XXVIII (R)

Dopo una quindicina di volte riuscii finalmente a controllare con maggior intensità, anche se per pochi minuti, i rami di una quercia che si andarono ad attorcigliare intorno alle gambe di Derek che mi imprecava contro di liberarlo. Risi divertita dalla sua espressione incazzata; le sopracciglia aggrottate, la bocca che si storse in una smorfia di rabbia e i suoi occhi carichi di ira che si assottigliarono e mi guardarono furiosi.

«Liberami ora!» sbraitò Derek cercando di divincolarsi dalla presa dei rami che lo stritolavano, ma che poi lentamente si snodarono dalle sue gambe senza che io potessi fare qualcosa. Non li stavo più controllando. Avevo perso la concentrazione e quindi mi sarebbe toccato farlo di nuovo.

«Per colpa tua ho perso la concentrazione e adesso è andato tutto a puttane!» sbraitai come una bambina di cinque anni quando i genitori la sgridavano, battendo persino i piedi sul terreno erboso e stringendo i pugni lungo i fianchi.

Vidi Derek roteare gli occhi, «Allora vedi di non provare i tuoi incantesimi su di me. Ora prova a crearne uno con il terreno» replicò seccato lui, poi andò a sedersi sul sasso sul quale mi ero seduta in precedenza io e aspettò impaziente che iniziassi a fare qualcosa.

Misi su il broncio poi incrociai le braccia al petto e battei i piedi per terra. Si, ero proprio una bambina, ma odiavo quando mi davano degli ordini.

«Forza! Se il preside Cross dovesse vedere che non stai concludendo nulla ti farà lavorare il doppio degli altri» esclamò seccato Derek, controllando con la coda dell'occhio quello che stava succedendo al di fuori della cupola.

Sbuffai sonoramente poi raccolsi un mucchietto di terra umida che mi si conficcò, purtroppo, sotto alle unghie facendomi imprecare mentalmente ed infine chiusi gli occhi per concentrarmi, anche se in realtà non sapevo cosa fare.

Aprii gli occhi quando sentii il sospiro snervato di Derek, «Puoi creare un vortice di terra o che so un creatura o qualsiasi cosa tu voglia» provò a suggerirmi degli incantesimi da creare o evocare.

Annuii prendendo un profondo respiro poi mi accovacciai verso il terreno, tenendo in una mano la terra raccolta in precedenza e l'altra appoggiandola sul suolo fangoso ed infine mi concentrai sull'evocare una creatura.

La mia magia iniziò a scorrermi con velocità in tutto il corpo, facendomi venire i brividi lungo la schiena poi cercai di canalizzarla nelle mie mani, d'altronde ora ero molto più potente quindi dovevo concentrarmi il doppio per non fare cazzate. La sentii fluire fino alla punta delle mie dita per poi esplodere in mille scintille brillanti, dalle mille sfumature di verde, che vennero assorbite dalla terra nella mia mano e dal terreno stesso che iniziò a tremare sotto ai miei piedi.

«E ora che succede?» domandai terrorizzata, guardandomi in giro spaesata. Notai che Derek stava sorridendo verso di me poi mimò con la bocca «complimenti ci sei riuscita» e indicò un punto dietro di me.

Quando mi girai verso il punto che Derek mi aveva indicato vidi il terreno gonfiarsi come le buche che creavano le talpe poi un'enorme mano fangosa sbucare fuori. Gridai spaventata, facendo un balzo indietro per allontanarmi da lì. Non volevo morire, non per colpa di una creatura che io stessa avevo evocato.

La creatura fuoriuscì del tutto dalla buca poi emisi un grido agghiacciante che mi fece trattenere il respiro e tremare come una foglia. Ero letteralmente terrorizzata. Le gambe erano diventate molli come budini, ma sembravano anche essere diventate pesanti come macigni perché non riuscivo a muovermi da quel punto.

La creatura era grossa e altissima, arrivava a toccare il soffitto della cupola ed era fatta di terra e radici. Gli occhi erano dei sassi bianchi che quando mi notarono si illuminarono di giallo e mi fecero tremare dal terrore e, da ogni parte del corpo il fango colava e scivolava a terra come delle enormi gocce fangose che se ti beccavano ti sporcavano e addio vestiti e capelli puliti. Le mani e i piedi erano un misto tra terra e radici che andavano a formare le sue lunghe dita verdeggianti che se ti agguantavano potevano stritolarti. Quando gridò ancora, vidi il fango che gli ricopriva il viso aprirsi in una voragine e sentii il rumore fastidioso e agghiacciante uscire da quel buco che poi capii trattarsi della sua bocca.

«Ehi mostriciattolo calma, ti prego calmati» mormorai terrorizzata puntando le mani in avanti come per difendermi, ma sapevo che non serviva a nulla anche perché con una sua mano o un suo piede poteva schiacciarmi come un moscerino su una finestra.

La creatura smise di gridare poi puntò nuovamente i suoi occhi terrificanti su di me ed infine si sedette a gambe incrociate sul terreno, facendolo vibrare come se ci fosse un terremoto.

«Bravo. Io sono Avis, la guardiana della Terra. Tu chi sei?» provai a chiedere, cercando di non far trasparire dalla mia voce che ero terrorizzata, mal che vada grugniva e basta.

«Grool» rispose con voce brutale e fortemente alta che fece vibrare i vetri della cupola stessa.

«Piacere Grool» biascicai con un occhi strizzato e con una smorfia di fastidio sul viso. Adesso mi fischiavano le orecchie, bene.

«Avis, il preside Cross vuole che tu vada di là. Vedi di far sparire Grool, potrai evocarlo tutte le volte che vorrai, ma ora muoviti» parlò svelto Derek beccandosi un verso di disappunto da parte di Grool.

Emisi un sospiro snervato poi sorrisi rattristata a Grool «Ci rivedremo presto», cazzo ero finalmente riuscita a calmarlo e ora dovevo già dirgli addio.

La creatura emise un mugugno triste, abbassando poi la testa abbattuto, «Presto» mormorò infine.

«Presto» gli sussurrai in risposta poi lasciai scivolare al suolo la terra che avevo in mano e pian piano la creatura iniziò a sgretolarsi, ritornando al terreno come se il buco di prima non ci fosse mai stato.

Quando tornai di là con Derek vidi tutti gli altri all'opera. Amber che scagliava palle di fuoco contro ai manichini nella sua area, riuscendo a distruggerne alcuni che caddero al suolo in mucchietti di cenere. Riuscii a notare Simon solamente dopo che quest'ultimo ebbe tirato fuori la testa da sott'acqua. Sentii Sophie gridagli che il suo tempo in apnea era migliorato ancora, cosa che lo fece esultare molto.

Nanami che si allenava a sollevare con mulinelli l'aria gli oggetti che avevo notato prima nell'armadio. In quel momento stava sollevano due palle da bowling che poi si scagliò contro e non so come, ma riuscì a tagliarle in due con la katana che fino a pochi attimi prima si trovava legata intorno alla sua vita.

«Wow» esclamai esterrefatta.

«Nanami non puoi tagliare gli oggetti!» sbottò furioso James, il suo protettore che con fatica raccolse le parti delle palle da bowling e con un incantesimo le rimise in sesto.

Al centro della stanza vidi il fratello di Derek creare delle sfere bianche e brillanti che poi scagliò contro ai mio nonno, il quale riuscì a fermarle con lo schioccare delle dita.

«Seline prendi il mio posto. Io devo parlare con la signorina Darkwood» parlò con voce sonora e potente mio nonno verso la ragazza dalla chioma corvina che scoccò seccata la lingua contro al palato poi contro voglia prese il suo posto.

«Mia cara Avis» mi sussurrò mio nonno dopo che mi fu accanto, «Come vanno gli allentamenti? Ti trovi bene nella cupola? Sai è stata tua nonna a crearla perché prima i guardiani della Terra dovevano per forza allenarsi nei boschi ed era abbastanza scomoda come cosa» borbottò infine l'ultima frase.

«Bene. Ho evocato una creatura di Terra» replicai orgogliosa di Grool. Mio nonno accarezzandosi la barba bianca mi sorrise fiero, «Ne sono felice. Avis volevo parlarti del diario che ha scritto tua nonna, non quello che ti ho già dato, ma questo» dall'interno di una tasca della sua tunica grigia estrasse un diario dalla copertina di pelle marrone, legato con dei rami e corde di seta come per proteggerlo da estranei, «E' un diario di incantesimi scritto da tua nonna. Voglio che tu lo legga e impari degli incantesimi che secondo te potrebbero serviti durante delle battaglie» mi consegnò il diario poi mi consigliò di ritornare nella cupola a leggerlo.

«Fammi poi sapere cosa ne pensi. Nessuno oltre a te può aprire quel diario. Solo una guardiana di Terra può» sussurrò mio nonno poi mi diede una pacca sulla spalla ed infine mi spinse in direzione della cupola.

«Va bene nonno» sussurrai più a me stessa che al nonno che ormai si era già allontanato mentre guardavo meravigliata il diario che tenevo tra le mani. Pochi secondi dopo Derek mi fu subito accanto poi insieme entrammo nella cupola. Ero carica per provare qualche incantesimo creato dalla nonna. Non vedevo l'ora.

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