Capitolo 9

La felicità di ieri sera non mi ha abbandonato e ora sono in classe che aspetto il suono della campanella, l'ultima della giornata per la precisione.

Nathan non sa niente ma oggi assisterò ai suoi allenamenti.

Esatto, ho deciso di farlo sin da subito perché non vedo l'ora di rivederlo.

La campanella suona e velocemente metto i libri e il resto del materiale scolastico nello zaino.

Esco dall'aula insieme a Steve e Scott, come al solito.

"Vi va di pranzare insieme?" chiedo, sperando in una risposta positiva.

Non ho niente da fare fino alle 14.

"Io non posso, oggi viene a prendermi mio padre e pranzo da lui" dice Scott.

Giusto, dimenticavo che ogni martedì lui e suo padre fanno questa cosa del pranzo insieme.

Guardo Steve, speranzoso.

"Per me va bene, tanto oggi Becca mangia con le sue amiche quindi non ho niente di meglio da fare"

Becca.

Mi rendo conto del pericolo, forse pranzare con Steve non è una buona idea.

"Potresti non dirle che sei a pranzo con me?" gli chiedo.

Aggrotta la fronte. "Perché?"

"Io e lei abbiamo avuto, ecco.. una specie di piccola discussione. Nominarmi la farebbe arrabbiare quindi vorrei che non lo facessi"

"Non ho mai visto Becca arrabbiata, ma okay"

Lo vedo confuso ma per fortuna mi dà ascolto lo stesso.

Salutiamo Scott e andiamo al bar della scuola, è qui che mangeremo. Compriamo dei panini alla cassa e prendiamo posto.

"Come mai vuoi rimanere a scuola oggi?"

"Voglio fare una sorpresa a una certa persona" gli dico, restando sul vago.

Lui sorride. "Allora la misteriosa ragazza con cui ti senti è della nostra scuola"

Annuisco e do un morso al mio panino.

Anche lui inizia a mangiare il suo.

Ora che mi piace Nathan mi rendo conto che Steve non è affatto perfetto. Ha anche lui i suoi difetti, come tutti, per non parlare del fatto che gli piace davvero ficcanasare nella vita amorosa degli altri.

Mi andrebbe anche bene se potessi parlargliene apertamente ma così non è e schivare le sue domande è complicato.
Forse non ero proprio innamorato di lui, forse avevo una cotta o un'infatuazione.. o forse era solo ammirazione ai massimi livelli. Non lo so, so solo che quello che provo per Nathan è totalmente diverso.

"Hai seguito la lezione di matematica?" gli chiedo, sperando di spostare la sua attenzione su un altro argomento. Non so come poter rispondere ad eventuali domande sulla ragazza con cui secondo lui mi sto sentendo. "Io non ci ho capito assolutamente niente"

"Ah, neanche io" mi risponde. "Ci ho provato ma niente da fare, spero che il libro sia più chiaro della prof ma ancora non l'ho guardato"

Per fortuna ce l'ho fatta.

Finiamo di mangiare, ci alziamo e andiamo verso l'entrata.

Mentre camminiamo Steve mi mette un braccio attorno alle spalle.

Con Becca inferocita e Nathan che sa che mi piaceva, questo comportamento non va bene per niente.

Sposto il suo braccio e lo guardo, serio.

"Potrà suonarti strano ma vorrei che non facessi più queste cose"

"Mi sembra di sentir parlare Scott" ridacchia. "Aspetta, sei serio?"

"Sì"

"Ma.. cosa c'è che non va?"

"Sei troppo espansivo, ecco cosa"

"Non ti ha mai dato fastidio fin ora, cos'è cambiato?"

Sospiro. Cosa gli devo dire?

"Non offenderti Steve, sei il mio migliore amico e lo sai che ti voglio bene, ma questo tipo di contatto ha iniziato a essere troppo"

Mi guarda senza dire niente, allibito.

"Se proprio non ce la fai prova a ridurlo al minimo, o fallo solo quando siamo da soli" continuo, sperando che mi venga incontro.

"No no, ho capito" dice. Il suo tono di voce è triste o forse è offeso, non riesco a capirlo. "Niente contatto fisico da ora in poi, va bene"

Mi saluta e se ne va.

Confesso che ci sono rimasto un po' male. Che reazione era?

Ma se così mi sono tolto di mezzo il problema-Becca credo vada bene.

Dato che sono quasi le 14 mi sbrigo a raggiungere il campo da football. Scelgo un posto in prima fila sugli spalti e mi siedo.

Non sono l'unico qui, c'è qualche altro studente seduto che aspetta di vedere gli allenamenti e nel campo ci sono le cheerleader che provano una coreografia. Mi accorgo subito che, tra chi si trova sugli spalti, la maggior parte sono ragazze.

Passano un paio di minuti e i primi giocatori entrano in campo. Individuo subito Nathan e lui nota me. È sorpreso e felice, mi saluta con la mano e io ricambio.

L'allenamento ha ufficialmente inizio con il coach che dà le indicazioni e non riesco a staccare lo sguardo dal mio ragazzo.

Alla partita di sabato non ero così vicino al campo, ora posso vederlo meglio. La divisa gli sta benissimo, sembra che gliel'abbiano cucita addosso.

Gli evidenzia il sedere.

Mi imbarazzo ma è vero, non posso farci niente.

Nathan sembra distratto, sbaglia alcuni esercizi e quando un compagno gli lancia la palla anziché prenderla al volo se la lascia scappare dalle mani e gli arriva in faccia. Mi preoccupo ma lui sta benissimo, per fortuna.

È distratto perché io sono qui?

Non vedo l'ora che gli allenamenti siano finiti per poter parlare un po' con lui.

Sono ormai le 17 quando Nathan esce dallo spogliatoio e mi raggiunge sugli spalti.

"Ciao, non mi aspettavo di vederti oggi" dice, visibilmente felice.

"Mi hai invitato e io non ho resistito" ammetto.

Mi sento felicissimo ora che siamo insieme.

"Torniamo a casa?"

Lui annuisce.

Ci incamminiamo e ho il forte desiderio di tenergli la mano ma siamo troppo vicini alla scuola ed è giorno, chiunque potrebbe vederci. Devo resistere ancora un pochino.
"Eri distratto perché c'ero io?"
Lui sembra sorpreso dalla domanda. "Sì" ammette.
"C'ero anche alla partita di sabato, ma non eri distratto quella sera"
"Il coach ci aveva chiesto la massima concentrazione quindi ho cercato di non pensare a niente se non alla partita. Poi non riuscivo a vederti sugli spalti"
Capisco, in effetti ero seduto verso il fondo.

"Come fai a trovare il tempo per studiare?" gli chiedo, cambiando discorso. "Hai gli allenamenti fino alle 17 quasi tutti i giorni eppure so che la tua media è alta"

"Di solito appena torno a casa mi metto a studiare. È mia sorella che si occupa di preparare la cena quindi ho abbastanza tempo, ma se non mi basta continuo di sera anche se preferirei rilassarmi" mi racconta. Rimango colpito dal suo impegno. "Spesso faccio i compiti all'intervallo o durante le lezioni per avere più tempo libero" continua.

Wow, se avessi solo un minimo del suo impegno non so quali risultati potrei ottenere. Magari potremmo studiare insieme qualche volta.

"Un giorno o l'altro mi piacerebbe studiare con te. Magari dopo gli allenamenti torniamo a casa come oggi è rimaniamo insieme a studiare" propongo.

Gli si illumina lo sguardo. "Buon'idea!"

Sorrido. Anche se ha gli allenamenti riusciremo a vederci spesso, se facciamo così.

"Comunque ti ammiro, io non sono capace di impegnarmi così tanto" ammetto.

"Faccio solo il necessario per avere dei buoni risultati" si gratta la nuca e sorride imbarazzato.

"Non è poco. Poi come ti è andato il test di scienze?"

"Ho preso 100. Tu?"

"Ancora non ce l'ha riconsegnato ma probabilmente lo farà domani e credo di aver preso 100 anche io. Tutto merito tuo, te ne sono grato. Oggi ti accompagno fino a casa"

"Veramente io volevo accompagnare te" ribatte.

"Si fa come dico io, voglio ricambiare le tue gentilezze di ieri e soprattutto voglio sapere dove abiti. Alla fine non mi hai più scritto il tuo indirizzo"

"Scusami, mi è passato di mente" abbassa lo sguardo e sorride lievemente.

Posso capirlo, avrà avuto altri pensieri per la testa ieri sera e anche io li ho avuti. È stato un appuntamento meraviglioso, organizzato con cura. Chissà se sarò in grado di ricambiare organizzando il prossimo, voglio renderlo felice come lui ha reso felice me.

"Allora.. casa mia è per di qua" dice.

Ci avviamo per una via poco frequentata, che non conosco.

Non sono mai passato di qui ma so che siamo vicini a casa mia, la zona è la stessa.

Non c'è veramente nessuno in giro.

Nathan mi prende la mano continuando a camminare. Che abbia imboccato questa strada proprio per fare in modo di essere solo con me?

Le nostre dita intrecciate mi rendono estremamente felice, non siamo più lontani.

Adesso però voglio stringerlo a me, sentirlo ancora più vicino.

C'è un vicolo sulla sinistra, gli stringo saldamente la mano e mi dirigo lì, tirandolo.

Lo abbraccio forte. Lui inizialmente è sorpreso ma dopo un attimo mi stringe a sua volta. Vorrei poter stare per sempre così, tra le sue braccia.

Allontano di poco il viso, abbastanza per poterlo guardare negli occhi.

Mi alzo in punta di piedi e faccio unire le nostre labbra.

Finalmente.

Nathan mi mette una mano sulla nuca per tenermi più vicino a sé, lascio entrare la sua lingua nella mia bocca.

Le nostre lingue si accarezzano in un bacio passionale.

Non resisto, faccio scivolare le mani sul suo sedere e lo stringo delicatamente.

Sento che lui sorride, smettiamo di baciarci.

"Perché l'hai fatto?" mi chiede.

È in imbarazzo e continua a sorridere.

"Ero solo curioso. La cosa ti diverte?"

"No è che.. hai ancora le mani lì"

"Già" dico e glielo stringo un'altra volta.

Mi mordo il labbro inferiore, eccitato.

Questo ragazzo mi fa impazzire.

"Beh, allora.." dice e mette le mani sul mio sedere.

Sono sorpreso e se non ero imbarazzato prima lo sono adesso.

Improvvisamente mi sento il viso in fiamme.

Mollo la presa anche se a malincuore e tengo lo sguardo basso. Lui non sposta le mani, non subito.

Quando le toglie da lì ne usa una per sollevarmi il mento e le nostre labbra si uniscono ancora.

Passa la lingua sulle mie semiaperte, sento un brivido di piacere percorrermi la schiena.

Inizia a baciarmi il collo, le sue labbra umide ci lasciano una scia di baci e la mente mi si inizia ad annebbiare. Sento che il mio respiro si è fatto affannoso.

Stiamo esagerando ma non riesco ad oppormi.

Con la mano sinistra, appoggiata sulla parte bassa della schiena, mi avvicina a sé facendo combaciare i nostri corpi.

Lo sento, sento che anche lui è eccitato.

Smette di baciarmi e vedo che è arrossito.

"F-forse adesso.. dobbiamo andare" mi sforzo di dire.

"Mh" risponde, ancora imbarazzato.

Mi allontano a malincuore e torniamo sulla via che stavamo percorrendo prima.

Poco più avanti scorgo la strada principale, il che mi conferma che ha scelto questa strada apposta perché potessimo stare un po' da soli. La cosa mi rende felice.

Pensandoci bene non credo di essere mai stato così felice in tutta la mia vita.

Nathan mi ha aperto un mondo nuovo.

Sfortunatamente la sua casa è vicina, il che significa che il nostro tempo insieme per oggi è finito.

"Ti inviterei ad entrare ma c'è mia sorella che dorme e forse non è il caso" dice mentre cerca le chiavi nello zaino.

Entrare? Avvampo. Dopo quello che abbiamo fatto poco fa c'è solo un motivo per cui dovrei entrare e non è veramente il caso. Credo che stiamo correndo troppo, contando quello che abbiamo fatto qualche giorno fa in spogliatoio. In realtà non vorrei darmi un freno, vorrei lasciarmi andare con lui ma non voglio neanche affrettare le cose. Stiamo insieme ma ci conosciamo da poco.

Annuisco, incapace di dire qualcosa di sensato.

"Che ne dici di fare qualcosa insieme, domani? Il mercoledì è il mio giorno libero dagli allenamenti" propone.

"Sì, mi piacerebbe" gli rispondo senza neanche il tempo di pensarci.

Lui ridacchia. È così palese che sono impaziente di rivederlo.

Mi si avvicina ma non può baciarmi, c'è gente per strada a quest'ora.

Mi mette una mano sulla spalla destra e me l'accarezza delicatamente con il pollice.

"Allora.. a domani" dice, con una voce soave.

Da dove l'ha tirata fuori, quella voce?

Improvvisamente non voglio più andarmene.

Toglie la mano e apre la porta.

"Stai attento sulla via del ritorno" si raccomanda.

"Certo, ci sentiamo dopo" gli dico.

Gli scriverò messaggi per tutta la serata, sicuro.

Quando arrivo a casa, infatti, la prima cosa che faccio è scrivergli.

"Già mi manchi" invio.

Poi ci ripenso, è troppo smielato e mi sento uno stupido. Lancio il telefono sul letto e mi ci butto anch'io, affondando il viso nel cuscino.

Subito il telefono vibra.

"Anche tu" mi ha scritto.

Perché sono tornato a casa così presto? Già lo voglio abbracciare e baciare di nuovo.

Motivato dal suo impegno mi metto a fare i compiti, una volta tanto. Non mi farà certo male.

Sono più facili di quanto mi aspettassi e presto li ho finiti. Potrei abituarmici.
Sorrido al pensiero che domani non ha gli allenamenti e staremo insieme per più tempo.
Mi chiedo cosa faremo.



Spazio autrice

Woo Jake ha fatto i compiti perché l'impegno di Nathan l'ha motivato, è questo che significa cambiare in meglio grazie alla persona amata? Io ci sto scherzando su ma non è male come cosa xD

Comunque, cosa ne dite del capitolo? io spero che vi sia piaciuto! I nostri due ragazzi si piacciono sempre di più e finalmente potranno passare un intero pomeriggio insieme, chissà cosa faranno di bello.

Se il capitolo vi è piaciuto non dimenticate di cliccare sulla stellina per votarlo o lasciarmi un commentino :)

Se riesco a completare in tempo il prossimo ve lo metto già domani, buona serata!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top