Capitolo 5
"Sono la ragazza di Justin".
Queste le parole che rimbombano continuamente nella mia mente. Sono rattristata da questa rivelazione, ma in fondo che cosa avrei potuto aspettarmi? Justin è sempre piaciuto alle ragazze e non mi sorprende il fatto che sia stato in grado di trovarsene una nuova. La cosa che mi delude è che mentre io attraversavo la gravidanza e mi apprestavo a diventare una mamma single rimpiangendo i nostri momenti insieme, lui se la spassava con altre ragazze fregandosene di aver abbondato una bambina. Sua figlia. Tutte quelle sue parole dolci, i 'ti amo' detti dopo aver fatto l'amore, le carezze, i baci...tutto una menzogna, una presa in giro.
In tre secondi mi vengono a galla le parole velenose che Justin mi disse quando scoprì che ero incinta; cominciano a tremarmi le mani per la rabbia di essere stata umiliata e abbandonata in quel modo. Il respiro mi si fa affannoso e chiudo immediatamente gli occhi per evitare di urlare.
"Ti senti bene?" dice Selena guardandomi e scuotendomi la mano davanti agli occhi. Prendo un respiro profondo e la sorpasso entrando in casa.
"Ehi tu! Che diamine pensi di fare?" mi urla venendomi dietro. Ignoro ancora una volta la sua voce e continuo imperterrita finché la ragazza non mi prende per il polso e mi fa voltare bruscamente.
"Esci subito da qui".
Abbasso lo sguardo verso la sua mano e bruscamente la allontano dalla sua presa.
"Sto cercando Justin, e io non me ne andrò da questa casa senza mia figlia" scandisco bene le parole per farle capire la situazione. Osservo la sua espressione farsi sorpresa ma non si scompone. Incrocia le braccia al seno e mi guarda con aria beffarda.
"Allora è tua figlia quella mocciosa. Sai, dovresti educarla meglio dato che sembra sia cresciuta nella giungla".
Il suo tono snob e il modo con il quale mi guarda non fanno che aumentare il mio, già alto, livello di nervosismo. Mi avvicino minacciosamente a lei e la prendo per il colletto della camicia.
"Non permetterti più di dire queste cose di mia figlia" dico assottigliando gli occhi. Le mani mi formicolano e sono tentata dal tirarle uno schiaffo sul suo bel viso, ma mi trattengo per non passare dalla parte del torto.
"Altrimenti cosa fai?'" esclama con aria di sfida.
La guardo accigliata e la spingo leggermente indietro ma lei teatralmente cade a terra. Emette un gemito di dolore massaggiandosi il fondoschiena e guardando dietro di me.
"Cosa sta succedendo qui?" la voce di Justin riecheggia per tutta la stanza, ma gli muore in bocca quando mi vede.
"Hailey.." il mio nome esce dalla sua bocca in un sussurro che a fatica sento.
"Mi fai solo schifo" dico con voce carica di disprezzo. Mi avvicino a lui e gli strappo dalle braccia Mia che continua a guardarsi intorno senza capire la situazione. Muoio dalla voglia di tirare uno schiaffo al ragazzo di fronte a me, ma non vorrei dare cattivo esempio a mia figlia.
Mi giro e guardo Selena ancora seduta a terra: "È tutto tuo ora. Con me ha chiuso per sempre". Alle ultime parole mi giro nuovamente verso il ragazzo con sguardo torvo.
Il cuore mi si spezza alle mie stesse parole. Mi ha fatto troppo male pronunciarle, ma è solo tutta colpa mia. Avrei dovuto ascoltare mio padre, avrei dovuto respingere Justin, avrei dovuto capire che niente sarebbe ritornato come prima. Ma il problema è che sono troppo stupida, troppo ingenua e me lo sono meritato.
Percorro velocemente il corridoio per arrivare il prima possibile alla porta e andarmene, ma le dita forti di Justin si intrecciano intorno al mio polso impedendomi di continuare la mia fuga.
"Lascia che ti spieghi" dice supplichevole.
"Non hai nulla di cui spiegarmi, Justin. Noi due non stiamo più insieme, non ho motivo per esigere delle spiegazioni da parte tua" sputo velenosa.
Mi allontano dalla sua presa e aprendo la porta esco da questa casa lasciandolo lì impalato.
'Che mi serva da lezione'.
💐💐💐
Porto alla bocca il cucchiaio pieno di gelato e lo mando giù in un modo poco garbato.
"Fai schifo" esclama Louis guardandomi disgustato.
Alzo le spalle con noncuranza dimostrandogli che non è mio obiettivo in questo momento essere elegante. Afferro il telecomando da sopra il tavolino e giro per i vari canali lasciando su uno dove stanno trasmettendo un programma di cucina.
"Il cibo è l'unico che non mi tradisce" borbotto ingoiando quel poco di sorbetto al limone rimasto nella coppetta. Louis, il quale è seduto su una sedia dall'altra parte della stanza, si alza e mi viene incontro. Mi prende il gelato e il telecomando dalle mani, e con quest'ultimo spegne la televisione.
"Che stai facendo?" esclamo protendendo le mani in avanti.
"Hai intenzione di passare il resto della tua vita sul divano a deprimerti?" domanda puntandomi un dito contro.
"Credo di essere abbastanza grande per decidere cosa devo o non devo fare" dico frustrata. Lui ignora le mie parole e si mette a braccia conserte davanti a me, guardandomi con aria cupa.
"Okay lo ammetto, è anche colpa mia. Non avrei mai dovuto consigliarti di rispondere a Justin. Mi sento...in colpa" esclama con aria mortificata.
Rimango molto sorpresa dalle sue parole. Sta cercando di assumersi tutta la colpa per farmi sentire meno stupida, ma lui sa bene quanto me quanto io abbia sbagliato a ritornare sui miei passi e a riaprire una pagina che sarebbe dovuta rimanere definitivamente chiusa.
Afferro un cuscino alla mia destra e glielo lancio colpendolo dritto in faccia. Lui si porta una mano al naso massaggiandoselo e mi guarda stralunato.
"Non assumerti colpe che non sono tue" dico soltanto passandogli davanti e incominciando a salire le scale. Lo sento ridere ed mormorare un 'bipolare'.
"Ti voglio bene anch'io" rido anch'io voltandomi e facendo un occhiolino.
È fantastico il modo in cui mio fratello riesce a farmi cambiare di umore nel giro di pochi secondi, ed è proprio per questo che lo adoro e che corro sempre da lui quando ho bisogno di una spalla su cui piangere.
Entro in camera da letto e facendo attenzione a non fare rumore per non svegliare Mia, apro le grandi ante dell'armadio e tiro fuori una giacca della felpa. La indosso e proprio in quel momento sento suonare il campanello. Mi affaccio allo stipite della porta e chiedo a Louis di andare ad aprire al posto mio. Sento i suoi passi lungo il corridoio e la porta aprirsi.
"Papà? Che ci fai qui"- sento esclamare confusamente da Louis. Sbarro gli occhi e impanicata mi porto una mano alla fronte.
"Ci mancava solo questo" sospiro.
"Voglio parlare con Hailey" afferma deciso mio padre. Percepisco l'indecisione di Louis se farlo entrare o meno, così scendo velocemente le scale per paura che lo possa mandare via.
"Hailey..." sussurra quando mi vede.
"Papà..." mormoro anch'io, incapace di pronunciare qualcos'altro.
"Io vado" si intromette Louis -è bene che voi parliate e che vi chiariate una volta per tutte". Prende il suo giubbotto in pelle e mi si avvicina per salutarmi.
"Non combinare altri guai" mi sussurra all'orecchio in modo che possa sentirlo solo io. Lo guardo alzando un sopracciglio e gli mormoro uno 'sparisci'.
Quando sentiamo la porta chiudersi sento l'aria diventare soffocatamente imbarazzante. Mio padre mi guarda con i suoi profondi occhi blu, gli stessi di mio fratello. Non dice niente, mi guarda e basta. Io abbasso lo sguardo e comincio a osservare le mie ciabatte, diventate improvvisamente interessanti.
"Mi dispiace per lo schiaffo".
Queste le prime parole che mi rivolge dopo quasi una settimana, e solo in questo momento penso che non ha avuto tutti i torti a tirarmelo. Alzo le spalle continuando a guardare il mio piede fare dei segni immaginari sul pavimento.
"Me lo sono meritato" mormoro finalmente guardandolo negli occhi. "Avevi ragione tu. Non avrei dovuto fidarmi di Justin".
Lui sospira e si passa una mano davanti agli occhi, prende un grande respiro e prende parola.
"Tu sei la mia bambina, anche se hai 20 anni lo sarai sempre. Sei la cosa più importante per me e voglio solo che tu stia bene. Quando hai conosciuto Justin ero contento perchè si vedeva dai tuoi occhi quanto lui ti rendesse felice, ma dopo il suo abbandono mi sono ripromesso che avrei fatto tutto il possibile per non farti soffrire di nuovo, per non farti riprovare quel dolore che hai provato a causa sua".
Ascolto le sue parole attentamente e non posso evitare di emozionarmi. Mi passo la manica della giacca sugli occhi per cercare di asciugare le lacrime che fanno capolino, ma un singhiozzo che esce dalla mia bocca mi porta a scoppiare in un pianto disperato.
"Vieni qui piccola mia" esclama allargando le braccia e senza farmelo ripetere due volte mi catapulto tra di esse. Inspiro a pieno il suo profumo, lo stesso di vent'anni fa, che mi ha sempre rassicurata sapendo mio padre vicino. Mi passa una mano tra i capelli, alternando singhiozzi a qualche 'mi dispiace'.
Per pochi minuti mi sento protetta, cullata dalle braccia dell'unico uomo della mia vita.
Mio padre.
💎💎💎
Ciao a tutti! Eh si, dopo quasi due mesi sono riuscita ad aggiornare. Mi dispiace veramente tanto per averci impiegato così tanto tempo, ma ad un certo punto mi sono bloccata e non sono riuscita più ad andare avanti.
Comunque, cosa ne pensate di questo capitolo? Del comportamento di Justin? E di Hailey? Fatemelo sapere nei commenti.
Al prossimo capitolo (il più presto possibile)!
Viky❤
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top