Epilogo
Le ossa delle braccia ancora incatenate a delle catene vecchie e arrugginite, l'abito che un tempo era stato bianco era sporco di terra e muffa ed era mangiucchiato in molti punti dai topi che infestavano quella cella. Una donna dai lunghi capelli che arrivavano a toccare il pavimento sporco e umido in finissimi fili color sangue, piangeva nel vedere in che stato era ormai il suo corpo, lasciato in quel buco a marcire per secoli e secoli.
Dei pesanti e rumorosi passi si sentirono scendere dalle scale di pietra, oltre le sbarre di quella cella cupa e ricoperta di polvere e muffa. Un'unica cella creata unicamente per intrappolare quella donna dall'aria sofferente e inquietante.
«Madame Cornelia, l'abbiamo catturata. Il rituale tra poche ore sarà finalmente ultimato» un uomo dalla voce gracchiante e rauca aprì la cella in un stridulo cigolio e ci entrò con passi pesanti, attirando così l'attenzione della donna che girandosi verso di lui si allargò in un sorriso raccapricciante, armato di lunghi e affilati denti appuntiti che scintillarono, illuminati dalla lanterna magica che teneva in mano il cacciatore.
«Bene. Diamo inizio alla mia resurrezione» sibilò con un tono di voce basso e spietato mentre si lisciava i capelli con le mani scorticate e senza unghie e guardava con sguardo freddo e tagliente il cacciatore che sorrise malignamente poi si inginocchiò davanti al suo cospetto.
«Come desidera, Regina della Terra» replicò gracchiando l'uomo mentre la fissava con adulazione e venerazione. Lusingò con una miriade complimenti la donna che un tempo era stata un guardiana della Terra, ma che poi era passata al lato oscuro e aveva portato solo sangue e guerre ovunque andava. Quest'ultima con una mossa della mano lo fece tacere mentre emetteva bassi e soffocati versi di disgusto poi strascicando i piedi sul cemento uscì da quella cella, pronta per fare ritorno in scena.
Madame Cornelia era pronta a tornare e a scatenare l'inferno su tutto il mondo umano.
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