Capitolo 11
CAPITOLO IMPORTANTISSIMO!
Vi assicuro che ci sarà un gran momento fra i nostri sposini!
Buona lettura a tutti e aspetto i vostri commenti e suggerimenti
Capitolo 11
POV DRACO
Dopo pochi giorni dal risveglio di Edward purtroppo ho dovuto tornare operativo e concentrato sulla campagna elettorale che ora sta per entrare sempre più nel vivo.
Hermione è rimasta all'ospedale, a New York, per stare sempre vicino a Ed mentre io sono dovuto tornare a Washington.
Questa lontananza mi sta logorando.
Mi sembra impossibile, a volte mi sembra quasi di essermi appena svegliato da un sogno.
La mia vita è tornata quella di prima: frenetica, piena di lavoro e alienizzante.
I momenti di tranquillità nel letto dell'ospedale mentre accarezzavo i capelli a Edward e ascoltavo la calda voce di Hermione narrare le fiabe di Beda il Bardo mi sembrano così lontani, quasi come se li avessi sognati.
Non riesco a capacitarmi di come facevo a reggere questi ritmi; mi sembrava la normalità, la cosa giusta da fare, la cosa migliore con cui passere il tempo.
E questo è comprensibile visto che vivevo solo e il mio unico amico era Theo che faceva la mia stessa vita e con cui condividevo l'ufficio.
Ora che ho assaporato l'intimità e la tranquillità di quei momenti questi ritmi mi sembrano insostenibili e stressanti.
Per questo mi sto smaterializzando all'ospedale di New York.
Per staccare la spina.
Per rivedere quei sorrisi felici e genuini che mi tormentano quando sono immerso fra i fogli pieni di numeri e lettere.
Busso discretamente alla porta e aspetto che la voce di Hermione mi dia il permesso di entrare.
Lei non sa niente, non l'ho avvisata del mio arrivo.
Speriamo sia una gradita sorpresa per entrambi.
"Avanti" sento dire dalla sua melodiosa voce.
Entro lentamente dalla porta socchiusa e mi godo la sorpresa nei loro occhi non appena incontrano la mia figura.
"Papà!" urla il piccolino saltando sul letto.
"Edward! Scendi immediatamente! Lo sai che Connor ti ha detto di non fare troppi sforzi!" lo rimprovera Hermione con cipiglio serio.
"Perché?" chiedo preoccupato.
"Come sta il mio ometto?" aggiungo rivolto ad Hermione.
"Sto bene! Benissimo!" risponde subito il mio piccoletto sorridente.
"Si, è vero, sta bene ma Connor vuole comunque che non faccia sforzi eccessivi. Prima deve iniziare la riabilitazione" aggiunge Hermione spiegando meglio la situazione.
"Sono contento che tutto vada bene" le rispondo con un sorriso sghembo.
"Papi, cos'hai dietro la schiena?" mi chiede curioso Edward allungando il collo nel vano tentativo di scorgere il regalo
"Piccoletto, ti ho portato un nuovo libro visto che so che ti piacciono tanto i racconti e scoprire le cose che riguardano il nostro mondo magico. Questo parla dello sport più bello del mondo, lo sport che praticavo io quando andavo a scuola e che ti insegnerò quando sarai più grande!" gli racconto entusiasta mentre vedo Hermione storcere il naso in segno di disapprovazione.
-Lei ha sempre odiato le scope - penso divertito
"Ti vedo stanco Draco. Cosa succede?" mi chiede Hermione una volta lontani da lettino dove abbiamo lasciati Edward giocare con il suo nuovo libro pieno di figure e giochetti.
"Tutto va secondo i piani ma il lavoro mi sta travolgendo. Avevo bisogno di staccare e così sono venuto qui" le rispondo sinceramente.
"Pansy mi ha detto che lavorate 20 ore al giorno. Non potete andare avanti così ancora a lungo" mi dice con sguardo preoccupato.
"E' quello che abbiamo sempre fatto ma ora siamo distratti, pensiamo ad altro, ad altre cose, o meglio persone, più importanti del lavoro. Vorremmo essere altrove" le confesso sinceramente guardandola negli occhi.
Hermione, alle mie parole, arrossisce immediatamente e distoglie lo sguardo imbarazzata.
"Vieni a cena con me questa sera" le chiedo prendendole la mano.
"Per favore. Ne ho davvero bisogno" aggiungo supplicandola.
"Penso che tua madre non abbia problemi a stare qui con Edward questa sera quindi va bene. Dammi un'ora e sono pronta" mi risponde dopo alcuni attimi di tentennamento.
"Grazie" le rispondo guardandola grato dritta negli occhi.
POV HERMIONE
Una volta smaterializzata nella camera d'hotel che ho preso come appoggio momentaneo, mi faccio una doccia e indosso un semplice ma elegante vestito nero con scollo a V in maglina abbinato con delle scarpe chiuse con il tacco basso bianche.
Mi spruzzo un po' di profumo e prendo una pochette dove ho già riposto la bacchetta e il telefono cellulare che ogni tanto uso ancora per comunicare con Pansy, che anche questa sera si è offerta di affiancare Narcissa in ospedale.
Alle sette in punto sono di ritorno all'ospedale e Narcissa e Pansy sono già fuori dalla porta della camera di Edward pronte a sostituirmi.
Mentre le due donne parlano con Draco io entro nella stanza per salutare il mio piccolo.
"Edward, il papà oggi è stanco e un po' triste. Io e lui andiamo a mangiare al ristorante e a parlare un po' così magari si rilassa. Con te rimarranno la nonna e la zia Pansy, va bene?" gli dico con voce dolce accarezzandogli la guancia.
"Si, mamma! La zia l'altro ieri mi ha promesso che mi insegnava un nuovo gioco, così quando tornate magari gioco con papà e torna felice!" mi risponde con un sorriso entusiasta.
Quanto è tenero questo piccoletto! Si preoccupa per noi e vuole sempre vederci felici.
"Bravissimo Ed! Però tu vai a dormire quando te lo dice la nonna, mi raccomando! Se torniamo tardi giocherai con papà domani!" lo ammonisco seria.
Non deve sforzarsi troppo e Connor mi ha raccomandato di farlo dormire e mangiare adeguatamente, impostando dei ritmi ben precisi.
"Lo prometto!" giura con un sorrisetto da furbetto.
Sicuramente, come tutte le sere, farà mille storie per stare sveglio ancora un po' e farsi raccontare nuove fiabe, ormai lo conosco bene il finto angioletto!
Gli bacio la fronte e lo stringo in un dolce abbraccio prima di sentire i passi di Draco raggiungerci.
"Sei pronta ad andare Hermione?" mi chiede premuroso accarezzandomi la schiena debolmente.
Annuisco ammaliata dal suo tocco mentre lo vedo raggiungere il nostro piccolo e baciarlo a sua volta dove poco prima lo avevo fatto io.
"Mi raccomando piccolo, comportati bene" lo ammonisce con il solito ghigno furbo dei Malfoy, accompagnato da un occhiolino complice.
Questi due sono molto legati, legati in un modo sorprendete visto il poco tempo che si conoscono: sono complici, amici e compagni di giochi.
Ogni volta che Draco si rivolge al piccolo, Edward lo fissa con sguardo serio e concentrato come se non volesse perdersi neanche una parola di quello che suo padre gli dice.
Con Draco non ha mai fatto un capriccio, mai una lamentela; lo ascolta e lo rispetta come non fa neanche con me.
Devo ammettere che un po' sono gelosa del loro rapporto ma sono allo stesso tempo contenta e orgogliosa del legame che vedo tra loro.
"Ciao piccolo! Buonanotte!" gli dice Draco prima di tornare verso di me e prendermi per mano.
Pochi secondi dopo ci smaterializziamo.
POV DRACO
Ci smaterializziamo sulla terrazza di un ristorantino italiano vicino all'Empire gestito da maghi, lontani parenti di Blaise.
Il cameriere, che ormai mi conosce viste le tante volte che sono venuto a mangiare qui con Theo, ci accompagna direttamente al mio solito tavolo nell'angolo più appartato.
"Draco!" mi sgrida Hermione con gli occhi fuori dalle orbite. Probabilmente è rimasta sorpresa dalla smaterializzazione avvenuta direttamente nel locale.
"Stai tranquilla. Questo locale è gestito da parenti di Blaise e tutti quelli che ci lavorano sono maghi o magonò." la rassicuro interpretando i suoi dubbi visto che dopo le mie parole la vedo notevolmente più tranquilla.
Le sposto la sedia e lei imbarazzata accoglie il mio gesto arrossendo.
Prendo posto di fronte a lei e inizio ad osservarla mentre si tortura le mani e con sguardo basso si morde il labbo inferiore.
"C'è qualcosa che non va, Hermione?" le chiedo curioso di tutto questo imbarazzo.
"No! Niente! E' tutto assolutamente perfetto. Stavo pensando che non mi ricordo neanche più quando è stata l'ultima volta che qualcuno mi ha portato fuori a cena" mi risponde ancora più rossa.
E io non posso far altro che gioire di queste parole.
Sembra meschino ma sono contento che in tutti questi anni lei non abbia avuto grandi storie.
Spesso negli anni ho pensato a lei e l'ho immaginata fra le braccia di altri, con l'inevitabile gelosia che seguiva queste fantasie.
Le prendo la mano che ha appoggiato sul tavolo e gliela accarezzo leggermente con movimenti circolari.
Ancora sono sorpreso dall'intimità e dalla forte intesa che da subito si è instaurata fra noi.
Io sono innamorato perso di lei da quando avevo quindici anni ma da lei mi aspettavo solo odio e diffidenza. Nonostante la confessione strappata a Pansy ancora sono sorpreso dalla nostra complicità e dalla sua disponibilità nell'avermi accolto nella sua vita, nella loro vita.
E invece nei suoi occhi leggo fiducia, rispetto e qualcosa d'altro che ancora non sono riuscito a decifrare.
E non è solo la mia immaginazione! Anche lei è legata a me, lo sento, lo vedo.
"Allora, come sta andando il lavoro?" mi chiede Hermione probabilmente tentando di spezzare l'imbarazzo.
"Come ti dicevo, faccio fatica a reggere i ritmi che prima mi sembravano la normalità. A volte mi chiedo se ne valga davvero la pena, se verrò considerato e apprezzato nonostante io sia uno "straniero", un inglese senza contatti né legami illustri qui in America" le rispondo sinceramente esponendo tutti i miei dubbi.
"Draco, io credo molto nel progetto che hai ideato" mi dice Hermione fissandomi dritta negli occhi, dove leggo solo sincerità.
"Qualche giorno fa ho chiesto a tua madre se poteva recuperarmi una copia della tua campagna, per leggerla e capire meglio in che cosa ti stai impegnando e sono rimasta molto colpita dalle rivoluzioni che hai proposto." aggiunge mia moglie sorprendendomi. Se ha chiesto a mia madre una copia del progetto deve per forza essere almeno un po' interessata a me. Oltretutto se ha avuto il coraggio di leggere più di 400 pagine di provvedimenti e spiegazioni qualcosa ci deve essere! Questo è troppo anche per la so tutto io di Hogwarts.
Forse mi sto mondando solo un po' la testa ma la speranza di interessarle cresce nel mio cuore e in questo momento non ho per niente voglia di sopprimerla. Voglio continuare a sognare ancora un po' se si tratta solo di fantasia.
"Ho trovato le proposte argute e molto pragmatiche, attuali e in linea con le problematiche che sussistono ora. Il decentramento da Washington poi lo trovo utilissimo! Sono sicura che anche questi americani si renderanno conto di quanto vale la tua campagna e di quanto vali tu" termina con le guance in fiamme.
La adoro ancora di più quando si imbarazza, soprattutto se sono io la causa del suo rossore.
Le prendo le mani fra le mie e la guardo dritta negli occhi emozionato dalle sue parole e dalla sua fiducia.
"Non sai quanto sono importanti queste tue parole per me, non sai quanto possano davvero significare. Averti qui, sentire il tuo appoggio, la tua fiducia e il tuo rispetto. Non mi sembra ancora vero." inizio la mia confessione.
"Draco..." cerca di interrompermi Hermione.
"Lasciami finire prima che perda il coraggio di parlarti" aggiungo sincero.
"Devi sapere Hermione quanto tu sei importante per me, da quanto tempo sei importante per me" continuo guardandola emozionato.
"Quando avevo sedici anni eri il mio sogno proibito, irrealizzabile. Ti ammiravo da lontano, ti sognavo la notte e ti amavo con tutto il mio giovane cuore. Mai ho avuto il coraggio di avvicinarmi a te con l'intenzione di rivelarti il mio cuore, il vero Draco, il mio amore. Un po' ero frenato dalla situazione, da mio padre, dalle aspettative che tutti avevano su di me e sulla mia condotta. Un po' mi sentivo inferiore, indegno, stupido e codardo al tuo confronto, avevo paura ad offrirti il mio cuore perché temevo un tuo rifiuto più di qualunque cosa, anche più della guerra." termino guardando in volto la sua sorpresa alle mie parole.
"Questi sentimenti non sono mai cambiati E il Destino sembra che sia stato dalla mia questa volta, offrendomi questa possibilità di rincontrarti. Il mio amore per te non è svanito, anzi, dopo gli avvenimenti di questi giorni e il tempo passato insieme si è accresciuto ancora di più acquisendo una maturità nuova." continuo prima che possa rispondere.
"Ora, mi sembra il caso che, finalmente, la mia sposa indossi l'anello di famiglia che, visto lo strano matrimonio non ho mai avuto l'opportunità di darti" concludo prendendo una scatoletta dalla tasca interna della giacca.
Hermione mi guarda sbigottita e boccheggia in modo quasi comico in cerca di parole da dirmi, spero vivamente non per rifiutarmi.
Le sto infilando l'anello al dito quando il patronus di Pansy si presenta davanti a noi.
"Hermione, mi dispiace davvero disturbarti, ma ad Edward è venuta la febbre e continua a piangere disperato dicendo che vuole te. Le abbiamo provate tutte io e Narcissa ma non riusciamo a calmarlo" ci riferisce con voce preoccupata la pantera di Pansy.
Hermione si alza immediatamente e prendendo la sua bacchetta e lanciandomi un solo sguardo dispiaciuto si smaterializza.
Rimango attonito seduto al tavolo, ormai solo.
Il Destino forse allora non è proprio dalla mia...
Il mio cellulare vibra nella giacca e, dopo averlo estratto vedo comparire il nome del mio braccio destro.
"Pronto Draco! Mi dispiace disturbarti visto che so che sei con Hermione ma è urgente! Tra due ore hanno indetto una riunione a Dallas con tutti i candidati e il vecchio Ministro per chiarire i prossimi passi della campagna. Mi dispiace dirtelo con così poco preavviso ma pare che il gufo a noi destinato abbia smarrito la strada. Raggiungimi in ufficio appena puoi" conclude Theo senza darmi la possibilità di parlare.
Con ancora l'amaro in bocca per la serata malamente conclusa mi smaterializzo in ufficio, con un pensiero rivolto al mio piccolo che sta male.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top