⛱3. Uomini in bikini?⛱
BAKUGO POV
Seguo fedelmente il rosso con la paura di potermi perdere: non è per nulla un'isola grande, ma non si sà mai.
Si è proposto di farmi fare questo giro del posto per farmi ambientare e conoscere meglio le attività, mi sento proprio come un bambino in gita visto pure lo zaino sulle spalle.
Camminiamo per il piccolo boschetto di palme, qui il caldo non arriva e l'ombra permette di rinfrescare un minimo i nostri corpi.
"Questa zona è abbastanza tranquilla, non c'è quasi mai nessuno perché effettivamente non ci hanno costruito. È un po' un luogo segreto, penso faccia per te" spiega il rosso portandomi verso l'uscita di questa sottospecie di foresta.
Annuisco soltanto e, con un briciolo di fiducia, raggiungiamo la spiaggetta.
"Siamo proprio nella riva opposta dell'hotel. È una piccola spiaggia abbastanza appartata grazie soprattutto alle palme e agli scogli" continua a dire indicandomi ogni dettaglio.
Io catturo quest'ultimi con lo sguardo, mi guardo attorno ammaliato da questo spettacolo tropicale.
Peccato che finisco per inciampare su un vecchio ramo abbandonato.
Mi copro il viso col tentativo di non mangiare la sabbia, ma il mio corpo non sfiora nemmeno il suolo.
Apro un occhio e vedo che il rosso mi ha afferrato in tempo per la vita, mi gira poi per guardarmi dritto negli occhi con un sorrisetto orgoglioso.
"La marea porta sempre qualche detrito a riva, fà attenzione" ridacchia sporgendo il viso verso il mio.
Mi levo subito di dosso e lo ringrazio freddamente per il consiglio dato, tentando in tutti i modi di nascondere il rossore delle guance.
Sono un cretino
No, lui lo è
È un cretino approfittatore
"Qui puoi stenderti e rilassarti. Il bar più vicino è a soli dieci minuti a piedi, per di là invece puoi tornare all'hotel. Là invece ci sono due che stanno scopando, quindi se vuoi andare ai mercatini devi fare il giro opposto"
Sgrano gli occhi confuso alla penultima affermazione e mi giro di scatto, trovando infatti due ragazzi intenti a farlo nemmeno troppo lontano da me.
Uno è piegato contro una palma e si regge a questa con le mingherline braccia, i folti capelli biondi si muovono ad ogni spinta del muscoloso ragazzo dalla chioma argentata dietro di lui.
Cambio subito punto di vista completamente imbarazzato, ma lo sguardo del più piccolo si è già posato su di me.
"O-oh, ciao ragazzi! Volete a-aggiungervi?" domanda con un forte accento italiano il biondino, catturando l'attenzione di tutti e tre.
Faccio per rifiutare subito l'offerta, ma il rosso mi spinge verso la coppia emettendo una risatina.
Gli tiro un'occhiataccia non sapendo minimamente cosa fare, le mani mi tremano per la frustrazione.
Non posso essere così vigliacco insomma!
"M-mi chiamo Bakugo Katsuki, sono qui da un giorno" dico poco convinto.
Il biondino mi scruta da cima a fondo, soffermandosi particolarmente sul mio pacco.
"D-Denki Kaminari, il p-piacere è tutto mio... Letteralmente" ridacchia mostrandomi la mano.
Abbastanza schifato, ricambio porgendogli solo l'indice che provvede a stringere.
"Lo sai che quelle mani fino a dieci minuti fà erano molto probabilmente sul cazzo del tipo che ora lo sta scopando?" mi sussurra all'orecchio il rosso.
Sussulto allarmato e ritraggo di scatto il braccio, pulendomi l'intera mano sulla conotta del bagnino.
Quest'ultimo ride di gusto e, nel mentre, i due ragazzi cambiano posa per poter continuare.
I gemiti acuti del biondino mi fanno quasi sanguinare le orecchie, la sua schiena è appoggiata contro la palma mentre, l'argenteo, spinge in lui in modo più insistente.
Mi allontano subito e, cercando il punto più lontano da quei due, stendo il mio asciugamano sulla sabbia.
Mi siedo su esso e sospiro, forse ho finalmente trovato un po' di pace.
Il rosso si mette al mio fianco, mi guarda con aria un po' scocciata e annoiata.
"Come fai a divertirti senza fare nulla? Stare così fermo al sole come una lucertola è noioso"
Gli tiro l'ennesima occhiataccia e lo ignoro, sono qui per rilassarmi.
"Dai, possiamo occupare il tempo assieme in qualche modo. Abbiamo un'ora abbondante prima che inizi il turno lavorativo" continua poggiando una mano sulla mia coscia scoperta.
Mi congelo a quel tocco e poso subito lo sguardo sulle sue dita intente ora a farmi i grattini.
Arrossisco imbarazzato ma non mi tiro indietro, non voglio sembrare ancora una volta un vigliacco.
Ma appena la sua mano inizia a salire, capisco dove voglia andare a parare e lo spingo via.
"Non toccarmi! Io non sono come voi! Vaffanculo, lasciami stare!" esclamo dopo aver perso pure l'ultimo briciolo di pazienza.
Raccatto le mie cose e me ne vado da quella spiaggetta, lasciando il rosso dietro di me.
Non lo guardo, non mi interessa se l'ho ferito o meno.
Sbuffo maledicendomi per essermi fidato di lui e riprendo la strada per tornare in hotel.
Una volta entrato in stanza, abbandono lo zaino a terra e me ne vado in bagno per farmi una doccia.
Perché continuo a fidarmi di lui?! Non lo conosco e non lo voglio conoscere, mi fà solo incazzare!
Spero che ora non mi rompa più i coglioni
Lavato e cambiato, verifico l'ora e, vedendo che sono quasi le nove di mattina, decido di uscire per fare qualche attività.
Non dovrei trovarlo in giro, ha iniziato il turno lavorativo ormai
Mi affaccio al balcone e mi guardo attorno, cercando cosa poter fare per impiegare la giornata.
I miei occhi scorrono per tutto il paesaggio, fermandosi però sulla piccola zona dei mercatini.
Non sono uno che ama fare shopping, ma mia madre mi ha imposto di prenderle un souvenir e prima o poi devo pur comprarlo.
Opto allora per andare lì e cercare di passare un minimo di tempo in santa pace.
Mi trovo così davanti ad una minuscola piazza circondata da palme e colorati bungalow; bancarelle decorate con tessuti vivaci e materiali del luogo si allineano lungo il bordo della piazza, esse vendono cibo, vestiti e oggetti di artigianato.
Il profumo di spezie e frutta esotica riempie l'aria, gli abitanti locali si mescolano ai turisti, acquistando mercanzie e chiaccherando allegramente sotto il caldo sole tropicale.
Mi avvicino timidamente e mi guardo attorno, c'è troppa gente per i miei gusti.
Vado perciò verso la prima bancarella che mi capita a tiro e inizio a cercare qualcosa da poter regalare a quella vecchia.
Ma mentre sono concentrato ad osservare ogni oggetto presente, il mio occhio si posa su una figura familiare.
Lo stesso ragazzo biondino di stamattina è qua, è davanti ad uno specchio mentre regge in mano due paia di bikini.
Ha davvero intenzione di indossare un costume da donna?
Ma soprattutto, perché sta comprando un costume se questa è una spiaggia nudista?
Sentendosi probabilmente osservato, noto che sposta lo sguardo, attraverso lo specchio, verso di me.
Imbarazzato, cerco di nascondermi dietro uno stand di cappelli, facendo finta di niente.
Aspetto qualche secondo, poi mi sporgo per vedere se mi avesse notato.
"Ma ciao! Ben ritrovato!" mi saluta allegramente alle spalle in italiano.
Sussulto spaventato e mi giro verso di lui, guardandolo parecchio storto.
Si presenta nuovamente e, sta volta, la mano non gliela stringo, mi limito a fissarlo scocciato.
Vedendo che non ottiene riscontro, mi afferra per il polso e mi trascina alla bancarella dei costumi.
"Oi! Non t-toccarmi con quelle manacce! Io non ti conosco!"
Lui però mi ignora e mi parcheggia vicino allo specchio, sporgendosi poi ad afferrare i due bikini di prima.
"Secondo te mi sta meglio il rosso o il viola?"
Abbastanza sconvolto, lo guardo confuso e alzo le spalle.
"Ma che cazzo ne so... Il rosso?" sussurro inizialmente tra me e me.
"Dici? Trovo che mi spenga un po', però il test dell'armocromia dice che sono «summer»"
Non capendo minimamente che cosa abbia appena detto, gli propongo il secondo colore.
"Ma il viola è «winter»! Non lo so, non mi convince!"
Voglio tornare a casa in Giappone
{Skip time}
Ho comprato quel cazzo di souvenir.
Ma quel bastardino mi ha trascinato con sé per tutta la giornata.
E non so come ci sono finito a berci assieme nello stesso bar di ieri.
Ormai sono già un po' brillo, il biondino invece è spalmato sul bancone e si sta subendo le mie lamentele su un certo ragazzo.
"Quella testa di cazzo rossa è b-bella, l'hai notato? Però fà conto che è anche stupido e rompicazzo, ma anche figo e spacca minchia..." biascico muovendo a caso la mano in aria.
Lui mi ascolta annuendo ogni tanto, però a un tratto assottiglia lo sguardo.
"«Rosso»? M-ma chi? Kirishima?"
Alzo le spalle ed affermo di non sapere il suo nome visto che non si è mai presentato.
Provo allora a descriverlo nei dettagli, ma noto che si è addormentato con la faccia spiaccicata sul bancone.
Sospiro esausto e tento di svegliarlo, però il biondino non mi dà risposta.
"E che cazzo, dai" sbuffo caricandomelo sulla schiena.
Esco dal bar e mi incammino un po' traballante verso l'hotel, non avendo la minima idea di dove alloggi.
Non sono così stronzo da abbandonarlo ubriaco e addormentato.
Continuo con passo sicuro, cercando di fare più presto possibile, ma noto la gente che incrocio fissarmi con occhi strani.
Le ragazze ridacchiano tra di loro e arrossiscono, i maschi invece ci fischiano e lanciano pacchetti di preservativi.
Ignoro bellamente cosa stanno insinuando e continuo per la mia strada con l'unico obiettivo di andare a dormire.
***Spazio autrice***
Buongiorno palline di Natale<3
Eccolo qua il nostro Kami e inoltre più italiano che mai! Secondo voi di che regione è?
Ma soprattutto, quale colore di costume gli sta meglio tra rosso e viola?
Che dire invece di Baku e Kiri... Beh, sono uno più coglione dell'altro quindi sì, prima che accada qualcosa di significativo, anche se la storia dura poco, ci vorrà giusto ancora un pochetto.
E niente tesorini, la vostra Meli sta congelando perciò, se non divento un polaretto, ci si vede dopodomani :)
PS: mi fà troppo ridere il fatto che sto pubblicato sta ff, ambientata e scritta in estate, in pieno inverno lol.
PPS: mi sono malamente scordata di dirvi che questa storia è scritta SOLO dal pov di Baku, ho voluto tentare questo esperimento per immedesimarsi solo in un singolo pg ;)
Buona vita<3
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