Godfather
Le mani di Sirius tremarono leggeremente quando prese in braccio il figlio del suo migliore amico per la prima volta, facendolo appoggiare delicatamente sulla ricurvatura del suo gomito. Si morse il labbro dalla concentrazione mentre scostava delicatamente la copertina dal viso del neonato.
Lui detestava i bambini. Erano rumorosi e fastidiosi, e aveva avuto cattive esperienze con la bambina di Adromenda, la quale gli aveva versato addosso tutto il succo di zucca. Eppure, in quel momento era lì, con quella piccola creatura tra le braccia, e ben presto cominciò ad avvertire un formicolio al naso.
«Sirius, noi – Sirius? Stai piangendo?».
«No» rispose lui velocemente, sbattendo più volte le palprebre. Lily inarcò le sopracciglia, ma Sirius la ignorò completamente, prendendo a camminare avanti ed indietro, mentre gli occhietti di Harry cominciarono a chiudersi piano.
James si schiarì la gola, «Ehm... Pad, ci stavamo chiedendo se - ».
Il piccolo sbadigliò e Sirius lo strinse di più, istintivamente.
«Hai sentito cosa ho detto?».
«Cosa?» Sirius alzò finalmente lo sguardo dal bambino.
«Vogliamo che tu sia il suo padrino».
Sirius Black non era mai riuscito a prendersi cura delle piante, uccidendole tutte. Non era cresciuto con tanti bambini, perciò non aveva la minima idea di come ci si dovesse comportare con loro. Certamente non sapeva come prendersi cura degli altri, a stento riusciva a badare a se stesso. Ma poi guardò il piccolo visino addormentato, e capì immediatamente di voler combattere la guerra per quel bambino. Harry Potter.
Sirius alzò nuovamente lo sguardo, con un piccolo sorriso sulle labbra, e annuì.
«Ne sarei onorato».
Fatto il misfatto
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