⛱6. Mi piace essere leccato?⛱

BAKUGO POV

Quel bastardo!

Lo odio, lo odio!

Continuo a camminare nervosamente in tondo, formando ormai un cerchio profondo quasi cinque centimetri nella sabbia.

Non mi abbasserò mai a questa proposta!

Non sono un moccioso delle medie che non è capace nemmeno a segarsi!

Se lo voglio fare, lo faccio! Punto e fine!

Incrocio le braccia e sbuffo orgoglioso, fermando anche la mia infinita marcia.

Però mi può anche aiutare...

Ma che penso! Io non chiedo aiuto a nessuno! Soprattutto per una roba del genere!

Che si scopi il resto della spiaggia, io non ne voglio sapere nulla

Fiero del mio ragionamento, raccatto le mie cose e torno all'hotel.

Se non voglio che mi tocchi devo innanzitutto stargli lontano, direi quindi che la scelta migliore è starmene per oggi in camera con la scusa di dover pensare a cosa fare.

Tanto lui sarà impegnato a fare quella partita di mahjong con quel tipo, non verrà a rompermi le palle.

Sempre più orgoglioso di me stesso, raggiungo la stanza e getto tutto sul divanetto, mettendomi poi seduto proprio su questo.

Sospiro rilassato e mi guardo attorno, cosa posso fare ora?

Mugolo e guardo fuori dall'ampia finestra per cercare qualche nuova ispirazione.

Gabbiani ed altri uccelli tropicali che non conosco volano nel cielo turchese senza alcuna nuvola, le palme si muovono grazie alla lieve brezza e producono un fruscio rilassante.

Sposto lo sguardo in basso, vicino alla zona del mercato, c'è una coppietta di due ragazze, una dai capelli viola e l'altra corvini, che si tiene per mano: entrambe sono in topless, ma l'affetto che si mandano con gli sguardi batte la voglia corporea verso l'altra.

Mugolo e ruoto le pupille poco distante, trovando invece un gruppetto di tre ragazzi seduti su un telo sopra una panchina di legno: anche loro sono senza costume, eppure parlano e ridono tra di loro come se nulla fosse.

Forse sono io che mi scandalizzo eccessivamente?

Io non riuscirei mai a parlare in modo così tranquillo col cazzo di fuori

Sospiro esasperato e, più continuo a guardarmi attorno, più vedo coppie e gruppetti uniti, accendendo in me una nuova emozione.

La solitudine.

Deglutisco per tentare di mandare giù quel nodo alla gola che aveva cominciato a formarsi e decido di alzarmi per tirare le tende della finestra.

Guardo la mia stanza e ora mi sembra più vuota; le pareti azzurre pastello sembrano essersi spente, il letto è sfatto solo su un lato, quello dove dormo io.

Sentendo questo sentimento crescere dentro di me, decido di arrestarlo uscendo nuovamente.

Avevo detto che non sarei uscito è vero

Ma non voglio rotture di cazzo né da me stesso né da quel bagnino di merda

Torno per un altro paio di ore sulla spiaggetta isolata, ma anche qua quel tormento interiore non si ferma e sono costretto a cambiare posto.

Vado perciò nel bar di qualche giorno prima, dopo essermi vestito decentemente almeno, e mi siedo al bancone.

Sinceramente non ho nemmeno voglia di bere per sopprimere questo stato d'animo, voglio solo ritrovare la pace per godermi questa vacanza.

Mi appoggio al bancone incrociandoci le braccia sopra e mi guardo attorno nuovamente.

È abbastanza vuoto, ci sono solo un paio di tavolini occupati, cosa abbastanza strana visto che l'ho sempre trovato stracolmo di gente.

"Salve giovanotto, cosa desidera ordinare?" interrompe i miei pensieri una matura voce.

Giro lo sguardo avanti e, invece dell'omone dell'ultima volta, mi ritrovo come barista una donna che sembra avere sui trentacinque anni.

Ha lunghissi capelli di colore nero che, con i riflessi della luce, mostrano delle sfumature bluastre, sottili occhi azzurri dietro un paio di occhiali da vista rossi mi fissano con aria intenerita. Indossa una camicia bianca, praticamente sbottonata del tutto, per lasciare in bella vista l'enorme petto sorretto da un reggiseno in pizzo rosso.

Distolgo subito lo sguardo da quest'ultimo e la guardo in quei due occhi che mi fissano da cima a fondo.

"N-non prendo niente, voglio solo stare qua"
"Oh, mi dispiace, ma purtroppo non posso lasciarglielo fare. Deve ordinare almeno una cosa o sono costretta a mandarla via, sono le regole" afferma porgendomi un foglietto con tutte le bevande e cibarie che servono.

La guardo male e nego.

"Non voglio nulla, mi lasci stare!" ringhio nuovamente sentendo la frustrazione crescere.

La donna mi fissa un po' perplessa e si guarda un attimo attorno.

"E-emh, non voglio forzarla ma d-"
"Ordino io per lui: mi porti mezzo limone, del sale e uno shottino di rum, grazie Mid"

Sgrano gli occhi al sentire di quella voce e giro di scatto lo sguardo al mio fianco.

Il rosso mi sta fissando con sguardo attento e curioso, un sorrisetto beffardo è stampato sulle sue labbra.

Faccio per alzarmi e fuggire, ma lui mi afferra per il bordo della camicia e mi spinge nuovamente sullo sgabello.

Faccio per ribattere, ma le parole non escono dalla bocca e mi limito solo a fissare la barista che poggia davanti a noi ciò che il bagnino ha ordinato.

Mi afferra delicatamente per il polso e sparge qualche granello di sale lungo il mio avambraccio, lasciandomi parecchio confuso.

L'altra mano, invece, và verso il mio mento e mi fà aprire la bocca per farmi tenere tra i denti lo spicchio di limone.

Non riesco a controbattere, sono così perplesso e pure curioso di ciò che vuole fare.

Mi stringe il polso e si abbassa verso questo, tirando fuori la lingua e leccando lentamente tutto il percorso salato.

Sussulto a quel caldo ed umido contatto e sento le mie guance cominciare a scottare assieme alle gambe che tremano.

Alza poi il viso e si avvicina pericolosamente al mio, andando a mordere il giallo frutto tra i miei denti.

Mentre lo fà mi guarda dritto nelle pupille, quelle iridi rosse fuoco restano incollate sulle mie come se fossi una succulenta preda.

Sento l'acido succo scivolare lungo le mie labbra, finendo poi sul mento e gocciolando infine sul mio petto per colpa dei primi due bottoni della camicia aperti.

Si sposta nuovamente e manda giù in un solo sorso lo shot, sospirando dopo aver assaporato tutto quel mix di gusti.

Si lecca il labbro bagnato e ride vedendomi ancora immobile con in bocca quel fottuto limone.

Mi affretto perciò a sputarlo e mi pulisco rapidamente la bocca col dorso della mano, scattando poi in piedi per correre al bagno.

Apro la porta con su scritto «toilette» e la richiudo con forza, bloccandola poi per non trovarmelo così dietro.

Mi poggio al lavandino e mi guardo allo specchio, sono in condizioni pietose.

Il viso è rosso come un pomodoro, gli occhi sono lucidi e le labbra gonfie ed umide, per non parlare del respiro irregolare che non vuole calmarsi.

"Merda! Che cazzo!" sbraito trattenendomi dal tirare un pugno al lavandino.

Abbasso lo sguardo e ringhio alla vista della chiara sagoma di un'erezione sui miei pantaloni.

Cerco in tutti i modi di ritrovare la calma, provando a respirare lentamente e regolarmente innanzitutto, ma quel durello non vuole proprio andarsene.

Ma mentre mi concentro in tutti i modi, sento un tonfo alle mie spalle che mi fà perdere un battito.

Giro di scatto il viso e mi ritrovo quel bastardo col culo ora a terra, alzo perciò lo sguardo e capisco che è entrato dall'unica finestra presente che era aperta.

"Ouch, non pensavo che per inseguirti avrei dovuto farmi del male!" afferma rimettendosi in piedi.

Mi volto nuovamente e faccio per sbloccare la serratura, ma un suo braccio mi circonda la vita e mi trascina verso di sé.

"Che c'è? Non ti è piaciuto lo spettacolino? Posso fare qualcos'altro se preferisci"

Entrambe le mani si ancorano sui miei fianchi e mi spingono con la schiena contro il muro di piastrelle bianche.

La fronte si poggia sulla mia ed un ginocchio scivola tra le mie gambe, sporgendosi proprio contro il mio cavallo dei pantaloni.

"La tua pelle è caldissima, hai pure l'affanno" sussurra facendo scorrere lentamente le mani più in su.

Arriva al mio petto, lo guarda intensamente mentre le dita iniziano a sbottonarmi la camicia.

"Permettimi di mostrarti un assaggio di ciò che so fare, sei libero di spingermi via in qualunque momento"

***Spazio autrice***
Buongiorno patate al forno<3

Nuovo giorno, nuova Meli che muore d'ansia per le interrogazioni. Oggi tocca a storia, e a voi ovviamente spetta il compito di pregare per me gli dei bl (per martedì ha funzionato ;])

Cmq, bando alle ciance, siamo arrivati finalmente al primo smut gentaglia, pronti per vedere il nostro Kiri in azione nel prossimo cap?

Hehe, sarà il primo di un lungo susseguirsi tesori!

Come già detto, la ff è corta e molto easy, ma spero sempre di riuscire a farvi passare il messaggio che c'è dietro♡ (pk sì, ogni storia ha temi e morali diverse che spero qualcuno sia riuscito a cogliere T^T)

E niente, spero abbiate apprezzato anche questo cap e ci si vede dopodomani ^^
Buona vita<3

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