere perdono per la mia codardia devo però fare una deviazione.
Raggiungo il mio fiorista di fiducia che si trova a soli due isolati di distanza e mi faccio confezionare un bel mazzo di peonie, come suggeritomi da Pansy.
Speriamo possano ammorbidire Hermione e convincerla accettare le mie scuse.
Entro poi nel vicino negozio di giocattoli e compro un orsacchiotto gigante per Ed.
Sicuramente quando si sveglierà lo adorerà già dal primo sguardo.
Una volta comprato tutto l'occorrente percorro a ritroso gli isolati che mi separano dall'ospedale sotto gli sguardi incuriositi dei passanti.
POV HERMIONE
Narcissa era andata al bar per prendere qualcosa di caldo per entrambe e io ero in uno stato di dormiveglia quando sentii un leggero bussare alla porta.
Dopo aver acconsentito all'entrata dell'ospite mi trovo ad osservare un grossissimo orsacchiotto e un mazzo di peonie che occupano tutto lo spazio della porta.
Dietro a questi, pochi attimi dopo, spunta la testa di quell'insensibile di Draco che ha sul volto un sorriso mesto, quasi imbarazzato.
"Ciao Herm. Sono qui per chiedervi scusa per il mio comportamento. Ho avuto paura, paura di non essere alla vostra altezza, di non essere degno di stare al vostro fianco e sono scappato, come sempre, come un codardo. Però ora sono qui per chiedere perdono e per rimediare ai miei errori."
"Posso rimanere?" mi chiede con sguardo supplicante.
Mi alzo dalla sedia e lo raggiungo fronteggiandolo, viso contro viso, occhi negli occhi, anche se lui mi supera di diversi centimetri.
Lo abbraccio forte, per quanto sia possibile visti i regali ingombranti che tiene in mano, e gli sussurro all'orecchio il mio sì.
Nei suoi occhi ho visto solo sincero pentimento e voglia di riscatto.
Mi fido di lui.
E lo rivoglio qui con noi.
"Qui ci deve essere lo zampino di Pansy" dico ironica, una volta interrotto l'abbraccio, osservando il grande mazzo di peonie.
"Bhe, devo ammettere che un piccolo suggerimento me lo ha dato" mi risponde Draco grattandosi la nuca imbarazzato.
"A proposito di Pansy! Ci sono delle grandi novità" aggiunge mio marito con un sorrisetto malizioso.
"Cosa?! Sputa subito il rospo, per le mutande di Merlino!" gli urlo curiosa.
"Uscito dall'ospedale sono andato a casa di Theo e chi ci trovo?! Pansy con un accappatoio, evidentemente non suo, e una faccetta tutta soddisfatta." Inizia a dire Draco
"Ho sempre pensato che oltre l'odio che Theo sembrava provare per la Parkinson ci forse altro ma non pensavo che la scintilla riscoppiasse in così poco tempo" termina con un ampio sorriso.
"Pansy ha sempre amato Theo. Quando mi parlava di lui aveva sempre quel sorriso malinconico ma benevolo. Nonostante cercasse di disprezzarlo a parole, le sue labbra e i suoi occhi non riuscivano a mentire. Se pensi che anche lui abbia intenzioni serie sono davvero contenta per loro" rispondo sorridente.
Pansy si merita davvero un uomo che la ami e che la metta sempre al primo posto, che le dia le giuste attenzione ma anche che riesca a tenerla al suo posto quando il suo caratterino prevale sulla sua naturale dolcezza.
E forse Theo può essere quello giusto, o almeno questo è quello che pensa Draco.
Mentre ero immersa nei miei pensieri, non mi sono accorta che il biondino, dopo aver depositato i regali, che per inciso occupano quasi metà della stanza, ha raggiunto Edward e lo guarda con un fare affettuoso mentre gli accarezza i capelli chiari quasi come i suoi.
"Piccolo ometto, devi sapere che noi Malfoy, per quanto in modo codardo e con mezzucci e sotterfugi, siamo soliti rialzarci sempre e sopravvivere ad ogni avversità, rinascendo come una fenice ogni volta, con forze nuove e forse anche un pochino migliori di prima."
"E' questo che mi aspetto da te, tesoro. Che tu riesca a ritornare da me e dalla mamma più forte di prima." Continua Draco facendomi commuovere per il tono dolce che sta usando con nostro figlio.
"Noi nel frattempo ti saremo vicini. Questa è una promessa che ti faccio e che intendo mantenere" termina questa volta guardando me negli occhi.
Come se questa ultima promessa sia stata fatta più a me che a Ed.
E forse è proprio così.
POV DRACO
I giorni passano velocemente e allo stesso tempo sembrano essere infiniti fra queste mura asettiche e impersonali.
Io ed Hermione abbiamo passato qui gli ultimi sette giorni, seduti uno di fronte all'altra e in mezzo a separarci solo il lettino di Edward.
Il lettino dove Edward riposa, ancora preda dello stato di incoscienza a cui i medici lo hanno costretto.
Connor dice che può succedere.
Il suo corpo probabilmente non è ancora pronto ad affrontare la riabilitazione e prolunga lo stato di sonno senza sogni.
In ogni caso, ogni giorno che passa, io ed Hermione siamo sempre più preoccupati.
Questi giorni li abbiamo passati nel più assoluto silenzio: quando dormiva lei vegliavo io e viceversa.
Tutta questa attesa non è neanche stata utile a conoscerci meglio o a farle capire l'affetto sincero che provo per lei. O almeno per gran parte è stato così.
In verità ho imparato a conoscere ogni espressione del suo volto, da quella corrucciata che assume durante il sonno a quella adorabilmente spaesata al risveglio.
Ho memorizzato tutte le sue abitudini che ho avuto la fortuna di vedere e ho semplicemente goduto della reciproca presenza e del reciproco conforto.
Purtroppo però stasera io dovrò partecipare all'evento di gala in cui verranno presentate le candidature alla carica di Primo Ministro degli Stati Uniti magici.
Non posso mancare, pena l'esclusione dalla corsa alla carica.
Un momento che aspettavo da tempo.
Tanto agognato e sognato.
Ma ora, l'unica cosa che desidero, è stare qui, su questa scomoda sedia, in questa stanza asettica, con la mia famiglia.
In attesa di rivedere i brillanti occhi del piccoletto.
"Cosa ti turba Draco?" mi chiede Hermione con voce flebile riscuotendomi dai mei pensieri.
"Ti vedo turbato" aggiunge aggrottando le sopracciglia.
"Purtroppo stasera dovrò partecipare al galà. Non voglio rinunciare alla campagna elettorale perché credo molto in questo progetto ma non voglio neanche lasciarvi qui..." le rispondo dubbioso.
"Questa mattina, mentre dormivi, è venuta a trovarci tua madre e mi ha detto che si occuperebbe volentieri di vegliare su Eddy questa sera. E Pansy poco dopo mi ha detto che le farebbe compagnia. Se per te va bene ti accompagnerei volentieri all'evento, penso che ci farebbe bene staccare per un po'" mi comunica sorridendo incerta.
Non potrei desiderare niente di meglio.
Averla al mio fianco.
Splendida e luminosa, rassicurante e sincera.
Mi sembra ancora tutto un sogno, così irreale.
E invece il destino mi ha donato questa opportunità meravigliosa.
Allungo la mano sul lenzuolo e prendo la sua stingendola grato.
"Grazie Hermione, davvero. Non sai quanto questo possa farmi piacere" le dico cercando di comunicarle con queste poche parole tutto ciò che c'è dietro: la gratitudine, il desiderio, l'amore.
"Allora forse è il caso che vada a prepararmi. Sono già quasi le sette." Mi dice sollevata alzandosi dalla sedia e recuperando una custodia per abiti, di cui non mi ero accorto fino ad ora, appesa al piccolo armadio della stanza
"E questa da dove l'hai presa?" le chiedo curioso riferendomi all'oggetto appena recuperato.
"Tua madre ha detto che mi sarebbe servito un abito degno di questo nome per partecipare all'evento e visto che non avevo avuto tempo per cercalo ci ha pensato lei!" mi risponde sorridendo.
Mia madre sta complottando per vederci insieme e per questo non posso far altro che ringraziarla ma non voglio neanche che Hermione si spaventi.
Voglio procedere per gradi.
Conoscerla, corteggiarla, farla sentire desiderata.
Sorrido fra me, più sereno e speranzoso.
E quando giunge mia madre a darmi il cambio mi smaterializzo rapidamente a casa per cambiarmi per la festa.
POV HERMIONE
Apro la custodia che mi ha dato Narcissa e ci trovo un bellissimo abito lungo color verde smeraldo, di un morbido e leggero tessuto.
Molto serpeverde devo ammettere!
Spero che anche per questo possa piacere a Draco.
Sono stati giorni difficili per entrambi: sempre chiusi in quella piccola stanza, nel silenzio dell'attesa, appesi alla speranza di rivedere gli occhi vispi e luminosi di Ed.
Narcissa mi ha dato una spintarella questa mattina e mi ha convinto ad accompagnare Draco al suo importante evento.
Ci volevo andare, per conoscere meglio mio marito, per vederlo in un altro ambiente, in un contesto che si è costruito con grande fatica, con duro lavoro, però non volevo lasciare nostro figlio solo, senza nessuno che vegli su di lui.
Fortunatamente Narcissa e Pansy, un po' in veste di fate madrine, sono venute in mio soccorso per permettermi di partecipare a questo evento.
Questi giorni, anche se silenziosi, mi hanno sorprendentemente legato molto a Draco, mi sento molto più vicina a lui e desidero conoscerlo meglio, sapere tutto di lui.
Tutto questo mi sorprende però non voglio pormi troppe domande.
Per una volta voglio farmi guidare dal mio cuore e non dalla mia tanto rinomata razionalità.
Indosso l'abito, che sorprendentemente mi calza a pennello, e completo l'outfit con scarpe nere con il tacco, borsa abbinata e orecchini presenti anch'essi nella custodia.
Lascio i capelli al naturale, raccogliendoli solo in parte sulla nuca.
Mi guardo allo specchio e devo dire che il risultato finale e sorprendente.
E' da anni che ho iniziato ad apprezzare la moda ma non ho avuto grandi occasioni per sfoggiare abiti del genere.
Mi sento bella, naturale ma elegante.
E nel profondo, anche se faccio ancora fatica ad ammetterlo, spero che anche Draco apprezzi il risultato.
POV DRACO
Mi smaterializzo di nuovo di fronte all'ospedale magico più noto di New York e cerco di raggiungere velocemente la stanza del piccolino.
La porta è semi-aperta e sbirciando dentro mi ritrovo di fronte una scena meravigliosa.
Hermione è di spalle alla porta e, per quanto riesco a vedere, indossa un vestito che si preannuncia splendido, soprattutto indosso a lei.
E' chinata sul lettino e sta accarezzando dolcemente i capelli serici di nostro figlio.
Già sapevo che fosse una donna splendida, gentile e generosa ma ora sono certo che sia anche una mamma meravigliosa, affettuosa e attenta.
Mi avvicino silenziosamente e le cingo le spalle con un braccio allungando l'altro per raggiungere la sua mano sul capo di Edward.
Inizialmente sobbalza alla mia inaspettata presenza per poi rilassarsi ed abbandonarsi alla mia stretta.
"Sei bellissima Hermione" le sussurro sincero guardandola negli occhi.
"Stai molto bene anche tu Draco" mi risponde arrossendo teneramente.
"Bene! E' ora che andiate sposini" dice scherzosamente la voce di mia madre interrompendo il nostro gioco di sguardi.
Baciamo un'ultima volta il capo del bambino per poi allontanarci dalla stanza mano nella mano lasciando il piccolo alle cure della nonna e di Pansy.
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