Capitolo 1
La luce filtra dalle persiane leggermente abbassate.
In uno stato di dormiveglia sento un rumore confuso al mio fianco. Mi tiro le coperte fino alla testa per cercare di riprendere sonno ma qualcosa, o meglio qualcuno, mi strattona.
"Mamma svegliati!" esclama una vocina alla mia destra. "Mamma!" insiste quando nota che non do alcun segno di vita. Sbuffando mi giro verso la piccolina al mio fianco e con dolcezza le chiedo:"Cosa c'è tesoro?"
"Ho fame...ma non volevo sveglialti, giulo" aggiunge posandosi una mano sul petto e facendo gli occhioni.
Di fronte a tanta dolcezza non posso non sciogliermi.
Scosto le coperte e sedendomi sul bordo del letto cerco distrattamente con i piedi le ciabatte sul pavimento.
Mi sporgo sul letto e prendo Mia tra le braccia.
Scendo velocemente le scale e quasi inciampo su un orsacchiotto di peluche. "Quante volte ti ho detto di non lasciare i tuoi giochi in giro?" esclamo con aria severa rivolta a Mia. Lei cerca di evitare il mio sguardo e protende in avanti le braccia per essere lasciata sul divano. Faccio come vuole; prendo il telecomando sul tavolino di vetro posto davanti al sofà e accendo la Tv su un canale su cui stanno trasmettendo Winnie the Pooh.
Vado in cucina per preparmi un caffè. Metto la moka contenente i chicchi macinati sui fornelli e nel frattempo che si riscaldi prendo da un armadietto in alto un vasetto di omogeneizzato alla mela.
Ritorno in salotto per dar da mangiare a Mia. Una volta finito le schiocco un bacio sulla guancia e corro in cucina per togliere il mio espresso dal piano cottura prima che si carbonizzi. Lo verso in una tazza e inizio a sorseggiarlo guardando mia figlia conversare con i personaggi dei cartoni.
Sapete, è davvero strano chiamarla 'mia figlia'. Voglio dire, ho solo 20 anni e quasi 12 mesi fa ho dato alla luce quella piccola creatura.
Per me non sono stati per niente facili la gravidanza, il parto e i primi mesi di maternità. I miei genitori e mio fratello mi sono sempre stati vicini, così come Camila, la mia migliore amica.
All'appello mancava solo lui. Justin Bieber.
Ricordo ancora la prima volta che ci siamo incontrati. Eravamo in un locale e lui, con la classica scusa del 'potresti indicarmi il bagno degli uomini?' ha cercato di intavolare una conversazione con me. Io avevo solo 16 anni, lui 17.
La nostra relazione è durata poco più di 3 anni ed è stata caratterizzata da continui alti e bassi, ma è stata più travolgente che mai. Quando scoprì di essere incinta lo dissi per primi alla mia famiglia e a Camila, i quali la presero abbastanza bene. La stessa cosa però non andò con Justin, che mi urlò contro che era impossibile che la creatura che portavo in grembo potesse essere sua figlia.
Ma lo misi a tacere subito dopo la nascita con il test del DNA.
Da quel momento non si è fatto più vedere né sentire. Io però lo amo ancora, più della mia stessa vita.
Senza accorgermene due lacrime fanno capolino dai miei occhi. Mia se ne rende conto e preoccupata mi viene in contro chiedendomi:" Mamma pelché piangi?".
Mi asciugo le gocce sui miei zigomi con i palmi delle mani e tiro su con il naso.
"Perché sei così bella che assomigli a una principessina, piccola mia" invento.
Lei sorride e prendendo la rincorsa mi salta in braccio. La stringo più che posso con le braccia, come per paura che possa scappare da me. Proprio come ha fatto il padre. L'atmosfera che si era andata a creare si interrompe a causa di un leggero vibro proveniente dal mio cellulare. Dopo aver lasciato Mia, lo afferro e noto subito che è un messaggio da parte di Camila.
'Ci troviamo da Starbucks al solito orario?' leggo ad alta voce. Rispondo con un semplice -okay-. Finisco di bere velocemente il mio caffè ormai freddo. Sciacquo la tazza e la ripongo al suo posto. Dopo di ché vado in salotto e spengo la Tv.
Mia mi guarda accigliata e, prima che possa dire qualcosa, esclamo: "Dobbiamo prepararci per uscire oppure zia Mila si stancherà di aspettare e tornerà a casa sua!" Nemmeno finisco la frase che mia figlia balza in piedi e tirandomi per la mano mi spinge verso le scale. "No no" esclama.
Mi viene da ridere per il suo comportamento. Ho sempre desiderato che un giorno i miei figli potessero andare d'accordo con miei migliori amici e il rapporto che si è instaurato tra Mia e Camila non può che farmi piacere.
Saliamo al piano di sopra e velocemente lavo prima Mia e poi me.
Poi le faccio indossare un vestitino color rosa confetto e un paio di scarpe del medesimo colore. Io mi trucco leggermente con un po' di mascara e fondotinta e lego i capelli in una coda alta. Indosso un paio di jeans neri e un top bianco e, dopo circa 15 minuti, tutte e due siamo pronte.
Usciamo di casa e percorriamo velocemente le strade di New York. Arrivate da Starbucks giro lo sguardo per cercare Camila. La raggiungo, ovviamente preceduta da Mia che come sempre le salta addosso.
Cominciamo a parlare del più e del meno e nel frattempo ordiniamo entrambe un muffin alla cannella. Una volta arrivate le nostre ordinazioni le gustiamo con appetito.
"Non dare fastidio a quel bimbo. Se non vuole giocare lascialo stare" rimprovero mia figlia che sta torturando ripetutamente un bambino.
"Non si preoccupi, è solo un po' timido" mi sorride la madre. Rivolgo lo sguardo a Mila che sta sorridendo leggendo qualcosa sul cellulare. Velocemente glielo strappo di mano e quasi urlo quando leggo con chi si sta scrivendo.
"Tu- le dico puntandole un dito contro -e mio fratello?".
Lei arrossisce e abbassa lo sguardo.
"Perché non me lo hai detto?" le chiedo gesticolando e passandole il telefono.
"Credevo ti saresti arrabbiata.." sussurra guardandomi negli occhi. Le sorrido e accarezzandole un braccio la rassicuro: "Ma non dire cavolate! Tu e Louis sarete una coppia fantastica". Dal suo viso noto che è sollevata per il fatto che appoggio questa sua nuova relazione con mio fratello. "Ma mi raccomando, voglio diventare zia al più presto quindi datevi da fare" continuo ridacchiando.
Guardo la faccia imbarazzata di Camila e scoppio a ridere.
Lei cerca di cambiare immediatamente argomento.
"Tornando a te idiota- esclama -il tuo compleanno si sta avvicinando. Sei proprio sicura di non voler festeggiare?"
"Sono stata chiara al riguardo: non voglio alcun tipo di festeggiamenti" dico sospirando.
Lei mi guarda e alza un sopracciglio.
"Sei proprio testarda a volte. Si tratta semplicemente di andare ad un locale con alcuni amici, tuo fratello-" si blocca immediatamente fissando qualcuno dietro di me. La guardo aggrottando le sopracciglia.
"Camila?!" le chiedo con voce insicura timorosa di voltarmi. Lei posa lo sguardo prima su di me, poi su Mia e poi di nuovo su di me. Quando finalmente prende parola rimango molto sorpresa da quello che dice.
"Non ti allarmare, ma Justin è appena entrato".
Quasi terrorizzata giro la testa e vedo Justin che ci sta fissando mordendosi il labbro.
"Merda".
💎💎💎
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fan fiction Jailey. Credo che dal primo capitolo vi siate già fatto un'idea della situazione. Mi scuso immediatamente per possibili errori di ortografia. Spero tanto che vi piaccia questa storia perché ci tengo davvero tanto. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate. Inoltre colgo l'occasione per ringraziare @xEdenB per la fantastica copertina.
Viky❤
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