Stratagemmi

Quando Lily varcò la soglia del dormitorio maschile per la prima volta, sembrò sul punto di svenire.

La stanza emanava una puzza tale che gli occhi di Lily presero a lacrimare e, con la moltitudine di vestiti sparsi per il pavimento, la ragazza non riuscì ad individuare neanche un singolo scorcio di tappeto vicino ai letti di Peter, James e Sirius. La zona di Remus, almeno, era ordinata.

Tuttavia, quello era l'ultimo dei problemi. Il vero dilemma era che quella stanza puzzava come se stesse andando in putrefazione. La rossa non si sarebbe sorpresa se avesse trovato un animale morto sotto i loro letti.

«Oh, per Merlino, da dove diamine viene questa puzza?» chiese, tappandosi il naso e facendo parecchi passi indientro.

Remus, che fino a quel momento se n'era stato seduto sul letto a leggere, alzò lo sguardo dal libro e rivolse un sorriso di scuse a Lily, «Penso che, questa volta, siano le scarpe di Peter»

Lily tentò con tutte le sue forze di non vomitare alla vista di un ammasso di boxer maleodoranti appesi allo schienale del letto di Peter.

«Ti abituerai alla puzza, sta' tranquilla. Sono quasi del tutto sicuro che il mio naso abbia perso le sue qualità olfattive da quando vivo in questo dormitorio» aggiunse Remus, ridacchiando.

Lily scosse il capo con decisione e, con una smorfia di disgusto ferma sul volto e il naso stretto tra le mani, esaminò quel disordine in cerca di una testa dai capelli neri, altrettanto disordinata.

«È in bagno» rispose Remus, prima ancora che Lily lo chiedesse, e riaprendo il libro.

«L-lo stavo cercando solo perché dobbiamo fare le ronde insieme» si affrettò a specificare Lily, usando la prima giustificazione che le passò per la testa. Doveva farlo; altrimenti, gli altri avrebbero scoperto tutto. Forse, solo Peter non sarebbe stato in grado di capire che fosse indubbiamente e completamente innamorata di James Potter. Ma era troppo orgogliosa per ammetterlo a se stessa, figuriamoci agli altri.

«Ovviamente» disse Remus, sarcastico. Alzò lo sguardo dal libro e la guardò ridacchiando, mentre il viso di lei raggiungeva la stessa tonalità rossa dei suoi capelli.

«Dov'è?» chiese lei, decidendo di ignorare quello sguardo da saputello che Remus aveva messo su.

«In bagno, con Padfoot»

Lily annuì, per poi avviarsi verso la porta del bagno, scansando con i piedi ogni abito abbandonato sul pavimento che incotrava nel tragitto.

«Io busserei prima di entrare, se fossi in te. Non sai mai cosa siano in grado di fare quei due idioti» la avvisò Remus.

Lily esitò, ma subito dopo iniziò a bussare forte contro la porta, guardando Remus nervosamente. La ragazza riuscì appena in tempo a cogliere un ghigno sullo sguardo del ragazzo, che la porta del bagno si aprì immediatamente e, dato che la rossa stava afferrando la maniglia, venne spinta in avanti e accolta nelle braccia di nientepopodimeno che James Potter.

Lei lo guardò immediatamente e, nel momento stesso in cui il moro la avvolse tra le sue braccia, prese ad urlare ferocemente, intimandogli di "toglierle di dosso quelle mani da idiota altrimenti lo avrebbe Schiantato".  Ma le parole le morirono in gola quando si rese conto di quello che il ragazzo aveva fatto ai propri capelli. Sembrava che si fosse versato addosso un'intera bottiglia di gel, e i suoi capelli erano portati all'indietro. Aveva usato una quatità così preoccupante di gel che sembrava che Jack Frost gli avesse fatto visita.

«Lily, guarda! Ho usato il tuo regalo!» esclamò James, ghignando. Come sempre, quello sguardo fece tremare la ginocchia a Lily, tuttavia, la ragazza si coprì la bocca con le mani e osservò il disastro cominato da James come se stesse guardando un film horror. Di certo, non erano quelle le sue intenzioni quando gli fatto quel regalo.

Quando James si era presentato a casa sua con un regalo di Natale, lei si era sentita obbligata a ricambiare il pensiero. Non essendo sicura su cosa regalargli, gli aveva consegnato un tubo di prodotto per capelli che Petunia aveva comprato per sé, ma non aveva mai aperto. Aveva sempre pensato che il ragazzo avrebbe dovuto fare qualcosa per il suo capelli ma, in quel momento, dovette rimangiarsi ogni parola.

«Pensi che a Marlene potrebbe piacere, Evans?»

Lily alzò lo sguardo di scatto, una fitta dolorossisima alla pancia.

«Se ne mette poco» mormorò, distogliendo lo sguardo.

«Dovrebbero mettere più prodotto in questo tubo, Lily! Lo abbiamo consumato subito! Dovrebbero, come minimo, inserirci un incantesimo estensivo irriconoscibile» suggerì James, stringendosi nelle spalle.

«È un prodotto Babbano, James» sospirò Lily, scuotendo il capo. «Non possono farlo»

«Oh» fece James, stupidamente. «Giusto»

Lily non poté fare a meno di ridere, scuotendo il capo divertita. A volte, i Purosangue erano così ingenui.

Guardò di nuovo la sua acconciatura e decise che, no, non poteva lasciare che andasse così. Si alzò sulle punte e, velocemente, affondò le mani nei suoi capelli e glieli scompigliò di nuovo.

«Hey! Mi ci sono voluti secoli!» si lamentò James, cercando di allontanare le mani della ragazza.

«Tu non hai davvero idea di quanto io ami i tuoi capelli, vero?» chiese Lily, spontaneamente.

«Tu-tu ami i miei capelli?» chiese James, sconvolto.

Ma ormai il danno era stato fatto.

«Amo tutto di te, James. Amo i tuoi capelli, amo quel tuo modo adorabile di annuire mentre ridi, amo il modo in cui ti passi le mani tra i capelli. Ti amo, dannazione!»

James rimase immobile, incapace di parlare e muoversi, fissandola sconvolto mentre parlava. Ma con uno slancio di coraggio che ogni Grifondoro che si rispetti possiede, fece un passo avanti e la attirò a sé, catturando le sue labbra con le proprie. Fu un bacio rapido, ma durò abbastanza per far fare le capovolte allo stomaco di entrambi. James parve sul punto di svenire; dovette aggrapparsi alla porta per non cadere.

«Io e te, Hogsmeade questa settimana, okay?» chiese Lily.

James annuì, un'espressione da baccalà in volto.

«Ottimo» ghignò Lily, avviandosi verso l'uscita. Ma, prima che lasciasse la stanza, si voltò verso James e aggiunse: «Ci vediamo»

Quando se ne fu andata, James collassò sul letto, un ghigno impresso in volto.

«Mi devi cinquanta galeoni, Moony. Te l'ho detto che avrebbe funzionato»







**********************
Mrs_Marauder
imscemaa
letixia02
spero vi sia piaciuta!

Fatto il misfatto

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top