•Scambio di Lettere•

"Non pensavo mi rispondesse."

Quell'estate sarebbe stata l'ultima estate "felice" che Regulus avrebbe passato, anche se lui pensava che sarebbe passata come ogni altra estate, noiosa e piena di morte e disperazione.
Era appena uscita dal torturare una ragazza insieme a Bellatrix, quando sua madre lo chiamò.
"Regulus, vieni subito qui."
Il ragazzo iniziò a temere il peggio, da quando Sirius se ne era andato sua madre era diventata sempre più severa.
"Arrivo madre." Esclamò lui. Si avviò verso la cucina, dove sua madre lo aspettava.
"Figlio, devi scrivere delle lettere a tutte le famiglie purosangue più importanti per avvisarli della festa che terremo tra due settimane. É molto importante che tutti ci siano." Detto questo consegnò della carta con penna ed inchiostro a Regulus e se ne andò.
Lui rimase interdetto. Non sapeva da dove partire. Decise di avviarsi in camera sua. Arrivato, sistemò sulla scrivania tutto il necessario. Si mise comodo e intinse la penna nel calamaio. I primi a cui scrisse furono i Malfoy, nel mentre il suo sguardo puntò verso una vecchia foto di lui e suo fratello, scattata da Andromeda. La sua mente viaggiò, cercando di ricordare il giorno in cui venne scattata la foto.
Era il suo compleanno e Sirius era riuscito a renderlo indimenticabile. In quella foto erano tutti sporchi di glassa. Walburga era su tutto le furie.
Gli mancava. Gli mancava suo fratello.
Era geloso della relazione dei Malandrini con lui, Regulus non aveva mai avuto persone su cui fare affidamento, se non su Sirius stesso. Posò i suoi occhi sulla carta che aveva davanti, aveva bisogno di lui.
Inforcò la penna e iniziò a scrivere.
Fece varii tentativi, alla fine optò per la prima lettera che aveva steso.

"Caro Sirius,
Mi manchi tanto, mi mancano le tue risate, i tuoi scherzi, la tua sfacciataggine, la tua cazzutaggine, i tuoi modi di fare, tutto di te.
Mi mancano anche le nostre risate, i nostri scherzi, la nostra sfacciataggine, la nostra (TUA) cazzutaggine, i nostri modi di fare, tutto di noi.
Si sente molto la tua assenza , soprattutto la sento io. Con Bella e Cissy qui è un inferno, cercano sempre di sottomettermi. Per non parlare di Walburga, è sempre più spietata e vuole che io uccida sempre di più.
Mi manchi fratellone, spero che almeno quest'anno mi rivolgerai la parola. Salutami James, Sirius e Peter.
Scusa di non essere stato quello che loro sono stati per te.
Regulus."

Recitava esattamente così.
Non sapeva come avrebbe reagito, e se gli avesse mai risposto. Era ansioso di spedirla. Finì il più in fretta possibile, e mise la lettera per Sirius in mezzo a tutte le altre. Fece vedere il suo lavoro a Walburga, e quella ne rimase "entusiasta", per quanto una donna spregevole e severa come lei può essere entusiasta. Mandò Regulus stesso a legare le lettere alla zampa dei gufi, che erano tantissimi, e quest'ultimo si appurrò di dare quella di Sirius al gufo più veloce.

Aspettò qualche giorno, arrivavano le risposte delle famiglie invitate alla festa, ma non quella di Sirius.
Arrivò, dopo qualche settimana, la festa organizzata dalla famiglia Black. O per un colpo di fortuna o perché il destino aveva deciso così, la lettera arrivò proprio nel momento in cui Regulus era, solo, davanti alla porta ad accogliere gli invitati, che in quel momento si accalcavano nel salotto. Si prese un bello spavento ma, quando aprì la busta e decifrò la scrittura corse felicissimo in camera. Lesse tutto d'un fiato.
Ehi Regulus,
Da quanto. Se ti devo dire la verità anche tu mi manchi, solo tu. Non mi manca nessun'altro. Kreacher, Walburga, Orion, Bellatrix o Narcissa, forse, forse Andromeda.
Spero di rivederti presto. Cerca di non stare con quei ragazzi serpeverde che girano intorno a Voldemort.
Sirius."
Suo fratello gli aveva risposto. Si era raccomandato con lui, si preoccupava per lui. Ancora una volta si era dimostrato il fratello migliore.
Tutti i suoi pensieri vennero interrotti da Orion che sbatteva alla porta, intimando a Regulus di scendere.
Nessuno riuscí a rovinare la giornata al giovane Black, neanche quell'arpia di Bellatrix.
I giorni seguenti passarono velocemente. Purtroppo non sapeva che presto quelle giornate tanto spensierate sarebbe diventate un inferno.
Walburga scoprì delle lettere. Era infatti stata Narcissa ad informarla, dopo un'attenta ricerca nella stanza di Regulus.
Decise, allora, di metterlo sotto stretta sorveglianza, rinchiudere tutta la carta nella sua stanza e farlo allenare per diventare un vero membro della famiglia Black.
Regulus non ne fu molto contento. Lo crucciava non poter scrivere al fratello, così un giorno decise di agire.
Sua madre era in camera a rilassarsi e lui non poteva nemmeno avvicinarsi senza che lei lo picchiasse. Pensò ad uno dei tanti piani di Sirius e agì.
Simulò urla di babbani e, mentre che aspettava che sua madre uscisse dalla sua camera in tutta fretta, si preparò ad entrarci per poi uscire con un foglio e una penna.
Il piano riuscì alla perfezione​. Walburga si distrasse quel tanto che non le permise di chiudere la porta e Regulus fu molto veloce.
Scrisse molto velocemente la lettera.
"Walburga ha scoperta delle lettere. Purtroppo mi ha messo sotto sorveglianza, sono riuscito ad eludere la sua sorveglianza con un piano alla Sirius. Questa sarà l'ultima lettera che potrò mandarti. Per quest'anno.
Sappi che potrai sempre chiamarmi "fratello". Scusami in anticipo per le scelte sbagliate che commetterò.
Tuo fratello."
Corse verso la gufiera.
Con quella lettera voleva far capire a Sirius che lui ci sarebbe stato, sempre, e si volle anche scusare in anticipo per tutte le cretinate che avrebbe combinato. Voleva, per una volta, essere lui a prendersi cura di Sirius.
Tutto questo passò all'anonimato e Walburga non seppe mai niente.

Purtroppo Regulus non pensò più a Sirius come un "Fratello".

Anzi, un'ultima volta ci fu. Quando capì di aver preso le decisioni sbagliate nella sua vita, pensò a quello che avrebbe fatto Sirius per rimediare e cercò, quindi, di risolverle alla sua maniera.
Suo "fratello" lo aveva salvato e aveva rimediato ai suoi errori, ancora una volta. Ancora una volta, era lui il fratello maggiore, era lui quello che se prendeva cura e di questo, Regulus, gliene fu immensamente grato. Per sempre.

1038 parole. Mi sono veramente sbizzarrita. Comunque, salve a tutti il popolo di Watty, spero che questo capitolo un po' lungo vi sia piaciuto. Alla prossima.
(Scusate se ho aggiornato così presto ma oggi non avrei potuto e, invece di aggiornare tardi, ho scelto anzi presto)

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