Capitolo 5

Ciao a tutti!

Scusatemi tanto per l'attesa ma questa è stata davvero una settimana frenetica per via dell'esame che dovevo dare. Per fortuna ne è valsa la pena! ahaha

Comunque vi lascio alla lettura di questo capitolo super puccioso secondo me!

Buona lettura

Un bacio

Mel


CAPITOLO 5



POV DRACO

Il corridoio che mi ha indicato l'infermiera è buio e silenzioso a quest'ora.

Cerco la stanza cercando di farmi luce con la bacchetta.

Ecco. Stanza 137.

Apro leggermente la porta e la scena che trovo riesce a intenerire anche un duro come me.

Un finto duro come me, quando si parla della Granger.

Hermione, avvolta in un maglione oversize, dorme accovacciata sulla poltroncina con una simpatica mascherina da notte in volto.

Mi avvicino con passo lento e le sistemo la coperta che le era caduta ormai sulle gambe.

Accarezzo lievemente la sua guancia morbida e sposto le ciocche di capelli che le erano finite in volto.

Vederla qui, calma e serena è per me uno spettacolo unico e irripetibile.

La Granger, quando parla con me, è sempre in allerta e pronta alla battaglia.

Devo dargliene atto.

Io non ho fatto nulla per farmi trovare simpatico o piacevole.

Tranne quella volta.

Quella volta che finalmente sono stato me stesso.

Trasfiguro la sua poltrona in una più comoda chaise longue e le allungo le gambe prima rannicchiate.

Incuriosito mi avvicino al lettino che occupa gran parte della stanza.

Il bambino che lo occupa, Edward, sembra un piccolo Malfoy.

Capelli biondi, quasi bianchi e incarnato chiaro.

Se non sapessi che è impossibile penserei davvero che questo è mio figlio.

Mio figlio biologico.

Perché legalmente lo è davvero.

Intenerito gli accarezzo la fronte spostandogli i riccioli che si sono attaccati alla pelle umida e calda, forse a causa della febbre.

"Chi sei tu?" sento chiedere da una vocina flebile.

Abbasso lo sguardo e mi scontro con due occhietti chiari e curiosi.

Mi inginocchio per poter raggiungere la sua altezza senza smettere di accarezzargli il capo.

"Io sono il marito di Hermione" gli sussurro sinceramente.

Non so perché l'ho fatto ma non sono riuscito a mentirgli, a inventarmi una balla.

Non davanti a quegli occhietti.

"Allora sei anche il mio papà? Hermione è la mia mamma, lo sapevi?" mi chiede con una dolcezza e un'ingenuità inaspettate.

"Sì, sono il tuo papà, Edward. Ma ora dormi piccolo, ne parliamo domani perché se no rischiamo di svegliare la mamma" gli dico sinceramente prima di lasciargli un bacio sulla fronte.

Non so cosa mi ha spinto a fare ciò.

Ancora una volta.

So di essermi preso un impegno importante con quelle parole.

Un impegno per la vita.

Ma dal primo secondo in cui ho incontrato i suoi occhi mi sono sentito irrimediabilmente legato a lui.

Spero che Hermione accetti questa cosa e mi lasci un piccolo spazio per far parte delle loro vite.



POV HERMIONE

Mi stropiccio gli occhi ancora addormentata e, con ancora le palpebre semichiuse, mi levo la mascherina che indosso per dormire.

Allungo le braccia e le gambe e mi accorgo di qualcosa di strano.

Ieri sera, quando mi sono addormentata, non ero così comoda.

Apro gli occhi e scopro di essere sdraiata su una comoda chaise longue azzurrina che non c'era prima.

Mi alzo in cerca di risposte e mi accorgo di un altro dettaglio che non avevo notato.

Un dettaglio non proprio irrilevante.

Vicino al lettino di Edward, seduto su una piccola sedia di plastica, sta dormendo Malfoy.

Draco Malfoy.

Mio marito.

E quando mi avvicino per guardare meglio scopro un altro dettaglio inaspettato.

La sua testa è appoggiata al materasso del lettino, in una posizione innaturale e immagino scomoda, e la sua mano grande contiene quella piccola e pallida di Eddy.

Non ci sto capendo più niente.

Cosa ci fa qui?

Perché tiene la mano di un bambino che nemmeno conosce?

È lui che ha trasfigurato la poltrona in cui stavo dormendo?

Che caos!

Mi avvicino alla parte alta del lettino e controllo la temperatura della fronte del mio piccolo.

Di Malfoy mi occuperò dopo.

La febbre sembra essere scesa, fortunatamente.

"Mamma! Hai visto chi c'è?" mi chiede in un sussurro Edward, dopo aver richiamato la mia attenzione stringendomi un braccio con la mano libera.

"Chi, tesoro mio?" chiedo fingendomi ingenua.

"Non lo vedi? C'è papà! È arrivo sta notte e ha fatto tutto piano per non svegliarti." Mi dice allegro ed entusiasta.

Papà?

Cosa?

"Eddy, vedi, lui non è...." Inizio incerta cercando di spiegare la situazione.

Una situazione che non mi so spiegare nemmeno io.

"Lui non è rompiscatole come la mamma. Lui è magnifico, simpatico e divertente" continua una voce profonda e ancora arrocchita dal sonno.

Sposto gli occhi incuriosita e mi scontro con lo sguardo indecifrabile di Malfoy.

Cosa sta tramando?

Non ci capisco niente!

"Edward, ti dispiace se io e lui andiamo fuori un attimo a parlare?" chiedo rivolta al piccolo.

"Torno presto, promesso" aggiungo.

"Vai pure mamma. Io gioco con Billy" dice riferendosi al suo orsetto.

Prendo Malfoy per una manica della giacca e lo trascino in corridoio.

"Si può sapere cosa ti passa per la testa?"

"Perché gli hai detto di essere suo padre? Edward non è un giocattolo! Non ha bisogno di soffrire ancora!" gli urlo contro arrabbiata.

Mi sono accertata di essere abbastanza lontana dalla stanza in modo da non far sentire a Eddy la nostra discussione ma alcune infermiere si girano incuriosite a guardarci.

"Calma Granger! Io dopotutto sono tuo marito e mi pare che ieri anche io ho firmato delle carte di adozione. Edward è anche mio figlio." Mi riprende con voce sicura passandosi una mano fra i capelli spettinati.

"Non abbiamo bisogno di te. Abbiamo già molti problemi al momento" gli dico abbassando gli occhi rattristata.

"Pansy me lo ha detto. Di che malattia soffre Edward?" mi chiede con voce dolce.

Dolce?

Draco Malfoy parla di mio figlio, nostro figlio, con voce dolce?

In che universo sono finita?

"Edward ha una malformazione congenita al cuore che causa disfunzioni nella circolazione sanguigna e nella respirazione del bambino"

"Piacere, io sono il dottor Ross, il medico che si occupa del caso di suo figlio. Meggy mi ha avvisato che stanotte è arrivato dall'America e sono venuto subito a spiegare la situazione anche a Lei" aggiunger Ross spiegando al mio posto la situazione.

"E non si può fare niente?" sento chiedere da Draco.

"Il nostro ospedale non è attrezzato per affrontare un'operazione e una riabilitazione di tale portata. L'unica soluzione sarebbe quella di portare il bambino a New York, al Saint James hospital, ma c'è una lunga lista d'attesa al momento" risponde il dottore con voce dispiaciuta.

"Ha detto Saint James hospital? Quello nell'Upper East Side?" chiede Draco con tono serio.

"Si, proprio quello" precisa Ross.

"Mi lasci fare una chiamata. Scusatemi" dice Draco allontanandosi a passi veloci verso la sala d'aspetto.



POV DRACO

"Tutto risolto. Prepari le carte del bambino che partiamo al più presto." Dico a Ross sorridendo.

"Cosa?" chiedono stupiti Hermione e il dottore contemporaneamente.

"Connor Dwein, il direttore, è stato un mio compagno di confraternita all'università. Mi doveva un grosso favore e così ha fatto in modo di trovato subito un letto per Edward" chiarisco.

"Non c'è tempo da perdere. Ci stanno aspettando per l'operazione" aggiungo rivolto a Ross.

"Non so come ringraziarti Malfoy" mi dice Hermione una volta rimasti soli in corridoio.

"Questo è per dimostrarti che con Edward non scherzo. E poi unisco l'utile all'utile" le rispondo ironico.

"Cosa intendi con questo proverbio venuto male?" mi chiede confusa mentre aggrotta le sopracciglia in modo che a me sembra molto tenero.

"Ecco. Forse è meglio che te ne parlo subito."

"Ho accettato di partecipare a quell'incontro con i servizi sociali perché anche io ho un favore da chiederti" aggiungo.

"Sentiamo" mi dice con sguardo preoccupato.

"Vedi, al party conclusivo della campagna elettorale, è richiesta anche la presenza della famiglia dei candidati. Quindi sono venuto qui a chiederti se mi faresti il favore di accompagnarmi a qualche evento pubblico pre-votazioni."

"Adesso che andremo tutti in America sarà più facile, non pensi?" le dico con voce suadente nel tentativo di ammorbidirla.

"Brutto malfattore! E io che pensavo fossi venuto qui spinto da buon cuore! Dovevo immaginare che era un secondo fine a muovere il tuo ripensamento!" mi urla Hermione.

"Comunque penso che si possa fare. Dopotutto hai trovato un letto a Eddy al Saint James" mi risponde riflettendo ad alta voce.

"Bella scelta Granger! Ma ora andiamo a preparare tutto che fra un'ora parte il mio jet." La informo.



POV HERMIONE

Faccio indossare a Edward una camicia azzurra con collo alla coreana e un paio di pantaloni blu di caldo cotone che Draco si è premurato prestargli dopo averli miniaturizzati.

Aggiungo delle scarpine bianche che gli avevo già comprato, un maglione blu e un cappellino per ripararlo dal vento che oggi soffia incessante qui a Londra.

Salutiamo e ringraziamo velocemente il dottor Ross e tutte le infermiere che si sono occupate di Edward in questi giorni e raggiungiamo l'uscita dell'ospedale.

"Dove si trova questo jet?" chiedo a Malfoy curiosa.

"In una pista non lontana da Malfoy Manor. Forse è meglio che ci pensi io alla smaterializzazione. Stringetevi forte a me." risponde circondando me ed Edward in una specie di abbraccio.

Il piccolo si attacca al suo collo e io rimango fra le sue braccia, aggrappandomi al suo torace fasciato da una semplice maglietta bianca.

E in un attimo ci troviamo su una lunga pista asfaltata dove si trova un grande aereo blu notte.

"Come mai viaggiamo in aereo? Avremmo fatto prima a far attivare una passaporta" gli chiedo dopo averci riflettuto un po'.

Draco Malfoy che preferisce mezzi babbani a quelli magici non me lo sarei mai aspettato.

"Mi trovo bene a viaggiare in aereo e poi Connor mi ha precisato che, nelle condizioni di Edward, è meglio viaggiare con un mezzo babbano. Un forte impatto di magia come quello creato da una passaporta non sanno che effetto potrebbe fargli." Mi spiega premuroso.



POV DRACO

Non faccio in tempo a scambiare due parole con il comandante che, quando torno nel salottino, trovo Hermione già addormentata.

Mi faccio portare una coperta dalla hostess e la copro, come ho già fatto la notte scorsa.

"Allora ometto, visto che la mamma dorme, non dobbiamo fare troppo rumore, va bene?" chiedo al piccolo che, in risposta, annuisce convinto.

Il pilota scalda i motori e io vedo il visetto di Edward farsi spaventato.

"E' la prima volta che sali su uno di questi?" gli chiedo indicando l'abitacolo.

Edward annuisce e si fa sempre più preoccupato.

"Se hai paura puoi venire qui in braccio a me e voliamo insieme, cosa ne dici?" gli chiedo cercando di rassicurarlo.

In risposta Edward salta su dalla sua poltroncina e mi salta addosso stringendomi forte.

"Grazie papà! Sei il migliore del moooondo!" mi dice dandomi un grosso bacio sulla guancia e facendomi emozionare un po'.

"Ora mettiamoci la cintura però ometto" gli dico serio.

Così lo faccio sedere sulle mie gambe e allaccio la doppia cintura intorno ai nostri fianchi.

Pronti per volare dall'altra parte dell'oceano.

Verso un nuovo inizio per tutti.

Un nuovo inizio, forse, come famiglia.

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