Conversazioni

Quando Harry era piccolo, Remus si rivolgeva a lui come fosse stato un adulto e, perfino, intratteneva delle vere e proprie conversazioni con lui.

«Lily, Harry dice che gli hai confiscato la scopa giocattolo... è vero?».

«Come fai a saperlo?».

«Non hai sentito? Harry me l'ha detto».

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«Hey, hai letto l'articolo sulla nuova dichiarazione di Fudge? Non so cosa pensare di quell'uomo. Secondo te porterà il Paese alla deriva?».

Harry, ovviamente, poteva solo "rispondergli" con dei versetti.

«Beh, se la pensi così, immagino che debba fidarmi di lui. Ma, se mai dovessi pentirmene, sarà colpa tua».

«Stai chiedendo consigli sulla politica ad un bambino, Moony?» chiese James alzando un sopracciglio.

«Non sta parlando sul serio, James» sospirò Lily.

Remus parve offeso, «Ma certo che sta parlando, Lily! Dice che è molto triste del fatto che nessuno di voi due riesce a capirlo. E dite d'essere i suoi genitori!».

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Ma con la guerra che procedeva, Remus prese a visitare i Potter sempre meno. Cominciò a sembrare più debole di quanto già non fosse, evitava lo sguardo dei suoi amici e rifiutava qualsiasi cosa gli volessero offrire (come poter fermarsi a dormire, usare la doccia o semplicemente fare due chiacchiere) e, semplicemente, chiedeva dove fosse Harry.

Un giorno, Lily si fermò sulla porta e l'ascoltò parlare con Harry come era solito fare.

«Non guardarmi così. Tuo padre me ne ha già parlato abbastanza... Lo so, lo so, non piace nemmeno a me. Ma lo giuro, sto facendo tutto questo per te. Per te, per la tua mamma, per il tuo papà... Non preoccuparti. Tutto è così spaventoso ora, vero? Ma sta' tranquillo. Te lo giuro, ti proteggerò, fosse anche l'ultima cosa che faccio».









Fatto il misfatto

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