Capitolo 1
Le lezioni sono appena terminate e così esco dalla scuola insieme ai miei amici. Steve sta raccontando qualcosa ma, come spesso accade, mi perdo ad ammirare la lucentezza dei suoi capelli al sole e non riesco a seguire il discorso.
Con noi c'è anche Becca, avvinghiata al suo braccio. Chissà se almeno lei lo sta ascoltando o se come me lo sta ammirando persa nei suoi pensieri.
Improvvisamente noto qualcosa davanti a noi, smetto di guardare Steve e mi accorgo di Nathan, vicino al cancello della scuola che mi aspetta.
Mi fermo. Chissà come mi ero completamente dimenticato di lui!
"Tutto bene?" mi chiede Steve, voltandosi.
"Sì ho solo dimenticato che ho un impegno. Andate avanti senza di me, ci vediamo domani"
Il mio amico annuisce e torna a camminare verso il cancello insieme alla sua ragazza.
Guardo ancora Nathan, sta parlando con delle ragazze e sembra che non mi abbia notato, per fortuna.
Mi guardo intorno e di Scott non c'è neanche l'ombra, eppure era con noi poco fa!
Faccio dietrofront sperando che non se ne sia andato, varco la porta della scuola e tiro un sospiro di sollievo quando vedo che sta scendendo le scale.
"Avevo dimenticato una cosa in aula" mi dice, accorgendosi che lo sto aspettando.
Io annuisco.
"Pensavo che fossi scappato"
"Perché dovrei? Mi hai chiesto di passare del tempo con te oggi, me lo ricordo"
Solo io me n'ero dimenticato.
"Cos'hai detto che faremo?" mi chiede, mentre torniamo nel piazzale.
"Non l'ho detto" ammetto, fingendomi ingenuo.
Sento il suo sguardo sospettoso puntato su di me e non riesco a stare zitto.
"Un ragazzo mi ha chiesto di.. essere amici e non volevo stare con lui da solo"
"Che razza di richiesta è?" aggrotta le sopracciglia.
"Lasciamo perdere il discorso" sospiro. Non posso dirgli che in realtà mi ha chiesto di uscire con lui. "Tu stai con me e basta"
"Perché non ci vai da solo? Vuole essere amico tuo, non mio, e avresti potuto chiederlo a Steve"
"È troppo tardi per cambiare idea adesso" taglio corto. "Come ringraziamento ti offrirò qualcosa la prossima volta"
"Come minimo" sbuffa. "E chi sarebbe questo ragazzo?"
"Lui" lo indico con un gesto del capo.
"Nathan della squadra di football? Che vuole da te quello?" sembra innervosirsi.
"Te l'ho già detto"
Ormai gli siamo vicini, lui mi vede e saluta le ragazze, che sorridendogli un'altra volta se ne vanno.
Poi nota che con me c'è Scott e sembra perplesso.
"Ciao" lo saluto, un po' imbarazzato. "Lui è Scott, un mio amico" lo presento.
Mi rendo conto che la sua presenza potrebbe dargli fastidio ma non importa, non staremo da soli.
"Ciao, io sono Nathan" si presenta.
Scott stringe gli occhi a fessura.
"Piacere di conoscerti" dice, con un tono poco amichevole, che va in contraddizione con le sue parole.
Alla fine sembra lui ad essere infastidito dalla presenza di Nathan più che il contrario.
"Dove andiamo?" gli chiedo.
Si è creata un'atmosfera strana e temo che durerà tutto il giorno.
"Potremmo pranzare al Mc se per te va bene" mi dice, poi si schiarisce la voce. "Se per voi va bene" si corregge.
Sembra imbarazzato anche lui, cosa che non mi aspettavo dal ragazzo grande e grosso che è.
"Va benissimo"
Ci avviamo.
Scott se ne sta zitto e cammina di fianco a me. È come se non ci fosse e non sembra di buon umore, temo che quando questa giornata sarà finita mi ucciderà.. non so perché ma ho questa sensazione.
"Non avevi gli allenamenti oggi?" chiedo a Nathan per rompere il silenzio.
"Li ho avuti questa mattina" mi dice.
Dato che di football so poco o niente e non mi interessa non so come rispondergli e il discorso muore lì.
Per fortuna arriviamo subito a destinazione e non c'è neanche tanta fila quindi ordiniamo, paghiamo e ci mettiamo a sedere.
Qui cala il silenzio di nuovo.
Guardo Scott, sta iniziando a mangiare e non sembra interessato a dire nulla.
In effetti è qui solo per farmi compagnia ma non mi aspettavo questo disinteresse totale, speravo in un maggior sostegno.
Scarto il mio panino e lo addento. Tengo lo sguardo sul panino o sul vassoio, ogni tanto mi sento osservato da Nathan, ogni tanto sono io che lo osservo.
Gli ho detto che avremmo iniziato da amici e intanto avrei pensato alla sua dichiarazione, ma non ci ho pensato affatto.
Perché un ragazzo come lui, circondato da belle ragazze, vuole uscire con me?
Se davvero è gay può sicuramente trovare qualcuno più bello di me, con migliori voti a scuola o atletico, un suo compagno di squadra magari. Un ragazzo popolare quanto lui, almeno.
Perché proprio io?
Noto che gli tremano le mani ogni tanto, sarà perché lo sto fissando?
Per un attimo trovo la cosa carina, poi mi rendo conto che si tratta di lui.
Siamo d'accordo di passare insieme anche il pomeriggio, temo che vorrà portarmi in un cinema o un posto appartato e non voglio, devo intervenire.
"C'è una sala giochi qui vicino, ti va se dopo andiamo lì?" gli chiedo, sperando in una risposta affermativa.
Lui mi guarda per un istante negli occhi, come sorpreso che io l'abbia proposto, poi sposta lo sguardo e annuisce. "Certo"
"Ho saputo che anche voi avete la Brown come supplente di scienze" dice, dopo un attimo di silenzio.
"Già, è appena arrivata e ci ha già fissato un test, che stronza" rispondo.
"Noi l'abbiamo avuto stamattina e ho sentito dire che in un'altra classe le domande erano le stesse"
"Sul serio? Non è che mi diresti quali sono? Scienze non è il mio forte.. se vuoi in cambio ti offro qualcosa"
Lui sorride, sembra essere meno teso e lo sono anche io. Finalmente abbiamo trovato un argomento in comune e sono felice che sia stato lui ad iniziare il discorso.
L'atmosfera pesante che si era creata si dirada mentre parliamo di scuola.
In un attimo abbiamo finito di mangiare, buttiamo le carte, posiamo i vassoi e usciamo.
La sala giochi di cui parlavo si trova proprio qui vicino, dall'altro lato della strada. Mi domando se Nathan ci sia mai stato, non so neanche se gioca ai videogiochi o passa tutto il suo tempo libero ad allenarsi.
"Sei mai stato qui?" gli chiedo aprendo la porta ed entrando per primo.
Noto che Scott entra con fare sicuro e si avvia in un corridoio. Conosce questo posto come le sue tasche e ha sicuramente le idee chiare su cosa vuole giocare, ma così facendo mi ha lasciato solo.
Almeno il posto è affollato, come sempre, quindi io e Nathan non siamo proprio soli.
"Sì ma non ci tornavo da anni" mi risponde.
Si guarda intorno come un bambino in un negozio di caramelle avviandosi nella direzione opposta rispetto a quella in cui è andato Scott.
Lo starà facendo apposta?
Anche se siamo rimasti solo noi due non posso fare a meno di sorridere, l'ho portato nel paese dei balocchi.
Improvvisamente si ferma davanti ad un cabinato, cerca i soldi nelle tasche ed infila la monetina per iniziare a giocare.
Resto accanto a lui ad assistere alla partita. È piuttosto bravo.
"Sei bravo per essere uno che non viene qui spesso" gli dico.
"Questo gioco ce l'ho anche a casa" ammette.
Ha scelto proprio questo per impressionarmi?
"Come mai hai invitato anche il tuo amico?" mi chiede, all'improvviso. "Pensavo che saremmo stati solo noi due"
"Pensavo che in tre avremmo trovato più argomenti di conversazione" mento.
Lui fa una smorfia.
"Gli hai detto tutto?" domanda.
"Tutto? Ah, certo che no. Gli ho detto che tu mi hai chiesto di essere amici" cerco di rassicurarlo.
Sullo schermo compare la scritta "game over" e Nathan si sposta, lasciando spazio ad altri eventuali giocatori.
"Quando io ti ho detto quello che provo pensavo che mi avresti rifiutato e in un attimo tutta la scuola avrebbe saputo della mia dichiarazione. Sono felice che le cose non siano andate così ma non capisco.. sei gay? O sei curioso di uscire con un ragazzo?"
Per fortuna dove ci troviamo c'è poca gente e lui ha abbassato il tono di voce, o questo discorso sarebbe troppo imbarazzante.
"Sono gay anche se sei la prima persona a cui lo dico" ammetto, anche io abbassando il tono di voce. Il fatto di averlo appena detto, per la prima volta, mi fa provare una sensazione strana e liberatoria allo stesso tempo. "E ti ricordo che non ho ancora accettato di uscire con te" gli do una gomitata amichevole.
Penso che forse non sarebbe poi così male uscire con lui, dopotutto la giornata sarebbe potuta andare peggio. In ogni caso non dico altro, è troppo presto per decidere e per il momento sono solo curioso di conoscerlo, nient'altro.
"Piuttosto, perché proprio io?" gli chiedo.
È ora di sentire la risposta a questa domanda.
Nathan arrossisce leggermente.
"Mi imbarazza parlarne qui" ammette.
Metto il broncio sperando di convincerlo ma sembra essere irremovibile.
"Te lo dico la prossima volta" risponde, dando per scontato che ci sarà una prossima volta. "Ma solo se mi dai il tuo numero"
Sgrano gli occhi per un attimo, sorpreso. Se me lo dice così non posso proprio rifiutare.
Gli faccio segno di passarmi il suo cellulare e glielo scrivo nella rubrica.
Appena ho finito lui salva il contatto e mi chiama.
"Così adesso anche tu hai il mio" dice.
Lo salvo a mia volta. Ho un attimo di esitazione prima di scegliere con che nome salvarlo, ma alla fine scrivo semplicemente "Nathan".
"Vieni, giochiamo a quello" gli dico mentre rimetto il cellulare nella tasca dei jeans, cambiando argomento.
Inseriamo entrambi i soldi nel cabinato.
Si tratta di un gioco da fare in due, in cui bisogna impugnare dei fucili finti e avanzare facendo fuori i nemici. Dato che siamo insieme mi sembra una buona idea, così giochiamo a qualcosa insieme.
Quando la partita finisce il conteggio dei morti parla chiaro: sono io il migliore.
Sorrido, fiero di me.
Sto per cercare un'altra moneta quando sento un cellulare suonare, è quello di Nathan. Lo prende e guarda il display.
"Scusami, devo rispondere"
Io annuisco. Sono un po' preoccupato per qualche motivo.
Chiude la chiamata e mi sembra dispiaciuto.
"Hanno bisogno di me a casa, devo andare"
"Oh, okay" rispondo.
Immaginavo che saremmo stati insieme di più e devo ammettere che la cosa mi dispiace.
"Ci sentiamo allora"
"Ti scrivo più tardi" mi sorride e si avvia verso la porta.
Ogni tanto si gira verso di me, mentre io continuo a guardarlo. La cosa imbarazza me quanto lui pare, perché sorridiamo imbarazzati entrambi.
Non è andata tanto male.
Sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla sinistra e mi si gela il sangue.
Mi volto, è Scott ed è serissimo.
Da dove è arrivato e quando?
"Cos'era quell'atmosfera?" mi chiede.
Il suo sguardo mi intimidisce.
"Quale atmosfera?" chiedo, colto alla sprovvista.
"Non fare l'ingenuo, l'atmosfera che c'è stata per tutto il tempo. Non sembrate aver niente in comune voi due, perché vuole essere tuo amico? Comunque capisco perché mi hai chiesto di venire, è perché di solito quelli come lui ignorano o maltrattano quelli come noi. Strano che lui si sia comportato in modo diverso, ma io al posto tuo non mi fiderei comunque, non si sa mai"
"Calma calma!" lo fermo.
Non so veramente come dovrei rispondete.
"È stato un po' strano perché non abbiamo niente in comune ma non è stato brutto" gli dico la prima cosa poco compromettente che mi viene in mente.
"Non vorrai mica fidarti di lui?" il suo sguardo si fa più cupo.
So che è solo preoccupato ma inizia a mettermi paura e non sono pronto per dirgli tutta la verità, qui e adesso.
"Forse vuole convincerti di poter essere un buon amico ma in realtà gli serve solo qualcuno su cui sfogarsi o che gli dia dei soldi, sai come vanno a finire le cose"
"Grazie per il pensiero Scott ma non credo che sia il caso" ribatto, calmo.
"Jake, non cascarci, è per il tuo bene" insiste.
"Non credo ci sia bisogno di preoccuparsi" ci riprovo.
"Finché non mi darai un buon motivo per fidarmi continuerò ad essere preoccupato per la situazione in cui ti stai cacciando"
Rimango in silenzio un attimo, non so cosa fare.
"Rimandiamo questa conversazione, okay? Sono stanco e vorrei andare a casa adesso"
Lui annuisce ma la sua espressione mi fa pensare che è ancora preoccupato e presto mi farà di nuovo il terzo grado.
Lo saluto ed esco dalla sala giochi. Sospiro.
Camminando verso casa mi rendo conto che, mentre stavo con Nathan, non ho pensato a Steve, il che mi sembra veramente strano.
Cerco di non dare peso alla cosa, non metto in dubbio i miei sentimenti verso Steve.
Semplicemente mi ero distratto da lui, non c'è altro.
Spazio autrice
Ecco finalmente il primo capitolo, spero vi sia piaciuto!
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, il prossimo è già pronto quindi se ho tempo potrei riuscire a mettervelo anche domani sera.. mentre sul mio profilo instagram è uscito ieri, se non volete aspettare lo potete trovare lì.
Alla prossima!
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