Capitolo 28 - Scott (1/2)
Io sono Scott e se c'è una persona che non sopporto, quella è Connor.
Ammetto che in realtà c'è una lunga lista di persone che non sopporto, ma quel ragazzo mi ha sorpreso per come è riuscito ad aggiudicarsi la prima posizione della lista in tempo record.
Il suo problema è che, dopo quella volta in cui abbiamo studiato insieme a casa di Nathan, mi si è appiccicato addosso come una mosca.
Credevo che fosse intelligente, che almeno avesse un po' di sale in zucca. Non dimentico l'aiuto che mi ha dato, quella volta, con lo studio, e nemmeno il fatto che in passato abbia ordinato ai suoi compagni di squadra di smettere di tormentarmi.
Non so come faccia a cavarsela con lo studio, considerando che è un completo idiota. Avevo già capito che in passato non si era accorto che i suoi amici mi tormentavano, non lo ha mai capito. È servito l'intervento di Steve per fargli aprire gli occhi.
Ma non è solo questo, il fatto che ogni giorno all'intervallo venga a cercarmi quando chiaramente la cosa mi dà fastidio è indice di completa stupidità. Eppure lui insiste, si presenta nella mia classe con quel sorrisino ebete stampato in faccia, mi guarda dall'alto del suo metro e novanta e cerca di intavolare una conversazione.
In quei momenti potrei stare con Steve o Jake, quando entrambi passano l'intervallo con le loro mogliettine potrei starmene da solo con i miei pensieri. E invece no, perché arriva lui.
Mi chiede come va la scuola, come vanno le cose in generale, se mi va di fare qualcosa con lui nel pomeriggio. Ovvio che non mi va, quando lo capirà? I suoi argomenti di conversazione fanno pena e non ho nessun motivo per stare con lui.
Non riesco neanche ad essergli grato per l'aiuto che mi ha dato in passato per via di quanto si è dimostrato stupido.
C'è chi lo definirebbe ingenuo ma ogni cosa ha un suo limite, se è talmente ingenuo da essere stupido significa che è stupido.
In questo somiglia molto a Steve, si vede che sono cugini.
Credevo che Connor fosse il più sveglio della sua squadra di scimmioni ma direi che mi sbagliavo. O forse no, forse lo è davvero e questo la dice lunga sulla condizione degli altri.
Nathan è un caso a parte, Jake non vuole che io pensi male di quello lì dato che è il suo ragazzo e in fondo non ho niente di particolare contro di lui.
Anche se il fatto che è amico di Grace e Tiffany non è un punto a suo favore.
Grace è forse la ragazza più ingenua che esiste, anzi stupida è il termine giusto. Tiffany è tutta un'altra storia, lei è la ragazza più bella della scuola e non avrei niente contro di lei se non fosse che mi ha rifiutato apertamente in passato. È successo quando Steve è andato, di sua spontanea volontà, a parlarle di me. Non mi conosceva eppure si è permessa di rifiutarmi, questo la rende senza ombra di dubbio una persona fastidiosa.
Anche oggi Connor è qui e anche oggi non vedo l'ora che mi lasci in pace. È appena arrivano e già non lo sopporto.
Jake e Steve non sono in classe quindi devo vedermela da solo con lui.
Non so cosa voglia, ma essendo il re degli stupidi scommetto che non ha cattive intenzioni. In ogni caso la cosa non mi interessa, non mi riguarda.
"Oggi se sei libero potremmo studiare insieme" mi propone, con la sua voce da stupido.
Sospiro. Non lo reggo, vorrei che sparisse.
"Non sono interessato" gli rispondo con il tono più freddo che riesco a fare. Sono molto bravo in queste cose.
Lo vedo triste, forse ho finalmente colto nel segno.
"Io.. Non capisco. Perché rifiuti sempre i miei inviti?"
"Perché non mi interessa far qualcosa con te, sto benissimo da solo, dovresti proprio levarti di torno adesso"
Annuisce e se ne va senza fiatare.
Non è una novità per lui, gli dico praticamente le stesse cose ogni giorno, eppure il giorno dopo ritorna. Forse è masochista.
Non lo so, non voglio averci niente a che fare. Se la stupidità è contagiosa non voglio essere io a scoprirlo provandolo sulla mia pelle.
Mi sto godendo i restanti minuti di intervallo in completa solitudine quando dalla porta dell'aula vedo entrare Tiffany.
Mi si gela il sangue nelle vene.
Lo sguardo di tutti i presenti si incolla a lei, non era mai successo che venisse qui.
I nostri sguardi si incrociano, la vedo seria. Mi viene incontro.
"Perché ti comporti così?" chiede, arrabbiata.
Non l'ho mai vista alterata in questo modo.
"Così come?" le domando, freddo.
"Lo sai no, con Connor! Lui vuole solo esserti amico, non merita di essere trattato in questo modo"
"E chi lo vuole come amico? Non voglio avere niente a che fare con quello stupido"
"Connor non è stupido! È un po' ingenuo forse, ma è un buon amico, è studioso e va fino in fondo in quello che fa"
Oddio, questo significa che non smetterà di infastidirmi? Che scocciatura infinita.
"Tutto questo non mi interessa" ribatto.
La ragazza sospira e sto già cantando vittoria mentalmente. Almeno lei si leverà di torno.
"Senti, forse possiamo trovare un accordo"
Inarco un sopracciglio, infastidito dalla sua insistenza.
"Ti chiami Scott, giusto? Sei tu quello Scott a cui piacevo qualche anno fa, quello che ha mandato il suo amico a parlarmi.."
"Io non ho chiesto niente a nessuno" la interrompo. "È lui che si diverte ad impicciarsi"
"Come dici tu" sospira. "Prova ad accettare le sue proposte qualche volta, così vedrai se con lui ti diverti oppure no. Se lo farai considererò l'idea di concederti un appuntamento"
Questa qua proprio non capisce.
Non è questione di vedere se con Connor mi diverto, è questione che non sono minimamente interessato a passare un terribile pomeriggio in sua compagnia. Uscire con lei è l'ultima cosa che voglio, è una tipa seccante e scontrosa.
"Non mi interessi, dopo che mi hai rifiutato ti ho cancellata dalla mia mente. Tra l'altro ho saputo che fai volontariato e la cosa mi dà la nausea"
Tiffany mi guarda malissimo, apre la bocca per ribattere ma non sa più cosa dire. Se ne va, lasciandomi finalmente alla mia meritata solitudine.
La campanella suona proprio in questo momento, maledico lei e il suo amico per avermi infastidito per tutta la durata dell'intervallo.
Oggi Jake si fermerà a scuola per assistere agli allenamenti di Nathan, mentre Steve e la sua ragazza hanno un appuntamento quindi se ne sono già andati.
Questo significa che devo tornare a casa da solo e mi va benissimo così.
Prendo il mio zaino ed esco dalla classe, cammino a passo lento per il corridoio.
Passando vicino alla porta di un'aula sento una voce familiare, è quella di Connor.
"Non so più cosa devo fare con lui, sembra irremovibile" dice.
Starà forse parlando di me?
Mi fermo appoggiandomi alla parete, proprio fuori dalla porta. Forse ascoltando la sua conversazione capirò perché insiste tanto con me.
"Non devi arrenderti, io faccio il tifo per il tuo amore!"
La fastidiosa voce di Grace e le parole che dice mi fanno rabbrividire. Non stanno parlando di me, è impossibile!
"Grace ha ragione" interviene Tiffany. "Gli ho detto che sarei uscita con lui se avesse accettato di fare qualcosa con te, ma ha rifiutato. Forse è gay, significa che hai qualche possibilità"
"Ma cosa fai Tiffany! Non trovi sconveniente proporgli di uscire? È con Connie che dovrebbe uscire, non con te!"
"Non chiamatemi Connie" il ragazzo sbuffa.
Non so se mi sconvolge di più il fatto che lui sia gay e interessato a me o il fatto che le sue amiche lo chiamano Connie. Esilarante, forse potrei usarlo contro di lui.
Ma in questo momento non riesco proprio a ridere, non dopo aver saputo quali sono le sue vere intenzioni.
A quel gigante stupido piaccio io! Non è possibile, dev'essere uno scherzo. Spero tanto di aver capito male.
"Continua a rifiutarmi, non è vero che ho delle possibilità"
Posso sperare quanto voglio ma la verità sembra essere proprio questa.
È vero, non ha possibilità quindi farebbe meglio a rinunciare!
"No!" Tiffany alza la voce facendomi sobbalzare. "La prossima volta che prova a rifiutare un tuo invito sbattilo al muro e bacialo!"
Rabbrividisco di nuovo. Non deve osare provarci, quello stupido idiota!
Tiffany è appena salita di posizione nella mia lista delle persone che non sopporto.
"Non potrei mai, non nella sua classe davanti a tutti" ribatte lui.
"Allora prendilo da parte quando lo vedi da solo" propone Grace.
"Mi state dicendo sul serio di farlo? Sarebbe troppo brusco, non voglio che inizi ad odiarmi. Io voglio uscire con lui, voglio che si innamori di me.."
Potrei vomitare.
Se non voleva farsi odiare da me doveva pensarci prima, ormai è troppo tardi.
"Magari è gay come il suo amico e apprezzerà" dice Grace, ridacchiando.
Ecco un'altra persona che sale di posizione nella mia lista.
"Credo che mi ucciderebbe se solo ci provassi"
Bravo gigante scemo, non sei stupido quanto credevo. Visto che lo sai non provare mai a farlo!
"A mali estremi, estremi rimedi. Se continua a rifiutarti devi cambiare approccio. Io e Grace potremmo tenertelo fermo, è piccoletto, sarebbe una cosa da nulla"
Tiffany, è ufficiale, ti odio.
Queste due sono malate!
Non posso farcela ad ascoltare per un minuto di più, devo andarmene subito e d'ora in poi ogni volta che vedrò Connor lo ignorerò. Ebbene sì, sarò io a cambiare atteggiamento nei suoi confronti!
Prendo a camminare a passo veloce verso le scale, passando davanti alla porta spero che non mi vedano.
"Scott!" sento urlare da Connor alle mie spalle.
Cazzo, mi hanno visto!
Faccio finta di non aver sentito e affretto il passo, raggiungo finalmente le scale ma prima che io possa scendere un solo gradino vengo sbattuto contro il muro.
Stringo gli occhi per lo spavento, li riapro e vedo che Connor mi è addosso. Questo dannato giocatore di football è veloce. Tiene le mani appoggiate sulla parete, così facendo mi sbarra qualsiasi via di fuga, ed è vicino, troppo vicino.
Non c'è nessuno per i corridoi a quest'ora, l'unico che può aiutarmi sono io!
"Lasciami in pace, Connie!" esclamo d'istinto.
Connor sgrana gli occhi. "Non dirmi che hai sentito tutto"
"Se non te lo dico mi lasci in pace?" rispondo, acido.
Lui sospira e si fa più vicino.
Tengo lo sguardo basso e giro il viso di lato, ma lui mi prende il mento con una mano e mi fa sollevare il viso verso di lui.
Si avvicina, prima che sia troppo tardi porto entrambe le mani sulla sua bocca e lo fermo.
"Non ci provare" dico, serio, guardandolo negli occhi.
"Perché mi rifiuti sempre?"
"Perché non mi interessi! Sto bene con gli amici che ho e mi piacciono le ragazze!"
Non sposto le mani dalla sua bocca, non si sa mai.
Connor non si arrende, mi prende per i fianchi.
"Dammi una possibilità"
"Tieni le mani a posto!" ribatto.
Mi prende entrambi i polsi e si mette a leccarmi la mano sinistra. Prima il palmo, poi percorre ogni dito e gli spazi tra un dito all'altro.
Rabbrividisco.
"Che schifo, smettila"
"Secondo me ti è piaciuto" sorride.
"Non dire scemenze, stupido!"
Mi sorprende avvicinandosi ancora e, continuando a tenermi per i polsi, mi dà un bacio.
Io tossisco, vorrei pulirmi la bocca ma non posso perché mi sta ancora tenendo fermo.
"Se hai avuto ciò che volevi lasciami in pace una volta per tutte"
Abbassa lo sguardo e lo vedo triste.
"Adesso mi odi? inizierai ad ignorarmi?"
"Non è una novità" rispondo.
"Allora vieni"
Tenendomi per il polso della mano destra mi trascina per il corridoio fino in bagno. Quando mi spinge all'interno di uno dei bagni e chiude la porta mi sale il panico.
"Cosa vuoi fare?"
"Voglio fare in modo che tu non possa stare senza di me"
Mi spinge a sedere e si mette in ginocchio tra le mie gambe, mi prende per la nuca e preme le sue labbra sulle mie.
Lo allontano spingendolo per le spalle.
"Se osi fare qualcosa di più sarò costretto a urlare!"
"Non c'è nessuno in giro a quest'ora, sarebbe inutile" risponde.
Vuole spaventarmi? Perché c'è riuscito.
Non riesco a tenerlo lontano, mi bacia ancora e spinge a forza la lingua nella mia bocca.
Non avevo mai baciato nessuno in modo così intenso e mi sembra di soffocare.
Mi dispiace ammetterlo ma il mio corpo sta iniziando a reagire. È una reazione fisiologica, lui non mi piace affatto!
L'importante è che non se ne accorga.
Quando finalmente mi dà un attimo di tregua mi pulisco la bocca sfregandola con una manica.
"Non avevo intenzione di continuare ma sembra che ti stia piacendo" dice, appoggiando una mano sul cavallo dei miei pantaloni.
Maledetto giocatore di football!
"Posso?" mi chiede, con sguardo sognante.
"No!" gli tiro via la mano. "Non osare, vuoi stuprarmi?!"
"No, io.. voglio piacerti"
"Allora stai usando l'approccio sbagliato" sottolineo.
"A questo qui sembra che sia piaciuto" insiste, rimettendo la mano lì.
"Non toccarmi Connie!"
"Puoi chiamarmi così solo quando scopiamo"
"Non accadrà mai!"
Si avvicina e mi bacia di nuovo ma questa volta non sono disposto a fargliela passare liscia, gli mordo un labbro.
"Ahi!" esclama, arretrando di un passo.
"Se non vuoi lasciarmi in pace preparati ad essere ignorato! Devi dimenticarmi, non voglio più che ti avvicini a me"
Lo spingo di lato e anche se è una montagna ci riesco. Prima che possa fermarmi apro la porta e mi precipito fuori dal bagno.
Addio Connor, da adesso in poi per me non esisti.
Spazio autrice
Ma salve! soddisfatti del capitolo? no? ho esagerato? per me è stato divertente scriverlo, lo ammetto xD Abbiamo finalmente il punto di vista di Scott! che ne dite?
Se vi è piaciuto vi invito come sempre a lasciare una stellina per farmelo sapere ✯
Molto presto vi pubblicherò la seconda parte (più stellinate e prima la pubblico, suvvia possiamo farcela! xD), in cui vedremo concludersi questa faccenda. Mi piacerebbe tanto sapere cosa ne pensate per ora e se vi aspettavate uno sviluppo del genere per quanto riguarda il nostro caro, simpaticissimo e amabile Scott :)
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