•Colpe•

"Sirius, non è colpa tua."

Remus si era precipitato dietro il corvino subito dopo avergli rivolto uno sguardo. Aveva visto nei suoi occhi, in un primo momento, l'incredulità sopraffatta subito dopo da una forte delusione.
Sirius si era alzato ed era scappato velocemente.
Era difficile tenergli testa. Remus era riuscito anche a perderlo di vista più di una volta, disorientato sulla meta che il suo ragazzo volesse raggiungere, fino a quando non lo aveva visto imboccare le scale della torre di astronomia.

"Non sarebbe colpa mia?"

Aveva continuato a seguirlo, salendo gli scalini con il fiatone, fino al punto più alto. E Sirius era là, a guardare il vuoto con le mani fra i capelli.
Chi lo avrebbe mai pensato che un ragazzo come Sirius si sarebbe ritrovato in quella situazione?
Era bastato uno sguardo, una manica alzata di un ragazzino del quinto anno ed un marchio.
Il grande Sirius Black era crollato a quella vista, sopraffatto dai dubbi e dalla colpevolezza. Sopraffatto da una sensazione di vomito che, Remus aveva notato, non sembrava andare via.

"No."

Lo aveva guardato negli occhi, gli stessi occhi pieni di sofferenza, e gli si era avvicinato. Sirius non aveva intenzione di muoversi, invece.

"Mio fratello, l'ho lasciato io solo. È colpa mia se ora è diventato come loro. Sono solo un egoista."

Si era sporto ancor di più. E Remus si era avvicinato ancor di più.

"Sarei dovuto rimanere, invece ho pensato solo a me stesso.
Dimmi Rem, cosa faresti se io mi sporgessi ancor di più?"

E lo aveva fatto, come dimostrazione nel caso il suo amato non avesse compreso. E Remus, colto da una paura improvvisa, si era avvicinato ancora. Tremando.

"Sirius, non sei in te e non è stata colpa tua. La vita è sua, sono sue le scelte. Tu hai fatto del tuo meglio, sei stato il fratello migliore che potesse avere.
E adesso, vieni con me."

Il lupo aveva offerto la mano al cane.

"Dimmi Remus, se io morissi, tu cosa faresti?"

E a quella domanda, Remus aveva tremato di nuovo. E balbettando aveva risposto.

"Morirei con te."

Un sorriso pieno di amarezza apparve sul viso del moro. Non si era ancora voltato verso Remus e non aveva ancora afferrato la mano.

"Se io scappassi?"

Anche sul viso di Remus apparve un sorriso.

"Scapperei con te, ti seguirei in capo al mondo."

La notte stava diventando sempre più scura.

"E se dovessi compiere la scelta sbagliata?"

La mano di Remus era ancora tesa, pronta a serrarsi intorno a quella dell'amato.

"Ti aiuterei a fare ammenda."

E Sirius continuava a non voltarsi.

"Saresti disposto a tutto?"

Il sorriso di Remus, a quella domanda, si addolcì.

"A tutto."

Sirius puntò il suo sguardo verso le stelle. Sporgendosi un po' di più, quasi a cercare di raggiungere le stelle.

"Anche io, sarei disposto a tutto per te."

Remus approfittò di quel momento, cercando di ribaltare le sorti.

"Sicuro Sirius?"

Il corvino annuì.

"Allora, rispondi alla mia domanda. Saresti disposto a vivere per me?"

Remus aspettò immobile. Sirius ci pensò su, la luna che si rifletteva nei suoi capelli.

Lentamente si girò, guardò Remus negli occhi e tese la mano, sempre lentamente.
"Vivrò per te."
E gli afferrò la mano.








Era da tanto che non scrivevo e devo ammettere che mi era mancato.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, è stato scritto di getto e riconosco che non sia venuto benissimo. Scrivere, però, mi mancava.

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