Capitolo 6

Torniamo di là e la palestra è come l'avevamo lasciata: affollata, rumorosa e caotica.

Aveva ragione Steve a dire che non sono un tipo da feste, ma ho comunque trovato un modo per divertirmi questa sera.

Arrossisco leggermente e sono felice che nel buio della sala nessuno possa notarlo.

Ho davvero fatto quello con Nathan, nello spogliatoio, poco fa. Il solo pensiero mi fa sentire un po' colpevole, chissà cosa sarebbe successo se qualcuno fosse entrato.. ma per fortuna tutto è andato bene e nessuno lo saprà mai.

Mi sento la gola secca e così mi rendo conto che abbiamo lasciato i bicchieri nello spogliatoio. Pazienza, prenderò qualcos'altro.

"Vado a prendermi qualcosa da bere" dico a Nathan.

Sorrido imbarazzato e lo fa anche lui. Okay, immagino che ci vorrà del tempo prima di essere completamente a nostro agio insieme e smetterla di vergognarci.. anche se devo ammettere che quando siamo da soli Nathan si comporta in modo abbastanza spavaldo, a volte.

Mi avvicino ad un tavolo e verso del succo in un bicchiere pulito. Non mi interessa cosa sia, voglio solo bere qualcosa.

Mi domando se sia il caso di prendere da bere anche per Nathan ma lui non mi ha detto niente e non sono sicuro di cosa potrebbe piacergli, quindi lascio perdere.

Dopo aver bevuto un primo sorso mi volto per tornare da lui e noto che tre suoi compagni di squadra lo hanno raggiunto e ora stanno ridendo e scherzando tutti insieme.

Nathan si comporta in modo diverso rispetto a quando è con me, non vedo un briciolo di insicurezza nelle sue azioni ed è molto espansivo. Gli vedo dare delle gomitate amichevoli agli amici, altra cosa che con me non ha mai fatto.

Non capisco se questa cosa mi faccia sentire solo strano o sono un po' geloso, ma infondo so che a lui piaccio io quindi cerco di non pensarci e non mi avvicino. Non faccio parte del gruppo.

Improvvisamente sento qualcuno che mi stringe a sé passandomi un braccio intorno alle spalle, è Steve e non sembra aver perso il suo entusiasmo.

"Dov'eri sparito?" mi domanda. "Non ti trovavo da nessuna parte"

"Non mi sono mai mosso da qui" mento. "Becca dov'è?"

Mi guardo intorno ma non vedo la ragazza.

"È tornata un attimo dalle sue amiche, sono laggiù"

Me le indica e vedo il suo gruppo.

Io non avevo visto lei ma lei mi stava tenendo d'occhio, ogni tanto infatti noto che si volta nella mia direzione e mi fulmina con lo sguardo.

Mi scrollo Steve di dosso, non voglio morire questa sera, ucciso dalla sua ragazza.

Capisco la sua gelosia ma mi sembra un po' troppo esagerata e aggressiva.. in ogni caso devo parlarle perché non deve assolutamente raccontare quello che ha scoperto a Steve.

Sarò io a dirglielo, al momento giusto.

Mi accorgo che anche Nathan mi sta guardando, i suoi amici continuano a scherzare ma lui ha lo sguardo serio. Che gli abbia dato fastidio vedermi troppo vicino a Steve?

Muovo un passo verso di lui, non voglio farlo ingelosire e a questo punto non mi importa intromettermi nel suo discorso con i compagni di squadra.

"Dove vai?" mi chiede Steve.

Mi ero dimenticato di lui per un attimo.

"Da Nathan" gli rispondo, semplicemente.

"È con la squadra adesso"

"Non importa"

È stato Nathan ad invitarmi a questa festa, non intendo stare con Steve mentre lui sta con gli amici. Non esiste, voglio stare insieme a lui.

"Eri con lui anche prima?"

Guardo negli occhi Steve restando in silenzio e non so come riesco a rimanere serio.

"Sì" gli rispondo, dopo un attimo.

Prima o poi gli dirò tutto, non ha senso nascondergli questo dettaglio.

Il mio amico sgrana gli occhi, sorpreso.

"Non dirmi che ti ricatta o ti costringe a fare qualcosa che non vuoi! Ci parlo io"

"No!" lo fermo, prima che possa raggiungerlo. "Niente di tutto questo, non hai niente di cui preoccuparti"

Steve sembra senza parole, ma almeno si è calmato.

"Come fai ad essere suo amico? siete completamente diversi"

"È una cosa che non ha importanza"

"Ce l'ha invece" insiste.

"Io, te e Scott siamo amici ma siamo molto diversi, te ne sei dimenticato?"

Non sa come ribattere, ho fatto bene a dirlo.

"Quando nomino Nathan fai sempre storie" continuo, calmo. "Se ha fatto qualcosa di brutto, qualcosa che dovrei sapere, allora dimmelo. Dimmi perché non ti va giù che io passi del tempo con lui. Se non devi dire niente allora non farmi storie e basta"

"Amore!" esclama Becca, che ci ha raggiunti all'improvviso.

Vedendoci così presi nel discorso a quanto pare non ha resistito e ha dovuto intromettersi, ma va benissimo perché mi ha salvato da questa discussione.

Guardo Steve negli occhi un'altra volta, serio, mentre la sua ragazza lo stringe in un abbraccio, dopodiché mi avvio verso Nathan e il suo gruppo.

Il ragazzo li saluta e mi viene incontro, meno male perché non avrei saputo cosa dire davanti ai suoi amici.

Mi fa ancora strano a pensarci ma ora stiamo insieme, è il mio ragazzo.

Gli sorrido.

Lui non sembra più di buon umore, lo vedo triste e capisco che sta per dirmi qualcosa.

"Ti ho visto prima, con Steve.. chi è lui per te?" mi chiede.

Probabilmente sto arrossendo in questo momento. Era geloso davvero!

"È il mio migliore amico, ma non c'è altro" gli dico, sperando di rassicurarlo.

Lui tira un sospiro di sollievo.

"Per te è un problema se dico.. di noi.. ai miei amici?"

Mi sembrava giusto chiederglielo, dato che non ne abbiamo parlato e in questo punto della palestra non c'é nessuno che possa sentirci.

Lui sgrana gli occhi, mi sembra titubante.

"Se ti fidi di loro e credi che non lo racconteranno in giro.. va bene" risponde, abbassando lo sguardo.

Per lui è veramente importante che non si sappia, l'ho capito solo adesso.

"Lo dirò solo a Scott per il momento, tanto ormai sa già quasi tutto. Per gli altri c'è tempo, l'importante è che stiamo bene noi due"

Lo sguardo gli si illumina, sono felice di aver pensato ad una cosa che vada bene anche a lui.

Un attimo dopo ritorna triste. "Scusami se sono così.. quando sarò pronto sarai il primo a saperlo"

Quando fa così lo trovo veramente carino, anche se è decisamente più alto di me e la cosa potrebbe sembrare strana. Chissà se sono l'unico a conoscere questo suo lato, il solo pensiero mi riempie di entusiasmo.

"Non devi scusarti" gli dico e non posso fare a meno di sorridere.

La mia gioia contagia anche lui che, per fortuna, torna a sorridermi.

La canzone finisce e parte un lento.

In questo momento mi rendo conto che, per quanta voglia io abbia di ballare con lui, non possiamo farlo perché siamo in pubblico. Ci spostiamo ad un lato della sala e guardiamo le coppiette ballare.

"Un giorno lo faremo anche noi" mi dice, sorprendendomi.

Non resisto, gli prendo la mano.

Tanto nessuno ci sta guardando, nessuno se ne accorgerà.

Bastano questo minimo contatto e il calore della sua grande mano a rendermi felice.

In questo momento non ho bisogno di altro.

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