017

capitolo diciassette
talenti nascosti


MARY ASCIUGÒ IL VAPORE dallo specchio che si era formato dopo aver finito di fare la doccia e si portò una mano tra i capelli per scuoterli, cercando di rimuovere l'acqua che gocciolava per terra. Sospirò, cominciando a vestirsi. Una volta che ebbe finito, lasciò la sua stanza e afferrò il libro da leggere per scuola, avvicinandosi verso la porta della sua stanza e aprendola.

Uscì dirigendosi verso il soggiorno, irrigidendosi quando vide Billy sul divano, mentre parlava con sua madre. Si fermò sui suoi passi mentre i due ridevano, due tazze fumanti erano davanti ad entrambi. Il cuore di Mary batteva forte, terrorizzata da ciò che sua madre poteva aver detto al ragazzo di fronte a lei.

"Oh, Mary, tesoro! Stavamo giusto parlando di te", disse la signora Henderson, salutando la figlia.

"Non avevo dubbi che lo stessi facendo," borbottò Mary.

"Tua madre dice che sai suonare il piano", disse Billy con un sorrisetto. Prese la sua tazza, sorseggiando il suo the mentre guardava Mary.

"E molti altri strumenti, e sa cantare! Oh, ha una bella voce", sorrise la signora Henderson, unendo le mani. "Perché non suoni una canzone, Mary? Sono sicura che a Billy piacerebbe sentirne una. Ne ho parlato con lui che probabilmente non vede l'ora di sentirne una."

"Oh, non credo che lo voglia davvero," disse Mary sulla difensiva.

"No, Mary, insisto. Suona una canzone", disse Billy, indicando il piano. Mary lo fissò, poi abbandonò il suo libro sul tavolino da caffè. Fece il giro del divano fino al pianoforte che era contro il muro, afferrando il divanetto per sedersi, poggiando le dita sui tasti. Pensò per un momento, pensando a una canzone da suonare. Iniziò a suonare una versione più lenta di The First Noel di Bing Crosby ed è saltò direttamente al testo.

Con movimenti fluidi e sicuri, le sue mani iniziano a percorrere la tastiera, producendo le prime note della melodia. La sua voce, dolce e melodiosa, si unisce al suono del pianoforte, riempiendo la stanza con una serenità quasi magica.

The First Noel the angel did say
Was to certain poor shepherds
in fields as they lay;
In fields as they lay, keeping their sheep,
On a cold winter's night that was so deep.

Mary continuò con la canzone, cercando di concentrarsi sul pianoforte e non sugli occhi che la stavano guardando. Continuò con il resto della canzone senza alcun intoppo e mentre le sue dita si sollevarono dalle ultime note, prese un respiro profondo. Mary si voltò lentamente per vedere che i bambini erano nella stanza ora, tutti apparentemente sbalorditi.

"Oh, dio, qualcuno dica qualcosa," disse Mary, le spalle cadenti.

"È stato fantastico, piccola", la signora Henderson balbettò mentre stava piangendo. "Semplicemente perfetto."

"Mamma," disse Mary, inclinando la testa verso di lei, i suoi occhi si accesero di preoccupazione verso la madre.

"Okay, mi dispiace", si scusò rapidamente la signora Henderson.

"Secondo me sei stata fantastica," Lucas scrollò le spalle.

"Un po' acuta", aggiunse Dustin. Max gli colpì la nuca, gli occhi di Mary caddero su Billy che stava solo sorridendo senza cercare di nasconderlo.

"Penso che fosse..." Billy si affievolì, Mary serrò il pugno in attesa, "sorprendente."Il suo pugno non si aprì, ma un sorriso si posò sul suo volto, incapace di contrastarlo.

"Bene, noi andiamo fuori e costruiamo un fortino di neve", annunciò Dustin, avviandosi verso la porta, lasciando dietro di se la scena.

"Stai attento, tesoro! Si scivola là fuori!" La signora Henderson richiamò i bambini che si stavano affrettando a seguire Dustin ma la porta del garage si chiuse e Mary si sedette sul divano accanto a Billy. "Sai, Mary ha ricevuto alcune borse di studio da alcuni college musicali."

"Mamma!" Mary si lamentò, portandosi la testa alle mani per la frustrazione.

"Cosa? Mi piace far sapere alla gente dei tuoi successi", ribatté la signora Henderson con un sorriso ingenuo, guardando la figlia.

"Mi stai mettendo in imbarazzo", le disse Mary con voce lamentosa.

"No, va bene. Dove pensa di andare?" chiese Billy, continuando con la sua piccola missione di conoscere Mary e metterla in imbarazzo allo stesso tempo.

"Oh, beh, c'è una scuola in California che le offre un soggiorno completo, ma le piace davvero la scuola a New York. Juilliard, è così che si chiamava?" chiese la signora Henderson, aggrottando le sopracciglia verso Mary.

"Si," la bionda annuì.

"Qual era quella in California?" chiese Billy, improvvisamente molto interessato.

"Conservatorio di musica di San Francisco", sorrise la signora Henderson.

"Veramente?" Billy sorrise, spostando lo sguardo su Mary, le cui guance erano arrossate dall'imbarazzo. "È una bella scuola."

"Oh, ne hai sentito parlare?" chiese la madre, incalzando il ragazzo.

"Si, in realtà vivevo in California," disse Billy. "Le piacerebbe molto lì."

"Beh, le visiteremo entrambe a Natale", lo informò la signora Henderson. "Sono in tutto il paese, ma abbiamo tempo".

"Okay, mamma, penso che sia abbastanza", disse Mary, sedendosi al suo posto. "Hai ufficialmente distrutto i suoi timpani," la ragazza ridacchiò, guardando il ragazzo di sottecchi.

"Va bene, va bene. Vi lascio soli. È stato un piacere conoscerti, Billy", disse la signora Henderson mentre si alzava, il loro nuovo gatto corse insieme a lei, lasciando entrambi la stanza.

"È stato un piacere conoscerla, signora Henderson", Billy annuì.

"Oh, per favore, chiamami Claudia," sorrise. Gli occhi di Mary si spalancarono alle sue parole e lasciò cadere la testa tra le mani mentre sua madre si allontanava. La testa di Billy si girò verso Mary con un sorrisetto, e all'improvviso la tirò in grembo. La bionda lanciò un urlato, sorpresa per quell'azione, ma si portò velocemente le mani alla bocca per non farsi sentire da sua madre.

"Non mi avevi detto che hai una borsa di studio per una scuola. in California", disse Billy, le sue mani che trovavano la strada verso il fondo della sua schiena.

"Non è mai venuto fuori," Mary scrollò le spalle, dando poca importanza alla questione. Billy improvvisamente la fece girare sulla schiena e si librò sopra di lei sulle sue ginocchia.

"Ho pensato a te", sussurrò languido il ragazzo, osservandola da sotto le sue lunghe sopracciglia.

"Ah sì, davvero?" la ragazza lo stuzzicò, sforzandosi di rimanere composta.

"Sì," disse, avvicinando le labbra alle sue. "Soprattutto a questo." Il ragazzo si avvicinò per baciarla quando la porta del garage si aprì improvvisamente, facendo sobbalzare i due. Si alzarono entrambi velocemente per vedere Max che rientrava in casa con Dustin proprio dietro di lei. Mary si passò le dita tra i capelli, guardando i bambini.

"Di cosa hai bisogno, Dustin?"

"Stiamo cercando contenitori per creare fortezze di neve in modo da poter spostare la neve più facilmente", le spiegò Dustin. Aprì un armadietto, tirando fuori alcune delle loro ciotole. "Aha! Fantastico! Adesso potete tornare a strusciarvi l'un l'altro!" ridacchiò il ragazzo, osservando sua sorella con un ghigno.

"Dustin!'" gridò Mary. Prese uno dei cuscini dal divano, lanciandolo contro di lui. Dustin si scansò all'indietro, ma la bionda riuscì comunque a colpirlo. Quando Max e Dustin scapparono dalla cucina e dalla furia della Henderson più grande, quest'ultima di lasciò cadere di nuovo sul divano, seguita da una piccola risatina da parte del ragazzo insieme a lei.

. . .

La giornata proseguì tranquilla dopo che Billy era andato a farsi una doccia e Mary stava cercando di fare i compiti. Era il fine settimana e la loro scuola si aspettava che tutti facessero i compiti. Era notte ormai e Mary era seduta alla sua scrivania, battendo rapidamente la matita contro il quaderno aperto davanti a lei. La porta della sua stanza si aprì, alzando lo sguardo dal quaderno, lanciò un'occhiata verso la porta, vedendo Billy entrare nella stanza.

"Tua madre ha una discreta collezione di giochi da tavolo. Me li ha mostrati... tutti", disse Billy mentre chiudeva la porta.

"Sì, adora i giochi da tavolo," ridacchiò Mary, sapendo quanti giochi possedesse la madre, posando la penna sul raccoglitore. Il suo disco Blue Hawaii riempiva la stanza con la sua musica per quella che sembrava la milionesima volta nell'ultima settimana, e questa volta stava suonando Can't Help Falling In Love.

"Susan l'ha ascoltata una volta", disse Billy, chinandosi sulla collezione di dischi, distogliendo lo sguardo dalla bionda di fronte a lui.

"Oh, si? È la madre di Max?"

"Mhm." Billy raccolse il disco che aveva una copertina protettiva di carta e su scritto 'Best of Elvis - Slow' con un pennarello. "Ha detto che le ricordava quando si era innamorata per la prima volta di Neil. Ma non lo descrive più allo stesso modo." parlò piano, continuando ad evitare di incrociare lo sguardo di Mary.

"Cosa pensi sia successo?" chiese la ragazza, chiudendo uno dei suoi quaderni di matematica, stufa di trigonometria.

"Ha visto quanto è stronzo," Billy scrollò le spalle. Si avvicinò al giradischi, tirando su l'ago. La testa di Mary si girò quando la musica si fermò, Billy rimosse il disco Blue Hawaii. Posò il disco che lei stessa aveva messo insieme, mettendo l'ago sul bordo del vinile. Love Me Tender si espanse nella stanza.

Billy si avvicinò a lei, afferrando la mano di Mary, esortandola a tirarsi su. La ragazza si alzò, portando entrambe le braccia dietro il collo di Billy mentre lui le cingeva i fianchi con le sue.

"E chi poteva immaginare che Billy Hargrove avesse un debole per i balli lenti?" lo stuzzicò la ragazza, un ghigno stampato in volto

"A volte vorrei solo... vorrei prenderti e sbatterti sul mio letto e... sai," Billy sospirò con una risatina. I suoi occhi poi incontrarono quelli di Billy, c'era qualcosa di diverso in loro. Sembravano luminosi e pieni d'amore, non oscuri e rabbiosi. "Poi ci sono milioni di altre volte in cui vorrei abbracciarti, baciarti e proteggerti da tutta la merda del mondo."

Love me tender, love me true...

"Non so cosa mi stai facendo, Mary", sussurrò piano, soffiando sull'orecchio della ragazza che rabbrividì.

All my dreams fulfill...

"Mi fa paura quanto penso a te. Non riesco a toglierti dalla mia testa, e," rise leggermente, realizzando proprio in quel momento che stavano dondolando avanti e indietro.

For my darling I love you...

"E avrei voluto conoscerti prima", le ammise Billy, abbassando leggermente lo guardo sui loro piedi.

And I always Will...

"Forse non sarei così tanto stronzo se ti avessi conosciuta in California," scrollò le spalle, alzandosi in piedi. Gli occhi di Mary cercarono di trovare i suoi, ma Billy sembrava evitare il contatto visivo.

"Non è colpa tua", gli disse Mary. "Non puoi sempre controllare cosa ti succede." Billy finalmente guardò di nuovo in alto mentre Mary gli posò dolcemente una mano sulla guancia.

Love me tender, love me long
Take me to your heart...

"Ma posso controllare il mare che provoco a te o agli altri. E l'ho fatto. Ho fatto del male a te, a Harrington e a Sinclair, e..."

"Billy, Billy," disse Mary scuotendo la testa verso di lui, cercando di catturare l'attenzione del ragazzo. "Quello che Neil ti fa non è colpa tua." La guardò di nuovo, I suoi occhi erano velati di lacrime. Sbatté le palpebre rapidamente scacciando via le lacrime dai suoi occhi, non volendo piangere di nuovo davanti a lei.

"Mi piaci, Mary. Molto. E non voglio ferirti di nuovo", ammise Billy. La ragazza annuì leggermente, conoscendo già i suoi prossimi movimenti. Si avvicinò lentamente a Billy, premendo le labbra contro le sue.

Love me tender, love me dear
Tell me you are mine...

All'inizio le loro labbra si unirono lentamente, le farfalle colpirono le pareti dello stomaco di Billy. Non aveva mai provato niente di simile prima, e lo adorava. Amava la sensazione che lo stava riempiendo in quel momento e non voleva che finisse mai.

Si separarono per un momento, cercano di riprendere aria, ma ritrovarono subito le labbra dell'altro. Le dita di Mary raggiunsero la nuca di Billy, gliele fece scorrere tra i capelli, tirandoli leggermente, le stesse farfalle che le erompevano nello stomaco.

Alla fine rimasero uniti, entrambi in una completa euforia, e nessuno dei due voleva staccarsi dall'altro tanto presto.

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