Capitolo 17.5 - Nathan


Chiudo la porta di casa e mi ci appoggio con la schiena.

Cos'è appena successo?

Jake ha preso il controllo e ha detto che avrebbe potuto farmi qualsiasi cosa.

Se fossimo stati in casa da soli e io non mi fossi liberato, fin dove si sarebbe spinto?

Mi sento uno stupido, non avevo immaginato che forse certe cose vorrebbe essere lui a farle. Dovremmo parlarne? Credo proprio di sì.. immagino che presto ne avremo l'occasione.

Ci ripenso e mi imbarazzo, devo ammettere che non è stato male.

E poi.. gli piacerebbe legarmi ancora o è stata un'idea venuta al momento? Forse gli piacciono queste cose.. ma non so come potrei fare a chiederglielo, temo che sarebbe troppo imbarazzante.

Per il momento devo solo stare attento che non ci siano cinture o cose del genere a portata di mano, quando siamo soli.

Sospiro. Peccato che non si è fermato qui, dovrò aspettare domattina per rivederlo.

Salgo le scale diretto alla mia stanza e mi sdraio sul letto. Appoggio il viso sul cuscino e lo annuso, Jake ci ha lasciato il suo odore e la cosa mi fa sorridere.

È stata una buona idea proporre di andare a scuola insieme, così potrò chiedergli subito se vuole uscire con me nel pomeriggio. Dato che domani non avrò gli allenamenti bisogna approfittarne.

Sento dei rumori provenire dal piano di sotto, il che significa che mia sorella è sveglia.

Guardo l'ora sul cellulare, sono quasi le quattro. Non è normale, di solito lei dorme fino alle cinque o alle cinque e mezza.

Inizio a sudare freddo.

Mi faccio coraggio e scendo al piano di sotto, cercando di non fare rumore.

La porta della sua camera è aperta e all'interno è completamente buio. Mi affaccio a quella della cucina e vedo Maxine con i gomiti appoggiati sul tavolo e le mani a coprirle il viso. Ha i riccioli spettinati e un po' schiacciati e davanti a lei c'è una tazza fumante di caffè.

Deglutisco pesantemente, sento un nodo alla gola. Busso sullo stipite della porta per attirare la sua attenzione.

Lei subito alza lo sguardo su di me e la vedo molto assonnata.

Senza dire nulla mi fa segno con la mano di avvicinarmi e sedermi davanti a lei e così faccio, temendo il peggio.

Maxine sbadiglia e beve un sorso di caffè.

"Mi hai svegliato" dice poi.

Mi sento mancare.

Sospira. "Se dovevi proprio portare a casa una ragazza non potevi aspettare che uscissi per andare al lavoro?"

Non so cosa devo dirle quindi sto zitto e lascio parlare lei.

Beve un altro sorso di caffè.

"Almeno sai che devi usare le protezioni?"

Annuisco più volte, il discorso si è fatto ancora più imbarazzante.

"La prossima volta assicurati che io non sia in casa" sospira ancora. "E se è una cosa seria vorrei che me la facessi conoscere"

Era da un po' che non la vedevo così seria e il problema non è solo che l'ho svegliata, è che mi sto vedendo con qualcuno e non gliel'ho detto.

Alza lo sguardo dal tavolo e lo punta su di me.

Mi viene il panico, vuole che parli ma non so cosa devo dire.

"Non dici niente? Da quanto uscite insieme?"

"Da qualche settimana"

Sgrana gli occhi e beve un altro sorso di caffè, come per farsi forza.

Riappoggia la tazza al tavolo.

"E dopo neanche un mese fate già certe cose!"

Avvampo.

"T-ti preparo altro caffè.." mi sforzo di dire e mi alzo. "Scusa se non te ne ho parlato prima.." le dico, dandole le spalle. "Volevo presentarti questa persona uno di questi giorni ma non ne ho avuto l'occasione" mi torturo le dita per l'agitazione. "Però.. non è una ragazza. È un ragazzo"

Ho paura della sua reazione ma mi giro comunque verso di lei e vedo che sta bevendo tutto d'un fiato il resto del caffè che aveva nella tazza.

Quando ha finito dà dei colpi di tosse, un po' le è andato di traverso.

"Tutto bene?" le chiedo, temendo il peggio.

"Sì è solo.. che non me l'aspettavo"

La vedo meno seria e mi sento sollevato. Si alza e mi abbraccia.

"Grazie di avermelo detto"

La stringo forte, sono felice che per lei vada bene.

"Basta, così mi soffochi! Piuttosto dimmi, è uno dei tuoi amici? Lo conosco?"

La lascio andare e torna seduta.

Annuisco. Avrei voluto presentarglielo in un momento migliore, con lui al mio fianco.

"È Jake"

"Ah, il ragazzo che è rimasto qui a dormire"

Speravo che non si ricordasse di questo dettaglio.

"È magrolino, vacci piano con lui"

Mi sento le guance in fiamme. Basta, non voglio parlare di queste cose con lei.

"Devo studiare, fatti da sola il caffè!" esco dalla cucina e salgo le scale.

La sento ridacchiare, sa che mi imbarazzo facilmente e non sopporto quando dice certe cose apposta per mettermi in difficoltà.

Comunque sono felice che per lei vada bene, devo solo evitare di portare qui Jake quando c'è anche lei.




Spazio autrice

Salve salve! il capitolo è breve brevissimo ma spero che abbiate gradito comunque, in tal caso vi invito a lasciare una stellina ✰

Mi sembrava necessario conoscere il punto di vista di Nathan su certe cose.. e vorrei sapere cosa ne pensate.

Alla fine Maxine li aveva sentiti davvero, troppo imbarazzante xD

Il prossimo aggiornamento sarà domani sera o il giorno dopo, purtroppo nel pomeriggio sarò via e tornerò distrutta quindi non garantisco niente.

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